martedì 28 gennaio 2014

Elysium


Los Angeles, 2154: l'umanità rimasta sulla Terra è una massa indistinta di criminali e di lavoratori, tutti controllati, per mezzo di androidi, da un'élite che da tempo si è trasferita su una stazione orbitante intorno al pianeta. La stazione ha un nome dal sapore classico: “Elysium”. Elysium è un mondo paradisiaco: la vegetazione lussureggiante circonda ville principesche dove vive la classe dirigente, al riparo da affezioni che una scienza medica avveniristica è in grado di debellare.

Un giorno un operaio con precedenti penali subisce un incidente nella catena di montaggio ed è esposto ad una dose letale di radiazioni. Gli rimangono più o meno cinque giorni di vita e l'unica tecnologia in grado di curarlo si trova su Elysium. Per arrivarci senza autorizzazione e senza che la navicella sia abbattuta prima dell'atterraggio, il protagonista deve scendere a patti con alcuni malfattori.

La pellicola si richiama ad una delle distopie cinematografiche più frequenti: la dicotomia tra oppressori ed oppressi in una società tecno-industriale. Le immagini si cristallizzano in uno scenario iperrealistico del nostro presente proiettato in un futuro appena dietro l’angolo.

Il regista, il sudafricano Neil Blomkamp, punta per lo più sul physique du rôle del protagonista, interpretato da un convincente Matt Damon, e su un intreccio nervoso, mentre la denuncia sociale non è molto caustica. La contestazione del sistema tende, infatti, a diluirsi nelle scene muscolose, secondo certi canoni della fantascienza deteriore alla “Terminator”: lo stesso eroe potenzia la sua forza con innesti cerebrali, introducendo nella produzione un’ambigua nota transumanista.

“E’ comunque interessante la visione che Blomkamp ha della Los Angeles del 2154, totalmente bilingue (inglese-spagnolo), quasi uguale a quella contemporanea nelle tecnologie e nella moda (veicoli volanti a parte), colma di rifiuti e di automi ubiqui.” (G. Niola)

“Elysium”, grattata via la patina futuribile, mira a riflettere la condizione attuale, con la profonda divaricazione tra un ceto elitario e la moltitudine degli sfruttati, afflitti dalla miseria e dalle malattie. Soprattutto marca la differenza tra un pianeta ridotto ad una sordida e polverosa baraccopoli e l’edenico buen retiro della stazione spaziale.

Non ci sorprenderà la noncuranza con cui la feccia globalista sta contaminando il globo: un rifugio dorato probabilmente è già pronto.

In uno scontro al fulmicotone tra il protagonista e gli uomini della security, il campione ribelle imbraccia un’arma automatica: sulla canna si legge “chemtrail”. L’apocalissi chimica ha l’algida esattezza di una parola scritta in caratteri squadrati, dove la lettera "T" ha le fattezze di una scia.

Scheda del film

ANNO: 2013
REGIA: Neill Blomkamp
SCENEGGIATURA: Neill Blomkamp
ATTORI: Matt Damon, Jodie Foster, William Fichtner, Alice Braga, Sharlto Copley, Diego Luna, Michael Shanks, Carly Pope, Faran Tahir, Talisa Soto, Ona Grauer, Wagner Moura, Jose Pablo Cantillo, Adrian Holmes, Maxwell Perry Cotton, Terry Chen.
FOTOGRAFIA: Trent Opaloch
MONTAGGIO: Julian Clarke
PAESE: Stati Uniti
DURATA: 109 minuti


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Range finder: come si sono svolti i fatti

giovedì 23 gennaio 2014

Segnalazioni di gennaio


Diamo subito spazio alla notizia più ignorata dai media di regime: si riferisce ad un fatto che all'apparenza non è connesso al tema della geoingegneria clandestina: in realtà, pero, si inquadra nello stesso disegno di programmata devastazione della biosfera. Ci riferiamo alle fughe radioattive dal reattore nucleare di Fukushima: la radioattività sta sterminando la flora e la fauna dell’Oceano Pacifico, ormai ridotto ad una morta palude. I radionuclidi stanno inoltre causando un pauroso incremento di patologie tra gli abitanti della costa occidentale degli Stati Uniti. E’ un disastro che non mancherà di ripercuotersi, prima o dopo, in tutto il globo. La catastrofe di Fukushima si aggiunge all’ininterrotta attività chimico-biologica che sta portando il pianeta al collasso.

Nelle prossime settimane le armi chimiche, appartenenti ai mercenari che tentano di rovesciare il governo di Assad, per conto di Stati Uniti ed Israle, saranno distrutte nel Mediterraneo con il metodo definto "idrolisi". Milioni di litri di acqua contaminata saranno scaricati in un mare chiuso, con tutte le terribili conseguenze del caso e ciò nell'asssordante silenzio dei media di regime.

Se si procederà lungo questa strada, l'attuale crisi finanziaria sembrerà uno scherzo, quando le risorse alimentari cominceranno a scarseggiare e ad essere contaminate.

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Dalla tragedia giapponese, ad una scoperta tragicomica: segnaliamo una curiosità inerente alla celebre enciclopedia della Rete.

Accedete a Wikipedia e digitate il lemma "Geoingegneria" nella casella in alto a destra. La ricerca in lingua italiana non darà buoni frutti: nella scarna voce, infatti, si evoca la ''teoria del complotto''. L'aspetto singolare di questa semplice operazione è il seguente: cambiando sulla sinistra dello schermo la lingua di accesso alla nota enciclopedia telematica, le informazioni mutano radicalmente.

Anche non conoscendo gli altri idiomi, si può sempre usare il traduttore automatico, copiando il link e incollandolo nell'apposito spazio per avere la versione in italiano. Chi possiede Chrome può avvalersi del traduttore interno. Abbiamo provato ed il risultato è stato molto interessante. L’unica accortezza è quella di verificare sempre la data dell'ultimo aggiornamento in fondo alla pagina: si sa che su certe questioni le informazioni sono costantemente riviste ed edulcorate.

Comunque sia, se non trovate interpolazioni e censure dell'ultima ora, vedrete con i vostri occhi. Ciò che in Italia è considerato ''teoria della cospirazione”,' esiste per il resto del mondo. Questa è un’ulteriore conferma che circa temi spinosi il controllo su Wikipedia Italia, per opera del C.I.C.A.P. e dei servizi associati, è totale!

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A proposito di geoingegneria “ufficiale”, apprendiamo che è l’infame C.I.A. a finanziare un progetto di modifica climatica, elaborato dall’Accademia nazionale delle scienze. Sono stati stanziati già 630.000 dollari per interventi sui fenomeni atmosferici. L’alibi è sempre lo stesso: contrastare il cosiddetto “global warming” innescato invero, come gli sconvolgimenti tettonici, da decenni di operazioni abusive e perniciose, all’origine pure del tremendo flagello di freddo polare che ha percosso di recente la Nuova Inghilterra.

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Come interpretare questa morsa di gelo con punte di 53 gradi sotto zero? I geoingegneri hanno perso il controllo della situazione o assistiamo alle conseguenze di un piano finalizzato alla “deliberata rovina del tempo meteorologico”, per mutuare una dicitura della compianta dottoressa Sandra Perlingieri? La perturbazione, accompagnata da neve, algide raffiche e temperature siberiane, ha provocato tra l’altro la morte di moltissimi senzatetto a New York ed in altre metropoli: in fondo per la feccia anche questa è una gradita forma di depopulation. La situazione ricorda lo scenario descritto da Roland Emmerich nella pellicola “The day after tomorrow”… un’intuizione? Il dibattito ferve: la Terra si sta riscaldando o si sta raffreddando? Il giorno in cui sarà interrotta la geoingegneria illegittima potremo raccapezzarrci: per ora assistiamo ad un caos climatico di proporzioni ciclopche con un effetto domino che non lascia presagire alcunché di buono.

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La quotidiana, micidiale “aerosolterapia” non incide purtroppo solo sugli eventi atmosferici: è ormai assodato che il “trattamento da scie chimiche” sta riempiendo gli organismi di veleni. In Arizona alcuni cittadini hanno eseguito delle analisi del sangue da cui emergono valori altissimi di bario e di alluminio, a volte anche di dieci volte superiori ai parametri di soglia!

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Concludiamo con un estratto da un documento governativo statunitense:

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“Lo scopo di questo lavoro è quello di delineare una strategia per l'uso o di un futuro sistema di modificazione del clima per conseguire obiettivi militari.

Negli Stati Uniti la modificazione del clima diventerà verosimilmente una parte della politica di sicurezza nazionale insieme con cooperazioni internazionali. Il nostro governo persegue questa politica a vari livelli che potrebbero includere azioni unilaterali, la partecipazione in un quadro di sicurezza come la N.A.T.O., la sinergia con un'organizzazione internazionale come l'ON.U. o la partecipazione ad una coalizione. […]

Gli UAV (i droni, n.d.r.) creano uno scudo di cirri artificiali per disorientare il nemico e per la sorveglianza ad infrarossi. Contemporaneamente i riscaldatori a microonde producono una scintillazione localizzata per disturbare il rilevamento attivo tramite radar ad apertura sintetica (SAR) e sistemi come il SARSAT, che saranno ampiamente disponibili entro il 2025. Le operazioni di inseminazione delle nubi provocano intensi temporali, limitando gravemente la capacità del nemico di attuare strategie difensive. Il WFSE controlla l'intera operazione in tempo reale.

La tecnologia può essere descritta come segue. Proprio come un tetto di catrame nero assorbe facilmente l'energia solare e, successivamente, irradia calore durante una giornata di sole, il nerofumo assorbe facilmente la radiazione solare. Quando è disperso in forma microscopica o in polvere" nell’aria su una grande massa d'acqua, il carbonio aumenta di temperatura, riscaldando l'aria circostante. In questo modo aumenta il grado di evaporazione dell'acqua sottostante, così che si generano nubi e precipitazioni”.

Dal testo si evince che è impiegato il carbonio in nanotubi per catturare l'umidità atmosferica e per gestirla nei contesti più disparati. Inoltre i cirri chimici sono caricati di energia elettromagnetica per non consentire ai satelliti nemici di campionare la superficie terrestre tramite alcuni sistemi satellitari”.

Pare proprio che ciò si stia verificando in questo periodo. Esiste dunque una mole impressionante di prove: chi oggi si ostina a negare la realtà della geoingegneria clandestina o è tonto o è in perfetta malafede.

To do or die...


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Range finder: come si sono svolti i fatti

sabato 18 gennaio 2014

Se la Sciarelli scivola...

Chi l’ha visto?” è lo storico programma di RAI 3 dedicato alla ricerca di persone scomparse. Il format, che trova trasmissioni corrispondenti all’estero, al confine tra cronaca nera e voyeurismo, tra denuncia e compiacimento, riesce ad attrarre il pubblico grazie ad un sapiente dosaggio degli ingredienti compositivi.



La realtà, spesso atroce, dilaniata dal dolore, dalla solitudine, dallo sradicamento, quasi si trasfigura e si decanta in storie tormentose ma coinvolgenti. Il racconto è in primo luogo catarsi: senza racconto il gorgo degli affetti e degli eventi rischia di implodere.

Si è al tempo stesso spettatori più o meno distaccati e, mediante il meccanismo dell’identificazione, protagonisti di disavventure. Certi intrecci dell’esistenza reale, come ci insegna Pirandello, spesso sono più inverosimili di quelli partoriti da una fervida fantasia. Così la vita si spinge oltre il grigiore quotidiano, anche se il movimento è azzardo, fuga verso l’ignoto, corsa sul margine dell’abisso.

Come nei romanzi, anche nella novellistica televisiva è fondamentale il ruolo della voce narrante: nella puntata del 15 gennaio 2014, Dean Buletti ci conduce nel plot di Giancarlo Dessena, un giovane sardo scomparso qualche mese addietro. E' prima dipinto il ritratto del giovane. L’ineffabile giornalista indugia su alcuni aspetti psicologici: è un ragazzo eccentrico, solitario, amante della natura. Si insiste proprio sul suo amore per la natura, come se fosse una nota bizzarra… Non basta: Buletti, ad un certo punto, insinua che Giancarlo Dessena è un visionario, poiché si interessa al problema delle “scie chimiche” che, invece, sono “scie di condensazione” (sic). La RAI, come le altre reti di regime, ribadisce la sua posizione negazionista, la sua funzione di strumento atto ad annebbiare le menti.

In quale contesto si inquadra il depistaggio in esame? Nell’ambito di una trasmissione, per certi versi utile, ma nata sotto il segno dell’ambiguità: l’insistenza sul problema delle missing persons non sarà un espediente? Non dovrà prima o poi convincere i cittadini a lasciarsi inserire un microchip sottocutaneo? Sappiamo che la feccia che pilota i media non ha alcuna premura: agisce per gradi, con sadica lentezza. L’itinerario è sempre il medesimo: problema: sparizione di adolescenti, anziani, donne sole etc.; reazione: bisogna trovare un rimedio, un modo per evitare tutte queste scomparse; risoluzione: microprocessore sottopelle.

Tra l’altro ben sappiamo chi sono gli autori di molte “eclissi”: gli stessi che poi fingono di prodigarsi per ritrovare coloro che si sono dileguati. E’ come nel caso degli omicidi rituali, su cui la redazione di “Chi l’ha visto?’” indaga con zelante sprovvedutezza, con acuta cecità. Gli assassini sono là dove nessuno pensa di cercarli.

Stride comunque con l’ostentato “coraggio” di talune inchieste, la pusillanimità con cui codesti segugi senza olfatto si rifiutano di seguire le orme che conducono a casi scottanti: l’inchiesta su Davide Cervia si è mummificata, non appena si è sfiorato, su nostra segnalazione telefonica, il “Progetto R.F.M.P.”; di Franco Caddeo, come denunciato da Gianni Lannes, gli investigatori della polpetta non hanno mai voluto occuparsi.

Insomma, la spettacolarizzazione del dolore va bene, ben venga pure qualche reportage che dimostri quanto sono intrepidi i nostri eroi catodici. Moralismo e buoni sentimenti si sprecano. Oltre non si va, semmai si disinforma sulla geoingegneria clandestina in stile “Superkatz” o “Clistero” con i predicozzi di Adam Katzmon...

Questo è il disservizio, pardon, servizio pubblico ed il canone va pagato! Dobbiamo regalare una mise da Superwoman alla Scia-relli.


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mercoledì 15 gennaio 2014

Fuochi di Sant'Elmo: ecco perché in quota non si producono scie di condensazione

I voli commerciali percorrono "ufficialmente" corridoi molto alti, compresi tra gli 8.000 ed i 13.000 metri. Ultimamente le quote sono pure state innalzate, per cui è più frequente volare a 12.000 piuttosto che ad 8.000 metri. A tali altitudini la percentuale di UR (umidità relativa) è molto bassa e quasi sempre prossima a valori di una cifra. Per questo motivo le scie di condensazione sono un fenomeno raro. Non solo! Queste, semmai, ove si dovessero produrre, dovrebbero essere evanescenti, senza lasciare traccia visibile, trattandosi di vapore acqueo. Tanto meno esse possono persistere ed allargarsi per centinaia di metri né allungarsi per centinaia di chilometri, poiché dovrebbero essere ipotizzabili valori di UR superiori al 150% ed in continuo aumento.



I piloti confermeranno che, in talune circostanze, sono osservabili dalla cabina di pilotaggio scariche elettrostatiche che, percorrono la superficie della fusoliera del velivolo, in sorvolo ad elevata altitudine Queste scariche sono note come "fuochi di Sant’Elmo". Sant’Elmo, altro nome di Sant’Erasmo, era il patrono dei marinai del Mediterraneo. Anticamente le luci blu erano considerate segno della sua presenza.

I cosiddetti "fuochi di Sant’Elmo" sono una delle più interessanti manifestazioni della presenza di elettricità nell’atmosfera. Si tratta di lampi blu, che durano pochi secondi. Il fenomeno è provocato da una ionizzazione delle molecole di ossigeno (O2) e di azoto atmosferico (N2). Le molecole si caricano e, quando tornano nello stato precedente, emettono un bagliore. L’effetto è visibile solo quando l’aria è priva di umidità. L’atmosfera secca, infatti, accumula più facilmente elettricità. Per questo, non appena arriva la pioggia, il bagliore scompare.

Come in più occasioni ribadito, affiché una "contrail" si possa formare, sono necessarie alcune condizioni atmosferiche particolari che qui riassumiamo in breve, citando un manuale di meteorologia.

- Temperatura inferiore a -40 °C
- Umidità relativa non inferiore al 70%
- Quota di almeno 8.000 metri.

Non è quindi corretto affermare che sono sufficienti basse temperature. La disinformazione, volutamente, omette sempre di considerare l'umidità relativa e ne comprendiamo bene il motivo...

Ora, quando cercheranno di convicervi che in quota le scie di condensazione si formano poiché l'aria è molto umida, avrete una conferma in più che vi stanno mentendo.

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lunedì 13 gennaio 2014

Un altro manuale scolastico indottrina gli studenti sulla geoingegneria

Chi scandalizza uno di questi piccoli, è meglio per lui che si metta una macina da asino al collo e venga gettato in mare”. (Vangelo)



Continua l’indottrinamento delle nuove generazioni attraverso i testi adottati nei licei. Negli Stati Uniti, complice la N.A.S.A., sono piuttosto diffusi i manuali in cui la geoingegneria è ammannita come panacea per i “mali climatici” che affliggono il pianeta. Ora anche in Italia, nel quadro della propaganda mediatica atta a spacciare la guerra chimico-biologica al pianeta come un rimedio per il cosiddetto riscaldamento globale, si mobilita l’editoria scolastica, ad esempio con “Elementi di scienze naturali” di Tarbuck e Lutgens, volume per la prima superiore. Ne riportiamo un passaggio tanto significativo quanto inquietante.

“Un numero sempre crescente di scienziati (se per scienziati intendiamo figuri come David Keith, siamo fritti, n.d.r) sta portando avanti particolari studi per applicare le attuali conoscenze scientifiche e ingegneristiche alla riduzione delle cause dei cambiamenti climatici: questa nuova disciplina prende il nome di geo-ingegneria. […] La geo-ingegneria si propone quindi come una disciplina in grado di mettere a punto modalità di manipolazione su larga scala dell’ambiente terrestre, intervenendo artificialmente sui sistemi climatici per cercare di contrastare gli effetti indotti dalle attività umane. […] Per aumentare l’albedo della Terra e diminuire l’irraggiamento alcuni scienziati […] hanno proposto di aumentare la nuvolosità in alcune regioni del globo, liberando nubi di aerosol artificiale; altri hanno proposto di mettere (sic) in atmosfera migliaia di tonnellate di zolfo [1], mediante l’uso di palloni sonda: in seguito ad una catena di reazioni chimiche, lo zolfo formerebbe minuscole particelle di solfato, creando uno ‘scudo’ in grado di assorbire la radiazione solare”.



Il brano, classico esempio di excusatio non petita, culpa manifesta, si incentra sull’inganno colossale noto come radiation solar management, ossia controllo della radiazione solare per mezzo di una coltre formata da nanoparticelle in grado di riflettere una quota della luce proveniente dalla nostra stella. Chi spiegherà agli studenti che da decenni l’atmosfera è saturata di veleni (oltre allo zolfo, anche molti altri)? Chi spiegherà loro che la geoingegneria ha scopi ben diversi da quelli decantati?

Nel passo si ammette che gli interventi investono i fattori climatici e non solo quelli meteorologici, si riconosce anche che sono su larga scala, con buona pace di Simone Angione. Il piccolo chimico, infatti, si ostina a ripetere che, in qualche caso limite, è possibile semmai agire in ambiti molto ridotti e comunque con risultati incerti. Nonostante la sua giovane età, crediamo che il buon Simone, sorpassato dai disinformatori più scaltriti, sia già pronto per la pensione…


[1] Molti dei nostri attenti lettori avranno certamente notato un netto cambiamento nelle tattiche di geoingegneria militare illegale clandestina sul nostro territorio, giacché già al mattino presto il cielo appare bianchiccio e privo di nuvolosità naturale, mentre il sole è reso così pallido da poterlo fissare come attraverso una coltre di fumo. Nonostante questo, le temperature si sono notevolmente innalzate oltre la media. Ciò dipende anche dalla diffusione massiccia di solfuri, i quali sono all'origine di un effetto serra indotto, poiché la radiazione infrarossa proveniente dal suolo resta bloccata sotto una densa coltre di materiale di ricaduta, facilmente riscontrabile nella presenza di nebbie serali e di prima mattina. Nebbie che, è sempre bene ribadirlo, sono correlabili alla presenza di biossido di zolfo. Esso, a contatto con l'aria umida, si trasforma in micidiale acido solforico e si palesa, appunto, nella formazione di dense foschie nonché con il deposito di pulviscolo giallo-verde. L’acido solforico tende a spostarsi nell’aria non come gas ma come aerosol, a causa della sua grande affinità per le molecole d'acqua.

Fonte: ningizhzidda.blogspot.it

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venerdì 10 gennaio 2014

Vaccinazione di massa per mezzo degli aerei in Australia?

Presto in Australia potrebbe essere attuata una campagna di vaccinazione per mezzo di aerei. Il 4 dicembre scorso è stata diramata la notizia secondo cui sarà affidato all’azienda farmaceutica PaxVax il compito di eseguire un’immunizzazione di massa tramite aerosol. L’operazione riguarderà Queensland, South Australia, Victoria e Western Australia.



La PaxVax ha chiesto al Department of Health Office of the Gene Technology Regulator (DHO-GTR), Dipartimento della salute preposto alle tecnologie geniche, di poter sperimentare un vaccino contenente il batterio del colera geneticamente modificato.

PaxVax ha garantito un certo numero di misure di controllo per limitare la diffusione e la persistenza del vaccino transgenico al fine di non danneggiare la flora e la fauna delle aree scelte per il test che durerà un anno.

UN AIUTO PER TANKER ENEMY - Il Comitato "Tanker enemy" dal 2006 è impegnato nella divulgazione e nella denuncia dello spinoso tema noto come "scie chimiche" o "geoingegneria clandestina", tramite la pubblicazione di articoli, video, documenti, traduzioni e per mezzo di varie iniziative (ad esempio, l'indagine sulle polveri sottili).

Questo lavoro ha richiesto e richiede un impegno quotidiano con il conseguente dispendio di energie e risorse. In questi anni il blog "Tanker enemy" e quelli collegati hanno garantito, anche grazie al contributo di lettori e sostenitori, un'informazione indipendente e circostanziata a tal punto da suscitare la reazione del sistema. Questa reazione si è tradotta, oltre che in attacchi di ogni genere, nell'apertura di procedimenti "legali", volti all'oscuramento del blog e dei siti ad esso correlati. Sono procedimenti all'origine di notevoli difficoltà pratiche e di cospicui esborsi per avvocati e consulenti tecnici.

Auspichiamo perciò un fattivo sostegno sotto forma di donazioni e di altri interventi (gratuito patrocinio, consulenze...) affinché il Comitato possa continuare ad agire nell'interesse della collettività. Un sentito ringraziamento a tutti coloro che accoglieranno, per quanto nelle loro possibilità, il presente appello. Il Vostro contributo è assolutamente fondamentale al fine di permetterci di proseguire con il nostro operato. Qui la pagina Paypal per eseguire una donazione.

Il Vibrio cholerae è l'agente eziologico della gastroenterite nota come colera, patologia che è tipicamente legata al comsumo di acqua contaminata. Il patogeno del colera si trova in ambienti acquatici nelle zone tropicali ed è stato isolato in alcune aree dell'Australia del Nord.

Secondo il sito del DHO, "questo test sarà parte di tre studi clinici internazionali che coprono diverse fasce di età. Il programma comporterà l'inoculazione di bambini ed adulti in Australia tramite ingestione orale del vaccino. Lo scopo della prova è di verificare l'efficacia dell’antidoto nella produzione di una risposta immunitaria contro il colera”.

Negli Stati Uniti ed altrove furono condotte campagne per vaccinare il bestiame tramite la dispersione di involucri contenenti il prodotto. I pacchetti erano dispersi da piccoli velivoli e da aerei. Anche la popolazione fu “vaccinata” a sua insaputa.

Nel 2006 Michael Greenwood scrisse un articolo per la Yale School of Public Health dal titolo “L’irrorazione aerea riduce efficacemente l'incidenza del virus del Nilo occidentale tra gli esseri umani". Nello studio si afferma che l'incidenza della malattia può essere significativamente contenuta attraverso lo spargimento aereo (sic) di appositi antidoti su vasta scala.


Fonti:

gabrielelombardo.altervista.org
beforeitsnews.com

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lunedì 6 gennaio 2014

Sulle spalle dei giganti

“Siamo come nani sulle spalle di giganti così che possiamo vedere più cose di loro e più lontane, non certo per l'altezza del nostro corpo, ma perché siamo sollevati e portati in alto dalla statura dei giganti”. (Bernardo di Chartres o Bernardus Carnotensis, filosofo francese del XII secolo)



I negazionisti sono soliti pontificare dicendo che nessuno scienziato si occupa o si è mai occupato di geoingegneria clandestina (alias scie chimiche), dunque essa non esiste. Siamo al cospetto di un volgare paralogismo, spacciato per ragionamento. Qualche depistatore ammette che un paio di studiosi hanno accennato alla “guerra climatica”, ma che le loro ricerche non sono state inserite su riviste referate, con tutti i crismi dell’ufficialità. Questa asserzione è falsa: ad esempio, il medico veterinario Mark Purdey pubblicò degli studi referati in cui correlava la dispersione di bario in atmosfera all’encefalite spongiforme. Naturalmente gli occultatori ignorano Purdey, come disdegnano tutti gli altri esperti. La storia degli studi referati è comunque stucchevole: è una prassi invalsa nel mondo accademico attuale, un’enclave contraria ad ogni innovazione che rischi di mettere a repentaglio gli immensi privilegi con cui questa aristocrazia del nulla perpetua sé stessa e lo status quo. Gli scienziati autentici quasi sempre operano al di fuori del feudo baronale. Vilipesi, isolati, persino intimiditi, le loro acquisizioni sono alla fine accettate ma postume. Le scoperte degli investigatori genuini non hanno bisogno dell’imprimatur papale.

In verità, il discorso è complesso, di natura epistemologica: che cos’è la scienza tout cort? Chi può esibire la “patente” di scienziato? Nella visione faziosa e dogmatica degli occultatori la “scienza” coincide con l’accozzaglia delle versioni autorizzate, ratificate dal potere, dalla casta dominante. La loro “scienza” non è neppure un pallido simulacro del sapere galileiano-newtoniano, con i suoi pregi ed i suoi limiti, essendo un’ideologia autoritaria e fanatica, molto più settaria di una chiesa di invasati. Gli stessi sedicenti “scienziati”, che gravitano quasi tutti attorno al C.I.C.A.P., a sua volta finanziato dai servizi, sono imbonitori, le cui conoscenze, di per sé già episodiche e farraginose, sono svilite nella propaganda più sfacciata a favore delle bugie ufficiali. [1]

E’ questa purtroppo l’agonizzante “comunità scientifica” alla quale si aggrappa lo spettrale, decadente Gianluca Nicoletti. Un esempio perfetto di questa combriccola è Gianni Comoretto, il cui “chiarimento” circa il fenomeno della condensazione sarebbe giudicato inammissibile anche in una terza media.

E’ comunque un tema che è stato sviscerato più volte e su cui perciò non indugiamo oltre. Qui, però, ci piace elencare alcuni fra i numerosi scienziati veri che investigano e denunciano la geoingegneria illegale e problemi connessi, ognuno grazie alle sue competenze specialistiche. Gli approcci e le interpretazioni sono differenti, più o meno incisivi; taluni se ne occupano a tempo pieno, altri in un contesto che include altri argomenti ed interessi. Tutti, però, sono accomunati dall’onestà intellettuale e da spirito euristico, qualità che difettano nei disinformatori e nei sedicenti "scienziati" italiani a loro collegati.

Di seguito una lista (incompleta) in ordine alfabetico degli specialisti in parola. Abbiamo riportato in qualche caso delle loro significative osservazioni. Nel catalogo figura anche l’infame Edward Teller che della geoingegneria fu ideatore e strenuo paladino.

Nota: alcuni scienziati italiani non sono stati qui riportati, in quanto essi, a seguito delle pressioni subìte in ambito accademico, hanno dovuto battere in ritirata.


A. Buckmann (biologo e meteorologo)

B. Agnew, geologo statunitense, esperto in prospezioni per la localizzazione di giacimenti di idrocarburi

T. Bearden, ingegnere statunitense, esperto di armi scalari

N. Begich, medico canadese, esperto di H.A.A.R.P.

R. Bertell, scienziata statunitense †

R. Blaylock, medico statunitense

F. Bludorf & G. Fosar, matematici e fisici tedeschi

C. Carnicom, ingegnere statunitense

M. Castle, biologo statunitense

F. De Aquino, fisico quantistico brasiliano

A. Di Benedetto, musicologo italiano, esperto di frequenze

E. Spencer, neurologo statunitense

P. C. Fienga, astrofisico italiano

G. Ginatta, agronomo italiano †

A.C. Griffith, esperto in tecnologie per radiocomunicazioni

L. Horowitz, medico statunitense

M. el Husseini, biologo egiziano, docente universitario

N. Finley, fisico canadese

N. Katsaros, fisico greco. “Come scienziato non ho alcun dubbio che non ci sia paragone tra scie chimiche e scie di condensa, sono due fenomeni interamente differenti"."Alcuni scienziati con cui siamo in contatto e con cui abbiamo collaborato per corrispondenza ci hanno riferito che nelle università statunitensi hanno portato avanti questo genere di esperimenti, che hanno spedito dei piccoli aerei ed hanno raccolto campioni di aria e li hanno analizzati ed hanno trovato quantità di bario ed alluminio in alta percentuale che sappiamo hanno gravi effetti sulla salute umana e non solo sull'ambiente".

S. Mc Kay, fisico statunitense.

G. Pattera, biologo italiano

C. Penna, fisico italiano

S. Perlingieri, medico statunitense †

R. Peterson, agronoma statunitense

N. Pope, ricercatore britannico, ex funzionario del Ministero della difesa

M. Purdey, medico veterinario britannico †

L. Romaldini, climatologo italiano

D. Scott, medico statunitense

S. Smallstorm, biologa statunitense

H. Staninger, tossicologa statunitense

S. Stevens, meteorologo statunitense

E. Teller, fisico statunitense, il padre della bomba H † [2]

C. Vermeeren, ingegnere aerospaziale olandese. "Se guardiamo al fenomeno in generale, non puoi spiegarlo semplicemente in termini di combustibile degli aerei che brucia e di temperatura ed umidità dell'aria. Quelle scie di condensa non possono durare a lungo. Quindi ogni scia di condensa persistente deve avere un'altra spiegazione".

J. Marvin Herndon, fisico nucleare ed autore di numerosi articoli referati sulla geoingegneria clandestina.


[1] Ha ragione il professor Giorgio Masiero: “Se definiamo in generale ‘scienza’ tutto il sistema umano di conoscenze, ottenute attraverso un processo organizzato e rigoroso di ricerca, finalizzato all’elaborazione di rappresentazioni linguistiche coerenti con la realtà (eventualmente anche nei suoi aspetti meno direttamente controllabili), allora la scelta di considerare solo il metodo galileiano-newtoniano è l’opzione di una visione filosofica, tradizionalmente chiamata ‘Positivismo’, che si è rivelata portatrice di aporie insuperabili.” Abbiamo, infatti, sempre definito i Cicappini dei vetero-positivisti, incapaci di accostarsi al vero sapere ed agli orizzonti dispiegati dalla scienza sperimentale post-newtoniana.

[2] Le operazioni di irrorazione ed i conflitti nucleari limitati sono profondamente connessi. Possiamo individuare i primordi dell'"operazione copertura" nella mente perversa del dottor Stranamore Edward Teller, padre della bomba ad idrogeno, che consigliò di usare armi nucleari in regioni abitate per fini economici. Prima di morire, nel 2003, Teller fu direttore emerito (sic) del Lawrence Livermore National Laboratory, dove furono messi a punto i piani per le armi nucleari biologiche e ad energia diretta. Nel 1997 Teller dichiarò pubblicamente il suo proposito di usare l'aviazione per diffondere nella stratosfera milioni di tonnellate di metalli elettroconduttori, ufficialmente per ridurre il riscaldamento globale.

Teller ritenne che l'aviazione commerciale potesse essere adoperata per diffondere queste particelle al costo di 33 centesimi per litro (Un brevetto Hughs del 1991 conferma che il particolato può essere diffuso attraverso i motori degli aviogetti). Ciò dà credibilità ad un resoconto di un dirigente di una compagnia aerea, costretto dall'obbligo del silenzio a rimanere anonimo, secondo cui l'aviazione commerciale ha cooperato e coopera tuttora con i militari nel progetto copertura.

"An Airline Manager's Statement", postato da C.E. Carnicom per conto dell'autore, 22-05-00. Citazione: "I pochi dipendenti della compagnia aerea che erano al corrente del Progetto Cloverleaf furono tutti sottoposti a controlli del loro passato, e prima di esserne informati ci fecero firmare accordi di non-divulgazione in cui sostanzialmente si dichiarava che se avessimo detto a chiunque quanto sapevamo saremmo stati incarcerati... Ci dissero che il governo avrebbe pagato la nostra compagnia, insieme ad altre, per rilasciare speciali agenti chimici da aerei commerciali... Quando chiedemmo loro perché non si limitassero ad equipaggiare gli aerei militari per rilasciare questi agenti chimici, dichiararono che non c'erano abbastanza aerei militari disponibili per rilasciare agenti chimici su una base così ampia come doveva essere fatto... Poi qualcuno chiese perché tutta queste segretezza. I rappresentati del governo dichiararono in seguito che se l'opinione pubblica avesse saputo di aerei in volo che stavano rilasciando agenti chimici nell'aria, i gruppi ambientalisti avrebbero scatenato un inferno e chiesto la fine dell'irrorazione".

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giovedì 2 gennaio 2014

La svolta: la geoingegneria clandestina carbura con la nuova generazione di carburanti aerei

Panta rei, afferma il filosofo Eraclito, ossia “tutto scorre, tutto cambia, tutto diviene”. Studiare la geoingegneria clandestina e denunciare i danni abnormi che essa causa alla biosfera significa imparare a coglierne dinamiche e sviluppi.



In questi anni abbiamo assistito al progressivo affiancamento delle scie effimere a quelle persistenti, entrambe chimiche, non dovute al fenomeno della condensazione. Non si può continuare in maniera del tutto errata a distinguere tra scie durevoli intese come chemtrails e scie evanescenti che sarebbero formate, invece da vapore acqueo. Poiché il fenomeno della condensazione dipende da parametri precisi, rari di per sé e la cui concomitanza è ancora più rara, anche le “tracce” labili, generate ad altitudini ridotte, sono collegate alle attività di geoingegneria clandestina.



Analogamente, è segno di superficialità seguitare a ripetere che sono soltanto aerei militari (pilotati e no) a diffondere veleni: questi velivoli operano ancora soprattutto nottetempo, ma di giorno ormai gran parte dello “sporco lavoro” è svolto da aerei passeggeri e cargo che impiegano carburanti additivati. Sono aeromobili che non di rado deviano dai corridoi prefissati e scendono di quota per disperdere per lo più composti igroscopici ed elettroconduttivi nelle aree in cui è necessario intervenire per indebolire o neutralizzare una perturbazione o per mantenere bassi i valori di umidità atmosferica, creando quindi una condizione adatta alla propagazione dei segnali elettromagnetici in banda Ka a fini sia strategici sia civili.

Sono le compagnie civili oggigiorno il nerbo delle attività chimiche: aerei dei più disparati vettori, italiani ed esteri, incrociano in tutte le direzioni, in quasi tutte le ore del giorno. Sono normali velivoli con livree e contrassegni riconoscibilissimi.

I passeggeri attenti potranno notare che l’unità su cui si trovano a volare sovente si abbassa e percorre una rotta anomala.



Bisogna dunque osservare, raccogliere indizi e prove di un’operazione sempre in fieri, senza fossilizzarsi in analisi ed interpretazioni obsolete o inesatte. Occorre tallonare gli avvelenatori e scoprirne i piani. E’ necessario aggiornarsi e documentarsi, evitando di sprofondare in luoghi comuni o peggio in slogan. Si deve cominciare con l’osservazione, cardine del metodo empirico, per poi verificare sul campo le ipotesi, per addivenire infine a conclusioni probanti.

L’uso di carburanti contenenti additivi [LINK] [LINK] è davvero il punto di svolta. Come abbiamo scritto, non è più necessario né installare appositi apparati né ricorrere a chissà quali sotterfugi per rifornire le unità aeree di particolari miscele. Tutto avviene in modo semplice e regolare, alla luce del sole, seguendo negli scali le consuete procedure per l’approvvigionamento di carburante.

Così i militari sono quasi “sinceri”, quando smentiscono di essere coinvolti in esperimenti di manipolazione meteorologica ed in iniziative affini. Ci crediamo: molti interventi sono delegati all’aviazione civile.

Se è vero che viviamo in un mondo militarizzato, sebbene tra gli stessi vertici dell’esercito non manchi qualche dissidente, è pure indubbio che le compagnie civili traggono cospicui benefici dalla cooperazione con i militari. Esse ripianano i debiti ora con spericolate operazioni finanziarie ora attingendo a fondi ad hoc. Tutti mangiano nello stesso piatto, anche se la pietanza, subito gradevole al palato, è avvelenata…



FLIGHTRADAR 24 FORNISCE QUOTE DI VOLO NON VERITIERE. LO DIMOSTRANO LE OSSERVAZIONI SUL CAMPO. INFATTI AEREI SIMILI NELLE DIMENSIONI E RIPRESI CON LO STESSO FATTORE DI ZOOM APPAIONO DELLE MEDESIME DIMENSIONI E SOPRATTUTTO VOLANO TUTTI ALLA QUOTA DEI CUMULI. ALCUNI DI ESSI RILASCIANO SCIE (PERSISTENTI O EVANESCENTI); ALTRI, INVECE, NON LASCIANO TRACCE VISIBILI. AD INTORBIDIRE LA QUESTIONE SI AGGIUNGE IL FATTO CHE I VALORI DI UMIDITA' RELATIVA (UR) SONO MOLTO BASSI A TUTTE LE QUOTE. PARADOSSALMENTE ALCUNE SCIE CHE PERSISTONO SI NOTANO A BASSA ALTITUDINE (5.000 METRI CIRCA), MENTRE A QUOTE (DICHIARATE) BEN SUPERIORI, SI OSSERVANO VELIVOLI SENZA SCIE AL SEGUITO. INSOMMA... SIAMO DI FRONTE AD UN INGANNO.

QUESTE IMMAGINI PROVANO L'IMPIEGO DI AEREI COMMERCIALI PER LE OPERAZIONI DI GUERRA CLIMATICA: TUTTE LE SCIE OSSERVATE SONO, INFATTI, DIFFUSE A QUOTE NON IDONEE ALLA FORMAZIONE DI CONTRAILS, MENTRE GLI STRUMENTI DI MONITORAGGIO DEL TRAFFICO AEREO, FRUIBILI DA QUALCHE ANNO, NON A CASO, GRATUITAMENTE, SONO FALLACI.

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