sabato 31 dicembre 2011

Un testimone-chiave conferma: “Sono diffusori, non sensori”

Di seguito la dirompente testimonianza di un manutentore circa l’installazione di dispositivi erogatori sui turbofan (si legga l'articolo a suo tempo qui pubblicato). Per proteggere il teste, sono stati omessi i riferimenti che potrebbero condurre alla sua identificazione. Dalle dichiarazioni, assolutamente genuine e che sono a disposizione delle autorità, si arguisce il coinvolgimento di alcune compagnie civili, insieme con i militari, nelle attività chimico-biologiche.

Praticamente la questione [...] faccio il [...] e lavoro per [...] ed ho cominciato ad approfondire l'argomento e ti posso dire che ci sono state [...], a seguito della pubblicazione della foto del 737 della Ryanair con quel "piccolo sensore" (in realtà l'apparato misura circa 4 cm di diametro ed appare essere un tubo - n.d.r.), ho chiesto ai miei amici della manutenzione, che cosa fosse quell'apparecchio e mi hanno detto che era un sensore di pressione. Tanto è vero che mi sono fatto aprire il motore e poi sono capitati a [nome dell'aeroporto] altri aerei di altre compagnie anche charter che avevano un apparato leggermente diverso... non un tubo di Venturi, ma quasi con qualche modifica.

Così ho chiesto al solito mio contatto: "Ma di che cosa si tratta?" e l'ho visto un po' cambiato... un po' perplesso. Dopo qualche giorno, mi ha chiamato il responsabile della sicurezza dell'aeroscalo e mi ha invitato a non interferire, a non indagare su argomenti che esulano dalla mia mansione, perché quella è una cosa più tecnica, a livello di management, competenza di tecnici, ingegneri che lavorano sull'impiantistica di bordo. Questo personaggio mi ha invitato a desistere, a non eseguire ulteriori indagini ed a non scattare fotografie.



La cosa sembrava finita lì. Dopo qualche giorno, però, mi ha contattato un'altra persona che mi ha quasi minacciato, invitandomi ad evitare assolutamente ad interessarmi di alcune cose, pena sanzioni o addirittura allontanamento dal posto di lavoro e guai seri che avrei passato io etc. etc. Suppongo che questa persona sia stata mandata appositamente e che faccia parte dell'organizzazione, probabilmente internazionale etc. etc. Forse credo che ci siamo capiti. Da quel momento in poi purtroppo ho dovuto abbandonare la questione ed ho notato di essere controllato a vista.



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Range finder: come si sono svolti i fatti

giovedì 29 dicembre 2011

Acqua "potabile" inquinata da alluminio e manganese a Nuoro

L'acqua di Nuoro è contaminata da alluminio e manganese: così, in seguito ad analisi eseguite dall'A.R.P.A.S., qualche giorno addietro, il sindaco ha emanato un'ordinanza per vietare l'uso a fini alimentari del prezioso liquido. Il provvedimento è stato poi revocato, ma resta un fatto incontrovertibile: alluminio e manganese sono due tra i numerosi "ingredienti" delle scie chimiche. L'avvelenamento delle risorse idriche è un fine perseguito ed ottenuto con criminale efficienza, per mezzo soprattutto degli aerei della morte. Di fronte all'inquinamento dell'acqua "potabile", la misura che, da tempo immemorabile, viene adottata è la solita: innalzare per legge la soglia di tollerabilità degli inquinanti. Buona bevuta...

NUORO. L'acqua di Nuoro non è potabile ed il sindaco, Alessandro Bianchi, ha emanato oggi un provvedimento cautelativo a tutela della salute pubblica che vieta l'uso dell'acqua per uso potabile e per la preparazione degli alimenti in tutta la città.

La decisione è stata presa a seguito delle analisi compiute dall'A.R.P.A.S. sui campioni d'acqua, prelevati dagli ispettori d'Igiene del Sian in alcuni punti significativi dell'intera rete cittadina, che hanno evidenziato valori di alluminio e manganese al di sopra dei limiti stabiliti dalla normativa in vigore.

Nell'ordinanza si avverte inoltre che eventuali danni a persone o cose derivanti dal mancato rispetto del provvedimento, saranno a carico degli inadempienti che ne risponderanno in via civile, penale ed amministrativa.

Fonte: Lanuovasardegna

Articolo correlato: C. Penna, Veleni per tutti, 2011


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Range finder: come si sono svolti i fatti

lunedì 26 dicembre 2011

Doppia D e Fragmenta

Che cosa resta dell'opera d'arte nell'epoca della sua riproducibilità tecnica? (W. Benjamin). Che cosa rimane dell’estetica nella società di massa in cui i princìpi estetici sono quasi totalmente inumati insieme con quelli etici? Sono ormai poche le voci che riescono a contrapporre una residua ed ostinata capacità di creare, in un mondo in cui tutto, la produzione in primo luogo, è distruzione. Nell’era del disincanto, sopravvive il canto sia pure radicato nella disperazione che, trangugiata sino all’ultima goccia, è non solo veleno ma forse antidoto.

Così in “Doppia D”, canzone di Matteo Buratti alias Burro, è inventariato l’armanentario dell’uomo d’oggi, abituato a maneggiare, tra gli attrezzi più comuni, la disperazione ed il denaro. Lo scenario metropolitano sciorina, come in un caleidoscopio di follia, strade, ubriachi, corsie d’ospedale, chiese semideserte, nuvole finte...

Scrive l’autore: “Doppia D è un’interessante ‘fotografia satellitare’ su un tipo specifico di umanità che è costretta sempre più all’apnea. In tutta questa sua atmosfera del disumanare, i versi ne diventano sconcertante, mera narrazione. ‘Doppia D’ è la prima poesia in cui compaiono allusioni nemmeno troppo velate, alle velature chimiche (gioco di parole voluto) meglio note come ‘scie chimiche’. Potrei aggiungere altre cose sul tema disperazione/denaro, ma sono sicuro che le mie riflessioni sarebbero intese come provocazione, bene che andasse. Quindi mi limito a queste poche parole e lascio a voi il respiro di questo mio testo. One Love”.



Le parole, quasi salmodiate, in un salmo profano a denunciare la profanazione della vita, si allineano lungo una melodia ossificata, imprigionate in un ritmo ipnotico. Di seguito il testo.

DOPPIA D

Al tavolo di un caffè

mentre un tizio solitario sta aspettando un’altra illusione d’amore…
Sopra al banco di un Tabacchi
mentre una ragazza compra sigarette e GRATTA E VINCI
o alla Snai dove un vecchio scommette su CALCIO E CAVALLI
frammentando o frantumando in attese la Vita

All’angolo della strada dove il pusher smazza
Allo sportello della banca col passamontagna…

Alla guida di un GRAN FERRO
ubriachi e fatti nella notte
mentre con artificiali reset dal Tutto/ci distanziamo da tutti
verso l’incauto ignoto della città della solitudine che ci viene incontro

In ginocchio, davanti all’altare di una Chiesa
Prostrati verso La Mecca nel crepuscolo della preghiera
In meditazione nella posa del Loto con il profumo dell’incenso purificatore…
A 90, con il c*lo in mano all’avida deriva bugiarda dell’Elite anti-Coscienza

Sopra le nuvole chimiche del cielo
mentre qualche idea di Dio illude l’IO sulla GIUSTEZZA
Fino alla corsia d’ospedale, dove nasce o dove muore…
la DISPERAZIONE è ovunque in questa vita di schiavi

Costretti come siamo, fra un mentre e l’altro, alla menzogna:
di credere per denaro
di ostracizzare per denaro
di amare per denaro
di fottere per denaro...
Abbiamo rovinato tutto!

QUESTA è la storia
della disperazione (e) del denaro

Ora vorrei chiedere agli Dèi
se è vero che proprio NOI
- dato che ci è chiaro che il Buddha di Bamiyan non sorride più -
dobbiamo oppure possiamo assistere alla FINE di tutto questo…

La lugubre panoplia del Kaliyuga è testimoniata pure da Giovanni che, attraverso lo scavo linguistico ed il parossismo lirico, se da un lato porta alla superficie la cruda coscienza del disfacimento, dall’altro accende l’inestinguibile sete d’infinito”. (“Novembre”). In un altro intenso componimento, “Nemi”, il paesaggio lacustre, rischiarato da un bagliore metallico ed innaturale, il cielo ferito ed “inciso di strane cicatrici”, destano i fantasmi perduti di un’umanità perduta.

Nella tensione inesausta verso il trascendimento e la purificazione delle scorie, i Fragmenta di Giovanni, conficcati nell’aridità e nella freddezza del tempo declinante, aiutano a ricomporre, anche se con immane fatica, l’immagine della speranza.


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Range finder: come si sono svolti i fatti

mercoledì 21 dicembre 2011

Il fenomeno delle "hole punch clouds"

Negli ultimi anni, sono sempre più frequenti, alcuni strani fenomeni atmosferici che hanno origine da determinate coperture nuvolose. Tuttavia hanno luogo solo nelle zone in cui sono in atto le operazioni di aerosol mediante chemtrails, ossia le scie chimiche.

Il 29 gennaio 2007 gli abitanti dell'Acadiana, una regione dello stato della Louisiana, notarono nel cielo veri e propri buchi nel manto nuvoloso. A testimonianza di questo fenomeno (definito in lingua inglese "hole punch clouds" o "fallstreak holes"), è possibile vedere le due immagini qui di seguito riportate; la prima è stata ripresa dal Moderate Resolution Imaging Spectroradiometer (MODIS) del satellite "Terra" della N.A.S.A.; la seconda dal livello del suolo. L'immagine MODIS mostra un certo numero di fori circolari in una coltre di nuvole di bassa quota al di sopra dell'Oklahoma, dell'Arkansas, della Louisiana e del Texas. Qualcuno di questi buchi è di forma allungata e, al suo interno, è evidente la presenza di una nube secondaria formata, come vedremo oltre, da cristalli di ghiaccio in ricaduta.

La N.A.S.A. ha spiegato questo fenomeno come il risultato della combinazione di temperature rigide, traffico aereo ed "insolita" instabilità atmosferica.

Il manto nuvoloso del 29 gennaio consisteva di nubi sopraffuse. Le nubi sopraffuse contengono gocce d'acqua che rimangono allo stato liquido, anche se la temperatura è molto al di sotto della soglia di congelazione. E' stato stimato che la loro temperatura è compresa tra -20° Celsius a -35° Celsius.

Quando gli aerei, provenienti dal Dallas-Fort Worth Airport, hanno attraversato queste nubi, ponendo le finissime particelle contenute nello scarico dei loro motori a contatto con le gocce d'acqua sopraffuse, ne hanno causato la glaciazione istantanea. I cristalli di ghiaccio più grandi sono quindi caduti al di sotto della base della copertura nuvolosa, lasciandosi dietro veri e propri "buchi". Tutte le foto mostrano una sorta di nube centrale all'interno del foro, formata da cristalli di ghiaccio che stanno lentamente cadendo, spinti dal loro peso maggiore rispetto alle stille d'acqua sopraffuse dello strato originario. Quest'ultime non raggiungeranno comunque il suolo a causa della loro sublimazione a contatto con gli strati più caldi dell'atmosfera sottostante.

La descrizione fornita dagli organi ufficiali circa la dinamica del fenomeno di per sé non fa una piega, ma ciò su cui occorre essere chiari riguarda le vere cause del suo innesco. Secondo gli esperti, questo effetto è ottenibile mediante l'ormai nota tecnica dell'inseminazione delle nubi (cloud seeding) che sfrutta flotte aeree per "inseminare" le nubi basse con particolato in grado di interagire con le particelle che caratterizzano le formazioni nuvolose a quote comprese tra i 6.000 ed i 12.000 piedi.

I velivoli preposti usano principalmente ghiaccio secco come agente di inseminazione per ottenere fenomeni di questo tipo, sfruttando i principi della cosiddetta "inseminazione fredda delle nubi" nella quale le gocce d'acqua sopraffuse della nube sono convertite in cristalli di ghiaccio che successivamente precipitano al di sotto dello strato nuvoloso. Durante la loro caduta, però, non hanno il tempo di raggiungere il suolo, poiché sublimano (ovvero passano direttamente dallo stato solido a quello gassoso), lasciando quel particolare buco nel manto nuvoloso. La foto sopra ririportata mostra, ad esempio, l'effetto che si ottiene 45 minuti dopo l'inseminazione della nube.

E' di rilievo il fatto che anche gli organi ufficiali attribuiscano l'innesco del fenomeno al volo degli aerei, probabilmente perché se da un lato, si può ingannare la gente dal punto di vista fisico, dall'altro non si può certo negare l'enorme numero di scie chimiche create dagli aerei nei pressi della zona coinvolta. E', infatti, verificabile dalle molteplici foto disponibili che i suddetti fenomeni nascono sempre da formazioni nuvolose alquanto regolari, come se fossero "pettinate" da una forma di energia.

Occorre anche precisare quanto segue: di fronte a fenomeni nuovi come questi, dove la disinformazione da parte di chi ne è direttamente coinvolto dilaga, l'unica cosa certa è che, trattandosi di formazioni a bassa altitudine, la spiegazione ufficiale non sembra reggere molto. Infatti a 6/10.000 piedi non si raggiungono le basse temperature indonee alla formazione di cristalli di ghiaccio se non attraverso operazioni di aerosol clandestine. E' altresì vero che la presenza degli hole punch clouds sui cieli statunitensi, australiani ed europei è aumentata solamente negli ultimi anni, quando la modificazione climatica mediante scie chimiche ha assunto proporzioni considerevoli e soprattutto la loro presenza è limitata alle zone in cui, da svariati anni, sono in atto queste operazioni e non negli altri paesi, come dovrebbe essere, se si trattasse di un fenomeno naturale. A sostegno di ciò nessuna delle testimonianze risale a periodi antecedenti l'inizio delle operazioni illegali di aerosol e questo la dice lunga sul fatto che possa trattarsi davvero di un fenomeno naturale.

Tra le testimonianze troviamo quella di un telespettatore di una rete televisiva locale statunitense che il giorno 11 dicembre 2003 affermò:

"Questo pomeriggio ero in auto e circa alle 11-11:30 c'era la formazione nuvolosa più insolita che abbia mai visto scorrere sulla mia testa. Ho afferrato la mia camera e scattato una dozzina di foto. Mi sono meravigliato di che cosa fosse. Sembrava come un'apertura ovale fatta nella coltre nuvolosa al cui centro risiedeva una nube secondaria che andava, via via, dissolvendosi. Non mi spingo oltre, ma questa è la formazione nuvolosa più strana che io abbia mai visto ed era enorme".

Questa è invece la contorta spiegazione di un meteorologo della Florida centrale:

"L'atmosfera era molto secca da 5.000 piedi a circa 28.000 piedi. C'era uno strato piuttosto esteso di cirrocumuli (misto di gocce sopraffuse e cristalli di ghiaccio) che invadeva il cielo, associato a correnti a getto molto forti provenienti da ovest. Tuttavia gli squarci nel manto nuvoloso erano allineati Nord-Sud. Questo suggerisce che c'era una sorta di "onda" nell'atmosfera che modulava lo strato di cirrocumuli, dandogli una conformazione ondulata. Questo effetto potrebbe causare, nella porzione d'onda in fase di discesa, la caduta dei cristalli di ghiaccio nello strato di gocce sopraffuse, portandoli a incrementare il loro volume (alle spese delle gocce d'acqua sopraffuse nel volume considerato). In questo modo si apre un buco nello strato di cirrocumuli. Questo processo è molto simile al principio usato nell'inseminazione delle nubi (cloud seeding) per incrementare il volume dei nuclei di condensazione che compongono le nubi e produrre le precipitazioni. In questo tipo di fenomeno, però, la precipitazione (il termine tecnico meteorologico è “virga”) non raggiunge il suolo, poiché le particelle di ghiaccio, sublimano a contatto con gli strati più caldi dell'atmosfera al di sotto dei 28.000 piedi. La virga è evidente in qualsiasi delle foto a disposizione e risiede al centro del buco che si è creato. La sua forma è spesso una nuvola a forma di cono".

Non è fortuito se istituzioni come la N.A.S.A., di fronte a fenomeni nuovi ed evidentemente artificiali, cercano di ricondurli a cause naturali. Siamo di fronte ad una manipolazione della conoscenza scientifica per scopi di controllo delle coscienze. La nasuta N.A.S.A., ad esempio, pur di inculcare la frottola delle scie persistenti nelle nuove generazioni, non si perita di inventare ed interpretare la fisica dell'atmosfera a proprio piacimento, aggiornando gli atlanti di nefologia, in cui sono aggiunte nuove categorie di nubi che, in realtà, sono chemtrails di vario tipo ed in diversi stadi della loro rarefazione o espansione nel cielo. E’ sempre l’ente pseudo-scientifico statunitense ad organizzare corsi destinati a studenti di scuole di ogni ordine e grado: agli allievi viene insegnato come riconoscere le “innocue” scie degli aerei.

Articolo correlato: Dieci prove sull'esistenza delle scie chimiche


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domenica 18 dicembre 2011

Iniziativa di legge contro la geoingegneria negli Stati Uniti

Diamo conto di una proposta legislativa per opera di un comitato cittadino di Suffolk. In verità l’istanza rischia di essere il classico rimedio peggiore del male, poiché l'iniziativa affinché sia vietata la geoingegneria è inficiata dal solito cavillo delle deroghe.

E’ un po’ come l’articolo 32 della Costituzione italiana: “La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti. Nessuno può essere obbligato ad un determinato trattamento sanitario, se non per disposizione di legge. Nella precisazione “se non per disposizione di legge” si trova l’imbroglio, poiché una norma qualsiasi può de facto annullare le garanzie sancite dall’articolo.

Accettare che si compiano irrorazioni per debellare parassiti delle colture è l’alibi con cui i Soloni legalizzano l’avvelenamento della biosfera. E’ difficile comunque che gli amministratori prendano in considerazione la pur lodevole proposta, dato che gli interessi in gioco sono enormi.
La proposta è comunque un'altra prova circa l'esistenza di attività aeree chimico-biologiche: un legislatore non si prenderebbe la briga di intervenire sulle "chemtrails", se fossero un'invenzione.

Nella Contea di Suffolk (Stato di New York -U.S.A.) il 6 dicembre un gruppo di cittadini ha illustrato agli amministratori in un'audizione pubblica un disegno di legge che punta a vietare le cosiddette "scie chimiche".

Il 6 dicembre, il governo della Contea di Suffolk (New York) terrà un'audizione pubblica sulla proposta di vietare l'irrorazione aerea di alluminio, bario, zolfo ed altri elementi e composti sopra la contea, senza aver prima presentato una dichiarazione di impatto ambientale ed aver ricevuto l'approvazione dal Dipartimento dei servizi sanitari della contea, Divisione per la qualità ambientale.

Esentate dal divieto proposto sono le operazioni di aerosol perl'agricoltura e per la malattia di Lyme, l'encefalite equina dell'Est(E.E.E.), il virus West Nile (W.N.V.) ed altre operazioni per il controllo di altri vettori di patologie.

Se i cittadini saranno in grado di convincere i legislatori del rischio di tali operazioni di geoingegneria, la legge sarà poi votata nella sessione del 20 dicembre. In caso contrario, il divieto proposto sarà rinviato a tempo indeterminato. Avviato da Cindy Pikoulas e da suo marito Jim, insieme con Siobhan Ciresi di Long Island Sky Watch (LISW), con l'assistenza di Rosalind Peterson della "Coalizione per la difesa dell'agricoltura", che si oppone alle scie chimiche, il disegno di legge è stato ultimato e proposto dal legislatore Edward P. Romaine (1° Distretto). Impegnato nel governo della Contea di Suffolk dal 1989, Romaine è un conservatore che dà la priorità alla tutela dei terreni agricoli ed alla protezione dell'ambiente. Nel mese di agosto, ha organizzato il primo mercato degli agricoltori della contea, assieme al Farm Bureau di Long Island.


Fonte: Aamterranuova

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mercoledì 14 dicembre 2011

Il carbonato di calcio nelle scie chimiche

Il carbonato di calcio (CaCO3) è un composto del calcio, delle concrezioni calcaree, della pietra da calce, ma è ricavabile anche artificialmente ed usato in varie industrie. E' un sale pochissimo solubile in acqua, ma abbastanza solubile in presenza di biossido di carbonio in seguito alla formazione di bicarbonato. Questa reazione reversibile è molto importante nel ciclo geochimico del calcio. Essa dà luogo anche, nel caso di acqua ad elevata durezza temporanea, alla formazione di incrostazioni in tubi e caldaie.

Il calcare, ricco di carbonato di calcio, è la materia prima per la produzione di calce viva. Tale prodotto era già conosciuto ed usato da vari popoli antichi. A causa della sua notevole pericolosità, la lavorazione era affidata a pochi lavoratori opportunamente addestrati. Essi la mescolavano con la sabbia per ottenere la malta impiegata nelle costruzioni. Il calcare, ridotto in frammenti delle dimensioni di pochi centimetri, veniva introdotto in apposite fornaci, riscaldato fino a 800-1000 gradi Celsius per una decina di ore, durante le quali si verificava la cosiddetta “calcinazione”, una reazione chimica che libera biossido di carbonio (CO2) e produce l’ossido di calcio, cioè la calce viva. La calce viva è una sostanza bianca, porosa e molto igroscopica. Se bagnata con acqua, la calce viva innesca una reazione termica grazie alla quale la temperatura si innalza fino a 300 gradi Celsius. Se è posta a contatto con un materiale infiammabile, lo incendia rapidamente.



La diffusione del carbonato di calcio con le chemtrails è, come abbiano già rilevato, dannosa per l’agricoltura. I suoli calcarei, infatti, sono inadatti alle colture: principale difetto dei terreni calcarei consiste nella ridotta fertilità a causa dell'immobilizzazione di alcuni elementi nutritivi. Tale difetto è lieve nei terreni moderatamente calcarei, mentre si manifesta in modo più intenso al di sopra di PH 8. Poche piante manifestano tutta la loro potenzialità produttiva in questo tipo di terreno.

In aggiunta a questa implicazione, va considerato che il composto in esame è soggetto a reazioni chimiche e termiche inerenti a proprietà igroscopiche, ossia di assorbimento dell’umidità. Il crollo dei valori igrometrici in atmosfera e l’aumento delle temperature, tipiche conseguenza di molte attività di aerosol, sono fenomeni che si possono spiegare anche chiamando in causa il carbonato di calcio, mentre il tanto demonizzato biossido di carbonio, stando a studi recenti, non risulta determinante nel cosidettto “effetto serra”.

Dunque valori termici inusualmente alti per questo periodo, scarse o scarsissime precipitazioni nevose sono situazioni indotte dalla Biogeoingegneria clandestina ed illegale e non manifestazioni naturali. Occorre ribadirlo.



"Aug16th, 2010 0300 UTC: Our Pilatus Porter PC6 B2H4 flew over Bhumibol reservoir to dispense Calcium Oxide at 7000 feet over a kind of orographic clouds top of high mountains around the reservoir hoping that this operation, giving a bit more heat, would make the clouds develope upward to become some CU then CB rain clouds. Afterward we would take off again with Urea and frozen Carbon-dioxide to make the rain clouds yield rain right on the catchment. Captain Pete, Chititewan Devakul".

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domenica 11 dicembre 2011

Conferenza di Genova del 6 dicembre: dalla noia di Corigliano alle scie chimiche di Attivissimo

Nell’ambito della questione “scie chimiche” ha senso riferirsi al contraddittorio? La risposta è un secco no. Infatti il dibattito ha ragione di essere, quando si contrappongono due o più ipotesi interpretative su uno stesso tema. Qui, invece, i negazionisti sono convinti che il problema esiste proprio come i ricercatori indipendenti e gli scienziati che lottano contro l’omertà e la censura. Sarebbe anche solo sufficiente citare il lapsus freudiano del prode Attivissimo per liquidare la questione. Egli, infatti, viscidamente intervenuto nel simposio genovese del 6 dicembre scorso, si è lasciato sfuggire un eloquente “le scie chimiche sopra casa mia”, poi emendato con un maldestro “presunte”. E’ indiscutibile: i disinformatori sanno che la biogeoingneria è reale, ma per ricevere le loro prebende, devono affermare il contrario, negare tutto, persino che si possa scatenare un temporale, usando lo ioduro d’argento.[1]

Gli inciampi lessicali ed il linguaggio del corpo li tradiscono: Andrea Coregliano, relatore in quel di Genova, ha dissertato dottamente su aspetti atmosferici che non esitiamo a ricondurre ad una specie di archeometeorologia. La manipolazione meteo è diventata una tragica realtà, sicché i fenomeni naturali sono ormai soverchiati dagli interventi militari. Se non sono eliminati, sono drasticamente piegati per conseguire obiettivi che spaziano dalla siccità ai nubifragi. Ancora, se, per assurdo, questo non avvenisse e non fosse avvenuto, l’aver agito per incidere sui fenomeni comuni, ha innescato una reazione a catena, le cui tragiche conseguenze sono sotto gli occhi di tutti.

Tralasciamo, però, tali contenuti già sviscerati, per concentrare l’attenzione su elementi prosodici e del body language: il Corigliano, con la voce tremolante, lo sguardo che rifugge da quello dell’interlocutore, i gesti impacciati, la fuga precipitosa, prima che il convegno finisse, ha rivelato di non credere minimamente in ciò che ha asserito in modo tanto paludato e soporifero. Ne va a suo onore ed a suo disdoro. E’ un onore, perché dimostra di non essere un grullo matricolato, incapace di distinguere tra una copertura palesemente artificiale, generata da decine e decine di aerei, e delle nuvole come Dio comanda. È un disonore, poiché ingrossa la masnada di disinformatori, ma “pecunia non olet” e le carriere si costruiscono, grazie soprattutto alle aderenze ed alla disponibilità a leccare “luoghi” tondeggianti. Non condividiamo, ma in parte si può comprendere: senza l’adulazione e la totale sottomissione al sistema, in una scuola o in un’università non si lavora, se non come bidelli. Anzi, oggi giorno, con l’aria che tira, il servilismo è necessario pure per essere assunti come collaboratori scolastici.

Dunque il contraddittorio non può esistere, giacché i ricercatori liberi e gli occultatori sono sulla stessa lunghezza d’onda, sebbene i negazionisti dell’olocausto chimico-biologico mentano a sé stessi ed agli altri in modo spudorato. La menzogna può diventare un abito ed un’abitudine: in una certa misura è possibile che i bugiardi del sistema si convincano delle loro fandonie, preferendo almeno sposare la bislacca ipotesi della Biogeoingegneria per il nostro bene, come salvezza dal cosiddetto “riscaldamento globale”. Sono risvolti psicologici o psichiatrici già analizzati.

Diverso è il discorso, se si considerano tutti quei (ram)polli allevati negli atenei, soprattutto nelle facoltà “scientifiche”, precocemente nutriti con programmi e libri transgenici di marca C.I.C.A.P. ("Superquark", "Ulisse", "Viaggio nel cosmo", "La straordinaria storia della vita sulla terra", "Impero"... ). Costoro veramente si bevono le “razionali” farneticazioni di agenti che dipingono le miracolose proprietà di scie di condensa in grado di generarsi senza umidità ed a temperature equatoriali. Imbottiti di formulette e di concetti errati, alcuni di questi giovini di belle speranze e dalle brutte intenzioni, oltre a formare ora la claque dei loro cattivi maestri ora gruppi di provocatori, sono, anche se può apparire paradossale, in buona fede, in quanto fideisti di una “scienza” totalmente falsa che essi, nella loro infinita ignoranza ed ottusità, reputano vera.

E’ indubbio: solo i babbei ed i disinformati possono accettare le versioni ufficiali sulle scie chimiche. Gli altri, come il cadaverico Attivissimo, ricorrono ai soliti argomenti ad personam, alle velate intimidazioni, agitando lo spauracchio della “giustizia” che egli si augura persegua le “vittime” di accuse ingiustificate: i piloti tapini, i responsabili dell’E.N.A.V., noti per il loro operato cristallino, per la loro onestà. Lo spettrale Attivissimo è in grado di giudicare chi è probo e chi non lo è, essendo uomo di specchiata moralità a tal punto che, appunto, chiama le scie che deturpano il cielo in modo veritiero e corretto. Le definisce “scie chimiche”.


[1] L’anfitrione, Adriano Casissa, non ha ben esordito: la sua terminologia ideologica e stravolta è stata segno di pressappochismo linguistico. Ha poi, contro ogni accordo, tratto dal cilindro il "Dottor Attivissimo", omaggiandolo più volte di un titolo che attribuito a tale figuro, è sinonimo di un insulto. Scommetto che i laureati si affretterebbero a bruciare il loro diploma, se davvero Kattivix fosse dottore. Passi il confronto con il budino Corigliano, ma sopportare la petulante e sguaiata “guardia svizzera” mette alla prova anche la proverbiale pazienza di Giobbe.


Articolo correlato: Caso E.N.A.V. e Finmeccanica, 2011

Paolo Attivissimo scrive: "Secondo Marcianò, la Puglia avrebbe finanziato un progetto per il controllo del clima (accusa anche Vendola, quindi?)".

Siccità - La Puglia insemina le nuvole

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martedì 6 dicembre 2011

Alcune "geniali" idee di Bernard Eastlund

Il sito eastlundscience.com riportava un gran numero di brevetti dovuti allo “scienziato” Bernard Eastlund, il criminale noto per aver congegnato spaventosi sistemi atti a manipolare la biosfera e la ionosfera. Il portale è stato rimosso e ne è sparita pure la cache, ma avevamo provveduto a salvarne i contenuti, così possiamo pubblicarne qualche estratto.

Il testo che proponiamo si riferisce ad un apparato, basato su tre brevetti e volto a “sparare” elettroni di formidabile energia in grado di interferire con le linee del campo magnetico. Il sistema d’arma è riconducibile al cosiddetto programma delle “Guerre stellari”, ufficialmente ideato, sotto la presidenza di Ronald Reagan, per distruggere i missili dell’allora Unione sovietica, ma di cui alcuni ricercatori sospettano altri obiettivi. E’ comunque uno spaccato relativo alla militarizzazione dello spazio funzionale al combattimento dei conflitti presenti e forse futuri.

L’ARCO (Atlantic Richfield Company), citata nel testo, è una diabolica multinazionale petrolifera; l’APTI, assegnataria dei patents, è l’Advanced Power Technologies, Inc. L’APTI è stata una società appaltatrice per conto della “difesa” statunitense. Fu acquisita da BAE Systems Inc. nel marzo 2003 e ribattezzata BAE Systems Advanced Technologies.

L’APTI era specializzata nei seguenti settori: radio frequenze, ingegneria ottica, ingegneria con uso di microonde, progettazione di antenne, sensori ottici, tecnologie con impiego di plasma, sistemi avanzati di artiglieria, sistemi di controllo digitale etc.


I brevetti della ARCO, assegnati all’APTI

Lo scienziato Bernard Eastlund escogitò un sistema per combinare gli elettroni MeV (dall’energia di un milione di elettronvolts) presenti nello spazio con la tecnologia utile per generare elettroni della stessa energia. Si irradiano campi elettromagnetici finalizzati a creare uno scudo anti-missile ed ad altre applicazioni funzionanti per mezzo di elettroni MeV, usufruendo dell’apparato di antenne site a Gakona in Alaska (la famigerata installazione H.A.A.R.P., n.d.t. ) Si proiettano onde elettromagnetiche RF (a radio frequenza) da intersecare con il campo geomagnetico terrestre in alta quota. Gli elettroni potrebbero distruggere i missili nemici, qualora intersecassero le loro traiettorie.

I brevetti che si riferiscono a tale sistema d’arma sono i seguenti.

- "Metodo per la produzione di una ‘conchiglia’ di particelle relativistiche al di sopra della superficie terrestre" di Bernard J. Eastlund, inventore, numero di brevetto degli Stati Uniti: 5.038.664; data di registrazione: 8/13/91, Assegnatario: APTI Inc.

- "Metodo ed apparato per alterare una regione nell'atmosfera terrestre, la ionosfera e/o la magnetosfera" Bernard J. Eastlund, inventore, numero di brevetto degli Stati Uniti: 4.686.605; data di registrazione: 8/11/87 Assegnatario: APTI Inc.

- "Metodo ed apparecchiature per la creazione di un ciclotrone artificiale atto al riscaldamento del plasma" Bernard J. Eastlund e Simon Ramo, inventori, numero di brevetto: 4.712.155; data di registrazione: 1/28/85 Assegnatario: APTI Inc.

Si noti che tutti questi brevetti sono stati depositati prima che eventuali subappaltatori fossero coinvolti nel progetto. Il brevetto risalente al 1991 era stato bloccato, perché classificato come segreto per un periodo di cinque anni.

H.A.A.R.P. è l’apparato con cui si potrebbe accelerare un gran numero di di elettroni MeV lungo le linee del campo magnetico in atmosfera; a nostro avviso, ciò potrebbe costituire la più grande minaccia ai danni della moderna tecnologia satellitare militare. Un satellite geostazionario potrebbe essere neutralizzato in venti minuti. Sono stati raccolti indizi, secondo i quali altri paesi, come la Cina, stanno lavorando su simili tecnologie.


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sabato 3 dicembre 2011

La siccità a Firenze e provincia è provocata da forze criminali

Anche oggi, 28 novembre 2011, alle prime luci del mattino abbiamo potuto constatare, almeno in Mugello, come il cielo fosse coperto di nuvoloni a quota relativamente bassa che promettevano pioggia. Promettevano appunto, ma passata non più di un'ora, dissipati o quasi i nuvoloni, abbiamo scoperto che la bassa copertura nuvolosa era sovrastata da una griglia di scie rilasciate da aerei che si incrociavano nei modi più svariati. Riteniamo che almeno su Firenze e provincia sia in atto da mesi un'azione deliberata a creare una situazione di preoccupante siccità per opera di chi ha il controllo di fatto dei nostri cieli nazionali. Non è possibile, con i vari passaggi nuvolosi che ci sono stati negli ultimi mesi, che il risultato in termini di precipitazioni sia prossimo allo zero. L'arrivo dell'inverno, con tutta probabilità, non potrà che peggiorare la situazione già molto grave, a Firenze e provincia, come in altre parti della regione.

Ma che cosa sta succedendo?

Da alcuni anni ci preoccupiamo di informare su quanto di strano sta succedendo sopra le nostre teste. Il fenomeno è meglio noto al pubblico come "scie chimiche" ed è oggetto di denunce in molti stati del mondo. Negli anni, solo limitandoci all'Italia, numerosi sono stati gli esposti, le denunce, le interrogazioni parlamentari che chiedevano informazioni agli organi competenti in materia e, in generale, alle istituzioni. Risposte? Praticamente zero.
Se non vogliamo aprire gli occhi sul fatto che ormai tecnologicamnte si dispone dei mezzi per condizionare il tempo meteorologico e che questi mezzi vengono impiegati regolarmente, un giorno sarà troppo tardi per rivendicare la legittimità a gestire il nostro spazio aereo nazionale, spazio che, di fatto, oggi non è più in mano allo stato nazionale, così come lo intendiamo costituzionalmente.

A questo punto serve a poco continuare a rivolgersi speranzosi ad istituzioni inquinate da responsabili conniventi o ricattabili, o anche peggio, sordi a qualsiasi ragione. Allora ci rivolgiamo veramente a tutti coloro che hanno a cuore la libertà e la sovranità nazionale affinché si ribellino a questa vera e propria sottrazione degli spazi aerei nazionali, perché si ribellino al fatto che poteri non ben identificabili, ma probabilmente riconducibili a chi è in grado di dominare economicamente e militarmente il pianeta, usino queste tecnologie per condizionare sempre più la vita e la libertà di ognuno di noi, riversando in atmosfera composti che, oltre a condizionare il tempo e il clima, hanno e avranno effetti collaterali dannosi sul nostro organismo, sulla flora e sulla fauna.

Pensiamo che oggi il nostro paese, come altri, subisca oltre al ricatto, ormai palese, della finanza e della politica internazionale, che richiederà sacrifici sempre più pesanti, un ricatto più subdolo e nascosto, di cui sono oggetto e strumento i nostri governanti, per opera di quegli stessi interessi elitari che controllano queste vere e proprie armi in grado di scatenare eventi atmosferici eccezionali. Siccità e bombe d'acqua sono in molti casi facce della stessa medaglia e sono in molti casi fenomeni non naturali, ma riconducibili all'operazione di geoingegneria internazionale, meglio conosciuta con la dicitura "scie chimiche".



Pensiamo inoltre che la pletora di parole che si spendono sui media circa gli effetti del riscaldamento globale, non sia che un paravento per queste operazioni ed un tentativo per legittimare, come già successo in paesi come la Germania, l'operazione scie chimiche, operazione che oggi i governi, sotto ricatto, negano. Non è la natura il nostro nemico, come vogliono farci credere quando sentiamo ai telegiornali frasi come "scuole violentate dal fango", "persone uccise dalle precipitazioni atmosferiche" etc. Non siamo noi, piccoli abitanti di questo pianeta, il nemico su cui vogliono scaricare la responsabilità del disastro climatico mondiale. Il nostro nemico, oggi, è chi vuole conquistare una nuova frontiera: dominare i cieli fino a condizionare e "regolare" gli eventi atmosferici, per scopi militari ed economici.

Ci appelliamo a chi ricopre ruoli di responsabilità a qualsiasi livello, a chi ha informazioni riservate in materia di operazioni clandestine di aerosol atmosferico (militari, politici etc.) affinché si metta una mano sulla coscienza e fornisca in qualsiasi modo informazioni in materia. Ci appelliamo ancora una volta a chi ci governa a livello locale e nazionale perché prendano seriamente in considerazione la questione, invece di rimpallarsi responsabilità. Ci appelliamo a chi, come gli agricoltori e le varie associazioni di riferimento, si misura ogni giorno con i risultati di queste operazioni, vedendo sempre più rovinato e condizionato il proprio lavoro, con danni pesanti per l'ambiente e l'agricoltura. Ci rivolgiamo ai medici che ogni giorno devono trattare patologie di cui non si spiegano l'origine. Aprite gli occhi, per favore.

COMITATO STOP SCIE FIRENZE

Fonte: ilcielosufirenze


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