lunedì 28 marzo 2016

Trolls sulla Rete al servizio dei servizi

Un recente articolo conferma quanto da tempo sappiamo: all’interno di Internet agiscono disturbatori, chiamati nel gergo trolls, il cui scopo è quello di creare scompiglio, depistare, gettare discredito etc. Questi molestatori non sono di solito individui comuni, ma agenti dei servizi oppure a libro paga di ministeri-chiave. I settori in cui i negazionisti impazzano maggiormente sono i seguenti:

• Geoingegneria clandestina alias scie chimiche
• Geopolitica: operazioni false flag, inside job etc.
• Signoraggio bancario
• Vaccini
• Organismi transgenici
• Medicina non ufficiale
• Alimentazione
• Vivisezione
• Ufologia
• Scienza di frontiera
• Archeologia non accademica



La C.I.A. ha elaborato un nuovo programma al fine di diffondere sulla Rete notizie false, grazie ad una serie di agenti destinati ad intervenire su forum, social media, aree commento nel tentativo di distruggere l’informazione dei siti indipendenti.

In un rilancio ed ampliamento dell'Operazione Mockingbird, la famigerata agenzia progetta di creare ulteriori account falsi affinché utenti fittizi interagiscano con gli utenti reali, nel tentativo di soffocare e sovvertire le comunicazioni tra i fruitori genuini. […] Stai già ora conversando con un agente della C.I.A.? E' possibile.

La strategia non è nuova. Già in un rapporto del Congresso pubblicato nel 1976 si legge: "La C.I.A. attualmente mantiene una rete di diverse centinaia di individui di tutto il mondo che carpiscono informazioni per la C.I.A. e che tentano di influire sull'opinione attraverso l'uso della propaganda occulta. Questi individui hanno accesso diretto ad un gran numero di quotidiani e periodici, a svariate agenzie di stampa, emittenti radiofoniche e televisive, editori di libri commerciali ed altri media stranieri”.

Sin dal 1953, l’anno dell’Operazione Mockingbird, i servizi hanno i loro uomini giusti nei posti giusti: pensiamo a William Paley (CBS), Henry Luce (Time e Life Magazine), Arthur Hays Sulzberger (New York Times), Alfred-friendly (caporedattore del Washington Post), Jerry O'Leary (Washington Star), Hal Hendrix (Miami News), Barry Bingham, Sr., (Louisville Courier-Journal), James Copley (Copley News Services) e Joseph Harrison (Christian Science Monitor).

Anche la rivista Rolling Stone ha ammesso che il giornalista Joseph Alsop era sotto il controllo dell’Operazione Mockingbird nel 1977. I suoi articoli sono apparsi in oltre 300 diverse pubblicazioni. Altri redattori arruolati, stando alla rivista Rolling Stone, per promuovere il punto di vista della C.I.A. sono Stewart Alsop (New York Herald Tribune), Ben Bradlee (Newsweek), James Reston (New York Times), Charles Douglas Jackson (Time Magazine), Walter Pincus (Washington Post), William C. Baggs (The Miami News), Herb Gold (The Miami News) e Charles Bartlett (Chattanooga Times). Nina Burleigh afferma che questi gazzettieri a volte hanno scritto articoli commissionati direttamente da Frank Wisner, l’ideatore del programma. La C.I.A. ha anche fornito loro informazioni classificate per aiutarli nel loro “lavoro”.

Fonte: Yournewswire.com

Non deve sorprendere se le Procure agiscono di concerto con i disinformatori.


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giovedì 24 marzo 2016

Bruxelles: puzza di bruciato



La nostra libertà dipende dalla libertà di stampa ed essa non può essere limitata senza che vada perduta.” (T. Jefferson)

Bruxelles, 22 marzo 2016. La capitale belga è teatro di un’ennesima operazione falsa bandiera (false flag operation) con tre pseudo-terroristi che si fanno esplodere alla stazione ed all’aeroporto. Non è il caso di usare toni dubitativi o interrogativi, perché è evidente che i “fatti” di Bruxelles ricalcano il solito copione che, tra le altre cose, era stato anticipato in alcune pellicole cinematografiche tra cui “Spectre”.

Come possiamo essere certi che gli “eventi” belgi sono la solita sceneggiata? Grazie alle seguenti circostanze.



• Le reti televisive hanno mandato in onda, immediatamente dopo gli “avvenimenti”, un video riciclato riferito ad un attentato perpetrato in Russia nel 2011. E’ stato poi dichiarato trattarsi di un errore: ci pare un errore alquanto grossolano per opera di reti televisive iperorganizzate! I tecnici, infatti, hanno avuto tutto il tempo per reperire il video adatto ed editarlo, cancellando, in perfetta malafede, il logo originale di "Life News", per poi distribuire il prodotto alle agenzie di stampa.

• Un giornalista statunitense aveva preannunciato un “attentato” a Bruxelles per il periodo intercorrente tra il 16 ed il 22 marzo 2016.

• Il deputato belga Laurent Louis, del partito “Debout les Belges” ha asserito: “Come sapete, non ho mai nascosto che pensavo che gli attentati che sono stati perpetrati negli Stati Uniti, in Europa, Asia ed Africa, dal giorno 11 settembre 2001 in poi, fossero delle iniziative “false flag”, degli atti attribuiti ad organizzazioni terroristiche islamiche, ma in realtà perpetrati dai nostri governi per servire gli interessi politico-economici con sullo sfondo la destabilizzazione del mondo arabo, lo sviluppo dell’islamofobia nel mondo, l’attuazione del progetto del grande Israele, infine la realizzazione di un Nuovo ordine mondiale che impone un governo che limita (o elimina? N.d.r.) i nostri diritti e le libertà fondamentali al fine di fingere di lottare contro il terrorismo creato da coloro che, nell’ombra, tirano le redini della politica globale”.

• Le “vittime” del “crimine efferato” sono i soliti crisis actors, alcuni “scampati miracolosamente” (che coincidenza! Saranno reduci da Lourdes) sia all’attentato di Boston sia a quello del Bataclan parigino: un figurante, che finge di essere stato colpito ad una gamba, senza neanche una smorfia di dolore sul volto, trova la lucidità per guardare l’orologio; un altro guitto, che simula di fuggire dal luogo dell’esplosione, porta in braccio un bambolotto!

• Un’attrice “ferita”, beata e tranquilla, telefona con il cellulare poco dopo l’esplosione, sebbene le comunicazioni telefoniche fossero ormai interrotte, come avviene ogni qual volta sono compiuti "attentati".

• I pochi... "feriti" esibiti dai media non mostrano lesioni da chiodi e da bulloni. Anche i vestiti non rivelano le conseguenze da schegge, benché sia stato affermato che agli ordigni, per aumentare il loro effetto di devastazione, erano stati aggiunti, appunto, chiodi e bulloni. Si ricordino, invece, le ripercussioni reali ed atroci su coloro che perirono o furono feriti in occasione delle stragi di Stato durante il periodo della “strategia della tensione” (strage di Brescia, di Bologna, del treno Italicus etc.), oppure nei teatri di guerra.



• In una delle fotografie che ritraggono uno fra i teatri delle deflagrazioni si nota un vaso con fiori al centro di un tavolo in mezzo ad un panorama di fumo e detriti a terra: il vaso ed i fiori, perfettamente intatti, non sono stati spostati nemmeno di un millimetro dalla (presunta) spaventosa onda d’urto.

• Come negli altri casi i pochi filmati che mostrano qualcosa sono realizzati con cellulari antidiluviani, mentre i filmati delle videocamere di sicurezza sono inesistenti.

• Non è possibile che presunti jihadisti riescano ad eludere sistemi di una sorveglianza capillare e rigidissima, portando con sé valigie contenenti esplosivi, quando da anni non è più possibile imbarcarsi su un aereo neppure con una bottiglia d’acqua minerale. Gli scali aerei sono più blindati di un’auto presidenziale!

• La sceneggiatura è più o meno sempre la stessa e prevede la presenza di due fratelli terribili: a Boston, 15 aprile 2013, i fratelli Tsarnaev; a Parigi, 7 gennaio 2015, Charlie Hebdo, i fratelli Kouachi; a Parigi, 13 novembre 2015, Bataclan, i germani Abdeslam; a Bruxelles, 23 marzo 2016, i fratelli El Bakraoui. Ci mancano solo i Dioscuri, i fratelli Karamazov ed i fratelli Wakhowski, che di recente sono diventati sorelle, ed il quadro è completo.

• I servizi di “intelligence” ammettono delle falle nelle misure di controllo e di prevenzione, come fossero composti da dilettanti allo sbaraglio della Corrida. I vertici dei servizi segreti, però, pur così negligenti ed incapaci, sono ancora tutti al loro posto.



• Anche in questo caso, non è mancata una “profetica” esercitazione: il 25 febbraio scorso un’esercitazione simulante una catastrofe era stata organizzata alla stazione Schuman di Bruxelles. La stazione si trova a 400 metri dalla fermata della metropolitana di Maelbeek. L’esercitazione ha coinvolto Vigili del fuoco, personale sanitario, Polizia e figuranti. Lo scenario simulava il soccorso a 150 persone bloccate nel tunnel, fra cui una quarantina di feriti, nonché un incendio. Quasi certamente il 25 febbraio sono state registrate le immagini e scattate le fotografie poi spacciate per testimonianze dello pseudo-attentato occorso il mese successivo.

• Subito dopo la farsa, importanti uomini delle istituzioni hanno invocato la creazione di un corpo europeo unico di polizia, secondo la classica strategia “problema, reazione, risoluzione”. Sono state pure caldeggiate una maggiore integrazione e cooperazione fra i servizi segreti dei vari paesi, in vista di una loro unificazione.

• Il giornalista Giulietto Chiesa, evidentemente figura che conosce gli arcana imperii, dopo il vaudeville parigino, aveva predetto che la prossima città ad essere colpita sarebbe stata Bruxelles. Strana dote profetica ha colui…

• La data scelta per il false flag è significativa: 22 è multiplo del solito 11, la cifra nota come la “dozzina del diavolo”; 22 marzo equivale a 22 3, numero che corrisponde, letto al contrario, a quello della setta Skull and bones (Teschio ed ossa), una delle tante confraternite facenti capo alla feccia mondialista.

• L’esplosione nella metropolitana sarebbe avvenuta, stando alla versione ufficiale, alle ore 9 ed 11.

• Uno dei “superstiti” si chiama Mason Wells. Il suo è quello che si definisce nome parlante: il nome Mason è un esplicito riferimento alla Massoneria, mentre il cognome Wells ricorda l’autore britannico Herbert G. Wells che fu un precursore delll’ideologia sinarchica.

• Matteo Salvini, che detiene un non invidiabile primato di assenze a Bruxelles, si trova – singolare combinazione – nella capitale belga proprio il 22 marzo, nonostante, essendo prossime le vacanze pasquali, le sedi delle istituzioni europee siano ormai quasi deserte.

• La commedia di Bruxelles è finalizzata ad inasprire il soggiogamento della popolazione sempre più spaventata e desiderosa di un’impossibile sicurezza che dovrebbe provenire proprio da chi la minaccia, anzi la annienta. Il dominio delle nazioni, vera ossessione della cricca mondialista, si esercita attraverso le tre diaboliche C: controllo, coercizione, centralizzazione. Ora che il comando e la costrizione sono obiettivi quasi del tutto conseguiti, si sta passando alla centralizzazione di tutte le istituzioni in vista dell’instaurazione di un’unica dittatura planetaria.

• Nei confronti dei vari popoli, ma soprattutto nei confronti delle persone di fede islamica, il sistema ricorre alla strategia della dissonanza cognitiva o comunque a metodi che creano disorientamento e schizofrenia: ad esempio i Musulmani sono sempre demonizzati come integralisti e terroristi (per giunta è stato coniato dai pennivendoli di regime l’orrido e falso neologismo “jihadista”), ma con infinita ipocrisia e scaltrezza, sono poi blanditi con leggi e condotte che promuovono le cosiddette “inclusione” ed “integrazione” in linea con il nefasto piano Kalergi. Fomentare l’odio dei Cristiani contro i Maomettani e viceversa obbedisce alla collaudata tecnica del divide et impera, istigare discordie e conflitti per consolidare il potere.

• Ogni inside job è funzionale all’agenda dei globalizzatori, all’Internazionale del terrore in procinto di eliminare la Siria di Assad e di scatenare la tanto agognata (da loro) Terza guerra mondiale. Il tutto con la collaborazione di papa Francesco che incarna la più melliflua e pericolosa Ideenkleid mondialista.




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mercoledì 23 marzo 2016

Studio francese attesta che l’ambiente è inquinato da polimeri di origine atmosferica



Una ricerca referata francese del 2015 attesta che l’ambiente è contaminato da microfibre di plastica: lo studio è incline ad attribuire l’inquinamento alle lavorazioni industriali ed all’agricoltura, ma noi non possiamo escludere che le fibre sintetiche di ricaduta siano dovute per lo più alla polimerizzazione dei carburanti aeronautici. Qualunque sia l’origine delle microfibre, abbiamo poco da rallegrarci, perché, come dimostra l’indagine, l’acqua, il cibo, l'aria etc. sono avvelenati.

Fibre sintetiche di ricaduta: Rachid Dris, Johnny Gasperi, Mohamed Saad, Cécile Mirande, Bruno Tassin Université Paris-Est, LEESU (Laboratoire eau environnement et Systèmes urbains), 61 avenue du Général de Gaulle, 94010 Cedex Créteil, Francia

Storia dell'articolo: ricevuto il 2 ottobre 2015, ricevuto in forma riveduta il 22 dicembre 2015, accettato il 5 gennaio 2016

In questa ricerca è stata studiata la ricaduta atmosferica di microplastiche (nanofibre di polimeri) in due siti urbani e sub-urbani differenti. Le microplastiche sono state raccolte con un imbuto in acciaio inox. I campioni sono stati filtrati ed osservati con uno stereo-microscopio. Le fibre di microplastiche sono state rilevate in quasi tutti i campioni raccolti. In ciascuno specimen raccolto è stata evidenziata una ricaduta atmosferica compresa tra 2 e 355 particelle / m2 / al giorno. I flussi registrati erano sistematicamente superiori nei centri urbani rispetto a quelli dei siti sub-urbani.

La caratterizzazione chimica ha permesso di stimare al 29% la proporzione di tali fibre che sono ora sintetiche ora una miscela di materiali naturali e sintetici. L'estrapolazione delle fibre raccolte (con peso e volume), ha permesso una stima approssimativa. essa mostra che tra le 3 e 10 tonnellate di fibre ogni anno si sono accumulate a seguito dalla ricaduta atmosferica nell'agglomerato parigino (2500 km2). […]

Sulla base di un monitoraggio a lungo termine, i nostri risultati mostrano grandi quantità di fibre da ricaduta atmosferica, fenomeno che non è ancora stato riportato nella letteratura scientifica. Durante il monitoraggio di tutto l'anno (sito 1), la ricaduta atmosferica variava dai 2 a 355 particelle / m2 / al giorno con una ricaduta media atmosferica di 110 ± 96 particelle / m2 / al giorno. Sulla postazione 2 (controllo a sei mesi), la ricaduta atmosferica è stata di circa 53 ± 38 particelle / m2 / al giorno.

La plastica ed i micro-detriti sono formati principalmente da polietilene, ma anche di etilene / butilene e copolimeri di etilene / acetato di vinile: si è pensato che potessero provenire da cosmetici contenenti particelle esfolianti come il gel doccia ed il dentifricio. Questi composti passano nell’ambiente dai sistemi fognari. Le microplastiche possono costituire fino al 10% del peso totale del prodotto. Inoltre, le particelle granulari usate come abrasivi per trattare superfici possono diffondersi nell'ambiente.

Anche le fibre degli abiti si diffondono dappertutto attraverso il sistema fognario in quanto, come le particelle granulari dei cosmetici, alcuni di questi scivolano attraverso gli impianti di trattamento delle acque reflue. Se vengono adoperati fanghi contenenti microplastiche, come i fertilizzanti in agricoltura, la plastica ed i micro-detriti possono essere immessi nell’atmosfera, quindi contaminare il cibo.

I sorprendenti (ed inquietanti, n.d.r.) risultati delle ricerche svolte presso l'Università di Oldenburg, hanno rilevato che le fibre, i frammenti ed i materiali anche granulari si trovano nel miele, nell’acqua ed in altre bevande “potabili”.

Letto su: ningizhzidda

Fonte: nogeoingegneria.com


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sabato 19 marzo 2016

Geoingegneria ufficiale e geoingegneria clandestina: una sinossi essenziale



Quali sono le principali differenze che intercorrono tra geoingegneria ufficiale (o accademica) e geoingegneria clandestina (o illegale o bellica)? Vediamole in modo essenziale. Le abbrevieremo rispettivamente con G.u. e G.c.

• G..u. Che cos’è. E’ il complesso dei progetti volti ad arginare il cosiddetto (inesistente) riscaldamento globale ed a governare i fenomeni meteo-climatici, attraverso il dispiegamento di varie metodologie e strumenti tecnologici: diffusione di composti dello zolfo in atmosfera, dispersione di ferro negli oceani per favorire la proliferazione di fitoplancton utile a catturare il biossido di carbonio, l’installazione di specchi nello spazio per riflettere una quota della radiazione solare, uso di mongolfiere etc.

• G.c. Che cos’è. E’ l’insieme delle operazioni chimiche e biologiche compiute nella biosfera con i seguenti obiettivi: ottimizzare le trasmissioni radar nonché controllare i processi economici e demografici, dal dominio del clima in settori strategici e produttivi allo sfoltimento della popolazione. Si veda la criminale Agenda 21.

• G.u. Gli obiettivi. Vedi sopra.

• G.c. Gli obiettivi. Idem.

• G.u. Campo d’applicazione. È eseguita o in laboratorio o in ambiti circoscritti.

• G.c. Campo d’applicazione. Le scellerate attività sono perpetrate in quasi tutto il pianeta.

• G.u. Gli effetti. Non ha conseguenze rilevanti, se non l’impulso del dibattito circa le strategie da adottare per mitigare la presunta intensificazione delll’effetto serra.

• G.c. Gli effetti. Ha ripercussioni devastanti sull’ambiente e sulla salute.

• G.u. Com’è attuata. Trattandosi per lo più di ricerche accademiche, non è attuata.

• G.c. Com’è attuata. E’ compiuta per mezzo di aerei civili (passeggeri e cargo), talora con droni (velivoli radiocomandati) ed unità militari. Fondamentale è pure il ruolo dei riscaldatori ionosferici, sia fissi sia mobili.

• G.u. Com’è presentata dai media di regime. Se non è ignorata, è illustrata come un insieme di programmi considerati non facilmente praticabili o dalle conseguenze, se non pericolose, comunque imprevedibili.

• G.c. Com’è presentata dai media di regime. E’ negata in modo pervicace e spudorato, contro ogni evidenza: gli scienziati ed i ricercatori che la denunciano sono bollati come visionari e paranoici. Il tutto è ricondotto a “teoria del complotto” (sic).

• G.u. Da chi è investigata. E’ accennata da qualche giornalista e dagli specialisti non collusi con il sistema per scoprire, di là dalle finalità dichiarate, i veri scopi della biogeoingegneria.

• G.c. Da chi è investigata. E’ studiata da esperti autonomi, non organici all’establishment universitario ed agli apparati di potere dominati dal negazionismo.

• G. u. Grado di veridicità da 0 a 100. Zero.

• G.c. Grado di veridicità da 0 a 100. Cento.

E’ ovvio che la geoingegneria teorica è la classica foglia di fico per tentare di nascondere la deliberata distruzione della biosfera e l’attacco alla popolazione; è un’accozzaglia di sciocchezze e di bugie utili alla feccia mondialista ed ai suoi inconfessabili, abominevoli fini.


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mercoledì 16 marzo 2016

La teoria della Terra piatta è un’operazione psicologica?



Non intendiamo fomentare polemiche, ma dar voce a chi considera la teoria della Terra piatta un’operazione psicologica (psy op), ideata e promossa dalla C.I.A. (la Criminal infamous agency) atta a gettare il discredito su altri filoni di ricerca ed a creare confusione. Come scrivemmo tempo fa, a prescindere dal fatto se tale modello sia plausibile o no, ci sembra che il problema sia mal posto: infatti, nonostante il suo carattere eccentrico, tale ipotesi tende a riprodurre i limiti metodologici dell’ortodossia scientifica. Infatti non bisognerebbe cercare solo le prove oggettive, i dati empirici per dimostrare che il pianeta non sarebbe un geoide, quanto focalizzare la questione su che cosa siano la “realtà”, la materia-energia, il cervello, la percezione, la mente, la coscienza. Occorrerebbe provare a definire quello che il fisico francese Costa de Beauregard chiama “il problema veramente fondamentale”, vale a dire la relazione tra la psiche e la materia.

Malgrado i progressi speculativi nel campo della scienza attuale, la nostra visione del mondo ed il sapere accademico-istituzionale sono ancora ancorati a rigide coordinate spazio-temporali, ad una concezione cartesiana della res extensa.

Da un punto vista storico, ricordiamo che già Aristotele e gli scienziati ellenistici ritenevano che la Terra avesse una forma sferica. Nello stesso Medioevo, considerato a torto solo un’epoca di oscurantismo e superstizione, i dotti consideravano la Terra un globo: basti pensare a Dante Alighieri ed alle rappresentazioni in cui l’imperatore del Sacro romano impero germanico regge uno scettro che sovrasta una sfera, a simboleggiare il suo potere universale.

Comunque, tralasciando complesse questioni storiche, epistemologiche ed ontologiche, riteniamo utile approfondire la questione.

Secondo alcuni, la Terra è in realtà un disco piatto e non un globo. Questo meme è decollato dopo che Obama equiparò coloro che si rifiutano di attribuire i cosiddetti cambiamenti climatici al biossido di carbonio, ai sostenitori della "Società della Terra piatta". Entro dodici mesi, YouTube è stato invaso da un'enorme mole di video sul tema. [1]

I capisaldi di questo meme sono i seguenti:
1. La Terra è un disco piatto o, stando ad altri, un piatto con i bordi rilevati.
2. Gaia non ruota intorno al Sole.
3. Il Sole e la Luna sono sferici, ma molto più piccoli di quanto afferma la scienza ufficiale.
4. La gravità è un'illusione.
5. Non esistono satelliti in orbita attorno alla Terra.
5. Il Sole non dista 93 milioni di miglia da Gaia, ma è a 4.000 miglia sopra la Terra.



Non esiste un modello unificato circa la Terra piatta, ma il più diffuso ipotizza che il pianeta sia più o meno un disco. Siamo al cospetto di una "psy op" che richiede grandi finanziamenti provenienti da agenzie di intelligence, governi ed aziende. L’idea della Terra piatta è uno strumento efficace per il controllo mentale e potrebbe essere stata messo a punto dal Tavistock Institute e dalla C.I.A. E' incredibile quante persone intelligenti abbiano aderito a tale dottrina. [2]

L'operazione è stata ideata per creare ed alimentare la dissonanza cognitiva, attraverso il solito divide et impera. Abbiamo incontrato molte persone che, appena un anno addietro, erano impegnate a divulgare verità scomode. Ora si interessano solo di Terra piatta, mentre l'umanità è sterminata con la geoingegneria clandestina, le radiazioni nucleari, il cibo transgenico, i campi elettromagnetici etc. In questo modo molti ricercatori sono stati neutralizzati.

Lo storico Jeffrey Burton Russell, nel saggio intitolato "Il mito della Terra piatta" (1997) sostiene: “Con pochissime eccezioni, nessuna persona istruita nella storia della civiltà occidentale, dal III secolo a.C. in poi, ha mai creduto che la Terra fosse piatta".


[1] Il meme (dall'inglese meme, a sua volta dal greco mímēma, imitazione, mimesi) è un'entità consistente in un’ informazione riconoscibile dall'intelletto, relativa alla cultura umana. Esso è replicabile da una mente o da un supporto simbolico di memoria, per esempio un libro, ad un'altra mente o supporto. In parole semplici, il meme è un’idea ben identificabile che si propaga attraverso le persone e testi di varia natura (video, libri, discorsi etc.)

[2] Non è un caso se tempo fa in maniera proditoria fu inserito sul blog Tanker enemy un articolo riguardante la teoria della Terra piatta: oltre ad essere un soggetto che esula dalla biogeoingegneria illegale, è palese che... qualcuno, avvalendosi di un’autorizzazione (per questo poi revocata) a commentare, introdusse il testo per delegittimare ed oscurare la ricerca e la divulgazione della verità sulla geoingegneria clandestina. Prima ancora che ce ne accorgessimo il post era stato copiato e rilanciato dai soliti disinformatori collegati ad apparati dello Stato. Strano, vero?

Articolo correlato: Persi negli universi


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sabato 12 marzo 2016

Aumento del tasso di mortalità: sotto accusa la geoingegneria clandestina



In questi ultimi anni è stato rilevato un incremento del tasso di mortalità: sorprende (ma neanche tanto) che gli indici più preoccupanti riguardino stati occidentali in cui, stando alla propaganda, le condizioni di vita sarebbero migliori grazie alle vaccinazioni, l’assistenza sanitaria e meraviglie simili. Si noti che il tasso di mortalità è più elevato in Italia, Grecia, Germania etc. piuttosto che in Bangladesh, considerato un paese “in via di sviluppo”.

E’ palese che le miscele di veleni somministrate ad ignare popolazioni del mondo occidentale, veleni che spaziano dagli organismi transgenici ad i mille inquinanti ambientali, in primis il nanoparticolato di metalli, polimeri e vetro delle scie chimiche, costituiscono la spiegazione dell’arcano. I picchi di Russia e Bielorussia sono probabilmente un’onda lunga dell’esplosione del reattore nucleare sito a Chernobyl, incidente occorso il 26 aprile 1986.

Precisiamo che il tasso di mortalità è il parametro che indica il numero medio annuo di decessi ogni 1.000 abitanti, rilevato a metà anno, anche noto come tasso generico di mortalità.

Riportiamo qualche valore del 2014 in ordine di incidenza dal più elevato al più basso:

Russia: 13,83
Bielorussia: 13,51
Germania: 11,29
Grecia: 11,00
Congo: 10,17
Italia: 10,10
Gran Bretagna: 9,34
Francia: 9,06
Spagna: 9,00
Stati Uniti: 8,15
Svizzera: 8,10
Aruba: 8,10
Cuba: 7,64
Cina: 7,44
Australia: 7,07
Brasile: 6,54
Albania: 6,47
Antigua e Barbuda: 5,70
Bangladesh: 5,07


Fonte: indexmundi.com


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mercoledì 9 marzo 2016

Disinformatori governativi e sadismo

Un recente studio condotto da esperti dell’Ateneo di Manitoba, Canada, conferma quanto abbiamo rilevato in questi anni a proposito della condotta psicopatica e sociopatica tipica dei molestatori di Stato attivi sulla Rete all’interno di forum, spazi destinati ai commenti, piattaforme varie etc. Il disinformatore-negazionista presenta i sintomi ed i tratti peculiari dello psicolabile con tutta una gamma di tare psicologiche che spaziano dalla paranoia al sadismo, dall’egolatria alla pedofilia. Di seguito la notizia riportata dalla testata “Imolaoggi” ed un’antologia di articoli contenenti la diagnosi delle turbe psicosomatiche legate al triste fenomeno del negazionismo.

I cosiddetti ‘troll’, ossia le persone che si inseriscono in contesti sociali telematici al puro scopo di disturbare, importunare o sviare le discussioni, potrebbero avere personalità narcisistiche, psicopatiche, sadiche o addirittura soffrire di disturbi psichici ancora peggiori. Secondo la ricerca degli scienziati della University of Manitoba, in Canada, il tratto più comune è il comportamento sadico.

Gli specialisti hanno sviluppato un test per individuare i troll ed hanno scoperto che questi mostrano quello che è conosciuto come il “dark tetrad” della personalità. “Il trolling – ha spiegato Erin Buckels, fra gli autori dello studio – mostra correlazioni con sadismo, indole psicopatica e comportamento machiavellico.

Sia i troll sia i sadici provano una gratificante soddisfazione nel procurare sofferenza agli altri. Il sadico vuole solo divertirsi ed Internet diventa il suo campo giochi”.

[1] Per dark tetrad o dark triad s’intende in Psicologia un insieme di tre elementi della personalità: narcisismo, machiavellismo, psicopatia. Sono tre componenti riscontrabili nella stragrande maggioranza dei disinformatori.

Fonte: imolaoggi

Fonte originale in inglese: 'Dark Tetrad' of personality traits: Everyday sadists take pleasure in others' pain

Qui il documento PDF relativo allo studio canadese.


Summa su negazionismo, psicopatia e sociopatia

- I disinformatori: sintomi nevrotici e tratti paranoidi
- La struttura bipolare della lingua come sistema ideologico di controllo: diagnosi di un caso patologico, l’idioletto di Paolo Attivissimo
- "Superquark" ed il controllo mentale: quali strategie adotta la televisione satanista per manipolare le coscienze
- La questione del negazionismo: psicopatologia della morte quotidiana
- L'ha detto la maestra!
- Recenti studi stabiliscono che i gonzi sono coloro che sostengono le menzognere versioni ufficiali, non i cosiddetti “teorici della cospirazione”
- Le diffamazioni della testata "La Repubblica": singolari collegamenti con disinformatori e meteorologi
- Il profilo psicologico dello stalker
- Informazione, disinformazione, negazionismo
- Il Giudice di Imperia, Laura Russo, lascia impunito lo psicopatico Federico De Massis
- Falsa identità


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sabato 5 marzo 2016

Controinformazione?



E’ invalso il termine “controinformazione” all’interno dell’ambito in cui operano ricercatori e cronisti indipendenti. La controinformazione controbatte le versioni di regime e confuta le bugie dei media ufficiali. Ci chiediamo: è un vocabolo idoneo? Nel linguaggio corrente si può accettare, ma, se intendiamo essere precisi, dobbiamo definire l’insieme delle notizie e delle indagini veritiere “informazione”: essa è contrapposta all’accozzaglia di menzogne e mistificazioni propalate dagli organi governativi: questa congerie è, a pieno titolo, senza tema di smentita, disinformazione allo stato puro. I “giornalisti“ mainstream ora inventano i fatti ora li distorcono ora li nascondono: riportano comunque le veline delle agenzie di stampa.

Leopardi nota nello Zibaldone che, nell’età delle gazzette, la cultura tende ad evaporare nell’informazione. L’osservazione è intelligente: infatti anche l’informazione più onesta è pur sempre un regresso rispetto alla cultura, giacché la prima è ancorata al qui ed ora, proiettata verso la cronaca, dimentica delle dinamiche storiche più profonde. L’uomo di oggi è attratto dai “fatti”, è curioso di aneddoti, ma non sa e non vuole inquadrarli in un contesto generale né comprende che l’interpretazione trascende il mero resoconto degli eventi, perché l’esegesi cerca di definire la cornice socio-economica e conoscitiva in cui si situano gli avvenimenti.

Informare significa in ultima istanza dare una forma a qualcosa ed è diverso da formare che implica un processo educativo. Comunque la forma è nella sua essenza un paradigma, un modello, una categoria aristotelica: come tutte le categorie, aiuta a classificare i fenomeni, ma tende ad appiattirli, li priva di sfumature.

Visto, però, che viviamo tempi degeneri dominati dalla censura e dal negazionismo, se si è capaci di informare in modo corretto ed esauriente, è già un buon risultato. Per conseguire tale obiettivo, è necessario aggiornarsi, osservare, rilevare e catalogare i cambiamenti: è lodevole l’iniziativa del consigliere abruzzese Ermanno Giorgi che ha proposto un ordine del giorno sulla geoingegneria criminale, ma, nel suo intervento e nelle interviste rilasciate ai pennivendoli, è incorso in qualche errore concettuale, ad esempio evocando aerei misteriosi che rilasciano le scie tossiche. Come abbiamo dimostrato, i velivoli impegnati nell’avvelenamento planetario sono, nella stragrande maggioranza dei casi, vettori civili: queste unità usano carburanti ed additivi speciali. L’imprecisione cui si accennava purtroppo rischia di prestare il fianco agli attacchi dei negazionisti che approfittano di una sola inesattezza per "demolire" in modo indiscriminato tutte le argomentazioni e le prove addotte dagli scienziati. E’ necessario quindi essere al passo con le acquisizioni più recenti, con gli sviluppi del tema, basandosi sugli studi degli specialisti più che su dati empirici.

E’ anche auspicabile un approccio improntato a rigore ed obiettività, eludendo nel contempo slittamenti emotivi ed ideologici. Si agisce in un campo minato, pieno di insidie, accerchiato dalla cricca dei depistatori, ma pure disseminato di falsi ricercatori liberi, i cosiddetti gatekeepers, di infiltrati, di agenti di controllo. Stiamo attenti a costoro che divulgano mezza verità per insinuare pericolose e subdole invenzioni, per screditare con i loro eccessi o la loro ambiguità, il gruppo degli investigatori veramente autonomi.

Infine bisogna evitare di personalizzare gli argomenti, di idolatrare astuti messaggeri, latori di messaggi distorti, forvianti. L’abitudine più diffusa è proprio quella di cercare dei totem, ad esempio Leonardo di Caprio, e di dar credito alle loro mistificazioni, perché “l’ha detto lui che è una brava persona e non può mentire”. Siamo ancora all’ipse dixit, al principio di autorità, sennonché questa autorità non è più Aristotele - che resta un filosofo importante, anche se non è la verità personificata - ma un attorucolo o un calciatore, personaggi circonfusi di carisma, ma al servizio del sistema. Sono burattini ventriloqui, fantocci radiocomandati.

Occorre discernimento: impariamo a separare il contenuto dall’autore, valutiamo ogni asserzione, setacciamola, scrutiamola al microscopio, distinguiamo il vero dal falso, il plausibile dall’improbabile. Usiamo l’intuito, oltre al ragionamento. Prima di giungere ad una conclusione, analizziamo con scrupolo il problema, senza essere precipitosi né sensazionalisti. Ricordiamoci che” non esistono poteri buoni”, mai e che le verità non ci sono fornite su un piatto d’argento, ma sono il frutto di un percorso lungo e faticoso. E’ questo l’unico modo per dimostrare di essere teste pensanti e non teste di legno.


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mercoledì 2 marzo 2016

Di Caprio e le capre: un altro finto ecologista



"Il cambiamento climatico è una realtà e sta avvenendo ora. È la minaccia più urgente del nostro pianeta. Dobbiamo sostenere i leader del mondo che non parlano in nome delle grandi corporazioni e delle multinazionali, ma in nome dell'umanità, delle popolazioni indigene nel mondo, dei milioni e milioni di diseredati che sono i più colpiti".

Queste sono le scempiaggini pronunciate da Leonardo Di Caprio dopo aver ricevuto l’Oscar come attore protagonista per il solito filmaccio hollywoodiano.

Purtroppo Leonardo Di Caprio, in buona o cattiva fede, inanella affermazioni oltremodo ridicole: dovremmo sostenere chi? soggetti come Obama, Putin, la Merkel, Hollande, Tsipras, Renzi, Cameron, Papa Francesco e compagnia starnazzante? Di Caprio ed altri appartenenti al mondo dello spettacolo e della musica, celebrità più o meno talentuose, purtroppo sono strumentalizzati dal sistema per veicolare messaggi distorti, per diffondere il “pensiero unico” utile ad addomesticare le masse.

In breve, Di Caprio è stato assoldato per propagandare la versione di regime che vuole nascondere la geoingegneria clandestina, addebitando le pazzie del tempo ai fantomatici "cambiamenti climatici” indotti dall’emissione in atmosfera di CO2. Assistiamo ad una martellante, subdola propaganda per convincere il volgo che la geoingegneria, prima o poi, sarà l'unico modo per "salvare" Gaia. E' un espediente per legalizzare azioni illegali e renderle accette al popolo-bue.

Il Di Caprio-pensiero non solo combacia con la più bieca disinformazione, con gli sproloqui pseudo-scientifici sul clima, ma assurge ad apoteosi dell’idiozia nel momento in cui sprona l’opinione pubblica ad affiancare i “politici”: dobbiamo forse credere che costoro abbiano a cuore il destino del pianeta e dei popoli, dei derelitti per giunta, invece di essere rosi dalla bramosia di denaro e potere? Dobbiamo forse aderire alle iniziative “umanitarie” delle fondazioni create da George Soros, da Bill e Melinda Gates? Sono iniziative di controllo, anzi di sfoltimento demografico, attuate tramite le vaccinazioni, la deliberata contaminazione del cibo e dell’ambiente. Gli apparati politici, in realtà comitati d’affari e cosche mafiose, sono tutt’uno con il complesso industriale e militare, con i potentati più o meno occulti. Una buona volta: il cosiddetto "cambiamento climatico" non esiste! E' il cavallo di Troia per spillarci altri quattrini con balzelli come la carbon tax e serve ad occultare le reali cause dei disastri meteo degli ultimi anni e cioé le conseguenze delle operazioni di geoingegneria clandestina.

Vogliamo concludere con un’esortazione: Leonardo, cercati un altro uditorio! Neanche le capre, animali molto intelligenti, hanno più la pazienza di dar retta a certe corbellerie.

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