sabato 10 dicembre 2022

A causa della ridotta attività solare è imminente una mini-era glaciale?

La vita sulla Terra è sempre stata dipendente dalle condizioni del Sole, quindi gli scienziati dedicano molto tempo allo studio della sua attività. Un recente annuncio degli scienziati solari suggerisce che il Sole potrebbe presto entrare in un periodo di significativa riduzione dell'attività, che potrebbe causare una mini-era glaciale entro il 2030.

Queste previsioni sono state annunciate al National Astronomy Meeting di Llandudno, nel Galles, quindi non è stato ancora possibile valutare la ricerca. Tuttavia la professoressa Valentina Zharkova dell'Università della Northumbria, che ha fatto questo annuncio, afferma che i risultati provengono da un modello computerizzato di macchie solari che ha fatto "previsioni accurate senza precedenti", come riportato dalla testata The Telegraph.

Il modello ha dimostrato di avere una precisione del 97% nella mappatura dei cicli passati delle macchie solari, usando i dati dei cicli solari dal 1976 al 2008. Se questa affidabilità continua, allora il modello ha anche alcune previsioni allarmanti per il futuro: una mini-era glaciale intorno al 2030.

Per ottenere questi risultati, gli scienziati hanno mappato il movimento del fluido solare che si muove in cicli di circa 11 anni, che corrispondono ai cicli meteorologici sulla Terra. Intorno all'anno 2022 (denominato ciclo 25), una coppia di onde si sposterà verso gli emisferi settentrionale e meridionale del Sole, perdendo lentamente la sincronia e riducendo l'attività solare e quindi il nostro clima caldo.

"Nel ciclo 26, le due onde si rispecchiano esattamente l'una nell'altra, raggiungendo un picco nello stesso momento ma in emisferi opposti del Sole. La loro interazione sarà dirompente o si annulleranno quasi a vicenda. Prevediamo che ciò porterà alle proprietà di un 'minimo di Maunder'", ha detto Zharkova.
Il minimo di Maunder è stato un periodo di 70 anni tra il 1645 e il 1715. Il Sole produsse a malapena macchie solari e la Terra visse una fase di raffreddamento. Alcune regioni dell'Europa settentrionale e degli Stati Uniti ebbero inverni insolitamente freddi. Il fiume Tamigi, che scorre attraverso Londra, gelò persino per sette settimane ed era percorribile a piedi. La superficie era così stabile che i residenti potevano persino organizzare "fiere del gelo" sul ghiaccio.

Le macchie solari sono regioni relativamente "fredde" del Sole che appaiono più scure quando sono fotografate. Sono più fredde del resto del Sole, ma sono ancora intorno ai 4500 K (4200ºC, 7600ºF). Sono causati da una concentrazione di intenso campo magnetico proveniente dal Sole. Questo inibisce e reindirizza il flusso di materia calda verso quella regione e la rende più scura, ciò che chiamiamo macchie solari.

Le macchie solari durano da 1 a 100 giorni, durante i quali ruotano attorno al Sole, seguendo il flusso del fluido solare. Le macchie solari attraversano cicli di intensità e scarsità basati sul movimento dei cicli fluidi. Ci sono due onde principali che sono leggermente sfalsate nel tempo, producendo periodi di massima e minima attività solare.

"In effetti, quando le onde sono approssimativamente in fase, possono mostrare una forte interazione o risonanza e abbiamo una forte attività solare", ha spiegato Zharkova.

"Quando sono fuori fase, abbiamo i minimi solari. Quando c'è una completa separazione di fase, abbiamo le condizioni viste per l'ultima volta durante il minimo di Maunder, 370 anni fa".

Fonte: Iflscience.com

Articolo correlato: Il Sole si sta "spegnendo": verso un nuovo Minimo di Maunder

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martedì 6 dicembre 2022

La tecnologia di "neuromodulazione" basata sul grafene è reale!

La tecnologia di "neuromodulazione" basata sul grafene è REALE: il comunicato stampa di INBRAIN Neuroelectronics descrive i biocircuiti che controllano il cervello utilizzando il grafene alimentato dall'intelligenza artificiale.

Lunedì 19 luglio 2021 di: Mike Adams

(Natural News) Con un numero crescente di persone che vengono a conoscenza dell'identificazione dell'ossido di grafene nei cosiddetti "vaccini" contro il covid, una società chiamata INBRAIN Neuroelectronics dimostra che la tecnologia di "neuromodulazione" basata sul grafene, che utilizza la neuroelettronica basata sull'intelligenza artificiale, è molto reale.

Un comunicato stampa del 30 marzo 2021 - pubblicato da BusinessWire.com - rivela la storia:

INBRAIN Neuroelectronics ottiene 17 milioni di dollari in un finanziamento di serie A per la prima interfaccia grafene-cervello alimentata dall'intelligenza artificiale. Il finanziamento consente all'azienda di portare avanti gli studi sull'uomo per il suo prodotto di punta: un dispositivo di neuromodulazione meno invasivo per il trattamento di condizioni neurologiche, utilizzando l'intelligenza artificiale e gli elettrodi di grafene.

Per essere chiari, non stiamo in alcun modo affermando che INBRAIN sia coinvolto nei vaccini covid. Piuttosto, affermano che la loro tecnologia viene utilizzata "per il trattamento dell'epilessia e del morbo di Parkinson". Lo scopo di citare INBRAIN è rivelare che i "biocircuiti" di controllo del cervello basati sul grafene sono, in effetti, una tecnologia esistente.

I cosiddetti "fact-checker" ed i debunkers dell'ultima ora - che non sono altro che spacciatori governativi di propaganda di disinformazione - affermano abitualmente che il grafene non si trova nei vaccini e che i biocircuiti di grafene sono una teoria della cospirazione. INBRAIN Neuroelectronics dimostra che i fact checker stanno mentendo.

Infatti, come afferma INBRAIN nel proprio comunicato stampa, "mirano a stabilire la sicurezza del grafene come il nuovo standard di cura per i dispositivi neurotecnologici". Descrivono anche i biocircuiti di grafene come una sorta di piattaforma che può essere aggiornata: "Tecnologie neuroelettroniche meno invasive e più intelligenti come la nostra potrebbero fornire terapie più sicure, aggiornabili e adattive in tempo reale...".

Se questo suona familiare, è probabilmente perché ModeRNA, creatore del vaccino covid mRNA, ha descritto la sua tecnologia come un "sistema operativo" che può essere aggiornato e riprogrammato in qualsiasi momento.

Sul sito web di INBRAIN Neuroelectronics, l'azienda si descrive così:

Siamo scienziati, medici, tecnici e amanti dell'umanità, con la missione di costruire interfacce neuroelettroniche per curare i disturbi cerebrali. Usiamo GRAPHENE, il materiale più sottile conosciuto dall'uomo per costruire la nuova generazione di interfacce neurali per il ripristino del cervello e per aiutare i pazienti di tutto il mondo.

Si aggiunge anche il prof. A. Fasano, dicendo: "Il grafene è la prossima grande novità nei materiali di bioingegneria, i quali sono componenti fondamentali per la prossima generazione di elettroterapie nel campo in costante crescita della neuromodulazione".

La società evidenzia che la sua tecnologia è in grado di "leggere" il cervello del soggetto, rilevare modelli neurologici specifici e quindi controllare la neurologia di quella persona per alterare la sua funzione cerebrale. Nelle loro stesse parole: "Le nostre interfacce grafene-cervello hanno la capacità di leggere ad una risoluzione mai vista prima, oltre a rilevare biomarcatori specifici della terapia ed attivare una neuromodulazione adattiva altamente focale per risultati migliori nelle terapie neurologiche personalizzate".

Il grafene è ulteriormente descritto come "il materiale più sottile conosciuto per adattare perfettamente la stimolazione all'anatomia cerebrale mirata".

Chiunque dica che il grafene non viene utilizzato (o che, addirittura, non esiste) per controllare la neurologia umana o ignora completamente lo stato delle neuroscienze moderne o mente deliberatamente. Per chiarire ancora una volta, non stiamo affermando che INBRAIN Neuroelectronics sia impegnata in alcun tipo di programma nefasto né che sia coinvolta nei vaccini Covid. Come per ogni tecnologia, i biocircuiti a base di grafene possono essere impiegati sia per il bene sia per il male, a seconda dell'etica e delle motivazioni di coloro che controllano la tecnologia. Ci sono senza dubbio applicazioni molto positive per questa tecnologia, ma come per la maggior parte delle tecnologie che una volta erano propagandate come responsabili dell'umanità: televisione, vaccini, Internet, energia nucleare, robotica, ecc. - finiscono tutti nelle mani di globalisti pazzi criminali, che li usano come armi contro l'umanità.

In altre parole, non c'è tecnologia che i malati di mente non sfruttino per schiavizzare l'umanità ed aumentare il proprio potere e controllo. I biocircuiti al grafene danno ai folli assetati di potere l'accesso diretto al cervello e, secondo molti analisti, i vaccini forniscono la scusa per iniettare alle vittime umane sostanze a base di grafene che si autoassemblano in biocircuiti nel cervello umano.

Come dimostrato dai ricercatori Delgado, Campra, Young, Nixon ed altri, i sieri Covid, spacciati per vaccini, contengono alti livelli di ossido di grafene, che viene autoassemblato in biocircuiti raccogliendo elementi (come il ferro) dal sangue umano".


In queste riprese si possono osservare cristalli di grafene ingegnerizzati, mentre si assemblano a costituire un nanorouter che, attraverso la comunicazione con il Gateway (il cellulare del vaccinato), trasmetterà e riceverà informazioni al server di controllo centralizzato.

Il grafene è tossico, è una sostanza chimica, un agente chimico tossico e introdotto nell'organismo in grandi quantità, provoca trombi. Causa coaguli di sangue. Provoca sindrome post infiammatoria ed alterazione del sistema immunitario e quando l'equilibrio redox è rotto, nel senso che c'è meno glutatione di riserva del corpo, rispetto ad un composto tossico introdotto come l'ossido di grafene, si genera un collasso del sistema immunitario ed una tempesta di citochine. In altre parole, qualcosa di molto simile alla malattia attualmente spacciata per patologia virale: il COVID.

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venerdì 28 ottobre 2022

Il motore turbofan high-bypass non produce scie di condensazione

Le cosiddette "scie chimiche", espressione mutuata dall'inglese "chemtrails" NON sono "scie di condensazione". Esse sono, invece, pericolosi inquinanti, sparsi intenzionalmente in bassa ed alta atmosfera da velivoli sia civili sia militari, tramite l'uso di speciali combustibil AVIO e per mezzo di duffusori appositi. Le attività di geoingegneria clandestina sono attuate per scopi strategici, economici, geopolitici, demografici e di controllo. Le scie chimiche contengono metalli elettroconduttivi quali l'alluminio, il bario, il manganese, il titanio, il litio e composti come l'igroscopico carbonato di calcio, oltre a patogeni (batteri e funghi). Gli obiettivi militari (conflitti divampati in varie regioni del mondo: si pensi alla guerra tra Federazione russa ed Ucraìna), ma soprattutto le finalità inerenti alla ristruttrazione economica (Great reset, ossia Grande collasso produttivo e sociale spacciato per "transizione ecologica") spiegano la mostruosa "esplosione" delle criminali attività volte alla gestione del clima e della biosfera, di cui è testimonianza un ottobre caldo e secco in modo anomalo, con la siccità che diventerà l'arma principale per distruggere il settore primario, aggravando l'inflazione e la penuria di derrate alimentari. Né si deve dimenticare che le centrali nucleari consumano quantità abnormi di acqua per il raffreddamento degli impianti, quindi la scarsità di piogge e la trasformazione dei fiumi in rigagnoli è destinata a provocare un crollo della produzione di energia atomica (l'Italia la importa dalla Francia) con le conseguenze che si possono immaginare. Sono ripercussioni - volute, non frutto di scelte errate - che sono sempre da inscrivere nella transizione "verde", ossia in una realtà che implica il passaggio ad un'economia al di sotto della sussistenza per le masse, mentre le classi dirigenti, che dreneranno quasi tutte le risorse, vivranno nel lusso più sfrenato.

In molti, ancora oggi, credono di osservare "scie di condensazione", ma ciò è un madornale errore: le scie di condensazione sono un fenomeno rarissimo e nemmeno quelle evanescenti (poco persistenti), che si possono osservare in talune circostanze, sono formate da vapor d'acqua o cristalli di ghiaccio, poiché non esistono le condizioni affinché queste si formino. Inoltre i motori di cui dispongono i velivoli odierni (i turbofan) non possono produrre in alcun modo scie di condensazione.
Il turbofan

Il turbofan o fanjet è un tipo di motore a reazione a respirazione d'aria ampiamente usato nella propulsione degli aerei. La parola "turbofan" è una "crasi" fra "turbina" e "ventilatore": la porzione turbo si riferisce ad un motore a turbina a gas, che ottiene energia meccanica dalla combustione ed il ventilatore: un ventilatore intubato, che sfrutta l'energia meccanica dalla turbina a gas per spingere l'aria all'indietro. Così, mentre tutta l'aria aspirata da un turbogetto passa attraverso la camera di combustionee turbine, in un turbofan parte di quell'aria bypassa questi componenti. Un turbofan può quindi essere pensato come un turbogetto adoperato per azionare una ventola intubata, con entrambi i fattori che contribuiscono alla spinta.

Il rapporto tra il flusso di massa dell'aria, che bypassa il nucleo del motore ed il flusso di massa dell'aria che passa attraverso il nucleo, è indicato come rapporto di bypass. Il motore produce spinta attraverso una combinazione di queste due porzioni che lavorano insieme; i motori che impiegano maggiore spinta del getto rispetto alla propulsione della ventola sono noti come "turbofan a bypass basso". Al contrario, quelli che hanno una spinta della ventola notevolmente maggiore rispetto alla spinta del getto, sono noti come "bypass elevato". La maggior parte dei motori a reazione dell'aviazione commerciale in uso oggi è del tipo a bypass elevato e la maggior parte degli attuali motori da combattimento militari sono a bypass basso. I postcombustori non vengono montati su motori turbofan ad alto bypass, ma possono essere usati su motori turbofan o turbojet a basso bypass.
Perché quelle scie non sono scie di vapor d'acqua o ghiaccio

I motori turbofan "high-bypass" non possono in alcun modo rilasciare scie di condensazione. Questo perché l'85% dell'aria che fuoriesce dalla gondola motore è relativamente fredda. La turboventola, spesso indicata col termine inglese "turbofan", come già spiegato, è un tipo di motore a reazione che, a differenza di un normale motore turbogetto, usa due flussi d'aria separati: il primo flusso, detto flusso caldo, attraversa tutti gli stadi del motore, vale a dire la presa d'aria, che ha la funzione di convogliare il flusso generando una prima compressione dell'aria che risulta raffreddata, negli stadi successivi, la ventola (uno o più stadi), il compressore, la camera di combustione, la turbina (uno o più stadi) e l'ugello di scarico, da dove è esercitata tutta la propulsione sul mezzo esterno. Il secondo flusso, definito flusso freddo, attraversa - nel caso di turboventola a flussi associati - soltanto ventola ed ugello oppure, nel caso di turboventola a flussi separati, la sola ventola. Il rapporto tra la portata in massa di flusso freddo e flusso caldo si denomina rapporto di diluizione.

In merito alla temperatura all'uscita della gondola motore compiamo dunque un rapido calcolo:

1.147 sono i gradi centigradi nel caso in cui si abbia il 100% di aria calda che esce dalla turbina standard. 172 sono, invece, i gradi centigradi con il solo 15% di aria calda che esce dalla turbina "high-bypass". Il rimanente (l'85%) è aria fredda. La temperatura dei gas di scarico scende ulteriormente, se il velivolo si trova ad alta quota e con temperature esterne prossime ai 40° Celsius sotto lo zero. Vorrà dire che si avranno temperature molto vicine all'ambiente circostante, il che spiega l'impossibilità della formazione di cristalli di ghiaccio. Ribadiamo che la generazione di una rarissima, eccezionale scia di condensa dipende in primis da una notevole differenza di temperatura tra due "zone", una molto calda e l'altro molto fredda: in assenza di questa condizione non si può produrre una traccia visibile. L'esperienza ci insegna che il fiato che esce dalla bocca si trasforma in vapore SOLO e SOLO SE la temperatura esterna è molto bassa e SOLO e SOLO SE l'umidità è elevata. Il principio è lo stesso.

Si devono inoltre sempre considerare i seguenti fattori:

a) la temperatura esterna (alle quote di inseminazione igroscopica siamo abbondantemente sopra lo zero termico);
b) l'umidità relativa (UR) e questa, ad elevate quote, è prossima allo zero percentuale;
c) la pressione atmosferica (ad alta quota la pressione è più bassa rispetto a quella del suolo, per cui le molecole del vapore acqueo tendono ad allontanarsi tra loro);
d) la presenza o meno di particolato nel carburante, il che influisce sulla formazione delle scie di condensazione o "contrails". A questo proposito si legga il documento USAF del 1975 indicato QUI. Ancora...

Gli aerei militari, benché i loro propulsori non siano a doppio flusso a fattore alto, non rilasciano scie di alcun tipo. Nemmeno i caccia, che hanno turbine ad alte prestazioni e senza "high-bypass" a fattore elevato. Come mai questi aerei non generano le fantomatiche "contrails", mentre i vettori commerciali le producono? Qualcuno se lo è mai chiesto? Scagionare gli aerei commerciali (passeggeri e cargo), così come fanno taluni personaggi, è indice di ignoranza o, piuttosto, di spudorata malafede?

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lunedì 19 settembre 2022

Cambiamenti climatici? No, crimini meteorologici

A seguito degli oltre novanta eventi climatici definiti "bombe d'acqua", verificatisi durante quest'ultimo anno, è d'uopo affrontare nuovamente la questione, anche perché la propaganda da un lato e la censura dall'altro creano confusione e distorcono la verità dei fatti. E' peraltro incontestabile che le condizioni meteorologiche sono manipolate, attraverso svariate tecniche, che possiamo distinguere essenzialmente nelle seguenti modalità:

a) inseminazione igroscopica delle nubi basse (le ben note "scie chimiche"), atte ad impedire la formazione di nubi temporalesche e ad inibire le precipitazioni piovose attraverso la diffusione di composti prosciuganti come alluminio, bario, manganese, carbonato di calcio;
b) semina imbrifera dei cumulonembi o "cloud seeding", volta a provocare piogge, grazie alla dispersione di nuclei di condensazione formati da cristalli di ioduro d'argento oppure per mezzo della dispersione del batterio Pseudomonas syringae, geneticamente modificato;
c) creazione ad hoc di celle temporalesche, definite "celle autorigeneranti", adoperando macchinari speciali come il TMC65 o il Meteotron, quest'ultimo definito anche "macchina della pioggia".
FOTO: Le anomale celle temporalesche (di forma oblunga) che hanno interessato la Regione Marche nella notte del nubifragio

La recente alluvione, occorsa nel marchigiano nella notte tra giovedì 15 e venerdì 16 settembre 2022 e che ha visto cadere al suolo in poche ore ben 700 millimetri di acqua e cioé il quantitativo che si sarebbe dovuto distribuire in un anno, evidenzia come il modus operandi è sempre il medesimo: procurare periodi siccitosi estremi, per poi far scatenare, una volta che le energie in gioco si sono accumulate per mesi, violentissimi nubifragi. Sono attività studiate a tavolino, che non hanno alcunché di casuale e assolutamente prive di correlazioni con un fantomatico "cambiamento climatico", usato come alibi per continuare indisturbati con le sperimentazioni sul campo. In tale contesto è singolare il sorvolo delle Marche per diverse ore, ad opera di un velivolo AWACS (ALIAS Boeing E-3 Sentry1) con identificativo LX-N90446, decollato dalla base N.A.T.O. di Geilenkirchen (in Germania), due giorni prima della tragedia che ha causato la morte di (al momento in cui si scrive questo articolo) undici persone. Probabilmente, grazie alle apparecchiature presenti a bordo dell'AWACS, unità attrezzata per la guerra elettronica e non solo, sono state studiate le opportunità fornite dalle particolari condizioni meteo (forti venti e correnti calde provenienti da Ovest, in contrasto con le correnti fredde in arrivo dal Nord Europa), per innescare un fenomeno violento, utile ad avvalorare la tesi del "cambiamento climatico". [1]
FOTO: il velivolo AWACS che, decollato dalla base NATO in Germania il giorno 13 settembre, ha sorvolato per oltre tre ore le Marche.

Il "Progetto pioggia" risale agli anni '90 del XX secolo. Per legittimare queste operazioni, nate da un accordo con Israele, fu varata la legge 36/94, mirata a regolamentare il controllo artificiale delle precipitazioni. L'esistenza di tale legge fu all'epoca divulgata e denunciata da Marco Pannella, allora segretario del Partito radicale. Non bisogna, però, confondere le operazioni "igroscopiche" (le cosiddette scie chimiche o "hygroscopic cloud seeding", come si diceva più sopra) con le missioni di "cloud seeding". Infatti in queste ultime sono usati aerei monomotore o piccoli bimotori ad elica. Questi apparecchi, passando poco al di sotto o al di sopra delle nuvole temporalesche, bruciano sali di ioduro d'argento che, di solito, generano piogge più o meno intense. Invece, nella maggior parte dei casi, le operazioni sono volte ad impedire le precipitazioni, dissolvendo i fronti temporaleschi tramite l'aviodispersione di metalli ed altri elementi e composti prosciuganti, ovvero alluminio, bario, manganese, carbonato di calcio. Inevitabilmente, in questo modo, si creano, in maniera artificiale, le condizioni per lunghissimi periodi di aridità, interrotti bruscamente da nubifragi ed alluvioni.

[1] Il Boeing E-3 Sentinella è un aereo attrezzato per il controllo e la gestione dei dati meteorologici. Ufficialmente non si conosce se è dotato anche di tecnologia atta alla modificazione delle condizioni meteo, ma è un fatto che a circa 48 ore prima delle forti piogge e dopo un volo di appena 40 minuti, sorvola le Marche per qualche ora, per poi ritornare alla base…

Di seguito le parti salienti della legge cui abbiamo accennato.

Legge 36/94

2. Usi delle acque

1. [...]
2. Con decreto emanato, entro sei mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge, dal Ministro dell'ambiente, di concerto con il Ministro dei lavori pubblici, ai sensi dell'articolo 17, comma 3, della legge 23 agosto 1988, n. 400, è adottato il regolamento per la disciplina delle modificazioni artificiali della fase atmosferica del ciclo naturale dell'acqua.

Per completezza riteniamo opportuno riportare un articolo che segnalammo nel mese di agosto del 2019 e che, su indicazioni governative, è stato eliminato. Il pezzo si intitolava "Progetto pioggia: tappe italiane, contestazioni e nuovi investitori", allora presente a questo link. Articolo non più On-Line. Inevitabilmente la Rete, un tempo fonte di preziose informazioni, è via via bonificata, facendo sparire le prove del coinvolgimento italiano nella modifica del clima.

Progetto pioggia: tappe italiane, contestazioni e nuovi investitori

Il progetto di stimolazione delle piogge, messo a punto dalla Tecnagro, una società italiana che ha sviluppato tecniche già impiegate in Israele, è nato nel 1984, ma sarebbe stato successivamente interrotto in Italia e continuato dall'ONU. Anche i contestatori del Progetto hanno alzato la loro testa e spiegato rischi e pericoli.

"La sperimentazione è partita nel 1984, con test nella Ragione Puglia dall'88 al '94 - afferma Massimo Bartolelli, presidente della Tecnagro: "Dopo una serie di sperimentazioni in altre regioni d'Italia, il progetto è stato - ufficialmente n.d.r. - chiuso ed ora lavoriamo per l'O.N.U. Eppure i primi risultati sembravano incoraggianti: abbiamo registrato incrementi dei livelli di pioggia fino al 40% annuo". Alcuni dati riferirebbero: 139 missioni per un totale di 298 ore di volo, dal 1992 al 1994 e le precipitazioni erano passate da 56 milioni di metri cubi d'acqua a 231 milioni.

TAPPE PROGETTO IN ITALIA - Un articolo del "Corriere della Sera" comincia a parlare di "Progetto pioggia" nel febbraio 2002 e spiega in che cosa consiste, che cosa riguarda, come funziona, quali zone interessa. Il 14 maggio 2002, l'Atto n. 3-00452 del Senato della Repubblica, Seduta n. 170 vede proposto al Consiglio dei Ministri da parte di Bonatesta, Bongiorni e Pace, il piano per l'approvazione delle sperimentazioni sulla manipolazione climatica: "Gli interroganti chiedono di sapere se il Comitato dei Ministri intenda avvalersi delle esperienze e dei risultati ottenuti dalla Tecnagro con il suo "Progetto pioggia" e portare così a conclusione un'iniziativa meritoria e indispensabile per l’agricoltura meridionale".

Il 17 luglio 2002, la testata "La Stampa" riporta l'intervento del capogruppo di Alleanza Nazionale in commissione agricoltura al Senato, Michele Bonatesta: "Il "Progetto pioggia" è la risoluzione al problema siccità. Il sistema per contribuire concretamente ed efficacemente a risolvere la crisi idrica che trae origine soprattutto dalle variazioni climatiche che hanno interessato e continueranno ad interessare l'Italia, specialmente il Mezzogiorno, esiste. E' il caso che il Governo metta a frutto le esperienze in materia di stimolazione artificiale della pioggia della Tecnagro, quasi ventennale". Il 20 luglio 2002 l'Unione Sarda Politica, a pagina 2, riporta l’annuncio dell’assessore Ladu: "In Sardegna la sperimentazione partirà. Con dieci milioni di euro avremo pioggia artificiale da ottobre". Il 10 gennaio 2005 anche la Regione Puglia avvia il "Progetto pioggia" per incrementare le precipitazioni attraverso l'inseminazione artificiale delle nubi. 'Il Progetto pioggia', per il quale sono stati stanziati oltre tre milioni di euro, è già pronto per partire", scriveva il "Corriere del Mezzogiorno". Il Presidente della Tecnagro afferma che, per mancanza di fondi e finanziamenti, il progetto in Italia non andrà a buon fine e così gli esperimenti, dopo il 2005, sarebbero (il condizionale è d'obbligo) stati interrotti.

CONTESTAZIONI - Nonostante l'entusiasmo iniziale a favore del progetto, c'era anche chi valutava i lati negativi e gli "effetti indesiderati". Il Generale Abele Nania, catanese residente a Brindisi, consulente scientifico della Tecnagro, in due studi pubblicati nel 2002, asserì che: "I metodi statistici erano inadeguati alla conoscenza, non consideravano l'influsso delle intensità dei venti in quota nel determinare la ricaduta delle precipitazioni. In realtà, l'aumento della pioggia spesso si verificava sotto vento a notevoli distanze dal luogo della semina, cosa di cui gli statistici non tenevano conto e che, invece, è stata messa in luce dall'impiego di radar digitali di nuova generazione. Le applicazioni future devono tenere conto di queste variabili e spostare le piste di semina per evitare che piova nei posti sbagliati".

NUOVI FINANZIATORI - La "World meteorological organization" ha preso sul serio le sperimentazioni. Godwin Obasi, segretario generale, dichiarava: "Il Progetto pioggia sviluppato da Tecnagro su tecnologia israeliana, ha evidenziato l'incremento delle precipitazioni nell'area interessata. Per questo motivo abbiamo chiesto alla Tecnagro di preparare un piano simile per l'Arabia Saudita". Secondo alcune ricostruzioni, molte nuvole dall'Africa potrebbero transitare sulla Sicilia, Sardegna e sul resto del Mezzogiorno, con una sufficiente possibilità di precipitazione, "potendo causare anche danni, se non controllate a dovere", rifeririva il Generale Abele Nania. Il progetto sarebbe attualmente nelle mani dell'O.N.U.

Fonti: www.corriere.it
www.panorama.it
www.lastampa.it
www.corrieredelmezzogiorno.it
www.unionesarda.it
www.repubblica.it

Che cosa è successo nelle Marche? Quale correlazione c'è tra il velivolo AWACS in sorvolo sulla Regione - due giorni prima del disastro della notte tra il 15 ed il 16 settembre 2022 - e l'alluvione ultima? Quali sono le differenze tra "Cloud Seeding" ed "Hygroscopic Cloud Seeeding"? Cerchiamo di fare chiarezza in questa intervista del 23 settembre.

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giovedì 18 agosto 2022

ESCLUSIVO: "Natural News" pubblica i risultati dell'analisi elementare ICP-MS, confrontando i coaguli con il sangue umano. I risultati rivelano che questi grumi NON sono costituiti da sangue

FOTO: Coaguli sintetici autoassemblanti al microscopio da laboratorio

Mercoledì, 17 agosto 2022 di: Mike Adams

Mike Adams di "Natural News" ha pubblicato i risultati degli esami di laboratorio ICP-MS che confrontano la composizione elementare del sangue umano con la composizione elementare di un campione di coagulo, prelevato da una persona inoculata con siero "Covid" e che, successivamente, è deceduta. Il coagulo è stato fornito dall'imbalsamatore Richard Hirschman e si riferisce ai grumi costantemente ritrovati nei corpi di coloro che sono "morti per malore" nelle settimane o mesi seguenti ad una o più "vaccinazioni Covid".

Secondo un'analisi rigorosa, basata sui dati relativi alle morti in eccesso – riassunti bene da Steve Kirsh di Substack – ci sono attualmente circa 10.000 persone che muoiono ogni giorno a causa dei "vaccini Covid" (che non sono vaccini N.d.T.). Finora si sono verificati da 5 a 12 milioni di decessi in tutto il mondo. Questi coaguli autoassemblanti continuano ad aumentare di dimensioni e massa all'interno degli organismi di coloro che hanno ricevuto iniezioni di "sieri", sicchè è certo che molte persone che non sono ancora decedute, sperimenteranno la morte nei prossimi mesi e anni.

Kirsch ha stimato approssimativamente che siamo alla cifra di un decesso ogni 1.000 dosi di "vaccini Covid" somministrati. Questo numero aumenterà quasi sicuramente con il tempo, poiché i coaguli che stanno causando malori letali sembrano continuare a "crescere" (autoassemblarsi) all'interno dei vasi sanguigni e delle arterie dei pazienti. Pertanto il bilancio finale sarà quantificabile solo nell'arco di diversi anni e potrebbe essere di ordine di grandezza superiore: potenzialmente 1 su 100 o addirittura 1 su 10, anche se dovremo guardare attentamente la mortalità in eccesso nei prossimi anni per capire su quali cifre si attesterà il fenomeno della "morte post-vaccino".

Sino ad ora, nel mondo sono state somministrate oltre dodici miliardi di dosi di pseudo-vaccino contro il Covid. Negli Stati Uniti sono state somministrate oltre 600 milioni di dosi e Kirsch stima che 600.000 Statunitensi sono probabilmente già stati uccisi dai "sieri Covid" (Questa cifra è circa dodici volte superiore al totale delle vittime statunitensi nella guerra del Vietnam).
FOTO: Coaguli sintetici autoassemblanti al microscopio da laboratorio

Alla ricerca del mistero dei coaguli post "vaccino"

Il nostro laboratorio è accreditato, verificato, ispezionato e convalidato per i test ICP-MSI. I test ICP-MS sui coaguli sono stati condotti il ​​23 giugno 2022. Abbiamo ritardato il rilascio pubblico dei risultati per avere il tempo utile a condividere le informazioni acquisite con i colleghi. I PDF sono stati condivisi anche privatamente con la Dott.ssa Jane Ruby ed altri professionisti del settore. Nessuno con esperienza in questo campo ha indicato problemi circa le analisi condotte. In ogni caso l'analisi ICP-MS è piuttosto semplice: i campioni sono "digeriti" in acido nitrico. Questo acido è nebulizzato in un flusso liquido che passa attraverso una torcia al plasma, è ionizzato, quindi diretto attraverso un gruppo quadrupolare che ordina gli elementi per i loro rapporti massa-carica. Ogni singolo elemento è scansionato e conteggiato su un PMT (Photo Multiplier Tube), che traduce i singoli elementi in corrente elettrica. Abbiamo usato 0,4528 grammi di coagulo come massa campione. I risultati dell'analisi ICP-MS rivelano che questi grumi non sono formati da sangue. Come possiamo saperlo? Perché i rapporti e le densità elementari sono molto diversi. Si consideri il seguente grafico di confronto, basato sui nostri risultati ICP-MS (vedasi i risultati completi di seguito) e si notino le forti differenze tra le concentrazioni elementari nel sangue e nel coagulo tra elementi nutritivi "marcatori" come ferro e magnesio:
Come si può vedere, il campione di coagulo "post-vaccino" contiene solo il 4,4% del ferro che si vedrebbe nel sangue umano. Questa valutazione, da sola, è la conferma che questo coagulo non è un "coagulo di sangue". Inoltre, si noti la mancanza quasi totale di potassio (K) nel campione di coagulo. Il grumo contiene meno dello 0,6% del potassio che circola nel sangue umano. Accade similmente anche con il magnesio.
Diversi elementi elettricamente conduttivi erano più alti nel coagulo

Oltre agli elementi nutritivi mostrati sopra, abbiamo notato uno schema peculiare tra elementi elettricamente conduttivi come sodio (Na), alluminio (Al) e stagno (Sn). Per la tabella seguente si noti che i risultati di stagno e sodio provengono da un rapporto separato "semiquant", che è meno accurato dell'analisi "fullquant" adoperata per tutti gli altri elementi qui mostrati. In sostanza, i numeri semiquanti sono accurati in termini di concentrazioni relative da un campione all'altro, ma non sono confrontati con campioni esterni calibrati, quindi la concentrazione effettiva (assoluta) riportata non ha l'intervallo di confidenza dei risultati fullquant:
Con il sodio, che è quasi il 50% più alto nel coagulo, e lo stagno, che mostra un aumento del 588%, possiamo concludere che il coagulo autoassemblante sta, in effetti, "raccogliendo" o concentrando alcuni elementi dal sangue circolante, mentre l'assemblaggio del coagulo si sta sostituendo ad essi. È interessante notare che molti di questi elementi sono elettroconduttivi. L'alluminio, ad esempio, è l'alternativa più comune al rame per l'uso nei cavi elettrici. Il sodio è un metallo alcalino altamente conduttivo e lo stagno è usato come componente principale nelle leghe di saldatura, atte a produrre o riparare i circuiti stampati.

Si possono vedere i numeri sulla conducibilità elementare in questa tabella di riferimento della conducibilità elettrica di Angstrom Sciences.
FOTO: Coaguli sintetici trovati nelle arterie di un soggetto deceduto a seguito di "vaccinazione" Covid"

Una conclusione è inevitabile: il coagulo è quasi completamente privo di elementi marcatori chiave, che sarebbero naturalmente presenti nel sangue umano (come ferro e potassio), invece mostra concentrazioni significativamente più elevate di elementi impiegati nell'elettronica e nei circuiti stampati. Invitiamo il lettore a trarre la propria conclusione dalla spiegazione alla base di ciò, semplicemente osservando che i brevetti del Dr. Charles Lieber possono essere di particolare interesse.

Questa analisi, in particolare, non risponde alla domanda se questi coaguli siano "vivi" o morti (come capelli e unghie). La mia opinione professionale è che essi non siano strutture viventi. Sembrano essere autoassemblanti "dead biostructures", da quanto abbiamo visto finora, ma questa è solo una valutazione iniziale e potrebbe cambiare con osservazioni o risultati aggiuntivi. I prioni, ad esempio, sono biostrutture autoassemblanti, ma non viventi. Sono essenzialmente proteine mal ripiegate che si diffondono in tutto il cervello (o in altre regioni), causando alterazioni morfologiche che danneggiano sia la normale struttura sia la funzione delle cellule cerebrali.

Ulteriori risultati dell'analisi arriveranno a breve, comprese ulteriori immagini al microscopio.

LINK all'articolo completo su natural News.

Traduzione e adattamento di Antonio e Rosario Marcianò>

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martedì 26 luglio 2022

ESCLUSIVO: le biostrutture autoassemblanti del coagulo del cosiddetto "vaccino" raccolgono metalli conduttivi dal sangue – sono stati pubblicati i risultati preliminari dell'analisi ICP-MS

La dottoressa Jane Ruby ha eseguito nuove analisi sulle arterie di soggetti deceduti a seguito di malore post inoculazione del siero Covid-19. I nuovi risultati, che saranno pubblicati ufficialmente la prossima settimana con l'intervista, sono derivati dall'analisi ICP-MS (specifica di massa) nel laboratorio accreditato ISO. In questa analisi, è stata confrontata la composizione elementare dei coaguli con il sangue umano. Si sono scoperte evidenze che sono sconvolgenti.

1) I coaguli post-vaccino non sono composti da sangue. Ad esempio, nel nostro campione di sangue umano, il magnesio (Mg) era a 35 ppm, mentre nel coagulo il magnesio era solo a 1,7 ppm. Allo stesso modo, nel sangue umano, il ferro (Fe) è stato misurato a 462 ppm, mentre era a 20,6 ppm nel coagulo. Tutti i risultati sono stati ottenuti tramite ICP-MS in cui il nostro limite di rilevamento (LoD), per la maggior parte degli elementi, è inferiore a 1 ppb e il limite di quantificazione (LoQ) è di circa 1-2 ppb, a seconda dell'elemento.

(Nota: questi sono numeri arrotondati e non la segnalazione ufficiale dei risultati. La prossima settimana rilasceremo un file PDF con i numeri effettivi dello strumento, che sono espressi con cifre più significative).

2) Il coagulo era molto povero di elementi-chiave che ci si aspetterebbe di rilevare nel tessuto biologico vivente. Oltre ad essere povero di magnesio e ferro, il coagulo era estremamente povero di potassio (K) e calcio (Ca). Era anche più basso in tracce di minerali come rame (Cu) e zinco (Zn). Ciò indica che i coaguli non sono tessuto umano e non sono nemmeno semplicemente materiale dei vasi sanguigni. Questa analisi ICP-MS elimina la pletora di spiegazioni alternative per ciò che potrebbe causare i coaguli.

-3) Gli elementi elettricamente conduttivi erano più alti nel materiale del coagulo. Ad esempio, lo stagno (Sn) è risultato essere quasi sei volte più alto nel coagulo rispetto al sangue umano. (943 ppb contro 162 ppb). Lo stagno è comunemente usato nella saldatura per collegare i circuiti sui circuiti stampati. Inoltre, sia l'alluminio (Al) sia il sodio (Na) erano più alti nel coagulo. Entrambi sono metalli conduttivi. (Sì, il sodio è un metallo alcalino. È altamente conduttivo).

Intervista alla dottoressa Jane Ruby. I risultati ufficiali saranno resi pubblici la prossima settimana.
- L'intervista completa con la dott.ssa Jane Ruby, che analizza questi nuovi dati e scoperte.
- Rapporti PDF dei risultati del test ICP-MS (quantità completa) in modo da accertare la composizione elementare dei coaguli rispetto al sangue umano.
- Microscopia aggiuntiva del coagulo nel suo stato di digestione post-acido nitrico, che mostra striature annerite (ossidate) apparse quando stavamo preparando il coagulo per l'analisi ICP-MS, sottoponendolo ad acido nitrico.
- Stiamo rilasciando tutto questo pubblicamente nella speranza che altri gruppi investigativi possano aiutare a dare un senso a tutto questo. In particolare La Quinta Columna sta svolgendo un lavoro eccellente su questo fronte e speriamo che questa indagine ICP-MS sia in grado di stabilire che cosa sono veramente questi coaguli (e come si generano nell’organismo).

In sintesi, è chiaro quanto segue.

- I coaguli NON sono coaguli di sangue.
- Diventano più grandi nell’organismo e si aggiungono alla loro dimensione complessiva. Ciò non significa che sono "vivi" e dubitiamo che abbiano i propri organi. Non sembrano essere parassiti. Piuttosto si autoassemblano attraverso un meccanismo sconosciuto.
- Non sono fatti di carne umana o tessuti che riflettono i rapporti elementari di macrominerali né denotano tracce di minerali che ci aspetteremmo di vedere nei tessuti umani.
- Sembrano raccogliere elementi elettricamente conduttivi dal sangue circolante e incorporare questi elementi nelle proprie biostrutture, risultando concentrazioni più elevate di Al, Sn, Na rispetto al sangue umano.
- Stiamo ancora cercando di dare un senso a questo, poiché non è alcunché di simile a quello che si conosce. Abbiamo analizzato decine di migliaia di campioni di cibo nel corso degli anni, inclusi alimenti a base di carne (prodotti per cani e per gatti) e prodotti a base di carne come pollo, manzo e maiale. Abbiamo anche sottoposto ad analisi migliaia di campioni di capelli umani. Non l'abbiamo mai incontrato prima.

Mike Adams di "Natural News"

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mercoledì 13 luglio 2022

Piovono polimeri

La prima volta in cui noi di Tankerenemy ci occupammo dei polimeri prodotti dalla Dyn-O-Mat di Peter Cordani fu nel lontano 2006. Già allora era evidente come i polimeri igroscopici dell'inventore statunitense di origini italiane erano di notevole rilevanza, considerato che tracce di questo materiale erano state segnalate in precedenza da diversi testimoni negli Stati Uniti d'America, in particolare nello Stato di Washington. In seguito altri ritrovamenti al suolo si sono succeduti in Francia, Germania, Regno Unito. Ora dobbiamo ringraziare un intelligente cittadino italiano che, una volta ritrovatasi l'auto ricoperta dalle semisfere di gel di silicio, usate per impedire le precipitazioni piovose, le ha raccolte e fotografate. Il gel igroscopico di Peter Cordani ha lo scopo precipuo di assorbire l'acqua presente nelle nuvole: in questo modo se ne inibisce lo sviluppo, sicché cadono piogge o grandinate brevi, non utili a rimpinguare le falde acquifere.

Quelli che vedete in foto di copertina nonché nel video sono campioni recuperati da un'auto esposta alla forte grandinata del 06/07/2022, avvenuta nella banlieu di Napoli. Questi polimeri sono il residuo che si è formato sulla vettura quando i chicchi di grandine si sono sciolti.

In questo inizio d'estate, con temperature fuori norma e scarsità di pioggia su tutto il territorio italiano, è facile addebitare la responsabilità a fantomatici "cambiamenti climatici", dovuti alle attività umane ed alle emissioni dell'ingiustamente demonizzato CO2, ma, se davvero vogliamo conoscere i responsabili, dobbiamo guardare all'apparato militare-industriale-governativo che, con scientifica premeditazione, si sta adoperando, attraverso tecniche di geoingegneria (composti chimici ma anche campi elettromagnetici ad hoc), affinché il paese affronti una terribile siccità, di modo che potranno essere attuate norme eccezionali sulle forniture d'acqua potabile il cui primo scopo è la privatizzazione dell'oro blu. Altri fini possono essere individuati: generare un'altra "emergenza", quella climatica, con tutti gli annessi e connessi, proporre "rimedi" peggiori del male, ossia la costruzione di energivori impianti per dissalare l'acqua marina (in quelli di nuova generazione si usa il grafene che sarebbe quindi diffuso insieme con le "vaccinazioni" che non sono state certo abbandonate).
Ricordiamo, però, che l'obiettivo principale è il seguente: come osserva l'amico Enrico Gianini, "CONTROLLARE IL CICLO DELL'ACQUA SIGNIFICA CONTROLLARE LA PRODUZIONE DI CIBO". I costi ed i prezzi delle derrate alimentari sono destinati a crescere in modo vertiginoso sì da giustificare interventi dell'esecutivo solo in apparenza a favore della popolazione, ad esempio, il reddito universale, ma pure la dichiarazione dello stato di emergenza che implica, come prima misura, l'introduzione di nuove accise sui carburanti. Si genererà così una spirale inflazionistica che, unita alle disastrose conseguenze della "guerra" tra Federazione russa ed Ucraina, si inquadra nel "Grande ridisegno" (Great reset), la cui meta consiste in una ridefinizione degli equilibri planetari con Europa, Stati Uniti e Canada ridotti a condizioni da Terzo mondo, mentre i BRICS (Brasile, Russia, Cina, India, Repubblica Sudafricana) probabilmente deterranno la supremazia economica e politica.

Il brevetto a cui ci si riferisce è il seguente:

United States Patent 6,315,213 Cordani November 13, 2001
------------------------------------------
Method of modifying weather

Abstract

A method for artificially modifying the weather by seeding rain clouds of a storm with suitable cross-linked aqueous polymer. The polymer is dispersed into the cloud and the wind of the storm agitates the mixture causing the polymer to absorb the rain. This reaction forms a gelatinous substance which precipitate to the surface below. Thus, diminishing the clouds ability to rain.

------------------------------------------
Inventors: Cordani; Peter (1374 N. Killian Dr., Lake Park, FL 33403)
Appl. No.: 598660
Filed: June 21, 2000

Dettagli su brevetto.

Si ringraziano gli amici Marco Esposito ed Enrico Gianini per averci messo in condizioni di realizzare questo articolo.

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lunedì 27 giugno 2022

Come ripulire l'organismo dalle nanoparticelle di metalli e grafene

La contaminazione costante del nostro organismo, determinata dall'inquinamento ambientale, dagli pseudovaccini nonché dagli alimenti, possono provocare patologie neurodegenerative, infarti, ictus, emorragie cerebrali, tumori e linfomi. E' fondamentale prevenire l'accumulo di nanoparticelle di metalli e grafene nel sangue, che poi si depositano nei vari organi tra cui il cervello, danneggiando irreparabilmente i neuroni. Una combinazione di prodotti chelanti è suggerita di seguito. Non suggeriamo l'alga klamath [1], l'alga spirulina e la clorella, poiché sono contaminate da alluminio, bario ed altri metalli tossici oltre che da citotossine: infatti crescono esposte all'aria aperta in aree pesantemente sottoposte a geoingegneria clandestina ed in acque inquinate e prive di ossigeno. Inoltre la spirulina, soprattutto, affatica i reni e, in soggetti predisposti, può provocare blocco renale o dolorosissime coliche. Stesso discorso vale per il glutatione, che non va assunto direttamente per i motivi appena esposti, ma deve essere sostituito dall'N-Acetilcisteina che è il naturale precursore del glutatione e permette così di smaltire i contaminanti attraverso le urine e le feci.
L'associazione dei prodotti di seguito indicati aiuta a mantenere pulito il sangue, per quanto sia oggettivamente impossibile risolvere situazioni gravi, dovute al diuturno inquinamento atmosferico, delle acque e del cibo. Comunque gli esami eseguiti in questi anni su un certo numero di soggetti, dimostrano l'efficacia di tale trattamento, tanto da far regredire, in alcuni casi, sintomi determinati da malattie neurodegenerative come l'Alzheimer ed il Parkinson. Senza assecondare facili ottimismi, è comunque consigliabile seguire i suggerimenti del Dottor Ercole Cavalieri, scomparso recentemente e che, per tutta la sua vita, ha lavorato nella ricerca su come prevenire cancro ed affezioni neurodegenerative.

I prodotti consigliati dal Dottor Cavaliere sono i seguenti:

· N-Acetilcisteina
· Enterosgel
· Vitamina D3
· Resveratrolo
· Melatonina
· Ippocastano

Qui un esame del sangue al microscopio in campo oscuro, eseguito su persone "vaccinate" e "non vaccinate".

SI PRECISA CHE I CONSIGLI FORNITI NON SOSTITUISCONO PER NESSUN MOTIVO ED IN NESSUN CASO LE PRESCRIZIONI E LE TERAPIE INDICATE DAL PROPRIO MEDICO.

[1] Qui un rapporto, datato ottobre 2019, sullo stato delle acque nell'area del lago Klamath, in Oregon. E' segnalata la presenza di arsenico, alluminio, bario, rame, manganese ed altri metalli neurotossici e cancerogeni. Non è casuale, giacché, come detto, la zona è pesantemente interessata da operazioni di guerra climatica.

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martedì 21 giugno 2022

Il volto rassicurante della censura e della soppressione del dissenso

LE PERSECUZIONI GIUDIZIARIE SI AVVALGONO DI UNA FERVIDA FANTASIA NONCHE' DI UNA BUONA DOSE DI SPREGIUDICATEZZA.

IL CASO DAVID ALEJANDRO ANZIL PUENTE, FACT CHECKER GOVERNATIVO E DEBUNKER SEDICENTE

- Gennaio 2019: prima richiesta di proroga delle indagini per Lesioni gravi, accertate in Sanremo (Sic!) il giorno 6 luglio 2018 (richiesta del PM della Procura di Imperia). La "parte lesa" non è specificata nel dispositivo. Il PM è il medesimo della perquisizione e del sequestro del 23 marzo 2020. Si contestano le evidenti irregolarità [1] ed il sostituto del PM, interpellato di persona, asserisce: non sono "lesioni gravi"... ci siamo sbagliati. Si tratta di un refuso. Ma il reato resta quello. Infatti...
- Seconda richiesta di proroga delle indagini, sempre per lesioni gravi (questa volta ad opera di un PM della Procura di Udine). "Parte lesa" sempre il fact checker di Facebook David Puente. Si fa opposizione, ma senza riscontro.
- 16-06-2021: decreto Penale di condanna, questa volta per diffamazione. La "parte lesa" è sempre Puente ed il reato si contesta essere avvenuto il giorno 30 dicembre 2017, su Facebook, durante però un mese di blocco dal Social, intervenuto tra il 7 dicembre 2017 e l'8 gennaio 2018. Si fa opposizione al decreto di condanna penale e si chiede il rinvio a giudizio. L'istanza viene accolta.
- Giugno 2022: si decreta il rinvio a giudizio per accoglimento dell'opposizione al decreto di condanna penale. Processo fissato per fine anno 2023.

NOTA a margine: il capo di imputazione pare essere stato sostituito (da lesioni gravi ed omissione di soccorso a diffamazione aggravata) e la data del supposto reato sembra essere stata spostata indietro di un anno: dal 6 luglio 2018 al 30 dicembre 2017.

[1] La notifica non conteneva alcun riferimento specifico agli addentellati del reato contestato, violando le più basilari norme sul diritto alla difesa ed impedendo così all'indagato di proporre controdeduzioni a difesa. Secondo legge tali evidenti mancanze ed errori materiali nella richiesta di proroga del del termine per la conclusione delle indagini preliminari da parte della Procura di Udine al G.I.P., rendono l'stanza legittimamente impugnabile.

Il 22 giugno 2021 il Tribunale di Imperia, per mano del Giudice delle indagini preliminari Dott.ssa Chiara Bosacchi, emette un "Decreto penale di condanna" a carico di Rosario Marcianò. E' un provvedimento che viene emanato al termine di un procedimento penale di tipo speciale, denominato “procedimento per decreto”; il procedimento da cui scaturisce è “speciale” e alternativo rispetto a quello denominato “ordinario”, ovvero dibattimentale e che si svolge oralmente in udienza, secondo le regole classiche del contraddittorio. Il "Decreto penale" si concretizza sostanzialmente in una pena pecuniaria, che è inflitta a colui il quale, indagato per un reato, è ritenuto responsabile dalla Pubblica accusa, che chiede l’irrogazione della predetta pena pecuniaria al Giudice per le indagini preliminari. E’ una procedura “veloce” (direi sbrigativa) per definire procedimenti in fase di indagine, omettendo il passaggio da un vero e proprio processo, che comporta di fatto la trasformazione dell’illecito penale (o, meglio, le sue conseguenze) in una sanzione di tipo esclusivamente economico. Si tratta, dunque, di una sorta di sanzione pecuniaria che è decisa dall’Accusa e che il soggetto cui è inflitta può decidere di accettare o meno, ripristinando l’accertamento di tipo processuale. Il tratto distintivo del procedimento speciale per decreto è proprio l’assenza di contraddittorio tra le parti. Se il condannato, entro un periodo di cinque anni, non subirà altre condanne definitive, non vedrà registrata questa condanna nel registro del casellario giudiziale. In caso contrario, tale condanna peserà come "recidiva" in altri procedimenti e potrà essere usata contro il soggetto accusato per condanne peggiorative. Dov'è quindi il trucco? Qual è il reale scopo dei magistrati che statuiscono un "Decreto di condanna", saltando il processo? Viene da pensare che alla Procura serve una recidiva che ancora - sulla carta - non sussiste, benché la si faccia sempre e comunque pesare nelle condanne che sono fioccate dal 2017 ad oggi.

Nella fattispecie, secondo gli inquirenti, chi scrive avrebbe commesso (il 31 dicembre 2017) il solito reato di diffamazione, offendendo (sul suo profilo Facebook) la reputazione del soggetto di Facebook David Anzil Alejandro Puente, apostrofandolo come "disinformatore al soldo del Ministero della Giustizia". In effetti fu l'allora Presidentessa della Camera, Signora Laura Boldrini, come vedremo, a scegliere Puente come paladino della battaglia contro le notizie false, insieme con i cicappini, Paolo Attivissimo, Michelangelo Coltelli e Walter Quattrociocchi. Non è da meno il precedente episodio che vedeva accusato sempre Marcianò di "Lesioni gravi" ed "Omissione di soccorso" in quel di Udine. Parte lesa sempre David Puente! Anche qui il Pubblico Ministero allora protagonista di questa sorta di "Avviso di garanzia" ammise, interpellato dallo scrivente che si era recato presso il Tribunale di Imperia per chiedere chiarimenti, di essersi sbagliato, per cui le accuse furono poi semplicemente tramutate in "Diffamazione" ed il fascicolo di indagine riprese il suo iter.

Ma, tornando al "decreto di condanna", come accade sempre nelle occasioni in cui si accusa Marcianò di un determinato reato, la contestazione del medesimo si riferisce ad uno dei tanti periodi in cui chi scrive era sotto sospensione di un mese, blocco deciso dalla nota rete sociale (forse per opera dello stesso Puente...) tra il 9 dicembre 2017 ed il 9 gennaio 2018, per cui non si comprende come sia possibile contestare la commissione di un reato attraverso Facebook, se in quel lasso temporale era impedito al sottoscritto di farne uso. Risulta chiaro, quindi, il motivo per cui il 22 giugno 2021 è stato emesso un decreto di condanna, saltando a piè pari il dibattimento processuale. La giurisprudenza, non a caso, è unanime sul fatto che le aggravanti per il reato di diffamazione sono direttamente collegate e conseguenti alla commissione del delitto proprio se questo è (o sarebbe) stato perpetrato sulle pagine di Facebook! E' qui che qualcuno ha pensato di contestare il reato attraverso Facebook, perciò è plausibile che i magistrati inquirenti e giudicanti, per evitare di essere contraddetti proprio sulla parte cruciale e dirimente (la più debole) della contestazione del reato (il luogo in cui esso sarebbe stato commesso) hanno preferito evitare il processo, usufruendo delle norme che permettono il "Decreto di condanna".

Chiaramente chi scrive non ha accettato di buon grado il decreto di condanna ed ha proposto opposizione, chiedendo contestualmente che fosse celebrato un regolare processo che, lo sappiamo ora, avrà luogo presso il Tribunale di Imperia, verso la fine del 2023. Si osserva pure che, solitamente, il decreto penale di condanna è emesso nei casi in cui si ha assoluta certezza dell'avvenuta violazione della legge, ad esempio, nei casi accertati da agenti (previo alcool test) di guida in stato di ebrezza o simili. Appare quindi inusuale, nonché sospetta l'applicazione della norma che permette di evitare il processo per un tipo di reato come la diffamazione a mezzo stampa, reato sul quale certamente l'accusato avrebbe diritto a difendersi ma, come abbiamo visto, l'accusa circoscrive l'azione al profilo Facebook, in un lasso di tempo in cui chi scrive non aveva nemmeno i permessi per pubblicare alcun contenuto e tanto meno usare Messenger. Si tratta di un errore dei togati? Le statistiche ed i precedenti (mancate notifiche, interrogatori senza il difensore, nullità assolute ignorate, pubblici ministeri che assolvono il ruolo di avvocato d'ufficio per non dover rinviare il dibattimento, profili fittizi su Facebook di magistrati, creati ad hoc per accusare sempre Marcianò, recidive reiterate inserite già nei dispositivi di rinvii a giudizio - pur non sussistendo sulla carta, querele di parte e fascicoli della difesa che svaniscono come neve al sole, difensori che decedono in circostanze mai chiarite etc.) non depongono certamente a favore di rappresentanti dello Stato che, ancora una volta, si rendono protagonisti di azioni quantomeno discutibili.

Ma chi è David Anzil Alejandro Puente? Facciamo un passo indietro e torniamo al fatidico 2017.

8 febbraio 2017... è il giorno dell’appello italiano. L’iniziativa è della Presidente della Camera Laura Boldrini e coinvolge quattro esponenenti della cosiddetta "disinformazione": Paolo Attivissimo, Michelangelo Coltelli, David Puente e Walter Quattrociocchi.

Primi firmatari:

Paolo Attivissimo
Michelangelo Coltelli
David Puente
Walter Quattrociocchi

E' il 29 dicembre 2017, allorquando David Anzil Alejandro Puente, attualmente controllore dei "fatti" per Facebook, ingaggiato, come visto, dall'allora Presidentessa della Camera Boldrini come capofila degli attivisti contro le notizie false, pubblica l'ultimo di una serie di video nel quale accusa Marcianò (Qui), tra toni derisori, diffamazioni e sorrisetti provocatori, di aver falsificato le prove portate in tribunale per difendersi nel processo definito "procedimento Nigrelli".
E' il 21 marzo 2020, il sottoscritto realizza una diretta dal titolo "Byoblu, non mi piaci tu". Il video è subito censurato da Facebook. Dopo qualche minuto lo si reinserisce, grazie ad un amico che lo aveva scaricato. Il giorno successivo un magistrato ordina una perquisizione ed il sequestro di materiale hardware, tutti gli account di posta elettronica e Google (compreso il cloud), tutti gli account social, tutti i cellulari, router per la connessione ad Internet. Il PM autorizza la Polizia Postale a forzare la porta blindata, se necessario. Entrano nell'abitazione, ottengono gli accessi ai sistemi, sostituiscono le password di tutti gli account di Google e delle varie reti sociali (Facebook, Twitter, YouTube). Appongono il logo della Polizia postale e lasciano aperti i profili ai commenti dei negazionisti e dei vari diffamatori di Stato. L'operazione è scaturita dalla segnalazione del soggetto David Anzil Alejandro Puente, soggetto che ha fatto carriera, dapprincipio sotto le ali protettive della Casaleggio associati e poi sotto quelle del depistatore, Paolo Attivissimo, nonché del C.I.C.A.P. La carriera di Puente vede un balzo inaspettato, quando è la stessa ex Presidente della Camera, Laura Boldrini, a presentarlo alla Camera dei deputati come controllore dei "fatti" per contrastare le notizie false (che poi sarebbero quelle vere). E' un fatto che la segnalazione di Puente ai magistrati imperiesi sortisce immediatamente il risultato desiderato e cioè quello di ottenere la seconda perquisizione in cinque anni presso l'abitazione di chi scrive e fratello. Subito, ovviamente, si scatena la stampa di regime e lo stesso Puente orgoglioso riferisce sulla sua pagina personale Facebook nonché sul sito Open, diretto dall'illustre Enrico Mentana. Ovviamente i contenuti sono fortemente denigratori e screditanti.

Il 24 marzo 2020 il Questore di Imperia, attraverso la sezione anticrimine di Imperia, fa consegnare a domicilio un ammonimento all'indagato, che è accusato di "istigazione a delinquere". Il dispositivo di "restrizione preventiva" si richiama alla legge 159/2011 (legge antiterrorismo), ex art. 3, commi 1 e 4. Il sottoscritto è invitato a non esprimersi più sulla Rete circa gli argomenti all'origine della perquisizione e del sequestro. Sono costestualmente sospesi gli account Paypal, mai più ripristinati, nemmeno dopo la revoca delle restrizioni, ottenuta per opera del Giudice Antonio Romano. In tutta questa sequela di iniziative, l'avvocato d'ufficio incaricato dalla Procura di Imperia, è irreperibile, costringendo chi scrive ad agire in sua difesa per conto proprio. Infatti il sottoscritto prepara di proprio pugno l'opposizione al "dispositivo di prevenzione" nonché "l'istanza di dissequestro". Dopodiché cade il silenzio, poiché le Procure sono chiuse per COVID19. Con una sincronia incredibile il programma "Le iene" manda in onda sequenze registrate a febbraio, proprio il giorno dopo il provvedimento del Questore, sebbene senza autorizzazione, una puntata volta a sminuire Rosario Marcianò che non può fare alcuna dichiarazione in sua difesa, poiché, come spiegato sopra, gli è stato interdetto l'accesso ai social e ad Internet in generale. Chi scrive denuncia Mediaset, Giorgio Romiti (Gaston Zama) ed i suoi collaboratori, ma la Procura insabbia e, per tutta risposta, indaga Marcianò per il reato di diffamazione, contestualizzandolo proprio durante il lasso di tempo dell'interdizione dalla Rete ad opera del Questore. Di nuovo!

Infine entrano in campo i guardiani del cancello, Messora e Mazzucco. Quest'ultimo realizza un video dal titolo "Il Ministero della verità" in cui lamenta di essere vittima di censura come altri soggetti citati. Mazzucco evita scrupolosamente di citare l'unico divulgatore che ha subìto REALMENTE l'attacco del sistema. Operazione compiuta: i pastori del gregge si autolegittimano, si atteggiano a vittime ed escludono dall'elenco degli investigatori indipendenti proprio colui che davvero costituisce un pericolo per il regime, con il plauso di Puente e gli altri che, nonostante le apparenze, sono d'accordo. Non solo! Puente, pochi giorni dopo questi fatti, viene incluso nella comissione governativa, istituita dal Governo per contrastare le cosiddette "fake news”!

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