sabato 30 gennaio 2016

L’approccio nei confronti della geoingegneria clandestina in alcuni paesi occidentali



N.B. Il presente articolo non ambisce ad essere esaustivo, essendo solo uno spaccato della situazione.

Quale approccio hanno gli attivisti dei vari paesi nei confronti della geoingegneria clandestina? Quali sono le relazioni che intercorrono tra l’informazione sul tema e la propaganda?

Negli Stati Uniti d’America per lo più scienziati e ricercatori indipendenti si concentrano sulla denuncia dei pesanti interventi sui fenomeni atmosferici, interventi attuati con le scie chimiche: si tende a privilegiare un’analisi degli impatti ambientali, senza ignorare le gravissime ripercussioni sulla salute. Gli aspetti strategici in genere hanno minore risalto, giacché gli studi della valentissima Carolyn Williams Palit non sono citati molto spesso. Da un punto di vista linguistico accanto al termine “chemtrails” sono adoperate espressioni mutuate dal repertorio della geoingegneria ufficiale, ad esempio “solar radiation management”, pur sottolineando che gli scopi reali delle attività chimico-biologiche in atmosfera nulla c’entrano con la mitigazione del cosiddetto “effetto serra”. Gli attivisti, oltre a produrre video, a scrivere articoli e libri, a divulgare analisi scientifiche, possono ancora muoversi con una certa libertà, per esempio ricorrendo alla cartellonistica stradale. Talora si riesce a portare nelle sedi istituzionali la questione, con interpellanze a livello locale.

La setta dei disinformatori mentecatti ed i menzogneri media di regime agiscono come operano in tutto il globo terracqueo: negano, sbeffeggiano, screditano, diffamano, si richiamano alla “scienza” accademica. Tuttavia la scure della “giustizia” non si abbatte sul mondo dell’informazione libera, poiché l’establishment – ed è strategia tutto sommato più scaltra – preferisce confinare l’attivismo nell’angolo, senza portarlo sulla ribalta della cronaca con processi-farsa. Inoltre negli Stati Uniti vigono ancora, sebbene più che altro a livello teorico, tutele nei confronti della libertà d’espressione.

Lo scenario in Canada è simile a quello statunitense: anzi il Canada si può considerare il paese-fulcro delle ricerche, giacché nella cittadina di Hispaniola nel 1996 si dimostrò un nesso indiscutibile tra irrorazioni ed inquinamento ambientale. Il giornalista William Thomas è canadese: a lui si devono dossiers di grandissimo valore, in cui scie chimiche ed armi affini sono denunciate come un’enorme, formidabile minaccia nei confronti della salute.

In Spagna l’attivismo è molto accorto, tenace e determinato: si è ben capito il nesso tra manipolazione meteorologica e crollo della produzione agricola, a causa della siccità provocata dalle scie igroscopiche. Gli agricoltori ed altri cittadini da tempo si mobilitano con iniziative di vario genere e sollecitando le istituzioni: naturalmente è stato tutto inutile, ma la crociata contro le estelas quimicas e le mortali fumigaciones continua.

Gli attivisti in Francia si segnalano, tra le altre cose, per le loro decisive analisi dei filamenti polimerici e per la collaborazione con il Comitato Tanker enemy: dalla cooperazione è scaturita l’idea di sottotitolare, prima in francese, poi in altre lingue il documentario “Scie chimiche: la guerra segreta”. Ciò ha favorito una capillare diffusione del prodotto. Oltralpe si usa tranquillamente il lessema chemtrails accanto al vocabolo francese equivalente. L’apparato “politico-scientifico” non agisce attraverso la magistratura, anche se la pantomima del 13 novembre 2013 potrebbe provocare un giro di vite.

In Germania l’attivismo è tanto risoluto e preciso nella documentazione, quanto subissato da un negazionismo feroce che si è anche tradotto in grottesche azioni “legali”. I Tedeschi, un po’ come i Francesi, più che speculare sugli obiettivi della geoingegneria assassina, finalità da tempo ben note, preferiscono esaminare le conseguenze epidemiologiche.

E’ nota la situazione in Italia: a fronte di un esiguo gruppo di attivisti, comprendente per lo più volenterosi bloggers, si sbizzarisce una genia di depistatori spesso sostenuti e protetti dalle istituzioni per nulla tenere nei confronti di chi espone la verità. Nel nostro paese è stato realizzato il documentario “Scie chimiche: la guerra segreta” ed è stato pubblicato l’omonino libro, produzioni che rispecchiano nei contenuti e nello stile analoghi documenti d’oltreoceano. La ricerca spazia nei più disparati ambiti del tema e si avvale di collaborazioni con esperti stranieri per denunciare lo sproloquio climatico circa un inesistente riscaldamento globale dovuto al biossido di carbonio. Sotto il profilo lessicale, la locuzione “scie chimiche” è sovente affiancata da “geoingegneria clandestina” (o “illegale” o “bellica”), anche se alcune frange hanno abbandonato la prima dicitura (il termine è comunque di origine militare e quanto mai adatto all’uopo) nell’illusione di evitare gli strali avvelenati della disinformazione, ma con il rischio di presentare la geoingegneria in atto come un insieme di progetti o, al massimo, di sporadiche sperimentazioni.

Il regista e documentarista statunitense Michael Murphy ritiene che negli Stati Uniti circa l’8 per cento della popolazione sia consapevole delle operazioni chimico-biologiche. Non sappiamo su quali elementi Murphy basi la sua stima: si tratta di una percentuale frutto di valutazioni empiriche che, tutto sommato, ci pare si avvicinino al vero. Crediamo che, grosso modo, questo dato si possa estendere ai paesi occidentali: di per sé non è neppure una percentuale bassa, purtroppo l’ostacolo maggiore è costituito dal fatto che tra le persone al corrente della “guerra climatica” pochissimi agiscono. Quasi tutti preferiscono alzare le spalle e pensare ad altro: ecco perché la situazione appare senza via d’uscita. Nonostante ciò non demordiamo.


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mercoledì 27 gennaio 2016

Il nanoparticolato di origine aeronautica uccide



Recenti indagini epidemiologiche associano il nanoparticolato atmosferico, prodotto per la maggior parte dal traffico aereo “civile”, ad un incremento della mortalità ed a varie patologie. La notizia, tra l'altro, dopo le ammissioni della N.O.A.A., assume particolare rilievo, perché riportata da un portale ufficialista appartenente ai media mainstream.

Le polveri sottili presenti nell’aria che respiriamo sono collegate ad un generale aumento del rischio di morte. A confermarlo è un nuovo studio del Langone Medical Center dell’Università di New York: la ricerca sottolinea la relazione tra inquinamento atmosferico e decessi per malattie cardiache. Stando agli esperti, anche un minimo incremento della presenza di particolato in atmosfera, ad esempio 10 microgrammi per metro cubo d’aria, fa crescere il rischio di morte complessivamente del 3%. La possibilità di decessi per malattie cardiache sale del 10% e quello per affezioni respiratorie nei non fumatori aumenta del 27%.

“I nostri dati si aggiungono al crescente numero di prove che le polveri sottili sono davvero dannose per la salute. S’impenna la mortalità in generale, soprattutto per patologie cardiovascolari e per malattie respiratorie nei non fumatori”, spiega George Thurston, autore dello studio. Il particolato - rileva l’epidemiologo - può contribuire allo sviluppo di malattie cardiache e polmonari potenzialmente letali, perché supera le difese dell’organismo e può essere assorbito nei polmoni e nel sangue. A differenza di particelle più grandi, ad esempio un granello di sabbia, le polveri sottili non sono, infatti, espulse dalle vie aeree con colpi di tosse e starnuti. Inoltre - sottolinea Thurston - queste polveri sono composte da sostanze chimiche nocive come selenio, arsenico (entrambi classici ingredienti delle chemtrails n.d.r.) e mercurio e possono anche trasportare fino ai polmoni inquinanti gassosi quali gli ossidi di zolfo e di azoto.

Fonte: meteoweb

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Range finder: come si sono svolti i fatti

sabato 23 gennaio 2016

N.O.A.A.: le scie degli aerei sono una forma di geoingegneria

La National oceanic and atmospheric administration (N.O.O.A.) lo riconosce a denti stretti: quelle scie, che quasi ogni giorno deturpano il cielo ed ammorbano la biosfera, sono una forma di geoingegneria. Non è certo la confessione del crimine, della deliberata contaminazione del pianeta per mezzo delle chemtrails, ma è già un passo verso l’ammissione delle attività di geoingegneria clandestina, per lo meno verso il riconoscimento delle pesanti conseguenze dovute al traffico aereo (“civile” in primis) sul clima e sugli equilibri dei biomi. Insomma, ora nessuno può più negare che oggigiorno il cielo è… candeggiato.



Attualmente stiamo usando involontariamente (sic) la geoingegneria”.

Non sono le parole di un attivista, ma di Chuck Long, membro dell’Earth system research laboratory della N.O.A.A., l’agenzia federale statunitense che studia le condizioni atmosferiche ed oceaniche. […]

Le ha pronunciate al convegno dell’American geophysical union, attribuendo alle scie emesse dagli aerei lo sbiancamento dei cieli e l’offuscamento della luce solare (fenomeno noto con l’espressione inglese “global dimming”, n,d.r.) in alcune (sic) regioni del mondo.

Long ed altri scienziati se ne sono accorti, studiando la quantità di luce solare che raggiunge la superficie terrestre. E’ un’energia che non è costante: nel periodo dal 1950 al 1980, per esempio, il Sole sembrò più fioco, poi, invece, l’intensità luminosa riprese a crescere. Gli specialisti hanno cercato di capire le cause di questa intermittenza, rapportandola alla variabilità naturale dell’attività solare, ma non sono state trovate connessioni tra i due fenomeni, stando a Martin Wild, ricercatore dell’Institute for atmospheric and climate science del Politecnico di Zurigo.

Se non è il sole, deve essere l’atmosfera”, ha dichiarato Wild. Gli alti livelli di inquinamento intorno alla metà del XX secolo hanno portato alla diffusione in atmosfera di enormi quantità di particelle che intercettano una parte della radiazione solare. Anche quando Stati Uniti ed Europa hanno iniziato ad inquinare meno, le cose non sono cambiate sensibilmente. Chuck Long ed i suoi collaboratori hanno compreso che qualcosa non quadrava, altrimenti una maggior quota di luce solare dovrebbe raggiungere la Terra direttamente, mentre essa risulta deviata in misura crescente.

Infine la scoperta (sic… che colpo di genio!): la genesi del problema è da ricercare nelle particelle disperse in atmosfera dai velivoli. Il traffico aereo è responsabile di una modificazione atmosferica su larga scala.

Le scie prodotte dai velivoli sono un insieme di particolato e vapore acqueo e formano piccolissimi corpuscoli ghiacciati (in realtà è nanoparticolato per lo più metallico o di vetro, n.d.r.) capaci di rifrangere la luce del Sole e di sbiancare il cielo. Tutto ciò potrebbe avere effetti imprevisti sul clima: gli studiosi che hanno sollevato il problema non sanno nemmeno se questo fenomeno contribuisca al riscaldamento globale o ad un raffreddamento. Nondimeno si può asserire che le scie (chimiche, artificiali, non di vapore acqueo, n.d.r.) generate dagli aerei sono uno dei mezzi con cui gli esseri umani (leggi i militari, le multinazionali, i governi e mascalzoni variamente assortiti, n.d.r.) stanno alterando il sistema climatico. “Potete vederlo con i vostri occhi”, attesta Long.

Ora, se la geoingegneria comporta la manipolazione dei processi naturali, quello che sta succedendo sopra le nostre teste non si può definire in altro modo.

Fonti:

- N.O.A.A.
- Agu.confex.com
- Nogeoingegneria.com


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martedì 19 gennaio 2016

Il sedicente Putin propone un rimedio peggiore del “male”



Siamo alle solite: si è conclusa il 12 dicembre 2015 la conferenza sul clima a Parigi, dove i “grandi” della Terra, con la consueta faccia di tolla, hanno finto di voler salvare il pianeta da un fantomatico riscaldamento globale da CO2, quando i disastri climatici sono causati proprio da chi simula di volerli contrastare, ossia il complesso militare-industriale, grazie alla cooperazione di infernali governi.

Non basta: alla sciagurata conferenza è spuntato il sedicente Putin con un’idea ingegnosa, basata sempre sulla mistificazione del global warming. Il colpo di genio è il seguente: usare nanotubi di carbonio nei processi produttivi, ufficialmente per migliorare la qualità e la durata di plastica, alluminio, acciaio etc. Una maggiore efficienza della produzione industriale porterebbe ad un decremento nelle emissioni di gas serra. In realtà la proposta è la classica polpetta avvelenata: le nanotecnologie hanno spesso dei risvolti dannosi, in particolare la diffusione nell’ambiente di nanotubi di carbonio è all’origine di patologie respiratorie. Non è tuttavia un caso se molti centri di ricerca magnificano le potenzialità dei nanotubi in oggetto: il carbonio, insieme con il silicio, è l’unico elemento che forma delle catene (si pensi al DNA), si adatta quindi a creare un’interfaccia organico-inorganico che è l’obiettivo saliente, sebbene non dichiarato, del criminale piano transumanista.


La Russia sta pensando fuori dagli schemi nel tentativo di contrastare i cosiddetti cambiamenti climatici. Alla conferenza di Parigi, i rappresentanti russi hanno annunciato l’intenzione di ricorrere alle nanotecnologie per ridurre le emissioni di gas serra. […] Come riferisce il quotidiano Sciencetimes.com, la Russia è il quinto più grande inquinatore al mondo, con la Cina che è al primo posto. La proposta si concentra sugli sforzi per ridurre le emissioni che coinvolgono cinque materiali: acciaio, cemento, alluminio, plastica e carta che potrebbero essere resi più leggeri, più resistenti ed efficienti grazie alla nanotecnologia in cui spiccano alcune società russe.

La “Rusnano”, ad esempio, è un’azienda che ultimamente ha ricevuto 10 bilioni di dollari di fondi da parte del governo di Mosca per la ricerca e l’applicazione delle nanotecnologie nella produzione dei materiali citati.

“I nanotubi di carbonio hanno dimostrato di rendere molto duro l’alluminio, la plastica conduttiva, di prolungare la durata delle batterie agli ioni di litio”, ha dichiarato il Dottor Anatoly Chubais, fondatore della Rusnano. “Con le nanotecnologie si potranno ridurre le emissioni di CO2 (sic!!!) e pensare agli scenari futuri con un nuovo approccio”.


Fonte: Segnidalcielo.it


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sabato 16 gennaio 2016

Il Morgellons: le caratteristiche fondamentali delle nanostrutture



Pubblichiamo un breve ma efficace articolo sul Morgellons, la patologia legata alle operazioni chimico-biologiche in atmosfera. La ricerca verte in particolare sulle proprietà tecnologiche delle nanostrutture che sono all’origine della terribile patologia cui è dedicato un ampio excursus nel libro "Scie chimiche: la guerra segreta".

E’ dimostrato che il magnetismo negativo può invertire la polarizzazione dei componenti elettronici e danneggiare la nanotecnologia, di cui il Morgellons è una manifestazione.

Il Morgellons è diffuso assieme a diversi tipi di virus, funghi e batteri. I filamenti che fuoriescono dalle ferite dei malati sono una combinazione di materiali inorganici ed organici, geneticamente modificati, atti a creare una forma di vita artificiale.

Le fibre includono cristalli piezoelettrici, virus, funghi ed insetti geneticamente modificati.

Le nanostrutture del Morgellons si attivano tramite la fotoionizzazione (luce del sole) e le onde radio. Esse usano la tecnologia Tesla per estrarre energia dall’ambiente, in questo caso l’organismo umano. Si crea così un’antenna all'interno dell’organismo che è molto sensibile a quasi tutte le frequenze radio. Le nanostrutture hanno la capacità di inviare e ricevere segnali, creando un circuito biotecnologico. Le loro dimensioni possono consentire la comunicazione con ripetitori nella gamma dei megahertz. Essendo le nanostrutture microscopiche, possono funzionare con tensioni molto piccole, di milionesimi di volts. Sono inoltre parzialmente magnetiche. Sono sintonizzate sulla frequenza di 50-60 Hz, la tensione adoperata negli impianti elettrici di ogni abitazione negli Stati Uniti ed in Europa!

Le strutture sono anche debolmente radioattive, poiché sprigionano raggi gamma. Esse sono in grado di autoalimentarsi e di immagazzinare l'energia in batterie superminiaturizzate (nell'acqua potabile si rintraccia il litio, n.d.r.). […] Fondamentalmente le nanostrutture del Morgellons sfruttano l'energia elettromagnetica intorno a noi per sostentarsi e per svilupparsi.

Qualsiasi forte impulso magnetico può sovraccaricare il circuito microscopico, facendolo esplodere.

Fonte: morgellonscure


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mercoledì 13 gennaio 2016

La TETRA minaccia della tecnologia: campi elettromagnetici letali



Dal saggio intitolato “Incontri” (1998) del matematico ed informatico Jacques Vallée ricaviamo preziose informazioni a proposito dei dispositivi a microonde.

Scrive Vallée: “Negli ultimi anni, le grandi potenze hanno compiuto notevoli progressi nel campo delle armi basate sull’irradiazione di campi elettromagnetici e, in particolare sulla tecnologia a microonde, indicata con l’acronimo HPM (High power microwaves), tecnologia oggi usata per bloccare o bruciare gli hardware dei missili nemici, degli aeroplani e dei carri armati. I generatori di raggi (armi ad energia diretta, n.d.r.) adoperati nelle nuove armi includono i magnetotron, i klystron, i gyrotron ed i vicotron (oscillatori catodici virtuali). I vicotron funzionano attraverso pulsazioni con una potenza di venti gigawatts.

Un effetto biologico ovvio delle microonde è il riscaldamento dei tessuti. In esperimenti condotti sui ratti si è dimostrato che cambiamenti di pochi gradi di temperatura del cervello possono causare convulsioni, svenimenti ed amnesia. Anche microonde meno potenti, troppo deboli per riscaldare un tessuto, possono produrre conseguenze di una certa gravità, agendo sulle membrane cellulari (sull’equilibrio degli ioni calcio, ci ricorda Corrado Malanga, n.d.r.). Howard Wachtel ed i suoi colleghi dell’Università del Colorado hanno provato che l’attività delle cellule nervose può essere alterata da un unico impulso a microonde. Hanno inoltre osservato una ‘temporanea depressione dell’elettroencefalogramma dei roditori esposti a simili pulsazioni’.

Nel suo studio dedicato a questo tema, Keith Florig, esperta di questioni concernenti le radiazioni ionizzanti e non ionizzanti, osserva: ‘Le armi HPM che si limitano a stordire il sistema nervoso temporaneamente, come gli agenti chimici di breve durata, non sembrano costituire forze letali, ma le armi che accecano, ustionano o soffocano le persone fino a farle morire probabilmente saranno considerate un’integrazione aberrante degli arsenali’.

La Florig fa notare che ‘la differenza tra una forza disabilitante ed una mortale dipende in gran parte dalla lontananza della vittima. Perciò è arduo dimostrare che un’arma sviluppata per tramortire non possa essere fatale a breve distanza’’.

Il fisico britannico Barrie Trower, ex agente dei servizi segreti, conferma quanto asserito dalla Florig e da altri specialisti: le microonde sono un’arma micidiale contro la vita, la popolazione, il pianeta. Egli, in modo autorevole ed incontrovertibile, lancia l’allarme su un tipo di tecnologia non solo all’origine di varie patologie e problemi (inclusi i tumori e gli aborti spontanei), ma pure legata al controllo dei processi cerebrali: aggressività e letargia possono essere causate dall’irradiazione di particolari frequenze elettromagnetiche.

Soprattutto il TETRA è al centro delle preoccupazioni di Trower. TETRA (TErrestrial Trunked RAdio, originariamente Trans european trunked radio) è uno standard di comunicazione ad onde radio per uso professionale, con sistemi veicolari e portatili, adoperato principalmente dalle forze di pubblica sicurezza, dai militari e dai servizi di emergenza oltre che dai servizi privati civili. TETRA è uno standard ETSI, la cui prima versione fu diffusa nel 1995, raccomandata (sic!) dallo European Radio Communications Committee (ERC).

Oltre alle comunicazioni voce, sono possibili trasmissioni di dati a commutazione di circuito o a commutazione di pacchetto, ma comunque a bassa velocità di trasferimento (mai superiore a 28.8 Kbits/sec lordi, pur usando un’intera portante). La riservatezza o confidenzialità delle comunicazioni è ottenuta mediante cifratura delle trasmissioni, ricorrendo ad un’unica chiave comune a tutti gli utenti, oppure a chiavi individuali e di gruppo rigenerate su base sessione. In Italia il sistema TETRA usa le frequenze fra i 380 ed i 390 Mhz..

Benvenuti nella tetra realtà delle tecnologie distruttive!

Fonti:

K. Florig, The future battlefield: a blast of gigawatts, in Spectrum, IEEE, marzo, 1988
R. Jacobsen, H. Wachtel, in Atti del sesto incontro annuale della Bioelectromagnetics Society, Atlanta, 15-19 giugno 1984
J. Vallée, Incontri, Roma, 2015, pp. 232-234


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venerdì 8 gennaio 2016

Le emissioni del traffico aereo danneggiano la salute: lo conferma il MIT



A furia di evocare i gas serra, molte persone hanno la fobia che essi possano nuocere alla salute, ma è errato. I gas serra non sono tossici (tranne alcuni come l’esafluoruro di zolfo, diffuso con le operazioni di geoingegneria clandestina, n.d.r.) Emissioni che, invece, danneggiano veramente la salute, inquinando l’aria che respiriamo sono provocate dagli aerei. Questi scarichi non solo amplificano l’effetto serra, ma provocano anche un alto tasso di mortalità. Secondo i ricercatori del MIT (Massachusetts Institute of Technology) questa forma di contaminazione provoca 10 volte più vittime di quelle dovute agli incidenti aerei. Le vittime stimate sono, rispettivamente, 10.000 e 1.000 all’anno.

Inizialmente si supponeva che le emissioni nuocessero alla salute soprattutto durante le fasi di decollo e di atterraggio, ma il responsabile della ricerca, Steven Barret, ingegnere aeronautico del MIT, ha affermato che la principale origine delle morti è legata alle emissioni non regolamentate di aerei che incrociano al di sopra di 914 metri di altitudine.

Gli scarichi sono costituiti da differenti agenti inquinanti tra cui biossido di zolfo ed ossidi di azoto (nonché i vari ingredienti delle chemtrails e dei carburanti avio di nuova generazione, n.d.r.). Il più nocivo, secondo Barret, è lo zolfo. Le nanoparticelle di zolfo sono così microscopiche che, respirate, giungono nei polmoni e nel flusso sanguigno così che possono provocare malattie respiratorie, affezioni cardiovascolari, tumori ai polmoni. A lanciare l’allarme è stata pure l’Organizzazione mondiale della sanità.

Il traffico aereo commerciale non è, però, il solo a danneggiarci: anche gli scarichi delle navi uccidono in media 60 mila persone all’anno. Come arginare tutto ciò? Ridurre al minimo le emissioni, regolamentandole, è possibile e necessario. Sensibilizzare (come no… n.d.r.) le compagnie aeree e navali sicuramente è il primo passo da compiere nella direzione della salvaguardia della salute.

Fonte: meteoweb


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lunedì 4 gennaio 2016

Schiavizzare l’umanità: la distruzione del primario negli Stati Uniti, strategie ed obiettivi



Ricorda! Il governo è il nemico dei cittadini, soprattutto quando è camuffato da benefattore.

Una fra le domande provocatorie (ed idiote) poste dagli ufficialisti a proposito del 911 come inside job è la seguente: “Come no, allora gli Americani si sono buttati giù le Torri da soli?” “La risposta è un secco, sonoro SI’, anche se bisogna precisare che evocare gli Americani è una stolida generalizzazione: bisogna, invece, chiarire che la C.I.A. (Criminal infamous agency), di concerto con i principali servizi segreti internazionali, ha architettato e perpetrato l’operazione falsa bandiera, con la collaborazione di importanti apparati statunitensi.

Quanto accadde il giorno 11 settembre 2001 nell’Impero di U.S.A.tana è comunque solo un piccolo ma significativo saggio delle strategie criminali adottate da molti governi. Nel campo della biogeingegneria illegale queste scellerate operazioni sono la norma! Consideriamo un aspetto, ossia il settore produttivo statunitense nel campo dell’agricoltura e dell’allevamento. Visto che alcuni decenni fa gli Stati Uniti erano ancora, almeno in una certa misura, il paese delle opportunities, si erano sviluppate numerose aziende piccole e medie che, però, erano in concorrenza con le multinazionali agroalimentari (Monsanto in primis) le cui colture sono basate al 100 per cento sulle sementi transgeniche.

Queste micidiali società, pur di appropriarsi di tutte le terre, con l’avallo dell’esecutivo centrale, ricorrono a inaudite vessazioni, a leggi draconiane e, non ultima, all’Agenda 21 per gettare sul lastrico i farmers del Midwest e di altre regioni a vocazione agricola. Una volta che gli imprenditori sono falliti, ecco che i terroristi della Monsanto si impadroniscono delle loro aziende.

Quali stratagemmi usano i maledetti?

• Accusano i farmers di aver piantato sementi brevettate (in realtà i semi sono trasportati dal vento) senza permesso. Li trascinano in tribunale: i giudici li condannano ad astronomiche pene pecuniarie per pagare le quali gli agricoltori devono vendere tutto ciò che hanno.
• Promulgano centinaia di leggi assurde (ad esempio, si vieta di raccogliere l’acqua piovana o di allevare una razza di polli diventata illegale da un giorno all’altro o si impone la demolizione di silos che deturperebbero il paesaggio etc.). Chi non osserva codeste norme liberticide è implacabilmente sanzionato o gettato in prigione.
Last but not least, si rende la vita ed il lavoro impossibile a quei pochi agricoltori che resistono alle angherie dei manigoldi, alternando, tramite la geoingegneria clandestina, periodi di paurosa siccità a disastrose alluvioni. In questa maniera si isterilisce il suolo e si rovinano i raccolti. Si distruggono inoltre le dighe e gli argini nonché tutte le infrastrutture indispensabili alle attività delle aziende a conduzione familiare.

Di questo passo entro pochi anni le spaventose corporations riusciranno ad impossessarsi di tutte le terre arabili dove potranno praticare il fracking e forme di coltivazioni industrializzate con uso massiccio di pesticidi ed erbicidi. Si adduce la scusa dell’Agenda 21, ossia il pretesto di riservare ampie aree alla natura selvatica per proteggerne flora e fauna nel nome della biodiversità. Naturalmente è una bugia colossale! Nelle zone usurpate ai farmers si insediano le società che ricorrono alla fratturazione degli scisti per ricavarne petrolio e gas naturale, iniettando quantità abnormi di acqua (che gli agricoltori non vedono più neppure con il cannocchiale), sabbia e prodotti chimici dannosi tra cui piombo, uranio, mercurio, glicole etilenico, radio, metanolo, acido cloridrico e formaldeide. E’ una mistura che penetra nelle falde sotterranee, avvelenandole. Il fracking, tra l’altro, oltre ad essere all’origine di sismi, determina il rilascio del pericoloso radon e di metano che è un gas serra: alla faccia della battaglia contro il riscaldamento globale!

Infine riformuliamo ed adattiamo la domanda iniziale: “Gli statunitensi sarebbero così stupidi da buttarsi giù da soli la loro economia?” E’ evidente che le società multinazionali e gli infernali governi (americani e no, ma ormai non ha molto senso vedere le cose in modo tanto superficiale) perseguono uno scopo ben preciso: ridurre alla fame la popolazione e schiavizzarla. Per avere un tozzo di pane ammuffito e un goccio d’acqua contaminata bisognerà sottostare ai vili ricatti dei globalizzatori, ad esempio accettare il microchip sottopelle. Fermiamo questi pazzi, prima che sia troppo tardi!


[1] “Agenda 21”, ossia azioni da intraprendere nel XXI secolo, è una scellerata iniziativa dell’O.N.U. (Organizzazione dei nazisti uniti) che, dietro il paravento della necessità di promuovere uno “sviluppo sostenibile”, attua piani di sfoltimento della popolazione, di sfruttamento di interi paesi, di espropriazione e spoliazione di beni immobili e mobili a danno dei cittadini del ceto medio e della piccola borghesia. Il tutto, come sempre, con la ridicola scusa del riscaldamento globale, accollato esclusivamente alle emissioni in atmosfera di biossido di carbonio.


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venerdì 1 gennaio 2016

Aerei di linea: guerra biologica sulle nostre città



Abbiamo ricevuto uno scatto relativo ad un volo per la Polonia: in basso, sotto la coda del 737 Ryanair, si nota un tubetto centrale di scarico che prima non era presente. E' dunque palese che tale... accessorio è stato aggiunto in "post-produzione", da tecnici della compagnia low cost irlandese. Quando escono dalla linea di fabbricazione i velivoli non sono dotati di questi "elementi opzionali".

L'aereo è un B737/800, matricola EI-DAD. L'amico ed attivista che ci ha inviato la foto è sicuro che quel dispositivo prima non era presente su tali velivoli. Da questa precedente istantanea, infatti, si vede solo la protezione anti-urto con il tassello utile, qualora la coda venga accidentalmente a contatto con la pista in caso di eccessiva rotazione. Tanto meno si scorgono i tre tubi osservati in altre occasioni, posti sotto la gondola motore ed oggetto di discussione in questo articolo. Tali acquisizioni sono dunque una prova schiacciante.



Sovente si notano aviogetti che emettono una sottile scia di elementi sconosciuti (solo quando sorvolano i centri abitati rigorosamente a bassa quota) proprio da quella particolare sezione di coda. E' chiaro quindi che i vettori commerciali sono coinvolti in modo diretto nella diffusione clandestina di sostanze chimico-biologiche dagli obiettivi forse non chiari, ma certamente nell'ambito di operazioni dannose per l'ambiente nonché per le popolazioni sottoposte a questo forzoso aerosol. Nel video di seguito ne vediamo un valido esempio.

Ringraziamo il nostro collaboratore ed amico per averci fornito queste preziose informazioni.

AGGIORNAMENTO

-a) Schema sezione di coda 757 (fornitoci da Prank). Dispositivo di irrorazione assente.
-b) Ryanair in azione. Dalla foto, fornitaci da TheRedTigher, si nota bene come i composti chimico-biologici dispersi fuoriescono proprio da quel tubicino assente in progetto.




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