giovedì 29 aprile 2010

La nube vulcanica che ha obnubilato la verità

Eyjafjallajökull è un ghiacciaio dell'Islanda. Con un'area di 100 km quadrati, è il quinto per estensione dei ghiacciai islandesi. E' ubicato nella parte meridionale dell'isola. Il nome significa "Ghiacciaio dei monti delle isole". Il ghiacciaio ricopre il vulcano Eyjafjöll. In località Fimmvörðuháls, la notte del 20 marzo 2010 si è aperto un cratere vulcanico. Prima del 2010, l'ultima eruzione avvenne dal 1821 al 1823 e causò un'inondazione dovuta allo scioglimento dei ghiacci che provocò notevoli danni.

Il 20 marzo 2010, dopo 187 anni, si è verificata una nuova eruzione dell'Eyjafjöll che ha causato l'evacuazione di circa 600 persone. Il 15 aprile la presenza di una nube di ceneri vulcaniche emessa dal vulcano ha portato alla (strumentale) chiusura degli spazi aerei e di vari aeroporti di alcuni paesi dell'Europa centro-settentrionale: Regno Unito, Irlanda, Danimarca, Norvegia, Belgio, Francia, Germania , Svizzera, Svezia, Polonia, Estonia, Lettonia, Repubblica Ceca, Austria, Ungheria, Romania, Spagna ed Italia. Campioni di cenere vulcanica, raccolti nelle vicinanze dell'eruzione, hanno mostrato una concentrazione di fluoruri solubili in acqua pari a 104 milligrammi per chilogrammo di cenere. L'agricoltura è molto importante in questa regione dell'Islanda e gli allevatori residenti nelle vicinanze del vulcano sono stati avvisati di non usare le acque dei pozzi e dei fiumi, per via dell'elevata concentrazione di fluoruri che può determinare gravi problemi ai reni ed al fegato del bestiame.

Il 14 aprile 2010, dopo una breve pausa, è ripresa l'eruzione da Eyjafjallajökull, questa volta dal centro del ghiacciaio, con un'inondazione che ha costretto gli abitanti a sgomberare la zona.

Diversamente dalla prima eruzione, la seconda è avvenuta sotto i ghiacci. L'acqua fredda del ghiacciaio miscelata alla lava ha creato delle piccole particelle di ghiaccio che, miscelate alla cenere, si sono innalzate a formare una nube di vapore e fumo, trasportata poi, stando alle fonti ufficiali, a grande distanza. Ciò, assieme alle dimensioni dell'eruzione, stimata venti volte maggiore di quella del 20 marzo ha generato una nube di particelle di silicio, molto pericolose per la navigazione aerea.

Le ceneri vulcaniche sono un pericolo notevole per i collegamenti aerei. A seguito della seconda eruzione, è stato deciso un blocco del traffico aereo a causa della nube di cenere che si è diffusa nell'atmosfera. Sono stati cancellati voli con provvedimenti che hanno interessato milioni di viaggiatori. Il 17 aprile, con la dichiarata diffusione della nube in Italia, l'E.N.A.C. ha provveduto a chiudere alcuni scali nel nord del paese. La I.A.T.A. ha stimato una perdita di circa 200 milioni di dollari al giorno per le compagnie di trasporto aereo.

Le eruzioni vulcaniche di grandi dimensioni sono note, perché producono cambiamenti nell'atmosfera. Gli aerosol di solfati che raggiungono la stratosfera, catalizzano la produzione di monossido di cloro (ClO), che distrugge l'ozono (O3). Nella troposfera superiore, gli stessi aerosol diventano nuclei di cirri che aumentano l'albedo della Terra e quindi alterano il suo equilibrio di radiazioni. Diverse eruzioni nel corso del secolo passato hanno causato, stando ad alcuni studi, un calo della temperatura media sulla superficie terrestre fino a mezzo grado (scala Celsius) per periodi da uno a tre anni. Altri scienziati affermano, invece, (ipotesi assai più probabile) che l’accumulo di ceneri vulcaniche porta ad un innalzamento dei valori termici.

Questa è, in sintesi, la ricostruzione degli eventi, basata sulle fonti dei media mainstream, ma gli accadimenti sono da esaminare nei loro risvolti non ufficiali. Alcuni aspetti, infatti, meritano un approfondimento. In primo luogo, il fenomeno vulcanico è stato concomitante con un'esercitazione militare (operazione Brilliant Ardent) condotta dalla N.A.T.O. per simulare la risposta ad un attacco nucleare sferrato dall'Iran. Qualcuno ha ipotizzato che l’interruzione dei voli civili sia da collegare alla necessità di rafforzare ed implementare l’operazione “scie chimiche”, per mezzo di una pausa tecnica.

In questo lasso di tempo gli aerei chimici hanno continuato a volare, soprattutto nelle ore notturne: ciò è dimostrato dalle mappe satellitari in cui sono rimaste immortalate le chemtrails ed è anche testimoniato da fotografie, riprese video di numerosi attivisti del Nord Europa. Non era stato strombazzato dai vari “giornalisti” che i voli erano stati cancellati in tutta l'Europa settentrionale? I velivoli fotografati e filmati erano dunque aerei militari impegnati nelle operazioni di aerosol clandestino a bassa quota. Questo è un fatto incontrovertibile. E' evidente che l'eruzione è stata enfatizzata e che il blocco del traffico aereo non è stato motivato da esigenze di sicurezza, ma da ragioni di tipo strategico. Infatti, è vero che le microparticelle di silicio possono danneggiare i motori degli aerei, ma tonnellate di silicio vengono ogni giorno disperse nell'atmosfera dagli aerei chimici e nessun ente si è mai preoccupato per la sicurezza. Gli incidenti aerei, il cui numero è aumentato in questi ultimi anni, sono imputabili anche alle attività di aerosol: ne è una funesta testimonianza il sinistro occorso al volo Alaska 261.

Scrive l'acuto Michael Castle a tale proposito: "E' necessaria un'altra osservazione circa il particolato Welsbach: si tratta di una mistura molto abrasiva, poiché contiene ossido di alluminio e silicio. Questi composti nella scala di Mohs, che misura la durezza, sono secondi solo al diamante. La polvere Welsbach, le cui dimensioni si aggirano intorno al micron ed anche meno, tende a depositarsi su qualsiasi superficie ed anche sugli apparati di un aereo che si trovi a volare attraverso questa "sabbia". I meccanismi lubrificati, usati negli stabilizzatori orizzontali e verticali, negli alettoni, nei flaps, nei sistemi di atterraggio possono essere danneggiati dai metalli abrasivi dispersi con le chemtrails. Il jack-screw (vite di alzata) coperto del materiale Welsbach può causare una graduale "fresatura" del metallo della vite di alzata e provocare un'avaria, determinando una configurazione incontrollabile dei parametri relativi all'assetto di volo. Riteniamo che il volo Alaska 261 incappò in circostanze imprevedibili. Quel volo attraversava ogni giorno aree pesantemente irrorate, come la costa occidentale degli Stati Uniti o la regione sopra Dallas, in Texas.

Altri aerei sia civili sia militari hanno subìto malfunzionamenti che sono stati attribuiti ad una componentistica di scarsa qualità. Queste conclusioni potrebbero non essere lontane dal vero, ma si potrebbe vedere nelle chemtrails la causa di alcuni incidenti aerei?"




Senza escludere che il governo segreto mondiale abbia strumentalizzato l'eruzione per saggiare le reazioni dei cittadini di fronte a gravi ed inattese difficoltà negli spostamenti, crediamo che il pretesto della nube di cenere vulcanica sia stato usato soprattutto per "giochi di guerra", naturalmente all'insaputa dell’opinione pubblica che si balocca con le versioni ufficiali (e false) propalate da telegiornali e quotidiani. Ne è la prova il fatto che nessun organo di informazione ha anche solo accennato all'esercitazione congiunta delle forze N.A.T.O.

D'altronde, il problema costituito dalla nube è stato ingigantito ad arte: essa si è espansa sopra l'Islanda e nelle aree limitrofe, mentre al di fuori di questa zona, tutto sommato non amplissima, non se ne è vista neanche l'ombra. Alcuni elicotteri hanno tranquillamente sorvolato il vulcano, senza incorrere in alcun pericolo.



La manifestazione geologica è occorsa, dopo essere stata preceduta da numerosi articoli ed interventi sulla diabolica geoingegneria, un insieme di progetti ed attività basate sulla dispersione di vari composti chimici, in primis il biossido di zolfo (SO2), ufficialmente per contrastare il global warming. Il biossido di zolfo si sprigiona proprio con le eruzioni vulcaniche.

Infine non si può escludere che l'eruzione sia stata causata o per lo meno propiziata con l'impiego di armi ad hoc. D'altra parte una delle Illuminati cards raffigura proprio un evento vulcanico distruttivo…


Nota: altri addentellati meritano di essere esaminati circa l'eruzione vulcanica: ne daremo conto, appena possibile. Intanto, rimandiamo agli ottimi articoli sul tema pubblicati da Corrado Penna. Queste inchieste si possono leggere qui, qui e qui.

Appendice: trascrizione del testo di un "profetico" servizio giornalistico mandato in onda dal TG2 nel mese di febbraio 2010.

Eruzioni vulcaniche controllate per combattere il riscaldamento globale. Proposta bizzarra, ma lanciata da serissimi scienziati (sic) su un'importante rivista. La proposta scaturisce dalla constatazione degli effetti in parte benefici, per quanto strano possa sembrare, di un immane disastro che colpì nei primi mesi del 1991 l'isola Luzon nelle Filippine.

Il vulcano Pinatubo dette vita piuttosto lentamente, il che permise di evacuare la popolazione, ad una gigantesca eruzione. La massa di polveri a base di zolfo emesse dal Pinatubo creò per molti mesi una sorta di ombrello che, filtrando i raggi del sole, fece abbassare la temperatura del pianeta di quasi mezzo grado centigrado.

Tre scienziati nordamericani ci hanno ragionato ed adesso con un articolo sull'autorevole (sic) rivista "Nature" propongono di provocare artificialmente delle eruzioni vulcaniche per raggiungere lo stesso obiettivo: creare un ombrello di polveri che riduca temporaneamente, ma velocemente, la febbre del pianeta. In questo modo, dicono, si potrebbe guadagnare tempo per realizzare una riduzione a lungo termine dell'effetto serra.

I critici obiettano che l'operazione sarebbe costosa e soprattutto ad altissimo rischio, ma i tre insistono: bisogna lavorarci, poiché la situazione è troppo grave per ignorare questa possibilità.

Staremo a vedere: se c'è una cosa che non manca in Italia, sono proprio i vulcani.



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Range finder: come si sono svolti i fatti

mercoledì 28 aprile 2010

Il Quirinale ammette l'esistenza dell'operazione "scie chimiche"!

Un rappresentante del Quirinale ha risposto ad una nostra amica e collaboratrice che aveva interpellato, in una documentata ed incisiva istanza, il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. La risposta, pur laconica, pilatesca e capziosa, è de facto un'ammissione che è in atto una gigantesca operazione di natura strategico-militare. L'assistente militare per l'Aeronautica, infatti, non nega che il problema sussiste, bensì cita non meglio precisate "disposizioni di legge" (veniamo avvelenati in ottemperanza alla normativa vigente), demandando (non a caso) al Ministero della Difesa (!) una replica più esauriente. Nella risposta quindi non si tenta neppure di confutare o ridimensionare la circostanziata denuncia della scrivente sulle scie chimiche: siamo al cospetto di un riconoscimento ufficiale, né più né meno.

Di seguito il testo in riscontro alla lettera inviata e qui lo scanning in formato PDF.



Segretariato generale della Presidenza della Repubblica

Ufficio per gli Affari militari e Segreteria del Consiglio supremo di Difesa Roma

Gentile signora ***,

mi riferisco alla Sua lettera del 31 marzo 2010, fatta pervenire all'indirizzo del Capo dello stato. Nel merito di quanto prospettato, pur comprendendo le motivazioni ed il coinvolgimento morale ed emotivo che hanno originato la Sua istanza, devo mio malgrado informarLa che risulta impossibile intervenire su materie regolate da specifiche disposizioni di legge, la cui applicazione spetta ai competenti ministeri e su cui la Presidenza della Repubblica non può in alcun modo intervenire.

Premesso quanto sopra, La informo che la Sua istanza è stata nuovamente portata all'attenzione del competente Ministero della Difesa, per un sollecito esaustivo diretto riscontro.

Rammaricato di non poterLe fornire migliore risposta, Le invio i miei più cordiali saluti.

L'assistente militare per l'Aeronautica

Firma illegibile




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Range finder: come si sono svolti i fatti

lunedì 26 aprile 2010

La città verrà distrutta all'alba

"La città verrà distrutta all'alba" (titolo originale "The crazies") rappresentò , nel 1973, il ritorno di George A. Romero ad un cinema dinamico ed apocalittico, dopo il fondamentale "La notte dei morti viventi". Agli zombies si sostituivano persone normali rese pazze da un virus colpevolmente propalato da istituzioni governative. [...]

Il rifacimento omonimo, per la regia del californiano Breick Esner, è ambientato nella tranquilla cittadina di Ogden Marsh, dove la gente comincia a comportarsi in modo strano. Un tizio, armato di fucile, irrompe nel campo di baseball dove si sta giocando una partita. Lo sceriffo, David Dutten, lo conosce, come conosce tutti in città: pensa che sia semplicemente ubriaco e cerca di convincerlo ad abbassare il fucile, ma, quando il'uomo gli punta contro il fucile, è costretto a ucciderlo. La dottoressa Judy Dutten, moglie dello sceriffo, cerca di alleviare il senso di colpa del marito per un omicidio così incongruo, ma le cose sono destinate a peggiorare. Di fronte ad una situazione totalmente inaspettata per un tutore dell'ordine di provincia, David non si perde comunque d'animo ed indaga assieme al suo aiutante, Russell. I due trovano un aereo precipitato nella palude vicina all'abitato. Il micidiale carico dell'aereo ha contaminato l'acqua di Ogden Marsh, liberando un virus che causa la follia. Inimicandosi le autorità cittadine che temono per i raccolti, David ordina l'interruzione dell'erogazione idrica, ma è troppo tardi. I militari circondano l'area per evitare che il virus si diffonda ed il caos domina sovrano.

I segni dei comportamenti instabili che screziano la perfetta armonia della tipica cittadina di provincia statunitense sono introdotti con gradualità e sapienza, attraverso un meccanismo narrativo fluido ed oliato. La suspense è creata con cura ed abilità, partendo dal rovesciamento inspiegabile della normalità per conflagrare nell'ossessivo scatenamento di una violenza sempre più selvaggia. La disumanità dell'intervento militare aggiunge ulteriori cupi dettagli ad un quadro senza speranza, nel quale le persone perdono ogni connotazione umana o se la vedono negare da quelli che dovrebbero portare loro salvezza".
[...] (Rudy Salvagnini)

E' questo l'intreccio di una pellicola in cui si può senza dubbio enucleare un avvertimento circa l'operazione "chemtrails": non ci riferiamo "soltanto" alla sinistra circostanza del velivolo schiantatosi nell'acquitrino, aereo con un carico di morte, ma alla decisione del regista di montare, nella parte iniziale del lungometraggio, una sequenza che mostra degli inconfondibili aerei chimici. E' un'immagine, incastrata quasi a forza, che salda la finzione cinematografica alla realtà più cruda con l'eloquente invito a considerare gli apparecchi che incrociano nei cieli di quasi tutto il mondo, come la causa delle contaminazioni.

Sia nella produzione originale sia nella rivisitazione, le calamità che si abbattono sulla cittadina, sono presentate come la conseguenza di un incidente, poiché il patogeno, destinato alla guerra batteriologica, si diffonde in modo fortuito. Tuttavia, all'interno del remake, la sottolineatura iconica dei velivoli nella sequenza sopra citata, è una denuncia inequivocabile, per quanto fugace di un programma condotto in modo deliberato. I virus, infatti, sono scientemente sparsi nella biosfera: non occorre alcun disastro aereo per diffondere veleni ed agenti infettivi. I militari nel film sono dipinti come individui cinici e spregiudicati, ma è un errore considerarli solo maldestri ed imprudenti: essi sanno chi, dove, come e quando colpire. La guerra biologica non è combattuta contro un nemico esterno, ma contro la popolazione mondiale. Infine nulla o quasi avviene per caso.

Si ringraziano gli amici Davy e Menphis per la preziosa segnalazione.

Fonte: mymovies



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Range finder: come si sono svolti i fatti

sabato 24 aprile 2010

Scie chimiche, ley lines, campi di torsione

Una domanda che viene spesso posta è la seguente: per quale motivo alcune regioni sono bersagliate più di altre dagli aerei chimici? Premesso che le operazioni chimico-biologiche riguardano ormai quasi tutto il pianeta, è vero che certe aree sono maggiormente colpite. Sono le zone più densamente abitate e quelle in cui si formano i fronti delle perturbazioni: qui appunto le attività sono spesso molto intense e quotidiane. Tuttavia, se si considerano soltanto i fattori empirici nonché i fini economici e militari delle élites, sfuggono aspetti che non sono meno importanti, sebbene avulsi dalla scienza accademica.

Rammentiamo che i vertici mondialisti detengono un sapere segreto ufficialmente screditato o negato da
patetici comitati creati ad hoc dal sistema stesso, affinché l'uomo comune resti imprigionato in un razionalismo ed in un empirismo che gli precludono orizzonti inimmaginabili di conoscenza. Tra i vari argomenti censurati o ridicolizzati si possono annoverare le ley lines (letteralmente "linee della prateria"), ossia i meridiani energetici del pianeta: lungo queste linee ed in corrispondenza dei nodi in cui si intersecano, i popoli preistorici, le civiltà antiche ed i costruttori del Medioevo erigevano osservatori precessionali, templi, maestose cattedrali... Le ley lines, individuate dal britannico Alfred Watkins alla fine del XIX secolo, si allungano al di sopra di falde freatiche e di filoni metalliferi.

Questi meridiani ed i nodi della rete che essi disegnano sulla Terra, sprigionano campi di torsione benefici per gli esseri viventi [1]
: si è scoperto che l'alluminio li distrugge. Alcuni ricercatori hanno anche appurato che gli esperimenti per la produzione di energia tramite la fusione fredda falliscono, se vengono compiuti in assenza di onde di torsione.

Dopo che Cinesi e Statunitensi ebbero portato dei semi nello spazio per studiarne lo sviluppo in assenza di gravità, i primi rilevarono che ne nascevano piante e frutti enormi (fino a 400 volte più grossi del normale!), mentre i secondi non ebbero gli stessi risultati. La causa? Le navicelle a stelle e strisce avevano un'intelaiatura di alluminio, metallo che danneggia o neutralizza i campi di torsione. Vari ricercatori, soprattutto russi, collegano i campi di torsione alla coscienza: ne consegue che l'alluminio, oltre ad essere neuro-tossico, deteriora le abilità cognitive, sopprime l'immaginazione e l'intuizione. Non ci si riferisce solo a danni cerebrali, comunque gravissimi, ma anche all’obnubilamento della dimensione percettiva, ideativa e della coscienza, la cui attività pur mediata dall'encefalo, non coincide con il cervello.

Si comprende quindi perché l'alluminio è uno dei principali ingredienti delle scie chimiche: il vero scopo non è il controllo del tempo e del clima. Così suscita perplessità che David Wilcock, il più insigne esperto di scienza russa, individui nella massiccia dispersione di alluminio nell'atmosfera solo un fine di manipolazione meteorologica.

Una corrispondenza tra scie chimiche lunghe decine o centinaia di chilometri e linee energetiche si può osservare per mezzo delle immagini satellitari: si tratterà di una combinazione?


[1] I campi di torsione oppure onde di torsione si riferiscono al flusso spiraliforme di energia-tempo scoperto da Kozyrev. Molti scienziati occidentali che hanno esplorato questo argomento, in particolare il tenente colonnello Tom Bearden, definiscono tali campi onde scalari. Bisogna anche tenere presente che ciò di cui ci occupiamo è un impulso di momentum che viaggia attraverso il medium dell’etere/Z.P.E./”vacuum” fisico e non possiede qualità elettromagnetiche. La teoria Einstein-Cartan fu la prima a porre le basi teoretiche per l’esistenza dei campi di torsione, nel 1913. La teoria predice che, a seconda della dislocazione, saranno rilevate torsioni orarie o antiorarie nello spazio. Le successive scoperte nella fisica dei quanti relative alla nozione di spin hanno confermato che anche gli elettroni possono avere rotazione destrorsa o sinistrorsa, il che equivale a parlare di movimento orario/antiorario. Tutti gli atomi e le molecole mantengono vari gradi di bilanciamento fra spin destro e sinistro. Kozyrev determinò che molecole fortemente destrorse, come lo zucchero, possono schermare gli effetti della torsione, mentre quelle fortemente sinistrorse, come la trementina, li rinforzano. Successive indagini russe hanno stabilito che la comune pellicola di polietilene agisce come potente schermatura per le onde di torsione, pertanto essa viene usata in molti e diversi esperimenti, come quelli eseguiti dal Dottor Alexander Frolov.

Fonti:

Autore non indicato, Misteri del mondo, ley lines, 2006
Id., Leylines, chemtrails, aluminium, torsion fields and consciousness, 2008
Zret, Etere o non etere?, 2009



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giovedì 22 aprile 2010

Report, il C.I.C.A.P. e la disinformazione istituzionalizzata

Che cosa distingue l'uomo dal servo? Potremmo porre questa domanda alla giornalista della RAI, Milena Gabanelli, conduttrice della trasmissione Report. Molti di voi sono già al corrente della preoccupante deriva del "giornalismo" italiano, ormai da tempo succubo di poteri forti. Abbiamo avuto l'ultimo sconcertante esempio di questo declino con la surrettizia comparsa degli esponenti del C.I.C.A.P., comitato che coordina i disinformatori italiani, sulla Rete e fuori dalla Rete. L'esponente di spicco di questa associazione dai dubbi scopi è l'autodefinitosi giornalista Paolo Attivissimo, carta di identità svizzera sempre in bella mostra, quando ci sono da negare verità scomode al regime.

Così, in una puntata di Report, ecco che l'armata brancatopone al completo ci svela l'arcano: le scie chimiche non esistono, a Caronia tutti gli incendi sono opera di piromani etc.

Ovviamente non è accettabile che dalla R.A.I., che si vanta di essere "servizio pubblico", possano essere ospitati simili personaggi che, come è noto, sono il volto presentabile (si fa per dire) dietro al quale nascondere e lasciar agire, protetti dalla magistratura, elementi come Fulvio Turvani o Massimo della Schiava. Eppure la pseudo-giornalista d'assalto, che in verità non rischia mai niente, visto che le eventuali responsabilità legali sono sempre degli inviati freelance che realizzano i vari servizi, ha poi avuto l'ardire di cercare una giustificazione per aver ospitato il C.I.C.A.P. nella sua trasmissione.

Peccato che ella abbia dato voce e lustro a gente come Paolo Attivissimo, il quale, sul suo blog "sciechimicheinfo.blogspot.com", oltre che toccare il livello infimo della sua carriera di disinformatore, ringrazia, a fondo articolo, il suo amichetto Massimo Della Schiava (il fioba), linkando questo delirante post, nel quale viene pubblicato un falso documento di identità con la mia fotografia e la mia firma in calce.

Paolo Attivissimo, grande esperto tuttologo ora afferma (visto che non può più negare la quota cumulo degli aerei chimici), che le scie di condensa si possono formare anche al livello del suolo. Egli infatti scrive:

"Secondo i sostenitori dell'esistenza delle 'scie chimiche' vi sarebbero dei limiti di quota sotto i quali le scie di condensazione non possono formarsi e pertanto qualunque scia emessa da un velivolo al di sotto di tale quota sarebbe anomala e dunque "chimica".

I fatti smentiscono quest'affermazione. Una scia di condensazione si forma se si verificano le opportune condizioni di temperatura, pressione e umidità relativa (preesistente o generata dallo scarico dei motori). La quota non è un parametro: semplicemente, le suddette condizioni idonee alla formazione di scie di condensazione si verificano solitamente al di sopra di una certa quota. Ma nulla vieta che si verifichino a bassa quota o anche a livello del suolo.

La fotografia qui sotto è la dimostrazione più eloquente di questo fatto. È stata scattata il 24 novembre 2009 a Bodaybo, in Russia, e ritrae un turboelica Antonov An-24RV, marche RA-46625, che decolla con una temperatura al suolo di -43°C e genera scie di condensazione a livello del suolo. L'originale e i dettagli sono disponibili su Airliners.net
".

Ora, a prescindere dal fatto che Airlines.net è un sito acquisito da tempo (il suo creatore è morto in circostanze poco chiare circa un anno fa) e che quindi può pubblicare qualsiasi foto a favore della bislacca tesi delle contrails, è palese che quanto ritratto in questa foto è il fumo prodotto dalla combustione, tanto è vero che è visibilmente azzurro! O vorrebbero che noi credessimo che la condensa assume tale colorazione? Inoltre i dati exif della foto pubblicata sul sito sopra citato, evidenziano che il file immagine è stato modificato e da esso sono stati rimossi tutti i riferimenti alla macchina fotografica con la quale è stata scattata l'istantanea. I sospetti sono dunque leciti.

Che cosa troviamo su N.A.S.A. GLOBE?

"Le scie di condensazione sono nuvole a forma di linee che sono prodotte dalle emissioni dei motori a reazione degli aerei. Questo processo di condensazione avviene tipicamente a quote di 8-12 Km al di sopra della superficie della Terra."

Insomma, a mano a mano che vengono raccolti dati inconfutabili a dimostrazione delle basse quote di volo dei tankers, gli "esperti" presentati dalla Gabanelli come scienziati di primo livello, modificano le leggi della fisica a loro piacimento, infischiandosene delle decine di testi e manuali sul tema e prendendo per i fondelli i malcapitati lettori che hanno la sventura di approdare su quelle pagine.

Attivissimo e gli altri sono una vergogna vivente e quindi non possiamo che congratularci con Milena Gabanelli che, evidentemente, si sente a suo agio insieme con ciarlatani che della scienza, quella vera, fanno strame e stupro quotidiano.

Sarà per questo che Milena ci tedia con il noto ritornello di Simone Angioni "Nel senso che..."? A star con lo zoppo, si impara a zoppicare.

Gabanelli, per il futuro, segua un consiglio spassionato, scelga meglio le sue amicizie. Non è il massimo per la sua reputazione, appoggiare diffamatori di professione quali, ad esempio, Massimo Della Schiava. Ha visto il livello di costui? Poi non si lamenti se le arrivano rotoli e rotoli di carta igienica. Ognuno di noi raccoglie quel che semina.

AGGIORNAMENTO: analizzando a fondo la foto mostrata dal disinformatore Massimo Della Schiava e rilanciata da Paolo Attivissimo, essa appare il risultato di una manipolazione ad un programma di grafica. Tracce di pixels blu sono presenti anche sui tetti delle case, sugli alberi e sulle sterpaglie, per cui si suppone l'uso di un particolare filtro, impiegato per accentuare la consistenza dei fumi.



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martedì 20 aprile 2010

La pistola fumante

Nonostante il blocco dei voli, dovuto all'eruzione del vulcano islandese Eyiafjallajokull, (il radar, infatti, segnala - il giorno 18 aprile - solo qualche aereo a sud della Francia), abbiamo rilevato la presenza di attività di aerosol tra la Sardegna settentrionale e la Toscana, con evidenti scie, lunghe decine di chilometri, in formazione (velivoli militari senz'ombra di dubbio) e copertura indotta. Caso vuole che la mappa MODIS Aeronet del giorno 18 aprile non era consultabile al momento in cui scrivevamo il primo rapporto su chemtrail-sat. Qui uno screenshot.

Ancora... Oltre ogni ragionevole dubbio, vi mostriamo le attività clandestine di aerosol del 18 sera nel nord e centro nord d'Italia. Ciò nonostante il blocco dei voli. Qui un altro screeenshot. Ma non basta, poiché, sempre il 18 aprile, abbiamo scovato questa satellitare e, ciliegina sulla torta, riceviamo conferme dall'osservazione di un attento ricercatore tedesco, il quale con questo video testimonia il passaggio di velivoli con scie persistenti al seguito, in tutta evidenza non civili. Qui alcuni fermi immagine significativi.

Precisato questo, pare proprio di aver ottenuto la pistola fumante. Quelle scie non sono la condensa che verrebbe prodotta da aerei civili ad alta quota, ma il prodotto di deliberate irrorazioni chimico-biologiche.

Bisogna rilevare che i voli militari proseguono col favore dell'oscurità (ieri notte si sono uditi i primi inconfondibili rombi dei motori turbofan a partire dalle 02:00 circa). Si può supporre che il blocco dei voli commerciali sia dettato da esigenze del tutto differenti da quanto sbandierato dai media e dalle autorità di controllo dei voli. Infatti induce a riflessione il non indifferente dettaglio che, dalla visione delle mappe satellitari di questi giorni, non si notano nebbie vulcaniche da biossido di zolfo, eccetto che nell'area direttamente circostante l'Islanda. I territori fotografati dai satelliti non sono stati mai così "puliti" e dai colori così vivaci. Solo in alcune zone si sono potute osservare le classiche nebbie dovute alle attività di aerosol, perlopiù, come si diceva, per ora concentrate nelle ore notturne.

Oltretutto sono anni che i fautori della geoingegneria propongono la dispersione di SO2 in atmosfera per mezzo di aerei e, per quanto ci consta, nessuno si è mai preoccupato per eventuali conseguenze sui propulsori per aeronautica e sulle delicate parti meccaniche. Allora... per quale motivo ora, in conseguenza dei supposti fumi di biossido di zolfo vulcanici, tutti si preoccupano della sicurezza dei voli? E' una domanda che, come in altri casi, resterà senza una seria risposta.





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sabato 17 aprile 2010

Scie chimiche nelle previsioni meteo su KTVL TV

Il meteorologo Kevin Lollis della KTVL-News 10, dopo aver illustrato le previsioni del tempo per il giorno 10 aprile 2010, ha compiuto una breve e singolare digressione nei seguenti termini: “Nel sud dell'Oregon e nel nord della California abbiamo una situazione un po' strana. La prima parte del ciclo radar è abbastanza piatta, com'è di solito, poi, però, compaiono queste strisce di copertura nuvolosa, molto nette, che avanzano nella zona. Quella non è pioggia e non è neve. Sembra incredibile, ma sono aerei militari che attraversano la zona, scaricando chaff. Si tratta di particolato di alluminio: a volte c'è dentro della plastica, persino prodotti di carta metallizzata, ma viene usata come materiale anti-radar. Ovviamente si stanno addestrando. Essi (i militari, n.d.r.) non lo confermano, ma io sono stato nei Marines per molti anni e ve lo posso dire: è di quello che si tratta.”

Le inconsuete asserzioni di Kevin Lollis hanno suscitato una ridda di interpretazioni e di giudizi. Semplificando, alcuni colgono nell'excursus del meteorologo un esercizio di disinformazione, consistente nel riferimento alla chaff (particolato metallico usato per confondere ed accecare i radar); altri, invece, vi vedono un solitario tentativo di lanciare un messaggio. Lollis avrebbe cercato di sensibilizzare il pubblico sul fenomeno delle scie chimiche, evitando il termine tabù "chemtrails", ma con un obliquo invito a notare l'anomalia. E' evidente che l'esperto, indicando le "bande" non alludeva alla chaff. La chaff, infatti, non lascerebbe tracce sulle mappe satellitari lunghe centinaia di kilometri, ma poche centinaia di metri. Lollis quindi accennava a scie generate artificialmente da aerei militari, anche sottolineando che quelle strisce non c'entrano nulla con le idrometeore (pioggia, neve). Lollis avrebbe potuto semplicemente ignorare le nuvole artificiali, nel corso del suo bollettino, confidando (fiducia ben riposta) nell'ignoranza, nella distrazione e nella cecità dei telespettatori; infine avrebbe anche potuto evitare l'aggettivo "incredibile", ma, come altri meteorologi prima di lui, pare abbia provato ad aprire una breccia nel muro dell’indifferenza.

Sia come sia, quanto mostrato dal meteorologo non è chaff, ma il risultato di interventi militari.

La nostra opinione è la seguente: il meteorologo non si è sbilanciato, perché sa di rischiare il linciaggio o il licenziamento. Ha preferito dunque accennare in modo indiretto alle scie chimiche, convinto che "intelligenti pauca", ossia sono sufficienti poche parole per chi vuole capire.

Nota: il video qui di seguito riportato non è stato volutamente inserito sul nostro canale di You-Tube, per evitare di fornire ai soliti noti un altro pretesto per inviare una falsa segnalazione per violazione di copyright, come già avvenuto nel caso del filmato sugli episodi di intossicazione dovuta ad additivi neurotossici. Per questo motivo il documento video può essere scaricato da questo link in formato MPEG 4. Chi volesse eseguirne l'upload sul proprio canale, è autorizzato.




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Range finder: come si sono svolti i fatti

venerdì 16 aprile 2010

La nebbia che uccide

Clouds of sulphur everywhere. (J. Mayer, Heartbreak warfare)

Lo zolfo è elemento chimico (S) dal reticolo cristallino rombico. E’ un tipico non metallo, dal comportamento chimico affine a quello del selenio e del tellurio. Nella sua forma nativa, lo zolfo è un solido giallo. E' insolubile in acqua, solubile, invece, in vari solventi organici, specialmente nel solfuro di carbonio. Brucia facilmente a contatto con l'aria, generando biossido (o diossido) di zolfo (si eviti l'obsoleta ed imprecisa dicitura "anidride solforosa") e si combina direttamente con molti metalli o non metalli. Lo zolfo ha numerosi composti: tra i composti ossigenati si possono citare il monossido di zolfo (SO), ottenuto da zolfo e biossido di zolfo sotto l'azione di scariche elettriche, il biossido di zolfo (SO2), composto base per la fabbricazione dell'acido solforico, il triossido di zolfo (SO3), ricavato industrialmente dal biossido di zolfo. L'acido solfidrico o solfuro d'idrogeno è un derivato con grado di ossidazione -2 (H2S): è usato nell'industria come reagente ed ha il caratteristico sentore di uova marce.

Un altro composto è l’esafluoruro di zolfo (SF6): è un gas serra potentissimo, giacché ha un potenziale di riscaldamento globale pari a 23.900, cioè una tonnellata di SF6 cagiona un aumento dell’effetto atmosfera pari a quello arrecato da 23.900 tonnellate di biossido di carbonio (CO2)! L’esafluoruro di zolfo è un gas che possiede caratteristiche dielettriche notevoli, perciò è largamente impiegato nei sistemi radar militari (ad esempio, AWACS) come medium per la propagazione delle onde. Attualmente gli standard militari usano esafluoruro di zolfo puro e nessuna alternativa viene proposta. L'esafluoruro di zolfo cattura efficacemente la radiazione infrarossa e, vista la sua relativa inerzia chimica, non viene rimosso velocemente dall'atmosfera terrestre. L’esafluoruro di zolfo è impiegato pure come gas tracciante per lo studio delle peculiarità chimico-fisiche delle nubi.

Lo zolfo è usato nella vulcanizzazione della gomma sia naturale sia sintetica, in viticoltura e frutticoltura come antiparassitario, nella preparazione di esplosivi, fuochi artificiali, fertilizzanti, fiammiferi e nella preparazione della pasta di legno.

I composti dello zolfo sopra menzionati sono ingredienti tipici delle scie chimiche: essi vengono diffusi nella biosfera per aumentare le temperature, visto che producono un "effetto serra" di gran lunga superiore a quello dovuto al biossido di carbonio. Lo spargimento di SO2 genera una nebbia artificiale di colore giallognolo, dal momento che tale composto, a contatto con l'aria, reagisce formando acido solforico (H2SO4). Si tratta di una foschia che prescinde da alti valori di umidità: infatti le irrorazioni clandestine determinano un repentino e sensibile decremento dei valori igrometrici anche nelle località costiere un tempo piuttosto umide. Ne risulta una disidratazione dell'atmosfera ed una notevole diminuzione dell'escursione termica tra giorno e notte, poiché le nuvole di zolfo imprigionano, durante le ore notturne, il calore negli strati bassi dell'atmosfera, impedendo alla radiazione termica di dissiparsi nello spazio.

Le caligini sulfuree costituiscono uno degli inquinanti più nocivi: l'acido solforico, sotto forma di piogge acide, danneggia il manto fogliare di alberi ed arbusti, acidifica i laghi ed i suoli, causando l'estinzione della fauna ittica e la sterilità del terreno, corrode i monumenti. Non solo, i derivati dello zolfo originano l'incremento delle infezioni a carico delle vie respiratorie (bronchite, tracheite, spasmi bronchiali, enfisema, difficoltà respiratorie negli asmatici), malattie cardiache, squilibri comportamentali e nella circolazione del sangue, danni agli occhi ed alle orecchie, al sistema immunitario, al sistema nervoso, ai reni, al fegato, al cervello, disturbi del metabolismo ormonale, reazioni cutanee, senso di soffocamento e crisi respiratorie. Sono anche tra le concause del Parkinson.

Le crisi respiratorie talora letali, che colpiscono sia gli uomini sia gli animali, sono divenute purtroppo sempre più frequenti: questi problemi sono dovuti ai composti dello zolfo.

I composti dello zolfo sono stati suggeriti da alcuni "scienziati" pazzi come "rimedio" al problema del riscaldamento globale: rilasciati nell'atmosfera dalle eruzioni vulcaniche, essi abbassano le temperature con conseguenze devastanti sugli ecosistemi (diminuzione della luce solare, precipitazioni acide...). In realtà i suggerimenti dei fautori della geoingegneria spacciano come progetto per "salvare il pianeta" ciò che è da decenni una criminale attività, basata anche sulla diffusione dei composti dello zolfo nell'ambiente.

Ogni volta in cui i servizi meteo preannunciano "innocue velature", “cieli lattiginosi”, "nebbie diffuse", siamo certi che saranno sparsi veleni che provocano disturbi e malattie. Sono veleni che uccidono.

Fonte: Enciclopedia delle Scienze, Milano, 2005, s.v. Inquinamento, Zolfo


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Range finder: come si sono svolti i fatti

mercoledì 14 aprile 2010

Segnalazioni e ringraziamenti

Sul numero n. 18 della rivista X Times, è apparso un articolo a firma dell'amica Luigina Marchese ed intitolato L'Aquila, genesi di un terremoto. Nella sua meticolosa inchiesta, l'autrice ha scandagliato lo spinoso ed attuale tema inerente al collegamento tra terremoti ed armi tettoniche. Grazie alla consulenza del fisico Massimo Corbucci, del musicologo Alessio Di Benedetto, del tecnico Giampaolo Giuliani e di altri ricercatori, l'indagine, che spazia da H.A.A.R.P. al Pamir, dalle interpretazioni di Rudolf Steiner alle dichiarazioni della N.A.S.A., si sostanzia di un'ampia documentazione utile a fornire un inquadramento esaustivo del complesso argomento. Ringraziamo Luigina Marchese per aver citato, tra le fonti, alcuni articoli pubblicati su Tanker Enemy, e per la sua alacre ricerca della verità.

Cogliamo anche l'occasione per esprimere la nostra gratitudine a Francesco di Blasi, curatore del sito Edicolaweb, per aver inserito, nella rubrica La nostra biblioteca, la presentazione del libro Scie chimiche: "La verità nascosta. Le prove", 2009, Draco edizioni


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Range finder: come si sono svolti i fatti

lunedì 12 aprile 2010

Imbrattare il cielo: scie chimiche in Egitto (articolo di Waleed Marzouk)

Il giornalista egiziano, Waleed Marzouk, riporta in un ampio e documentato articolo, i risultati delle ricerche compiute, sin dal 2004, dallo scienziato Monir el Husseini. Il testo, pieno di conferme (si ricordi almeno l’analisi dei valori igrometrici che precipitano dal 70 per cento circa al 15 per cento in località marine – fenomeno del tutto anomalo nelle zone costiere), evidenzia le aberrazioni meteorologiche ed i gravissimi danni arrecati agli ecosistemi dalle operazioni di aerosol clandestino che El Husseini, senza ambiguità ed infingimenti, definisce con il loro funesto nome, ossia “chemtrails”.


[…] Secondo una ricerca compiuta da Monir el Husseini, docente di Protezione ambientale e direttore del parco di ricerca (Università del Cairo), ambientalisti e medici hanno identificato numerosi rischi e conseguenze indesiderate per la salute umana, così come per le risorse del pianeta, rischi associati all’attività globale nota come geoingegneria. Il più pericoloso di questi, egli sostiene, è l’aumento degli incidenti di quelli che vengono poi segnalati come casi fortuiti di fulmine. L'interazione tra il microparticolato delle scie chimiche genera dei campi elettrici che possono essere scaricati naturalmente o con telefoni cellulari e dispositivi simili che operano su frequenze ultrabasse.

El Husseini afferma che questo fenomeno, insieme con la disidratazione degli ecosistemi derivante dalle scie chimiche, spiega pure l’incremento degli incendi boschivi, come si è visto in Australia settentrionale nel 2008 e l'anno scorso in California ed in Grecia. Si comprende anche perché alcuni agricoltori sono stati colpiti da un fulmine, mentre erano all’aperto negli ultimi due anni. Circa questa anomalia, el-Husseini ha raccolto articoli di giornale e testimonianze. Tra le altre pubblicazioni, il supplemento educativo "Al Ahram" ha riferito della morte di tre agricoltori a Beheira il 14 aprile 2007, in un periodo improbabile per un fulmine ed il 18 maggio 2009 "Al-Masry Al-Youm" ha riportato il decesso di un agricoltore, a Sohag a causa di un "fuoco dal cielo", spiegato da un meteorologo nell'articolo come "meteorite".

Per el-Hussein, la spiegazione è molto più semplice: i contadini accendono i loro cellulari nel momento in cui i campi elettrici creati in atmosfera dalle irrorazioni erano scesi pericolosamente vicino al suolo, prima di disperdersi sufficientemente.

"L’aspetto più pericoloso è il lampo che può derivare da un'atmosfera elettrostatica. La gente non dovrebbe rispondere alle chiamate con il cellulare in spazi aperti," avverte el-Hussein: "Gli avvisi nelle stazioni di rifornimento con cui si ricorda ai clienti di spegnere i telefoni cellulari dovrebbero essere seguiti".

Un'altra conseguenza delle scie chimiche è la creazione di nuove direzioni del vento. L'improvviso raffreddamento dell’aria può formare delle zone di bassa pressione. Queste zone di depressione generano direzioni del vento, mai rilevate prima in certe regioni.[…]

Ironia della sorte, anche se la geoingegneria è stata ufficialmente progettata per raffreddare l'atmosfera, può anche provocare ondate di calore estremo. Una volta raggiunta la troposfera, il particolato di alluminio Welsbach agisce come uno specchio a doppia superficie. Le particelle riflettono il calore che proviene dal sole nello spazio, ma riverberano di nuovo al suolo anche la radiazione termica proveniente dal terreno, dalle automobili, dai condizionatori d'aria, dalle fabbriche, dalle centrali elettriche, dall’asfalto. Le ondate di calore che hanno ucciso migliaia di persone in Francia nel 2003 ed in Grecia nel 2008 hanno cominciato a verificarsi con maggiore frequenza, in concomitanza con le operazioni di aerosol. Le chemtrails hanno anche portato a notevoli perdite della biodiversità.

Uragani, tempeste tropicali, inondazioni saranno tutti più forti e più frequenti con la presenza delle scie chimiche. […] Le chemtrails sono un fattore innegabile delle recenti alluvioni in Gran Bretagna ed Europa continentale, secondo el-Husseini, così come le alluvioni che hanno colpito località dell’Egitto come Arish, Aswan e Sharm el-Sheikh.

Inoltre i problemi di salute derivanti dall'inalazione di ossido di alluminio sono un vaso di Pandora in attesa di essere scoperchiato. Le scie chimiche sono all’origine di malattie come la polmonite, l’asma, l’infiammazione dei tessuti; causano pure diverse reazioni allergiche, frequenti mal di testa e depressione. Le particelle che ricadono al suolo includono batteri che vivono nella stratosfera. Questi batteri determinano calcificazioni della cistifellea e calcoli renali, arteriosclerosi e la calcificazione delle valvole cardiache.

"Quello che mi preoccupa è la mancanza di consapevolezza di ciò che succede intorno a noi", asserisce el Husseini, che è attivo nel sensibilizzare le persone sul problema delle scie chimiche. "Sento il dovere di presentare questi fatti alle autorità e di informare l'uomo della strada, senza suscitare né paura né collera", precisa lo scienziato egiziano.

Aziende e società, spesso in crisi per i danni cagionati dalle scie chimiche, hanno iniziato a riconoscere il valore della sua ricerca. El Husseini ha in programma di coinvolgere gli scienziati presso il centro di ricerca nazionale il 29 marzo 2010, dove illustrerà gli effetti negativi delle chemtrails. (L'incontro naturalmente si è già tenuto, n.d.r.) Egli spera di incoraggiare il pubblico affinché presenti una petizione alle autorità competenti ad applicare misure minime di precauzione, quali sistemi di protezione contro i fulmini per le case.

Per coloro che sono interessati a sapere di più sull'argomento, il professore Monir el Husseini, può essere contattato al seguente numero di telefono: (202) 2.792-9.292.

Fonte: almasryalyoum.com


Ringraziamo Nienteecomesembra per la preziosa segnalazione.



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sabato 10 aprile 2010

Misteriosi boati a Portland, Oregon

Pubblichiamo una notizia tratta da "Earthfiles" e che verte su alcuni strani boati uditi nella città di Portland (Oregon). Per un'analisi dell'inquietante fenomeno, non riconducibile a bang sonici, si leggano i seguenti articoli: Un altro boato nel Ponente ligure: inverosimile la versione ufficiale; Boato a Sanremo ed a Taggia: che cosa è accaduto veramente?

Deflagrazioni misteriose sono echeggiate nella città di Portland, stato dell'Oregon. Le autorità le hanno infine "spiegate" come boati dovuti all'esplosione di bombe artigianali(?). L'evento risale al 28 marzo scorso, ma diversi residenti affermano di aver sentito rimbombi simili il 15 marzo 2010. La Koin.TV ha riferito: "Il 911 ha ricevuto chiamate di persone che chiedevano che cosa fosse successo. La maggior parte dei cittadini ha descritto un rumore molto forte, simile a quello di un'esplosione. Sono stati contattati anche centri di sismologia ed altre agenzie per avere delle risposte. Alcuni hanno affermato che la deflagrazione ha fatto vibrare vetri ed infissi. Altri hanno paragonato il rumore tonitruante al bang prodotto da un aereo a reazione che ha infranto il muro del suono. L'ufficio Nord occidentale della F.A.A. ha asserito di non avere notizia di un boom sonico nella zona di Portland, ma ha aggiunto che la F.A.A. non controlla i jet militari ed i jet militari, non i velivoli civili, sono quelli in grado di rompere la barriera del suono".

Fonte: Earthfiles

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giovedì 8 aprile 2010

La Gabbianella, il Lemure, il Topone ed altri simpatici animaletti

Absit iniuria verbis

E' atroce l'albagia "scientifica" che dimostra il C.I.C.A.P.: la tracotanza dei suoi esponenti si incolla alla loro infinita, irredimibile ignoranza. Con le loro convinzioni d'accatto, gli spocchiosi “esperti” del grottesco comitato credono di frodare il pubblico. Esemplare è stato il servizietto in cui il programma "Report" ha ospitato questi personaggi da commedia dell’arte, intenti ancora una volta a schernire i ricercatori ed a normalizzare l'orrore.

Obtorto collo, la Gabbanelli ha accettato che l'Armata Brancatopone bivaccasse all'interno di "Report". La già vacillante reputazione di "Report" è crollata miseramente. Infastidita ed imbarazzata, la Gabbanelli ha dovuto pure magnificare gli inesistenti meriti del C.I.C.A.P.: la giornalista della R.A.I., pur non aliena del tutto a compromessi utili alla conferma di "Report" nel palinsesto, era visibilmente contrariata: passi la disinformazione, ma il ridicolo è intollerabile. Infatti chi è più ridicolo di Kattivix, con i suoi modellini delle Torri gemelle?

Tra pseudo-fachiri, piccoli chimici, autoproclamatisi scienziati, elettricisti che hanno appena cominciato il corso per corrispondenza della Radio Elettra, è risaltato il lemure Marco Mortocutti: volto inteschiato, occhi infossati, voce fessa, lo spettrale Mortocutti ha spiegato che a Caronia gli incendi furono opera di piromani autolesionisti. E' una vera e propria calunnia cui speriamo gli abitanti della frazione in provincia di Messina rispondano con una denuncia. Il mortale Mortocutti ha anche evocato con inquietante sibilo gli alieni: la solita frusta divagazione con cui ormai non si abbindolano neanche i gonzi.

Questa è la scienza, "benefica, immortal, a' trionfi avvezza": bastano due fili bruciati ed un bruciato e ti convinci che a Caronia vivono gli emuli di Erostrato. Di nuovo poi il noioso Sinone Angioni (nomina sunt omina) che “corregge le virgole ed ha quindi risolto in un battibaleno tutto l’affaire chemtrails” (Parvatim). Non gli bastavano i dottissimi studi sui ragni migratori volanti che migrano in tutte le stagioni: è tornato a cicalare di scie, senza neanche elargirci il suo gustoso mantra "nel senso che". Kattivix intanto giocava con i lego e con i peluches dei gatti, Pollidoro piegava i cucchiaini (si crede Neo di "Matrix"), mentre quell'altro si infilava gli spillloni nei vari orifizi.



Se distogliamo lo sguardo da questo spettacolino carnascialesco, ci imbattiamo nella scaltrita e subdola distorsione linguistica che gli “esperti” di meteorologia perpetrano da alcune settimane: "velature che si spostano", "cielo lattiginoso", "cielo grigio, ma senza fenomeni" (questa glossa, però, ossia senza fenomeni è veritiera, perché i fenomeni da baraccone sono tutti nelle varie sedi del C.I.C.A.P.), "nubi sottili", "nubi stratificate"... è tutto un fiorire di espressioni della neo-lingua orwelliana, dietro cui si nasconde lo scientifico preannuncio delle irrorazioni clandestine.

Non solo, recentemente nel corso delle previsioni trasmesse dalle reti regionali della R.A.I. è stata introdotta un’icona che mostra tre righe orizzontali ad evocare le strisce chimiche. Questa innovazione nella bambinesca grafica del meteo è il piccolo e significativo indizio di una graduale, ma irreversibile trasformazione dei codici comunicativi atti a manipolare le coscienze.

Il linguaggio plasma la realtà e la percezione: mentre la pubblicità televisiva, funesta sirena, ci incanta con il ritornello "Ma il cielo è sempre più blu", il firmamento diventa un po' alla volta un bianco lenzuolo, il lenzuolo in cui avvolgere il cadavere del pianeta.



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