martedì 30 giugno 2020

Sara quel che sarà



Si ricordi che la piramide del potere ha due cuspidi!

Viviamo, per così dire, tempi accelerati: affinché il Movimento (Mo’ vi mento) Cinque Stelle gettasse la maschera e rivelasse la sua vera natura di partito mondialista, sono stati necessari alcuni anni ed addirittura ancora alcuni fanatici lo sostengono, nonostante abbia attuato e stia attuando una “politica” criminale. Invece il nuovo idolo di cartapesta, Sara Cunial, (si pronunci Cuniàl, non Cùnial: i cognomi veneti, che terminano per consonante, hanno l’accento sull’ultima sillaba, come Padoan, Trevisan etc.) è rimasto sul piedistallo lo spazio di un amen. Dopo il suo exploit in Parlamento, sono passate poche settimane e già la Sara si è bruciata, palesando di essere l’ennesimo specchietto per le allodole. Molti si chiederanno: ma colei e gli altri che hanno ideato la manifestazione del 20 giugno 2020 a Firenze combattono realmente il sistema? No e sì.

No, perché appartengono ad un’opposizione controllata; sono un po’ come una ruota di scorta: se si fora uno pneumatico, lo si può sostituire. Così, ormai gettati nella discarica il Mo’ vi mento Cinque Stelle ed altre cricche simili, ecco che il potere ricorre a questi altri giullari per incantare e divertire - sono, infatti, un diversivo - il popolino scemo che presto voterà i nuovi “salvatori” della patria.

Sì, davvero lottano contro alcuni apparati, perché da Donald Trump in giù sono comunque affiliati a logge massoniche di “sinistra” ferocemente avverse alle obbedienze di “destra” finanziate e sostenute dalla grande finanza, dagli usurai apolidi, dalle multinazionali. Questo spiega la veemenza con cui Diego Fuffaro, Claudio Mezz’ora, Massimo Barzucco, Antonio Puppalardo e compagnia cantante si scagliano contro una fazione dell’establishment, quella per ora vincente. Si vocifera che la Cunial sia vicina, se non affiliata alla Massoneria, non si sa se al GOI, il Grande oriente d’Italia o al GOD, Il Grande oriente democratico, le confraternite più influenti nel nostro paese. Fatto sta che il nome del suo partitino (R2020!) e soprattutto certe performances dichiarano, a chiare lettere, che siamo al cospetto di un nuovo pifferaio magico, un pifferaio del piffero.

Ecco poi che cosa troveranno gli sprovveduti che parteciperanno all’evento organizzato in un ex mattatoio [1] per il giorno 30 giugno a Roma da Sara Cunial, credendo di trovare, invece, risposte ai reali problemi che attanagliano l’Italia ed il mondo: la falsa pandemia con le sue rovinose conseguenze, il terrorismo e la bieca propaganda dei media ufficiali, la soppressione dei diritti costituzionali, le minacce di deportazione dei minori dalle loro famiglie, le leggi che stanno per essere approvate e che riguardano l'obbligatorietà dell’educazione di genere nelle scuole primarie, il fallimento di piccole e medie aziende, la devastazione sociale e culturale, la persecuzione dei pochi veri oppositori, la dittatura tecno-digitale e sanitaria, last but not least, la geoingegneria clandestina, sinonimo di siccità, disastri ambientali, inquinamento dei biomi e reale causa di molte malattie mortali.

Ecco che cosa ammanniranno a Roma Sara Cunial ed il suo entourage.

Le fotografie sono tratte dalla pagina del sedicente artista Alessandro Jaxopelli, che insieme con il gruppo Visionaria art community (sic), sarà autore di un abominevole rituale inserito nel programma della manifestazione: è un happening all’insegna del satanismo ostentato nelle sue forme più oscene oltre che pacchiane. Complimenti! In confronto, l'inaugurazione del traforo del San Gottardo era una pièce per educande!

Dunque di chi ci si può fidare? Non certo di questi quattro guitti, di codesti demagoghi da strapazzo. Solo di chi, con sincerità e determinazione, come ci ricorda Enrico Gianini, afferma di voler abolire, contro tutto e contro tutti, entro breve tempo, le operazioni di guerra climatica, è degno di fiducia. E’ anche necessario che si adoperi subito e con tenacia in questa direzione, diversamente i vari imbonitori e chiacchieroni possono andare, come Sgarbi, a recitare in Parlamento o sul palco con Sara… A proposito, “Sara, svegliati: è primavera!” Noi siamo svegli, da un po’…

[1] Anche il C.I.C.A.P. ha una delle sue sedi in un ex macello, luogo quanto mai simbolico, perché legato al sangue ed alla sofferenza.

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venerdì 19 giugno 2020

Equals



“Equals” è una pellicola del 2015 per la regia di Drake Doremus. Le vicende sono ambientate in un futuro prossimo: un sistema tecnocratico, denominato “Il collettivo”, ha plasmato, attraverso modifiche genetiche e la chimica, una società in cui gli uomini non provano più né emozioni né sentimenti, considerati destabilizzanti, suscettibili di creare conflitti e tensioni. Nei protagonisti, due giovani, Silas (Nicholas Hoult) e Nia (Chisten Stewart), però, un po’ alla volta riaffiora la natura umana repressa per mezzo dell’indottrinamento e di inibitori chimici. Coloro in cui si risvegliano le pulsioni e le tendenze naturali mai del tutto sopite, sono considerati devianti e “curati” con farmaci e sedute psicologiche: la loro patologia è definita S.O.S., ossia syndrome of switching, sindrome da accensione. Se i trattamenti terapeutici, articolati in due cicli, risultano inefficaci, i “pazienti” sono trasferiti in una sinistra struttura dove sono istigati a commettere suicidio. Silas e Nia cominciano ad avvertire in loro un cambiamento emotivo finché si innamorano l’uno dell’altra. Naturalmente la loro relazione è clandestina, ma, grazie ad un gruppo di “imboscati”, persone che hanno riscoperto l’importanza degli affetti, riescono a frequentarsi. La coppia, sempre con l’aiuto degli “imboscati”, decide di fuggire dal centro aerospaziale in cui lavora per cominciare una nuova vita.

L’idea di base ricorda da vicino altri film, soprattutto “Equilibrium”, ma il sottogenere distopico qui vira verso il romantico, mentre l’azione e la suspense sono ridotte al minimo. La recitazione dei protagonisti è perfetta, algida ed impersonale come i luoghi ed il milieu dove si conduce un’esistenza del tutto programmata ed anemotiva. Con questa atmosfera fredda consuonano la sceneggiatura essenziale e la fotografia che valorizza il bianco freddo di ambienti ed abiti, colore su cui spesso si stagliano le silhouettes degli attori. Sono scelte stilistiche efficaci utili a riscattare la scarsa originalità dell’intreccio che evoca pure, per il tòpos narrativo dell’equivoco fatale, “Romeo e Giulietta” di William Shakespeare, anzi John Florio.

L’aspetto più importante della produzione ci sembra il verosimile affresco di un mondo che rispecchia quello che stanno modellando le sedicenti élites intente a “fabbricare”, con i pretesti più disparati, generazioni di automi cui sono impediti i rapporti interpersonali, individui efficienti, omologati (equals appunto), insensibili. E’ il “brave new world” immaginato da Aldous Huxley. Agli esseri umani, in cambio di un’esistenza autentica con le sue gioie e i suoi dolori, costellata di slanci e delusioni, è offerto solo il cerebrale surrogato di una scienza frigida, volta a far progredire le esplorazioni spaziali.

Eppure l’umanità è destinata a trionfare sul controllo e sulla chimica, sotto forma di farmaci o di veleni, perché l’umanità, quella genuina, è ancora capace di passioni vere… che non sono reazioni chimiche.

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martedì 16 giugno 2020

Vero/falso



• Dopo due decenni di inside job (autoattentati) e false flag (operazioni falsa bandiera), praticamente falliti nel loro obiettivo finale e cioè atterrire i popoli e sottometterli, a qualcuno è balenata un'idea geniale: "Perché non ci inventiamo una pandemia?". Detto, fatto e, in men che non si dica, ci si ritrova tutti con la mascherina ancora a giugno, con la falsa convinzione di doversi proteggere da un pericolo che, in realtà, non esiste. La mascherina, o meglio... la museruola: il simbolo della sottomissione e dell'idiozia. Bisogna ammettere che le élites sono riuscite nel loro scopo. In effetti, “è più facile generare paura che costruire muri”.

• In contrasto con una falsa pandemia, dobbiamo purtroppo evidenziare problemi reali: i lettori hanno notato che, durante la quarantena, le operazioni di geoingegneria illegale non si sono interrotte del tutto. E’ vero, comunque si sono sensibilmente diradate ed è stato uno scialo: ma, passata la festa, gabbato lo santo. Ecco allora che, in concomitanza con la pur limitata e graduale riapertura di varie attività, è ripreso in questi giorni il traffico aereo civile con le tristissimi conseguenze che si possono facilmente immaginare: cielo deturpato da scie evanescenti e durevoli, anomalo aumento delle temperature, aria povera di umidità, piogge inibite… Certe mascherine potranno essere utili, sì, ma non contro presunti virus, bensì per filtrare un po’ del particolato disperso dagli aerei chimici, non appena i trattamenti diventeranno massicci, diuturni.

• Intanto si stringe la morsa della censura: anche qui bisogna, però, distinguere. E’ stato chiuso, ma per poco tempo, il canale You-tube di Radio Radio, emittente che evidentemente è andata un po’ sopra le righe. D’altronde, per ottenere consenso, ogni tanto bisogna tirare il guinzaglio. Tuttavia, se consideriamo che Radio Radio ha ospitato ed ospita nei suoi programmi un negazionista incallito come Bario Tozzi nonché un inutile e futile Diego Fusaro, ci possiamo rendere conto dell’ambiguità che contraddistingue certe fonti di “informazione indipendente”. Non è un vero e proprio attacco alla libertà di pensiero, semmai un richiamo all’ordine o probabilmente una sceneggiata atta ad illudere che esiste ancora una dialettica tra potere e dissenso. Certi autori, da Mazzucco a Messora, senza dimenticare i vari medici che subito si affrettano a precisare di non essere contrari alle vaccinazioni per poi asserire che, però, un vaccino contro il Covid19 sarebbe inefficace, non appartengono neppure ad un’opposizione controllata, semplicemente perché non appartengono all’opposizione. In questi anni per caso Fusaro, Mazzucco, Messora, Minniti, Pamio, la Perrucchietti etc. hanno subito delle persecuzioni giudiziarie o di altra natura? Ci pare di no. Alla fine della fiera, le vere vittime del sistema, da reali antagonisti dell’establishment, si contano sulle punte delle dita di una mano: Andrea Castellani, Enrico Gianini e Rosario Marcianò. Riflettiamoci, quando vogliamo discernere tra veri e falsi divulgatori.


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venerdì 12 giugno 2020

Se il tempo è quello di un tempo



In generale tutti i servizi meteo di queste ultime due settimane sono stati caratterizzati dalla dimostrazione che i cicli atmosferici sono in grado di recuperare il loro ritmo naturale in brevissimo tempo. E' il fenomeno noto come omeostasi. I bollettini meteorologici hanno rispolverato le nubi da bel tempo (i cumuli) e le piogge, accantonando quasi completamente la previsione delle famigerate "velature". Qual è il motivo? Questo nettissimo e gradito cambiamento è dovuto al drastico calo dei voli nazionali ed internazionali, a dimostrazione del fatto che il tempo ed il clima sono duramente compromessi dall'inquinamento aereo, determinato dall'impiego di dispositivi ad hoc per la geoingegneria clandestina nonché dalla semplice combustione di carburanti additivati di metalli, polvere di carbone (si leggano gli studi del geofisico Marvin J. Herndon) e carbonato di calcio.

La differenza, rispetto a prima della chiusura e delle conseguenti restrizioni, decise a seguito della presunta pandemia, è evidente: le giornate ora alternano la presenza di paffutelli cumuli, formazione di cumulonembi, cirri, gradevoli brezze, temporali di calore e sole. Le temperature medie sono rientrate nella norma stagionale e l'escursione termica tra giorno e notte ha recuperato i parametri storicamente registrati negli anni precedenti al funesto 1990. L'aria è tornata respirabile ed il primo segnale del positivo cambiamento è il ritorno di alcune specie di volatili, soprattutto passeriformi, nelle città e nei boschi.



Questo "incidente", provocato dalla falsa epidemia e dalle conseguenti emanazioni di provvedimenti illegittimi un po' in tutto il mondo, ha dimostrato l'inesistenza del cosiddetto "riscaldamento climatico", provocato, secondo i menzogneri organi ufficiali ed i negazionisti, dal CO2. Piuttosto abbiamo potuto verificare con mano che l'innalzamento anomalo delle temperature medie, unito a lunghi periodi siccitosi, interrotti bruscamente da violenti nubifragi, sono la conseguenza diretta della guerra climatica combattuta in gran parte impiegando gli aerei commerciali.

Purtroppo il giorno in cui sarà stato ripristinato il traffico aereo, queste magniiche giornate di cieli azzurri cobalto e con la piacevole alternanza di sole tiepido e di rinfrescanti acquazzoni, saranno solo un ricordo…

Per approfondire, si può leggere il nostro ultimo libro autoprodotto "Attacco dal cielo: geoingegneria clandestina ed altri crimini governativi", Sanremo, 2019, in vendita qui.

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mercoledì 3 giugno 2020

Segnalazioni di giugno 2020



Segnaliamo un importante lavoro di un giovane autore, ossia “Lux ex tenebris” di Edoardo Del Tredici. “Il volume rappresenta un lungo e variegato percorso conoscitivo alla scoperta di quesiti fondamentali, tra cui i seguenti: cos'è la realtà? Da dove proviene il pensiero? E’ possibile accedere ad una coscienza superiore? La struttura del testo è ispirata alla “Fenomenologia dello Spirito” di Hegel: si parte dagli stadi più elementari dell'esperienza umana per risalire gradualmente fino a quelli più complessi - dal particolare all'universale. L'approccio multidisciplinare è volto ad offrire non solo una migliore intelligibilità per una vasta gamma di pubblico, ma anche un tentativo di riconciliazione tra le diverse correnti del sapere, mostrando come esse convergono al vertice delle conclusioni finali”.

Chi scrive non nutre molta simpatia per Hegel, tuttavia non seguiamo Schopenauer che lo considerò un impostore, insieme con Fichte e Schelling, ma di quest’ultimo Schopenauer riconobbe qualche merito. Tuttavia, anche con il senno di poi, si deve ammettere che l’Idealismo tedesco oggi tende a convergere con significativi, benché controversi indirizzi scientifici di stampo immaterialista nell’ambito della fisica quantistica. Non solo, comunque la si pensi, Hegel fu un pensatore vigoroso e il modello della sua logica triadica comprendente tesi, antitesi, sintesi, previ inevitabili adattamenti e modifiche, è stato con successo applicato all’analisi della storia contemporanea, nel momento in cui si considera la nota triade “problema, reazione, risoluzione”.

Il corposo saggio di Edoardo Del Tredici, pur nel solco della tradizione platonico-cristiana-apocalittica, si distingue per l’ampiezza del raggio d’azione, dell’orizzonte culturale sicché abbraccia sia abissali questioni filosofiche sia le asperità dei nostri tempi. E’ qui che il Nostro, tra le numerose fonti, attinge all’ultima nostra fatica, “Attacco dal cielo: geoingegneria clandestina ed altri crimini governativi”, 2019. Ringraziamo Del Tredici per l’apprezzamento dimostrato nel citare un testo che evidentemente aggredisce in modo efficace temi scomodi.

Qui si possono leggere la prefazione di Lux ex tenebris ed un ampio estratto.



Molto attuale e “profetica” è una produzione cinematografica del 2017 intitolata “2030, fuga per il futuro”. Il titolo originale “Humanity Bureau” è molto più eloquente. E’ una pellicola in bilico tra programmazione predittiva e denuncia nei confronti dell’ipocrisia e della ferocia che connotano il potere. Nel 2030 i “cambiamenti climatici” (sic) e l’inquinamento hanno causato molti problemi socio-economici ed ambientali negli Stati Uniti d’America: nel tentativo di gestire la recessione economica, un’agenzia governativa, denominata “Humanity (molto umana… la solita inversione arcontica) Bureau”, si occupa di rastrellare le persone considerate improduttive e di portarle in una magnifica colonia, New Eden. Un solerte impiegato dell’agenzia, Noah Cross, interpretato da Nicholas Cage, deve convincere una donna, che abita con il figlio undicenne in una fattoria isolata, a trasferirsi a New Eden. Il film sa di deja-vu, non brilla né per suspense né per la recitazione di uno svogliato Cage che, com’è noto, ha solo due espressioni, con canottiera e senza canottiera. Nondimeno le avventure on the road, la bella fotografia ed un paio di battute (“E’ più facile generare paura che costruire un muro”) rendono il prodotto sufficiente. Infine, guardato alla luce dei recenti fatti relativi al Covid19, “2030, fuga per il futuro” si rivela davvero interessante. Registi, sceneggiatori, produttori spesso sanno più di quanto sembri ed anche un film di seconda categoria come questo lancia molti messaggi, a partire dal nome e cognome del protagonista, Noah Cross… Chi ha orecchie per intendere intenda.


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