sabato 31 gennaio 2015

Il fantastico mondo del negazionismo

In che modo i negazionisti "confutano" le prove addotte dagli scienziati e dai ricercatori indipendenti



Ormai la Rete è quasi del tutto sotto l’egemonia dei negazionisti: di recente la famigerata piattaforma Feccia del buco, nota anche come Facebook, ha implementato una funzione che penalizza gli articoli contenenti notizie scomode per l’establishment. Questi articoli sono così eclissati dalle veline, dai vaniloqui che imperversano in ogni dove. Ormai le pubblicazioni più serie sono quelle sull'ikebana; per il resto è tutto un pullulare di sproloqui in cui, oltre alla disinformazione più stolida, spicca l'ignoranza di "giornalisti" il cui vocabolario è rimpicciolito in modo talmente pauroso che - non è un'iperbole - il lessico appreso dalle scimmie antropomorfe è più ampio e soprattutto più profondo. Il repertorio dei negazionisti comprende, infatti, i seguenti termini e pochi altri: "bufala", "sbufalare", "boccaloni", "perculare", "complottardi", “rosicata”, "sciachimisti", "sciacomici", "teoria", (quest'ultimo lessema è uno dei pochi di registro medio, ma è usato a sproposito).

Sono guazzabugli tutti uguali, con sempre le stesse bubbole riciclate, con le solite sesquipedali fandonie. Bisogna, però, riconoscere che tali scartafacci, se non suscitano tedio, sono spassosi: ciò accade quando i paranoici si cimentano nella “confutazione” delle prove addotte dagli scienziati, quelli veri, non i polverosi baroni universitari o i loro viscidi pupilli.



Vediamo quali sono le loro persuasive "argomentazioni".

- Di fronte ad una dimostrazione irrefragabile circa l'esistenza della geoingegneria clandestina o di altri crimini governativi, gli occultatori scrivono "gombloddo!". Per Bacco! Che sagacia, che dialettica!

- Quando si dimostrano le responsabilità di certe istituzioni, di taluni enti civili, di qualche militare…, i pennivendoli ribattono con "Sarà la Spectre..." Che lucida analisi! Comunque la loro cultura cinematografica è amplissima.

- Nel momento in cui si evidenzia che tale o tal'altra operazione è un false flag, ossia un atto compiuto dai servizi (più o meno deviati) o da apparati di uno Stato per incolpare un nemico esterno, i disinformatori "precisano" che "in realtà un false flag è un atto compiuto dagli apparati di uno Stato per attribuirlo ad un nemico esterno". Si noti l'abissale differenza.

- Nelle occasioni in cui gli scienziati esibiscono documenti ufficiali, questa prova è bellamente ignorata.

- Al cospetto di argomenti decisivi sulla geoingegneria illegale, gli irregimentati sviano il discorso con frasi del genere: "E già, non siamo mai stati sulla luna; Le Torri gemelle se le sono buttate giù da soli (sic... si apprezzi il pleonasmo); Sono stati gli alieni...".

- Allorquando si attesta in modo inoppugnabile che i depistatori hanno contraffatto libri, adulterato fonti, frodato nel compiere gli esperimenti, gli araldi del sistema prorompono in insulti e, se possono, si adoperano per far rimuovere i documenti.

- Ad ogni piè sospinto, gli influencers si aggrappano alle toghe che garantiscono loro impunità e sostegno: ecco allora fioccare bislacche querele e strumentali rinvii a giudizi. Protetti e vezzeggiati da certa magistratura, agiscono contro la legge: senza quest'arma, non sarebbero così arroganti.

Questo è il pittoresco mondo del negazionismo, un mondo in cui ad un infinito squallore si associa la protervia più ridicola. Questi sono i puffi che bandiscono l''’informazione” di regime. E’ una fruizione comunque istruttiva ed esilarante, soprattutto quando si legge di “scie pettinate dal vento”… pronte per la messa in piega e la tinta.


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Range finder: come si sono svolti i fatti

mercoledì 28 gennaio 2015

Headhunters

“Headhunters” è una pellicola norvegese del 2011 per la regia di Morten Tyldum. Il film è stato apprezzato sia dal pubblico sia dalla critica che l’ha omaggiato con alcuni riconoscimenti. La produzione, in cui le rocambolesche avventure del protagonista sono coniugate con risvolti psicologici e situazioni quasi grottesche, dopo un avvio piuttosto lento, acquista ritmo e drammaticità. Nel desolante panorama cimematografico di oggi, “Headhunters”, tratto dall’omonimo romanzo di Jo Nesbø, è un’eccezione con cui risalta, per contrasto, la pochezza dei polpettoni hollywoodiani: si pensi, ad esempio, al recente, tronfio “Exodus” o alla bieca propaganda guerrafondaia di "American sniper”.



“Roger Brown è un uomo che, all’apparenza, ha tutto ciò che si potrebbe desiderare. È il "cacciatore di teste" più famoso della Norvegia, è sposato con la bellissima gallerista Diana, vive in una splendida villa. In realtà, ha sempre vissuto al di sopra delle sue possibilità ed è per questo che si è dato al furto e contrabbando di opere d’arte. Ad un vernissage, sua moglie gli presenta Clas Greve, dirigente di un’industria elettronica in possesso di un quadro pregiato che permetterebbe a Roger di risolvere tutti i suoi problemi finanziari, ma anche Greves sta conducendo un gioco poco pulito. Quando Roger entra di nascosto a casa sua per sottrargli il dipinto, trova qualcosa destinato a cambiare completamente la sua vita… È aperta la caccia! ‘HeadHunters’ è un thriller d'azione, ma anche un'indagine provocatoria sul tradimento, sulla vendetta e sull’ambizione letale...”

A proposito del lungometraggio, il regista così si esprime:

“Con ‘HeadHunters’ vorrei al tempo stesso intrattenere e provocare delle riflessioni. E’ un film con una storia straordinaria da raccontare, ma non ha paura di farti ridere e lasciarti con il fiato sospeso. E’ un film di genere che ha l’ambizione di non essere dimenticato, non appena hai finito di mangiare i popcorn e sei uscito dalla sala.”

L’interesse principale del film risiede nell’accenno alla smart dust, la cosiddetta polvere “intelligente”: infatti Roger, nella sua fuga dal perfido Clas Greve, è sistematicamente localizzato grazie ai microsensori che una complice di Greve gli ha sparso tra i capelli. Il protagonista presto intuisce di essere rintracciato con qualche diavoleria elettronica, ma solo dopo uno spaventoso “incidente”, comprende che, per non essere più individuato, deve radersi il capo a zero.

Ancora una volta, attraverso la finzione, è veicolato un messaggio sui pericoli insiti nella società tecnotronica fondata sul controllo totale dell’individuo.


Scheda del film

Regia: Morten Tyldum
Cast: Nikolaj Coster Waldau, Aksel Hennie, Julie R. Olgaard, Synnove Macody Lund

Fonte: PPrimissima.it

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Range finder: come si sono svolti i fatti

sabato 24 gennaio 2015

Lanciano ti dà una mano

Nel provvedimento del Tribunale di Lanciano (Abruzzo) a firma del P.M. Dottoressa Rosaria Vecchi, il sottoscritto è avvisato di conclusione indagini in merito ad una supposta diffamazione a danno del meteorologo abruzzese Angelo Ruggieri. Su tale circostanza è bene evidenziare come i commenti contestati sono palesemente vergati da altro soggetto che si spaccia per lo scrivente. Non bisogna dimenticare nemmeno che la parte lesa è in rapporti di amicizia con diversi protagonisti di altri procedimenti imbastiti a carico di Rosario Marcianò. Omettiamo qui di elencarli tutti, poiché sono già noti...



E' necessario anche osservare come il famigerato Federico De Massis (residente a Pescara e fratello di Fabio, avvocato del foro di Pescara), alias Task Force Butler, sia perfettamente a conoscenza e nei dettagli di tale ultimo procedimento, così come degli altri sette, nonché di udienze che si sono tenute presso il Tribunale di Imperia. Udienze ex novo (e non quindi rinvii) delle quali né lo scrivente né il suo legale erano stati messi a conoscenza. Tuttavia De Massis Federico... lui ne era informato! Non dimentichiamo che questo soggetto è stato più volte querelato per diffamazione, calunnia, atti persecutori, minacce, sostituzione di persona, ma nessuna Procura si è mai degnata di perseguirlo e quindi di tutelare i querelanti e cioè Antonio e Rosario Marcianò. Esiste una disparità di trattamento che esige siano ristabiliti principi di equità.



Che cosa recita il provedimento del Tribunale di Lanciano? Si afferma che è stata lesa la dignità del querelante Angelo Ruggieri e che il sottoscritto è rinviato a giudizio per il reato di diffamazione. Poi, appena al di sotto del dattiloscritto si osserva un'interpolazione (non rispondente al vero) aggiunta a posteriori da persona che non si è firmata, per cui il documento è passibile di nullità. Di chi è la nota manoscritta? Per quale motivo non riporta a fianco la firma dell'autore della... "correzione" così come prescrive la legge? Per quale motivo il documento del P.M. Dottoressa Rosaria Vecchi reca una glossa non rispondente al vero? Infatti lo scrivente, nei fatti, non è recidivo e mai ha subito condanne definitive per diffamazione! Per quale motivo il Tribunale di Lanciano nella fattispecie non competente per territorialità [1], redige e registra un porovvedimento ufficiale con postille manoscritte non rispondenti al vero? Chi è il suggeritore? Fatemi indovinare... De Massis Federico? Ne siamo certi.

Come ben si comprende, qualcuno intende fermare Marcianò con le scartoffie, ma non ci riusciranno!



[1] Il Tribunale di Lanciano non è competente per territorialità, in quanto la sede dibattimentale va ricercata nel luogo più vicino a dove sarebbe stato commesso il reato. Competenza territoriale: è l'ultima ripartizione, operante dopo l'individuazione della materia, fra i vari distretti geografici. L'art.8 c.p.p. sancisce le regole per la determinazione del giudice territorialmente competente. Innanzitutto, è competente il giudice del luogo ove è stato consumato il reato. Se a causa del reato è morto qualcuno, però, competente è il giudice dell'avvenuta azione od omissione. Nel caso di reato permanente è competente in ogni caso il giudice del luogo in cui ha avuto inizio la consumazione, mentre nel caso di delitto tentato è competente il giudice dell'ultimo atto. L'art.9 soccorre i principi generali dell'8, qualora non sono determinabili i criteri d'individuazione: il giudice competente è innanzitutto quello dell'ultimo luogo noto in cui si è svolta parte dell'azione, e qualora non fosse comunque conoscibile, competente è il giudice della residenza, della dimora oppure del domicilio dell'imputato. Se anche in questo caso fosse impossibile risalire a un criterio, competente è il giudice della sede del PM che per primo ha iscritto la notizia di reato.

[2] - Recidiva - L’articolo 99 c.p. prende in considerazione una delle circostanze legate alla persona del colpevole. La norma prevede la cd. recidiva ovvero il fatto che il reo “dopo essere stato condannato per un delitto non colposo, ne commette un altro […]”.
Per la recidiva, il Codice prevede un aumento della pena in quanto tale circostanza evidenzia un possibile nesso con concetto di capacità a delinquere (art. 133 c.p.).
- Reiterata (art. 99 quarto comma c.p.) quando il nuovo reato è commesso da chi è già recidivo. In questi casi, l’Ordinamento prevede l’applicazione di un aumento della pena fino alla metà, se si tratta di recidiva semplice o fino a due terzi, se si tratta di recidiva aggravata specifica o infraquienquennale e da uno a due terzi, se commesso durante o dopo l’esecuzione della pena o nel tempo in cui il condannato si è sottratto volontariamente alla giustizia.

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Range finder: come si sono svolti i fatti

giovedì 22 gennaio 2015

Geoingegneria clandestina: il coinvolgimento della Monsanto



La Monsanto, la multinazionale statunitense che, insieme con altri colossi, controlla quasi tutto il mercato agro-alimentare del pianeta, in particolar modo nel settore delle sementi transgeniche, è collegata a doppio filo alla geoingegneria clandestina.

Negli Stati Uniti centrali il mais è la coltivazione principale: l’ampia area in cui si coltiva questo cereale, destinato sia all’alimentazione umana ed animale sia alla produzione dei cosiddetti bio-carburanti, è definita “corn belt”, ossia “fascia del granturco”. La produzione, però, in questi ultimi lustri ha dovuto confrontarsi con i capricci del tempo: siccità in primis, ma anche repentini sbalzi di temperatura e nubifragi hanno danneggiato i raccolti, portato all’indebitamento ed al fallimento piccole e medie aziende. I suoli sono poi contaminati dai soliti metalli delle scie chimiche (bario, alluminio, manganese etc.) ed il Ph è stato alterato. I terreni sono diventati quasi sterili: il massiccio impiego di fertilizzanti artificiali non ha incrementato la produzione, ma solo contribuito ad inquinare l’humus e le falde.

Barbara Peterson, coltivatrice ed esperta di agronomia e zootecnia, denuncia le pesanti pressioni della Monsanto affinché gli ultimi agricoltori che ancora piantano mais naturale si convertano alle sementi geneticamente modificate. Quando le condizioni meteorologiche sono avverse, è una rovina, ma ecco che arrivano i rappresentanti della Monsanto: “Siccità? Abbiamo proprio i semi giusti per voi!”. La Peterson ricorda che, con le buone o con le cattive, essi convincono gli imprenditori a siglare un accordo di quaranta pagine: dopo che hai firmato il contratto, sarai obbligato ad usare le sementi sterili e soprattutto apparterrai alla potentissima società.

Quindi le attività di geoingegneria illegale sono per definizione un attacco diretto alla natura ed all’economia non ancora monopolizzata dalle corporations. Gli aerosol sono uno strumento, uno dei tanti, per ridisegnare il sistema produttivo: le società multinazionali ottengono giganteschi profitti, mentre i piccoli imprenditori finiscono sul lastrico e l’ambiente è trasformato in un’immensa discarica.

Fonte: newhackthematrix.it


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sabato 17 gennaio 2015

Parigi val bene una messa in scena

La tragicommedia parigina allestita il 7 gennaio scorso ha distolto l’attenzione dalle massicce operazioni di geoingegneria illegale con cui si continua ad aggredire il pianeta. Non abbiamo le prove provate per affermare l’esistenza di una cupola mondiale che orchestra gli eventi decisivi, quegli avvenimenti che sono altrettanti spartiacque nella storia umana, ma, quando consideriamo le chemtrails, possiamo concludere che sono tutti (o quasi) uguali, todos caballeros.



Siamo quindi inclini a pensare che, se non agisce dietro le quinte un unico governo segreto, comunque una struttura planetaria molto potente si dirama poi in diverse fazioni a volte in conflitto tra loro per bieche ragioni di denaro e di dominio, ma accomunate da identici obiettivi e dallo stesso modus operandi. Il mondo è in parte multipolare, ma questa caratteristica deve essere letta come un presupposto utile alla perpetuazione delle guerre - questo ci insegna Orwell in “1984” - più che come una reale pluralità dei centri di potere. Per questa ragione gli atti e le dichiarazioni contro il Nuovo ordine mondiale appartengono alla sceneggiatura: sono finte schermaglie esibite per convincere l’opinione pubblica che qualcuno avversa le cosiddette élites. Alla fine, anche se affiliati a logge differenti, gli uomini che contano sono… “fratelli”.

Viviamo in un mondo di scaltre montature in cui, in maniera all’apparenza paradossale, l’informazione “indipendente” è più organica al sistema dei media ufficiali. Si pensi al caso emblematico di “Mistero”, la trasmissione per la regia di Claudio Cavalli, in cui gli investigatori si sono persino avventurati a trattare – udite! udite! - temi scottanti, quali l’ideologia di genere, gli “Illuminati”, il ruolo pernicioso dei banchieri internazionali, la truffa dell’AIDS etc. con un’unica, piccolissima pecca: disinformare in modo spudorato sulle scie chimiche e sul Morgellons.

Con “Mistero” si prendono vari piccioni con una sola fava:

• si ottiene audience che è sinonimo di pubblicità e di introiti pantagruelici;
• si vendono i volumi di Adam Kadmon e di Ade Capone;
• si ostentano libertà di espressione e coraggio nella ricerca;
• si abitua un po’ alla volta il pubblico di piccioni alle nefande trame degli apparati;
• si toglie credibilità ad argomenti seri, condendoli con tipi in costume, scenografie kitsch, donnine da café chantant, intermezzi da avanspettacolo…
• si depista a proposito del problema per eccellenza.

Attraverso “Mistero” tutto è cambiato nella televisione italiota affinché non cambiasse alcunché.

Significativo fu l’atteggiamento di Ade Capone e compagnia cantante in concomitanza con la proiezione in una cittadina piemontese del documentario di Tanker Enemy “Scie chimiche: la guerra segreta”. Gli ineffabili personaggi realizzarono un servizio ad hoc in cui evitarono accuratamente di menzionare sia il titolo del prodotto sia gli autori con l’obiettivo di cancellare la questione, con lo scopo di far scivolare nell’oblio la ricerca sulla “guerra climatica”. Essa non fu smentita, bensì azzerata. Furono confezionate delle interviste da brivido ad “esperti” che più “esperti” non si può. Fu una condotta molto astuta, più efficace delle ingiurie e delle calunnie partorite dai negazionisti convenzionali. Esiste negazionismo e negazionismo: quello classico, plebeo, aggressivo e scomposto, ed il negazionismo colto a base di mezze verità, di prestigiose collaborazioni con autori non allineati, di sofisticate strategie comunicative degne della più raffinata programmazione neurolinguistica.

Non escludiamo che “Mistero” o comunque un programma del suo stesso livello (infimo) decida di avventarsi sul vaudeville d'oltralpe per ricamarci su, stupendo il pubblico con effetti speciali non molto diversi da quelli usati dai produttori dell’episodio parigino, circonfuso di un irresistibile fascino letterario alla Maigret (la via della finta sparatoria corrisponde a quella del personaggio di Simenon) nonché cinematografico. In fondo, la Ville Lumière è la città dei fratelli Lumière, dove la cinematografia, sin dal cortometraggio ”Arrivo del treno alla stazione”, intreccia realtà, realismo e ricostruzione, dove dalla lanterna magica, descritta da Proust, si passò alle rêveries di George Méliès.

Parigi è ben valsa la messa in scena: il Narratore idea i capitoli di un feuilletton. I cantastorie li declamano nelle piazze televisive per imbambolare la massa ed Adam Kadmon ci scrive un altro libro… Scalerà le classifiche e si piazzerà fra i più venduti.


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domenica 11 gennaio 2015

Nomi e cognomi

In un ampio e circostanziato articolo, intitolato “Chemtrails exposed – Global geoengeneering psy ops documented”, Jay Dyer traccia un quadro realisticamente spaventoso della geoingegneria clandestina e dei suoi addentellati. E’ significativo che le conclusioni riportate dall’autore siano le medesime cui sono giunti i principali ricercatori nel mondo: dalle chemtrails alle armi ad energia diretta il pianeta rischia di passare sotto il totale controllo della feccia mondialista. Gli aspetti che Dyer esamina sono i seguenti: la geoingegneria ed il clima, i riscaldatori ionosferici e la creazione di un’atmosfera che ha caratteristiche simili a quelle del plasma, il sinistro ruolo della “scienza” accademica e dei militari.



Giustamente al giornalista piace riportare nomi e cognomi di chi è coinvolto nei crimini mondiali, ossia almeno quelli di seguito elencati:

• La Royal society, promotrice dell’infame Agenda 21, in particolare tramite Lord Rees

• L’I.P.P.C., la struttura che è impegnata da tempo a propalare la menzogna del riscaldamento globale da biossido di carbonio

• L’abominevole Edward Teller, inventore della bomba H e fautore dell’uso degli aerei commerciali per la dispersione nella biosfera di nanoparticolato

• La Stanford University

• La D.A.R.P.A.

• Lo U.S. naval research laboratory

• Tecnocrati globalizzatori come Brzezinski, Toeffler, Gates

Del reportage elaborato da Dyer vogliamo riportare un breve ma importante passo che aggiunge qualche informazione non ancora sufficientemente divulgata.

L’archivio della Stanford University comprende interi volumi dedicati ai programmi che prevedono l’uso delle onde radio per influire sul clima e per scatenare terremoti. Alvin Toeffler ha scritto di questi temi e si è pure soffermato sugli “esperimenti” in laboratorio dove sono messi a punto agenti patogeni che sono in grado di eliminare alcuni specifici gruppi etnici. In questi centri sono anche creati insetti che possono distruggere particolari colture. Alcuni “ricercatori” sono impegnati anche in una forma di eco-terrorismo che contempla oltre all’azione incisiva sui fenomeni atmosferici, la capacità di provocare sismi e persino eruzioni vulcaniche.

Fonte activistpost


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sabato 3 gennaio 2015

La morte del Carabiniere Luis Miguel Chiasso ha attinenza con il virus Ebola?

Un carabiniere originario della provincia di Terni, Luis Miguel Chiasso, è stato trovato esanime, con un colpo di pistola al cuore, il 25 novembre 2014 nella sua stanza nella caserma dove prestava servizio, a Roma.

Poco prima di morire, sul suo profilo Facebook Chiasso, o chi per lui, aveva scritto: “Lavoro per i servizi segreti italiani ed internazionali”, aggiungendo “mi resta poco da vivere: so già che stanno arrivando per chiudere la mia bocca per sempre”.

È accaduto intorno alle 22.30 nella caserma “Salvo D'Acquisto”, nella zona nord della città. Il giovane è stato trovato privo di vita da alcuni colleghi nella sua stanza, chiusa a chiave dall'interno. Secondo quanto si è appreso, poco prima di morire, il giovane ha chiamato il 112 in stato confusionale. A dare l'allarme è stato il militare che ha risposto alla chiamata. Sulla vicenda indagano i Carabinieri del Nucleo investigativo. La procura, intanto, ha disposto l'autopsia.

L'A.N.S.A., citando non meglio definite "fonti qualificate", smentisce che Luis Miguel Chiasso abbia mai lavorato per i servizi. Intanto per spiegare il decesso, è stata diffusa la solita versione di copertura: suicidio. E' una versione non plausibile: il militare, appartenente all'VIII Reggimento Lazio, si sarebbe sparato al petto e non alla tempia, a differenza di una persona che ha intenzione di togliersi la vita. Era un giovane solare che amava la vita. Chiasso inoltre operava in una caserma strategica e forse era a conoscenza di qualche segreto scomodo. E' singolare che in una delle fotografie pubblicate dopo la morte del Carabiniere, compaia, fotomontato, un mazzo di rose rosse: un cenno ad una ritualità? Da una rosa, quella in primo piano, stilla una goccia di sangue. Le indagini sul decesso del Carabiniere sono state affidate ai Carabinieri medesimi, contro ogni prassi.



Altri particolari non quadrano: per ragioni linguistiche alcuni messaggi all’interno del suo profilo Facebook, non pare si possano attribuire a Chiasso: vi compaiono, infatti, termini spagnoli errati, sebbene Chiasso avesse origini colombiane. Sulla pagina Facebook, dopo la tragica fine del militare, qualcuno ha continuato a scrivere dal suo account e ad accettare richieste di amicizia. In particolare ha subito destato sospetti l'ultimo post nel quale il militare "confessa" di essere Adam kadmon. Chiara l'intenzione, da parte degli autori dello scritto, di avvalorare la tesi del suicidio ad opera di uno squilibrato.

La caserma “Salvo D'Acquisto” dell'Arma dei Carabinieri, sita in viale di Tor di Quinto a Roma, è la sede del Centro nazionale di selezione e reclutamento, del Comando delle unità mobili e specializzate Carabinieri "Palidoro", dell'ottavo Battaglione "Lazio", del quarto Reggimento Carabinieri a cavallo, del Raggruppamento dell'Arma investigazioni scientifiche (Ra.C.I.S.) e del Reparto investigazioni scientifiche (R.I.S.) di Roma.

Il Comando delle unità mobili e specializzate Carabinieri "Palidoro" è un’importante unità al vertice dell'Organizzazione mobile e speciale dell'Emerita. Il Comando esercita le funzioni di direzione, coordinamento e controllo dei comandi dipendenti: essi comprendono i reparti dedicati all'espletamento di compiti particolari o che svolgono attività di elevata specializzazione, ad integrazione, a sostegno o con l'ausilio dell'organizzazione territoriale.

Un settore della disinformazione si è subito avventato sul ferale evento, diffondendo l’indiscrezione secondo cui Luis Miguel Chiasso sarebbe stato addirittura il negazionista Adam Kadmon. Claudio Cavalli, ideatore e produttore di “Mistero”, ha subito smentito, ma nel frattempo in Rete ha cominciato a serpeggiare questa identificazione che tende a trasformare Adam Kadmon in una vittima del sistema, anche se solo per pochi giorni e tra fans creduloni dell’”uomo mascherato”.

E’ una strategia molto scaltra: in questo modo si cerca di ridare smalto all’immagine appannata di Adam Kadmon, la sentinella della disinformazione. Non dimentichiamolo: l’uomo travisato asserisce che la geoingegneria clandestina non esiste o, al limite, che essa è “per il nostro bene”. Non dimentichiamolo: egli ha accreditato la mistificazione di un presunto terrorismo islamico che congiura contro il mondo occidentale. Non dimentichiamolo: Adam Kadmon è inciampato in numerose contraddizioni. Tali incongruenze non sono certo sanate da qualche servizio sui cantanti che veicolano messaggi subliminali.

Perché Luis Miguel Chiasso è stato ucciso? Pare che il giovane fosse venuto al corrente di qualche verità spinosa circa l’Ebola, il patogeno la cui pericolosità è stata enfatizzata per perseguire i soliti obiettivi: diffondere la paura, convincere le persone a vaccinarsi, vendere farmaci e via discorrendo.

Il 9 novembre 2014 Luis Miguel Chiasso infatti scriveva:

"Gli occidentali hanno bisogno di sapere cosa sta succedendo qui in Africa dell’est. STANNO MENTENDO!!!
Il virus dell’ebola non esiste e non si diffonde. La Croce Rossa ha portato una delle malattie a quattro paesi specifici per quattro motivi particolari ed è contratta solo da coloro i quali ricevono iniezioni e cure dalle associazioni internazionali. Per questo motivo i Nigeriani ed i Liberiani hanno iniziato a cacciare dai loro paesi la Croce Rossa e riportano nei loro TG la verità
".

Il giorno 1 gennaio 2015 le autorità italiane dichiarano che il medico di Emercency Fabrizio Pulvirenti è guarito dal virus dell'Ebola grazie a quattro farmaci sperimentali. A pensar male si fa peccato, ma spesso ci si azzecca.

Il discernimento ci deve aiutare a prendere sempre con le pinze le notizie dei media ufficiali e ad approfondire vicende e retroscena con meticolosa pazienza.

Fonte: seven-network

Integrazioni investigative a cura di Tanker Enemy


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