mercoledì 30 aprile 2014

Colonie di batteri killer nei carburanti avio: la contaminazione arriva dal cielo

Negli ultimi anni sono spesso assurte agli onori della cronaca notizie in merito alla contaminazione batterica di alimenti, frutta, verdura ed acqua potabile. Non sono rari i casi di infezioni e setticemie, in alcuni casi letali, cagionate dal micidiale batterio killer che fa strage di malati nelle corsie degli ospedali. Fatto è che il numero di casi di pazienti deceduti a causa di infezioni batteriche è lievitato di pari passo con la sempre maggiore presenza, nei nostri cieli, di aerei impegnati nelle operazioni di geoingegneria clandestina. Coincidenza? Forse...



Pseudomonas aeruginosa: che cos'è

Famiglia Pseudomonadaceae - Bacillo gram-negativo asporigeno aerobio mobile comune saprofita di cute e mucose dell'uomo. Può provocare diverse malattie anche molto gravi tra cui lesioni cancrenose, congiuntiviti purulente, riniti laringotracheobronchiti stenosanti nel lattante, broncopolmoniti, uretriti, cistiti, meningiti purulente, sepsi endocarditi.

Il termine aeruginosa deriva dalla piocianina ovvero pigmento fluorescente di colore blu-verde prodotto da molti, ma non tutti, ceppi. Come altri pseudomonas, lo Pseudomonas aeruginosa cresce bene in molti ambienti umidi con nutrienti limitati. Riscontrato nel suolo, nell'acqua e nelle piante, può essere anche un normale commensale degli uomini e degli animali. La colonizzazione dell'uomo ha di solito luogo in sedi umide, come il perineo, il canale uditivo, le ascelle ed il canale alimentare distale. Si trova comunemente nei carburanti avio, negli aeratori dei rubinetti, nei sifoni, nelle macchine del ghiaccio, nei surgelati, nei sistemi di condizionamento dell'aria, nei bagni, nelle stanze e nelle cucine degli ospedali. Può diventare un problema particolare quando contamina farmaci o strumenti medici mantenuti in un ambiente umido, come ventilatori, endoscopi, strumenti per il monitoraggio della pressione. Può resistere a molti disinfettanti ed è resistente a una vasta gamma di agenti antimicrobici. Nell'ambiente non ospedaliero le infezioni sono state correlate alla crescita in piscine, soluzioni per lenti a contatto e tubi dei termosifoni.

Pseudomonas aeruginosa: i suoi effetti sulla salute umana

Negli anni recenti, lo Pseudomonas aeruginosa ha rappresentato la quarta causa di batteriemia primitiva nosocomiale da gram-negativi ed il quarto patogeno nosocomiale più frequentemente isolato, avendo causato in tutto il mondo circa il 10% di tutte le infezioni acquisite in ospedale.

Le infezioni più frequenti causate da Pseudomonas aeruginosa comprendono le seguenti:

• la batteriemia nosocomiale, ossia contratta negli ospedali
• la polmonite nosocomiale
• le infezioni nosocomiali delle vie urinarie
• l'infezione della ferita chirurgica
• l'endocardite correlata, all'abuso endovenoso di droghe oppure al posizionamento di valvole cardiache artificiali
• l'infezione respiratoria associata a fibrosi cistica
• l'otite esterna (fra cui l'otite esterna "maligna")
• la cheratite corneale
• osteomielite spinale in persone dedite all'eroina
• casi di meningite o ascesso cerebrale.

Pseudomonas aeruginosa: dove e come prolifera

Il batterio Pseudomonas aeruginosa è spesso preliminarmente identificato dal suo aspetto perlescente e dall'odore sgradevole di tortilla di mais calda o di ratto maschio. L'identificazione clinica definitiva di Pseudomonas aeruginosa spesso implica individuare la produzione di pyocyanina e fluoresceina, così come la sua capacità di crescere a 42° Celsius. Lo Pseudomonas aeruginosa è capace di formare colonie nel carburante avio, dove è conosciuto come un microrganismo-idrocarburo e determina corrosione microbica. Crea depositi blu-verde scuro, a volte impropriamente chiamati "alghe" a causa del loro aspetto. Colonie di Pseudomonas aeruginosa sono state pure identificate sulla stazione spaziale internazionale ove si è osservato che questo batterio si avvantaggia dell'assenza di gravità.

Lo Pseudomonas aeruginosa non è comunque l'unico patogeno proliferante nei carburanti avio. Infatti l'arricchimento di campioni di coltura con carburante per aerei ha comportato l'isolamento di cinque batteri (Pseudomonas aeruginosa, Micrococcus luteus, Corynebacterium, Flavobacterium rigense, Bacillus subtilis), tre lieviti (Rhodotorula, Candida tropicalis, Saccharomyces) e due muffe (Aspergillus niger, Penicillium). Campioni di carburante avio sottoposti a test hanno subìto degradazione ad opera del batterio Pseudomonas aeruginosa in quattordici giorni. Si sono verificate risposte differenziali di crescita da parte dei ceppi di dodecano, benzene, toluene e naftalene, mentre la crescita non è stata favorita da esano e cicloesano.



Pseudomonas aeruginosa: la prevenzione

Il sorvolo a bassa quota di migliaia di aerei civili e militari e la conseguente contaminazione delle principali fonti d'acqua potabile ha una correlazione diretta con l'impennata di infezioni batteriche e fungine? Noi pensiamo di sì. In ogni caso consigliamo una più attenta profilassi, poiché questo patogeno è potenzialmente letale ed aggredisce facilmente, divendo sistemico, gli organismi con sistema immunitario compromesso, come nei pazienti trattati con farmaci cortisonici.

• Sostituite frequentemente il vostro asciugamani con uno pulito. Non usatelo, se questo presenta lo sgradevole odore della tortilla di mais. Quasi certamente le colonie di Psudomonas aeruginosa stanno proliferando!
• Disinfettate accuratamente tutti gli oggetti che vengono a contatto con il viso ed in particolar modo occhi ed orecchie. Non portate al volto un asciugamani umido.
• Fate in modo che l'ambiente in cui soggiornate non superi i 20° centigradi.
• Usate un deumidificatore d'ambiente.
• Sterilizzate e depurate l'acqua da bere con metodi idonei (filtri ai carboni attivi e luce U.V.).
• Evitate di frequentare le piscine pubbliche situate all'aperto. Queste presentano immancabilmente colonie di Pseudomonas aeruginosa.
• Se proprio decidete di usare le lenti a contatto in sostituzione degli occhiali, assicuratevi che esse siano sempre disinfettate in modo accurato.


Riferimenti:

1. ^ Ryan KJ; Ray CG (editors) (2004). Sherris Medical Microbiology, 4th ed., McGraw Hill. ISBN
0838585299.
2. ^ Iglewski BH (1996). Pseudomonas. In: Baron's Medical Microbiology (Barron S et al, eds.),
4th ed., Univ of Texas Medical Branch. (via NCBI Bookshelf) ISBN 0-9631172-1-1.
3. ^ Todar's Online Textbook of Bacteriology.
4. ^ Degradation of aviation fuel by microorganisms isolated from tropical polluted soils, African Journals Online (AE Omotayo, OA Efetie, G Oyetibo, MO Ilori, OO Amund).

Articoli correlati:

- Filamenti aviodispersi: ulteriori conferme che le compagnie civili sono all'origine dell'inquinamento della biosfera, 2014
- Pseudomonas syringae: il batterio dei nubifragi artificiali, 2010
- Scie chimiche e piscine (articolo del Dottor Roberto Benassai), 2008

Adattamento e traduzione a cura di Tanker Enemy. Riproduzione consentita previa citazione della fonte e del link originale.


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domenica 27 aprile 2014

Ilmeteo.it: mete poco chiare


11 aprile 2014: il portale Ilmeteo.it pubblica il seguente sbalorditivo articolo.

Scie chimiche: ora è ufficiale! Gli U.S.A. hanno confermato l'uso di sostanze chimiche per irrorare i cieli

Uno dei tempi più discussi degli ultimi anni forse ha la sua risposta, anzi, probabilmente l'ha già avuta, nel 2011 quando il consigliere scientifico di Obama ha confermato l'impiego di sostanze chimiche come i sali di bario, l'ossido di alluminio, il torio, il quarzo, il potassio ed il magnesio per l'irrorazione dei cieli a favore della geoingegneria e la manipolazione del clima. Cosa che lascia sconcertati anche perché gli scienziati fanno passare questa irrorazione come semplici scie di condensa, ma perché queste possano avvenire ci sono delle condizioni ben definite, condizioni che non coincidono con le scie che spesso vediamo nei nostri cieli.

Se la cosa fosse vera e ulteriormente confermata, non potremmo stare certo tranquilli dato che l'aria, oltre ad essere già inquinata per conto suo, lo diventerebbe ulteriormente e non solo: anche le colture presenti sul territorio verrebbero avvelenate da queste irrorazioni, colture che noi mangiamo ogni giorno”.

Bisogna riconoscerlo: il breve testo apparso sul sito di meteorologia accademica, gestito dai meteorologi Mario e Andrea Giuliacci, ha suscitato sconcerto e disorientamento. Cerchiamo di capire che cosa è successo dietro le quinte. Per comprendere il caso, bisogna premettere che i negazionisti sono i primi ad essere arciconvinti che la geoingegneria clandestina è reale, a sapere che è oltremodo dannosa. I perplessi sono soltanto quei cittadini che sono frastornati da notizie rassicuranti, ma in contraddizione con quanto osservano: i disinformatori li tranquillizzano, ripetendo che quanto devasta il cielo è solo vapore acqueo, ma, bene o male, certe persone notano qualcosa di anomalo. I centri meteo, infatti, avevano previsto una giornata di sole, ma la situazione è molto diversa: una coltre artificiale rende la luce opaca. Non avranno forse ragione i ricercatori che denunciano le irrorazioni chimiche?



Dunque i negazionisti assomigliano a quegli inquisitori che interrogavano e torturavano gli “eretici” in età moderna: gli aguzzini sapevano benissimo che quanto affermato dai “miscredenti” era vero (ad esempio, che i Vangeli predicano una chiesa povera), ma per ragioni di potere e di Realpolitik, bollavano come eterodosse le dottrine delle loro vittime.

Ora, di fronte alla persuasione che la geoingegneria illegale è un fatto indiscusso, gli influencers hanno due opzioni: o tacere, fingendo di ignorare il problema, o asserire il contrario della verità, avvitandosi in una dissonanza cognitiva utile a spiegare le loro reazioni inconsulte e maniacali.

Non possiamo escludere che qualcuno nella redazione del sito Ilmeteo.it non sia più riuscito a frenare un’impellente esigenza di sputare il rospo ed abbia deciso di divulgare alcune informazioni sulle chemtrails, corredandole con un video in cui si menziona John Holdren, consigliere di Barack Obama e strenuo sostenitore della geoingegneria ufficiale. Se è così, avrà alleggerito il suo karma.

E’ possibile anche interpretare la pubblicazione del breve articolo in esame come un esperimento di ingegneria sociale (social engineering), cioè si è stabilito di sondare la reazione dell’opinione pubblica di fronte alla diffusione della verità circa l’aerosolterapia. Non solo, l’intento potrebbe essere quello di screditare l’intera questione, rivelando che il video contiene un’incongruenza (le immagini dei contenitori che non si riferiscono ad aerei chimici), un’inesattezza, secondo la disinformazione, in grado di inficiare l’intera denuncia. Si dimostrerebbe così che i lettori, privi di conoscenze scientifiche, hanno creduto ad una colossale fanfaluca, secondo il distorto principio secondo cui se un particolare è errato, sarebbe errato anche tutto il resto. E’ come se l’”Eneide” di Virgilio smettesse di essere un capolavoro, soltanto perché alcuni esametri del poema sono incompleti. E’ un aberrante criterio adottato comunque dagli occultatori.

E’ significativo che la notizia sia stata diffusa nello stesso giorno (il giorno 11…) in cui alcuni telegiornali hanno accennato ad un possibile nesso tra il terremoto in Emilia e la pratica del fracking. E’ come se i registi dell’informazione si fossero chiesti: “Proviamo a lasciare trapelare qualche frammento di verità sulla geoingegneria abusiva ed a proposito dei sismi causati dall’estrazione di gas. Vediamo come reagisce la gente: se si indigna e si adira, allora cambiamo strategia; se, invece, dopo una fugace reazione di sdegno, il popolino torna ad ascoltare le barzellette del grullo fiorentino, allora possiamo continuare allegramente ad inquinare ed a provocare terremoti”.

Intanto i disinformatori sono in subbuglio, spiazzati e persino impauriti: essi, che valgono come il due di coppe, non sanno come arrabattarsi, poiché all’oscuro dei raffinati disegni ideati dal vertice dell’establishment. Così hanno subito preteso ed ottenuto una smentita dalla redazione del portale Ilmeteo.it. La rettifica è arrivata, ma il pezzo in esame, anche se sarà rimosso dal sito di meteorologia, è stato salvato e sarà leggibile altrove a dimostrare che l’universo dei media mainstream è un monolite da cui, però, si può staccare una scheggia o un blocco. La scheggia colpisce i negazionisti a cottimo, il blocco li seppellisce; i ricercatori indipendenti, continuano per la loro strada, senza lasciarsi incantare dagli effetti speciali né farsi fermare da alcuni settori di una magistratura telecomandata.


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giovedì 24 aprile 2014

Cisternino come Canneto di Caronia: divampano “misteriosi” incendi in Puglia

Incendi all’apparenza inspiegabili sono divampati nel mese di marzo a Cisternino in Puglia: i roghi, come quelli di Canneto, sono quasi sicuramente da addebitare a dispositivi che irradiano microonde. Gli esperimenti militari stanno conoscendo un salto di qualità? E’ interessante notare che il fenomeno si manifesta nel pomeriggio e ad intervalli regolari. Sono particolari che meritano di essere approfonditi e collocati in un idoneo contesto esplicativo.

Ricordiamo che la commissione incaricata di indagare sui roghi di Caronia fu smobilitata e che le apparecchiature installate in loco furono smantellate, non appena i tecnici accertarono il nesso tra i fatti ed operazioni di natura strategica.




Presenta delle fortissime analogie con quanto accadde qualche anno fa a Canneto di Caronia, nel Messinese, il fenomeno delle autocombustioni inspiegabili che hanno costretto negli ultimi giorni una famiglia di Cisternino, in provincia di Brindisi, a lasciare la propria abitazione, una villetta, di recente costruzione, in contrada Casalini nelle campagne della Valle d’Itria. Se ne dice convinto, il vicesindaco della cittadina pugliese, l’avvocato Vito Zizzi.

A prendere fuoco a partire dallo scorso 15 marzo, in vari punti della casa, sono stati un sacchetto di plastica contenente tappi di sughero, un contenitore di rifiuti, due tappeti, un sacchetto di cotone, quattro scatole di cartone contenenti bottiglie di vetro. Sei in tutto gli episodi. Ovviamente la famiglia di Biagio Bufano, 45 anni, è spaventata. Bufano ha dovuto trovare riparo in un’abitazione messa a disposizione da alcuni parenti.

Da quindici giorni, aiutato da amici e parenti, organizza delle ronde ed un monitoraggio continuo per individuare la causa dei roghi. L’uomo ha presentato un esposto alla Procura ed ai Carabinieri. Sono stati interessati anche la Prefettura, l’A.S.L., l’A.R.P.A., la Protezione civile regionale, l’amministrazione comunale, i Vigili del fuoco che in un caso sono anche dovuti intervenire sul posto.



Dopo qualche giorno di tregua, sabato pomeriggio si è verificato l’ultimo episodio, quando ormai la famiglia aveva lasciato l’abitazione. Tutti i mobili sono stati portati via e perfino le porte interne sono state scardinate per metterle al riparo da incendi più vasti che potrebbero danneggiarle. All’interno sono state lasciate solo alcune ‘esche’, punti in cui è stato sistemato materiale infiammabile, soprattutto plastica, in modo da verificare se le autocombustioni misteriose continueranno.

Il fenomeno di Cisternino “è praticamente uguale”, sottolinea Zizzi, a quello occorso a Canneto di Caronia, nel 2004. “Le analogie si riferiscono alle modalità con le quali si verificano i fatti; agli orari, sempre di pomeriggio dalle 16 alle 19; la periodicità, cioè ogni 48 ore. Come accadeva in Sicilia, molte volte non si sviluppa una fiamma, ma si avverte odore di plastica bruciata e questo sta avvenendo anche in abitazioni limitrofe”. […]

”Secondo me, delle cause c’erano – dice Zizzi – ma non sono state rese pubbliche. Visto che il fenomeno di Cisternino è praticamente uguale a quello di Caronia, crediamo che l’origine sia più o meno la stessa. Comunque siamo in una fase di accertamento”.

Nei giorni scorsi Bufano, insieme con il sindaco ed altri amministratori, è stato ricevuto dal Prefetto che ha suggerito un approfondimento di indagini ed ha garantito interessamento presso il corpo dei Vigili del fuoco per coadiuvare le azioni intraprese dall’amministrazione comunale e dalla stessa vittima per capire le cause. Nella casa sono state installate delle telecamere e dei rilevatori di fumo, ma finora non è stata individuata alcuna origine plausibile. “È stato interessato anche un ingegnere di un certo livello”, spiega Zizzi. Nei pressi della abitazione sorge, infatti, un’antenna della telefonia mobile.

Sul posto è intervenuto anche un tecnico dell’A.R.P.A. di Brindisi. ”Abbiamo avanzato un’ulteriore richiesta all’Agenzia per l’ambiente – conclude Zizzi – per monitorare la situazione almeno per 48 ore di seguito e di pomeriggio, visto che il fenomeno si verifica dalle 16 alle 20. Eseguire il monitoraggio solo di mattina non ha senso”.


Fonte: siciliainformazioni.com


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domenica 20 aprile 2014

Denuncia-Esposto sui carburanti ed additivi aeronautici


La lotta alla geoingegneria illegale e clandestina si deve combattere su più fronti. Come molti dei nostri lettori già sanno, stiamo lavorando al primo documentario professionale inerente al tema della guerra ambientale, da molti conosciuta con l'espressione "scie chimiche". Sui fini di queste operazioni abbiamo spesso dibattuto e non bisogna lasciarsi ingannare da vecchi e nuovi paladini dell'informazione indipendente (in realtà gatekeepers): costoro affermano che "non ci sono prove", "non si deve definirle scie chimiche", "il vero scopo è il solar radiation management"... E' fumo negli occhi. Le prove raccolte sono granitiche e ci permettono ora di presentare un esposto circostanziato. Deve essere chiaro che la guerra ambientale in corso è attuata in gran parte per mezzo di comunissimi velivoli civili. Il trucco sta nell'uso di particolari additivi e carburanti, messi a disposizione all'uopo, senza colpo ferire, negli scali aeroportuali. Alcuni addetti al rifornimento carburante ci hanno confermato che i vapori provenienti dalle cisterne sono particolarmente tossici e diversi tecnici hanno dovuto lasciare anticipatamente il loro posto di lavoro a causa di seri problemi di salute. Altri addetti alla manutenzione dei turbofan ci riferiscono che i tempi tra una pulizia e l'altra dei propulsori si sono ridotti e che è aumentata in maniera considerevole l'usura anticipata delle palette dei jetfan.



Ufficialmente si racconta che tale logoramento è dovuto al fatto che "volando più bassi di quota, i velivoli subiscono l'azione corrosiva della salsedine". [1] Noi sappiamo, invece, come stanno in realtà le cose. E' dunque giunto il momento di puntare dritti al bersaglio, aggirando l'ostacolo determinato da quel muro di gomma che si presenta allorquando si osa denunciare le "scie chimiche" nel modo classico a tal punto che innumerevoli interrogazioni parlamentari si sono arenate. Le autorità preposte si trincerano dietro alle solite ridicole spiegazioni pseudo-scientifiche in stile cicappino, blaterando di comuni "scie di condensazione". E' vero, invece, che tutti gli aerei che sorvolano a bassa quota i nostri centri abitati, percorrendo di volta in volta corridoi appositamente studiati in funzione delle condizioni meteorologiche del momento, generino o no scie, diffondono veleni pericolosi per l'ambiente e la salute. Ciò a causa dei carburanti e degli additivi impiegati per attività volte all'ottimizzazione dei segnali elettromagnetici e quindi mirate alla modifica dei fenomeni atmosferici in funzione di mere esigenze strategiche.

UN AIUTO PER TANKER ENEMY - Il Comitato "Tanker enemy" dal 2006 è impegnato nella divulgazione e nella denuncia dello spinoso tema noto come "scie chimiche" o "geoingegneria clandestina", tramite la pubblicazione di articoli, video, documenti, traduzioni e per mezzo di varie iniziative (ad esempio, l'indagine sulle polveri sottili). Questo lavoro ha richiesto e richiede un impegno quotidiano con il conseguente dispendio di energie e risorse. In questi anni il blog "Tanker enemy" e quelli collegati hanno garantito, anche grazie al contributo di lettori e sostenitori, un'informazione indipendente e circostanziata a tal punto da suscitare la reazione del sistema. Questa reazione si è tradotta, oltre che in attacchi di ogni genere, nell'apertura di procedimenti "legali", volti all'oscuramento del blog e dei siti ad esso correlati. Sono procedimenti all'origine di notevoli difficoltà pratiche e di cospicui esborsi per avvocati e consulenti tecnici. Auspichiamo perciò un fattivo sostegno sotto forma di donazioni e di altri interventi (gratuito patrocinio, consulenze...) affinché il Comitato possa continuare ad agire nell'interesse della collettività. Un sentito ringraziamento a tutti coloro che accoglieranno, per quanto nelle loro possibilità, il presente appello. Il Vostro contributo è assolutamente fondamentale al fine di permetterci di proseguire con il nostro operato. Qui la pagina Paypal per eseguire una donazione.

Abbiamo quindi approntato il testo per un esposto che noi stessi abbiamo presentato alla Procura di Imperia e ad altre sedi giudiziarie. Dell'iniziativa abbiamo dato conto, pubblicando copia vidimata, che è stata inoltrata alle principali testate giornalistiche. E' palese, però, che questo esempio dovrà essere seguito anche da altri cittadini. La guerra per la vita non si combatte a colpi di "mi piace" su Facebook.

Qui il link al testo per l'esposto. Inoltre da qui potrete scaricare il file compresso con i documenti che dovranno essere allegati su supporto digitale.



[1] Testimonia un manutentore a tale proposito: "Un consiglio... io mi informerei sulle procedure di lavaggio delle turbine, poiché negli ultimi anni sono diventate alquanto maniacali, dopo che un'ispezione boroscopica ha scoperto che le palette delle turbine erano mangiate dal sale (marino dicono), giacché compiamo voli a bassa quota sotto i 6000 piedi. Ora, considerando gli additivi nel carburante, non vorrei che la storia della salsedine fosse una sciocchezza. L'unico modo è capire se velivoli che non incrociano a bassa quota hanno intensificato le procedure di lavaggio negli ultimi anni".

24 aprile 2014 - Denuncia-Esposto consegnata nelle mani di agente del Commissariato di Sanremo. Copie sono state inviate a diverse Procure d'Italia ed alle maggiori testate del paese. QUI copia vidimata.



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giovedì 17 aprile 2014

Esperimenti di guerra entomologica negli Stati Uniti? (articolo di Shepard Ambellas)


Il diavolo si nasconde nei particolari: l’illegalità ed il crimine, puniti severamente dai solenni articoli delle Costituzioni e dalle leggi, si nascondono nelle deroghe, nelle circolari applicative, nelle postille, nelle interpretazioni... Ciò non avviene solo nella nostra miserabile Italia, patria di Azzeccagarbugli, ma pure nei “democratici” Stati Uniti d’America...

Gli Stati Uniti sono ormai un banco di prova militare designato per applicazioni in tempo reale di guerra biologica ed entomologica con gli abitanti come cavie.

La "guerra entomologica” è un tipo di guerra biologica che usa gli insetti per attaccare il nemico. Il concetto esiste da secoli. La ricerca e lo sviluppo di questa tipologia di aggressione sono continuati nell’età contemporanea. La guerra entemologica è stata impiegata per la prima volta dal Giappone.

La linea di fondo è che non ci fermeremo davanti a nulla, ma seguiteremo a divulgare notizie censurate dai media di regime. Non smetteremo di riferire circa la "neve polimerica" che è caduta in diverse città degli Stati Uniti, tra cui Atlanta.

Dopo una lunga indagine e dopo aver analizzato centinaia di resoconti, abbiamo appurato che questa "neve finta" brucia in modo strano sotto la fiamma ed odora di plastica. Il ricercatore Henning Kemner, eseguendo vari test in circostanze controllate, ha ottenuto un residuo polveroso secco di cui presto compirà un’analisi spettroscopica.

Tuttavia alcune testimonianze mostrano che la “neve sintetica” può essere un’arma biologica, visto che un notevole numero di pulci è stato reperito in una recente nevicata, a seguito del sorvolo di aerei chimici su Craig, in Montana.

Incredibilmente questo corrisponde agli esperimenti biologici condotti durante la Seconda guerra mondiale. Don Tow scrive: “Il più grande laboratorio per la guerra chimica e batteriologica era gestito dai Giapponesi. Era ubicato a Ping Fan, un piccolo villaggio vicino alla città di Harbin, provincia di Heilongjiang nella Cina nord occidentale. Era conosciuto come Unità 731. L’Unità 731 era un gigantesco complesso che copriva sei chilometri quadrati e si componeva di oltre 150 edifici, con abitazioni e servizi per un massimo di 3.000 esponenti dello staff giapponese, 300-500 dei quali erano medici e scienziati. Il complesso ospitava vari stabilimenti. Era dotato di 4.500 contenitori per la raccolta di pulci, di sei caldaie giganti per sintetizzare sostanze chimiche e di circa 1.800 contenitori per produrre agenti biologici. Sino a 30 kg di batteri della peste bubbonica potevano essere prodotti lì in pochi giorni. I Nipponici non palesavano alcuna riluttanza a sperimentare in vivo.

Qualcuno obietterà, affermando che ciò succedeva nell’Impero del Sol Levante, artefici i cattivissimi giapponesi. No, questo, almeno in linea teorica, può accadere anche nei “civili” Stati Uniti d’America. De iure e de facto la guerra biologica è consentita da una legge federale. E’ la legge 105-85, del 18 novembre 1997. Ne riportiamo uno stralcio significativo.

Restrizione per l’uso di soggetti umani nel caso di ricorso ad agenti chimici e biologici - attività vietate. Il Ministero della difesa non può condurre (direttamente o per contratto) alcun esperimento che implichi l'uso di un agente chimico o biologico sulla popolazione civile.
Deroghe: il divieto non si applica ad una prova o ad un esperimento condotti per uno dei seguenti scopi:

- Qualsiasi scopo pacifico che sia legato ad un’attività medica, terapeutica, farmaceutica o di ricerca agricola ed industriale.
- Qualsiasi obiettivo che sia direttamente connesso alla protezione contro i prodotti chimici tossici o contro armi ed agenti biologici.
- Qualsiasi finalità inerente alla sicurezza nazionale, inclusi gli obiettivi concernenti il controllo delle sommosse.

Così non sorprende se il Center for Disease Control (C.D.C.) di Atlanta ha anche riconosciuto, all’interno di un libro bianco sulla sanità pubblica (sic), la possibilità di ricorrere alla peste come arma biologica
”.

Fonte: aircrap.org


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lunedì 14 aprile 2014

Attività solare, ionosfera e geoingegneria clandestina


Si moltiplicano gli allarmi degli astrofisici circa le aberrazioni dell’attività solare che si manifesta attraverso flares, eiezioni di massa coronale, filamenti etc. Pare che abbiano ragione gli scienziati russi e l’astronomo non accademico Eric Dollar [1]: essi da tempo paventano un indebolimento dell’attività solare, concomitante con la disgregazione del campo magnetico, in passato connesso al minimo di Maunder, quindi ad una diminuzione delle temperature globali.

Alcuni esperti ritengono che i fenomeni sismici e vulcanici sempre più frequenti ed intensi siano da collegare alle anomalie del Sole. Noi riteniamo, invece, che in molti casi i terremoti, il cui ipocentro è superficiale, siano dovuti ad “esperimenti”, in particolare alla manipolazione della ionosfera e degli strati di atmosfera inferiori.

La ionosfera è, considerando le irregolarità dell’attuale ciclo solare, cominciato nel gennaio del 2008, la chiave per comprendere l’intensificazione delle operazioni chimiche nei nostri cieli. E’ noto, infatti, che la ionosfera, formata da plasma (il quarto stato della materia in cui agli atomi sono strappati gli elettroni da potenti emissioni di energia) è indispensabile, grazie alle sue caratteristiche fisiche, per la trasmissione dei segnali radio in ambito sia civile sia strategico.

Sappiamo anche che la ionosfera è, per dir così, alimentata dall’attività solare. Se essa si affievolisce, la ionosfera tende ad indebolirsi: i militari hanno risolto il problema trasformando l’atmosfera, anche a bassa quota, in una sorta di plasma, soprattutto attraverso la dispersione di bario e di altri elementi elettroconduttivi come l'alluminio, il manganese, il litio ed il supermagnetico stronzio. Così sopperiscono alla perdita di efficacia sopra descritta. Perciò, se il Sole non uscirà dal suo “letargo”, dobbiamo attenderci un ulteriore parossismo nella micidiale “aerosolterapia”.

Correlare i fenomeni naturali agli interventi “umani” ci permette di comprendere il quadro complessivo ed altresì di concludere che la tecnologia, con il letale connubio tra sistemi H.A.A.R.P. ed irrorazioni, tende a prevalere sulla Natura: infatti il presente stato della nostra stella dovrebbe indurre una piccola era glaciale, laddove tale tendenza non è ancora visibile. Semmai si rileva un caos meteorologico e climatico su cui ci siamo già soffermati, per analizzarne origini, caratteristiche e conseguenze.

[1] Dichiara l’astronomo Eric Dollar: “Sono cicli di ventidue anni, di inattività e di attività. Un ciclo cominciò agli albori del Rinascimento. Un picco si verificò durante la Seconda guerra mondiale ed ora nel ciclo 24 il Sole si addormenta, non crea la ionosfera, come se le fasi solari stessero per finire. Oggi il flusso solare è 140 circa e dovrebbe essere almeno 200: ora l’astro lavora a metà potenza per questa parte del ciclo, quindi non genera la ionosfera utile per comunicare. Col minimo solare si indebolisce così lo spettro radio: adesso siamo al massimo solare e non è meglio del minimo. Perciò la domanda è la seguente: quando il Sole entrerà nel minimo nei prossimi sette anni, quanto sarà ‘morto’? L'ultimo minimo è stato da primato: l’emissione energetica non è mai scesa sotto 60, mentre questa volta ha toccato 58 sicché non si poteva comunicare".

La flessione nelle prestazioni nelle comunicazioni ionosferiche fornisce un'indiretta indicazione per quanto concerne le attività di geoingegneria spacciate come "solar radiation management", volte a mitigare gli effetti dell'attività solare. In realtà sarebbe il contrario, ossia le operazioni di aerosol sarebbero finalizzate al mantenimento di una coltre elettroconduttiva utile a bilanciare la diminuzione di efficienza dello strato ionosferico.

Articoli correlati:

- Comprendere il caos climatico, 2014
- Il campo magnetico solare è disgregato, 2014
- Un ambiente di plasma elettroconduttivo, 2008


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sabato 12 aprile 2014

Momento X Num.2


Ferve il dibattito sulla narratologia: è disciplina capziosa e, alla fine, inutile o i suoi strumenti possono essere proficui nell’analisi del testo? Riconosciamo che adottati cum grano salis i criteri narratologici possono rivelarsi formidabili chiavi di lettura.

In "Momento X Num.2", l’autore, Renato Esposito, opta per la focalizzazione esterna, lasciando al destinatario l'ingrato compito di tappare i buchi narrativi, di ipotizzare vie d’uscita. In un panorama letterario che adempie per lo più una funzione consolatoria o di intrattenimento, è una piacevole (e sconvolgente) sorpresa imbattersi in un racconto tanto forte ed impietoso. Se le prime sequenze si giocano ancora sul piano di un realismo descrittivo, l’intreccio poi vira (o precipita?) verso la dimensione del fantastico ed è qui che lo Spannung si tende sino al parossismo, allo spasmo mortale.

Poiché gli opposti si toccano, è proprio la parte soprannaturale ad aggredire con maggiore energia la realtà odierna: non è certo lo scenario fittizio dei media ufficiali, ma quel mondo magmatico che si agita dietro le confortevoli apparenze.

Ci pare che il giovane scrittore abbia travalicato i confini dei sottogeneri per restituirci attraverso la sua descensio ad inferos, senza anabasi, l’istanza etica di una coraggiosa disperazione che stride con il cieco ottimismo di un’umanità perduta.

Così la riflessione sul destino del singolo e della collettività può inarcarsi come un gigantesco punto interrogativo ad uncinare la carne dell'anima.

Di seguito la trama di “Momento X Num.2”.

“La protagonista di questa puntata è Serena, giovane e bellissima addetta stampa per il Ministero dell'economia, la cui vita è sconvolta da una telefonata a Cannes nel cuore della notte in occasione del G 20. La distruzione del Moloch di menzogne eretto dagli occulti centri di potere non è un processo indolore neppure fisicamente, con il morbo di Morgellons nel sangue a compiere il suo dovere, ma per Serena una sola cosa importa ormai: riuscire a salvare le vittime di quel nubifragio di Genova, indotto dalle stesse spietate forze che decidono nell'ombra il destino dell'umanità”.

Momento X Num.2 è visionabile qui.

Qui, invece, il link per scaricare le applicazioni gratuite per leggere l'e-book, anche se non si possiede un e-book reader.


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martedì 8 aprile 2014

Filamenti aviodispersi: ulteriori conferme che le compagnie civili sono all'origine dell'inquinamento della biosfera


Un plauso agli attivisti francesi che si stanno muovendo nella direzione giusta con azioni incisive. In particolare i curatori del sito Acseipica hanno commissionato e finanziato analisi di filamenti polimerici ad un istituto certificato: il Dottor Bernard Tailliez, del laboratorio "Analytica" ha compiuto di recente dei nuovi esami da cui risulta in modo inoppugnabile che le fibre raccolte NON sono ragnatele, con buona pace di Simone Angioni e degli altri negazionisti, bensì composti artificiali contenenti i micidiali ftalati. E' una ratifica di quanto abbiamo scritto negli articoli di seguito riportati. Quando anche in Italia riusciremo ad ottenere qualche esito analogo? Se la classe "politica" rispecchia, almeno in una certa misura, il livello del cittadino medio, con Matteo Renzi, quale Presidente del Consiglio, abbiamo ben poche speranze

La svolta: la geoingegneria clandestina carbura con la nuova generazione di carburanti aerei
Il coinvolgimento delle compagnie aeree civili nelle operazioni di geoingegneria clandestina
E' confermato: i filamenti di ricaduta derivano dai carburanti aeronautici!

Le analisi sono state eseguite su quattro campioni di "filamenti aviodispersi” su richiesta di diverse persone in diversi luoghi in tutto il territorio francese. (Vedi il nostro rapporto 20131030_Dumas - 18_Rapport_analytique_AnAlytikA).

In particolare un campione proviene dalla regione di Saint Martin de Crau: è stato analizzato su richiesta di Séverine Laxenaire.

Una grande somiglianza è evidente tra i risultati ottenuti sullo specimen (la cui origine non può essere messa in discussione, poiché la raccolta è stata compiuta sotto la supervisione di un ufficiale giudiziario) e le conclusioni cui si era giunti in precedenza sulla base di campioni raccolti da cittadini in tutto il paese: le fibre aviodisperse sono il risultato di un processo di polimerizzazione e di decomposizione termica di carburanti aeronautici. Infatti, tra i molti prodotti la cui descrizione viene rivelata dal nostro studio, è stato rintracciato un gran numero di composti organici (acidi grassi e particolarmente ftalati a catena lunga ): sono composti che entrano nella composizione dei carburanti e dei lubrificanti, in seguito a reazione termica.

L'osservazione che abbiamo ripetuto giustifica la preoccupazione che abbiamo già palesato, quando abbiamo pubblicato il nostro primo rapporto su questo argomento, tanto più che le osservazioni del fallout da "filamenti aviodispersi" continuano a crescere in Francia, in altri stati europei e nel mondo. Le conclusioni sono allarmanti, in quanto è ormai dimostrato che i composti chimici esaminati sono interferenti endocrini e che queste ricadute possono avvenire su tutta la superficie del globo.

Se, come noi sospettiamo fortemente, l'impatto dei "filamenti di ricaduta" è il risultato dello sviluppo del traffico aereo, la responsabilità dei funzionari preposti al monitoraggio delle conseguenze sulla salute di queste attività è evidente, così come la responsabilità dei produttori di carburanti e di lubrificanti per aerei. [1]

L’inquinamento atmosferico causato dal trasporto aereo deve essere studiato, controllato e regolamentato.

Bernard TAILLIEZ
Docteur ès Sciences
Directeur Scientifique – Fondateur
Responsable Assurance-Qualité

Qui il documento originale.

Fonte: acseipica.blogspot.it


[1] Polimeri e pulviscolo di ricaduta da geoingegneria clandestina. Ecco che cosa respiriamo!
VIDEO

I filamenti prodotti dal passaggio di questi aerei da cosa sono composti?

Nel 2012 i filamenti di ricaduta (che la disinformazione istituzionalizzata spaccia per tele di ragni volanti) sono stati analizzati da un laboratorio certificato francese (http://www.labo-analytika.com).

I dati sono stati interpretati ed i risultati sono descritti in questo rapporto analitico. Tali filamenti aviodispersi sono polimeri organici complessi a base di composti chimici sintetici, come dimostra l'analisi eseguita su molti prodotti della loro decomposizione termica, tra cui diverse molecole che si trovano comunemente nei carburanti e nei lubrificanti per motori aeronautici. I quattro campioni studiati contengono diversi composti aromatici sintetici tossici (ftalati) e tre di essi includono DEHP, un rappresentante di questa famiglia di prodotti particolarmente temuto per la sua proprietà d'interferente endocrino. Tutte le molecole organiche, in particolare composti eterociclici, presenti nei campioni di "filamenti aerodispersi" sono fonte di preoccupazione, sia in termini di salute pubblica sia per il loro impatto ambientale. I tecnici francesi scrivono: "Riteniamo che questi filamenti potrebbero derivare dalla ricombinazione di sostanze rilasciate nell'atmosfera dai motori degli aerei".

I carburanti contengono idrocarburi non saturi e sono pertanto soggetti all'ossidazione la quale determina un peggioramento del combustibile, reso manifesto dalla formazione di gomme, sviluppo di colore ed abbassamento del numero di ottani. La polimerizzazione implica la formazione di catene. Da qui i filamenti di ricaduta. Non a caso l'additivo STADIS 450 è un antipolimerizzante.


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venerdì 4 aprile 2014

Siccità e distruzione delle perturbazioni pacifiche (articolo di Jeff Rense)

"Nel prossimo secolo le nazioni come le conosciamo saranno obsolete; ogni Stato riconoscerà un'unica autorità globale. La sovranità nazionale non è stata poi una grande idea, dopo tutto”.

Strobe Talbot, segretario di Stato durante la presidenza Clinton.



Jeff Rense ha di recente pubblicato un articolo in cui denuncia la manipolazione meteorologica che da lungo tempo tiene a secco la California e, più in generale, la costa occidentale del Nord America. L’autore ventila timidamente l’ipotesi secondo la quale la “muraglia chimica” eretta per arginare le perturbazioni pacifiche servirebbe ad impedire alle radiazioni di Fukushima di contaminare la West coast. E’ congettura che si deve scartare: infatti le “dighe elettrochimiche” furono create anche prima del disastro alla centrale nucleare nipponica, inoltre analoghe barriere si rilevano da anni ad ovest della penisola iberica e sul Golfo di Biscaglia sicché le benefiche piogge atlantiche, che potrebbero bagnare Portogallo e Spagna, sono tenute lontane. Ciò si riscontra anche altrove, ad esempio in Australia ed in Italia occidentale. In verità, è da alcuni lustri che la California soffre di una cronica carenza di piogge, con gravi ripercussioni sull’agricoltura di uno stato in cui la produzione di frutta e di ortaggi è anche compromessa da periodiche invasioni di parassiti. Non solo, come già osservato nel decennio scorso dalla agronoma Rosalind Peterson, le foreste di conifere che orlano i pendii della California e dello stato di Washington stanno deperendo, a causa della drastica riduzione di nebbie apportatrici di umidità e del suolo inquinato da metalli, soprattutto bario ed alluminio. Ci si chiederà allora a chi giovi annichilire le perturbazioni imbrifere: quali interessi ha il governo statunitense a danneggiare sé stesso? In primo luogo, probabilmente all’opera sono qui le multinazionali agro-alimentari che intendono convincere gli imprenditori agricoli ad usare le sementi transgeniche, non a caso resistenti all’aridità ed all’alluminio. Il quadro, però, è più complesso: l’esecutivo di Washington, pur influente in molti campi, in fondo, come tutti i governi nazionali, vale come il due di coppe. Una struttura superiore, di natura sovranazionale [1], si prefigge obiettivi ben più sinistri di quelli perseguiti dalle corporations: lo sfoltimento della popolazione, la distruzione degli apparati produttivi e dell’ambiente sono considerati fini prioritari. Sono scenari all’apparenza paradossali, ma che trovano la loro pur folle spiegazione. Bisogna sempre ricordare che i globalizzatori sono dei mentecatti pericolosi i cui “ragionamenti” sono del tutto diversi rispetto a quelli delle persone normali.



Grazie alle foto satellitari del meteo, siamo stati in grado di osservare un sistema di alta pressione persistente ed enorme che sta bloccando le perturbazioni potenzialmente piovose al largo della costa occidentale degli Stati Uniti. Questo è avvenuto per la maggior parte dei mesi di novembre, dicembre e gennaio. Abbiamo osservato le foto satellitari che rivelano come le tempeste (dopo la loro formazione che avviene come al solito in Kamcatka, Corea e Giappone del Nord, la zona di Fukushima - si muovano verso le aree del Pacifico nord occidentale.

Abbiamo guardato queste ultime spostarsi da Ovest ad Est (come hanno sempre fatto) per scaricare la loro la pioggia vivificante e la loro neve, indispensabile per mantenere viva la vegetazione degli Stati Uniti. Questi sistemi di perturbazioni, ondata dopo ondata, riempiono i nostri laghi ed i fiumi con l'acqua della pioggia che cade sui nostri vastissimi terreni agricoli, dalle Sierras alle Cascades sino alle Montagne Rocciose. Tuttavia, per una qualche ‘strana’ ragione, nessuno di questi sistemi ha fatto breccia attraverso l'immensa barriera di alta pressione (artificiale, n.d.r.) che persiste al largo della costa occidentale in questo inverno. Perché? Questi sistemi piovosi cozzano contro un 'muro di mattoni' creato dall’alta pressione (si fermano a causa del fronte igroscopico aerodisperso, n.d.r.), si suddividono in parti più minute e riversano il loro contenuto di acqua piovana di nuovo nel Pacifico. Si potrebbe pensare che, essendo potenziali portatrici di radiazioni provenienti dal Giappone, qualcuno abbia deciso di impedir loro di raggiungere la West Coast. L’aumento di radiazioni sarebbe presto stato rilevato dalla rete dei cittadini che monitorano efficacemente il fenomeno.

E' opinione diffusa che la tecnologia umana (geoingegneria) può erigere e mantenere i sistemi ad alta pressione in un luogo specifico, se lo si desidera. E' questo ciò che sta accadendo di fronte alla West Coast? E’ questo il risultato dello sforzo in atto per mantenere più basso possibile il livello delle radiazioni provenienti da Fukushima verso gli Stati Uniti occidentali?

Osservando le sequenze delle foto satellitari e ricordando che i sistemi di alta pressione sono generalmente di forma rotondeggiante, come montagne circolari di aria che ruotano in senso orario, notiamo che i sistemi di alta pressione si dispongono innaturalmente secondo forme squadrate oppure in drastiche configurazioni a 90 gradi. Date un'occhiata voi stessi [ LINK ]. Seguite le tempeste che si muovono da sinistra a destra e osservate che cosa accade loro.

Alcuni dei rivoli di tali perturbazioni finiscono per essere spinti dalla jet stream su fino alla British Columbia, verso tutto il Canada per poi scendere negli Stati Uniti centrali. Questo spiegherebbe, tra l’altro, le letture anomale dei contatori Geiger eseguite su alcuni campioni di neve provenienti dal Missouri.

[1] «Esiste un governo ombra dotato di una propria forza aerea e navale, di un proprio sistema di autofinanziamento, capace di manipolare l'opinione pubblica e di perseguire i propri ideali di interesse nazionale, privo da ogni forma di controllo e non sottoposto al rispetto della legge stessa».

Daniel K. Inouye, Senatore degli Stati Uniti

A questo link le altre significative immagini satellitari a complemento dell'articolo.

Fonte: Freeskies


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