venerdì 29 febbraio 2008

Scie chimiche e scuole

Il sistema trae la sua forza dai deboli

Chi è abituato ad osservare i velivoli chimici, ne conosce ormai molti segreti. Uno dei numerosi aspetti che li rendono distinguibili dai normali aeroplani di linea è costituito dalle rotte percorse, non coincidenti con i corridoi aerei civili. Si ha spesso l'impressione che gli aerei della morte non seguano delle rotte predeterminate, ma che, gestiti dal sistema satellitare, incrocino là dove è necessario bloccare il fronte di una perturbazione, dissolvere dei corpi nuvolosi, intossicare il maggior numero di persone possibile...

E' agevole comunque individuare alcuni casi in cui le traiettorie sono costanti e prevedibili: ad esempio, sopra gli edifici scolastici. Chiunque potrà, infatti, constatare che i tankers percorrono rotte tali da irrorare le aree in cui si trovano gli allievi di asili, scuole elementari, medie e superiori. Gli studenti sono il bersaglio! E' d'uopo che essi ricevano quotidianamente la loro razione di veleni, affinché siano compromessi in modo irreparabile gli equilibri psicofisici, la loro salute, le abilità cognitive. Il sistema "educativo", con le sue molteplici storture e con sopraffine strategie "pedagogiche", farà il resto: i discenti sono destinati a diventare, nelle intenzioni dei globalizzatori, degli automi controllati con le onde elettromagnetiche, con le sostanze chimiche (dai farmaci antidepressivi alle micidiali miscele delle chemtrails), con la propaganda, i media etc.

Né si può ritenere che il perverso potere globale miri a trasformarli tutti e comunque in consumatori, secondo un'interpretazione economicista dei fenomeni, interpretazione non più molto calzante, quanto in cavie da laboratorio o, nel migliore delle ipotesi, in schiavi dalla mente controllata, in una massa di lavoratori, rispetto ai quali le miserabili condizioni degli Iloti erano invidiabili. Semplici numeri, i sudditi del futuro saranno usati per i fini più turpi della sinarchia: saranno considerati contenitori di organi da espiantare, vuoti a perdere, macchinari per eseguire lavori di vario tipo, candidati manciuriani, soldati bionici per le infinite guerre future.

Chi si opporrà sarà vaporizzato; ma, rebus sic stantibus, qualcuno mai si opporrà?

Articolo correlato: Freenfo, I farmaci dietro alla strage della Illinois University, 2008



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giovedì 28 febbraio 2008

Scie chimiche su RADIOBASE (Veneto): programma informativo con interviste

SCIE CHIMICHE su Radio Base, emittente veneta ascoltabile nelle province di Padova, Venezia, Treviso e che trasmette sulle frequenze 99.15, 93.55, 107.4.

Al telefono il Dottor
Corrado Penna (fisico) e Rosario Marcianò.

Ascoltate le interviste.

Prima parte




Per maggiori approfondimenti vi segnaliamo i seguenti link:

http://sciechimiche-zret.blogspot.com/search?q=nebbie

http://scienzamarcia.blogspot.com/

http://freenfo.blogspot.com/

http://straker-61.blogspot.com/search?q=focus



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mercoledì 27 febbraio 2008

Le scie chimiche viste da vicino

Pubblichiamo una testimonianza di un lettore di Rense.com sulle scie chimiche che si possono scorgere viaggiando in aereo. E' un testo che chiama direttamente in causa le responsabilità dei piloti civili: costoro, a differenza di molti normali cittadini non abituati ad osservare il cielo e le sue anomalie, non possono non sapere. Anzi, i piloti, sebbene probabilmente tenuti all'oscuro dei veri scopi inerenti alle operazioni clandestine di irrorazione chimico-biologica, sono in questi anni ultimi anni costretti a dedicarsi agli straordinari, obbligati come sono a scrivere ignobili centoni su vari siti di aeronautica e non solo, per tentare di nascondere le attività di avvelenamento globale, riconducendo le scie velenose ad innocue scie di vapore.


Durante la prima settimana di febbraio, ho viaggiato, come passeggero, su un volo della Virgin America, con un airbus diretto dall'Est verso l'aeroporto internazionale di San Francisco.

Mentre l'aereo era ad una quota di circa 30.000 piedi (9.144 metri), non ho potuto ignorare le scie chimiche che si vedevano distintamente di là dal finestrino.

Gli aerei chimici apparivano generalmente alla stessa quota del velivolo, simili a folli calabroni talmente vicini che davvero sono rimasto sorpreso che nessun altro dei passeggeri se ne sia accorto. Ad occhi sgranati, ho continuato ad osservare numerosi apparecchi, mentre tracciavano un enorme reticolato che si estendeva fino all'orizzonte. Includo una fotografia di questo reticolo che formava una H. Ciò dimostrava un innegabile intento per opera dei piloti di creare il disegno.

Molti degli aerei sembravano simili a jets commerciali della Boeing; alcuni avevano le caratteristiche di aerei più piccoli, più veloci e manovrabili.

E' notevole che l'airbus su cui viaggiavo non generasse alcuna scia né di condensazione né chimica, a differenza degli aerei che volavano alla stessa altitudine.

Le istantanee da me scattate sono state realizzate con molta difficoltà: la luce era intensa, satura di raggi ultravioletti, i riflessi del sole erano molto numerosi: Si procedeva ad una velocità di 500 nodi circa, senza che io potessi subito capire quando si avvicinava un aereo chimico e da quale direzione. Avevo più o meno quattro secondi per inquadrare il velivolo, mettere a fuoco il soggetto e premere il pulsante dello scatto.

E' impossibile che i piloti del mio volo non si accorgessero dell'attività attorno a loro. E' impossibile.

L'airbus ha a bordo un sofisticato sistema radar ed è continuamente tracciato in tempo reale sia da terra sia attraverso i satelliti, dal decollo all'atterraggio; inoltre se era possibile osservare gli aerei chimici dal finestrino della zona passeggeri, i piloti certamente dalla cabina erano in grado di scorgere dal loro ampio finestrino panoramico gli aerei mentre perpetrano i loro crimini ecologici.

Le domande sono le seguenti: che cosa raccontano ai piloti a proposito degli aerei chimici? Che cosa sanno veramente delle operazioni? Di che cosa si autoconvincono?

Le fotografie sono state scattate con una macchina digitale ad alta risoluzione.



A.W.

Fonte: rense.com - Traduzione a cura di Zret


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martedì 26 febbraio 2008

Nel bianco dipinto di bario: Sanremo ed il festival della pozione italiana

"Non tutte le verità sono gradite, mentre tutte le menzogne lo sono".
(S. Brohan)

"La nostra città è collocata su un territorio acclive dal clima mite tra i più belli di Italia". E' questa l'alata frase con cui si apre il Manuale di protezione civile (???) distribuito dal Comune di Sanremo, Assessorato alla protezione civile (???). Il passaggio dell'opuscolo, graziosamente elargito dall'amministrazione ai residenti nella città dei fiori del male susciterebbe ilarità, se non fosse grottesco, anzi tragico. "Clima mite tra i più belli d'Italia?" Chi vive a Sanremo, insieme con i numerosi forestieri che la affollano, in occasione dell'osceno spettacolo carnascialesco definito pomposamente Festival della canzone italiana, può constatare che il clima della città è orribile: in un mese le giornate di sole velato comunque da foschie chimiche sono una decina, un giorno al massimo di pioviggine, gli altri sono immersi in un'atmosfera spettrale con una coltre omogenea grigiastra.

Sanremo, a causa della speculazione edilizia, degli scempi perpetrati in ogni campo da una sequela infinita di amministrazioni inette e scriteriate (uso delle espressioni eufemistiche) era già diventata una suburra; ma il peggio doveva ancora venire! Infatti, con l'estensione dell'operazione scie chimiche alla Liguria dal 5 maggio 2005, Sanremo ha perso irrimediabilmente l'unica attrattiva che le era rimasta: un clima gradevole in tutte le stagioni, con autunni irrorati da piogge e temporali, primavere dal cielo terso ed estati calde, ma con la canicola mitigata dalla brezza marina.

Oggi il clima di Sanremo è schifoso, lo scenario è abominevole, con l'orizzonte perennemente bianco sporco, ma causa ancora più ribrezzo l'ipocrisia dell'Assessorato che dipinge in modo tanto menzognero la realtà, una realtà fatta di caligine chimica, di scie velenose, di nubi pesanti ed immobili come lastre di piombo. D'altronde gli amministratori sanremesi, tranne qualche eccezione, hanno delle facce di tolla: sempre metalli sono.




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lunedì 25 febbraio 2008

La guerra ambientale esiste: ne parla a Radio Base il Generale Fabio Mini

"La guerra ambientale, in qualunque forma, è proibita dalle leggi internazionali. Le Nazioni Unite fin dal 1977 hanno approvato la convenzione contro le modifiche ambientali, il che rende ingiustificabile qualsiasi guerra proprio per i suoi effetti sull'ambiente, ma come succede a molte convenzioni, quella del 1977 è stata ignorata ed i militari hanno anzi accelerato la ricerca e l'applicazione delle tecniche di modificazione del tempo e del clima, facendole passare alla clandestinità. Se prima di quella data, l'uso delle devastazioni ambientali era chiaro e se le modifiche ambientali anche gravissime erano codificate e persino elevate al rango di sviluppo strategico o di progresso tecnologico, oggi non si sa più dove si diriga la ricerca e come si orientino le nuove Armi".

Tenente Generale Fabio Mini


Il Tenente Generale Fabio Mini spiega alcune strategie di guerra e tra queste le metodologie di modificazione climatica (vedi H.A.A.R.P. e chemtrails). Radio Base, all'interno di Linea diretta del 21 febbraio 2008, lo ha intervistato.



Ascolta la trasmissione - Scarica il documento PDF ( Owning the weather: la guerra globale ambientale è già cominciata )


A cura di Liliana Boranga



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domenica 24 febbraio 2008

Collaborazionisti e rinnegati

Oltre al gruppo di patetici pirloti che, nei vari forum, trascorrono intere giornate per denigrare e calunniare i ricercatori sulle scie chimiche, intercalando alle loro nefandezze qualche colossale baggianata pseudo-scientifica, riguardata da utenti e ad amministratori sprovveduti come verità rivelata, agiscono nella Rete personaggi mefistofelici.

Costoro, dopo aver accreditato di sé l'immagine di studiosi seri ed impegnati per denunciare lo scempio chimico, si rivelano spesso per quello che sono: agenti dell'inganno. Davvero è difficile stabilire di chi ci si possa fidare, visto che recentemente si è paventato che gli stessi David Icke e, per giunta Greg Szymanski, sarebbero infiltrati al soldo dei G., la cui funzione precipua è quella di svelare qualche verità minore, intrecciata, però, ad un groviglio inestricabile di bugie e di notizie depistanti. Questo spiegherebbe perché, pur con qualche difficoltà e tra accuse di vario tipo (ma diffuse ad arte per dare all'intera commedia credibilità), questi giornalisti possano scrivere libri ed articoli, rilasciare interviste, gestire siti... senza incorrere in gravi problemi.

Uno dei tanti logs del debunker axlman, alla ricerca di qualcosa su cui blaterare.Lo scenario può apparire inverosimile, ma ci siamo accorti che, nell'ambito dell'informazione "indipendente", i casi di infiltrazione sono assai numerosi. Tralasciando le situazioni più plateali relative ai finti difensori dei cittadini, ci siamo imbattuti nei mesi scorsi in falsi attivisti più o meno abilmente mascherati. E' evidente che costoro devono essere almeno in parte schizofrenici per sostenere tanti ruoli contemporaneamente né si può escludere che siano schiavi dalla mente controllata.

Ora sono militari indottrinati e fanatici incapaci di articolare un pur banale ragionamento da soli, sempre chini a compulsare manualetti di meteorologia e di fisica dell'atmosfera, da cui estrarre qualche frase di cui non capiscono alcunché, loro che non sanno neppure allacciarsi le stringhe delle scarpe. Questi soldatini prussiani scartabellano ad ogni piè sospinto, in ogni discussione, i bignami col grafico di Appleman, simili a quegli allievi che per tradurre male un enunciato di una lingua classica sprofondano la testa nel badiale calepino, alla ricerca disperata della "frase fatta".

In altri casi sono, invece, studentelli universitari o neolaureati o borsisti dalle molte speranze e dalle poche aderenze che, pur di intraprendere una vergognosamente decorosa carriera all'interno dell'Ateneo, allungano la lingua venale su ogni superficie convessa. Essi violentano il metodo scientifico, cambiano, obbedendo proni ad ordini superiori, le leggi di natura, straparlano, vergano idiozie di ogni tipo spacciate per illuminanti dissertazioni di fisica, biologia e medicina, magari con l'imprimatur di un ordinario che insegna una materia perfettamente inutile.

Stirpe esecrabile ed abominevole! Infidi personaggi, vero disonore della cultura, quella vera, non l'arido nozionismo delle università.

A loro parziale discolpa, però, bisogna ammettere che spesso si ha l'impressione che siano individui programmati, scelti per la loro personalità debolissima, facile da plagiare, molle come stracchino: questo spiega perché da un giorno all'altro, essi rivelano il loro orribile volto, gettando la maschera. Qualcuno deve aver fatto scattare un interruttore. Ex abrupto, infatti, questi pennivendoli si trasformano da attivisti forse un po' sofistici (come quelli che, se un aereo chimico non fa loro lo scalpo, continuano a dubitare che il velivolo incroci a quote basse) e con una pericolosa inclinazione allo scientismo, a squallidi portaborse e portavoce dei loro padroni. Contenti loro! Non hanno un briciolo di dignità né quando agiscono dall'interno dei forum, fingendosi attivisti, ma con modi untuosi e gesuitici, per carpire informazioni utili e per delegittimare i veri ricercatori, né quando manifestano le loro reali intenzioni, seminando discordie. Fanatici banditori della scienza-spazzatura, fedifraghi, zelanti nel diffondere menzogne e quando scagliano anatemi contro chi vuole portare alla luce la verità, essi sono simili a certi Zeloti, i sicari che uccidevano a tradimento i loro nemici con un pugnale nascosto in una piega della veste.

Gli Zeloti, però, spesso finivano inchiodati su una... croce.


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sabato 23 febbraio 2008

La voce della Casa bianca (articolo di Susan Brink)

Molte anomalie epidemiologiche sono state segnalate recentemente dai media

E' stata rilevata una precoce insorgenza dell'Alzheimer tra gli adolescenti. Diffuso è anche l'autismo tra gli adolescenti. L'autismo è causato dall'uso di ormoni della crescita negli animali, le cui carni costituiscono un alimento fondamentale nella dieta di molti statunitensi.

Studi medici approfonditi hanno dimostrato che l'incremento dei casi di Alzheimer e di autismo può essere facilmente spiegato con la diffusione di sostanze chimiche nell'atmosfera. L'adolescenza è sempre più precoce, soprattutto tra le bambine: ad otto anni si è già in età puberale.

Il manoscritto di un libro di prossima pubblicazione sulle attività interne della C.I.A. rivela che un ramo dell'agenzia sotto il diretto controllo di Allan Dulles, era interessato al controllo mentale: furono usate droghe e sostanze chimiche su bersagli insospettabili. Esse furono rilasciate nei sistemi di rifornimento idrico di molte città, come San Francisco o, cosa più "affascinante", diffuse nell'aria.

Queste sostanze sono per lo più prodotte da industrie svizzere e gli psicopatici della C.I.A. pensarono che una loro miscela, sebbene non sperimentata prima, potesse servire al controllo mentale. Un altro esperimento riguardò l'uso di microonde su giovani senza tetto, prostitute e carcerati. Sfortunatamente per i carnefici l'impiego delle microonde non servì al controllo mentale, ma cosse gli organi degli sventurati.

Anche se il presidente Richard Nixon ordinò l'interruzione del famigerato programma MK Ultra nel 1973, i progetti continuarono segretamente e sono ancora attuati con la diffusione aerea di elementi chimici e biologici e con altri sistemi.



Susan Brink

January 21 2008

Los Angeles Times

Traduzione di Zret

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venerdì 22 febbraio 2008

Morgellons: chi vuole nasconderci la verità?

Le fibre con punta d'oro ritrovate nei malati di MorgellonsQuando ci si riferisce al morbo di Morgellons e si associa questa orribile patologia alle chemtrails ed alle nanomacchine, cosparse tramite i famigerati tankers chimici, si è consapevoli che certe affermazioni, oltrepassando il limite ammesso dalla "verità" ufficiale, si scontreranno con lo scetticismo di molti ed il patetico dileggio di altri. Da un lato abbiamo infatti la gente comune che, abituata ad una verità edulcorata dai media di regime, fatica a comprendere che effettivamente qualcuno, dal cielo, ci stia lentamente avvelenando. Dall'altro lato assistiamo al fanatico zelo di un manipolo di agenti che, in tutti i modi possibili cercano di tappare la falla nella censura ed assegnano alla nostra ricerca e diffusione di informazioni, l'appellativo di "ridicola invenzione allo stato puro".

Nanomacchine autoassemblanti? Filamenti intelligenti ed autoalimentati? Polimeri bioattivi? Secondo le affermazioni di questi disinformatori si tratta solo del risultato di fantasie da "cospirazionisti". Inutile dire che questi beoti al soldo degli avvelenatori (pagati in realtà da noi) sono bene al corrente del fatto che quanto qui si afferma è rispondente al vero, altrimenti non sprecherebbero il loro tempo ed il denaro dei contribuenti per diffamarci sulla Rete!

Riassumendo... che cosa è il Morgellons? Perché in molti hanno paura solo di affrontare l'argomento? Come mai alcune case editrici addirittura si rifiutano di iniziare o proseguire la loro collaborazione con coloro (pochi, a dire il vero) che vogliono semplicemente informare su quanto di drammatico sta avvenendo nei paesi interessati dalle operazioni clandestine di aerosol? Il Morgellons è originato da esperimenti sulle popolazioni? Chi ha interesse e perché a mantenere il tutto sotto una vergognosa cappa di silenzio? Per quale motivo frange dello Stato mirano a mantenere il silenzio su questo terribile flagello? A quale livello i nostri governi sono coinvolti nella sperimentazione "per mezzo di aerosol" di nuove tecnologie atte a trasformare la popolazione in esseri semibionici?

E' dimostrato che nella nostra atmosfera viene sparsa la smartdust (polvere "intelligente", già usata in Iraq ed Afghanistan per spiare le truppe nemiche). Gli scienziati Michael Castle, Hildegarde Staninger, Michael karjo, Donald Scott sono certi che la diffusione della smurtdust è all'origine del morbo di Morgellons, ma stranamente nessun organo ufficiale accreditato vi accenna. Ufficialmente il nesso tra questa patologia e le chemtrails, non esiste. Anzi, questi scienziati indipendenti sono quotidianamente costretti ad affrontare attacchi volti al loro discredito attraverso la calunnia e la diffamazione. Costoro hanno scoperto che le nanofibre che fuoriescono dalle ferite dei malati di morgellons, sono in grado di trasmettere e ricevere sia immagini sia suoni. E' chiaro dunque che la popolazione umana è attualmente sottoposta ad una serie di tests clandestini atti a modificare progressivamente il DNA umano (molti bambini nascono già portatori del Morgellons) e per trasformare gli esseri viventi in una sorta di ripetitori di segnali wireless (Tutto intorno a te...).

Sulla base di alcune nostre ricerche, pare che alcuni ospedali italiani stiano affrontando una situazione epidemiologica non più sostenibile: da un lato i casi sempre più numerosi di Morgellons, che non si sa come curare (almeno qui in Italia), dall'altro il rifiuto di prendere in cura le persone affette da questa affezione... perchè visti come "patata bollente".

Il giornalista statunitense Tim Swartz scrive: "Esistono dati convincenti i quali indicano che il Morgellons è associato alla tecnologia, specialmente alle nanomacchine sotto forma di nanostrutture. La National science foundation (N.S.F.) definisce nanofibre delle strutture che hanno almeno le dimensioni di 100 nanometri o meno. I campioni di fibre, estratti dai pazienti di Morgellons, se esposti a calore, non bruciano, se non ad una temperatura di 1.700 gradi Fahreneit. Osservate al microscopio elettronico, le fibre non appaiono organiche: non hanno cellule eucariotiche né membrana cellulare. Dal momento che il Morgellons non è un parassita, esso è una macchina. In marzo ed aprile, Jeff Rense ha pubblicato e diffuso alcune valide ricerche basate su analisi scientifiche di tipo spettroscopico. Le ricerche sono state condotte sotto l'egida della tossicologa,
Dottoressa Hildegarde dell'Integrative Health International di Lakewood, California.

I primi risultati sono stati inquietanti. Il Morgellons sembra essere l'invasione del tessuto umano per opera di una nanotecnologia finalizzata alla comunicazione sotto forma di nanotubi, nanocavi, nanostrumenti in grado di assemblarsi da soli e di replicarsi e dotati di sensori.

Altre configurazioni associate al Morgellons veicolano frammenti geneticamente modificati di D.N.A. e di R.N.A. Le nanomacchine del Morgellons proliferano in ambiente alcalino ed usano l'energia bioelettrica dell'organismo ed altre fonti non identificate per alimentarsi. Esiste anche l'evidenza che certe nanomacchine contengono al loro interno delle batterie. Le nanomacchine del Morgellons sono costruite per ricevere specifiche microonde, segnali E.M.F., E.L.F. ed onde radio".

I ricercatori sono in possesso da diversi anni della tecnologia adatta alla realizzazione di progetti che sembrano originati dalla mente di un folle. Ora, con cautela, filtrano alcune notizie sui "progressi" raggiunti e si cerca di disseminare queste informazioni con l'alibi di una nuova era ricca di vantaggi enormi per l'uomo e per la "civiltà" in genere. Ecco come vengono descritte alcune applicazioni che si basano sull'uso di nanomacchine autoalimentate, nanotubi, nanocavi, filamenti, etc.

***

Nanoantenne in una microfibra per generare energia elettrica

Fonte: reuters.com, genitronsviluppo.com

Un team di scienziati statunitensi diretti da Zhong Lin Wang hanno messo a punto un nuovo tessuto in microfibra che genera energia elettrica, in grado di creare abbastanza corrente per ricaricare un telefono cellulare o un lettore MP3. Una semplice camicia, il cui tessuto potrebbe generare energia elettrica per chi la indossa semplicemente passeggiando o anche quando mossa da una leggera brezza.

"La microfibra a base di nanogeneratori sarebbe un modo semplice ed economico per convertire l'energia raccolta dal movimento fisico in energia elettrica" così dichiara Zhong Lin Wang del Georgia Institute of Technology, che ha guidato lo studio. I nanogeneratori sfruttano le proprietà dell'ossido di zinco un semiconduttore - nanoantenne - ossia minuscoli filamenti 1000 volte più fini della larghezza di un capello umano che saranno incorporati nel tessuto in coppie di microscopici pennelli.

Una delle 2 fibre in coppia è rivestita con oro e serve da elettrodo. Così le coppie di materiali diversi attraverso il movimento del corpo, sfregandosi, convertono il movimento meccanico in energia elettrica. Il team di scienziati alle prese con i nanogeneratori spiegano che questi immersi per 12 ore in determinate sostanze "crescono automaticamente sulla superficie della fibra", così ha detto Wang. "In linea di principio, è possibile utilizzare qualsiasi fibra, a patto che conduca elettricità".

Finora, i ricercatori hanno dimostrato il principio e sviluppato un piccolo prototipo. Sempre Wang: "Le nostre stime mostrano che possiamo ottenere fino a 80 milliwatt per metro quadrato di tessuto. Questo è sufficiente per fornire energia elettrica per un iPod o ricaricare la batteria di un telefono cellulare", "quello che abbiamo fatto è dimostrare il principio fondamentale e il meccanismo". Il materiale potrebbe essere utilizzato benissimo da escursionisti o in settori come la biomedicina o il monitoraggio ambientale.

Un grande ostacolo rimane: l'ossido di zinco degrada quando si bagna. Il team di Wang quinid sta lavorando su un processo di come creare un mantello per proteggere le microfibre del tessuto in lavanderia.

***

Su "Nature": Indumenti a generazione di energia

Fonte: lescienze.espresso.repubblica.it

Sono tessuti con fibre di Kevlar su cui vengono fatti crescere i nanocavi di ossido di zinco in senso radiale.

Fibre tessili ricoperte di nanocavi di ossido di zinco possono generare una corrente elettrica sfruttando l’effetto piezoelettrico ed essere combinate in modo da poter essere integrate in un tessuto da cui si può ricavare, in linea di principio, indumenti a generazione di energia. Ciò aprirebbe la strada alla realizzazione di giacche in grado di alimentare piccoli dispositivi elettronici in situazioni critiche, come nel caso di azioni militari.

È quanto spiegano in un articolo pubblicato sull’ultimo numero della rivista “Nature” i ricercatori del Georgia Institute of Technology che hanno realizzato il dispositivo.

Il gruppo di Zhong Lin Wang in realtà non è nuovo a questo tipo di realizzazioni: già nell’aprile dello scorso anno aveva annunciato la possibilità di nanogeneratori in grado di sfruttare l'energia dispersa nell’ambiente in forma di onde di ultrasuoni o vibrazioni meccaniche, o addirittura di quella del flusso sanguigno. Il sistema ibrido microfibre-nanocavi presentato ora si basa proprio su quel progetto, che sfruttava le proprietà uniche delle nanostrutture di ossido di zinco, sia piezoelettriche sia semiconduttrici. Tali nanostrutture vengono poi integrate in un nanogeneratore che ha le dimensioni di un quadrato di 3 millimetri di lato, in grado di produrre una corrente elettrica fino a 800 nanoampere e una differenza di potenziale di 20 millivolt.

Questi ultimi generatori a microfibre si basano sugli stessi principi, ma sono realizzati con materiali flessibili e sono progettati per catturare l’energia a bassa frequenza di vibrazioni meccaniche. Sono costituite da fibre di Kevlar su cui vengono fatti crescere nanocavi di ossido di zinco in senso radiale, a partire da una “radice” avvolta in un materiale polimerico fino a costituire una struttura simile a quella di una spazzola per capelli. Una delle fibre in ogni coppia è anche rivestita di oro e funge da elettrodo deflettendo oltre a ciò le punte dei nanocavi.



La storia ci insegna che il silenzio, la censura ed il disinteresse, si pagano sovente a caro prezzo. Ascoltare per una volta chi urla nel silenzio, potrebbe salvarvi la vita.

Comitato nazionale Tanker Enemy


giovedì 21 febbraio 2008

La Terra come arma nel XXI secolo

Il testo che proponiamo, pur richiamandosi ad un saggio non recente della scienziata statunitense Rosalie Bertell, è di grande attualità, alla luce della documentazione reperita, in primis su H.A.A.R.P., riferita al nesso tra micidiali armi segrete da un lato, fenomeni meteorologici e sismici, dall'altro.

La Terra come arma nel XXI secolo

Di Rahab S. Hawa


Mentre gli scienziati, i governi, i gruppi di cittadini si preoccupano delle emissioni di gas serra e dei loro effetti sul pianeta, il ruolo dei militari sui cambiamenti climatici è spesso ignorato.

“Quando si manifesta una crisi ambientale, di solito solo l’economia civile è coinvolta per modificare i bilanci, mentre raramente sono chiamati in causa i programmi militari”, afferma la dottoressa Rosalie Bertell, nota scienziata ed attivista contro il nucleare.

Secondo la scienziata, i militari agiscono impunemente quando inquinano l’ecosistema e causano disastri ecologici.

Nel suo libro intitolato “Pianeta terra: l’ultima arma (2000)”, ella cita molti esempi, dal conflitto nel Vietnam alla guerra del Golfo, ai bombardamenti della N.A.T.O. nel Kosovo.

Queste conflagrazioni non solo hanno distrutto delle vite umane, ma anche contaminato estese regioni.

Vari scienziati hanno previsto monsoni più rovinosi, piogge acide, forti tempeste ed alluvioni in tutto il globo. Tuttavia queste devastazioni impallidiscono se confrontate con i danni che i militari sono in grado di infliggere al pianeta terra.

Gli esperimenti che i militari, soprattutto statunitensi, hanno compiuto in questi ultimi decenni, esperimenti che coinvolgono lo strato di ozono, la manipolazione del tempo e l’uso di tecnologie per sondare l’interno della terra, sono un preludio delle guerre che saranno scatenate nel corso del XXI secolo.

“Hanno intenzione di portare i conflitti nello spazio”, afferma la Bertell.

Secondo la Bertell, 300 megatoni di esplosioni nucleari tra il 1945 ed il 1963, hanno ridotto lo strato di ozono del 4%. Secondo gli scienziati, una perdita dell’1% potrebbe significare tra l’1 ed il 3% in più di radiazioni ultraviolette che raggiungono la terra. Questo potrebbe causare un incremento dei melanomi e danneggiare le forme di vita.

Negli anni ’90 del XX secolo, esperimenti militari statunitensi, con razzi propulsi ad energia nucleare, erano diventati attività di routine. Queste missioni spaziali erano molto pericolose, poiché il plutonio potrebbe essere disperso in ampie regioni della terra, in seguito ad un incidente. […]

Secondo la Bertell, armi elettromagnetiche “sono in grado di causare terremoti in siti scelti come bersaglio, sprigionando energie equivalenti alle più forti esplosioni nucleari”. Negli ultimi 40 anni, l’esercito degli Stati Uniti ha condotto esperimenti nell’atmosfera, usando onde elettromagnetiche e sostanze chimiche.

Per ottenere il controllo del clima si usano il laser e le sostanze chimiche, per verificare se è possibile danneggiare lo strato di ozono al di sopra del territorio nemico, causare danni alle colture ed alla salute degli esseri umani, attraverso l’esposizione ai raggi ultravioletti.

Elementi come il bario ed il litio sono stati rilasciati al di sopra dello strato di ozono, creando spettacolari aloni luminosi e nubi artificiali risplendenti, che sono state viste nel Nord America negli anni ‘80 e ’90 del XX secolo.

Secondo la Bertell, “I cambiamenti nell’atmosfera provocano conformi cambiamenti nel tempo e nel clima terrestre”.

Un altro sistema è l’uso onde elettromagnetiche a bassa frequenza che possono attraversare la crosta terrestre e gli oceani e sono state usate per scandagliare gli strati superiori dell’atmosfera e la struttura interna della terra.

Queste onde, inoltre, sono impiegate per trasmettere effetti meccanici e vibrazioni anche a grande distanza. Possono manipolare il tempo, creando tempeste e piogge torrenziali in un’area. Queste onde possono generare sommovimenti della litosfera. Si sa che i terremoti interagiscono con la ionosfera: infatti molti dei sismi che sono occorsi negli anni recenti, sono stati preceduti da fenomeni inspiegabili. Ad esempio, il terremoto che squassò il Tang Shan in Cina, del 28 luglio 1976, in cui morirono 650.000 persone, fu preceduto da un bagliore causato dalle onde a bassa frequenza irradiate dai Sovietici per riscaldare la ionosfera.

Il 12 settembre 1989, a San Francisco, in California, furono rilevate inusuali onde a bassissima frequenza. Queste onde crebbero in intensità, quindi diminuirono il 5 ottobre. Il 17 ottobre, esse furono di nuovo registrate, con segnali così forti che andarono a fondo scala. Tre ore dopo avvenne il terremoto.

Il Washington Times, nel marzo del 1992, riportava la notizia secondo la quale i satelliti ed i sensori di terra rilevarono misteriose radioonde ed un’attività elettromagnetica prima di disastrosi fenomeni tellurici in California, Armenia e Giappone tra il 1986 ed il 1989. Il sisma che colpì Los Angeles il 17 gennaio 1994 fu preannunciato da inconsuete radioonde e da due boati.

Il segretario della Difesa statunitense, nel 1977, commentando le nuove minacce dei movimenti terroristici, affermò: “Essi possono alterare il clima, causare terremoti ed eruzioni vulcaniche, usando onde elettromagnetiche”.

“I militari hanno l’abitudine di accusare altri di possedere capacità che essi hanno”, chiosa la Bertell.

Secondo la scienziata, El Nino, nel 1997/98, cui sono state imputate anomalie meteorologiche in tutto il mondo, era stato preceduto da violenti interventi di destabilizzazione climatica.

A causa della stretta connessione tra l’atmosfera terrestre ed il clima, non sorprende di trovare che le attività militari hanno avuto un impatto sui modelli meteorologici.

Il fatto che queste attività possano determinare anomalie come parte di una deliberata guerra geofisica, è una prospettiva terribile per il pianeta.

Evidentemente “Il contributo dei militari è uno dei problemi di sopravvivenza più inquietanti per il XXI secolo”, conclude la Bertell.


Fonte: twnside.org.sg

Titolo originale: The Earth as a weapon in 21st Century of Wars
Traduzione a cura di Tanker Enemy


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martedì 19 febbraio 2008

U.F.O. con scia sopra Sanremo

Il giorno 28 gennaio 2008, alle ore 17:53, nel cielo di Sanremo, abbiamo filmato un U.F.O. di forma lenticolare. Le immagini mostrano un oggetto da cui sembra promanare un alone luminoso. E' singolare che dall'ordigno si allunghi una scia: negli annali dell'Ufologia si registrano pochi casi di O.V.N.I. associati ad una scia. Purtroppo, al momento delle riprese finalizzate ad immortalare il cielo chimico, dopo una giornata di irrorazioni, non ci si è accorti del disco che risulta visibile così solo per pochi istanti, non essendo stato seguito nei suoi spostamenti. Tuttavia alcuni fotogrammi ingranditi consentono di apprezzare la forma oblunga dell'U.F.O. ed una serie di luci che sembrano roteare intorno all’oggetto. Siamo propensi ad escludere che si tratti di un volatile o di un aeroplano.


Into the wild

Into the wild - Nelle terre selvagge è un film del 2007, diretto da Sean Penn, tratto da una storia realmente accaduta e basata sul romanzo di Jon Krakauer, intitolato Nelle terre estreme.

"Il film racconta la storia vera di Christopher McCandless che subito dopo la laurea, nel 1990, abbandona amici e famiglia per sfuggire ad una società in cui non riesce più a vivere. La sua inquietudine, in parte dovuta al pessimo rapporto con la famiglia, lo porta a viaggiare per due anni negli Stati Uniti e nel Messico del nord, con lo pseudonimo di Alexander Supertramp. Durante il suo lungo viaggio verso l'Alaska, incontra sulla sua strada diverse persone, una coppia hippie, una giovane cantautrice ed un anziano veterano": questi incontri lo fortificano in modo che possa affrontare le immense terre dell'Alaska. Qui trova la natura selvaggia ed incontaminata (sic) che gli fa comprendere che la felicità non è nelle cose che lo circondano, ma in sé stessi. Muore qui nel 1992, ma le cause sono incerte (forse per inedia o per il freddo), capendo finalmente che la felicità è sì, dentro di sé, ma, per essere vera deve essere condivisa con qualcuno. Nel suo cuore, prima di morire, riesce a perdonare i suoi genitori". (da Wikipedia)

Di questa pellicola in cui sono accostati il vagheggiamento di una natura serenatrice, conosciuta ed amata, secondo la lezione di Thoreau, ai tòpoi del viaggio e dell'avventura on the road, (Kerouac docet), ci interessa un particolare: infatti, al minuto 12:05, il protagonista, mentre nel cielo si stagliano le solite mostruose scie chimiche generate contemporaneamente da cinque-sei aerei, afferma, in modo poi non tanto sibillino: "Per non essere più avvelenato dalla civiltà".

Come interpretare la concomitanza tra le scie venefiche ed il riferimento ad un avvelenamento perpetrato dalla civiltà? E' solo una coincidenza o piuttosto il regista ha voluto lanciare un messaggio, nell'ambito di una denuncia che non può essere esplicita, a causa della censura in cui incorre chiunque osi svelare qualche verità scottante.

Se fosse corretta quest'ultima interpretazione, ci troveremmo di fronte ad un'azione di disturbo del tutto eccezionale che contrasta con la tendenza prevalente all'interno della cinematografia e delle produzioni televisive in cui le chemtralis sono mostrate, esibite, introdotte quasi fossero un aspetto normale, consueto dello scenario.

Non solo, come dimostrato in Disney e le chemtrails ed in Programmazione, le cicatrici chimiche sfregiano i cieli dei cartoni animati onde le menti dei piccoli telespettatori subiscano un precoce e forse irreversibile condizionamento mentale. Addirittura in molti films rimasterizzati su supporto DVD per la visione domestica, in alcune inquadrature in cui si poteva notare un cielo sereno o cosparso di nuvole naturali, sono state aggiunte subdolamente delle scie mortali. Ciò è riscontrabile ad esempio, in Bianco, rosso e Verdone, celebre commedia di e con Carlo Verdone. Sarà istruttivo quindi confrontare la versione originale del film con quella rimasterizzata.

E' proprio una situazione orwelliana: viene, infatti, non solo modificato il presente, ma anche cambiato il passato affinché esso si allinei con le sempre mutevoli esigenze di mistificazione dei potenti. Le scie che deturpano il cielo sono sempre esistite. Falso! L'inganno dura da sempre, ma sta per essere svelato, perché Nihil occultum quod non scie-tur, Non esiste nulla di occultò che non sarà rivelato, scie letali incluse.



Per la stesura di questo articolo, ringraziamo il gentilissimo Muska.



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lunedì 18 febbraio 2008

La falsa autocisterna

Il 'fake' fotograficoIn questi ultimi mesi abbiamo assistito ad un inasprimento dei toni (già prima molto al di sopra delle righe) per opera dei disinformatori di mestiere che, in mille modi, stanno cercando di contrastare le attività di controinformazione riguardanti le scie chimiche. Questi loschi individui imperversano su decine di forum e blogs, con l'unico obiettivo di gettare il discredito su chi, come noi, si è impegnato nella dura battaglia contro gli avvelenatori. E' palese che, se qui si trattassero temi non rispondenti al vero, nessuno, nelle alte sfere, si preoccuperebbe di sguinzagliare sulla Rete decine di agenti, debitamente stipendiati dallo Stato o da frange occulte dello Stato, col solo obiettivo di ridicolizzare la questione chemtrails nonché coloro che osano parlarne.

Uno dei dettagli: il fanalino...Notiamo, però, un certo disorientamento tra la sacra setta dei debunkers: infatti, nonostante i primi che intervennero aspramente contro di noi siano ancora attivi (vedasi axlman alias assman, hanmar, scie-nziato, acarsterminator), si sono aggiunti altri ciarlatani a dar manforte ai disinformatori storici. Azione alquanto vana, visti i risultati. Possiamo affermare che oggi, almeno 15 milioni di cittadini italiani sono al corrente che qualcuno lassù li sta lentamente avvelenando e certo... questo è un ottimo risultato, per noi. Non lo è in effetti per coloro che gestiscono le operazioni clandestine di aerosol nei cieli del mondo nonché sul nostro territorio! Quindi, nonostante il folle impegno di questi venduti "per un pugno di dollari", il risultato, per chi li foraggia, è deludente.

Il segugio axlman...Ecco quindi che, giunti alla frutta, i nostri amici giocano un'ennesima carta: quella del fake fotografico. Infatti, il 9 febbraio 2008, sul forum di Luogocomune.net, compare dal nulla una fantomatica fotografia, postata da un utente appena iscrittosi per l'occasione, il quale scrive: "Mi chiamo Michele e sono uno studente all'università di Venezia. E' da un po' che seguo il discorso sulle scie chimiche e sono sinceramente perplesso, soprattutto da quando un mio amico nordamericano, conosciuto durante un viaggio, mi ha mandato questa foto. Quello che mi ha stupito e preoccupato è che ha scelto di mandarmela per posta ordinaria... Ha preso un dischetto, lo ha infilato in una busta e me lo ha inviato. Io non so che pensare".

L'intervento non sortisce il risultato sperato ed infatti sul forum di LC, più di un utente nutre seri dubbi sull'autenticità della fotografia mostrata dal nuovo iscritto "sminatore". La cosa finisce lì ed alla richiesta di chiarimenti non viene dato alcun seguito.

Il 13 febbraio, il nostro "sminatore" si fa di nuovo vivo, scrivendo nell'area commenti all'articolo "Storia degli esperimenti segreti su cavie umane (prima parte)", pubblicato sul blog di Straker.

"Ciao Straker. E' da un po' che seguo il discorso scie e qualche tempo fa ho ricevuto una foto, che ho postato su luogocomune.net. A quanto pare si tratta di una bufala e ci ho fatto una figura di m... Ormai sono convinto pure io che sia un falso. Vorrei comunque avere il tuo parere, se possibile".

Ovviamente, una volta osservata l'immagine, appariva subito chiaro anche al sottoscritto che quella foto era un goffo tentativo di trarre in inganno qualche ingenuo, per cui confermai a sminatore che l'opinione degli utenti di LC interpellati era corretta: l'istantanea, ritraente due cisterne della CPC, azienda produttrice di agenti chimici compreso il bario, era un fake.

La fotografia originale tratta da WikipediaPassano alcuni giorni, dopodiché sul forum di Focus, abituale ritrovo organizzativo per i disinformatori di cui si parlava prima (vezzeggiati e protetti, come sappiamo, dalla redazione della nota rivista di scienza-spazzatura), ecco che fa la sua bella apparizione la foto originale dalla quale è stato realizzato il maldestro fotomontaggio. E' il 17 febbraio 2008, allorquando l'immagine compare, tratta dal sito di Wikipedia e postata dal finto nuovo utente (abile nell'occasione ad aprire un contraddittorio sulla vicenda relativa al fotomontaggio, ma in realtà una multiutenza) "Tuttle", appena iscrittosi per l'occasione.

Caso vuole che le due cisterne siano normali autocisterne per il rifornimento di carburante della compagnia petrolifera Shell. La rete metallica è assente e, dettaglio non da poco, il file postato dai nostri debunkers, che asseriscono di averlo trovato per caso, ha la seguente dicitura: "745px-Beladen_und_Betanken_am_Flughafen_in_Helsinki_01.jpg" (Beladen und Betanken am Flughafen in Helsinki). Insomma... nemmeno la foto pare essere di origine statunitense ed è lecito quindi pensare che tutta questa storia sia stata architettata sin dall'inizio per indurre qualcuno di noi (e forse lo stesso utente di LC "sminatore", ma su questo non possiamo avere certezze) a cadere in una trappola ben congegnata e sulla quale i nostri segugi avrebbero certamente ricamato nuovi mirabolanti e chilometrici post.

Nonostante ciò, però, evidentemente delusi, ma non certo arresisi all'evidenza del loro flop (forse ci sottovalutano), i cari agenti da strapazzo, volendo comunque sfruttare il lavoro svolto, si inerpicano in affermazioni volte a far pensare che qualcuno sia invece cascato nella trappola. Infatti, Brain_use (meglio conoscuito come Brain_Fuse), con una sgangherata sintassi, scrive:

"Quello che è allucinante non sono tanto i boccaloni pronti a credere a qualsiasi boiata pur di sostenere il complotto: quelli ci saranno sempre. Quello che è allucinante è che ci sia gente in giro pronta a spacciare e sostenere simili falsità e a auto-classificarsi 'Ricercatore della verità'".

Forse vogliono alludere ad una falsa prova immessa sulla Rete da qualche attivista (o magari proprio da noi) con lo scopo di avvalorare le nostre affermazioni sul fenomeno chemtrails?! Sono arrivati a questo punto? Non sanno più che cosa inventarsi per gettare fango sui ricercatori indipendenti?


Dunque i nostri eroi disinformatori hanno ancora una volta dimostrato di essere dei veri affossatori della verità, in grado di ribaltare, di volta in volta, i risultati di qualsiasi ricerca, a loro uso e consumo e, soprattutto, hanno dato prova di essere davvero arrivati al capolinea! Ebbene, questa constatazione ci dimostra, una volta di più, che siamo sulla strada giusta nella ricerca della verità, la verità vera e non quella edulcorata dei servi di regime.

Clicca QUI per visualizzare le due foto messe a confronto.

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sabato 16 febbraio 2008

Scie chimiche in alta quota

E' noto che le scie chimiche vengono di solito rilasciate a bassa quota, dove, alle nostre latitudini, con l'eccezione quindi delle regioni circumpolari, le pur rarissime contrails si formano solo almeno sopra gli 8.000 metri nella troposfera, con umidità relativa pari o superiore al 70% circa e temperature vicine ai 40-42 gradi sotto zero.

Tuttavia è indubbio che sono usati droni (vedi W. Thomas, Le scie chimiche compromettono la vita sulla terra) per diffondere elementi chimici anche in gran parte dell’involucro gassoso che avvolge il pianeta: l'attività, infatti, implica una saturazione dell'atmosfera per fini che non sono soltanto riferibili alla manipolazione climatica. Per questo motivo, anche quando si instaurano aree di alta pressione, si notano aerei chimici che volano più alti del solito o, quando, a causa della quota eccessivamente elevata, gli aerei della morte non si possono scorgere, si nota comunque che il cielo è opaco, velato da una nebbia chimica, una patina uniforme che offusca la luce solare, il tutto seppure in concomitanza con bassi parametri di umidità.



Spesso, durante la notte e fino all’alba, si ode il rombo dei velivoli, ben distinguibili grazie alle loro luci di navigazione, mentre spargono i loro veleni a quote ancora più basse, nell'ambito di un'operazione di mantenimento, volta a dissolvere le poche nuvole che si formano ed a riempire l'aria di metalli pesanti per aumentarne la conducibilità.

Un fenomeno sempre più frequente è il rapido dissolvimento dei corpi nuvolosi, pur in assenza di tankers: quando tale fenomeno non è ascrivibile a fattori naturali (correnti, moti convettivi, variazione di valori termici, barici, igrometrici...), si deve ipotizzare che, come congetturato nell'articolo Onde radio e valori igrometrici con importanti conferme in Scie chimiche: le possibili menzogne future, i manigoldi ricorrano ai campi elettromagnetici per ridurre l'umidità dell'aria e quindi ostacolare la formazione dei cumuli.

Le onde elettrodinamiche
, legate ad un incremento delle temperature ed all'origine di notevoli danni agli organismi viventi, danni tipici delle radiazioni non ionizzanti, si connettono ad una molteplicità di obiettivi che diverranno chiari nei prossimi mesi.

La presenza di irrorazioni notturne viene spesso evidenziata da un cielo biancastro già di prima mattina.
La presenza di irrorazioni notturne viene spesso evidenziata da un cielo biancastro già di prima mattina.

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venerdì 15 febbraio 2008

I nostri video su Arcoiris.tv

I nostri filmati su Arcoiris.tvComunichiamo ai nostri affezionati lettori che alcuni dei nostri filmati di maggiore interesse sono ora riuniti un unico file video scaricabile, anche in alta definizione, dal sito web di arcoiris.tv. Vogliamo qui ringraziare il gentilissimo amico Paolo Mongiorgi (Arcoiris tv Bologna) per il suo interessamento alla questione "chemtrails" e per essersi prodigato al fine di poter condividere il nostro materiale multimediale sia su arcoiris web sia sul canale satellitare.


Guarda nel formato RealPlayer - ADSL Guarda nel formato Windows Media Player - ADSL Guarda e scarica nel formato DivXScarica il filmatoAscolta MP3

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giovedì 14 febbraio 2008

Flight Explorer non identifica i velivoli chimici

A quanto pare l'AIRNAV RADAR non è l'unico strumento che non è in grado di identificare gli aerei impegnati nelle operazioni clandestine di aerosol. Infatti, uno scrupoloso studio del team di Chemtrail Central, che ha impiegato Flight Explorer, potente software di tracciamento dei voli commerciali, nato nel lontano 1997 (quindi assolutamente capace di gestire sia i dati del vecchio standard MODE-S sia quelli del più recente ADS-B) e adoperato da professionisti del settore aeronautico nonché da piloti, conferma le nostre stesse conclusioni: i tankers chimici non inviano dati della loro posizione e quota e non appaiono sulla mappa di Flight Explorer.

Qui l'articolo originale e qui un nostro filmato relativo a questo inquietante e non eludibile aspetto della questione scie chimiche. L'E.N.A.C., a tal proposito, che cosa afferma?


Ing. Claudio Eminente (E.N.A.C.):

"[...] ... diciamo i cosiddetti contrails, cioè le scie di condensazione, non sono collegate con un aumento del trasporto pubblico ma ovviamente sono legate ad un fenomeno chimico e fisico che è la combustione e quindi la formazione dei gas di scarico e le condizioni atmosferiche in cui questi gas di scarico vanno ad interferire e questo è irrilevante, ovviamente, col fatto che ci sia un aumento se non per un aumento del numero di possibili scie di condensazione".

Ci pare di aver compreso che il dottor Eminente non imputa la rilevante presenza delle sue... "scie di condensa" ad un aumentato traffico civile, ma poi si perde e dà l'idea di uno che sappia di più di quanto riveli. Insomma, se queste scie CHIMICHE non sono prodotte da aerei commerciali, da che cosa e da chi sono rilasciate? Non è dato saperlo. L'ingegner Claudio Eminente conclude che, se si tratta di velivoli militari, non è competenza dell'E.N.A.C., per cui il problema non esiste.

Tornando allo studio degli amici di Chemtrail Central, ecco le conclusioni in lingua inglese:

The goal of this research was to determine if there was a type of trail that was inconsistent with normal contrails, especially with regard to increased persistence. What was found is that highly persistent trails that last for many hours were seen above Houston, TX on a majority (60%) of observable days during the data collection period. However during this time period none of the 46 Flight Explorer confirmed contrails observed persisted for over 30 minutes and most contrails were under 30 seconds of persistence. Additionally it was discovered that the jets that were responsible for leaving highly persistent trails that last for hours did not ever appear on Flight Explorer and were documented for 8 separate instances, including one instance with two jets in formation.

These unidentifiable jets were found to produce a contrail that was consistent with confirmed contrails during the periods when they weren't leaving highly persistent trails. Highly persistent trails are often seen in the form of isolated relatively short strips, as well as large areas of cirrus aviaticus clouds, but on rare occasions have been seen in totally unique grid and wheel formations. It is hoped that others will endeavor to repeat these observations and publish their results. By repeating the basic observations for persistence length and whether the flight appears on Flight Explorer, it will be seen whether or not a trend emerges confirming the existence of a unique category of trail.

Atmospheric differences due to higher moisture and colder temperatures in different locations will produce greater maximum persistence observed for identifiable traffic. For those in locations with greatest contrailing potential, the task of collecting data on highly persistent trails from unidentifiable flights will be hardest. In this research I have gone to great lengths to measure and characterize my observations as accurately as possible in order to provide the clearest representation possible given the resources available.


Di seguito la traduzione a cura di Corrado Penna

Il fine di questa ricerca era di determinare se ci fosse un tipo di scia che non potesse essere inclusa tra le normali scie di condensa, con particolare riguardo all’aumento nel tempo di persistenza delle scie.

É stato rilevato che le scie altamente persistenti per diverse ore nei cieli sopra Houston (Texas), si potevano scorgere nella maggior parte dei giorni in cui l’osservazione del cielo era possibile (60% dei casi) durante il periodo della raccolta di questi dati.

Tuttavia, durante questo lasso di tempo, nessuna delle scie di condensa osservate e confermate dal Flight Explorer permaneva per oltre trenta (30) minuti. La maggior parte delle scie di condensa durava meno di 30 secondi. Inoltre fu scoperto che i jet responsabili del rilascio di scie altamente persistenti (permanenza nel cielo dell’ordine di alcune ore) non apparivano nemmeno sul Flight Explorer ed erano documentati come otto (8) casi distinti, incluso un caso di due jet in formazione.



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Una pubblicazione ufficiale della Marina: distruggere l'economia di uno stato con alluvioni e siccità artificiali

Il testo che abbiamo tradotto evidenzia solo un ridicolo risvolto delle mostruose capacità che i militari possiedono ed hanno acquisito già molti decenni or sono, in ordine al controllo del clima e del tempo. Sebbene quindi nell'articolo si sottovaluti notevolmente la reale ed attuale incidenza di questa tecnologia, abbiamo deciso ugualmente di pubblicare il pezzo, poiché chiama in causa la Marina degli Stati Uniti. Infatti, secondo numerosi ricercatori l'infame operazione "scie chimiche" è gestita dall'Office of naval intelligence (O.N.I.) per conto dello S.M.O.M. L'articolo in oggetto si basa appunto su un dossier ufficiale della Marina, recentemente rilasciato.

Un recente documento della Marina statunitense si riferisce ad alluvioni ed a siccità artificiali per distruggere l'economia di uno stato nemico.

"La modificazione meteorologica fu usata con successo nel Vietnam per impedire i movimenti di truppe ed i rifornimenti dal Vietnam settentrionale al Vietnam meridionale, ma da quel tempo la ricerca militare sulla modificazione meteorologica si è concentrata sugli Stati Uniti". Ciò è scritto in un documento ufficiale della Divisione sulle armi marine ed aeree, declassificato lo scorso mese grazie al Freedom information act.

Il testo concerne tecniche per influire sul tempo, col fine di "conferire all'esercito degli Stati Uniti una capacità di modificare il tempo", per ostacolare i movimenti di soldati per mezzo di nubifragi, tempeste di neve etc. e per danneggiare il sistema produttivo di un paese nemico con piogge torrenziali o con la siccità.

Il documento è privo di data, ma è chiaro che si può collocare nel periodo della Guerra fredda. Tra il 1948 ed il 1949 furono elaborate tecnologie e creati strumenti che furono usati con successo per indebolire gli uragani, per il controllo della nebbia e per attenuare la siccità. Le applicazioni militari di queste tecnologie furono esibite nel 1966, nell’ambito del Progetto Popeye, col quale furono intensificate le precipitazioni piovose per ostacolare i movimenti di truppe lungo il sentiero di Ho Chi Minh.

Nel 1980, gli Stati Uniti ratificarono un trattato volto a bandire la manipolazione meteorologica a fini militari. Tuttavia, qualcuno nell'esercito ha continuato a cullare l'idea del controllo climatico. Un documento del 1996 dell'Aeronautica militare recita: "La nostra visione è che dal 2025 i militari potrebbero influire sul tempo sia su mesoscala sia su microscala".

Oggi ufficialmente i Cinesi affermano che intendono evitare le piogge, nel corso dello svolgimento delle prossime Olimpiadi.


Leggi qui l'articolo in inglese.




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martedì 12 febbraio 2008

Realtà sintetica, Morgellons ed onde elettromagnetiche

La fantascienza, anche quella più immaginifica, è spesso abbondantemente superata dalla realtà. Lo dimostra, ad esempio, l'invenzione di alcuni scienziati statunitensi, Seth (se i nomi sono presagi... ) Glodstein e Todd Mowry, della Carnegie Mellon University di Pittsburgh, che hanno creato un materiale composto da microrobot, in grado di assemblarsi in modo automatico per formare macchine di scala maggiore. Non solo, queste nanostrutture potrebbero essere programmate per replicare qualsiasi oggetto, acquisendo le informazioni necessarie da rappresentazioni virtuali degli originali. Meritano di essere riportati alcuni passaggi di un articolo a cura della redazione di Ecplanet su tale inquietante ritrovato tecnologico.

"Il progetto 'Synthetic reality' della Carnegie Mellon, in cui è coinvolta anche la Intel, descrive questa nuova branca della cibernetica, la claytronica come "un insieme di materiale che contiene sufficienti risorse locali per la computazione, l'attuazione,l'energia, la percezione e la comunicazione”.

“Il concetto alla base del nostro progetto è che delle macchine indipendenti di dimensioni nanometriche possono autonomamente riassemblarsi per assumere qualsiasi forma”, chiarisce il professor Jonathan Aldrich, membro del team, “se questa forma viene catturata in una postazione remota, usando la tecnologia motion capture, allora i catomi (le nanomacchine, n.d.r.) possono riprodurre qualsiasi cosa si trovi in remoto, un fenomeno che chiamiamo telepresenza, che esiste in tre dimensioni e che può essere sentito e toccato, oltre che visto e udito”.

Non bisogna pensare ad una ricostruzione olografica, “perché un ologramma è tridimensionale, ma non è un oggetto fisico, mentre noi puntiamo a ricostruire un oggetto fisico, che si può toccare e non solo vedere. Quando, poi, gli oggetti fisici assumeranno, un giorno, anche la forma di una persona, allora dovremo pensare ad un robot che può cambiare forma e aspetto. E' un obiettivo che sarà comunque raggiungibile non prima di vent'anni”.

Il problema principale riguarda il modo con cui alimentare i catomi, perché è complesso fornire loro energia dall’interno. “Per questo si sta pensando ad una piattaforma esterna che induce corrente all'interno”, spiega Babu Pillai della Intel. Per far muovere un oggetto, bisognerà creare un’alimentazione variabile che induca i vari catomi ad assumere posizioni diverse in base alla quantità di energia che riceveranno.

Lo sviluppo degli studi claytronici apre una serie di scenari futuribili in ambito sia civile sia militare."


Come commentare? Ci sembra che l'invenzione descritta nel testo abbia non pochi punti di contatto con il Morgellons, la malattia connessa a nanomacchine, diffuse con le chemtrails, e che, alimentate dalla corrente elettrica dell'organismo, sono capaci di autoassemblarsi, di autoreplicarsi e forse di riprodurre gli organismi (insetti, aracnidi) con cui vengono in contatto. Tali nanostrutture potrebbero anche essere alimentate da fonti esterne: onde elettromagnetiche, di varia frequenza e lunghezza, irradiate da apposite antenne che, non a caso, sono sempre più spesso installate con il pretesto di infittire la rete wireless e di migliorare la ricetrasmissione dei segnali connessi alla telefonia mobile.

Viene in mente un racconto di Primo Levi, L’ordine a buon mercato. Nel testo l’autore immagina un duplicatore, chiamato Mimete, capace di riprodurre un oggetto esattamente come l'originale. Da una parte si può inserire un foglio protocollo con i bolli, dall'altra esce un foglio protocollo identico all'originale con i bolli veri, un clone perfetto. Il protagonista prova quindi a duplicare vari oggetti, dapprima una banconota, poi un diamante, quindi una salamandra, riuscendoci felicemente. Alla fine l'inventore clona la consorte, ma, assillato da due mogli, duplica sé stesso, per riformare due coppie uguali...

La situazione evocata da Primo Levi non è del tutto inverosimile, come si potrebbe, invece, pensare. E' uno scenario reso plausibile dal formidabile sviluppo della tecnologia soprattutto in campo bellico ed in quello delle energie (non escluderei che i militari già usino l'energia del punto zero o etere); è uno scenario gravido di sinistre conseguenze, a stento immaginabili.

Articoli correlati e fonti:

Bojs, La prossima guerra globale contro il D.N.A., 2008
M.Tenan, La scienza del nostro pianeta, 2008
Redazione Ecplanet, Realtà sintetica virtuale, 2008




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