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lunedì 25 febbraio 2019

Greta? No, grazie



Il regime, le cui menzogne sono alimentate dalla propaganda, ha bisogno di proporre senza tregua i suoi miti di plastica. E’ ora il momento di Greta Thunberg, sedicenne svedese, pseudo-attivista contro i “cambiamenti climatici", figura dai lineamenti acrilici e sinistri che pare uscita da una pellicola di fantascienza per la regia di David Cronenberg. Addirittura è intervenuta, torva e arcigna come una maestrina frustrata, all’incontro organizzato dall’O.N.U. (Organizzazione dei nazisti uniti) sul clima e davanti al Presidente della Commissione europea, l’alcolico Jean-Claude Juncker, per denunciare l’inerzia delle istituzioni di fronte ai “problemi ambientali”.



Qualche tempo addietro, si è decantata la figura tra “palco e realtà” del giornalista Antonio Megalizzi, l’europeista convinto, il redattore integerrimo ucciso da un jihadista (sic) con una pistola da museo. [1] Megalizzi è stato divinizzato e proposto alla massa acefala come modello da imitare. L’identikit di questi eroi catodici (si pensi anche alla Solesin) è facile da tracciare: giovani, simpatici, avvenenti (Greta non molto), sostenitori dei “valori” europei. Alfieri della “legalità” e della natura, si avventano contro la mafia e contro i magnati del petrolio come quei cavalieri che, nei tornei tardo-medievali, si scagliavano, lancia in resta, contro il saracino. [2]

La nostra Greta, paladina dell’ambiniente è solo un’altra bambola nelle mani dei geoingegneri nonché dei fautori dell'inesistente "riscaldamento globale (o “cambiamenti climatici”, secondo le esigenze) da CO2". In realtà il biossido di carbonio non è un inquinante, permette ed ha permesso la vita sulla Terra. La sua percentuale in atmosfera è pari ad un ridicolo 0,03 per cento: è un’inezia del tutto inadatta ad incidere sui fenomeni climatici. Senza CO2 le piante muoiono, senza biossido di carbonio l'atmosfera si depaupera e questo pianeta rischia di diventare una waste land, una terra desolata alla Eliot.

Siamo al cospetto di un deliberato piano volto alla distruzione ed al genocidio, attraverso le operazioni di geoingegneria illegale. La feccia mondialista intende in qualche modo ufficializzare queste attività, convincendoci che un intervento decisivo è necessario per salvare (sic) Gaia. La realtà è ben diversa: migliaia di aerei solcano i nostri cieli, spesso a bassa quota, disperdendo tonnellate di solfuri, metalli e vetro in nanoparticelle (brevetto CNR), carbonato di calcio ed altri innumerevoli veleni. Questi composti provocano squilibri, siccità, uragani, interrompono il ciclo dell'acqua in atmosfera. Gli aerei sono i veri responsabili del cosiddetto "cambiamento climatico" e, guarda caso, né la “scienza” accademica né i “politici” (gli incapaci, capaci di tutto come li bollò Ennio Flaiano) né tanto meno codesta Megera citano mai il traffico parossistico di velivoli commerciali e militari sulle nostre città, sui nostri paesi, su monti e valli una volta incontaminate ed ora oppresse ed offuscate da mortali nebbie di ricaduta. BASTA! BASTA!! BASTA!!! Basta con le chemtrails, basta con l’ipocrisia e le mistificazioni di un sistema putrido e corrotto che, però, vuole presentarsi come sollecito del bene comune! Greta, puoi tornare nella bottega del rigattiere da cui ti hanno prelevata!



[1] La pistola usata dal... "terrorista" di Strasburgo è una rivoltella 6 colpi a tamburo fuori commercio, realizzata a cavallo tra fine XIX e primi del XX secolo. Talmente vecchia che non si trovano nemmeno i proiettili. L'islamico "radicalizzato" con questo cimelio difficile anche da ricaricare velocemente, soprattutto in momenti di stress, avrebbe esploso ben 16 colpi, ma non si comprende come...

[2] Saracino agg. e s. m. – Variante ant. e pop. di saraceno (dovuta o a scambio di suffisso o a influsso della pronuncia itacistica del gr. Σαρα-κηνός). Rimane in uso soprattutto, come s. m., per indicare il fantoccio girevole, rappresentante un saraceno, della quintana, gara di origine medievale, detta appunto Giostra del Saracino, che ancor oggi si svolge ogni anno ad Arezzo, nella piazza Giorgio Vasari (o Piazza Grande). (Enciclopedia Treccani)


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giovedì 5 gennaio 2017

Torino, allerta smog: mutazioni del DNA per un bambino su due



TORINO – A Torino l’allerta per lo smog è così elevata che un bimbo torinese su due ha subìto mutazioni del DNA per colpa dell’inquinamento. A dirlo è lo studio “Mapec life” realizzato dall’Università di Torino insieme con altri atenei italiani su un campione di 1200 bambini tra i sei e gli otto anni che vivono, oltre che nel capoluogo piemontese, a Brescia, Perugia, Pisa e Lecce. “Non vogliamo creare apprensione nella cittadinanza, ma abbiamo svolto un lavoro per capire gli effetti dello smog sul sistema biologico dei bambini”, chiarisce Giorgio Gilli, ordinario di Igiene e tra i responsabili del progetto che è stato finanziato dalla Commissione europea.

La ricerca si è concentrata sugli effetti degli inquinanti sul corredo genetico di 220 bambini di tre elementari torinesi, la “Niccolò Tommaseo”, la “Ilaria Alpi” e la “Piero Gobetti”. A Torino il 53% dei campioni prelevati dalla bocca degli studenti presentava almeno un micronucleo, cioè un indicatore di una mutazione del DNA. “Le analisi mostrano la capacità dei Pm 0,5 di indurre effetti tossici, mutageni e cancerogeni. L’effetto biologico precoce è legato alla stagione in cui vengono eseguiti prelievi, in inverno più che in primavera”, specifica Elisabetta Carraro, docente e responsabile dell’unità di ricerca torinese.

Giustamente chiosa l'amico Koenig: “Se il Pm 2,5 produce già questi effetti, figuriamoci il PM inferiore a 2.5 disperso con gli aerosol atmosferici a base di alluminio, bario, stronzio, manganese, cadmio, piombo, mercurio, ferro e nanotubi vari... Diciamo che è in corso una mutazione genetica indotta”. E’ vero sia che il nanoparticolato è ancora più dannoso di quello svogliatamente misurato dalle A.R.P.A., perché supera la barriera emato-encefalica, aggredendo direttamente l’organismo; è vero anche che siamo al cospetto di un’intenzionale degradazione genetica degli esseri viventi, perpetrata attraverso quella che, non senza ragione definimmo anni fa biogeoingegneria clandestina. Benvenuti nel pianeta dei mutanti…

Fonte: Torino, allerta smog: mutazioni del Dna per un bambino su due, 2016

Earrata corrige: la citazione in questo articolo ripresa era in origine del nostro amico Ron, poi riportata da Koenig.


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mercoledì 10 febbraio 2016

Dal 2015 forte impennata nella richiesta di alluminio sui mercati mondiali



Viviamo nell’era della globalizzazione, termine che indica il turbocapitalismo predatorio nonché la distruzione delle realtà e culture locali.

Anche la geoingegneria clandestina è un complesso di azioni globalizzate, interconnesse a livello planetario: alcuni stati estraggono le materie prime, altri producono i veleni delle chemtrails, altri fabbricano i dispositivi irroratori e modificano, quando è necessario, gli aerei di linea, altri si occupano del trasporto, altri della logistica, altri ancora dell'occultamento… Tutti (o quasi) disperdono agenti inquinanti attraverso i velivoli commerciali (passeggeri e cargo). Una recente notizia conferma che nelle attività di “guerra chimico-biologica all’umanità” sono coinvolti parecchi paesi con i loro apparati produttivi.

In Malaysia (ex Malesia), nella città di Kuantan, l’estrazione della bauxite per la produzione dell’alluminio, ha determinato una nuova catastrofe ambientale, rendendo invivibile la regione: l’aria, l’acqua e la terra sono piene di polvere rossa. E’ impossibile respirare, impossibile usare l’acqua e coltivare i terreni, resi sterili dai residui inquinanti legati all’estrazione del minerale.

Pare che il governo stia correndo ai ripari, ma il danno è ormai cagionato ed i prossimi anni saranno marchiati senza possibilità di rimedio. Il motivo del disastro ambientale è da ricercare nella forte domanda di bauxite proveniente dalla Cina. La domanda ha trovato un riscontro in Malaysia che è passata dall’estrazione di 162.000 tonnellate del 2013 ai quasi 20 milioni del 2015!

Come concludere? Con l’alluminio si produce, tra le altre cose, il carburante speciale Al-ice… Se due più due dà ancora quattro.

Articolo correlato: C. Alessandro Mauceri, Malesia: disastro ambientale a Kuantan, dove la bauxite tinge tutto di rosso, 2015

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venerdì 8 gennaio 2016

Le emissioni del traffico aereo danneggiano la salute: lo conferma il MIT



A furia di evocare i gas serra, molte persone hanno la fobia che essi possano nuocere alla salute, ma è errato. I gas serra non sono tossici (tranne alcuni come l’esafluoruro di zolfo, diffuso con le operazioni di geoingegneria clandestina, n.d.r.) Emissioni che, invece, danneggiano veramente la salute, inquinando l’aria che respiriamo sono provocate dagli aerei. Questi scarichi non solo amplificano l’effetto serra, ma provocano anche un alto tasso di mortalità. Secondo i ricercatori del MIT (Massachusetts Institute of Technology) questa forma di contaminazione provoca 10 volte più vittime di quelle dovute agli incidenti aerei. Le vittime stimate sono, rispettivamente, 10.000 e 1.000 all’anno.

Inizialmente si supponeva che le emissioni nuocessero alla salute soprattutto durante le fasi di decollo e di atterraggio, ma il responsabile della ricerca, Steven Barret, ingegnere aeronautico del MIT, ha affermato che la principale origine delle morti è legata alle emissioni non regolamentate di aerei che incrociano al di sopra di 914 metri di altitudine.

Gli scarichi sono costituiti da differenti agenti inquinanti tra cui biossido di zolfo ed ossidi di azoto (nonché i vari ingredienti delle chemtrails e dei carburanti avio di nuova generazione, n.d.r.). Il più nocivo, secondo Barret, è lo zolfo. Le nanoparticelle di zolfo sono così microscopiche che, respirate, giungono nei polmoni e nel flusso sanguigno così che possono provocare malattie respiratorie, affezioni cardiovascolari, tumori ai polmoni. A lanciare l’allarme è stata pure l’Organizzazione mondiale della sanità.

Il traffico aereo commerciale non è, però, il solo a danneggiarci: anche gli scarichi delle navi uccidono in media 60 mila persone all’anno. Come arginare tutto ciò? Ridurre al minimo le emissioni, regolamentandole, è possibile e necessario. Sensibilizzare (come no… n.d.r.) le compagnie aeree e navali sicuramente è il primo passo da compiere nella direzione della salvaguardia della salute.

Fonte: meteoweb


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martedì 22 settembre 2015

La società degli ipocriti e dei mistificatori



L'E.P.A. (l'ente statunitense per la tutela dell'ambiente - Si fa per dire...) accusa la casa produttrice tedesca Volkswagen di aver "truccato" le centraline elettroniche delle sue autovetture per superare i severi controlli "antinquinamento" vigenti negli Stati Uniti d'America.

In realtà il problema a livello europeo è in pratica generalizzato e riguarda tutti gli automezzi propulsi a gasolio e che montano il famigerato FAP o filtro attivo anti particolato. Come giustamente nota il nostro amico "Theantitanker", "Le nuove auto dotate di FAP, sono tutte fuori legge, dalla prima all'ultima. Infatti, quando questo apparato esegue la rigenerazione, 'butta fuori' tutto quello che aveva accumulato. In pratica è un miniinceneritore su ruote: è un dispositivo che espelle i residui accumulati, dopo che sono state percorse alcune migliaia di chilometri, in pochi minuti".



Vani sono stati i tentativi in Italia di far modificare o rimuovere il FAP che è all'origine dell'emissione di micidiali nanoparticelle 0.1 e 0.3 di polveri sulfuree, ancora più dannose del fastidioso "fumo nero". Il FAP brucia ad elevate temperature i prodotti della combustione, un po' come si verifica nei cosiddetti "termovalorizzatori" o nei turbofan dei velivoli odierni. La produzione di nanopolveri è, infatti, legata alla combustione ad alti valori termici.

Si consideri che negli ultimi anni molte case costruttrici si sono affidate ad un altro tipo di dispositivo (il DPF ovvero Diesel Particulate Filter) che non impiega additivi particolari, ma elimina il "particolato PM10" bruciandolo e riducendone quindi le dimensioni sino ai mortali PM 0.1/0.3.



L'E.P.A., dunque, ignora intenzionalmente, nonostante numerose denunce e segnalazioni, l'inquinamento [1] cagionato dal traffico aereo commerciale (UN A-330 INQUINA QUANTO 300/400 VEICOLI EURO 3), quando diversi recenti studi indipendenti attribuiscono alle polveri sottili, ai solfuri e ad altri composti chimici correlati al trasporto aereo civile un alto tasso di mortalità. Questi risultati, però, sono sempre ignorati, se non nascosti. E' il caso di “Evidence of coal-fly-ash toxic chemical geoengineering in the troposphere: consequences for public health”. Infatti "QUALCUNO" HA IMPOSTO LA RIMOZIONE DELLO STUDIO A FIRMA DELLO SCIENZIATO J. MARVIN HERDON CHE METTE SOTTO ACCUSA PROPRIO IL TRAFFICO AEREO CIVILE! Nel testo l’esperto non esita a chiamare le cose con il loro nome, usando termini come “chemtrails” e “geoengineering”, sgomberando il campo, anche sotto il profilo lessicale, da qualsiasi, residuo dubbio in merito al problema vigorosamente denunciato. E' inaudito, ma lo studio è stato rimosso da questa pagina a seguito delle solite pressioni provenienti dall'establishment pseudo-scientifico ed è stato sostituito da questo PDF, nel quale, in modo incredibile e vergognoso, giganteggia a caratteri cubitali la parola "RETRACTED". SE QUESTA NON E' DITTATURA, DITEMI CHE COS'E'...

Ma sia chiaro: sono le auto che inquinano. Non gli aerei.

[1] Una stima per difetto paragona l'inquinamento di ogni aereo a quello di 500 auto non catalizzate. L'aeroporto di Malpensa, ad esempio, equivale a 250-300.000 auto al giorno, quello di Linate a 150.000 auto.

Articolo correlato: Inquinamento aereo: non solo scie chimiche, 2008

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venerdì 26 settembre 2014

Plastica nel Lago di Garda: i polimeri sono entrati nella catena alimentare

Uno studio universitario del 2013 rivela che il Lago di Garda è invaso da nanopolimeri. Davvero la contaminazione è oggigiorno capillare, ubiqua. Gli “esperti” si interrogano sull’origine dell’inquinamento, ma per comprenderne la vera fonte, tralasciando ipotesi fantasiose o grottesche, basta guardare in alto e ricordarsi dei carburanti avio



Il Lago di Garda finisce sull’autorevole rivista “Current Biology” e, purtroppo, non per una buona notizia. Il più grande lago italiano, infatti, è invaso dalla plastica, da microparticelle di polimeri che rischiano di soffocarne la fauna ittica.

L’allarme arriva da un’équipe di ricercatori, guidata dai biologi, Natalia Ivleva della Technische Universität di Monaco di Baviera, e da Christian Laforsch dell’Università di Bayreuth. I due accademici hanno scoperto come la plastica stia ormai entrando nella catena alimentare che interessa gli invertebrati d’acqua dolce. Nell’articolo pubblicato su “Current Biology”, una delle più autorevoli riviste di biologia al mondo, si parla di “un mondo di plastica nel cuore dell’Europa” e si spiega come la zona più a rischio sia quella delle spiagge settentrionali.

Gli studiosi sono rimasti negativamente sorpresi dai tassi di inquinamento da polimeri riscontrati alle foci dei molti affluenti alpini che si gettano nel Lago di Garda. La quantità di microparticelle rilevata nella parte settentrionale del bacino è risultata essere dieci volte superiore a quella delle acque a sud del Garda, il che farebbe pensare che la plastica arriva dalle catena alpine vicine al lago, quelle di Lombardia, Trentino Alto Adige e Veneto. Ma c’è un’altra pista che sembra essere più credibile e cioè che sia il vento Ora (vento che soffia da sud n.d.r.) a spingere i rifiuti dalla pianura lombardo-veneta verso nord, finendo in quel vero e proprio “collo di bottiglia” che è l’estremità settentrionale (e trentina) del Lago di Garda. Ma anche questa non sarebbe una buona notizia: significherebbe una presenza ancora più massiccia nelle acque di pianura.

Fonte: 5minutiperl’ambiente

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domenica 23 giugno 2013

La prova del mineralogramma

Il mineralogramma o analisi tissutale del capello è un esame di laboratorio che impiega come campione il capello e, mediante avanzate tecniche, determina la concentrazione dei principali minerali presenti nello specimen.

Questa analisi si compie prelevando capelli della lunghezza di pressappoco tre centimetri dal retro della nuca, nella zona della base del cranio, nella misura di circa 0,5 grammi. Il campione deve essere estratto in piccole quantità da aree differenti della regione occipitale, tagliando i capelli il più vicino possibile allo scalpo. I capelli vengono lavati con una soluzione neutra per eliminarne le sostanze esterne, quindi sciolti in una soluzione acida per esaminarli con uno spettrofotometro ad assorbimento atomico, capace di misurare la quantità di minerali contenuti.

Naturalmente il mineralogramma è un efficace strumento per rilevare e quantificare l’entità di metalli all’interno dell’organismo.

Se qualcuno ancora vaneggia che le scie che sfregiano spesso il cielo sono solo vapore acqueo, potrà rinsavire grazie ad un mineralogramma. Se anche fra adolescenti e giovani si rintracceranno “dosi” elevate di metalli pesanti (alluminio, bario, cadmio, stronzio etc.), si dovrà concludere che qualcosa non quadra. Tonnellate di nanoparticolato sono disperse ogni giorno in tutto il globo: la Geoingegneria clandestina è senza dubbio la principale fonte di inquinamento!

E’ capzioso chiamare in causa un generico inquinamento ambientale da cui derivano la contaminazione dell’aria, dell’acqua “potabile” e del cibo. Oggigiorno molti stabilimenti industriali, in forza di norme restrittive, sono meno inquinanti rispetto al passato. Lo stesso vale per gli autoveicoli. La delocalizzazione poi ha causato lo spostamento degli opifici nell’Estremo Oriente o in altri paesi lontani dalla “civile” Europa.

Certo, non tutto l’inquinamento proviene dalle irrorazioni clandestine (inceneritori, poligoni militari, centrali per la produzione di energia, traffico veicolare e via discorrendo contribuiscono), ma, se si rilevano notevoli quantità di metalli in persone residenti lontano da impianti, da centrali per la produzione di energia elettrica, da arterie stradali e ferroviarie etc., in soggetti che vivono in zone pressoché incontaminate, come si può spiegare l'avvelenamento testimoniato dall’analisi tissutale? Soprattutto come si può motivare la presenza di bario e di litio in concentrazioni anomale nell'organismo, dal momento che l’impiego di tali metalli non è poi così diffuso nei processi industriali?

I negazionisti continuino pure ad arrampicarsi sugli specchi per tentare di confutare l’ennesima prova del genocidio globale. Gli altri si adopereranno per instaurare trattamenti che aiutino a smaltire i metalli nocivi, prima che il loro accumulo provochi malattie più o meno gravi.

Fonte: Enciclopedia Treccani, s.v. mineralogramma

Articoli correlati:

Bario e Sclerosi Multipla: conferme, 2007
Scie chimiche ed inceneritori: profitto e delitto, 2008
Alluminio, Alzheimer ed altre alee, 2012


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domenica 5 maggio 2013

Il particolato più sottile è all'origine di ictus

Il particolato più minuto (PM 2,5 ed inferiori) è importante causa di ictus. Lo dimostra un recente studio medico condotto negli Stati Uniti d'America. Qual è la principale fonte di inquinamento da polveri? La geoingegneria assassina: ecco spiegato il motivo per cui gli ictus hanno purtroppo conosciuto un'impennata in questi ultimi anni, anche tra giovani e giovanissimi. Si legga "Polveri sottili e guerra climatica", 2013

L’esposizione prolungata alle polveri sottili accelera il processo di ispessimento e di indurimento delle arterie, oltre al fumo, all’obesità, al colesterolo ed all'ipertensione, sul banco degli imputati per lo sviluppo dell’aterosclerosi si trova l’inquinamento atmosferico. A confermarlo è uno studio pubblicato di recente su "Plos Medicine" che ha osservato come l’esposizione alle polveri sottili accentui l’aterosclerosi, aumentando i rischi di infarto o ictus.

Sara Adar della University of Michigan School of Public Health e Joel Kaufman della University of Washington hanno analizzato l’effetto dell’inquinamento sulla carotide, usando questa arteria (che trasporta il sangue al collo, alla testa ed al cervello) come "zona" campione per valutare la situazione degli altri vasi del corpo. È stato analizzato l’ispessimento della carotide di cinquemila persone di età compresa fra i 45 e gli 84 anni, provenienti da sei diverse aree metropolitane degli Stati Uniti e senza problemi di tipo cardiovascolare.

I risultati degli esami agli ultrasuoni eseguiti nell’arco di cinque anni sono stati inequivocabili: se in media lo spessore della carotide aumentava di 14 micrometri all’anno, nelle persone maggiormente esposte ai PM 2,5 l’ingrossamento era maggiore di 5 micrometri. Questi dati, correlati con altri risultati provenienti dalla stessa popolazione, hanno anche evidenziato come coloro che abitano nelle aree più inquinate della città abbiano il 2% di possibilità in più di essere colpiti da un ictus nei confronti di chi risiede nelle zone con livelli inferiori di P M 2,5.

Lo studio non è concluso: le analisi condotte in futuro sullo stesso campione consentiranno di valutare in maniera più approfondita il nesso fra un’esposizione a lungo termine ai PM 2,5 e problemi all’apparato cardiovascolare.

Fonte: ecoblog.it



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giovedì 24 febbraio 2011

Le irrorazioni clandestine nei cieli: un articolo senza difesa (di Carole Pellat) 1 agosto 2010 - Terza parte

Leggi qui la prima parte.

COME DOBBIAMO GUARDARE A TUTTO QUESTO?

A tutti quelli tra voi che a stento guardano in alto e non notano niente o che non guardano mai in alto e pertanto non hanno alcun punto di riferimento a proposito di un cielo reale – un cielo che esiste al di fuori dell'intervento umano: siete ciechi ed ignoranti. E se scegliete di appuntarvi su coloro che effettivamente vedono il cielo per quello che è per ridicolizzarli, io vi accuso di negligenza criminale. La vostra ignoranza si traduce in tacita collusione verso ciò che vi rifiutate di vedere come sbagliato. Voi siete parte del problema. Nessuna difesa. E' semplice. Come si può discutere con chi è così? Semplicemente non si discute. Non si può cambiare un mondo di cui non si riconosce neppure l'esistenza. L'ignoranza ci obbliga a credere di non avere alcun potere di cambiare nulla. Una favola di comodo. E per quelli di voi che non hanno il tempo o l'interesse di indagare in quello che succede nel mondo che vi circonda, per favore, smettetela di domandare “Perché stanno irrorando?”.

Sia che si parli di “scie chimiche” o di qualsiasi altra legittima preoccupazione che provochi ira, accuse e reazioni apertamente denigrabili da parte del sistema, è importante ricordare che la questione di base rimane quella della “verità” e non quella della “cospirazione” e nella ricerca, la verità si dimostra spesso con schemi e connessioni. Uno degli schemi più palesemente inquietanti che mi si è manifestato in vent'anni di ricerca su un'infinità di argomenti da migliaia di fonti, sono le relazioni profondamente intricate e corrotte che esistono tra certe istituzioni che ci è stato insegnato di tenere in grande stima.

Ironicamente, questi schemi di collusione, attività criminale, mutuo sostegno, protezionismo e connivenza, esistono in contraddizione con l'immagine pubblica di sé che queste istituzioni esibiscono orgogliosamente. Ironicamente, le loro azioni palesano tragici ed umilianti conflitti di interesse che vanno ben oltre gli standard di un comportamento criminale e doloso. Al fine di iniziare realmente a comprendere cosa accade nei cieli, è di grande aiuto avere un sentore delle relazioni che esistono tra le megacorporazioni, le forze militari, la politica, le lobbies, i governi locali, le università, i decani universitari, i laboratori di ricerca – finanziati sia pubblicamente sia privatamente, le imprese di pubbliche relazioni, le forze dell'ordine, gli appaltatori privati, i mass media, le banche, le organizzazioni filantropiche, le O.N.G., le agenzie statistiche ed altre istituzioni, il cui scopo ci è stato sempre fatto credere fosse la nostra “protezione” dal male che c'è là fuori.

Ad esempio, per quanto riguarda le modificazioni atmosferiche, i programmi di aerosol (scie chimiche comprese), le sperimentazioni elettromagnetiche e con i sonar – per nominarne solo alcune – si può affermare che non si tratta di una cospirazione di un piccolo gruppo di persone che cercano di occultare gli effetti di una pericolosa piccola incursione nella scienza.

L'elefante bianco nella stanza sono le sfocate, compiaciute, ipernutrite linee di collusione di budget e tecnologia che intercorrono tra la N.O.A.A. (Amministrazione Nazionale Oceanografica ed Atmosferica), che è anche N.W.S. (Servizio Meteorologico Nazionale), la cui facciata è il Canale Meteo (Weather Channel), che è il fantoccio della N.A.S.A., che è anche H.A.A.R.P., che è la creatura diletta del complesso industriale-militare, che si dà il caso sia anche l'appaltatore privato della Difesa, che coincide anche con i monoliti delle industrie farmaceutiche, che sono anche le industrie dei pesticidi, che sono anche i giganti del bio-tech e le corporazioni dell'energia, che sono tutte puntellate, finanziate e imboccate dagli stessi “politici” che la gente elegge per difendere i propri interessi e la propria qualità della vita. Continuate a seguire la catena dei veleni e vedrete i vostri dollari al lavoro.

GUARDIAMO AL LATO POSITIVO – E' peggio di quello che credevate

Così tutti stanno “svolgendo ricerche” in Internet. Tutti stiamo imparando che le nostre vite sono contaminate da migliaia di terribili sostanze chimiche indesiderate. Analizziamo campioni di aria, terreno ed acqua e troviamo livelli pericolosamente alti di bario, stronzio, argento, cadmio, manganese, alluminio ed un vero e proprio cocktail tossico di metalli pesanti, VOC e PCB.

Per quelli che hanno passato la vita addormentati, l'improvvisa presa di coscienza delle scie chimiche unita alla rivelazione della nostra luccicante e fosforescente acqua potabile e dell'aria satura di metalli ha una sola possibile conclusione: SCIE CHIMICHE. “Sarà depopulation, sarà guerra biologica”. Quelle maledette scie chimiche ci stanno uccidendo. Se non fosse per le scie chimiche, potremmo tornare ad essere felici e contenti, come nei bei tempi prima delle irrorazioni e dell'inganno. Ma in verità stiamo morendo per un migliaio di ferite. Questo non è il primo saccheggio del Nilo.

Per quelli di noi che fin dalla tenera infanzia non sono mai stati in grado di accettare il fatto che ci fossero acque che non si potevano bere o in cui non si poteva nuotare, questo deprimente schiaffo in piena faccia non è niente di nuovo. Siamo cresciuti vedendo banchi di pesci morti, fumi tossici sputati dalle ciminiere, respirando i gas di scarico, facendoci overdosi di freon e respirando la puzza di acqua marcia. Abbiamo giocato nei boschi, solo per vedere ogni centimetro di vita naturale finire pavimentato per far posto a villette a schiera e locali notturni. Le autorità ci hanno insegnato che questo si chiama “progresso”. Il “progresso” è stato programmato per significare “per il nostro bene”.

Per quelli di noi che sono stati testimoni di deforestazioni, decapitazioni di montagne, sversamenti di petrolio in Amazzonia e per quelli di noi che sanno che ogni comunità del Nord America è fondata su falde acquifere tossiche, questo affronto nel cielo non è una sorpresa. Molte delle sostanze chimiche che troviamo nel nostro cibo, terreno, aria, acqua e nei nostri stessi corpi appartengono alle irrorazioni degli aerei, ma appartengono anche ai fabbricanti di microchip, alle compagnie minerarie, alle compagnie di estrazione del gas naturale, del petrolio, agli impianti nucleari, alle discariche, agli appaltatori della difesa, fabbriche, lavanderie, ad ogni base militare, per citare solo alcune fonti.

Vi basta leggere qualche rapporto di “Superfund” per fare la conoscenza dei criminali del vostro quartiere. Non sono le “scie chimiche” che ci stanno rovinando la vita. Sono i paraocchi che ci stanno rovinando la vita. Non si tratta soltanto delle irrorazioni nel cielo. Si tratta soprattutto del rifiuto viscerale della civilizzazione nei confronti della realtà. Si tratta del nostro comportamento profondamente interiorizzato di “lavora e taci” di fronte alla dominazione del nostro contesto naturale. Ci insegnano ad essere obbedienti mentre veniamo deliberatamente strappati e isolati dal mondo naturale. Come società, stiamo passivamente assistendo al resettaggio dei nostri ritmi naturali, mentre tutti i sistemi di sostegno della vita sono presi in ostaggio dai detentori del potere che si sentono “legittimati” al loro possesso e controllo.

Una volta che i miracoli della natura sono stati rubati, imbrigliati, “dominati”, legiferati, addomesticati, privatizzati, brevettati, recintati e completamente sfruttati, le macerie ci vengono rivendute a caro prezzo, rovinate, marce, tossiche e prive di valore. E' una transazione squisitamente psicotica.

L'ignoranza sarà pure beatitudine, ma LA CONOSCENZA E' POTERE.

Va bene, allora ci possiamo dare per vinti e sentirci impotenti, sopraffatti e depressi. Sì, quella può essere una reazione ragionevole. Possiamo seppellirci nei nostri computer, distrarci con i nostri giocattoli elettronici, anestetizzarci fissando notte e giorno mondi immaginari sugli schermi. Possiamo auto-medicarci per uscire da questa visione della realtà o possiamo guardare dall'altra parte ed appuntare lo sguardo sul nostro prossimo grande acquisto. Dopo tutto, lavoriamo così duramente che ci siamo conquistati il diritto di “vegetare”, quando non siamo impegnati a servire il nostro implacabile, ignoto padrone con ogni grammo della nostra energia. Non ho mai capito il detto “l'ignoranza è beatitudine”, perché la cecità paralizza lo spirito. Leggere vi aiuterà a comprendere la materializzazione degli eventi, delle anomalie create dall'uomo e delle azioni che sono completamente aliene al mondo naturale e catastrofiche per il nostro ecosistema. Queste “procedure” sono letali per la vita sulla terra.

Questi traumatici ed intrusivi modelli sono moralmente tossici e spiritualmente fallimentari. Si materializzano regolarmente e sono intenzionali e coordinati. Per favore, cominciate a leggere libri. Una grande percentuale della mia ricerca viene dai libri. Un'altra importante fonte sono i documentari. Ed un'altra ancora i colloqui personali. Cercate di conoscere le persone che sanno le cose che vi interessano. Potrebbe anche trattarsi dei vostri vicini di casa. Cercate di conoscere le piccole ma legittime fonti di notizie indipendenti. Internet può essere un grande strumento di ricerca, ma si presta bene solo per alcune cose. Io in realtà lo uso a scopo bibliografico, quasi come farebbe un bibliotecario. Lo posso usare per capire qual è la prossima cosa che voglio leggere, quale il prossimo autore o scienziato o documentario che voglio studiare. Lo posso usare per vedere dove si terrà una conferenza di una certa persona. Posso usare la Rete per verificare alcuni concetti che sto studiando. E' anche un ottimo strumento di comunicazione istantanea.

Posso inoltre adoperarlo come fa il governo, per controllare ciò che la gente sta pensando o comunicando ad altri riguardo ad un argomento specifico. Ma non lascio mai che sia Internet a dirmi che cosa pensare. E per l'amor di Dio, staccatevi dal vostro computer e andate a farvi una passeggiata. E' essenziale imparare a fare riscontri incrociati dei fatti tratti dalle fonti indipendenti, da ogni paese edi ogni posizione politica. Ma la cosa più importante è uscire nel mondo reale e cercare la conoscenza. Dovete camminare nel vostro quartiere. Dovete camminare negli ambienti naturali. DOVETE parlare con la gente del posto, dovete parlare con i ricercatori, dovete parlare con gli anziani – questi possono rispondere ad un sacco di domande sul cielo e sul tempo atmosferico. E cominciate a parlare ai senza fissa dimora. Essi posseggono una'elevata consapevolezza di ciò che è naturale e innaturale nella nostra società.

A questo punto, come ho fatto ad allontanarmi così tanto dalle “scie chimiche”? Non l'ho fatto. Quello che scegliamo di vedere ogni giorno si basa sulla quantità di realtà che siamo in grado di fronteggiare. Questo dovrebbe darvi un indizio del perché molta gente è capace di guardare il cielo, senza trovarvi niente di strano. La natura continua ad insegnarci ogni giorno che possiamo elevarci al nostro massimo potenziale come esseri umani quando restiamo connessi ad un miracoloso ecosistema.

Ricordate questo: LA CONOSCENZA E' POTERE. La conoscenza è potere. Non lasciate che nessuno vi dica che non potete essere efficaci.

Leggi qui la seconda parte.




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martedì 2 marzo 2010

La Riviera dei dolori

"Riviera dei fiori, la terra dei colori": vezzoso titolo di una pubblicazione edita su iniziativa dell'A.P.T., l'Azienda di promozione turistica della Riviera. Datato 2006, il libercolo illustra, ad uso dei villeggianti, alcuni itinerari tra costa ed entroterra imperiese di cui magnifica le bellezze naturali, con brevi excursus nella gastronomia, nell'arte e nelle manifestazioni "culturali". "La Liguria è una terra leggiadra": dunque molte fotografie inquadrano le città del litorale in panorami mozzafiato ed i pittoreschi borghi montani arroccati sui poggi. Peccato che alcuni dagherrotipi immortalino scie chimiche e cirri artificiali. In qualche caso il firmamento che si staglia sulla skyline è violaceo, percorso da cadaveriche venature. E' il cielo cui ormai siamo adusi, bigio, di un pallore mortale. Le istantanee che ritraggono angoli verdeggianti e baciati da una luce d'oro evidentemente sono state scattate in quei rari giorni in cui gli aerei della morte incrociavano altrove.

L'opuscolo sarebbe già patetico, se non si tenesse conto della situazione reale: prosa enfatica ed insipida al tempo stesso, da temino di uno scolaretto cui è stato raccomandato di tessere l'elogio del paese natio. Il clima perennemente primaverile di Sanremo è descritto così: "Sole, sole, sole. D'estate ti regala un'abbronzatura fantastica. A novembre ti accarezza con il suo tepore. In gennaio ti fa cacciar via il cappotto. a marzo ti fa tornar la voglia di andare in spiaggia..." Forse l'autrice del libretto, Etta Cascini, aveva le traveggole o stava ammirando una località della Polinesia. Dovrebbe prestarci i suoi occhiali rosa. Possiamo capire che si cerchi in ogni modo di attrarre i turisti in quel di Sanremo, ma se la Cascini evitasse espressioni così sperticate, i forestieri resterebbero meno delusi al loro ingresso nella Suburra. Colei rischia di essere lapidata da qualche villeggiante disincantato e… inferocito.

Patetiche e grottesche dunque le descrizioni della Cascini: sulle montagne della provincia ligure crescono più antenne che alberi (le conifere da anni sono aggredite dalla processionaria), mentre le latifoglie e la macchia mediterranea non se la passano meglio. Sulla costa le palme (i poeti le cantavano, paragonandole ai candelabri) sono attaccate dal punteruolo. Il sole è ridotto ad un pallido riflesso dietro un tendaggio chimico. I centri urbani sul litorale, caotici e sporchi, sono colate di cemento. Maurizio Zoccarato, borgomastro di Sanremo, personaggio velleitario e dal linguaggio veemente (a proposito di Piazza Colombo, tempo fa esclamò: "Dobbiamo demolirla!") ha dato il colpo di grazia con le sue pazze idee ad una città già devastata dai suoi predecessori e da una genia di baroni. Quod non fecerunt barbari, fecerunt baroni. Una classe politica rigurgitante di uomini insipienti ed avidi delira di inceneritori, centrali nucleari, porti faraonici, superstrade… Il feudatario Scajola, ministro del sottosviluppo, domina il suo latifondo. Il nobile rampollo del signorotto, Marco, è candidato alle elezioni regionali: nella migliore tradizione del nepotismo, subentrerà all’inclito padre.

Non sono solo i danni - comunque gravi - al turismo, all'ambiente ed alle attività economiche ad angustiare, quanto la trasformazione di questo lembo estremo di Liguria in una delle plaghe più piagate da mali come la diffusione di patologie connesse per lo più alle perniciose irrorazioni. Mentre si riempiono di oscene sciocchezze questi volumetti e mentre si ricorre agli effetti speciali di festival beceri e di sagre consumistiche, le persone continuano ad ammalarsi ed a morire. In Liguria, più che altrove, si moltiplicano i tumori, le leucemie, i linfomi non Hodgkin, i casi di sindrome laterale amiotrofica, di Alzheimer, di Parkinson... Onde elettromagnetiche e scie: un connubio letale.

Le persone continuano ad ammalarsi ed a morire, ma il Festival della canzone italiana è giunto all'edizione n. 60! Lunga vita al Festival.

Alla fine, però, seguiremo gli itinerari indicati nella guida e ci fermeremo in qualche trattoria per copiose libagioni di Rossese e di Pigato. Tra i fumi dell'alcool, certamente anche noi, come la Cascini vedremo "il sole, i colori del mare, con la sua luce splendente che brilla ad ogni onda per i fondali color smeraldo, le spiagge di sabbia dorata, le rocce grigie a picco con il loro verde cappello di pini..."



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mercoledì 3 febbraio 2010

Milano: l'inquinamento da polveri è causato dalle scie chimiche

A causa del superamento dei limiti riguardanti le polveri sottili nella città di Milano, il sindaco Letizia Moratti, d'accordo con il presidente della regione Lombardia, Formigoni e l'assessore provinciale ai trasporti, Nicola Podestà, ha deciso di chiudere al traffico veicolare la città nella giornata di domenica 31 gennaio. L'iniziativa, foriera di altre misure ancora più coercitive, prevede i soliti inasprimenti delle norme che consentono l'uso dell'auto solo a precise e draconiane condizioni, le solite inique gabelle per gli automobilisti già angariati e tartassati.

Nessuno può negare che gli autoveicoli e gli impianti di riscaldamento inquinano, contribuendo a creare lo smog, all'origine di numerose patologie, soprattutto tra i bambini. Particolarmente nocivo è il benzene, una sostanza tossica cancerogena, addizionata alla benzina paradossalmente definita "verde". Tuttavia deve essere qui ricordato e ribadito che la causa principale dell'inquinamento deve essere individuata nelle emissioni degli aerei con cui è perpetrata la perniciosa ed infame attività di aerosol clandestino. Quanti velivoli sorvolano ogni giorno la città ambrosiana generando scie chimiche sia persistenti sia effimere! Vogliamo forse credere che gli orrendi pennacchi siano formati da vapore acqueo? Ammettiamo anche solo per assurdo che tutti quegli aeroplani siano riferibili a voli civili: è arcinoto che i gas incombusti provenienti dai motori degli aerei civili contengono una miscela micidiale di veleni!

In città come Milano, in cui la circolazione dei venti è limitata, a causa della morfologia del territorio, è naturale che le polveri sottili ed ultrasottili [di solito le A.R.P.A., agenzie regionali per la protezione (sic) dell’ambiente rilevano il P.M. 10, ossia le polveri sottili] tendano a ristagnare: in questo modo la soglia di attenzione viene sovente oltrepassata. Nel frattempo si formano comitati di cittadini autolesionisti che chiedono interventi ancora più severi per limitare o impedire la circolazione (targhe alterne, blocco del traffico, chiusura di intere zone in cui i veicoli privati non possono accedere… ): costoro ignorano che la maggior parte dell'inquinamento è dovuta agli aerei chimici. Questi velivoli decollano a centinaia ogni giorno, 365 dì all'anno, incrociando, con rotte assurde ed improbabili, nei cieli di tutta Italia (e non solo) per avvelenare la biosfera, provocando enormi danni alle piante, agli animali ed agli uomini. E' ora che i cittadini si sveglino ed imparino qual è la primaria fonte di contaminazione, senza dimenticare le emissioni degli inceneritori, le fibre di amianto, le scorie nucleari, le onde elettromagnetiche… Gli Italiani dovrebbero esautorare i vari sindaci, presidenti di regioni, assessori, ministri etc., i quali fingono di non sapere che le chemtrails stanno devastando la Terra e sterminando l'umanità, per proiettarli su un pianeta dall'atmosfera composta di anidride solforosa.



Intanto la mortale Moratti ed il formidabile Formigoni si accingono a stanziare (meglio sarebbe dire scialacquare) milioni di euro per i controlli sulla "qualità" dell'aria: è un altro escamotage per lucrare. E' la consueta strategia ipocrita e gattopardesca di una classe "politica" di mummie che riescono non solo a nascondere la verità, ma a propalare ignominiose menzogne con cui ottenere il consenso dell'elettorato.

Quale intenerimento, quando udiamo le accorate parole della letale Letizia che, con voce rotta dall'emozione, promette che si prodigherà per proteggere i bimbi dalle polveri!

Perfetto: siamo rassicurati, ma chi ci libererà della polvere mefitica e soffocante di queste mummie in putrefazione?



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Range finder: come si sono svolti i fatti

giovedì 24 dicembre 2009

Inibizione della colinesterasi come risultato dell’esposizione ad emissioni aeree di materiali nanocompositi ( terza parte – Hildegarde Staninger)

Inibizione della colinesterasi come risultato dell’esposizione ad emissioni aeree di materiali nanocompositi (ultima parte – Hildegarde Staninger)

[ prima parte ] [ seconda parte ]

Molte sostanze diverse tra loro presiedono alla trasmissione degli impulsi nervosi attraverso le sinapsi e molte sono erroneamente denominate neurotrasmettitori. Alcuni esempi di reali neurotrasmettitori stimolatori coinvolti nell'esposizione umana a questi contaminanti sono i seguenti:

• Acetilcolina - sistema nervoso parasimpatico (rilassatore), nervi periferici e sensoriali, sistemi diffusi di modulazione, stimolazione del proencefalo, eccitabilità generica, ciclo sonno/veglia, apprendimento e memoria. Malattie: morbo di Alzheimer e sclerosi multipla. La sclerosi multipla è favorita dall'eventuale mutazione di un gene HLA (Antigene Leucocita Umano) o dalla carenza di vitamina D.

• Norepinefrina - sistema nervoso simpatico (attivatore), sistemi modulatori diffusi nel ponte, stimolazione, eccitamento del cervello in presenza di eventi esterni interessanti, aumento della reattività, allarme, attenzione, prontezza, dolore, gratificazione, umore, metabolismo cerebrale, ciclo sonno/veglia e memoria. Malattie: disturbo da deficit di attenzione (Attention Deficit Disorder, ADD), sindrome da deficit dell'attenzione con iperattività (Attention Deficit Hyperactivity Disorder, ADHA) e depressione.

• Dopamina - sistemi modulatori diffusi, sostanza nera di Sömmering, movimento volontario, area ventrale tegmentale (VTA), assegnazione di valore ai comportamenti adattativi e sistema di gratificazione dell'attenzione. Malattie: schizofrenia, gatti di Wain (cfr. Louis Wain, pittore diagnosticato schizofrenico, n.d.r.), ricerca di novità, morbo di Parkinson e disordine ordinato-riflessivo.

• Serotonina - sistemi modulatori diffusi, inibizione, nucleo di Raphe, modulazione del sollievo dal dolore, umore, comportamento emozionale, senso di sazietà, equilibrio, positività, ciclo sonno/veglia, fasi del sonno, eccitazione. Malattie: disturbo bipolare e sinestesia.

• Peptidi – oppioidi: gioia, analgesia e respirazione. Malattia: autismo.

• Glutammato - 70% dei neuroni cerebrali, apprendimento e memoria. Malattie: epilessia e morte delle cellule cerebrali.7

Si è rilevata la presenza di valori di carbossiemoglobina e livelli di ammoniaca. Queste sostanze sono i prodotti della degradazione di nanotubi/compositi in silicone e dei rivestimenti ad essi applicati, come si rinvengono nell'Acrylin™ e nei nanotubi di silicone.

E' di fondamentale importanza notare come le eccessive quantità di AChE mostrate dai valori comparativi di base della paziente si accumulino nelle terminazioni periferiche gangliari e centrali dei nervi (sinapsi) negli organi effettori, concentrazioni elevate si verificano nel plasma e nel fluido intestinale. Gli effetti di intossicazione connessi alla stimolazione dei recettori della M- e N-colina (presenti sulle terminazioni nervose degli organi effettori) sono i seguenti:

• effetto muscarinico dovuto ad impulsi nervosi postgangliari colinergici che stimolano i recettori di M-colina situati nei polmoni, apparato gastrointestinale, cuore, reni, ghiandole sudorifere, pupille e muscoli.

• effetto nicotinico sui ricettori delle sinapsi gangliari e delle placche motorie, nella parte bulbare della ghiandola surrenale e nei noduli carotidei.

• effetto centrale dell'AChE dovuto a cellule nervose o accumulo di AChE con impatto diretto sui recettori della colina, con parallela inibizione di altri enzimi per opera di nanoparticelle o specifici inibitori della colinesterasi (pesticidi e polimeri) come lipasi, esterasi del colesterolo, proteinasi, monoamminooxidasi ed altre esterasi non specifiche.

La durata dei sintomi dipende in parte dal tasso di riattivazione dell'AChE. La riattivazione spontanea dipende dalla struttura chimica associata all'enzima. La riattivazione dell'enzima inibito può essere considerevolmente facilitata da speciali composti (ossime). Molti di questi composti hanno assunto l'importante ruolo di antidoti nel trattamento degli avvelenamenti da pesticidi.

L'enzima inibito può anche essere trasformato in uno stato in cui non si verifica più la riattivazione spontanea e in cui le ossime non sono più in grado di riattivarlo. Il fenomeno è noto come "invecchiamento" ed è caratterizzato dalla rimozione di uno dei gruppi alchilici dai gruppi fosforilici attaccati agli enzimi. La rapidità di invecchiamento dell'AChE inibita dipende dalla natura chimica dei materiali fosforilanti. Si noti che la presenza di fosforo è stata rilevata in precedenza anche in altri individui risultati esposti a materiali avanzati nanomicrobici/nanoparticolati.

Nel corso dell'ultimo anno, la paziente ha sperimentato i seguenti sintomi tipici dell'AChE, elencati in base alla parte corporea colpita (sistema organico bersagliato):


Localizzazione topica - Segni e sintomi

Occhi: aumento della lacrimazione, leggera miosi (visione occasionalmente diseguale, in seguito marcatamente offuscata), dolore agli occhi in fase di focalizzazione, emicranie, iperemia congiuntivale.

Sistema respiratorio: rinorrea, iperemia (esposizione locale), senso di costrizione al petto, respiro ansimante prolungato, broncocostrizione, aumento delle secrezioni, dispnea (fame d'aria), leggero dolore al petto, tosse, edema polmonare.

Sistema gastrointestinale: aumento della salivazione, anoressia, vomito, crampi addominali, senso di costrizione epigastrico e substernale (cardiospasmo) con bruciore di stomaco e flatulenza gastrica, diarrea, tenesmo e defecazione involontaria (incontinenza fecale).


Ghiandole sudorifere: incremento della sudorazione

Muscolatura striata: affaticamento facile, leggera debolezza, contrazioni muscolari involontarie, fascicolazioni (più pronunciate nel lato di esposizione), crampi, debolezza generalizzata ed estesa ai muscoli respiratori, dispnea, cianosi.

Sistema nervoso centrale: vertigini, tensione, ansietà, tremore, irrequietezza, labilità emozionale, eccessiva attività onirica, insonnia, incubi, mal di testa, apatia, introversione e depressione, picco di onde lente ad elevato voltaggio nell'elettroencefalogramma (specie in iperventilazione), sonnolenza, difficoltà di concentrazione, difficoltà di memoria, confusione, difficoltà di articolazione verbale, atassia, debolezza generalizzata, coma con assenza di riflessi, respirazione alterata del tipo Cheyne-Stoke (apnea alternata a iperventilazione, n.d.r.), convulsioni, depressione dei centri respiratori e circolatori, dispnea, abbassamento repentino della pressione sanguigna.

Sistema circolatorio: bradicardia, calo del volume di sangue pompato dal cuore, arresto cardiaco, paralisi dei centri vasomotori.

I sintomi clinici dei diversi gradi di valore dell'AChE sono basati sulla riduzione dell'ACh e non sulla sua inibizione.

Una leggera (60%) riduzione dell'AChE si traduce in debolezza, mal di testa, vertigini, visione ridotta, salivazione, lacrimazione, nausea, vomito, assenza di appetito, mal di stomaco, irrequietezza, miosi, moderato spasmo bronchiale, convalescenza di alcuni giorni per pesticidi e nano particelle non identificati.
Una moderata (dal 60 al 90%) riduzione dell'AChE comporta improvvisa manifestazione di debolezza generale, mal di testa, disturbi alla vista, eccesso di salivazione, sudorazione, vomito, diarrea, bradicardia, ipertonia, mal di stomaco, contrazioni involontarie dei muscoli facciali, tremore delle mani, della testa e di altre parti del corpo, aumento dell'eccitazione, disturbi nella deambulazione, sensazione di paura, miosi, nistagmo, dolore al petto, difficoltà di respirazione, cianosi della membrana mucosa, crepitio nel respiro; convalescenza in una o due settimane per pesticidi e nano particelle non identificati.

Una grave (dal 90 al 100%) riduzione dell'AChE provoca tremore improvviso, convulsioni generalizzate, disturbi psichici, intensa cianosi della membrana mucosa, edema polmonare, coma, morte per arresto cardiaco e respiratorio dovuto a pesticidi e nanoparticelle.

Se i valori CD 57 +/CD3+/CD+8 fossero stati testati e si fossero rivelati alti, sarebbero indicativi di specifiche reazioni immunochimiche, come dimostrato dall'inibizione e riduzione dell'AChE nel sistema nervoso in conseguenza all'esposizione a nanoparticelle che si sono dimostrate più tossiche per la cellula che una molecola regolare. E' importante notare che non sono stati condotti test per gli anticorpi anti-mielina e, se fosse presente un anticorpo positivo, sarebbe confermato come fattore primario il fatto che le particelle si legano al nervo piuttosto che incorporarsi all'interno del nervo stesso, come è stato, invece, notato nelle particelle virali che si insediano nel rivestimento mielinico.



Inoltre, bisogna prendere in considerazione il rivestimento delle nanoparticelle che è costituito da agenti antimicrobici, come lo Scudo Microbico AEGIS, che è costituito da silano e quando esposto ad ossigeno si decompone in silicone, monossido di carbonio, diossido di carbonio e silicio. Il silicio viene rimosso con l'esposizione all'Acqua del Dr. Willard (CAW, Catalyst Altered Water, n.d.r.). La maggior parte delle nanoparticelle e dei materiali nanocompositi è rivestita con un agente antimicrobico, specialmente se destinata a uso interno, come nelle applicazioni della Nano Medicina e della Terapia Genetica. 9, 10, 11, 12


CONCLUSIONE

La donna è risultata esposta a materiali nanomicrobici avanzati che ha avuto come conseguenza la produzione nel suo corpo di fibre, nanocompositi e nanoparticolati, i quali hanno reagito con i suoi sistemi organici come precedentemente dettagliato in questo studio.

In conclusione, il soggetto ha sofferto di inibizione cronica acuta e di riduzione dell'acetil-colinesterasi, nonché di avvelenamento da nanoparticolati. Questi materiali sono stati in grado di interferire con i suoi processi metabolici e principalmente con il tratto gastrointestinale, il cuore, i polmoni e i reni.

La storia clinica del soggetto conferma l'esposizione a vettori virali esantematici, inclusa l'inoculazione di vaccino antipoliomielitico in età infantile. I vettori virali e i rivestimenti proteinici adenovirali sono precursori dell'interazione della vitamina D per il fattore successivo, con inibizione ACUTA dell'AChE dovuta ad esposizione a nanoparticelle, che hanno mostrato una maggiore tossicità all'interno della cellula e degli organelli coinvolti nei sistemi di difesa cellulare rispetto ai normali agenti chimici e pesticidi.

I livelli delle emissioni atmosferiche dello stronzio sono monitorati dall'Ufficio Foreste degli Stati Uniti. Lo stronzio interagisce con i metaboliti della vitamina D ed innesca meccanismi tossicologici che provocano carenze di vitamina D. I nanotubi sono stati realizzati in silicone-carbonio e stronzio. Lo stronzio è elemento d'elezione per via del suo uso come materiale sensore rice-trasmittente nella progettazione delle nano-antenne d'avanguardia. Ulteriori studi si rendono necessari per determinare il Livello di Assenza di Effetti da esposizione a nanoparticolati e nanocompositi. Il genere umano è tuttora agli albori della determinazione dei meccanismi tossicologici derivanti da esposizione a materiali avanzati nanomicrobici. Abbiamo bisogno di conoscere il livello esatto di tolleranza entro il quale questi materiali non costituiscono una minaccia per la salute e la sicurezza degli esseri umani, oltre che dell'ambiente e di tutti gli esseri viventi. Ciò è tanto più urgente, quanto più è ormai noto che il maggior fattore di rischio è l'esposizione alle emissioni di aerosol condotte a livello globale.


RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI E SITOGRAFICI:

1. www.projectearthscope.com and www.usairforce-projectG1.com

2. www.usc-sencil.com

3. Morgan, Donald P. Recognition and Management of Pesticide Poisonings, 4th Edition. US EPA Agency. EPA-540/9-88-001. US Government Printing Office.
Washington, D.C. © 1989

4. http://ww.darpa.mil/DSO/rd/UPC/site and State of Florida’s “Web of Justice” Domestic Preparedness and Weapons of Mass Destruction Links http://www.co.pinellas.fl.us/bcc/juscoord/eweapon.htm

D.A.R.P.A. Unconventional Pathogen countermeasures Program, University of Michigan. Autoimmune endocrine disease. Gene transfer using a synthetic polymer. University of Michigan, News and Information Services, News Release 412 Maynard, Ann Arbor, Michigan, September 23, 1998 “New agent kills influenza virus, prevents infection in mice. Principal Investigator: James R. Baker, Jr., M.D.

5. http://www.projectearthscope.com US seeding of smart dust and smart crystal west coast of USA to the east coast of USA for Weather Modification.

6. http://www.csn-deutschland.de/blog/en/absorption-and-inhibitionof acetylcholinestease.

Wang, Z., Shao, J., Li, F., Gao, D., and B. Xing. “Absorption and Inhibition of
Acetylcholinesterase by Different Nanoparticles.” College of Environmental Science and Engineering. Ocean University of China. Qingdao, China. Chemical Sensitivity Network © June 19, 2009.

7. Woolf, Clifford J. and Tarek A. Samad. United States Patent: 72566266 Human DRG11-Responsive Axonal Guidance and Outgrowth of Neutrite (Dragon) Proteins and variants thereof. The General Hospital Corporation, Boston, MA. Federally sponsored research or development under Grant No.: 5R01-NS038253 Awarded by the National Institutes of Health. The Government has certain rights in this invention. Awarded: August 14, 2007 (withdrawn “?” Fall 2008).

8. Staninger, Hildegarde. “Aspartame & Excitatory Neurotransmitters.” Korean Healthy Life Magazine. Los Angeles, CA © April 29, 2004.

9. Kaloyanova, Fina P. and Mostafa A. El Batawi. CRC Human Toxicology of Pesticides. CRC Press. Boca Raton, FL © 1991

10. Leeson, C. Roland and Thomas S. Leeson. Histology. Chapter 17: The Endocrine System. W. B. Saunders Company. Philadelphia, PA pgs: 364-388 © 1966

11. Wei, Chiming. Medical Clinics of North America: Nanomedicine. Saunders
Philadelphia. © September 2007 (www.theclinics.com)

12. Staninger, Hildegarde. Use of Opaline Dry Oxy Capsules and Dr. Willard’s Water (CAW) to Remove Silane Coatings on Advanced Nanomicrobic Materials. Morgellons 911: Evaluation, Identification and Treatment. NREP Publishing, Des Plains, IL. © December 2009



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Range finder: come si sono svolti i fatti

sabato 5 dicembre 2009

Inibizione della colinesterasi come risultato dell’esposizione ad emissioni aeree di materiali nanocompositi (seconda parte – Hildegarde Staninger)

Nel pubblicare la seconda parte (vedi qui la prima parte) del fondamentale articolo elaborato dalla Dottoressa Staninger, rinnoviamo i nostri ringraziamenti a RH negativo per l’eccellente traduzione del testo.


Recenti studi, condotti dal Collegio di Scienze Ambientali ed Ingegneria della Ocean University (Cina), Qingdao, China (Z. Wang et. al.) [5], [6] hanno mostrato che le nanoparticelle fabbricate artificialmente possono essere tossiche, tramite le loro interazioni con proteine (aminoacidi precursori) e con gli enzimi. L'acetil-colinesterasi (AchE) è un enzima chiave localizzato nel cervello, nel sangue e nel sistema nervoso. Di conseguenza, l'assorbimento e l'inibizione dell'AChE per opera di specifiche nanoparticelle, SiO2, TiO2, Al2O3, Al, Cu, e Cu-C (rame rivestito al carbonio), di nanotubi di carbonio a pareti multiple (MWCNT) e nanotubi di carbonio a parete singola (SWCNT) hanno avuto i seguenti risultati.

• I nanotubi di carbonio hanno mostrato un'elevata affinità per l'assorbimento di AChE. I nanotubi del tipo SWCNT (94%), le nanoparticelle SiO2 e Al2O3 hanno mostrato il minor tasso di assorbimento.
• Il rilascio di Cu (2+) nelle sospensioni di nanoparticelle Cu e Cu-C ha causato il 40% e il 45% di riduzione dell'attività dell'AChE rispettivamente, inoltre, dal confronto tra le particelle di Cu grezzo e quelle attivate al carbonio, emerge che l'inibizione per opera delle particelle grezze è inferiore rispetto a quella delle corrispondenti nanoparticelle.
• Nelle particelle grezze di Cu, l'inibizione dell'AChE è causata principalmente da ioni dissolti, ma per il carbone attivo si ha essenzialmente assorbimento.
• L'inibizione di AChE per opera di Cu, Cu-C, MWCNT e SWCNT è correlata al dosaggio e le loro concentrazioni inibitorie medie (IC 50) sono 7, 17, 156 e 96 mg/L-1, rispettivamente, a dimostrazione del fatto che queste particelle possono avere un potenziale neurotossico e che l'enzima AChE si presta ad essere usato come bioindicatore nell'esposizione a nanoparticelle.

I principali meccanismi di azione tossicologica delle nanoparticelle impiegate nei materiali nanocompositi, sono principalmente connessi all'inibizione della colinesterasi. Sono tre le principali reazioni biochimiche responsabili di questi effetti tossicologici.

1. Inibizione dell'attività della colinesterasi.
2. Inibizione dell'esterasi bersaglio della neuropatia (Neuropathy Target Esterase, N.T.E.) e sviluppo di neuropatia ritardata.
3. Rilascio di gruppi alchilici attaccati all'atomo di fosforo e alchilazione delle macromolecole, inclusi D.N.A. ed R.N.A.

Nell'agosto del 2008, la paziente fu sottoposta a test sugli anticorpi antinucleari ed il risultato fu di 25 AU/ml. Il test degli anticorpi sulla membrana nucleare (A.N.A.) conferma la formazione di anticorpi sulla membrana nucleare della cellula. Riesaminando la tabella che illustra le varie percentuali di inibizione della colinesterasi dagli iniziali valori individuali di base, si potè dedurre che la donna aveva sofferto di grave tossicità cronica per l'AChE in relazione ai suoi originari valori funzionali di base per i parametri relativi sia al plasma sia ai globuli rossi. Bisogna sottolineare che, quando i valori di inibizione percentuale sono alti sia nel plasma sia nei globuli rossi, l'individuo è soggetto ad un comportamento estremamente aggressivo, mentre quando i valori sono bassi la tendenza è alla depressione ed al suicidio. La paziente aveva raggiunto valori percentuali di inibizione della colinesterasi fino al 59% nel plasma e fino al 96.4% nei globuli rossi, con un valore annuale di inibizione del 55.92% per il plasma e del 61.74% per i globuli rossi. Nel corso di appena tre settimane, dal 21 luglio 2009 al giorno 11 agosto 2009, il valore di inibizione della colinesterasi arrivava all'86.2%.

Durante questo lasso di tempo, la paziente ha sperimentato diverse manifestazioni intestinali atipiche che le sarebbero state diagnosticate come incontinenza fecale. Così, a conferma di come le nanoparticelle da materiali nanocompositi siano metabolizzate ed espulse attraverso la Terapia a Calore Radiante (Radiant Heat Therapy) F.I.R. e l'assunzione di appositi integratori alimentari, i valori di AChE diverranno un notevole fattore inibitorio. Il valore dell'A.N.A., che dovrebbe essere ripetuto, confermerebbe l'alchilazione delle macromolecole di D.N.A., dal momento che il test A.N.A. è specificamente mirato alla misurazione degli anticorpi sulla membrana nucleare e la stessa paziente era stata sottoposta a test genetici in ambito tossicogenomico, che ha mostrato valori “baschi” (i valori “baschi” sono un parametro genetico usato per i confronti tra gruppi di popolazioni, poiché i Baschi sono una delle poche etnie viventi in Europa di origine non indoeuropea; tra i Baschi si rileva una percentuale di soggetti con RH negativo superiore al 50 per cento – n.d.r.) inferiori a quelli del gruppo di riferimento, che sono noti per avere membrane cellulari di maggior spessore, per cui sarebbe necessaria una maggiore quantità di enzima dismutasi superossido per neutralizzare le neurotossine. Molti dei nuovi nanotubi e materiali nanocompositi necessiterebbero di enzima dismutasi superossido (S.O.D.) per neutralizzare la nanocontaminazione da Cu e Cu-C attraverso reazioni SOD-1 Zn/Cu.

E' importante notare che, nella formulazione della proteina Drago, l'acido adiptico (o adipico), un precursore dell'aspartame con isoleucina, leucina, lisina e arginina, reagisce con gli esteri della fenilalanina. [6],[7]
La proteina Drago è stata usata come proteina universale per miscelare i plasmidi di D.N.A. negli idrogel e nei materiali nanocompositi. La paziente aveva quantità misurabili di aminoacido fenilalanina presenti nei suoi precedenti test delle urine. Il nome chimico dell'aspartame è estere metilico N-L-alfa-aspartil-L-fenilalanina-1. L'aspartame ed i suoi isomeri sono 160 volte più dolci dello zucchero normale.

Si tratta di un dipeptide che si ricava dall'N-benzoildiestere. Quando questo composto viene fatto reagire con un estere della fenilalanina come additivo nel cibo o come componente in molte proteine nano-sintetiche, si ha la liberazione di un composto più reattivo: l'estere P-nitrofenile. L'estere P-nitrofenile è noto come neurotrasmettitore stimolatore proprio come la forma L dell'acido aspartico ed è un ingrediente primario nella produzione di aspartame.

I neurotrasmettitori, di cui è nota l'azione di propagazione degli stimoli nervosi nel neurone ricevente, sono chiamati neurotrasmettitori stimolatori. [8] Questi composti sono sintetizzati all'interno del corpo cellulare neurale (il soma) e migrano lungo l'assone fino ai terminali pre-sinaptici. Qui essi vengono immagazzinati in piccole tasche chiamate vescicole, che si fondono con la membrana sinaptica come una catena di mortaretti connessi ad una singola miccia. Quando una corrente depolarizzante (il potenziale di azione) viene ricevuta, queste vescicole rilasciano il loro contenuto nella fenditura sinaptica.

La fenilalanina è un precursore dei neurotrasmettitori di catecolamina nel cervello. Livelli elevati in sede cerebrale sono stati messi in relazione con colpi apoplettici e con il rischio di infarto emorragico (quando la fenilalanina forma fenil-propanolamina ed in associazione con l'aspartame). L'acido aspartico è in grado di abbassare le soglie di manifestazione del colpo apoplettico, rendendo tale evento più probabile nel futuro. Questo effetto congiunto dell'acido aspartico e della fenilalanina incrementerebbe notevolmente la probabilità di un colpo apoplettico, soprattutto in condizioni di ipoglicemia.


Fine seconda parte. Leggi qui la terza ed ultima parte.





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