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lunedì 9 gennaio 2017

Perché non avvelenano l’acqua potabile?

La quintessenza del potere è il sadismo.
(Anonimo)

Ogni stato è una dittatura.
(A. Gramsci)



Tra le domande che si pongono gli ufficialisti, oltre alla solita “Perché lo fanno?”, quesito topico e tipico cui abbiamo già risposto, frequentissima è la seguente: “Ma perché, se con le scie chimiche intendono avvelenare la popolazione, non usano altri sistemi più efficaci, ad esempio per quale motivo non inquinano l’acqua potabile?” Un minimo di dimestichezza con la mentalità dei cosiddetti “potenti” basterebbe per trovare tutte le risposte a questo stucchevole interrogativo; tuttavia vediamo ugualmente di chiarire la questione.

In primo luogo siamo sicuri che le fonti idriche non sono contaminate in modo deliberato? Nel Regno Unito e negli Stati Uniti d’America l’acqua è addizionata con il fluoro che è un elemento nocivo. Vaccini, alimenti transgenici, edulcoranti artificiali, farmaci, radiazioni nucleari, campi elettromagnetici, nanoparticolato degli inceneritori etc. non sono forse dei mezzi per ammorbare le persone e persino per ucciderle? Come non ricordare inoltre le guerre fomentate in ogni dove nel nostro martoriato pianeta, conflitti che falciano soprattutto le nuove generazioni?

Approfondiamo il discorso. Un investigatore che intende scoprire il movente di un assassino seriale, ossessionato dalla ritualità, deve immedesimarsi il più possibile nel suo modus operandi, nella sua maniera aberrante di pensare. Diversamente non riuscirà mai ad insinuarsi nei meandri di una mente contorta, non sarà in grado di comprendere le sue irrazionali ragioni con il fine di sventare altri omicidi.



Dunque per capire le motivazioni profonde dei farabutti appartenenti alla feccia dei mondialisti, occorre ricordare che essi sono sadici. Per i sadici le vittime, prima di essere uccise, devono patire le più atroci sofferenze, attraverso una gradazione ben calibrata volta ad accrescere il crudele piacere dei carnefici. Le scie chimiche, con la loro lenta, ma irreversibile azione rispondono appieno ad intenti di natura squisitamente sadica, perché intervengono in modo progressivo e quasi inavvertito, eppure alla fine letale.

La biogeingegneria clandestina è poi una specie di atout, in quanto adempie contemporaneamente più funzioni: la gestione della biosfera a fini militari, economici e politici, il controllo del tempo e del clima, la degradazione genetica e via discorrendo. Per i terroristi al governo le chemtrails, grazie alla loro polivalenza, sono una manna!

Le operazioni chimico-biologiche sono finalizzate pure ad un indebolimento delle persone: l’arsenale velenoso dispiegato crea una massa cagionevole, fragile, quindi più facile da dominare. Si spengono in questo modo le ultime istanze rivoluzionarie che, pur tra molte incongruenze, animavano le generazioni passate.

Non dimentichiamo infine che l’obiettivo dei globalizzatori non è un eccidio indiscriminato, quanto una selezione demografica, ispirata ai principi dell’eugenetica e conforme ai piani enunciati, ad esempio, nelle infami “Georgia guidestones”. Essi mirano ad uno sfoltimento delle nazioni, colpendo in particolar modo le fasce più deboli (anziani, malati, gruppi etnici discriminati e perseguitati come i Nativi americani…): non possono, infatti, prescindere dall’esigenza di disporre di una massa di schiavi da sfruttare come manodopera a basso costo e come cavie per gli esperimenti di scienziati pazzi… molto pazzi e pochissimo, anzi per niente scienziati.


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La guerra climatica in pillole

Le nubi che non ci sono più

Per una maggiore comprensione dei fenomeni legati alla guerra ambientale in corso, abbiamo realizzato l'Atlante dei cieli chimici.

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sabato 11 febbraio 2012

Colpa

Lo Stato NON siamo noi.

Il senso di colpa ha radici profonde, ma sarà ora di liberarsene. Intendiamoci: non è che gli uomini non abbiano alcuna responsabilità per il punto di non ritorno cui si è giunti, ma è iniquo incolparli tutti in modo indiscriminato della rovina e della decadenza attuali.

Generalizzare è sempre errato, ma in tale contesto è persino immorale. Se il pianeta è inquinato, la colpa è del lavoratore che usa l’auto per recarsi in ufficio o in fabbrica: mai degli aerei chimici che spargono tonnellate di metalli e di veleni ogni giorno in tutta la biosfera. Se le temperature globali sono alterate, la colpa è delle vetture con le loro emissioni di biossido di carbonio, mai delle coperture artificiali nonché delle micidiali e potenti emissioni elettromagnetiche di antenne, impianti radar e riscaldatori ionosferici. Non respirare! Non sai che, respirando, generi C02?

E’ vero che la massa, essendo stata decerebrata dai media di regime, agisce spesso in modo scriteriato, ma una nutrita minoranza si comporta con intelligenza. Eppure è accomunata nella generica condanna.

Siamo obiettivi: quanti cittadini eseguono con scrupolo la raccolta differenziata dei rifiuti! Sono poi i Comuni ad ammassare tutta la spazzatura nella stessa ammorbante discarica o a bruciare tutta l’immondizia nei letali inceneritori.

Ti ammali? E’ colpa tua, perché sei goloso ed hai il colesterolo alto! Le malattie non sono causate dale sostanze tossiche nel cibo, nell’acqua, nell’aria, dalle centrali nucleari, dai vaccini...

Gli incidenti stradali? E’ colpa tua, perché sei incosciente, mai degli enti e delle amministrazioni che non si occupano della manutenzione di strade ed autostrade.

La fame nel mondo? E’ colpa tua, giacché acquisti i croccantini per il cane ed il gatto. Le multinazionali sono ineccepibili: esse si adoperano per debellare la miseria in tutto il globo. Le definiamo società, ma sono associazioni di beneficenza.

La crisi economica? E’ colpa tua, poiché ti sei comportato come la cicala della nota favola. Sei tu che sei andato in pensione solo dopo quarant’anni di servizio ed ora vivi da parassita, a spese della collettività. Naturalmente le radiose élites sono innocenti: banchieri, speculatori, militari, pennivendoli, Soloni, burocrati, plutocrati, finanzieri, cardinali... sono le vittime di un sistema perverso ideato e costruito dal popolo. Anzi sono dei benefattori: siamo noi che siamo masochisti. Essi ci additano la via del benessere, della virtù, dell’etica, della solidarietà, ma noi amiamo sguazzare nel vizio e nelle turpitudini.

Le alluvioni e la siccità? Sei reo tu: sono le elevate emissioni di biossido di carbonio provenienti dalla tua caldaia a provocare i disastri. Le armi meteorologiche non c’entrano.

Il terremoto? Be’, non puoi essere stato tu: è stata la Terra, la natura che si ribella, dato che tu sei cattivo. La Madre Terra così si è vendicata. Le armi tettoniche... queste sconosciute. Ecco le giaculatorie degli “ambientalisti” e dei globalizzatori che considerano l’uomo comune un tumore per la natura, quando sono proprio loro a devastare gli ecosistemi!

Ad ogni piè sospinto, il senso di colpa viene inoculato nel cittadino da un potere che, con tale meccanismo, esercita un controllo incessante sulla vita e sulla coscienza. E’ ora di liberarsi sia del senso di colpa (il che non significa non assumersi delle responsabilità), sia mandare a spigolare chi lo alimenta con argomenti falsi e pacchiani. Essere consci del proprio ruolo e dei propri doveri non implica accettare le imposizioni del sistema e le sue immonde ipocrisie.

Si afferma che si tende sempre a cercare ed a trovare un colpevole per le conseguenze indesiderate di certe azioni. E’ vero. Il discorso va, però, almeno una volta, riferito agli oppressori che accusano di ogni nefandezza il cittadino, la cui mancanza maggiore è sovente nella fragilità e nella sprovvedutezza. Più ci si fida delle istituzioni, più si diventa vulnerabili alle diaboliche manovre dei governi che spingono le genti verso la distruzione e l’autodistruzione. L’ignoranza e la cieca fiducia sono quindi assai più deprecabili della condotta tenuta dal cittadino medio che, se non dimostra in genere spiccato senso civico, non determina neppure, con qualche improvvido atto, i mali atroci, incommensurabili, causati, invece, da una cricca di criminali psicopatici. Fondamentale poi è la differenza tra delitto involontario, di cui si possono rimproverare alcuni uomini, ed il dolo, la vergognosa ed intenzionale volontà di nuocere per opera della feccia globalista.

Purtroppo alla campagna diffamatoria orchestrata dal sistema, si aggiunge talvolta il coro di eunuchi che, con toni deamicisiani e moralistici, vogliono insegnarci come comportarci, spiegando la differenza tra bene e male. Quando saranno irreprensibili, quando avranno denunciato in maniera chiara e coraggiosa tutte le perversità degli apparati statali e di chi li dirige, ascolteremo le loro prediche.

Se ciò non avverrà, per giudice ci terremo la nostra coscienza, gettando nella cloaca la loro falsa coscienza.


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Range finder: come si sono svolti i fatti

lunedì 2 gennaio 2012

Alluvioni artificiali?

Sit eis terra levis.

Le alluvioni che, con le loro tragiche conseguenze, hanno colpito l’Italia, hanno scatenato le orde dei disinformatori. Essi, del tutto indifferenti alle sofferenze di persone martoriate dai disastri presumibilmente artificiali, anzi di fatto complici delle scelleratezze perpetrate da chi manipola il tempo ed il clima, hanno tentato con alcuni stratagemmi di distogliere l’attenzione dai veri responsabili delle catastrofi. La loro strategia consiste nell’additare il filo d’erba, affinché non si veda la foresta.

Per affrontare il discorso, è necessario in primo luogo considerare l’equazione di Clausius-Clayperon, chiamata in causa tempo fa da un isterico Luca Mercalli. Qui dobbiamo subito notare che il “meteorologo” richiamò l’equazione sullodata in modo strumentale e non del tutto attinente, poiché essa, nell’ambito della termodinamica, mette in relazione la variazione della temperatura di cambiamento di stato relativo ad una sostanza con la modifica della pressione esterna. Dunque sono coinvolti parametri inerenti a valori termici e barici (di pressione), mentre Mercalli aveva collegato l’equazione ipso facto all’umidità atmosferica che, in un luogo o nell’altro, deve pur condensare per dar origine a nuvole foriere di idrometeore. Vero è che la pressione e la temperatura sono correlate alle precipitazioni, ma l’”esperto” avrebbe dovuto essere più rigoroso, laddove evocò la formula più che altro per incutere soggezione nell’uditorio, tacciandolo di ignoranza.

Il bilancio idrico dell’atmosfera implica che, se le piogge si concentrano in un’area circoscritta ed in un tempo limitato, altre regioni rimangono all’asciutto. Dunque si assiste ad una forte discrepanza areale in termini di quantità e di intensità, ossia qui piove moltissimo ed in poche ore, là poco o punto ed in un arco di tempo molto lungo.

Ora il disequilibrio, che si manifesta come estremizzazione dei fenomeni meteorologici, è proprio la causa delle devastazioni cha la cronaca ha purtroppo registrato: straripamenti di corsi d’acqua, frane, alluvioni... E’ inconfutabile: si tende la corda finché essa si spezza.[1]

I negazionisti dell’olocausto chimico-biologico asseriscono che i nubifragi sono tanto rovinosi, poiché manca una saggia gestione del territorio: non viene eseguita la manutenzione degli alvei di fiumi e torrenti; i boschi non vengono puliti da sterpi e detriti, a differenza di quanto avveniva molti decenni or sono; la speculazione edilizia ha ignorato l’assetto idrogeologico… Per una volta siamo, in parte, d’accordo con i disinformatori: infatti non si può contestare che l’aggressione al territorio e l’incuria sono fattori di rischio. Tuttavia non bisogna confondere questi fattori con elementi che risultano, invece, determinanti e scatenanti. È indubbio che fenomeni meteorologici distruttivi sono diventati più frequenti: ammettiamo pure che, in qualche caso, tale intensificazione sia dovuta ad influssi naturali come le tempeste geomagnetiche. Non si può, però, sottacere che esistono prove atte a dimostrare che esistono armi climatiche progettate ed usate per provocare il finimondo. Se già durante l'ormai lontana guerra del Vietnam, gli Stati Uniti attuarono l’ “operazione Popeye”, grazie alla quale i territori indocinesi in cui si annidavano i Vietcong, furono flagellati con piogge torrenziali, vogliamo credere che i militari non siano oggi in grado di creare alluvioni e siccità a comando?

I meteorologi di regime (tra loro, giova ricordarlo, molti sono dei dilettanti) per tentare di spiegare le calamità in oggetto, hanno elaborato dei modelli interpretativi che lasciano un po’ il tempo che trovano. Di per sé tali schemi non sarebbero neppure del tutto errati, ma sono incontrollabili. Infatti si postulano condizioni atmosferiche che potrebbero anche essere del tutto inventate per nascondere l’artificialità del fenomeno. Usare termini tecnici come “celle lineari”, “temporali autorigeneranti”, “linea di groppo”, “correnti di inflow”, “downdrafts” etc. pare un espediente per impressionare e confondere i destinatari, più che un’illustrazione perspicua dei fatti. Intendiamoci: le manifestazioni atmosferiche succitate esistono, ma potrebbero essere anche un effetto di un’alterazione indotta con apparati ad hoc. Già solo lo spostamento delle correnti a getto potrebbe aver determinato una reazione a catena. A proposito delle jet streams, è stato rilevato che, in concomitanza con gli accadimenti calamitosi, la corrente a getto subtropicale pare essersi come spezzata, con un’imponente deviazione verso sud, ossia verso l’area travolta dalle alluvioni.[2] Inoltre le numerose scie chimiche che, nei giorni precedenti il disastro, hanno deturpato il cielo della Liguria avranno pur svolto il loro ruolo. Come interpretare, infine, le “delucidazioni” che i meteorologi si sono affannati a fornire, subito dopo gli eventi? Excusatio non petita, accusatio manifesta.

I fenomeni naturali in verità, quando non sono sostituiti da interventi “umani”, sono forzati per ottenere gli effetti voluti: lo stesso geologo Mario (per gli amici Bario) Tozzi ha dichiarato che gli accadimenti genovesi hanno subìto un particolare rinvigorimento, a causa dell’alta pressione instaurata sui quadranti centro-orientali. Questa zona (un anticiclone indotto con H.A.A.R.P.?) ha premuto sul vortice depressionario, comprimendolo. Tozzi non si è discostato molto dalla realtà: le scie igroscopiche, disposte lungo il fronte orientale della perturbazione, l’hanno schiacciato, aumentandone l’energia. D'altronde le coperture artificiali adempiono questa funzione. E’ come quando si tappa con tutte le forze un recipiente dove continua ad affiuire del liquido: nel momento in cui non si riesce più a turare il contenitore, il liquido fuoriesce con spaventosa potenza.

Non si possono infine ignorare gli strani coni che si sono generati dal Mar Tirreno e dal Golfo di Genova: essi ricordano da vicino la nuvola conica creata dal nulla nel Midwest con un macchinario della N.A.S.A., causa di catastrofiche inondazioni. Si confrontino le immagini satellitari: le somiglianze sono sbalorditive. Tra l’altro, in un’altra mappa, si può osservare una “conchiglia” che si è creata dalla Corsica (Francia), isola sede di una base militare. Nella fattispecie, il cono, che non nasce dal mare e non è alimentato dall’acqua del Tirreno (non può quindi essere attendibile la versione ufficiale delle celle linerari autorigeneranti), si allarga proprio prima verso il Levante Ligure e poi verso il Ponente, tempestati da violente piogge il giorno 5 novembre 2011. E', in questo caso, ipotizzabile l'impiego del Taurus Molecolar Cloud (TMC 65), come testimoniato da diversi cittadini statunitensi.

E’ una questione di economia nell’analisi: invece di ipotizzare un concorso di circostanze atmosferiche avverse, di cui alcune rare (o fittizie?), è più coerente ritenere che siano state impiegate delle micidiali apparecchiature per colpire alcune aree, già vulnerabili, anche se per le Cinqueterre il solito argomento dell’edificazione indiscriminata non si può addurre, poiché i borghi dell’incantevole regione sono ubicati in un territorio in cui oggettivamente, stante l’orografia, è impossibile erigere nuove costruzioni.

La guerra climatica è in corso [3], una guerra non dichiarata contro il pianeta ed i suoi abitanti: è stata dichiarata da una masnada di pazzi criminali.

[1] “L'alluvione di Genova entrerà negli annali climatici statistici per aver stabilito il nuovo record italiano di pioggia nell'arco di un'ora. E' successo alla stazione A.R.P.A.L. di Vicomorasso dove in un'ora sono caduti 181 mm. I 337 mm caduti in tre ore sono anch'essi da primato, ma conteso con Capoterra (Sardegna) nel 2008, dove ne caddero ufficialmente 332, anche se alcune fonti riportano 375. Come totale dell'evento Vicomorasso marca 454 mm (fonte dati ARPAL meteoliguria). Ancor di più è piovuto alla stazione LIMET di Quezzi (quartiere cittadino), 542 mm di cui 403 mm in quattro ore e con massimo orario di 159 mm. Di là da tutte le possibili motivazioni legate all'urbanistica ed all'ambiente, è questa la causa principale dell'alluvione che ha sconvolto i quartieri lungo la Valle del Bisagno, una quantità di pioggia record per intensità e di durata considerevole. Le cumulate entro le quattro ore sono anche superiori a quelle dell'inondazione della settimana scorsa alle Cinque Terre e in Val di Vara..."

[2] Le correnti a getto o jet streams sono flussi ad altissima velocità (circa 20-30 metri al secondo) che si generano tra stratosfera e troposfera, con direzione da ovest ad est, ad altitudini comprese tra 6 e 15 kilometri. La presenza di notevoli variazioni di temperatura in relazione alla latitudine determina forti correnti lungo i paralleli. Tra le jet streams, occorre citare quella subtropicale: essa varia in rapporto alla stagione per quanto concerne sia la posizione sia l’intensità, mentre la quota resta pressoché immutata, intorno ai 12 kilometri. Un’altra corrente a getto è quella associata al fronte polare: tale flusso può cambiare sia la sua posizione sia la direzione. A questo getto sono correlate le perturbazioni che interessano le medie latitudini. Da tempo si sa che tale corrente non è solo un vento, ma anche una sorta di antenna lungo la quale si propagano impulsi elettromagnetici, come le onde di risonanza Schumann. È altresì accertato che è usata dai sistemi H.A.A.R.P.: è quanto sostengono, tra gli altri, gli scienziati tedeschi Bludorf e Fosar.

[3] E' bene evidenziare che il Governo Berlusconi, sotto pressione da diverse settimane, per opera dell'Unione Europea ed in specialmodo della Germania e della Francia, si dimise subito dopo l'ultima alluvione.

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martedì 15 novembre 2011

Cui prodest?

“Cui prodest” è l’abbreviazione dell’enunciato latino “cui prodest scelus is fecit”, ossia “ha commesso il delitto colui al quale giova”. E’ un detto di Seneca la cui forma accorciata è spesso impiegata in forma interrogativa, come per chiedere e cercare di conoscere a chi un fatto riprovevole possa arrecare giovamento e chi dunque possa esserne l’autore o l’ispiratore.

Così questa domanda di solito costituisce l’obiezione mossa dall’uomo comune che non comprende quale vantaggio possano trarre gli scellerati dalle loro azioni. Ad esempio, molti si chiedono che scopo si siano prefissi i militari, quando Roma fu colpita dal violento temporale...

La perplessità è legittima e comprensibile, poiché il cittadino normalmente usa una logica fondata sul common sense. Bisogna, però, subito rammentare che questa logica è del tutto estranea ai pazzi che, altrimenti, non sarebbero tali. Acclarato che solo dei mentecatti, i veri governanti, possono aver ridotto il pianeta e l’umanità nello stato pietoso in cui versano da tempo, bisognerebbe convincersi che applicare certe interpretazioni razionali all’irrazionale è errato nonché infruttuoso.

Occorre poi considerare altri aspetti. Gli obiettivi economici non sono così decisivi, a differenza di quanto si potrebbe pensare: le élites già controllano il sistema produttivo e finanziario, inclusa la stampa delle banconote. Gli obiettivi strategici non sono necessariamente cruciali: il governo segreto già domina quasi tutto lo scacchiere internazionale ed i conflitti fra gli stati-nazione sono per lo più farse volte a perpetrare carneficine ed a perpetuare uno stato di tensione perenne. (Sul tema si legga “Made in Russia”). Altre quindi sono le finalità: in primo luogo la Cabal compie degli esperimenti, per saggiare l’efficacia di armi via via più sofisticate e distruttive. Criminali esperimenti sono eseguiti un po’ in ogni dove, percuotendo ora esecutivi non allineati ora paesi che, con la loro reazione, innescheranno le conflagrazioni che la “cupola” pianifica o facilita, ora nazioni abitate da popoli ritenuti inferiori. Inoltre alcuni interventi sono attuati come segnali, pressioni ed intimidazioni nei confronti di burattini sfiorati dalla balzana idea di disobbedire agli ordini dei loro padroni, rimanendo al “potere” oltre i tempi loro assegnati o per prendere iniziative contrarie ai piani della casta mondialista. Così il nubifragio che ha flagellato Roma e le alluvioni in Liguria si potrebbero anche leggere come moniti a Silvio Berlusconi affinché si dimettesse e passasse il testimone a chi, secondo un programma architettato nei minimi particolari, deve portare al tracollo l’Italia per poi affossare l’euro, affossamento pressupposto necessario all’introduzione di una moneta mondiale elettronica, con tutto quanto ne conseguirà. Di fatto, poche giorni dopo i disastri succitati, il Presidente del consiglio, obtorto collo, ha rassegnato le dimissioni.

Last but not least, le sanguinarie efferatezze della feccia globalizzatrice (guerre, epidemie, calamità indotte, vaccinazioni letali, avvelenamento tramite radiazioni nucleari, scie chimiche, fluoro, campi elettromagnetici, nanoparticelle di inceneritori, farmaci etc.) sono veri e propri sacrifici umani, riti nefandi compiuti senza altro fine se non quello di votarsi al male, in nome del male. Anche “solo” le sei povere vittime genovesi sono per i globalizzatori una grandiosa immolazione a Moloch, un’occasione propizia per onorare dèi immondi. Così ogni strage, ogni sofferenza inflitta ad innocenti (animali inclusi: si pensi agli allevamenti industriali ed alla spaventosa vivisezione) sono altrettante offerte ad “iddii pestilenziali”.

Non è un caso se il male di per sé è già irragionevole: consacrarsi ad esso in modo deliberato e conscio, anima e corpo, è irragionevolezza all’ennesima potenza.

Chiunque giudichi con senno e sagacia può solo concludere che l’ipertrofia del male, tanto radicato e ramificato in questi tempi finali, non si spiega appellandosi a meri interessi economici e strategici.


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martedì 1 novembre 2011

Le alluvioni secondo Giorgio Napolitano

Le vittime del maltempo «sono tributi molto dolorosi per quelli che purtroppo sono o cambiamenti o grossi turbamenti climatici e questo non solo da noi». Queste sono le parole del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, in un'intervista rilasciata a Bruxelles, sulle tragiche conseguenze che l’alluvione ha provocato nelle Cinqueterre ed in Lunigiana il 26 ottobre scorso.

I nubifragi hanno disgraziatamente causato dieci vittime e devastato alcune aree ed abitati nello Spezzino ed in provincia di Massa Carrara. Frane, ponti crollati, straripamenti di corsi d’acqua, paesi sommersi da colate di fango, arenili erosi…: queste sono le conseguenze di copiose precipitazioni la cui forza viene accentuata con la tecnica del cloud seeding. Il fenomeno delle frane e degli smottamenti è poi il risultato dell’impiego del batterio Pseudomonas syringae atto a favorire la formazione dei nuclei di condensazione. Questo microorganismo rende il terreno friabile e cedevole. Si è abbattuto un altro disastro innaturale, anche se i media di regime, dopo averlo presentato, come un fenomeno imprevedibile, cominceranno la questua affinché i cittadini siano indotti a donare denaro destinato a finire nelle tasche di profittatori. [1]

Lo stato di incuria in cui versano i boschi ed i greti dei torrenti acuisce i problemi creati da forti temporali, ma gli alberi non trattengono più, con le loro radici, il terreno, perché spesso sono piante deboli e malate. Non è forse, però, anche questa una ripercussione delle attività chimico-biologiche?

Di fronte a questa tragica realtà di morte e distruzione, le parole del Presidente perdono il loro carattere apparentemente sibillino: l’aver evocato non solo i cosiddetti “cambiamenti climatici”, ma pure dei “turbamenti” tra l'altro non circoscritti all'Italia, è un po’ come ammettere che qualcuno sta giocando con i fenomenti atmosferici, determinandone delle alterazioni. E’ palese che il capo dello Stato è al corrente delle attività illegali di Biogeoingegneria di cui un suo portavoce riconobbe de facto l’esistenza. Non solo: le recenti dichiarazioni di Napolitano paiono essere un riferimento a manipolazioni climatiche foriere di stragi e distruzioni. Chi sono i responsabili di queste calamità indotte? I militari ed i loro collaboratori, compresi tutti coloro che si affannano ad occultare la verità sulle scie tossiche e su altri crimini di stato. Non ci sbaglieremo, se identificheremo costoro come veri e propri devastatori ed assassini.

In quanto tali, un giorno o l’altro riceveranno la loro ricompensa.


[1] Il 24 ottobre era stato segnalato qui il rischio di nubifragi sul Levante ligure.


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mercoledì 28 aprile 2010

Il Quirinale ammette l'esistenza dell'operazione "scie chimiche"!

Un rappresentante del Quirinale ha risposto ad una nostra amica e collaboratrice che aveva interpellato, in una documentata ed incisiva istanza, il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. La risposta, pur laconica, pilatesca e capziosa, è de facto un'ammissione che è in atto una gigantesca operazione di natura strategico-militare. L'assistente militare per l'Aeronautica, infatti, non nega che il problema sussiste, bensì cita non meglio precisate "disposizioni di legge" (veniamo avvelenati in ottemperanza alla normativa vigente), demandando (non a caso) al Ministero della Difesa (!) una replica più esauriente. Nella risposta quindi non si tenta neppure di confutare o ridimensionare la circostanziata denuncia della scrivente sulle scie chimiche: siamo al cospetto di un riconoscimento ufficiale, né più né meno.

Di seguito il testo in riscontro alla lettera inviata e qui lo scanning in formato PDF.



Segretariato generale della Presidenza della Repubblica

Ufficio per gli Affari militari e Segreteria del Consiglio supremo di Difesa Roma

Gentile signora ***,

mi riferisco alla Sua lettera del 31 marzo 2010, fatta pervenire all'indirizzo del Capo dello stato. Nel merito di quanto prospettato, pur comprendendo le motivazioni ed il coinvolgimento morale ed emotivo che hanno originato la Sua istanza, devo mio malgrado informarLa che risulta impossibile intervenire su materie regolate da specifiche disposizioni di legge, la cui applicazione spetta ai competenti ministeri e su cui la Presidenza della Repubblica non può in alcun modo intervenire.

Premesso quanto sopra, La informo che la Sua istanza è stata nuovamente portata all'attenzione del competente Ministero della Difesa, per un sollecito esaustivo diretto riscontro.

Rammaricato di non poterLe fornire migliore risposta, Le invio i miei più cordiali saluti.

L'assistente militare per l'Aeronautica

Firma illegibile




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