venerdì 30 ottobre 2009

Filamenti bianchi polimerici: il ritorno

Pubblichiamo un articolo tratto dal blog Sciebuccinasco e che si riferisce alla caduta di filamenti polimerici, in seguito al passaggio di aerei chimici.

Notevole l'intuizione dell'amico Tursiops che ventila la seguente ipotesi: queste fibre vengono diffuse per via aerea nel periodo in cui i terreni sono dissodati ed arati per procedere poi con la semina. In questo modo, si attua una trasformazione delle colture naturali in transgeniche per via trasposonica. Il trasposone è un elemento genico capace di "saltare" all'interno del genoma dell'organismo ospite. Durante il suo movimento (trasposizione), il trasposone si replica, generando due copie di sé: una rimane integrata nel punto del genoma dove si trovava originariamente, la seconda si integra in un altro punto del genoma.

Se questa congettura sarà confermata, come è probabile, potremo affermare che le colture sono seriamente minacciate dai polimeri, dopo che le pratiche agricole sono state già snaturate con il massiccio impiego di insetticidi, pesticidi ed anticrittogamici. Né si deve dimenticare che la diffusione delle sementi ibride, di per sé deboli, ha favorito nel settore primario un uso sempre più indiscriminato di prodotti chimici. Benché l'agricoltura biologica e quella biodinamica non siano purtroppo al riparo dalla contaminazione dei suoli e dell'acqua, contaminazione dovuta in primis alle scie chimiche, bisogna ricordare che i prodotti biologici sono di gran lunga preferibili ai cereali, agli ortaggi ed alla frutta coltivati con concimi di sintesi ed aspersi di veleni per uccidere i parassiti. I prodotti biologici sono frutti della terra più sani e più gustosi. A questo punto, la coltivazione in serra, seguendo i metodi dell'agricoltura biologica, si prospetta come l'opzione più saggia.


Il 24 ottobre 2009 nella zona del Sud-Ovest milanese e, più precisamente, nei dintorni di Assago (MI) si è notata copiosa la caduta di filamenti bianchi. Come l'anno scorso, questo fenomeno si è ripetuto esclusivamente in concomitanza con un intenso passaggio di tankers che rilasciavano le ormai note e tossiche scie chimiche. Ho avuto testimonianze che anche a Nord di Milano oggi vi è stato un pesante attacco chimico-biologico.

A tutt'oggi è assodato che questi filamenti NON SONO ragnatele naturali create da Aracnidi e i dati (ma basta anche la pura osservazione) lo dimostrano. Il mio consiglio è quello di NON ASCOLTARE chi dice di non preoccuparsi: sarebbe da folli, ma soprattutto NON TOCCATE quei filamenti a mani nude!

La "strana" coincidenza è che questo fenomeno si manifesta in modo evidente proprio poco prima dell'aratura dei terreni per le nuove colture agricole. In questo modo, gli elementi genetici che potrebbero essere presenti in questi filamenti verranno incorporati nei raccolti successivi e mangiati dalla popolazione con le conseguenze che iniziano a delinearsi. Va ricordato che nel nostro continente gli organismi geneticamente modificati non sono ben visti ed allora le multinazionali che cosa fanno? Semplice, se non si accettano gli o.g.m con le buone, allora li si imporranno con la forza e con la tecnologia.

Probabilmente ciò che sta accadendo è una trasformazione delle colture da biologiche in transgeniche per via trasposonica. E' ovvio che queste sono solo ipotesi e spero vivamente non si avverino, ma, essendo il sottoscritto una persona con la facoltà di pensare ed esprimersi liberamente, ho tutti i diritti di scrivere quanto sopra.

Vi terrò aggiornati su eventuali sviluppi, in quanto ho già prelevato dei campioni di questo materiale.

Leggi qui l'articolo tratto dal blog Sciebuccinasco.



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Range finder: come si sono svolti i fatti

mercoledì 28 ottobre 2009

Pier Luigi Torreggiani, un falsario matricolato

Chi di voi non conosce l'indegno personaggio che risponde al nome di Pier Luigi Torreggiani e che, protetto da illustri disinformatori come Mario Tozzi, diffonde sul Web notizie false e diffamanti al solo scopo di screditare i gestori di questo blog ed il Comitato Tanker Enemy.

Ecco
un'altra uscita del mirabolante geologo, aspirante emulo di Bario Tozzi: Pier Luigi Torreggiani ci riprova, incurante delle denunce sporte nei suoi confronti. Questo putrido individuo, infatti, continua imperterrito nell'inventarsi baggianate. Ora vuol far credere di essere in possesso di un file audio registrato in un fantomatico, inesistente parco vicino casa nostra.

Il furbetto di quartiere mette on line un file compresso protetto da password, del quale, egli asserisce, fornirà la chiave di accesso a coloro che ne faranno richiesta. Forse ha avuto l'ispirazione da quei quattro carabinieri che, istruiti dai servizi segreti, hanno incastrato il governatore del Lazio, Piero Marrazzo? Il modus operandi è la stesso, con la differenza che la registrazione non esiste. Molto probabilmente il file compresso è pieno di documenti che non c'entrano nulla.

Ti sfido, spregevole Torreggiani, a mettere a disposizione di tutti la fantomatica registrazione audio. Analizziamo il file e vediamo che cosa sei riuscito ad arrabattare. Si tratta di un falso, una simulazione e tu lo sai! Le frequenze audio sono come le impronte digitali ed è facile comprendere che si tratta di un'altra mistificazione atta a tentare di screditare il Comitato. Oppure hai compiuto un montaggio? E se è così, sei sicuro di riuscire a passarla liscia?

In ogni caso, anche questa tua malefatta verrà aggiunta al già corposo dossier in possesso della Magistratura.

Ricordiamo che i disinformatori sono abituati a creare testi e documenti falsi per calunniare e tentare di delegittimare i ricercatori indipendenti e le persone scomode al regime.


Articolo correlato: L'incredibile carriera di Pier Luigi Torreggiani



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Range finder: come si sono svolti i fatti

lunedì 26 ottobre 2009

Piogge chimiche, nubifragi ed alluvioni

Alcuni testimoni e ricercatori del fenomeno "scie chimiche" si chiedono per quale motivo, sebbene siano diffusi elementi composti igroscopici (soprattutto bario e gel di silicio), in grado cioè di assorbire l'umidità atmosferica e di dissipare le nuvole, cadano ancora le piogge, a volte sotto forma di disastrosi nubifragi. Occorre, in primo luogo, rammentare che il governo occulto planetario usa le chemtrails e le onde elettromagnetiche sempre per causare danni e morti. Che si tratti di siccità o di alluvioni, non importa, perché sono sempre eventi calamitosi.

Dopo aver a lungo studiato le manipolazioni meteorologiche e climatiche e dopo aver esaminato le mappe satellitari, siamo giunti alle seguenti conclusioni. Allorquando i militari decidono di non neutralizzare o di rinunciare ad indebolire una perturbazione, rafforzano il vortice depressionario in modo che la sua energia si concentri su un'area circoscritta in cui poi cadono piogge torrenziali e rovinose: l'energia compressa della perturbazione su una superficie limitata si sprigiona violentemente in poche ore con effetti distruttivi. E' quello che accadde in Sardegna il 22 ottobre 2008. E' quello che è occorso tra il giorno 1 ottobre ed il 2 ottobre 2009 in Sicilia, in provincia di Messina. Nella mappa satellitare si notava una raggiera di scie chimiche, ortogonali alla circonferenza della spirale. La Sardegna e la Sicilia costituiscono solo due esempi italiani di disastri innaturali dovuti alla criminale aviazione chimica. A questi esempi se ne potrebbero aggiungere molti altri riferiti ad altri stati del mondo.

Le tecniche per indurre precipitazioni copiose ed ininterrotte sono collaudate e risalgono all’Operazione Popeye, quando, durante la guerra del Vietnam, gli aerei dell'U.S.A.F. inseminarono le nubi per lo più con ioduro d'argento per provocare precipitazioni abbondanti sì da ostacolare i movimenti dei Vietcong su piste trasformate in fiumi limacciosi e rapinosi. La strategia si rivelò piuttosto efficace: le truppe nemiche, abituate a tendere agguati e ad azioni di guerriglia nell’intricata foresta indocinese, furono in parte impedite nei loro fulminei spostamenti ed attacchi.

Oggi, sperimentata la possibilità di incrementare in modo artificiale le precipitazioni, i militari adoperano questa tecnica per distruggere ed uccidere. La distruzione e la morte sono ricchezza: la Protezione "civile" trae immensi benefici dalla ricostruzione degli edifici e delle infrastrutture nelle zone colpite da alluvioni (Guido Bertolaso è l'uomo più ricco d'Italia dopo Silvio Berlusconi). Subito la Croce Rossa e le banche aprono conti correnti su cui versare denari per gli alluvionati. I gestori telefonici raccolgono le offerte "in favore" delle vittime del nubifragio. I contributi finiscono nelle tasche di funzionari, ladri istituzionali, amministratori, imprenditori edili... solo qualche centesimo arriva agli sfollati. Come si vede, i disastri sono una manna per i governi e per tutto quella moltitudine di parassiti che dissanguano i cittadini.

Bisogna anche considerare gli effetti delle piogge chimiche sull'agricoltura. Le precipitazioni che contengono alluminio sono alcaline; quelle in cui, invece, prevale il contenuto di zolfo sono acide. In entrambi i casi, i suoli agricoli risultano contaminati e l'equilibrio pedologico fortemente compromesso con gravi ripercussioni sulla produzione cerealicola ed ortofrutticola. Come nota lo scienziato statunitense Michael Castle, i metalli pesanti delle scie chimiche, una volta penetrati nell'humus, uccidono i batteri che fissano l'azoto nelle radici delle leguminose: il terreno un po' alla volta diviene sterile, improduttivo. In tale contesto, si comprende anche perché le produzioni biologiche, oggi giorno, di biologico abbiano veramente poco.

Se in qualche raro caso, cadono ancora delle piogge quasi naturali, ciò avviene in relazione ad un'omeostasi del sistema, ossia i processi nella biosfera tendono ad una sostanziale equilibrio cosicché, se non piove nel punto X, piove nel punto Y e viceversa.

Ricapitolando, possiamo distinguere tra perturbazioni naturali (un'esigua minoranza); naturali, ma svigorite; artificiali, create o intensificate affinché fungano da strumenti di guerra meteorologica e climatica.

Dunque oggi i regimi pluviometrici debbono essere studiati tenendo conto non tanto dei fattori naturali, ma soprattutto dei perniciosi e giganteschi interventi chimici ed elettromagnetici.



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Range finder: come si sono svolti i fatti

domenica 25 ottobre 2009

Ringraziamenti ed anticipazioni

Sulla rivista Nexus, diretta da Tom Bosco, all'interno del numero di ottobre, è stata pubblicata una recensione del libro Scie chimiche: la verità nascosta. Le prove. Tom Bosco, cui va la nostra sincera gratitudine per aver deciso di presentare il testo curato dal Comitato Tanker Enemy e per gli apprezzamenti, indugia sui rischi della ricerca nel campo delle chemtrails e mette in risalto l'efficace prefazione scritta dall'editore Massimo Ridolfi della Draco edizioni.

Anche nel mensile Notiziaro U.F.O. di settembre, il direttore Roberto Pinotti, nell'ambito della rubrica "Letti e visti per voi", recensisce brevemente il saggio in oggetto.

Ringraziamo i lettori che ci hanno segnalato le recensioni ed il Dottor Gianni Ginatta che ci ha fornito il materiale inerente.

Anticipiamo che nelle prossime settimane, proporremo un ampio estratto dell'articolo scritto dall'amica Luigina Marchesi, Pioggia di alluminio. Inoltre comunichiamo che pubblicheremo uno studio sulle perturbazioni artificiali. Presto vedrà la luce anche la terza parte della ricerca su Bendandi, gli esperimenti militari e la fisica ipedimensionale.



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Range finder: come si sono svolti i fatti

venerdì 23 ottobre 2009

"Memphis Belle WWII Bomber Contrails" di "contrailscience.com": una storia di ordinaria disinformazione

Il cavallo di battaglia della schiera di disinformatori al seguito di Paolo Attivissimo e gestiti da C.I.C.A.P. e servizi segreti, viene spesso rappresentato da questo spezzone di filmato. Si tratta del documentario intitolato: "The Memphis Belle: a story of a flying fortress". Il filmato risale al 1944. Al quindicesimo minuto circa vengono mostrate quelle che, ad un occhio non attento, paiono davvero essere scie di condensazione (contrails) ed infatti anche nel film vengono definite tali. Non a caso, il "documento storico" viene mostrato da un certo epoxynous, curatore del sito Web di disinformazione "Contrailscience.com", già noto per aver falsificato diversi lavori, tra i quali due testi dedicati ai fenomeni atmosferici.

Non sappiamo se anche il documentario in esame sia una manipolazione ben fatta, ma volendo ammettere che non si tratti di un falso, appare subito evidente un particolare importante: le "scie di condensa" si sviluppano immediatamente vicino agli scarichi dei motori. Inoltre non sembra che alcune scie vengano prodotte dagli scarichi dei motori a scoppio delle fortezze volanti, ma da altri apparati adiacenti (ugelli?).



Vediamo che cosa scrive Gianni Comoretto, famigerato negazionista delle scie chimiche e componente del C.I.C.A.P. (sono stati volutamente lasciati gli errori grammaticali):

[...] "Nel caso delle normali scie di condensa, cioè vapore degli scarichi che condensa in aghi di ghiaccio, la scia si forma sempre dietro al motore, ad una distanza che tipicamente è di alcune decine di metri (se fa MOLTO freddo può essere di 5-10 metri). Se invece si tratta di qualcosa di spruzzato dall'aereo, partirà da punti diversi, (sic!) e inizierà immediatamente". Queste affermazioni non possono essere messe in discussione, in quanto provengono da un illustre esponente del C.I.C.A.P., per Bacco!

Oltre a ciò bisogna evidenziare, ancora una volta, che i bombardieri del Secondo conflitto mondiale, una volta a pieno carico per compiere la loro missione, non erano in grado di operare ad alte quote e spesso non superavano, in volo operativo, i 6.000 metri di altitudine. Sappiamo bene ormai che le contrails non possono assolutamente formarsi a quote inferiori agli 8.000 metri. Allora che cosa ci mostra questo video? Una delle prime operazioni di aerosol della storia? Forse, a meno che non siamo di fronte ad un ennesimo documento spurio ben congegnato.

Nel filmato qui sotto, estratto sempre da "The Memphis Belle: a story of a flying fortress", possiamo osservare numerosi bombardieri che non rilasciano alcuna scia di condensa.





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Range finder: come si sono svolti i fatti

giovedì 22 ottobre 2009

Scie tossiche a Mosca contro la neve

Pubblichiamo un articolo tratto dal quotidiano di regime "Il Corriere.it". Siamo disgustati dalla disinformazione e dall'ignoranza imperanti, ma ci è sembrato doveroso divulgare una notizia che è un'ulteriore conferma di come la manipolazione meteorologica e climatica sia una triste realtà.

Il borgomastro di Mosca ha deciso di ricorrere alle scie tossiche per impedire che sulla città cada la neve, ma i giornalisti asserviti al sistema, come sempre, cianciano di nitrato d'argento o ioduro d'argento, laddove le precipitazioni sono inibite per lo più con il bario e con altri elementi e composti igroscopici. Altri, invece, citano la polvere di cemento. Non sono comunque ingredienti innocui. Tutt'altro! Nel pezzo che proponiamo, si menziona il ghiaccio secco che è biossido di carbonio: poi i vari governi ed "ambientalisti" si stracciano le vesti per un po' di C02 che non si comprende come possa prosciugare l'umidità atmosferica. Allora non è vero che intendono ridurre le emissioni dei cosiddetti gas serra, se disperdono il ghiaccio secco nell'atmosfera. Sia ben chiaro: il piano dello scellerato sindaco moscovita è solo un espediente per legalizzare le irrorazioni chimico-biologiche che, da decenni, sono una mortale prassi in quasi tutto il mondo. Si ricordi anche che i militari usano il bario ed altri veleni per prendere due piccioni con una fava, ossia si alterano pesantemente i fenomeni atmosferici e, nel contempo, si avvelenano la popolazione e la biosfera con la scusa di ridurre le spese per ripulire Mosca dalla neve. In questa occasione [1] la giornalista, per evitare di riferisi al succitato bario e ad altri elementi igroscopici, spiega che vengono inseminate le nubi nei dintorni di Mosca per inibire le precipitazioni nevose sulla capitale, ma determinando un incremento eccessivo delle piogge sulle campagne.

I sudditi plaudono felici e dementi.



MILANO – Chi da tempo sogna di intraprendere un viaggio a Mosca per vedere la neve fioccare sulla Piazza Rossa rischia di non poter più realizzare il proprio desiderio. Per volere del sindaco, la neve potrebbe infatti essere messa al bando dalla capitale della Federazione Russa e le cupole della Cattedrale di San Basilio ricoperte da un candido velo resteranno solo un ricordo nelle vecchie cartoline offerte ai turisti.

L’IDEA - Yuri Luzhkov, primo cittadino di Mosca dal 1992, ha dichiarato che senza la neve gli inverni moscoviti peserebbero meno sulle casse della città che, tra l’altro, diventerebbe decisamente più vivibile. E' per questo che ha pensato di proporre il lancio di un programma di controllo meteorologico che, in pratica, sfrutterà le tecniche già autorizzate dall’amministrazione cittadina per «rompere le nuvole» e garantire giornate di tempo buono in occasione di feste ed eventi importanti.

SPARARE ALLE NUVOLE – Così la neve sarebbe definitivamente bandita da Mosca grazie alle sostanze – di solito ghiaccio secco o nitrato d’argento – che vengono sparate nelle nuvole per indurre la pioggia ed evitare che grandini, come qualcuno fa, per esempio, per proteggere le vigne prima della vendemmia. Senza contare che – fa notare ancora il sindaco – un aumento delle precipitazioni gioverebbe non poco alle campagne circostanti la città che avrebbero così raccolti più generosi. Di parere opposto sono proprio gli abitanti delle regioni confinanti i quali temono che l’aumento delle piogge finisca col causare allagamenti e danni. Ma, alla fine, la politica di taglio delle spese proposta dal sindaco potrebbe avere la meglio, dato che – stando alle stime di Luzhkov – il programma per il controllo meteorologico costerebbe solamente un terzo di quanto viene speso ogni anno per ripulire la città dalla neve.

Leggi qui lo sconclusionato e fuorviante articolo pubblicato sul sito Il Corriere.it

Articolo correlato: Scie chimiche in Cina, 2008


[1] Il 10 maggio 2007 il TG1 R.A.I. mandò in onda un breve servizio nel quale si citavano azoto, iodio ed argento. Anche in quel caso le informazioni erano completamente errate e forse in modo non fortuito.




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Range finder: come si sono svolti i fatti

martedì 20 ottobre 2009

Gli ingredienti velenosi delle scie chimiche

Nel luglio 2009 sono state compiute alcune analisi chimiche che si riferiscono al particolato rilevato in campioni di aria prelevati a Phoenix, Arizona. L'Arizona, come quasi tutti gli stati della Federazione, subisce pesanti irrorazioni chimico-biologiche. I risultati degli esami sono stati tradotti in istogrammi molto eloquenti. Naturalmente i soliti ciarlatani della disinformazione affermeranno che si tratta di "normale" inquinamento ambientale, ma gli alti livelli di vari elementi chimici si spiegano solo chiamando in causa le attività clandestine ed illegali di aerosol.

Dalle analisi emerge che - bisognava aspettarselo - l'alluminio fa la parte del leone con 39.000 parti per milione. Sono stati rilevati anche ferro (17.300 parti per milione), bario (2.100), zinco (1.100), rame (172), manganese (487), piombo (56), cadmio (1,70), cromo (48), nickel (34), arsenico (48), antimonio (26).

I valori rilevati superano di gran lunga i limiti consentiti per legge (in alcuni casi, non esiste un limite stabilito) ed è quindi palese che le concentrazioni rintracciate sono nocive. E' ozioso attribuire tali abnormi concentrazioni solo alla contaminazione ordinaria (stabilimenti industriali, traffico veicolare, attività agricole, inceneritori...) che pure contribuisce, ma non in misura determinante. In aree non industrializzate e lontane da centri urbani si rilevano spesso quantità notevoli di alluminio e bario, come dimostrato da Luigina Marchese in Pioggia di alluminio. Le scie chimiche quindi costituiscono, oggi giorno, la maggiore fonte di inquinamento: è difficile quantificare, ma non saremo lontani dal vero se attribuiremo alle chemtrails almeno l'80 per cento della polluzione ambientale, visti i frequentissimi sorvoli di città ed aree rurali per opera degli aerei della morte.

Ricordiamo che non solo l'alluminio ed il bario sono veleni, ma anche gli altri metalli. Il piombo è neurotossico: usato nella benzina, prima che fosse sostituito dal cancerogneno benzene (bel colpo!) oggi usato nei cosiddetti carburanti "verdi", attacca soprattutto il sistema nervoso. Alcuni derivati del cromo sono fortemente tossici ed inquinanti; lo stesso vale per i sali di antimonio. Anche l'arsenico è velenoso, soprattutto sotto forma di composto inorganico.

Si comprende dunque perché molte persone spesso avvertono uno sgradevole sapore metallico in bocca: i metalli copiosamente diffusi in atmosfera sono all’origine di questo altrimenti incomprensibile sintomo.

Insomma, una pietanza a base di veleni ci viene ammannita dai militari e dai nostri governi, ogni giorno... Buon appetito.

Consulta qui i risultati delle analisi.



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domenica 18 ottobre 2009

Pioggia di alluminio

"Pioggia di alluminio" è l' ottimo articolo a firma di Luigina Marchese sul numero 12 di X Times (ottobre 2009). Il sommario del testo recita: "Le scie chimiche, ignorate dalle autorità competenti. continuano ad avvelenare i nostri cieli e... i nostri cibi, Una ricerca privata, condotta con metodo scientifico, vuole trovare le prove incontestabili di un crimine che nessuno vuole vedere".

L'autrice, in un reportage denso di ragguagli circa la contaminazione degli alimenti, concentra l'attenzione sul bario e sull'alluminio, dimostrando, per mezzo di analisi ad hoc, che questi metalli non sono contenuti nei cibi sotto forma di ioni, ma come particelle diffuse con gli aerei della morte.

E' meritorio che una privata cittadina, consultando tecnici e scienziati, sia riuscita ad aggiungere alla mole di prove sin qui raccolte, un altro dato inoppugnabile sul collegamento tra chemtrails e contaminazione di ortaggi e frutta. E', però, vergognoso che gli organi preposti siano latitanti: non si occupano del problema, nicchiano o addirittura coprono l'ignobile operazione volta alla distruzione della biosfera, per mezzo di interventi mendaci e fuorvianti.

Consigliamo vivamente la lettura dell'articolo scritto da Luigina Marchese e di avvalersene per divulgare il problema.

Presto pubblicheremo un estratto del pregevole studio.



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venerdì 16 ottobre 2009

Draghi e polli (articolo di Claudio Messora)

Con viva sorpresa, ieri abbiamo scoperto che Claudio Messora, recalcitrante ad occuparsi di scie tossiche, ha pubblicato un editoriale dove, pur non trattando lo spinoso tema, rimpiange i tempi in cui "il cielo era una tela azzurra senza scie bianche". Intendiamoci: Messora è uomo intelligente e se, fino ad ora, non ha affrontato l'argomento, è per il timore delle aggressioni perpetrate dai triviali disinformatori. E' chiaro che, aprendo le finestre al mattino, Messora constata lo scempio chimico. Tacere va bene, ma fingere che tutto sia normale è molto più difficile. Non so quanti lettori abbiano colto l'allusione alle chemtrails, magnetizzati da altri contenuti del testo scritto da Messora, non tutti condivisibili, ma efficacemente raggrumati in uno scenario che ricorda la sfigurata, orrida pittura di Francis Bacon. Che il blogger di Byoblu accenni alle manipolazioni atmosferiche è comunque un buon segno. E' l''indizio di un cambiamento di rotta, benché probabilmente tardivo, poiché il tempo corre inesorabile.


Mario Draghi dice che dobbiamo andare in pensione dopo.

La medicina ci fa vivere più a lungo, mentre la tecnologia fa in modo che il nostro corpo si usuri di meno. I bambini nati oggi vivranno almeno fino a cento anni. Stando così le cose, potremmo finalmente avere la possibilità di smettere di lavorare quando ancora siamo in ottima forma e abbiamo ancora trenta o quarant’anni di perfetta salute. Potremmo finalmente goderci la vita. Invece Draghi dice che, siccome la vita si allunga, allora bisogna lavorare di più.

A questo punto è evidente che il fine di ciò che comunemente viene chiamato progresso non è il benessere. Diecimila anni fa la vita durava cinque volte di meno, ma si vedeva un numero di tramonti infinitamente superiore: perfino uno al giorno, volendo. L’acqua dei fiumi si poteva bere e il cielo era una tela azzurra senza scie bianche. Si potevano raccogliere i funghi senza tesserino, si poteva girare il mondo senza respingimenti alle frontiere - Maroni non era ancora nato – e c’era sempre qualcosa di utile da fare e da poter offrire in cambio di cibo, cure e protezione. Non serviva niente di più e niente di meno.

Che cos’abbiamo ottenuto diecimila anni dopo? I nostri figli vivranno cento anni ma lavoreranno fino a novantanove. La fatica stessa sarà scissa dalle finalità di produzione cui è applicata, cosicché un uomo sarà il corrispondente di un cavallo vapore nel cilindro di un motore a scoppio. I fiumi attraverseranno le nostre città come vene varicose dalle pareti incrostate di colesterolo, come tubi di scarico mefitici e velenosi, come intestini che veicolano liquami e composti chimici. Il cielo somiglierà sempre di più al filtro di un’aspirapolvere dopo l’utilizzo di una domestica eccessivamente zelante. L’atmosfera diverrà calda, maleodorante e irrespirabile come l’aria intrappolata sotto alle coperte quando la pancia vi riversa il suo fiato nauseabondo. Le case diverranno sempre più piccole, le camere più claustrofobiche, gli schermi che proiettano una vita immaginaria sempre più larghi, la fantasia sempre più fervida per soddisfare il richiamo ancestrale verso un mondo primordiale fatto di atavici istinti di cui si sono persi ricordo e significato.

Non stiamo aumentando la durata della vita, ma quella della morte.

Come le galline in una batteria di polli, che devono solo essere spremute fino all’ultimo uovo. Come i bovini in un allevamento di carni da macello, che devono solo crescere fino a quando il cervello non verrà loro aspirato. Come le pecore, che devono solo essere tosate fino all’ultima ciocca di vello.

Così noi… che per Draghi dobbiamo solo lavorare, fino all’ultima rata del mutuo.

Leggi qui l'articolo pubblicato su Byoblu.



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giovedì 15 ottobre 2009

Fenomeni gravitazionali, onde a bassa frequenza e terremoti: dagli studi di Raffaele Bendandi alla fisica iperdimensionale

L'aspetto più innovativo delle indagini eseguite da Bendandi è il nesso tra attività solare e sismi, tra attività solare e comportamento di uomini ed animali.

Per quanto riguarda l'attrazione gravitazionale della nostra stella, della luna e dei pianeti, siamo inclini a ritenere che Bendandi enfatizzasse una forza quale la gravitazione. A tutt'oggi, tra le forze fondamentali dell'universo, quella gravitazionale appare la più arcana, non essendo mediata, a differenza delle altre, da particelle. E' stata ventilata l'ipotesi dell'esistenza dei gravitoni, particelle “messaggere” della gravitazione, ma tali corpuscoli non stati sperimentalmente rilevati. La teoria gravitazionale classica si deve ad Isaac Newton ed è per questo motivo definita anche legge di Newton. "Essa è enunciata nel modo seguente: due corpi si attraggono in ragione diretta al prodotto delle masse ed in ragione inversa al quadrato delle distanze. La teoria gravitazionale classica non riesce a spiegare alcuni fenomeni cosmici, lascia insoluto il problema relativo all'origine delle forze di attrazione e quello dell'analogia formale tra campo di gravitazione e campi elettromagnetici. Albert Einstein elaborò una nuova teoria gravitazionale in cui quella classica rientra come caso particolare... Per Einstein le azioni gravitazionali non sono più istantanee, ma si propagano con la velocità della luce e tale velocità diminuisce quanto più ci si avvicina alla massa. Le prove sperimentali della teoria gravitazionale relativistica sono tuttora oggetto di discussione, poiché non sono accettate da tutti come dimostrazioni definitive della validità della teoria".(J. Gribbin)

E', come si nota, questione complessa e controversa che, in questa sede, non occorre approfondire. [1] Qui mi limito a ricordare che alcune incongruenze della fisica relativistica potrebbero essere risolte, reintroducendo il concetto di etere: in fondo, il campo quantistico, che è un medium continuo presente in ogni dove nello spazio, ricorda l'etere. Le particelle, in tale contesto, sono condensazioni locali del campo, concentrazioni di energia temporanee. Il "vuoto" quindi non è vuoto, essendo simile ad un oceano ribollente di energia. Scrive Thirring: "Il campo esiste sempre e dappertutto, non può essere eliminato. Esso è il veicolo di tutti i fenomeni materiali. E' il 'vuoto' dal quale il protone crea il mesone pi greco. L'esistere ed il dissolversi delle particelle sono forme di moto del campo”. Perfetto: l'etere, espulso dalla porta con l'esperimento di Michelson e Morley, rientra dalla finestra sotto forma di 'vacuum'.

Recentemente l'ingegnere Maurice Cotterel, esperto della civiltà Maya, è approdato a conclusioni simili a quelle del faentino, pur probabilmente senza conoscere gli studi dell’italiano Bendandi. Cotterel afferma che il Sole emette dodici tipi di radiazioni durante l’anno ed il fenomeno crea dodici tipi di campo elettromagnetico che influiscono sui bioritmi e sulla secrezione di melatonina. Inoltre le macchie solari favoriscono la proliferazione dei virus influenzali e squilibri psicologici. Come si può constatare, l’ingegnere statunitense ha individuato effetti identici dovuti all’attività solare a quelli identificati da Bendandi. Cotterel ritiene che nel 3313 a.C., anno in cui cominciò il Quinto sole dei Maya e che corrisponde alla “nascita di Venere”, il campo magnetico del nostro astro si rovesciò ed il pianeta ciprigno invertì la rotazione del suo asse.

L’obiezione che viene di solito mossa a Bendandi è la seguente: il Sole, i pianeti e la Luna non possono esercitare un’azione tale da scatenare sismi sulla terra, essendo l’interazione gravitazionale molto debole. Se, però, con Bearden, Haramein e molti altri, ipotizziamo l’esistenza di un etere iperdimensionale, si comprende come pianeti quali Giove e Saturno possano influire sul Sole e sugli altri globi. Questo perché, stando a vari scienziati, Saturno e Giove possiedono quasi tutto il momento angolare (circa il 99 per cento) del sistema solare. Haramein rammenta che le equazioni di Einstein non comprendono né il momento angolare-torsione né l’effetto Coriolis. Escludendo la torsione dall’universo (tutto ruota nel cosmo, dalle galassie, agli astri, dai pianeti agli elettroni), si perde una notevole quantità di energia che i corpi celesti irradiano nel vacuum. Così, reintroducendo l’etere, si sopperirebbe al deficit energetico collegato all’estrema debolezza dell’azione gravitazionale: tra l’altro, Pierluigi Ighina sosteneva che la scienza accademica non aveva compreso la gravità.


[1] In questa sede non è importante discutere le falle della teoria attribuita erroneamente ad Einstein né soffermarsi sulla teoria dell'universo elettrico cui sarà dedicato spazio in altre occasioni.


Leggi qui la prima parte.



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Range finder: come si sono svolti i fatti

martedì 13 ottobre 2009

Perturbazione attiva dell’ambiente spaziale vicino alla terra

Pubblichiamo un documento ufficiale, tratto dal “Center for Space Science and Engineering Research”, da cui si evince che, quanto abbiamo ipotizzato negli anni scorsi sulle funzioni di H.A.A.R.P.. corrisponde al vero. Ci siamo avvalsi di numerosi studi e dei dati raccolti specialmente dal Professor Alessio Di Benedetto in modo da delineare un quadro consequenziale.

Anche corretta era la correlazione che abbiamo instaurato tra irradiazione di campi elettromagnetici, di differente frequenza e lunghezza, e la dispersione di particolato (chemtrails) nei vari strati dell’atmosfera. Il particolato metallico, che è elettroconduttivo, ben si presta a potenziare l’irradiazione di onde elettromagnetiche ed a favorire reazioni chimiche. L’importanza del testo che proponiamo non risiede soltanto nella conferma delle varie ipotesi, ma soprattutto nel collegamento con il paventato blackout delle comunicazioni e dei sistemi elettrici ed elettronici che la N.A.S.A. ed altre agenzie ufficiali attribuiscono, in modo strumentale, ad un’anomala attività solare, il cui picco è previsto per il 2012. Pare che il collasso delle telecomunicazioni sia un progetto preparato dai militari per creare il caos utile all’istituzione del Nuovo ordine mondiale.

Un altro aspetto merita di essere sottolineato: la ionosfera, che riverbera i segnali radio verso la terra, ormai deteriorata dagli esperimenti militari, rischia di non fare più alla bisogna, come è spiegato da Angelo Ciccarella, nell’articolo "Arma letale climatica": “Craig Rodger, del Dipartimento di Fisica dell'università di Otago, in Nuova Zelanda, ci fornisce delle informazioni a proposito. Siccome la Cina progetta, in caso di guerra, di far esplodere bombe atomiche in orbita allo scopo di disturbare i satelliti-spia di comunicazione e posizionamento (G.P.S.) che, fra l'altro, teleguidano i missili e le bombe "finte" intelligenti americane, gli U.S.A. hanno approntato la contromisura: che sarebbe appunto H.A.A.R.P. ‘Un'esplosione nucleare ad alta quota’, spiega Rodger, ‘genererebbe particelle cariche che resterebbero intrappolate nell'alta atmosfera a lungo. Questo ambiente altamente ionizzato accecherebbe i satelliti-spia ed i vettori spaziali orbitanti a bassa quota’. Per contrastare tale minaccia gli U.S.A., con H.A.A.R.P., hanno avviato un programma che si chiama Radiation Belt Remediation, ossia, più o meno, Riparazione della cintura di radiazione. Secondo il fisico neozelandese, la riparazione consisterebbe nello sparare onde radio a bassissima frequenza, che avrebbero il potere di soffiar via le particelle radioattive provocate dall'esplosione nucleare. Ma questo soffio di onde avrebbe anche un altro effetto: quello di trasformare la ionosfera, da specchio che riflette le normali onde dei programmi radiofonici e di telecomunicazione rendendone possibile l'ascolto in tutto il pianeta, in una spugna che assorbe le onde radio. Niente più comunicazioni: aerei e navi resterebbero senza guida da terra, i G.P.S. non funzionerebbero più e così via. La trasformazione della ionosfera avrebbe anche effetti possibili sul clima. I fisici di Otago li stanno studiando insieme all'Istituto meteorologico finlandese e all'Osservatorio Antartico britannico: hanno promesso una prossima pubblicazione sulla rivista scientifica Annales Geophysicae".

Perturbazione attiva dell’ambiente spaziale vicino alla terra

Prof. Wayne A. Scales, PhD - Bradley Department of Electrical and Computer Engineering


Perché è un importante campo di ricerca?

- Permette uno studio della fisica di base dell’ambiente vicino alla Terra
- Consente il controllo di alcuni processi fisici nell’ambiente spaziale
- Permette una neutralizzazione delle comunicazioni del nemico e dei sistemi di navigazione militari
- Favorisce delle nuove tecniche di comunicazione militare


Come viene alterato lo spazio?

- Per mezzo dell’emissione di raggi carichi di particelle (ioni pesanti o raggi di elettroni)
- Rilascio di sostanze chimiche in grado di fotoionizzare (bario)
- Diffusione di sostanze chimiche che sottraggono gli elettroni (nickel carbonyl, sulfur hexafluride, trifluoromethyl bromide)
- Rilascio di particelle di aerosol (Residui del carburante dello Shuttle)
- Irradiazione di onde radio di alta potenza dallo spazio sulla terra (H.A.A.R.P., Arecibo, E.I.S.C.A.T., Tromso)


Quali tipi di perturbazione vengono prodotti?

- Densità degli elettroni
- Temperatura degli elettroni
- Conducibilità del plasma
- Correnti ionosferiche naturali (nuove tecniche di comunicazione - Vedi laser n.d.t.)
- Onde di plasma e turbolenze (possono danneggiare le comunicazioni e disturbare i segnali radio)

Attuali progetti

- Perturbazione artificiale delle nubi naturali nell’ambiente spaziale (finanziato dall’N.S.F.)
- Creazione di nubi artificiali nello spazio (finanziato dall’N.R.L.)
- Creazione di nuvole artificiali di plasma nello spazio per eliminare le particelle radioattive in seguito ad un’esplosione nucleare in alta atmosfera (finanziato dell’O.N.R. e dall’N.R.L.)


Nubi nottilucenti

- Ai confini dell’atmosfera (ottantacinque chilometri!)
- Composte di particolato caricato elettricamente
- Sistema tracciante per interferenze nell’alta atmosfera
- Associato con echi radar inusuali
- Riferito ai cambiamenti climatici globali

Illustrazione sotto: perturbazione di una turbolenza di una nuvola di particolato

La turbolenza è modificata per mezzo di onde radio in grado di generare calore. Ciò fornisce informazioni sulla nuvola di particolato in modo da implementare le misurazioni spaziali.

Nota: N.S.F. è la National Science Foundation; N.R.L. è il Naval Research Laboratory; O.N.R. è l'Office of Naval Research.

Ringraziamo l'amico XXX per la segnalazione del documento.



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Range finder: come si sono svolti i fatti

lunedì 12 ottobre 2009

Il W.W.F., World wild fraud, promuove una campagna subliminale a favore dell'operazione "scie chimiche" (articolo di TH)

La pubblicazione cartacea del W.W.F. ciarla della solita solfa del global warming, ma quello che più mi ha colpito è l'inquietante immagine d'apertura, la scritta "CO2" con un aereo bianco sciante sullo sfondo.

L'intento subliminale è chiarissimo, ovvero far associare inconsciamente al lettore due cose che insieme non ci stanno proprio. Qui, però, la tecnica di propaganda nasconde qualcos'altro, secondo me... qualcosa di più "ricercato" e subdolo. Chiaramente non è un caso che venga proposta quell'associazione visiva. Chi ha prodotto l'immagine non può non sapere delle chemtrails e della geoingegneria: l'ha inserita apposta con intenti equivoci e criminali.

Scommetto che dietro c'è Bario (ricordate Bario con Riosaeba - mentore e pupillo - nella sdolcinata foto ricordo? Il Tozzi della puntata di disinformazione sulle scie chimiche nella Gaia scienza?), che in questo numero campeggia sul retro con il suo bel faccione (è pure esponente del Comitato "scientifico" del W.W.F., insieme con Mercalli & co.) e snocciola qualche banalità sull'ecologia. Una cosa così pacchianamente plateale non me l'aspettavo. Entrare nelle menti malate di questi non è mai facile (ma per fortuna!... almeno siamo Umani).

Non oso pensare che cosa pubblichino su "Panda Junior" che arriva ai bambini di pochi anni. Qualcosa in stile nazi-N.A.S.A. sicuramente... e stiamo parlando di un'associazione per la "tutela" dell'ambiente!


Ringraziamo l'amico trettomahawk per le ottime considerazioni di questo post.



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Range finder: come si sono svolti i fatti

sabato 10 ottobre 2009

2012: anno del blackout?

"In Alaska è stato completato ed è operativo un progetto congiunto della Marina, dell'Aeronautica e dell'Università dell'Alaska, denominato H.A.A.R.P. Il progetto è stato presentato al pubblico come un piano di ricerca sul fenomeno delle aurore boreali, ma in realtà è una tecnologia militare in grado di modificare le condizioni del tempo atmosferico, la composizione chimica della ionosfera e di bloccare le comunicazioni globali".

In questo modo viene presentato un libretto di autori vari dedicato a H.A.A.R.P. L'opuscolo s'intitola "L'impiego militare delle tecnologie elettromagnetiche: il Progetto H.A.A.R.P (1995-1996)". Abbiamo pubblicato parecchi articoli su questo apparato di antenne e sui suoi usi di tipo strategico, ma qui intendiamo evidenziare che il paventato blackout delle infrastrutture elettriche ed elettroniche attribuito dalla National Academy of Sciences alle bizze del Sole potrebbe, invece, essere un evento causato artificialmente proprio con H.A.A.R.P., ma spacciato come conseguenza dell'anomala attività solare. E' anche possibile che una sinergia tra fenomeni naturali ed interventi tecnologici sarà all'origine del collasso delle comunicazioni su cui Alfonso Maruccia scrive in "2012: fuga da Internet":

[...] "La National Academy of Sciences statunitense teme un tracollo dell'intera infrastruttura di Internet (statunitense e non solo) a causa di un picco massiccio di tempeste solari.

Evento cosmico dalla portata globale, scatenato dall'interazione tra le esuberanze elettromagnetiche del sole e la magnetosfera terrestre, le tempeste solari sono un fenomeno naturale che da sempre influisce sulla tecnologia. Nel 1859 massicce tempeste spazzarono via i cavi telegrafici statunitensi, nel 1989 danneggiarono l'intera griglia elettrica canadese e nel 2005 fu il turno dell'elettronica.

Quello del 2012, però, potrebbe essere il peggior picco del fenomeno considerando l'attuale e sempre maggiore interdipendenza delle attività umane con gli apparati funzionanti ad energia elettrica: la N.A.S. avverte sul pericolo di uno "scompiglio nei trasporti, nelle comunicazioni, nei sistemi bancari e finanziari, nei servizi governativi, di guasto o malfunzionamento della fornitura di acqua potabile a causa di problemi alle pompe nonché la perdita di cibo deperibile e medicinali a causa della mancanza di refrigerazione". Per non parlare dei danni alla rete di satelliti G.P.S. orbitante intorno al pianeta.

Se mai l'economia statunitense riuscirà ad uscire dall'attuale crisi finanziaria, quella elettromagnetica del 2012 potrebbe provocare danni stimati tra 1 e 2 trilioni di dollari durante il solo primo anno, con tempi di recupero tra i 4 ed i 10 anni. Le tempeste solari scatenerebbero una sorta di apocalisse tecnologica anche nel resto del mondo e l'Istituto Federale Svizzero della Tecnologia di Zurigo stima che la perdita delle funzionalità di rete costerebbe al piccolo paese europeo danni per l'1,2% del P.I.L. [...]


La solita insistenza sul 2012, anno topico, induce a nutrire qualche sospetto...


Leggi qui l'intero articolo di Maruccia rilanciato dal blog ilsole24h.





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Range finder: come si sono svolti i fatti

venerdì 9 ottobre 2009

Secco no ad un nuovo aeroporto in provincia di Viterbo

Pubblichiamo una lettera inviata al portale Viterbo Oggi, in cui Angelo Bini, Presidente della Cooperativa Agricola Produttori Castagne di Vallerano, Canepina, Monti Cimini, esprime la sua contrarietà alla costruzione di un nuovo scalo aereo in un'area vicino ai Monti Cimini. Anche se non condividiamo del tutto l'analisi di Bini circa la crisi economica, sottoscriviamo la sua ferma opposizione al progetto che prevede la realizzazione di un nuovo aeroporto, soprattutto perché, oggi giorno, gli scali aerei vengono costruiti per rafforzare e per rendere capillare l'infame operazione "scie chimiche". Non a caso, Bini menziona le scie chimiche tra gli inquinanti che sarebbero direttamente diffusi nella zona dei Monti Cimini, qualora il nefando progetto venisse attuato. Il danno ad un ambiente già duramente provato dalle varie forme di inquinamento sarebbe inenarrabile: anche la produzione di castagne ne risentirebbe sul piano quantitativo e qualitativo.


Secco no all'aeroporto Angelo Bini, un no pronunciato dal Presidente CoopCast (Cooperativa Agricola Produttori Castagne di Vallerano, Canepina, Monti Cimini)

Riceviamo e pubblichiamo.

Di primo acchito, aeroporto vuol dire libertà, perché il volo ci libera dal legame stretto con la terra che, freudianamente, ci vede figli, ma ci vuole anche prigionieri. E allora sì, ben venga. Non per il feticcio “lavoro” che si crea e si distrugge, allo stadio di sviluppo del pensiero economico fa ridere la sola ipotesi della crisi: il ciclo è ciclo economico derivato mentre, in origine, è ciclo e crisi di razionalità e di equilibri di potere tra i gruppi internazionali.

Abbiamo ucciso la razionalità, in economia e la società ne risente drammaticamente, ma il problema vero è l'eterno problema del potere: per quanto narcotizzati da mille e mille persuasori palesi ed occulti, dovremmo aver storicizzato ed acquisito la coscienza dei ruoli di struttura. Anche sull'aeroporto occorre allora un approccio crudo e non emotivo. L'aeroporto sulla pista attuale sarebbe piccolo, inadeguato, dannoso alla città, alla popolazione, alle terme, al parco termale ed ai castagni dei monti Cimini, per gli effetti delle scie chimiche e di altri rilasci in aria.

Se Roma, Viterbo, Toscana ed Umbria necessitano che esso sia ubicato da noi allora si vada il più lontano possibile dai centri abitati sulla direttrice, che si dice quella giusta in ambienti aeronautici, Vitorchiano - Isola D'Elba. Per ora i castanicoltori hanno solo espresso una contrarietà generica, anche perché impegnati nella lotta contro il Cinipide, ma sicuramente esamineranno il problema e la loro lotta, contro un aeroporto totalmente irrazionale, sarà sicuramente più incisiva.

Disputiamo tanto sulla D.O.P. e poi ci prepariamo a vendere un frutto avvelenato?

Angelo Bini
Presidente CoopCast
Cooperativa Agricola Produttori Castagne di Vallerano, Canepina, Monti Cimini



Leggi qui la lettera inviata al portale Viterbo oggi.



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Range finder: come si sono svolti i fatti

mercoledì 7 ottobre 2009

Falsa email inviata a nome del Comitato Tanker Enemy

Un messaggio di posta elettronica, a nome del Comitato nazionale Tanker enemy, è stato inviato ad alcuni iscritti ed ai lettori del nostro blog per mezzo di un servizio di anonimato (apologia.altervista.org). Avvertiamo che si tratta di un falso ideato per screditare il Comitato e per descriverne i fondatori come individui scaltri ed avidi. I lettori diffidino di tutte le comunicazioni in cui si chiedono contributi in denaro o dove si presentano progetti assurdi o illegali.

Come è ovvio, ci riserviamo di sporgere l'ennesima denuncia alla Polizia postale.


Ecco di seguito il farneticante e sconclusionato testo:


{ X-WEBSITE: apologia.altervista.org
X-Originating-IP: [79.54.217.117] } Il giorno 07 ottobre 2009 17.20, ha scritto:

"Ciao,
invio questa email a te e a tutti i partecipanti, e sostenitori di Tankerenemy.

Come saprete bene, mio fratello Antonio ed io, ci stiamo esponendo ogni giorno di più per la causa del riconoscimento del problema delle scie chimiche. Oramai per noi è diventato un lavoro visto che tra seguire il blog, fare i filmati, gestire il webhosting non abbiamo più tempo per noi.

Vorrei con questa lettera chiederVi se foste d\'accordo ad aprire un conto corrente bancario nel quale concretizzare il Vs. sostegno alla causa. Basta anche poco. Il c/c verrebbe intestato a nome del Comitato Tankerenemy e gli intestatari del conto saremmo Antonio ed io, in qualità di Vice e Presidente del Comitato.

Solo con il raggiungimento di una congrua somma si potrebbe pensare di comprare strumenti volti all\'investigazione dei fenomeni di condensazione. La nostra idea era quella di affittare un aeroplano tipo Piper, o Cessna, e portarci in quota sopra Sanremo. Una volta individuata una scia chimica mio fratello ed io, dal portellone laterale, procederemmo alla raccolta di campioni e di dati. Solo così riusciremo a dimostrare, una vlta per tutte che ci avvelenano ogni giorno: con dati alla mano!

Vorrei sapere anche il Vs. parere in quanto membri del Comitato.

Aspetto Vs. notizie.

Rosario e Antonio Marcianò
Comitato Nazionale Tanker Enemy
"



Art. 494 Sostituzione di persona

Chiunque, al fine di procurare a se' o ad altri un vantaggio o di recare ad altri un danno, induce taluno in errore, sostituendo illegittimamente la propria all'altrui persona, o attribuendo a se' o ad altri un falso nome, o un falso stato, ovvero una qualità a cui la legge attribuisce effetti giuridici, è punito, se il fatto non costituisce un altro delitto contro la fede pubblica, con la reclusione fino a un anno.


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martedì 6 ottobre 2009

Lettera a Giulietto Chiesa sulle scie chimiche

Proponiamo una lettera scritta da un testimone che affronta correttamente il tema delle prove e delle fonti inerenti alle scie chimiche. Il messaggio, rivolto a Giulietto Chiesa, evidenzia l'ambiguità di chi si trincera dietro l’obiezione delle prove “mancanti” per procrastinare la lotta contro un aggressore ogni giorno più sfacciato e veemente. E’ una tattica temporeggiatrice che serve da un lato a tenere sulla corda gli attivisti, dall’altro a schivare i pericoli costituiti dalle volgari diffamazioni dei disinformatori. E’ una tattica, però, che denota scarso coraggio e carente onestà intellettuale. Ci si decida una buona volta a sfidare a viso aperto gli avvelenatori ed i loro Quisling o ci si ritiri in un eremo. E’ finito il tempo dei distinguo e dei tentennamenti: “La tua risposta sia sì o no: tutto il resto viene dal demonio”.

Siamo chiari: in primo luogo, non è vero che non sono stati raccolti dati inconfutabili sulla questione, inoltre, anche se non fossero stati accumulati elementi incontrovertibili, le chemtrails sono state studiate con rigore anche di gran lunga superiore a quello dimostrato dagli astronomi, cui nessuno contesta di non aver viaggiato all'interno di un buco nero, di non aver compiuto analisi in loco di una quasar etc. Gli astronomi formulano teorie sovente lambiccate e non del tutto verificabili sull'origine dell'universo, sullo spazio-tempo, sulla gravità, sulla radiazione di fondo, sulla presunta materia oscura etc. Eppure l'astronomia è considerata una scienza, benché in molti casi possa basarsi su ipotesi e su osservazioni a distanza e non su esperimenti diretti.



"Pubblichiamo la missiva di un lettore a Giulietto Chiesa sull’uso delle fonti nel giornalismo d’inchiesta, vuoi quando si guarda il cielo, vuoi il mare, oppure i palazzi del potere, siano in fiamme o no".

Caro Signor Chiesa,

leggo en passant su C.D.C. il suo commento sulle “chemtrails”. Se ciò che è stato riportato corrisponde a verità, Lei avrebbe più o meno allegramente liquidato il soggetto, affermando che non vale la pena parlarne, perché non c'è, secondo lei, alcuna prova a riguardo.

Tralasciando la veridicità di tale affermazione, che sembra soprattutto basata su una superficiale indifferenza nei confronti delle informazioni attualmente disponibili in materia e sul fatto che Lei, persona troppo occupata, abbia probabilmente poco tempo per dare uno sguardo al cielo, trovo la sua una posizione comunque ambigua.

Non è assolutamente possibile che Lei, persona generalmente informatissima su tutto, non sappia o non voglia sapere delle scie chimiche. Trovo ancora più sconcertante che, per non entrare nel merito, Lei faccia appello ad una presunta mancanza di prove.

Ho appena finito di leggere il suo articolo sull'Arctic Sea, dove Lei, prendendo lo spunto da alcuni avvenimenti di cronaca, di cui peraltro non si sa nulla ufficialmente, monta interessanti teorie su sentito dire e "rivelazioni" di personaggi per lo più anonimi.

IL TUTTO SENZA UNO STRACCIO DI PROVA - parrebbe che, in tal caso, la mancanza di prove non sembri limitarla in alcun modo.

Ho sempre letto i suoi articoli con interesse e l'ho sempre considerata una persona della massima onestà e correttezza, un punto fermo in questo marasma mediatico. Confesso ora che la sua posizione sulle scie chimiche mi lascia confuso. Sono convinto che Lei, pur sapendone parecchio, ha scelto di proposito di evitare l'argomento e qualunque ne siano le ragioni, non riesco a considerarle né accettabili né tanto meno scusabili. È, a mio avviso, una questione di limpidezza che, tutt'a un tratto, va a farsi benedire.

Regards

Massimo Puccinelli

Leggi qui la lettera pubblicata su Antimafia 2000, seguita dalla risposta di Giuletto Chiesa.



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