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venerdì 14 settembre 2018

Strana epidemia di polmonite nella Bassa Bresciana



Un focolaio di polmonite, stando alle fonti ufficiali, si è diffuso nella Bassa Bresciana. Quale potrebbe essere l’origine del contagio su cui le autorità sanitarie brancolano nel buio? Vediamo qualche “coincidenza”: i carburanti avio cosiddetti "verdi" sono e sono stati fonti di contaminazione batterica, da Montichiari per anni hanno decollato i velivoli della compagnia irlandese Ryanair, mentre attualmente partono gli aerei della Easyjet.

I comuni interessati sono Carpenedolo, Montichiari, Calvisano, Remedello, Acquafredda, Ghedi, Isorella, Visano e Montirone: sono tutti sulle direttrici di decollo/atterraggio dei due aeroporti della zona.

A Montichiari (Brescia) è ubicato l'Aeroporto di Brescia-Montichiari che un tempo apparteneva ad un'unica struttura militare comprendente anche il vicino aeroscalo di Ghedi. La proprietà è passata poi dall'Aeronautica militare al demanio civile; l'aerostazione passeggeri fu inaugurata il 16 marzo 1999. Attualmente lo scalo è la principale base di smistamento della corripondenza aerea di Poste Italiane.

L'aeroporto Luigi Olivari di Brescia-Ghedi è un’installazione militare ad uso del 6º Stormo dell'Aeronautica Militare) equipaggiato con Tornado IDS. Secondo il programma N.A.T.O. di condivisione nucleare, a Ghedi sono conservate 20-40 bombe atomiche B61-3, B61-4 e B61-7,[1] di potenza variabile e massima di 340 chilotoni. Il comandante della base è il colonnello Luca Maineri che ha avvicendato Davide Re il 5 luglio 2017.

Batteri killer sono presenti nei carburanti avio, come evidenziato da Tanker enemy in questo articolo del 2014. Il sorvolo a bassa quota di centinaia di aerei al giorno può senza dubbio innescare una letale contaminazione per "ricaduta".



Di seguito una cronaca

Non sembra scemare l'epidemia di polmonite che sta colpendo la Bassa Bresciana: solo nella giornata di martedì si sono registrati diciassette nuovi casi negli ospedali di Montichiari e Manerbio, facendo salire il numero delle persone infette a 256. E’ una cifra destinata a gonfiarsi: secondo le previsioni degli epidemiologi, nei prossimi giorni si arriverà a quota 300.

Resta ancora da scoprire che cosa abbia originato il proliferare dell'infezione batterica. Le indagini delle autorità sanitarie si sono allargate: sotto osservazione non ci sono più solo la rete idrica e i pozzi privati. I tecnici dell’ARPA hanno cominciato a compiere verifiche mirate nelle aziende siderurgiche della zona rossa che comprende i comuni di Carpenedolo, Montichiari, Asola, Remedello, Calvisano, Acquafredda, Visano e Isorella.

Sotto osservazione, in particolare, le torri di raffreddamento delle imprese siderurgiche: proprio lì potrebbe essersi insediato il batterio che ha causato l'epidemia. […] Tra la fine dell'estate e l'autunno del 2016, anche Parma si trovò a fronteggiare un'emergenza simile a quella che sta vivendo il Bresciano. All'epoca, le verifiche dell'autorità sanitarie individuarono il batterio della legionella, che diede avvio a un'epidemia di polmonite, proprio all'interno di una torre di evaporazione di un grande insediamento industriale.

Si tratta di una delle tante piste seguite: campionamenti e indagini riguardano anche il fiume Chiese, che martedì si è misteriosamente tinto di giallo, le torri d’irrigazione ad uso agricolo e pure i fanghi sparsi in questo periodo nei moltissimi campi della zona maggiormente colpita dall'emergenza.

Fonte: Epidemia di polmonite- Sotto osservazione aziende e campi

Articolo correlato: Colonie di batteri killer nei carburanti avio: la contaminazione arriva dal cielo

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Lo Stato intende definitivamente mettere il bavaglio ai fratelli Marcianò, attraverso l'impiego illegittimo di volgari azioni di "Giustizia", laddove le "parti offese" sono i negazionisti affiliati al C.I.C.A.P. Questo vile attacco ha portato alla prima incredibile condanna nel mese di dicembre 2017, alla quale è seguita una seconda, nell'aprile 2018 e ne seguiranno altre! In tutti i casi quali le "parti lese" sono famigerati disinformatori, impegnati in opera di discredito a nostro danno ma paradossalmente attori di processi penali contro di noi. Tutto ciò implica spese enormi per difendersi e da soli non ce la possiamo fare. Abbiamo bisogno del Tuo sostegno, anche piccolo. E' una battaglia per la libertà. Aiutaci. Grazie!



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domenica 9 agosto 2015

Epidemia di demenza tra i quarantenni

Pubblichiamo un importante articolo tratto da una testata mainstream. Fatta la tara di qualche luogo comune (l’età media che si allunga, l’attività fisica come panacea…) ed assurdità (che cosa c’entra il clima con l’inquinamento?), la ricerca compiuta nel Regno Unito conferma quanto asseriamo da almeno un quinquennio.



Si sta diffondendo un’epidemia silenziosa che sta colpendo molti più pazienti oggi di quanto avveniva vent’anni fa. È la demenza, che forse smetteremo di chiamare “senile”: si riscontra un preoccupante aumento dei casi precoci, soprattutto tra i quarantenni. Se, infatti, negli anni 90' del XX secolo la diagnosi si situava intorno ai sessant’anni, oggi la diagnosi di un principio di demenza avviene molto prima.

Una ricerca condotta presso la Bournemouth University ha lanciato l’allarme sul rischio, sempre più concreto, di ammalarsi in età adulta, in una fascia anagrafica pur sempre lontana dalla senilità, tenendo conto, tra l’altro, dell’allungamento della speranza di vita (che è una fola, n.d.r.). I principali responsabili di questa insorgenza precoce sono fattori ambientali, tra cui l’inquinamento atmosferico prodotto dagli scarichi degli aerei e delle auto.

“Il tasso di aumento in un tempo così ristretto induce a pensare ad una silenziosa, se non addirittura nascosta, epidemia, causata non solo dall’età, ma anche da fattori climatici, che rivestono il ruolo di maggiori responsabili”, commenta preoccupato Colin Pritchard, ricercatore presso l’ateneo dove è stata svolta la ricerca.

“I cambiamenti del clima negli ultimi vent'anni – ha poi aggiunto lo studioso – hanno registrato un aumento, nei vari ambiti della vita umana, di sostanze petrolchimiche (trasporto aereo, motoveicoli quadruplicati, insetticidi, campi elettromagnetici e così via). Con questo non vogliamo dire di dover fermare il mondo moderno, quanto piuttosto di renderlo più salubre”.

Il team di ricerca è arrivato alla conclusione che l’ulteriore anticipazione della diagnosi precoce di demenza è dovuta ad un miglioramento delle tecniche di prognosi e all’aumento dell’invecchiamento. È stato anche riscontrato che la mortalità per malattia è aumentata di molto, provocando un numero di decessi “virtualmente doppio” negli over 75.

Sempre più anziani, quindi, da curare e assistere: sarà questa una delle prossime sfide per le economie occidentali nel prossimo futuro e, in alcuni casi, già lo è. E’ un problema che riguarda da vicino l’Italia, dove – negli ultimi anni – la popolazione con capelli bianchi si è diffusa sempre di più (ed il trend non accenna ad arrestarsi). La ricerca ha inoltre impiegato come parametri di riferimento la mortalità per tumore e quella relativa a problemi cardiaci, mettendo in luce il fatto che la demenza si è sensibilmente estesa. [...]

L’indagine, che ha interessato venti paesi sviluppati in un arco di tempo di undici anni, mostra che la demenza è “sproporzionatamente aumentata” in alcuni stati occidentali in particolare, tra persone di età compresa tra i 45 ed i 74 anni, con le donne più esposte rispetto agli uomini.

I consigli per far fronte a questi dati allarmanti sono le consuete regole di buona salute: smettere di fumare, bere con moderazione, fare attività fisica (ma si consideri quanto osserva il Dottor Russell Blaylock, n.d.r.) e mangiare cibi sani e nutrienti, in primis frutta fresca e verdure (meglio, se non sono contaminate dai metalli delle chemtrails e da altri veleni, n.d.r.).

Fonte:

- Salute.ilmessaggero.it

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domenica 29 giugno 2014

Inquinamento da traffico aereo: a rischio la salute di chi vive vicino agli aeroporti

L’ISDE (Associazione medici per l’ambiente) di Viterbo individua, anche se in modo implicito, nella geoingegneria illegale la principale causa di patologie gravi o letali nonché la sempre maggiore incidenza di numerose affezioni. L’associazione non cita espressamente le chemtrails, ma vi allude attraverso il riferimento alle polveri generate dai combustibili aerei ed il cenno alle operazioni aeroportuali (leggi “voli clandestini”) svolte durante le ore notturne. Allarmismo ingiustificato? Esagerazioni? Entriamo in un ospedale, soprattutto nei reparti di oncologia, pneumologia e neurologia e capiremo se si tratta davvero di denunce iperboliche ed immotivate…



Malattie cardiovascolari, respiratorie, neoplastiche, disturbi della sfera neuro-comportamentale, disturbi dell’apprendimento e dell’attenzione nei bambini: per l'Associazione italiana medici per l’ambiente sono queste le conseguenze per chi abita nelle adiacenze di un aeroporto (e per coloro che sono sottoposti all’”aerosolterapia”, ossia TUTTI… n.d.r.).

Il trasporto aereo provoca inquinamento atmosferico, acustico ed elettromagnetico. E’ un dato ormai riconosciuto scientificamente e comprovato in modo incontrovertibile da decenni di studi e ricerche. Ad affermarlo è l’Associazione italiana medici per l’ambiente (ISDE) di Viterbo. “Le popolazioni che vivono in prossimità degli aeroporti, come quelle residenti a Ciampino, Marino e nel X Municipio di Roma - proseguono gli esperti - pagano pertanto, in termini di malattie e cause di morte correlate anche a questa particolare forma d’inquinamento, il prezzo più alto di scelte che hanno spesso messo al primo posto il profitto di pochi, invece che la salute dei cittadini”.

L’ISDE, che ha partecipato a Ciampino al convegno 'Aeroporto, ambiente, salute, territorio' promosso dal Comitato per la riduzione dell’impatto ambientale dell’aeroporto di Ciampino, cita come riferimenti studi già realizzati e in corso di essere completati dell’A.R.P.A. - Lazio, del Dipartimento di epidemiologia e prevenzione della Regione Lazio, dell’Università “La Sapienza” e dell’Università “Tor Vergata”, entrambi atenei dell’Urbe.

“In questi lavori scientifici - ha indicato nella sua relazione Antonella Litta, rappresentante dell’ISDE di Viterbo - sono stati rilevati e studiati molti degli effetti sanitari già noti e generati dal trasporto aereo, soprattutto negli anni che hanno registrato un forte incremento del numero di voli nell’aeroporto di Ciampino, ovvero malattie cardiovascolari, respiratorie, neoplastiche, disturbi della sfera neuro-comportamentale, disturbi dell’apprendimento e dell’attenzione nei bambini, e - aggiunge - una riduzione della qualità della vita per compromissione della qualità del sonno, a causa delle operazioni aeroportuali svolte nelle ore notturne”.



La dottoressa Litta ha poi evidenziato come il trasporto aereo, incrementato dai voli ‘low-cost’ per lo più al servizio del cosiddetto ‘turismo mordi e fuggi’, “provochi gravissimi danni al clima (per i gas serra e le polveri generate dai combustibili usati per la propulsione degli aerei) e come il surriscaldamento climatico e le sue conseguenze (alluvioni, desertificazioni, cicloni sempre più violenti, recrudescenze di particolari malattie infettive, riduzione della disponibilità di acqua potabile), abbiano ricadute drammatiche sull’intera umanità ed in particolare sulle popolazioni più povere del pianeta, quelle che per la stragrande parte non usufruiscono e non possono usufruire del trasporto aereo, ma che ne subiscono le nocive conseguenze e che vengono costrette a forzate migrazioni sanitarie”.

La rappresentante dell’ISDE di Viterbo lancia una appello alle istituzioni “affinché subito siano drasticamente ridotti i voli sull’aeroporto di Ciampino, prospettandone anche la possibile chiusura, in considerazione - avverte - della preoccupante situazione sanitaria determinata dalla lunga esposizione della popolazione a molteplici fattori d’inquinamento ambientale, di cui gran parte generata proprio dalle attività aeroportuali”.

Fonte: ecodallecittà.it


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martedì 11 dicembre 2012

Un documento governativo del 1958 dimostra come è possibile additivare trimetilalluminio (TMA) ai carburanti aeronautici

Come additivo al carburante degli aerei, il trimetilalluminio genera facilmente lunghe scie bianche formate da ossidi micronizzati in aerosol.

Nel luglio 2008 fummo i primi a congetturare l'impiego di trimetilalluminio nelle operazioni di geoingengneria clandestina alias "scie chimiche". L'idea fu corroborata dalle valutazioni di un tecnico del C.N.R. Egli contribuì con un suo intervento che si può leggere qui. Ora, il reperimento di uno studio (Qui il pdf) risalente addirittura al 1958, non solo conferma le nostre ipotesi del 2008, ma spiega anche quali sono i meccanismi adottati per impedire che il trimetilalluminio si incendi a contatto con l'ossigeno, una volta espulso dalla camera di combustione. Di seguito un breve stralcio dell'introduzione allo studio governativo in oggetto.

NATIONAL, ADVISORY COMMITTEE FOR AERONAUTICS - RESEARCH MEMORANDUM USE OF HIGHLY REACTIVE CHEMlCAL ADDITIVES T3 IMPROVE AFTERBURNER PERFORMANCE AT ALTITUDE? By John P. Wanhainen and Joseph N. Sivo

SUMMARY - An investigation was conducted in an altitude test chamber to evaluate the use of highly reactive chemicals injected into a turbojet afterburner to promote the combustion process which was inhibited by water vapour from compressor-inlet injection. The chemicals evaluated were commercial hydrogen and aluminum trimethyl. The aluminum trimethyl was used as an additive to the afterburner hydrocarbon fuel and the hydrogen was injected separately into the piloting zones of the afterburner. Engine in let water-air ratio and hydrogen fuel flows were systenatically varied to determine the effects of the degree of contamination by water vapour... [...] Afterburner operating Stable opera- A 14-percent concentration of aluminum trimethyl in the afterburner hydrocarbon fuel resulted in only marginal improvement in afterburner performance. [...] National Bureau of Standards studies have indicated that flame stabilization can be obtained by the injection of highly reactive chemicals such as hydrogen into the piloting zones of the combustor. Aluminum trimethyl, a highly flammable liquid that ignites spontaneously in air and reacts violently with water vapour, also appeared to be promising as a combustion promoter in a hydrocarbon - oxygen reaction inhibited with water vapor.

Questo video fornisce un'importante analisi dei commenti del geoingegnere, David Keith, riguardanti l'uso preferenziale di "allumina", come il composto più efficace da disperdere nell'aria tramite aviogetti, con lo scopo (ufficiale, n.d.t.) di mitigare il riscaldamento globale.

Il termine "allumina" si riferisce all'ossido di alluminio, la forma più pericolosa del metallo pesante per la vita umana e vegetale.

E 'importante chiarire che bere soda da una lattina rivestita di alluminio non è per niente vicino al rischio infinitamente più alto che si ha con la respirazione, inalazione o ingestione di ossido di alluminio sospeso in atmosfera, ossido che cade da un cielo pieno di aerosol di alluminio rilasciato da velivoli militari e civili.

Cerchiamo ora di spiegare come carburanti aeronautici come il Jet-A1, il JP-4 ed il JP-8 possano essere additivati con il trimetilalluminio per disperdere aerosol di nanoparticelle di ossido di alluminio in bassa ed alta atmosfera.

Le operazioni di geoingegneria clandestina sono attuate senza che sia necessario ricorrere a speciali aeroporti nell’ambito di "black operations", con cui tonnellate di composti di alluminio sono magari segretamente caricati a bordo degli aerei attrezzati per scopi militari e paragovernativi. Invece gli artefici del "Project Cloverleaf" nonché i loro appaltatori semplicemente riempiono i serbatoi dei loro velivoli, rifornendosi di carburante facilmente disponibile presso i numerosissimi scali militari, civili ed anche privati situati in tutto il mondo. Anche se il combustibile per aerei additivato con TMA non è il convenzionale carburante JP-4, la disponibilità di numerose fonti di combustibile TMA può essere facilmente standardizzata presso le strutture aeroportuali di tutto il mondo. Ecco perché.

Nel 2010, il geoingegnere David Keith diede incarico all'"Aurora Flight Sciences" (A.F.S.) di eseguire un'analisi dei costi per la geoingegneria basata sul modello "TMA spray". L'A.F.S. determinò la fattibilità del piano, indicando il Boeing 747 come il velivolo più efficiente, poiché circa la metà del traffico nel mondo viaggia su Boeing 747. Noi sappiamo però che, atttualmente, vengono adoperati prevalentemente velivoli di minori dimensioni per interventi di modifica ambientale circoscritti e solo in rari casi osserviamo aerei di maggiore stazza.

Il punto di fusione dell'alluminio è di 660 °C, mentre la camera di combustione in un comune Jetfan supera i 1.800 °C. Questa combinazione determina, durante la combustione, la completa vaporizzazione dell'alluminio contenuto nel carburante a per qualche istante dopo essere stato espulso, il gas di scarico fornisce un incremento di propulsione. L'alluminio vaporizzato resta, nei primi secondi, evanescente e non è quindi immediatamente visibile come una striscia bianca rivelatrice, a causa dell’indisponibilità di ossigeno che permetta ai vapori di trimetilalluminio di trasformarsi nella loro fase finale, l'ossido di alluminio. Chi osserva il fenomeno rimane comprensibilmente confuso, allorquando la temporanea "invisibilità" delle scie chimiche simula perfettamente l'aspetto di una normale scia di condensazione, la quale, comunemente, si forma solo alcuni metri dopo gli scarichi dei motori. In seguito, quando la scia si trasforma in ossido di alluminio bianco e continua per chilometri e chilometri, i numerosi agenti di disinformazione hanno gioco facile nell'affermare che le scie "sono soltanto contrails persistenti".

Con il record di un milione di autorizzazioni top secret collegate a programmi militari a tutto il 2011, la possibilità per il pubblico di cadere vittima di "disinformazione scientifica" nei media mainstream è, di conseguenza, aumentata in modo esponenziale. Dal momento che queste autorizzazioni di sicurezza funzionano come un ordine di censura agli esperti onesti e qualificati, i negazionisti hanno mano libera più che mai nel convincere l'opinione pubblica, sostenendo che un cielo pieno di reticoli di scie tossiche non è altro che un mucchio di "scie di condensazione persistenti".

Al fine di evitare di spargere chemtrails al decollo nonché nella fase di atterraggio, un secondo ma gestibile serbatoio di piccole dimensioni deve essere necessariamente installato nella zona di carico oppure in una parte disponibile del piano alare [1]. A conferma che tale congettura è plausibile, abbiamo decine di testimonianze di sorvoli a bassa e bassissima quota (in condizioni obiettivamente non idonee alla formazione di scie di condensazione) con o senza scia al seguito. Ciò implica che la scelta della miscela di carburante viene operata in secondi, tramite semplici comandi a bordo o via satellite.

Che cos’è il trimetilalluminio?

Il Trimetilalluminio è il composto chimico con la formula Al2 (CH3) 6, abbreviato come Al2Me6, (AlMe3) 2 o l'abbreviazione TMA. Questo liquido piroforico incolore è un importante composto industriale di organoalluminio. Evolve in fumo bianco (ossidi di alluminio), quando il vapore viene rilasciato nell'atmosfera.


SCHEDA DI SICUREZZA per il trimetilalluminio

- TMA è un liquido incolore che è piroforico (capace di incendiarsi spontaneamente in aria).
- TMA è una combinazione di idrocarburi che ricorda da vicino la benzina.
- TMA viene utilizzato nei razzi sonda-meteo, in cui la fumata bianca fornisce un "tracciante" per gli scienziati, per determinare la direzione del vento a varie altitudini sopra il livello del suolo.
- TMA si decompone in biossido di carbonio (CO2), monossido di carbonio (CO) ed ossido di polvere di alluminio (nanoparticelle).

Il TMA è impiegato anche nella fabbricazione di semiconduttori per far crescere film sottili, alti-k dielettrici come Al2O3, attraverso i processi di deposizione chimica del vapore o deposizione strato atomico. [...]

Scie chimiche che formano ragnatele o lunghe catene di reti polimeriche

Un polimero è una grande molecola (macromolecola) composta di unità strutturali ripetitive. Queste subunità sono tipicamente collegate da legami chimici covalenti. Sebbene il termine polimero sia talvolta riferito a materie plastiche, esso effettivamente comprende una grande classe di materiali sia naturali sia sintetici con un'ampia varietà di proprietà.

Journal of Phys Chem - 2011 May 19

Sottili pellicole di polimeri ibridi con collegamenti conformazionali organico-inorganico, tramite deposizione di strato molecolare con impiego di trimetilalluminio e glicidolo

Estratto - Il crescente interesse in nanoscala di materiali polimerici ibridi con collegamenti organici-inorganici sta guidando all'esplorazione di nuovi bulk e meccanismi di reazione di sintesi di film sottili. La deposizione di strato molecolare (MLD) è un processo di deposizione a vapore, sulla base di deposizione di strati atomici (ALD) che procede esponendo una superficie ad una sequenza alternata di due o più specie reagenti dove ogni semi-reazione di superficie arriva al completamento prima della successiva esposizione al reagente. Questo lavoro descrive la crescita del film con trimetilallumunio e glicidolo eterobifunzionale a temperature moderate (90-150 ° C), producendo una rete di polimero organico-inorganico, relativamente stabile, della forma (-Al-O-(C (4) H (Cool) - O-) (n). Il tasso di crescita del film e l'analisi in situ di reazione indicano che la crescita della pellicola all’inizio non segue un tasso fisso, ma aumenta rapidamente durante la crescita dei primi film. [...]

© 2011 American Chemical Society


[1] Alcune compagnie low cost, casualmente, limitano il trasporto di bagaglio pesante e si approvvigionano al decollo del carburante srettamente necessario al volo, tanto da rimanere spesso a secco. Ciò induce ad immaginare un uso del tutto particolare della zona di carico e dei serbatoi alari...


Adattamento e traduzione dalla seguente fonte: beforeitsnews.com

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giovedì 26 agosto 2010

Aeroporti chimici

Tra le "eccezioni" che muovono i negazionisti nell’ambito del tema “chemtrails”, una delle più frequenti si riferisce alla presunta mancanza di testimonianze e fotografie circa gli aeroporti da dove decollano ed in cui atterrano gli aerei chimici. E' un'"obiezione" gratuita, strumentale e facilmente confutabile. Solo per proporre un esempio, nello scalo militare di Falconara Marittima (Ancona), centro industriale sull'Adriatico ed in cui sorge una raffineria di petrolio, sono stati immortalati degli inconfondibili velivoli chimici. Sono bianchi e senza le regolari marche.

Collegato all'aeroporto civile, "Raffaello Sanzio", si trova quello militare da cui partirono i bombardieri, durante l'aggressione alla Serbia nel 1999: era allora Presidente del Consiglio l'atroce Massimo D'Alema. Nei dintorni si notano, mimetizzate fra le abitazioni di Marina di Montemarciano e di Chiaravalle, installazioni militari di alimentazione elettrica, difese da filo spinato. Sono anche visibili cartelli con su scritto "No trespassing" ed il simbolo della “Rosa dei venti”, emblema della N.A.T.O.[1]


Visualizzazione ingrandita della mappa

Sulla pista si scorgono due modelli di aeromobile molto simili, se non identici, a quelli che incrociano a bassa quota sulla Liguria occidentale, senza lasciare tracce radar e privi di contrassegni identificativi. Uno dei due è un bimotore ad elica, con i motori verniciati di rosso. Molti cittadini hanno osservato, fotografato e ripreso apparecchi di questo tipo in varie regioni d'Italia. Falconara Marittima, con il suo aeroporto "a stelle e strisce", è località strategica, data la sua posizione all'interno della penisola. Un'altra base in cui sono gestiti i voli della morte è quello di Pratica di Mare.

L'aeroporto di Pratica di Mare fu istituito nel 1937 nella tenuta di Campo Ascolano e qualificato come campo di allenamento aereo. Negli anni che seguirono, il complesso conobbe continui ampliamenti. Nel dicembre del 1942 diventò Scuola Strumentale di Volo. Gli adeguamenti logistici ed infrastrutturali sono proseguiti fino ai giorni nostri, tanto che è divenuto il più grande aeroporto militare italiano: oggi ospita anche alcuni Reparti aerei della Guardia di Finanza, dei Carabinieri e della Polizia di Stato.

Altri scali incriminati sono i seguenti: Orio al Serio (Bergamo), Linate (Milano), Caselle, (Torino), Federico Fellini (Rimini), Galileo Galilei (Pisa).

Usando queste ed altre strutture, lo stato italiano con un’apposita aviazione, per quanto gli compete, ma nel contesto di un programma globale, si avventa contro i cittadini ed il territorio nazionale, coordinando le operazioni clandestine di aerosol. Inquinamento dei biomi, incendi, alluvioni, frane, danni all’economia, diffusione di patologie… sono le conseguenze di un’istituzione che, simile ad una malattia autoimmune, aggredisce l’organismo stesso.

[1] E’ curioso che proprio da questo scalo siano giunte le visite relative alla telefonata ad un impiegato dell’Ufficio stampa dell’E.N.A.V.


Ringraziamo i nostri lettori per averci fornito le foto qui pubblicate.






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venerdì 9 ottobre 2009

Secco no ad un nuovo aeroporto in provincia di Viterbo

Pubblichiamo una lettera inviata al portale Viterbo Oggi, in cui Angelo Bini, Presidente della Cooperativa Agricola Produttori Castagne di Vallerano, Canepina, Monti Cimini, esprime la sua contrarietà alla costruzione di un nuovo scalo aereo in un'area vicino ai Monti Cimini. Anche se non condividiamo del tutto l'analisi di Bini circa la crisi economica, sottoscriviamo la sua ferma opposizione al progetto che prevede la realizzazione di un nuovo aeroporto, soprattutto perché, oggi giorno, gli scali aerei vengono costruiti per rafforzare e per rendere capillare l'infame operazione "scie chimiche". Non a caso, Bini menziona le scie chimiche tra gli inquinanti che sarebbero direttamente diffusi nella zona dei Monti Cimini, qualora il nefando progetto venisse attuato. Il danno ad un ambiente già duramente provato dalle varie forme di inquinamento sarebbe inenarrabile: anche la produzione di castagne ne risentirebbe sul piano quantitativo e qualitativo.


Secco no all'aeroporto Angelo Bini, un no pronunciato dal Presidente CoopCast (Cooperativa Agricola Produttori Castagne di Vallerano, Canepina, Monti Cimini)

Riceviamo e pubblichiamo.

Di primo acchito, aeroporto vuol dire libertà, perché il volo ci libera dal legame stretto con la terra che, freudianamente, ci vede figli, ma ci vuole anche prigionieri. E allora sì, ben venga. Non per il feticcio “lavoro” che si crea e si distrugge, allo stadio di sviluppo del pensiero economico fa ridere la sola ipotesi della crisi: il ciclo è ciclo economico derivato mentre, in origine, è ciclo e crisi di razionalità e di equilibri di potere tra i gruppi internazionali.

Abbiamo ucciso la razionalità, in economia e la società ne risente drammaticamente, ma il problema vero è l'eterno problema del potere: per quanto narcotizzati da mille e mille persuasori palesi ed occulti, dovremmo aver storicizzato ed acquisito la coscienza dei ruoli di struttura. Anche sull'aeroporto occorre allora un approccio crudo e non emotivo. L'aeroporto sulla pista attuale sarebbe piccolo, inadeguato, dannoso alla città, alla popolazione, alle terme, al parco termale ed ai castagni dei monti Cimini, per gli effetti delle scie chimiche e di altri rilasci in aria.

Se Roma, Viterbo, Toscana ed Umbria necessitano che esso sia ubicato da noi allora si vada il più lontano possibile dai centri abitati sulla direttrice, che si dice quella giusta in ambienti aeronautici, Vitorchiano - Isola D'Elba. Per ora i castanicoltori hanno solo espresso una contrarietà generica, anche perché impegnati nella lotta contro il Cinipide, ma sicuramente esamineranno il problema e la loro lotta, contro un aeroporto totalmente irrazionale, sarà sicuramente più incisiva.

Disputiamo tanto sulla D.O.P. e poi ci prepariamo a vendere un frutto avvelenato?

Angelo Bini
Presidente CoopCast
Cooperativa Agricola Produttori Castagne di Vallerano, Canepina, Monti Cimini



Leggi qui la lettera inviata al portale Viterbo oggi.



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