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sabato 30 aprile 2016

Approfondimento sul collasso della magnetosfera ed una segnalazione importante



Avevamo pianificato un articolo di segnalazioni, ma, in questi ultimi tempi, si rincorrono e si sovrappongono numerose e disparate notizie: così, per evitare di mettere troppa carne al fuoco, abbiamo deciso di concentrarci su un paio di segnalazioni, riservandoci, appena sarà possibile, di dare il giusto spazio agli altri fatti inerenti all’infernale universo della biogeoingegneria clandestina.

In primo luogo intendiamo rendere partecipi i lettori che recentemente è stato aperto un blog dedicato alla figura ed alle vicissitudini di Davide Cervia. Davide Cervia nacque a Sanremo nel 1959 dove risiedette con la famiglia fino al 1978, quando decise di arruolarsi come volontario in Marina, anche se poi rinunciò a rimanere in servizio fino al termine della ferma di sei anni. Davide fu scorto l'ultima volta alle ore 17 del 12 settembre 1990. "Ho visto un gruppo di persone che spingevano Davide con la forza verso l'interno di un'auto color verde scuro": questa è la testimonianza di un vicino di casa, dichiarazione che fu seguita da una serie di depistaggi, omissioni, intimidazioni ai danni di Marisa Gentile, moglie di Davide Cervia e dei suoi congiunti. Cogliamo l’occasione per esprimere la nostra solidarietà e vicinanza all’amica Marisa, ai figli ed agli altri familiari che da anni vivono una situazione difficile e spesso paradossale.

Davide Cervia era un esperto di guerra elettronica, un campo divenuto strategico in questi ultimi decenni. Alcuni ricercatori hanno creduto di poter attribuire il recente collasso della magnetosfera appunto ad esperimenti militari (qualcuno ha chiamato in causa i sistemi H.A.A.R.P., qualcun altro il C.E.R.N. di Ginevra): è prematuro pronunciarsi, perché mancano sia indizi sia prove per suffragare le ipotesi in oggetto. E’ possibile, però, che il cedimento della coltre magnetica sia stato provocato da una sinergia tra fenomeni naturali e fattori artificiali.

A proposito di interventi “umani” ricordiamo che il 9 luglio 1962 gli Stati Uniti avviarono una serie di esperimenti relativi alla ionosfera: un ordigno da un kilotone fu fatto esplodere ad un'altitudine di 60 km, insieme con un altro da un megatone ed un terzo da più megatoni ad alcune centinaia di chilometri di quota. Questi tests danneggiarono seriamente la parte interna delle fasce di Van Allen, suscitando l'indignazione internazionale. Gli esperimenti in questione, etichettati come Progetto Starfish, alterarono la forma e la densità della fascia di Van Allen, con la conseguente precipitazione di particelle nell'atmosfera. [1]

Il giorno 11 maggio 1962 il Keesings Historische Archief aveva anticipato che le esplosioni atomiche avrebbero interferito con il campo magnetico terrestre, creando anche seri problemi alle telecomunicazioni. La deflagrazione generò una sorta di cupola artificiale di luce polare visibile anche alla latitudine di Los Angeles. Un lupo di mare delle Isole Fiji raccontò che il cielo parve incendiarsi. Qualche mese dopo l'Unione Sovietica compì analoghi esperimenti con tre esplosioni in alta atmosfera. Il danno cagionato, secondo molti scienziati, potrà forse essere sanato in alcune centinaia di anni.

E’ sintomatico che la cricca dei negazionisti (excusatio non petita, culpa manifesta) si sia subito scatenata per affermare che la notizia circa il crollo della magnetosfera, occorso il 23 aprile 2016, è una frottola: non lo è! In primo luogo, non è la prima volta in cui sono segnalate rarefazioni dello strato magnetico, inoltre la concomitante riduzione dei voli commerciali impegnati nelle criminali operazioni di geoingegneria illegale è aspetto che impedisce di relegare l’informazione nel novero dei ballons d’essai. Anche il repentino cambiamento di profondità (55 metri) nell’Oceano Atlantico al largo della Nuova Inghilterra, circostanza rilevata il 23 aprile, attesta che qualcosa è accaduto. La nasuta N.A.S.A. non ha pubblicato informazioni a proposito dell’evento ed anzi ha rimosso i fotogrammi incriminati, ma le immagini satellitari preventivamente salvate ed altri dati sono lì a dimostrare quanto accaduto. Siamo comunque di fronte ad un fenomeno che potrebbe essere foriero di conseguenze di non poco conto: non sono forse lontani dal vero coloro i quali, come l’astrofisica Giuliana Conforto, ritengono che la magnetosfera sia una sorta di velo il cui disfacimento è il prodromo di eventi sbalorditivi.

[1] Le cinture di radiazione di Van Allen sono due zone di intense radiazioni catturate dalla magnetosfera che avvolgono la terra principalmente al di sopra delle regioni equatoriali. Furono scoperte dall'astrofisico statunitense James Alfred Van Allen (1914) per mezzo del satellite Explorer, nel gennaio 1958. La cintura più interna è formata per lo più da protoni; la radiazione di questa banda risente delle tempeste geomagnetiche e varia col ciclo solare di 11,1 anni. La fascia esterna è costituita principalmente da elettroni.

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domenica 22 giugno 2014

Europa centrale: spariscono dai radar tredici aerei

Europa centrale: i segnali trasmessi dai trasponder di tredici velivoli si sono improvvisamente interrotti. Il fatto è difficile da spiegare: potrebbe essere collegato ai prodromi della tempesta solare che il 13 giugno ha causato un parziale black out satellitare. Possono essere implicate le aberrazioni della magnetosfera: non si dimentichi che dal I sec. d.C. il campo magnetico terrestre è caratterizzato da un progressivo indebolimento. Se fenomeni naturali ostacolano le attività clandestine nei cieli di tutto il mondo, ben vengano. Si può, però, congetturare anche un’interferenza elettromagnetica artificiale, in qualche modo collegata con le consuete e massicce operazioni di geoingegneria illegale o con esercitazioni della N.A.T.O. Infine ricordiamo che alcuni velivoli impegnati nelle operazioni di geoingegneria clandestina, contraddistinti da ID falsi, all'improvviso spariscono dai radar, come avvenuto nel caso degli aerei civili e militari cui si è accennato.



Dopo che un caccia F/A-18 dell’U.S. Navy è precipitato su una città negli Stati Uniti, un aereo militare cinese da addestramento è caduto su un villaggio della Cina ed un caccia iberico Eurofighter si è schiantato in Spagna, adesso, giunge notizia che ben tredici voli civili, tra cui alcuni passeggeri, sarebbero spariti dai radar austriaci per venticinque minuti. I fatti sarebbero occorsi ben due volte, rispettivamente il 5 giugno ed il 10 giugno u.s. Sono gli stessi giorni in cui gli aerei militari hanno subìto i fatali incidenti.

Stando ai dati emersi dalle torri di controllo austriache ed alle dichiarazioni di Marcus Poahanka di Austro Control, il fenomeno non è nuovo: negli ultimi mesi si era già verificato in Germania e nella Repubblica ceca. Anche Eurocontrol e la European Aviation Safety Agency dell'Unione europea indagheranno per tentare di venire a capo delle inspiegabili sparizioni.

Oltre allo scalo di Vienna, gli aeroporti precedentemente interessati dalla perdita delle tracce radar sono stati quello di Praga, Monaco di Baviera e Karlsruhe. Secondo Poahanka, l’anomalia è riconducibile ad un malfunzionamento del trasponder degli aerei. Poahanka non ha voluto indicare le unità coinvolte nell’incidente, ma ha rassicurato i giornalisti dicendo che non si è corso alcun rischio: è stato immediatamente stabilito un contatto radio con i piloti e sono state adottate tutte le misure previste in caso di emergenza.

Fonti: RT, gabrielelombardo

Articolo correlato: La scomparsa del volo MH-370 e la guerra elettronica: quale nesso?, 2014


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venerdì 25 gennaio 2013

La Geoingegneria all'origine del caos climatico e della catastrofe planetaria (articolo di Dane Wingington)

L'elefante enorme nella cristalleria è rappresentato dalla geoingegneria clandestina alias scie chimiche.

“Geoingegneria” è il termine principale per designare la attività di modifica meteo-climatica per opera delle potenze più importanti di tutto il mondo. Sono operazioni che implicano la diffusione di aerosol: “aerosol" è un vocabolo atto ad indicare una particella microscopica sospesa in aria. La componente fondamentale dei programmi di geoingegneria riguarda la saturazione dell'atmosfera, disperdendo tonnellate di aerosol nanometrico, di solito delle dimensioni di 10 nanometri (un nanometro corrisponde ad un miliardesimo di metro). Sono particelle di metalli tossici.

L’alluminio e gli altri metalli nocivi sono stati rilevati nei campioni di pioggia in tutto il mondo. La concentrazione di alluminio, di bario e di altri metalli è sempre alta e spesso completamente fuori scala. I campioni di neve dal Monte Shasta nel nord della California hanno mostrato livelli pericolosi oltre ogni più fervida immaginazione. Il biologo Frank Mangles ha confermato con i suoi test la contaminazione allarmante dovuta a metalli pesanti. La neve da lui analizzata ha un contenuto di alluminio pari 61.000 PPB. (Parti per miliardo). Questo tasso di alluminio nella neve è decine di migliaia di volte più alto rispetto a qualsiasi “normale" inquinamento. L’alluminio in "forma libera" non esiste in natura nell'ambiente, ma è sempre legato ad altri elementi. Allora, da dove viene? L'alluminio è l'elemento primario citato in numerosi brevetti di geoingegneria. E’ importante ricordare che questa contaminazione non è locale, ma di portata globale.

I danni alla coltre di ozono sono un'altra deleteria conseguenza della geoingegneria. Il ciclo idrologico del pianeta è stato completamente stravolto. La proliferazione di funghi è un altro fatale effetto, che si verifica quando l'atmosfera è piena di nanoparticolato, la luce solare è affievolita, i terreni sono contaminati e le acque sono inquinate. L'attuale "tasso di estinzione delle specie" dovrebbe essere assolutamente sconvolgente per tutti. Oggigiorno il "tasso di estinzione" è da 1000 a 10.000 volte superiore rispetto alla "variabilità naturale". È la geoingegneria responsabile di tutto questo? Naturalmente non sempre, ma, sulla base di riscontri scientifici, essa è probabilmente di gran lunga la causa più significativa di devastazione ambientale e climatica. La geoingegneria sembra essere la minaccia più grande e più immediata per tutta la vita sulla Terra, almeno quanto una catastrofe nucleare.

Anche se la pioggia e la neve sono cadute nelle aree del Nord America, a volte sotto forma di nubifragi o di tormente, la siccità negli Stati Uniti continentali (e di molte altre regioni in tutto il mondo), sta peggiorando. Le nubi naturali sono state sostituite da masse compatte di nuvole artificiali che non portano precipitazioni.

La saturazione da aerosol indebolisce la forza del vento e riduce le idrometeore. Le condizioni sopra descritte sono note conseguenze di un’altra forma di geoingegneria, quella stratosferica (SAG) e della gestione della radiazione solare (SRM). Tutti i dati scientifici disponibili confermano l'effetto delle particelle sula rarefazione delle piogge. Anche se le fonti principali della scienza accademica non sono ancora disposte ad ammettere apertamente il fatto che i programmi di geoingegneria sono pienamente operativi da decenni, una montagna di prove rende questo fatto fin troppo chiaro. I programmi in corso di geoingegneria sono giganteschi e diminuiscono notevolmente le piogge, cancellando inoltre il colore azzurro del cielo. Le coperture chimiche, che riflettono la luce solare, limitano l'evaporazione, poiché inibiscono i moti convettivi favoriti dall’energia termica sprigionata dal sole durante il giorno. Il rallentamento del vento riduce l'evaporazione. Inoltre, i nuclei di condensazione che si formano sono spesso dispersi e ridotti dalla quantità eccessiva di particelle da aerosol. Questo fa sì che le goccioline non si combinino più per cadere come pioggia.

Disponiamo di una montagna di dati scientifici per confermare la realtà del fenomeno noto come "oscuramento globale”. Anche se articoli di pubblicazioni mainstream ammettono il problema, la maggior parte ne sottovaluta la gravità e, mentre gli scienziati accademici puntano il dito contro "le particelle da inquinamento tradizionale" come l'unica causa, innumerevoli aerei attraversano i nostri cieli ogni giorno, disperdendo milioni di tonnellate di metalli tossici e particelle chimiche. Questa realtà, però, è completamente ignorata da tutti i giornalisti principali dei media di regime.

Le ramificazioni prodotte dal “global dimming” non sono quantificabili con esattezza, ma la diminuzione della fotosintesi clorofilliana, la distruzione dello strato di ozono, la riduzione delle precipitazioni, la contaminazione dei suoli e delle acque sono fenomeni imputabili alla Geoingegneria.

Che cosa implica tutto ciò? Come già documentato sopra, saturando l'ambiente con il nanoparticolato, si danneggia l’ozonosfera. E’ stata individuata un’enorme lacerazione dell’ozonosfera al di sopra dell'emisfero settentrionale, oltre al deterioramento al di sopra dell'emisfero meridionale di cui sentiamo parlare da decenni. La geoingegneria stratosferica è, con ogni probabilità, all’origine precipua della riduzione dell'ozono, mentre i clorofloruocarburi sono solo una copertura. Tutti i dati scientifici a disposizione rendono chiara questo assunto: senza lo strato di ozono, la vita in qualsiasi forma probabilmente non esisterebbe sul nostro pianeta.

Sussiste ancora un altro problema relativo alla distruzione della nostra difesa naturale dalle radiazioni solari: la protezione dai brillamenti solari. Le espulsioni di massa coronale possono causare danni terribili al pianeta ed alle infrastrutture elettriche. Senza la rete elettrica utile a raffreddare le centrali nucleari per un lungo periodo di tempo, potremmo trovarci di fronte ad un disastro di Fukushima moltiplicato per 100 o 200 volte. La Geoingegneria sta distruggendo il nostro schermo naturale atto a proteggerci da un evento legato ad una forte espulsione di massa coronale. [1]

La maggior parte delle persone è completamente all'oscuro dei cambiamenti dei venti e dei flussi delle correnti oceaniche, alterazioni che si stanno verificando in tutto il mondo.

Le acque più calde in regioni con vasti depositi di metano sottomarini determinano l’espulsione di questo gas. La piattaforma della Siberia orientale dell'Artico sta già rilasciando metano in quantità abnorme. Tutti i dati disponibili indicano che questo evento sta cambiando la nostra biosfera di giorno in giorno. […] Le attività di geoingegneria hanno snaturato i modelli delle correnti atmosferiche. Anche in questo caso, tali alterazioni sono probabilmente connesse ai programmi di geoingegneria in corso.

La saturazione dell'atmosfera con metano è equivalente alla copertura del pianeta con una lastra di vetro. L'energia termica del sole entra, ma non può uscire. Oltre al danno atmosferico provocato dal rilascio di metano, bisogna considerare anche l’acidificazione degli oceani. Quando il metano migra dai fondali marino alla superficie si scioglie nell’acqua, acidificandola. Gli oceani sono attualmente acidificatii ad un ritmo allarmante.

Le attività di geoingegneria sono probabilmente in corso da oltre sei decenni. Documenti reperiti di recente negli archivi della N.A.S.A. indicano che questi programmi erano già nei bilanci governativi negli anni ‘60 del XX secolo. Tutto ciò ha radicalmente cambiato il clima. Il clima conosce oggi "oscillazioni" con manifestazioni estreme in tutte le stagioni.

Le anomalie nelle correnti a getto da che cosa sono provocate? Dai sistemi H.A.A.R.P. H.A.A.R.P. è un apparato di antenne a polarizzazione orizzontale: è un dispositivo molto potente che è in grado di trasmettere un miliardo di watt di potenza nella ionosfera. Come effetto, si crea un 'rigonfiamento” della ionosfera: questa “bolla” a sua volta può alterare il corso delle correnti a getto, con disastrose ripercussioni sui fenomeni meteorologici.

Si pensa che esistano almeno 18 di questi "riscaldatori ionosferici" in tutto il mondo, alcuni sono in Cina e Russia. E’ anche emerso negli ultimi anni che la "guerra climatica" è una realtà letale su scala planetaria. Il potenziale di questi impianti H.A.A.R.P. è accresciuto dalla dispersione aerea di prodotti chimici nei nostri cieli (scie chimiche). La saturazione dell'atmosfera con particelle di metallo la rende particolarmente elettroconduttiva. Questo a sua volta aumenta le capacità dei riscaldatori della ionosfera.

Un’atmosfera, che, a causa dei metalli, è più elettroconduttiva del normale, è in grado di produrre fulmini con maggiore frequenza. Le foreste di tutto il mondo sono ora piene di alberi morti o morenti. Inoltre il fogliame degli alberi è coperto con ciò che equivale ad una polvere "incendiaria" costituita dal particolato della geoingegneria. L'ovvio risultato è la diffusione di catastrofici incendi boschivi. Questo fenomeno riguarda tutto il mondo. L’ estate del 2012 ha visto l'emisfero settentrionale incenerito da roghi spaventosi ed ora è l'Australia ad essere un inferno di fiamme.

Un’altra ripercussione della geoingegneria coincide con aberranti tempeste di neve. Esistono diversi brevetti circa la "nucleazione di ghiaccio artificiale per la modificazione del clima", tra cui uno della N.A.S.A. La neve artificiale è oggi generalmente definita "neve pesante bagnata". Questa "neve" può cominciare a cadere a temperature sopra lo zero (3-4 gradi Celsius).

Queste sono le perniciose conseguenze della geoingegneria. La natura non dà niente per niente. Ciò dovrebbe essere fin troppo ovvio, ma purtroppo gli "scienziati" in tanti casi sembrano essere completamente ciechi. In ordine all’inseminazione delle nubi per propiziare le piogge, l’umidità si concentra dove naturalmente non si sarebbe addensata. Quando, invece, l’umidità è drasticamente divorata dalle scie igroscopiche, si raccoglie altrove, causando un nubifragio. E 'questo forse il motivo per cui gli Stati Uniti sono attanagliati da una siccità epocale, mentre le Isole britanniche sono inondate da piogge torrenziali.

Assistiamo all'avvelenamento sistematico della vita sulla Terra. Innumerevoli test di laboratorio sono stati eseguiti in tutto il pianeta. La pioggia e la neve sono piene di metalli altamente tossici. L'aria che respiriamo è una miscela mortale di alluminio, bario, stronzio, manganese, torio e fluoruro (il fluoruro è stato segnalato nei recenti test condotti in Norvegia – Il fluoruro ha la capacità di fissare l’allumino nell’organismo). Il pH del terreno è alterato, risultando fino a 15 volte più alcalino del normale. Il recente documentario del regista Michael Murphy, "Why in the world are they spraying?" indugia su alcuni di questi cambiamenti e sulla morte delle foreste boreali. La causa maggiore è sempre la geoingegneria, sebbene le fonti ufficiali attribuiscano il depauperamento del manto boschivo ad un generico inquinamento ed all’aridità.

Naturalmente ci sono multinazionali che traggono immensi profitti dalle calamità. La Monsanto è in cima a alla lista delle società che traggono benefici dai danni: essa da tempo ha brevettato delle sementi resistenti all’alluminio nel suolo.

Quali danni causa la geoingegneria agli esseri viventi? L'inalazione di particelle microscopiche è altamente nociva: non importa quale sia il materiale. Le affezioni delle vie respiratorie e le malattie neurodegenerative sono legate all'esposizione a metalli pesanti. Il morbo di Alzheimer, il Parkinson, l’autismo, la sindrome laterale amiotrofica e molte altre malattie associate a metalli pesanti si conclamano oggi a livello epidemico. Secondo il neuroscienziato Russell Blaylock, i metalli sono dispersi in particelle così piccole che passano, attraverso il rivestimento del polmone, nel flusso sanguigno. E’ quasi impossibile rimuoverli una volta che sono penetrati nell’organismo. Così quasi ogni boccone che mangiamo è ora contaminato da queste nanoparticelle tossiche, in quanto esse sono assorbite dalle piante. [2]

Ogni nostro respiro, ogni boccone che ingeriamo, ogni sorso d’acqua che beviamo, tutto è contaminato. Una montagna di dati, studi ed analisi di laboratorio conferma questa conclusione di là da ogni ragionevole dubbio.

Siamo tutti letteralmente sotto assedio. La minaccia per la vita sulla terra proveniente dalle attività chimico-biologiche non può essere sottovalutata. Spetta a ciascuno di noi denunciare queste scelleratezze. Armatevi di copie di articoli, di dati inoppugnabili, di copie di DVD del documentario di Michael Murphy. Divulgate!

Il tempo non è dalla nostra parte. Dobbiamo unirci tutti quanti nel tentativo di fermare il più mostruoso di tutti i crimini “umani”.

[1] Non è la coltre di ozono a proteggere gli impianti elettrici dai brillamenti solari, ma la magnetosfera che è in fase di indebolimento dal I sec. d.C. Questo problema è stato acuito dalle esplosioni nucleari in atmosfera: esse hanno danneggiato in più parti lo scudo elettromagnetico, rendendo la Terra vulnerabile alle eiezioni di massa coronale all’origine delle tempeste geomagnetiche.

[2] Si può provare a chelare i metalli che si accumulano nell’organismo. Si legga "La chelazione farmacologica e quella naturale", 2012

Fonte: geoengineeringwatch.org


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Range finder: come si sono svolti i fatti

mercoledì 14 luglio 2010

Sun flares (seconda ed ultima parte)

Leggi qui la prima parte.

Alcuni ricercatori si sono chiesti se le operazioni chimiche siano, almeno in parte, volte a mitigare gli effetti di questi previsti eventi, in modo da creare una sorta di scudo contro i flussi di particelle. Ora, ci sentiamo di scartare questa ipotesi per i seguenti motivi.

Sappiamo, in primo luogo, che le varie manipolazioni (si pensi, ad esempio al Progetto Starfish o ai sistemi H.A.A.R.P.) aggravano una situazione già precaria: la magnetosfera e le fasce di Van Allen sono state deteriorate, la coltre di ozono è stata deliberatamente assottigliata sicché i raggi ultravioletti penetrano più facilmente nella biosfera, la ionosfera è stata lacerata. Se veramente si intendono proteggere le apparecchiature elettroniche ed i sistemi di comunicazione, si può ricorrere alla schermatura con metalli ad hoc o alla costruzione di installazioni sotterranee. In realtà, pare che il governo segreto con la realizzazione di basi ipogee, da un lato, e l'operazione "scie chimiche", dall'altro, miri ad una divaricazione: creare un futuro per pochi privilegiati che, in caso di cataclisma, si rifugerebbero nei bunker e, nel contempo, lasciare il resto dell'umanità in balia degli elementi, accelerando ed anticipando la distruzione delle protezioni naturali in modo che raggi cosmici e quant'altro diventino ancora più micidiali.

Le chemtrails potrebbero costituire una planetaria gabbia di Faraday? La gabbia di Faraday è un tipo di schermo elettrostatico realizzato mediante una rete metallica a maglie molto fitte a formare una sorta di gabbia e cui si applica una tensione. A causa dell'induzione elettrostatica, la normale distribuzione delle cariche di conduzione nella struttura metallica viene modificata in modo che il campo elettrico in tali strutture risulta nullo. I corpi posti all'interno di una gabbia di Faraday non risentono dell'azione di campi elettrici esterni né di quella della carica elettrica eventualmente presente sulla gabbia stessa.

Dubitiamo che le scie chimiche possano assolvere una funzione paragonabile a quella di una gabbia di Faraday: i metalli dispersi nell'atmosfera ne aumentano l'elettroconduttività, ma, spinti dai venti e dalle correnti, non si dispongono a creare una maglia rigida. Che senso avrebbe distribuire il particolato (e tutto il resto, insetticidi, batteri, virus, funghi...) soprattutto sulle aree abitate per "proteggere" gli apparati elettrici ed elettronici urbani e domestici, quando bisognerebbe schermare i satelliti da cui dipendono oggi gran parte delle telecomunicazioni ed i voli aerei? Da un punto di vista fisico, l'uso di metalli che presto ricadono e che si diffondono in maniera più o meno casuale nell'atmosfera equivale ad una gabbia di Faraday? Sarebbe come ripararsi da una pioggia scrosciante con un colabrodo.

La "difesa" militare è interamente basata sui satelliti che, in caso di gigantesche tempeste solari, verrebbero sicuramente messi fuori uso. Un'eruzione solare colpirebbe i cavi ad alta tensione: i cavi poterebbero gli impulsi su tutta la rete elettrica, bruciando i trasformatori delle centrali e tutto quello che incontrano nel loro percorso. Ciò accadde nel 1982 in Canada. L'esperienza canadese ha dimostrato che il materiale solare carico non si diffonde in modo omogeneo, poiché si concentra in alcune zone. Non si può tuttavia prevedere dove.

Non dimentichiamo che la colossale fandonia del particolato da usare contro gli effetti dei brillamenti solari è stata propalata dall'infame Edward Teller, uno fra i più influenti esponenti dell'establishment militare. Teller escogitò l'idea balzana delle scie tossiche come difesa dalle radiazioni solari, proponendo una "risoluzione" assai più grave del problema (creato ad arte?) che si finge di voler contrastare, secondo il solito schema triadico: problema, reazione, risoluzione.

Siamo certi che i militari non dispongono di sistemi in grado di sostituire le reti elettriche, in caso di blackout? Inoltre, dato che la cricca si è costruita città sotterranee del tutto autosufficienti, che interesse avrebbe a salvaguardare le linee elettriche ed i servizi primari dei comuni mortali?

Il fulcro è costituito dai satelliti artificiali che orbitano ad almeno 130 km dalla Terra: i G.P.S. orbitano tra i 18.000 ed i 22.000 km di distanza dalla superficie terrestre. Per difenderli dal vento solare, costituito da particelle come protoni ed elettroni che possono deviarne l'orbita, dovrebbero essere schermati: ma che cosa c'entrano con i satelliti gli aerei chimici che sovente incrociano a quote basse, prendendo di mira la popolazione?

Sembra che le varie operazioni siano proprio finalizzate non a salvare il salvabile, ma a colpire il pianeta forse in sinergia con manifestazioni naturali molto potenti: catastrofi naturali ed indotte potrebbero portare ad anomia e disordini da cui il governo mondiale potrebbe trarre solo vantaggi. Ex chaos ordo.

Robert Shea e Robert Wilson nell'orribile, ma istruttivo romanzo "La mela d'oro", appartenente alla "Trilogia degli Illuminati", saga da cui sono state tratte le abominevoli "Illuminati cards", descrivono un'arma che, colpendo il sole, provoca una spaventosa eruzione con perniciosi effetti su Gaia e sui suoi abitanti. E' solo finzione, ma l'opera riflette la perversa ideologia degli Oscurati e forse fornisce qualche indizio.






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Range finder: come si sono svolti i fatti

venerdì 11 giugno 2010

H.A.A.R.P. secondo lo scienziato Lloyd Zirbes

Il seguente breve articolo su H.A.A.R.P. disegna uno scenario inquietante: secondo il fisico Lloyd Zirbes, che supera le pur sinistre intuizioni del Dottor Alessio Di Benedetto e di Nick Begich, gli impianti di antenne le cui emissioni elettromagnetiche riscaldano e manipolano la ionosfera, rischierebbero di spostare la Terra dalla sua orbita. La degradazione della magnetosfera, provocata dai sistemi H.A.A.R.P., anche prescindendo dalla catastrofica supposizione ventilata da Zirbes, è un fenomeno che suscita gravi inquietudini.

Tralasciamo pure le interpretazioni dello scienziato sulla gravità, tallone d'Achille della scienza moderna e contemporanea, per concentrarci sulla possibilità che i signori della guerra, in un delirio di onnipotenza, perdano il controllo delle loro armi. Chi scherza con la tecnologia scherza con il fuoco e rischia di scatenare l'inferno.


Il ricercatore Dottor Lloyd Zirbes, esperto di geomagnetismo, ritiene che le teorie di Galilleo Galilei siano errate, come la teoria di Isaac Newton su cui si fonda la legge di gravitazione universale. Secondo Zirbes, ciò ha determinato la fondazione di una scienza contesta di bugie e minata da fraintendimenti. Egli ha riformulato la nota equazione di Einstein (E=Mc2) nel modo seguente: G=MV2.

Il fisico è anche uno strenuo oppositore del progetto H.A.A.R.P. su cui ha scritto: "La lacerazione del campo magnetico terrestre causerà squilibri che si aggiungeranno ai danni provocati alla ionosfera dalle radiazioni generate dagli ordigni nucleari. Il campo magnetico terrestre tiene il nostro pianeta in equilibrio con il sole e la luna. Alterarlo significa rischiare di deviare la Terra dalla sua orbita per proiettarla verso il Sole o lo spazio".

Ringraziamo l'amico che ci ha segnalato l'articolo.


Fonte:
fdp.nu





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Range finder: come si sono svolti i fatti

sabato 10 ottobre 2009

2012: anno del blackout?

"In Alaska è stato completato ed è operativo un progetto congiunto della Marina, dell'Aeronautica e dell'Università dell'Alaska, denominato H.A.A.R.P. Il progetto è stato presentato al pubblico come un piano di ricerca sul fenomeno delle aurore boreali, ma in realtà è una tecnologia militare in grado di modificare le condizioni del tempo atmosferico, la composizione chimica della ionosfera e di bloccare le comunicazioni globali".

In questo modo viene presentato un libretto di autori vari dedicato a H.A.A.R.P. L'opuscolo s'intitola "L'impiego militare delle tecnologie elettromagnetiche: il Progetto H.A.A.R.P (1995-1996)". Abbiamo pubblicato parecchi articoli su questo apparato di antenne e sui suoi usi di tipo strategico, ma qui intendiamo evidenziare che il paventato blackout delle infrastrutture elettriche ed elettroniche attribuito dalla National Academy of Sciences alle bizze del Sole potrebbe, invece, essere un evento causato artificialmente proprio con H.A.A.R.P., ma spacciato come conseguenza dell'anomala attività solare. E' anche possibile che una sinergia tra fenomeni naturali ed interventi tecnologici sarà all'origine del collasso delle comunicazioni su cui Alfonso Maruccia scrive in "2012: fuga da Internet":

[...] "La National Academy of Sciences statunitense teme un tracollo dell'intera infrastruttura di Internet (statunitense e non solo) a causa di un picco massiccio di tempeste solari.

Evento cosmico dalla portata globale, scatenato dall'interazione tra le esuberanze elettromagnetiche del sole e la magnetosfera terrestre, le tempeste solari sono un fenomeno naturale che da sempre influisce sulla tecnologia. Nel 1859 massicce tempeste spazzarono via i cavi telegrafici statunitensi, nel 1989 danneggiarono l'intera griglia elettrica canadese e nel 2005 fu il turno dell'elettronica.

Quello del 2012, però, potrebbe essere il peggior picco del fenomeno considerando l'attuale e sempre maggiore interdipendenza delle attività umane con gli apparati funzionanti ad energia elettrica: la N.A.S. avverte sul pericolo di uno "scompiglio nei trasporti, nelle comunicazioni, nei sistemi bancari e finanziari, nei servizi governativi, di guasto o malfunzionamento della fornitura di acqua potabile a causa di problemi alle pompe nonché la perdita di cibo deperibile e medicinali a causa della mancanza di refrigerazione". Per non parlare dei danni alla rete di satelliti G.P.S. orbitante intorno al pianeta.

Se mai l'economia statunitense riuscirà ad uscire dall'attuale crisi finanziaria, quella elettromagnetica del 2012 potrebbe provocare danni stimati tra 1 e 2 trilioni di dollari durante il solo primo anno, con tempi di recupero tra i 4 ed i 10 anni. Le tempeste solari scatenerebbero una sorta di apocalisse tecnologica anche nel resto del mondo e l'Istituto Federale Svizzero della Tecnologia di Zurigo stima che la perdita delle funzionalità di rete costerebbe al piccolo paese europeo danni per l'1,2% del P.I.L. [...]


La solita insistenza sul 2012, anno topico, induce a nutrire qualche sospetto...


Leggi qui l'intero articolo di Maruccia rilanciato dal blog ilsole24h.





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