Visualizzazione post con etichetta composti igroscopici. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta composti igroscopici. Mostra tutti i post

venerdì 16 agosto 2019

Carbonato di calcio in stratosfera: l’esperimento di Bill Gates “contro” i “cambiamenti climatici”



Riportiamo una notizia relativa al “progetto” di Bill Gates circa un “esperimento” per contrastare il cosiddetto “global warming”. Niente di nuovo sotto il sole… chimico: da anni la geoingegneria ufficiale, presentata come un insieme di piani e di idee, affianca la geoingegneria clandestina, a mo’ di patetica copertura e di giustificazione nei rispetti di criminali attività volte al controllo dei fenomeni meteo-climatici con risvolti strategici e demografici. Tuttavia l’articolo è importante, perché è espressamente menzionato il carbonato di calcio insieme con le disastrose conseguenze sugli equilibri atmosferici, ossia in primo luogo la siccità. Ci credo: il carbonato di calcio – i negazionisti si sbellicano quando i ricercatori e gli scienziati lo chiamano in causa, ma ride bene chi ride ultimo – è igroscopico, ossia prosciuga le nubi e diminuisce in modo drastico l’umidità.

15 agosto 2019. Bill Gates, il numero uno della Microsoft punta a ridurre il “riscaldamento globale” attraverso l’esplosione di palloni ripieni di polvere bianca. Milioni di tonnellate di carbonato di calcio, una sorta di polvere bianca, per limitare gli effetti del cambiamento climatico. E’ l’idea di Bill Gates, concepita sulla base di una serie di ricerche condotte dall’Università di Harvard. Il progetto di geoingegneria solare necessita, però, ancora di ulteriori studi. Una prima sperimentazione sarà eseguita su una porzione ridotta di stratosfera nel Nuovo Messico. Dodici chili di polvere bianca saranno rilasciati dagli “esperti” nell’ambito di un progetto dal nome Stratospheric Controlled Perturbation Experiment (ScoPEx). La sostanza è contenuta in un pallone, associato ad una sonda dotata di eliche e su cui sono installati sensori in grado di misurare il grado di riflessione della luce solare (albedo, n.d.r.).

L’idea si basa sulle osservazioni degli effetti prodotti dalle venti milioni di tonnellate di biossido di zolfo diffuse dal vulcano Monte Pinatubo nelle Filippine nel 1991. L’eruzione provocò la morte di circa settecento persone con una nube che si propagò nell’alta atmosfera dell’intero pianeta, bloccando in parte i raggi solari e spingendo le temperature ad abbassarsi di mezzo grado.

Allo stesso modo, gli "esperti" puntano a riprodurre questo effetto attraverso l’esperimento ScoPEx. Nonostante le premesse, i pericoli di un simile esperimento sono notevoli. L’emissione di simili sostanze in atmosfera potrebbe stravolgere delicati equilibri, provocando inondazioni o siccità estreme nonché erodere lo strato di ozono che protegge la Terra dai raggi ultravioletti. Insomma un progetto delicato che necessita dell’accordo dei diversi paesi (sic!!!, n.d.r), oltre che dal via libera degli "scienziati".

Fonte: scienzenotizie.it

Articolo correlato: Il carbonato di calcio nelle scie chimiche, 2011

Vietata la riproduzione - Tutti i diritti riservati.

Sponsorizza questo ed altri articoli con un tuo personale contributo. Aiutaci a mantenere aggiornato questo blog.

La guerra climatica in pillole

Le nubi che non ci sono più

Per una maggiore comprensione dei fenomeni legati alla guerra ambientale in corso, abbiamo realizzato l'Atlante dei cieli chimici.

Chi è Wasp? CLICCA QUI

CHEMTRAILS DATA

Range finder: come si sono svolti i fatti

venerdì 23 giugno 2017

Road to Hell (Strada per l'inferno)



Ormai gli scellerati si sbizzarriscono con i nomi da dare agli anticicloni (avremmo bisogno di un bell'anticiccione, un anti-De Massis, ma questo è un altro discorso): prima “Giuda”, poi “Caronte”. Sono denominazioni che tradiscono la natura demoniaca di un tempo e di un clima gestito al 100 per cento dalla cricca internazional-militare.

Come avevamo previsto - preferiremmo non essere simili a Cassandra - la siccità cronica, causata dalla geoingegneria assassina, è diventata un’atroce realtà. L'aridità è sotto gli occhi di tutti: in Italia le precipitazioni sono diminuite di circa il 65 per cento. Logiche le conseguenze: invasi quasi vuoti, campi inariditi, crollo della produzione agricola, fiumi prosciugati, incendi spaventosi… Ne abbiamo già scritto: non ci ripeteremo.

Di recente al coro di voci bianche s'è unito l'epico Achille Pennellatore che ha spennellato la sua "verità": la siccità è causata dall'aumento delle temperature globali e via discorrendo. No! L'incremento dei valori termici, dovuto alle attività di manipolazione climatica, dovrebbe portare ad una maggiore evotraspirazione, quindi a piogge più frequenti e copiose, ma ciò non avviene.

Compite un esperimento: uscite in una giornata in cui miracolosamente si sono formate delle nuvole. Recatevi in una zona di periferia, non molto rumorosa: d'un tratto udrete un brontolio. No! Non è l’eco lontana di un tuono foriero di un temporale, ma il rombo di un aereo (uno dei tanti) che sta diffondendo particolato igroscopico. Le già labili nubi presto si dissolvono, per essere sostituite da una coltre tossica da cui non cade una sola goccia.

Che cosa ci dobbiamo attendere per l’estate da poco cominciata? Quasi certamente un’intensificazione del problema con razionamento dell’acqua in parecchie località, richiesta dello stato di calamità in diverse regioni e vari disagi legati alla penuria del prezioso liquido. E’ probabile che in autunno si scateneranno disastrosi nubifragi, a seguito dell’abnorme energia accumulata in atmosfera. Poi di male in peggio su ogni fronte: socio-economico, politico, ambientale etc.

Abbiamo, come la California, imboccato la strada verso l’Inferno: pare che niente e nessuno possa distoglierci dal cammino intrapreso verso l’abisso. Sappiamo chi sono i responsabili di questo sfacelo, conosciamo gli scopi dei farabutti e sappiamo anche come superare ogni difficoltà: esautorare l’intera classe dirigente mondiale, quella vera, e mandare ai lavori forzati nelle miniere la casta dei pennivendoli nonché la setta dei negazionisti.

Sfortunatamente sembra che una svolta di questo tipo non sia dietro l’angolo.

PER APPROFONDIRE:

- Un libro sulle strategie militari spiega perché i velivoli chimici distruggono le nuvole
- La svolta: la geoingegneria clandestina carbura con la nuova generazione di carburanti aerei
- Il patto scellerato
- La scienziata elvetica Ulrike Lohmann conferma: rilevati bario ed alluminio nei carburanti avio!
- Eseguiti i primi prelievi in quota per mezzo di drone DJI Phantom 4
- Siccità, in molte regioni manca l'acqua. Governo decreta stato d'emergenza a Parma e Piacenza
- Siccità in Italia: sotto accusa le scie chimiche


Vietata la riproduzione - Tutti i diritti riservati.

Sponsorizza questo ed altri articoli con un tuo personale contributo. Aiutaci a mantenere aggiornato questo blog.

La guerra climatica in pillole

Le nubi che non ci sono più

Per una maggiore comprensione dei fenomeni legati alla guerra ambientale in corso, abbiamo realizzato l'Atlante dei cieli chimici.

Chi è Wasp? CLICCA QUI

CHEMTRAILS DATA

Range finder: come si sono svolti i fatti

sabato 4 febbraio 2012

Sfere dal cielo

28 gennaio 2012 - Inghilterra - Un uomo, nel Dorset, è rimasto sconcertato dopo che alcune piccole sfere gelatinose di colore blu sono cadute dal cielo nel suo giardino. Steve Hornsby, cittadino di Bournemouth, ha spiegato che erano del diametro di tre centimetri. Le sfere erano piovute nel tardo pomeriggio di giovedi nel corso di una grandinata.

L’uomo, che ha trovato circa una dozzina di sfere nel giardino, ha precisato: “Erano difficili da prendere: ho dovuto usare un cucchiaio per riporle in un vasetto di marmellata. Avevano un guscio esterno con uno interno più morbido, ma non sprigionavano alcun odore, non erano appiccicose e non si scioglievano. L’ufficio meteorologico ha asserito che la sostanza gelatinosa "non è di origine meteorologica".

Josie Pegg, assistente scientifico della Bournemouth University, ipotizza che si tratti di "uova di invertebrati marini trasportati da volatili”.

Altri scienziati dello stesso ateneo hanno annunciato di aver risolto l’enigma. Le sfere blu sono composte da sodio poliacrilato, un polimero asciugante usato nei pannolini e dai giardinieri per assorbire l’umidità. Le sfere sarebbero poi cadute, insieme con la grandine. Questa spiegazione è interessante, poiché si potrebbe pensare che siano stati impiegati polimeri igroscopici.

La dottoressa Hildegarde Staninger, prima che si pronunciassero gli ordinari britannici, aveva già intuito che si potesse trattare di polimeri. La ricercatrice californiana, infatti, ha ventilato l’ipotesi che siano capsule formate da idrogel: un idrogel è un colloide formato da catene polimeriche di molecole disperse in acqua, il cui contenuto in acqua può superare il 99%. Possono formare idrogel diversi composti naturali, come nel caso dell'alga, nota come agar agar e di varie molecole polisaccaridiche, ma anche composti artificiali come i siliconi e la poliacrilammide, un polimero brevettato dalla nefasta Monsanto con il nome commerciale di “Krillium” ed adoperato in agricoltura, ufficialmente per favorire la crescita delle piante.

Sia come sia, non saremo molto lontani dalla verità, se, nel singolare fenomeno, vedremo lo zampino dei soliti noti...

Fonti: S. Morris, Blue balls mystery solved by scientists, 2012; Terrarealtime, Inghilterra: misteriose sfere gelatinose, 2012


Ti è piaciuto l'articolo? Vota Ok oppure No. Grazie Mille!Puoi votare le mie notizie anche in questa pagina.

Chi è Wasp? CLICCA QUI

CHEMTRAILS DATA

Range finder: come si sono svolti i fatti

mercoledì 14 dicembre 2011

Il carbonato di calcio nelle scie chimiche

Il carbonato di calcio (CaCO3) è un composto del calcio, delle concrezioni calcaree, della pietra da calce, ma è ricavabile anche artificialmente ed usato in varie industrie. E' un sale pochissimo solubile in acqua, ma abbastanza solubile in presenza di biossido di carbonio in seguito alla formazione di bicarbonato. Questa reazione reversibile è molto importante nel ciclo geochimico del calcio. Essa dà luogo anche, nel caso di acqua ad elevata durezza temporanea, alla formazione di incrostazioni in tubi e caldaie.

Il calcare, ricco di carbonato di calcio, è la materia prima per la produzione di calce viva. Tale prodotto era già conosciuto ed usato da vari popoli antichi. A causa della sua notevole pericolosità, la lavorazione era affidata a pochi lavoratori opportunamente addestrati. Essi la mescolavano con la sabbia per ottenere la malta impiegata nelle costruzioni. Il calcare, ridotto in frammenti delle dimensioni di pochi centimetri, veniva introdotto in apposite fornaci, riscaldato fino a 800-1000 gradi Celsius per una decina di ore, durante le quali si verificava la cosiddetta “calcinazione”, una reazione chimica che libera biossido di carbonio (CO2) e produce l’ossido di calcio, cioè la calce viva. La calce viva è una sostanza bianca, porosa e molto igroscopica. Se bagnata con acqua, la calce viva innesca una reazione termica grazie alla quale la temperatura si innalza fino a 300 gradi Celsius. Se è posta a contatto con un materiale infiammabile, lo incendia rapidamente.



La diffusione del carbonato di calcio con le chemtrails è, come abbiano già rilevato, dannosa per l’agricoltura. I suoli calcarei, infatti, sono inadatti alle colture: principale difetto dei terreni calcarei consiste nella ridotta fertilità a causa dell'immobilizzazione di alcuni elementi nutritivi. Tale difetto è lieve nei terreni moderatamente calcarei, mentre si manifesta in modo più intenso al di sopra di PH 8. Poche piante manifestano tutta la loro potenzialità produttiva in questo tipo di terreno.

In aggiunta a questa implicazione, va considerato che il composto in esame è soggetto a reazioni chimiche e termiche inerenti a proprietà igroscopiche, ossia di assorbimento dell’umidità. Il crollo dei valori igrometrici in atmosfera e l’aumento delle temperature, tipiche conseguenza di molte attività di aerosol, sono fenomeni che si possono spiegare anche chiamando in causa il carbonato di calcio, mentre il tanto demonizzato biossido di carbonio, stando a studi recenti, non risulta determinante nel cosidettto “effetto serra”.

Dunque valori termici inusualmente alti per questo periodo, scarse o scarsissime precipitazioni nevose sono situazioni indotte dalla Biogeoingegneria clandestina ed illegale e non manifestazioni naturali. Occorre ribadirlo.



"Aug16th, 2010 0300 UTC: Our Pilatus Porter PC6 B2H4 flew over Bhumibol reservoir to dispense Calcium Oxide at 7000 feet over a kind of orographic clouds top of high mountains around the reservoir hoping that this operation, giving a bit more heat, would make the clouds develope upward to become some CU then CB rain clouds. Afterward we would take off again with Urea and frozen Carbon-dioxide to make the rain clouds yield rain right on the catchment. Captain Pete, Chititewan Devakul".

Ti è piaciuto l'articolo? Vota Ok oppure No. Grazie Mille!Puoi votare le mie notizie anche in questa pagina.


Chi è Wasp? CLICCA QUI

CHEMTRAILS DATA

Range finder: come si sono svolti i fatti

martedì 6 settembre 2011

Raggi cosmici e scie chimiche

I raggi cosmici sono particelle provenienti dallo spazio, quasi tutte dotate di carica elettrica, che colpiscono l’atmosfera ad alte energie (fino a 10 alla -20 elettronvolts per particella). Questa energia è molto superiore a quella ottenuta negli acceleratori di particelle sulla Terra. I raggi cosmici di minore energia hanno origine nel sole, quelli con energie comprese tra 10-9 e 10-19 eV provengono dalle sorgenti della nostra galassia, come le supernove, mentre le particelle dalle energie più alte sono emesse probabilmente da oggetti esterni alla Via Lattea.

La loro esistenza fu osservata per la prima volta all'inizio del sec. XX, quando si rilevò che elettroscopi carichi e perfettamente isolati, a poco a poco, perdevano la loro carica e che la velocità con cui si verificava il fenomeno dipendeva dall'altitudine a cui si operava. La causa di ciò venne attribuita ad una radiazione proveniente dallo spazio extraterrestre. Esperimenti successivi, come quelli di R.A. Millikan (1925) e di J. Clay (1927) mostrarono l'alto potere penetrante e la natura corpuscolare di queste radiazioni. Negli ultimi decenni del sec. XX si sono eseguite osservazioni e misurazioni molto precise grazie allo sviluppo di tecnologie che permettono l'osservazione delle radiazioni negli strati superiori dell'atmosfera. Di là dall'atmosfera i raggi cosmici consistono principalmente di protoni di grande energia, ma in tale radiazione, detta radiazione primaria, sono presenti anche nuclei di elio e di elementi più pesanti. Gli elementi chimici che costituiscono i raggi cosmici sono praticamente tutti quelli del sistema periodico, dall'idrogeno fino all'uranio.

Giungendo sulla Terra, queste particelle colpiscono e frantumano i nuclei degli elementi che formano l'atmosfera, in modo da trasformare i frammenti in altrettanti proiettili energetici. Si origina così un processo a cascata con la formazione di sciami di centinaia di particelle proiettate e costituenti la radiazione secondaria. Studiando l'assorbimento in piombo della radiazione secondaria a livello del mare, si è scoperta l'esistenza di due componenti: l'una, detta componente molle, è capace di attraversare solo pochi centimetri di piombo ed è formata principalmente da elettroni positivi e negativi e da raggi gamma; l'altra, denominata componente dura, attraversa spessori di piombo maggiori di un metro ed è costituita in gran parte di particelle μ, o muoni.

Prima di colpire l'atmosfera, i raggi cosmici primari subiscono l'azione del campo magnetico terrestre. Questo tende a deflettere le traiettorie delle particelle cariche in arrivo e, secondo la loro energia, le può anche respingere nello spazio. A causa dell'andamento delle linee di forza del campo magnetico terrestre, la radiazione cosmica che raggiunge la nostra atmosfera è più intensa ai poli che all'equatore (effetto di latitudine). L'intensità dei raggi cosmici varia anche con l'altitudine sul livello del mare e con la longitudine (effetto Est-Ovest).

I raggi cosmici sono pure fortunatamente intercettati dall’atmosfera del nostro pianeta. Ci ricorda Alessandro Golkar che: “Essi rappresentano un pericolo letale per gli astronauti. [...] Si è, infatti, dimostrato scientificamente che i raggi cosmici deteriorano il D.N.A. Addirittura, ogni anno trascorso nello spazio danneggia un terzo del D.N.A. dell'organismo umano. Infatti sulla Terra siamo protetti dai raggi cosmici grazie all'atmosfera. Per i cosmonauti nello spazio, però, non c'è l'atmosfera a proteggerli dalle radiazioni cosmiche. L'unica protezione disponibile è quella della tuta spaziale con il suo rivestimento di mylar, ma è una difesa limitata e certamente non adatta a consentire lunghi viaggi interplanetari”. Anche l'equipaggio ed i passeggeri dei velivoli commerciali che percorrono corridoi d'alta quota, sono esposti ai raggi cosmici con conseguenti danni alla salute.

Un’atmosfera ricca di vapore acqueo e quindi di nuvole ripara dagli effetti deleteri dei raggi cosmici, preservando il D.N.A. a tal punto che alcuni autori attribuiscono la maggiore durata della vita media in tempi antichi, proprio alla maggiore densità dell’atmosfera, ad una copertura nuvolosa più spessa e consistente.

E’ quindi chiaro per quale motivo, sia con la diffusione di composti igroscopici sia con i satelliti geostazionari, che possono irradiare campi elettromagnetici, le formazioni nuvolose vengono costantemente dissolte. Gli esseri viventi perdono in questo modo quasi del tutto la loro protezione dalle radiazioni nocive, le cui ripercussioni si sommano a quelle delle altre energie ionizzanti e non ionizzanti perniciose per il D.N.A.

L’affievolimento del campo magnetico terrestre (fenomeno che data dal I sec. d.C.) si abbina ad una preoccupante rarefazione del manto nuvoloso naturale, un diradamento da ascrivere a pesanti e diuturne manipolazioni.

Di recente alcuni scienziati danesi hanno pubblicato uno studio in cui si correlano i raggi cosmici alla generazione delle nubi. Secondo i ricercatori dell’Università di Aarhus, le particelle cosmiche contribuiscono ad aumentare i nuclei di condensazione delle nuvole. Il tutto è correlato all’attività solare: quanto più l’attività elio-magnetica si intensifica, tanto più i corpuscoli cosmici sono deviati, quindi in minor numero raggiungono l’atmosfera terrestre, con inferiore formazione di aerosol (soprattutto biossido di zolfo e vapore acqueo).

Che esista un’interazione tra raggi cosmici e clima è indubbio, ma la geniale scoperta degli accademici danesi ha tutta l’aria di essere un espediente per giustificare la distruzione delle nuvole, attribuita all’attuale intenso periodo di attività solare. Siamo seri: ammesso e non concesso che le conclusioni dei Danesi siano corrette, essi vedono il filo d’erba e non la foresta. Il calore della nostra stella non dovrebbe favorire, come è sempre accaduto, i noti fenomeni dell’evaporazione e della traspirazione? Allora perché non si vede lo straccio di una nuvola, neppure sul mare, in concomitanza con le operazioni chimiche ed elettromagnetiche, mentre si possono osservare enormi e bellissimi cumuli da bel tempo persino sui deserti, se e laddove gli aerei chimici non intervengono? Perché l’umidità relativa precipita, con l’uso dei riscaldatori atmosferici e con la dispersione di composti che prosciugano l’aria? El Husseini docet: né il Sole né i raggi cosmici c’entrano un fico secco!

In tutta evidenza, la ricerca dei Danesi, condotta per lo più con acceleratori di particelle, è una colossale montatura, atta semmai a spiegare la perenne presenza di strati artificiali, spacciati con infinita improntitudine per nembi. Purtroppo, visto che giustamente le ipotesi dei Danesi escludono la correlazione tra riscaldamento globale ed emissioni di CO2, qualcuno rischia di prenderle per oro colato.

Si è riportato che il responsabile dell’équipe danese sarebbe stato boicottato per dieci anni a causa delle sue rivoluzionarie idee: così sedicenti giornalisti lo avrebbero seguito per documentare la sua odissea. Peccato che il genio, in un decennio, non invecchi neanche un po’: avrà assunto l’elisir di eterna giovinezza?

Tuttavia non è che gli acceleratori sopra citati non siano utili: bisognerebbe collocare al loro interno tutti gli pseudo-esperti che si ostinano a considerare le quisquilie, senza scorgere la gigantesca trave, per vederli una buona volta polverizzati.


Fonti:

- Enciclopedia dell’Astronomia e della Cosmologia, Milano, 2005, s.v. raggi cosmici
- A. Golkar, I raggi cosmici : protezione degli astronauti nelle missioni a lungo termine, 2006

- Svensmark et al., Cosmic ray decreases affect atmospheric aerosols and clouds in “Geophysical Research Letters”, 2009; 36 (15)


Ti è piaciuto l'articolo? Vota Ok oppure No. Grazie Mille!Puoi votare le mie notizie anche in questa pagina.

Chi è Wasp? CLICCA QUI

CHEMTRAILS DATA

Range finder: come si sono svolti i fatti

giovedì 22 ottobre 2009

Scie tossiche a Mosca contro la neve

Pubblichiamo un articolo tratto dal quotidiano di regime "Il Corriere.it". Siamo disgustati dalla disinformazione e dall'ignoranza imperanti, ma ci è sembrato doveroso divulgare una notizia che è un'ulteriore conferma di come la manipolazione meteorologica e climatica sia una triste realtà.

Il borgomastro di Mosca ha deciso di ricorrere alle scie tossiche per impedire che sulla città cada la neve, ma i giornalisti asserviti al sistema, come sempre, cianciano di nitrato d'argento o ioduro d'argento, laddove le precipitazioni sono inibite per lo più con il bario e con altri elementi e composti igroscopici. Altri, invece, citano la polvere di cemento. Non sono comunque ingredienti innocui. Tutt'altro! Nel pezzo che proponiamo, si menziona il ghiaccio secco che è biossido di carbonio: poi i vari governi ed "ambientalisti" si stracciano le vesti per un po' di C02 che non si comprende come possa prosciugare l'umidità atmosferica. Allora non è vero che intendono ridurre le emissioni dei cosiddetti gas serra, se disperdono il ghiaccio secco nell'atmosfera. Sia ben chiaro: il piano dello scellerato sindaco moscovita è solo un espediente per legalizzare le irrorazioni chimico-biologiche che, da decenni, sono una mortale prassi in quasi tutto il mondo. Si ricordi anche che i militari usano il bario ed altri veleni per prendere due piccioni con una fava, ossia si alterano pesantemente i fenomeni atmosferici e, nel contempo, si avvelenano la popolazione e la biosfera con la scusa di ridurre le spese per ripulire Mosca dalla neve. In questa occasione [1] la giornalista, per evitare di riferisi al succitato bario e ad altri elementi igroscopici, spiega che vengono inseminate le nubi nei dintorni di Mosca per inibire le precipitazioni nevose sulla capitale, ma determinando un incremento eccessivo delle piogge sulle campagne.

I sudditi plaudono felici e dementi.



MILANO – Chi da tempo sogna di intraprendere un viaggio a Mosca per vedere la neve fioccare sulla Piazza Rossa rischia di non poter più realizzare il proprio desiderio. Per volere del sindaco, la neve potrebbe infatti essere messa al bando dalla capitale della Federazione Russa e le cupole della Cattedrale di San Basilio ricoperte da un candido velo resteranno solo un ricordo nelle vecchie cartoline offerte ai turisti.

L’IDEA - Yuri Luzhkov, primo cittadino di Mosca dal 1992, ha dichiarato che senza la neve gli inverni moscoviti peserebbero meno sulle casse della città che, tra l’altro, diventerebbe decisamente più vivibile. E' per questo che ha pensato di proporre il lancio di un programma di controllo meteorologico che, in pratica, sfrutterà le tecniche già autorizzate dall’amministrazione cittadina per «rompere le nuvole» e garantire giornate di tempo buono in occasione di feste ed eventi importanti.

SPARARE ALLE NUVOLE – Così la neve sarebbe definitivamente bandita da Mosca grazie alle sostanze – di solito ghiaccio secco o nitrato d’argento – che vengono sparate nelle nuvole per indurre la pioggia ed evitare che grandini, come qualcuno fa, per esempio, per proteggere le vigne prima della vendemmia. Senza contare che – fa notare ancora il sindaco – un aumento delle precipitazioni gioverebbe non poco alle campagne circostanti la città che avrebbero così raccolti più generosi. Di parere opposto sono proprio gli abitanti delle regioni confinanti i quali temono che l’aumento delle piogge finisca col causare allagamenti e danni. Ma, alla fine, la politica di taglio delle spese proposta dal sindaco potrebbe avere la meglio, dato che – stando alle stime di Luzhkov – il programma per il controllo meteorologico costerebbe solamente un terzo di quanto viene speso ogni anno per ripulire la città dalla neve.

Leggi qui lo sconclusionato e fuorviante articolo pubblicato sul sito Il Corriere.it

Articolo correlato: Scie chimiche in Cina, 2008


[1] Il 10 maggio 2007 il TG1 R.A.I. mandò in onda un breve servizio nel quale si citavano azoto, iodio ed argento. Anche in quel caso le informazioni erano completamente errate e forse in modo non fortuito.




Ti è piaciuto l'articolo? Vota Ok oppure No. Grazie Mille!
Puoi votare le mie notizie anche in
questa pagina.


Attacco all'informazione CLICCA QUI

CHEMTRAILS DATA

Range finder: come si sono svolti i fatti

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...