Pubblichiamo il referto di uno specialista dermatologo, direttore di dermatologia clinica in un'importante struttura romana che, dopo aver a lungo seguito una paziente, le ha diagnosticato il Morgellons. In primo luogo ringraziamo la persona che, consapevole di come sia importante l'informazione nell'ambito di questa malattia ufficialmente non ancora riconosciuta come tale nel nostro paese, ha deciso di inviarci copia del referto. Tale importante referto dimostra non solo la reale esistenza della grave patologia, negata, lo ricordiamo, dal C.I.C.A.P. e dai suoi seguaci, ma anche la presenza accertata di casi in Italia oltre che la conoscenza di tale inquietante realtà per opera della classe medica in Italia. Bisogna chiedersi per quale motivo chi sa non parla.
Ricordiamo poi che è fondamentale coinvolgere la classe medica in un'opera di ricerca sul Morgellons, la patologia causata dai polimeri contenuti nelle scie chimiche, come acclarato da insigni medici statunitensi. E' urgente, infatti, individuare delle possibili terapie per lenire le sofferenze causate da una malattia tanto invalidante. Certo, i soliti cialtroni continueranno ad affermare che il Morgellons è un'invenzione di visionari. Siamo curiosi di vedere fino a quando potranno scrivere e ripetere le loro idiozie.
In ottemperanza alle norme sulla protezione dei dati personali, omettiamo nomi e cognomi.
Di seguito la trascrizione del referto medico:
"Si certifica che la paziente è affetta da dermatite papulopruriginosa caratterizzata da aspetti teromorfici.
Sulla base dei dati clinici e degli accertamenti eseguiti in vitro ed ex vivo (villocapilloscopia) è ipotizzabile una sindrome di Morgellons".
Articolo correlato: Intervista ad una paziente italiana affetta da Morgellons
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Ebbene, sulla base di queste asserzioni, chiunque non abbia modo di controllare se quanto esposto dall'illustre borsista "scienziato" è corrispondente al vero, conclude che effettivamente quelle che ha visto il 15 febbraio a Milano non erano scie chimiche, ma solo innocue nuvole di vapore acqueo: contrails... scie di condensa!

"L’immissione in atmosfera dei gas di scarico degli aerei, ricchi di nuclei di condensazione e di vapore acqueo, determina la sovrassaturazione del vapore acqueo e quindi la formazione di scie. Le scie di condensazione si formano ad altezze in cui la temperatura dell’aria è molto bassa (inferiore a -40 °C), con umidità relativa almeno del 60%. Le scie possono essere più o meno durare nel tempo, a seconda della stabilità dell’aria e della quantità di vapore presente". [Girolamo Sansosti & Alfio Giuffrida - Manuale di meteorologia, Una guida alla comprensione dei fenomeni atmosferici e climatici in collaborazione con l'U.A.I. (Unione Astrofili Italiani) - 2006 – pag. 86]





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Oggi la scienza delle nanotecnologie ha sviluppato sistemi che possono ricevere segnali radio, rilasciare farmaci attraverso le membrane cellulari, usare il D.N.A. per assemblare strutture di carbonio e d’oro a livello molecolare. La nanotecnologia ha creato elementi biologici che possono produrre virtualmente qualsiasi cosa, usando il D.N.A. dell’escherichia coli. L’”accidentale” rilascio di sostanze chimiche nell’ambiente può coincidere con la distribuzione di nanostrutture con diversi scopi e con particolari metodi. Oggi troviamo sostanze chimiche nell’aria e nell’acqua: sono sostanze delle quali non sappiamo spiegare la presenza. Gli alimenti sono spesso avvolti in involucri di plastica le cui proprietà chimiche sono idonee alle esigenze delle nanotecnologie. I dolcificanti artificiali ed i metalli pesanti ci avvelenano ormai da generazioni: sono una spaventosa miscela di ingredienti chimici.


Non meno di 31 roghi attivi sparsi sull'intero territorio dello Stato di Vittoria, il più colpito dalla catastrofe