lunedì 9 novembre 2009

Bambini (e tutti noi) ed inquinamento ambientale

Volentieri pubblichiamo uno studio di che esamina il gravissimo problema dell'inquinamento ambientale, causa di tante malattie soprattutto tra i bambini. Purtroppo, infatti, le chemtrails costituiscono "solo" il coronamento di uno scellerato piano per intossicare la popolazione, ma migliaia sono i composti chimici che aggrediscono uomini, animali e piante. Le scie tossiche, in tale inquietante scenario, si possono considerare la globalizzazione dell'avvelenamento ed il colpo di grazia. Per fortuna esistono, se non dei rimedi, delle contromisure da attuare per proteggere in primis la salute dei bambini, più vulnerabili agli inquinanti ambientali. Si consultino a tale proposito gli articoli della categoria "Morgellons". Un'ultima osservazione: è evidente che le difficoltà cognitive rilevate da educatori e docenti nelle nuove generazioni sono imputabili, in buona parte, alla contaminazione della biosfera. Fantasiose sindromi psicologiche dalle improbabili sigle c'entrano poco o punto.

Difficilmente le nuove generazioni ci perdoneranno per questo suicidio ambientale (Prof. Lorenzo Tomatis, 1929-2007).


Oggi i bambini sono sottoposti al rischio dell’esposizione a più di 15 mila sostanze chimiche sintetiche, senza contare l’inquinamento dell’aria, il traffico, la contaminazione di acqua e cibo, le radiazioni (R.F. e E.M.F., radiofrequenze e campi elettromagnetici) ed altre fonti sulle quali vi è ancora “dibattito”.

Non c’era una volta…

Centomila sostanze di sintesi sono state registrate nella sola Unione europea., ma i composti si contano a milioni. Si badi che gli effetti cumulativi e soprattutto sinergici tra ogni singola sostanza sono di fatto sconosciuti per la mancata ricerca. Si aggiunga il “fondo” elettromagnetico maggiore di dieci milioni di unità rispetto a quello naturale. Alimentazione ricca in volumi, ma povera di nutrienti essenziali. Nanoparticelle dovute alle politiche “verdi” sulla mobilità (catalizzatori al platino) e degli inceneritori. Un migliaio di test nucleari in superficie e sotterranei dal 1945 ad oggi, vaccinazioni multiple, pesticidi, erbicidi… Potremmo continuare ad addizionare ancora rischi e pericoli prodotti dall’umanità per il “benessere”. Una vera e propria giungla di insidie, non sempre tenuta nella giusta considerazione, anzi decisamente ignorata a favore di diagnosi psichiatriche più che tossicologiche. Ciò, nonostante le numerose evidenze scientifiche, dal dopoguerra ad oggi, e benché si registrino casi di M.C.S. anche nella prima infanzia.

Sono i bambini di oggi, gli adulti di domani, a fare le maggiori spese per l’attuale situazione ambientale. Nell’aria di casa e in quella esterna, nei cibi, nell’acqua e persino nei giocattoli sono presenti sostanze che quotidianamente mettono a rischio la loro salute, così come nella quasi totalità delle attrezzature medico-ospedaliere (siringhe, kit flebo etc.) e dei farmaci (mercurio come conservante, coloranti, lattosio e via dicendo).

Rapporti sanitari nel cassetto dell'agenda politica

A lanciare uno delle tante grida d’allarme fu l’Organizzazione Mondiale della Sanità (W.H.O.) e l’Agenzia Europea per l’Ambiente (E.E.A.) nel 2002, con la pubblicazione del rapporto Children’s Health and Environment - A review of evidence, nel quale vennero analizzati i diversi fattori di rischio per la salute dei bambini, prendendo spunto da una serie di studi compiuti sull’argomento nei diversi paesi europei.

Nell'aggiornamento del 2007 emerge un quadro della situazione decisamente peggiore.

Oltre il 40 per cento delle patologie causate da fattori ambientali colpisce bambini di età inferiore ai 5 anni. I bambini sono particolarmente vulnerabili all’inquinamento ambientale, in parte poiché la loro esposizione precoce a determinati fattori può avere ripercussioni anche a lungo termine, in parte perché in proporzione al loro peso corporeo i bambini respirano, bevono e mangiano più degli adulti, con una conseguente maggiore assimilazione delle sostanze potenzialmente tossiche.

“Innanzitutto c’è un’enorme differenza – commenta Giorgio Tamburlini, che ha partecipato alla stesura del rapporto – da un paese all’altro d’Europa per quelli che sono i pericoli a carico dei bambini. Nel rapporto abbiamo sintetizzato questo concetto, parlando di 'ingiustizia ambientale', individuando tre fattori preponderanti che possono creare situazioni di rischio. Innanzitutto c’è il fattore locale, le singole città, una determinata zona del territorio; anche in spazi limitati si possono avere delle differenze notevoli da questo punto di vista. Un altro fattore da tenere in considerazione è poi la vicinanza agli scarichi di rifiuti tossici, un problema maggiormente presente nei paesi più poveri ormai destinati ad essere la discarica dei paesi più ricchi. Ma il fattore da tenere in maggiore considerazione è l’accumulo di inquinamento. Stiamo ormai accantonando delle riserve di inquinamento di varia natura che necessariamente penalizzeranno gli adulti di domani (mentre quelli di oggi si ammalano sempre maggiore numero, n.d.r.). La loro esposizione a certi fattori è notevolmente più rilevante di quella delle generazioni precedenti. Questo avrà necessariamente una ripercussione negativa sulla loro vita futura”. Oggi i bambini sono sottoposti al rischio dell’esposizione a più di 15 mila sostanze chimiche sintetiche, nella maggioranza dei casi create negli ultimi 50 anni. Non si dimentichi poi una serie di agenti fisici, come l’inquinamento dell’aria, il traffico, la contaminazione di acqua e cibo, dei giocattoli, le radiazioni.

“Tra i fattori emergenti collocherei al primo posto il piombo e gli effetti che la concentrazione troppo alta di questo metallo pesante può avere sull’intelligenza del bambino, effetti che possono diventare cronici, se il bambino viene sovresposto nei primi anni di vita – continua cautamente il dottor Tamburlini – .Anche i casi di bronchiti e di asma in aumento rappresentano un rischio aggiuntivo. E questi sono fattori di rischio di cui conosciamo la pericolosità. Ci sono poi casi di incertezza. Qualche tempo fa, uno studio su alcuni grandi mammiferi esposti per lungo tempo d inquinanti, evidenziò la maggiore incidenza di malformazioni e la diminuita fertilità. Soprattutto quest’ultimo problema è molto sentito anche da noi ed è in parte dovuto al fatto che il numero e la carica degli spermatozoi è diminuito. Questo può essere dovuto agli inquinanti, anche se non sono state stabilite relazioni scientificamente certe."

Leggi qui l'articolo su Lettere dalla Germania.



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Range finder: come si sono svolti i fatti

sabato 7 novembre 2009

Le menzogne di Si(n)one Angioni

Cosa rimane delle "scie chimiche"?!
Pubblicato giovedì 20 agosto 2009 da Simone Angioni alle 18:43


"
Dopo La Gaia Scienza anche Superquark si occupa di sbufalare le scie chimiche nel servizio dedicato al corso per investigatori del Cicap. [1]

Il servizio andato in onda ieri sera oltre che di paranormale ha anche trattato diffusamente il problema della moria delle api, altro evento che alcuni complottisti hanno ricondotto erroneamente a cospirazioni governative internazionali.

Quindi cosa rimane oggi delle scie chimiche a 14 anni dalla nascita di questa teoria? Rimane una manciata di sostenitori che, sparsi in giro per il mondo, passano le loro giornate ad occuparsi più dei "disinformatori" piuttosto che delle scie che a loro dire sarebbero nocive.

Così è successo qualche giorno fa quando il Comitato Tanker Enemy, dopo aver rifiutato ogni offerta di collaborazione, dialogo e confronto con una serie interminabile di insulti (sic!), ha pensato bene di filmare gente a caso per strada (sic!), accusando poi il Cicap di essere il mandante di una non ben precisata azione di spionaggio. Forse in questo periodo di scarsa attenzione i ragazzi del Comitato Tanker Enemy stanno cercando un po' di pubblicità e sperano di averla attaccando le associazioni con maggior visibilità o forse sono davvero convinti che chiunque in questo mondo sia coordinato da poteri occulti e che nessuno prenda mai iniziative autonome?

Rosario […] Non posso credere che tu sia davvero convinto che il Cicap prenda gente che fa da pubblico nelle sue conferenze e le mandi a sorvegliare le case dei complottisti con una vistosa 500 a righe
".

Simone Angioni, coordinatore del C.I.C.A.P. per la città di Pavia, arrivista e spregiudicato come nelle migliori tradizioni dei componenti del suddetto comitato, si diletta nella manipolazione di alcuni fatti a vantaggio dei suoi colleghi disinformatori ed in appoggio alle azioni, palesemente in violazione della legge sulla privacy, dell’amico, nonché collaboratore del C.I.C.A.P., Francesco Sblendorio - Nico (regolarmente denunciato alle autorità competenti).

La balzana e mendace tesi di Angioni e soci si concretizza nell'affermazione, secondo cui il sottoscritto avrebbe ripreso un cittadino a caso per strada, accusando poi ingiustamente di violazione della privacy un fiancheggiatore del famigerato Comitato di barbogi, creato da
Piero Angela e del quale la R.A.I., che dovrebbe essere servizio pubblico, si fa cassa di risonanza per la disinformazione.

Peccato che le menzogne di Simone siano immediatamente smentite da molti elementi oggettivi che non lasciano la minima ombra di dubbio. Basta, infatti, visitare il sito Web del C.I.C.A.P. per sincerarsi di persona che il temerario Sblendorio è uno… di famiglia all’interno del comitato. Notiamo che a questa pagina nella quale si promuovono i nuovi corsi (Corso completo: Euro 600), in bella vista appare il bel faccione barbuto dello splendido Sblendorio e, se guardiamo sullo sfondo, fuori fuoco, chi scorgiamo? L’amico Kash, al secolo Marco Capuzzo che, neanche a volerci scherzare, sul suo profilo Facebook, è travestito proprio da taliban! Kash è noto per essere anch'egli un disinformatore molto attivo nel campo delle scie chimiche. Fu presente anche alla conferenza di Milano nella quale fui relatore. Colui diede man forte al compagno di merende Sblendorio ed al ben noto Paolo Attivissimo (C.I.C.A.P.). Insieme con costoro si resero protagonisti quasi tutti i componenti del C.I.C.A.P. e, contemporaneamente, i promotori della disinformazione in Rete. Contateli. Guardate quanti sono i disinformatori in Rete.

Marco Capuzzo (Kash)Coincidenze? Non direi, visto che a questa pagina, nella quale è presente una cospicua galleria di immagini, compare ancora lo splendido Sblendorio, in atteggiamento da macho, con tanto di tesserino al petto e… che incredibile combinazione, Andrea Salsi (Darkskies), coordinatore C.I.C.A.P. del gruppo Emilia Romagna, onnipresente frequentatore di "laboratori", "conferenze" etc., sempre alle calcagna di Attivissimo, già presente alla conferenza di Milano in incognito (fingeva di essere uno qualsiasi del pubblico - strategia tipica - si era seduto in un angolo in disparte e da lì blaterava di ragni migratori) sulle scie chimiche e qui ritratto mentre documenta, come d’abitudine, uno dei convegni del C.I.C.A.P. Salsi si intravede anche dietro Sblendorio, nella foto succitata. Darkskies, storico infiltrato nel forum di sciechimiche.org, fu lo scandalizzato (che simulatore!) personaggio che si lamentò poiché era stato defraudato dal sottoscritto della foto ritraente una scia chimica (le scie chimiche hanno un copyright?). Argomento che fu ripreso prontamente dalla guardia svizzera, Paolo Attivissimo, per un suo articolo nel quale, come al solito, l’oggetto di varie diffamazioni e calunnie era chi scrive.

Su quell’episodio, peraltro basato sulla quasi omonimia di un file immagine (era una foto scattata da due videocamere uguali e quindi con numero progressivo simile e per questo la scambiai per una delle mie presenti in archivio), fu costruita una delle tante campagne di discredito coordinate tra infiltrati sui forum, finti ricercatori sul fenomeno chemtrails ed Attivissimo. In pratica, per costoro io sarei anche un ladro di immagini. Casualmente, certe “informazioni” erano sempre fornite di prima mano al cacciatore di "bufale" (quasi sempre da Barbarella) che poi le spacciava per scoperte fortuite. In pratica, l’infiltrato di turno crea il “casus belli”, dopodichè scatta la trappola e la pubblica gogna mediatica, operazioni nelle quali Attivissimo è uno specialista.

Darkskies, che ora ha cambiato il nick in MarcoVi, ha un suo blog dove, quando può, diffama il sottoscritto ed il Comitato Tanker Enemy. Sarebbe interessante sapere come sia possibile che un oscuro blogger qualsiasi, possa permettersi un telescopio del genere (qui il modello sul sito del produttore) allo scopo dichiarato di “sbufalare” (odioso termine in uso tra i disnformatori) le scie chimiche. Chi finanzia certe spesucce?

Non è un caso se il nostro video di risposta alla becera puntata di “Superquark” è stato rimosso più volte e su diversi canali di You-Tube, nonostante non fossero state compiute violazioni ai termini del contratto di alcun genere. Questo avviene, perché se è il C.I.C.A.P. che ordina, lo staff You-Tube esegue, senza esitazioni. Sul loro canale si trova di tutto, ma provate a far rimuovere qualcosa.

Angioni afferma che il C.I.C.A.P. non c’entra nulla con le attività dei vari disinformatori, ma nell’entourage del Comitato italiano per il controllo per le affermazioni sul paranormale fanno bella mostra diverse “facce”, riconoscibili anche nella puntata di Superquark dedicata al C.I.C.A.P. (che casualità, vero?). Tra queste riconosciamo Alex Falcone, anch'egli molto zelante nel pubblicare articoli spazzatura sul suo blog cloaca, che hanno un ormai consolidato orientamento di discredito e diffamazione nei confronti del loro acerrimo nemico, Rosario Marcianò.

Quindi, riassumiamo.

Francesco Sblendorio, comunissimo cittadino italiano con velleità da istrione, si cimenta in una visita turistica guidata, accompagnato (in auto) dal suo degno compare Wasp (disinformatore distaccato in Arma di Taggia), per eseguire scatti non autorizzati della mia abitazione. E’, secondo Angioni e gli altri, un puro caso che Sblendorio si trovasse lì. A noi pare, invece, strano che l’auto usata da Sblendorio sia stata noleggiata proprio dal C.I.C.A.P., come appurato da alcune ricerche e d’altronde Sblendorio poteva benissimo partire da Torino per visitare il Casino di Sanremo o Porto Sole e non si comprende quale particolare attrattiva turistica potesse rappresentare il quartiere di Baragallo, uno dei più squallidi della "città dei fiori".

Alcuni mesi fa, evidenziammo un collegamento tra il C.I.C.A.P. (il video di MarkoGts al secolo Marko Germani e nel quale la voce fuori campo è quella di Steno Ferluga, esponente del C.I.C.A.P.) ed i ciarlatani disinformatori. Era solo la prima delle tante tracce che poi sono divenute certezze, avvalorate da decine di nuovi riscontri.

Il comitato di disinformazione ha deciso, tempo fa, di occuparsi (su mandato dei servizi) di scie chimiche e, per far ciò, ha reclutato un’armata Brancaleone che, attraverso blog, filmati ed attività sul territorio (vedi il trans Wasp ed il suo blog diffamatorio con le incursioni fotografiche della nostra abitazione), tenta di porre un freno alla progressiva presa di conoscenza sulla questione "scie chimiche” attraverso la calunnia ed il discredito. Fatica sprecata, perché la marea sale e quei quattro gatti di cui parla Angioni, sono, invece, una marea che sale e li travolgerà.



Angioni e gli altri sono solo pesci piccoli e come tali verranno arrostiti sulla brace al momento opportuno. Altri, più in alto di loro, non osano metterci la faccia e promettono loro carriere fulminanti. Peccato che di fulminante ci sarà solo la disfatta di codesti piccoli, insignificanti servi di regime. Tutti.


[1] Non abbiamo corretto gli strafalcioni di quel beota di Si(n)one Angioni. Egli non sa, ad esempio, che non si scrive "cosa", ma " che cosa". Memorabile poi quest'altro solecismo, ossia "più dei disinformatori piuttosto che di scie chimiche".


Nico scrive sul blog di Simone Angioni...
DENUNCIA DEL 27 AGOSTO 2009



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Range finder: come si sono svolti i fatti

venerdì 6 novembre 2009

Da Cagliari a Barcellona in un cielo di scie chimiche (articolo a cura di Mike)

Un mio concittadino mi ha scritto raccontandomi di un suo breve viaggio in Catalogna, regione della Spagna irrorata pesantemente e, da quello che leggo, i nostri "cugini" spagnoli si trovano nella nostra stessa situazione: cavie da laboratorio per gli scellerati esperimenti militari. A lui va il mio particolare ringraziamento e la promessa che a qualsiasi altra sua testimonianza sarà dato ampio risalto in questo blog.

Riportai nel mio
album alcune foto scattate in Spagna un anno fa e, vista questa testimonianza, la situazione peggiora di giorno in giorno.


Scrive l'ingegnere cagliaritano:

"Vorrei raccontarvi una mia breve esperienza risalente a fine settembre. Premetto che, viaggiando per lavoro, prendo spesso l’aereo per raggiungere varie città europee ed extra-europee. La mia testimonianza si riferisce al volo Cagliar- Barcellona.

Dopo il decollo verso nord (il vento veniva leggermente da maestrale) l’aereo prende quota e si avvia dritto verso il solito punto di scambio che si trova più o meno a metà dell'Isola. Dico questo, perché l’abitudine mi ha fatto notare anche i piccoli particolari di questa rotta che è la stessa (inizialmente) per molte destinazioni a nord-ovest della Sardegna. Una volta raggiunto questo punto, improvvisamente il velivolo sale repentinamente di quota con un’inclinazione forte mai riscontrata nei miei precedenti voli, dopodiché vedo dal finestrino un viavai di aerei velocissimi che rilasciano delle grosse scie bianche, passando ad incrocio più o meno sopra e sotto la nostra quota, evidentemente molto ravvicinati, mentre in lontananza riesco a scorgere altri aerei che si incrociano alla stessa maniera diverse miglia più distanti da noi.

Ad un certo punto, raggiunto il golfo di Oristano, l’aereo sul quale viaggio esegue una decisa virata verso destra (est) e passa apparentemente in una zona dove non ricordo di aver mai volato con un aereo di linea.

Compiute varie correzioni di assetto, il vettore si dirige nuovamente verso nord sino a che riesco a scorgere tra le nuvole la zona compresa tra Olbia (Costa Smeralda) e Santa Teresa di Gallura, quindi procede lungo la costa per dirigersi verso Alghero e quindi prende la rotta originaria che passa in mezzo al mare, dove costantemente mi accorgo di un traffico di 4-5 aerei velocissimi (dalla parvenza di aerei di linea) ma tutti bianchi e senza livree, che sfrecciano in lungo e in largo, passandoci vicinissimi.

Inutile descrivervi lo scenario che si presenta in cielo, perché sapete già a che cosa mi riferisco. Tra lo strato delle nuvole e la nostra quota di volo, il cielo è limpido, ma, appena sopra noi, è una coltre biancastra, un fitto coperchio evanescente ed abbagliante che fa filtrare a malapena il sole.

Arrivati sul cielo sopra la città di Barcellona, lo scenario non cambia, anzi addirittura peggiora e vedo in lontananza altri aerei che rilasciano scie, incrociandosi nelle maniere più strane, pericolosamente vicini l'un l'altro.

Circa la città di Barcellona, ho notato quanto la temperatura fosse molto più alta rispetto a quella di Cagliari, nonostante il meteo annunciasse temperature simili. Un altro aspetto che mi ha colpito di questa città, dove ho avuto l’opportunità di soggiornare parecchie volte e nella quale non mi recavo da oltre cinque anni, è la sensazione di caos, di automobilisti nervosi e spericolati (ho avuto paura che qualcuno venisse addosso al taxi che mi accompagnava in albergo in zona Sants).

Nelle poche ore che mi rimanevano libere, dopo aver presieduto riunioni lavorative, ho notato soprattutto un livello di semincoscienza generale nella gente. In tre giorni in giro per la città con i taxi, ho visto una decina di incidenti, alcuni dei quali abbastanza gravi, avvenuti in pieno centro e in zone dove non si dovrebbero raggiungere velocità elevate; addirittura la mattina della mia partenza, il taxi che mi riportava in albergo è stato tamponato da un'altro auto pubblica ad una velocità considerevole tant’è che sono stato visitato dagli operatori di un’ambulanza per l'accertamento di eventuali traumi al collo.

Ho chiesto al tassista come avesse fatto a tamponarci e lui mi ha risposto che non riusciva a capire come fosse successo, tant’è che non ha neanche frenato e ci è piombato addosso, come se non ci avesse neppure visto.

Capisco che un lavoro come il tassista può portare ad una stanchezza particolare, visto anche il traffico caotico e pericoloso della città, ma sinceramente una scena del genere mi lascia sgomento per lo stato mentale in cui versa una parte della cittadinanza.

Non so se questo sia dovuto alla vita frenetica accentuata anche dalla crisi economica che non ha risparmiato neanche la Spagna, ma non escluderei che abbia attinenza con il pesante avvelenamento dell’aria e con le irradiazioni di campi elettromagnetici, materie che cerco di approfondire in ogni momento libero della giornata.

Vi saluto, ripromettondomi di raccontarvi ancora le mie testimonianze dirette di situazioni anomale o attinenti al problema delle irrorazioni chimico-biologiche nell’atmosfera."


Fonte: Dirty Sky Sardinia



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mercoledì 4 novembre 2009

Influenza H1N1: aerodromi pronti per la vaccinazione di massa. Con le buone o con le cattive?

L'amica Giuditta del blog Tuttouno ha tradotto una testimonianza di una cittadina francese da cui pare emergere un nesso tra voli chimici, vaccinazioni e legge marziale. Nihil novi sub sole: già tempo fa ipotizzammo che gli aerei tossici avrebbero potuto essere inquadrati in tale scenario. D'altronde in più di un'occasione abbiamo ribattezzato le chemtrails "scie chimico-biologiche": la stessa Dottoressa Hildegarde Staninger ci avvisò che sarebbe stata attuata una vaccinazione di massa per via aerea correlata al virus dell'Herpes zoster. Donald Scott aveva scritto che virus e batteri vengono diffusi sovente con i velivoli. D'altronde è metodo rapido ed efficace.

La notizia riportata da Giuditta va presa con tutte le cautele del caso. La traduttrice stessa sta cercando conferme, come precisa in una sua nota: "Ho controllato alcune indicazioni del messaggio: ho cercato il nome dell'aerodromo e la categoria. L'aerodromo si chiama Le Séquestre (nome profetico!?) Questo aerodromo è impiegato come circuito automobilistico (specialmente il week end), come aero-club ed è usato eccezionalmente dagli aerei turistici o privati, su richiesta. Nell'aerodromo, secondo la categoria, OACI : 3C, potrebbe ospitare aerei da turismo abbastanza grandi, dico potrebbe, poiché ho scoperto che dal 2005 l'aerodromo non ha più linee regolari con Parigi e Bordeaux (l'aeroporto di Tolosa è a solo ad un'ora di distanza da Albi). Dunque una parte delle informazioni è vera. Per il resto, sono in attesa di informazioni di amici che abitano ad Albi".




Questo breve messaggio è per avvertirvi che "LE CARTE SI STANNO SCOPRENDO!" Vi spiego. L'altroieri, faccio un piccolo giro alle 8 di sera, con la mia famigliola, in auto.... Passo vicino al piccolo aerodromo-circuito automobilistico di Albi e resto molto sorpresa, perché vedo degli aeroplani che vanno e vengono. Sorpresa è la parola giusta, poiché raramente in quell'aerodromo puoi vedere un aereo ed alle 20:30 è ancora più strano. Aeroplani che atterrano e decollano uno dopo l'altro: questo traffico non so quando sia cominciato, ma quando sono andata via è continuato.

Attenzione, non sto parlando di un aeroporto, ma di un aerodromo in cui, in piena estate, si vedono al massimo due piccoli aerei da turismo, al massimo... Mi dico: "Mah! un avvenimento importante ad Albi? Un simposio?..." Ci ho pensato un poco, per comprendere che cosa stesse succedendo, perché ero sicura che era una cosa importante, ma poi non ci ho pensato più. Poi BINGO! Ho capito! Ieri sera un piccolo giro nello stesso posto e là ad un incrocio (non lontano dal circuito) vedo un cartello giallo con su scritto:

CENTRO DI VACCINAZIONE INFLUENZA A

Ancora stupore: tutto è là sotto gli occhi: cominciano ad attuare il loro diabolico piano, anche se non si sente più parlare, in Francia, dell'influenza A... Vado un po' più lontano nella direzione indicata dalla freccia e là un altro pannello che, questa volta, mi porta direttamente all'aerodromo, il quale, per inciso, non è assolutamente idoneo (ad un simile uso). A casa, prima di andare a dormire, "si è accesa la lampadina"! Ho capito come tutto si è messo a posto, l'andirivieni incessante degli aerei (carichi del prezioso vaccino o veleno?), il centro di vaccinazione nell'aerodromo, nonostante che ad Albi ci siano posti più adatti, molto meglio attrezzati...

Sono tornata questa mattina venerdì, 30 ottobre, presso il campo d'aviazione: ora in città ci sono cartelli gialli (sui quali per il momento non è scritto niente), ma tutti indicano la direzione del circuito. Vicino all'aeroporto ci sono due pannelli. Ho imboccato con l'auto la strada senza uscita che porta al circuito e che cosa vedo? Un camion militare, con scritto sul fianco:

UNITA' LOCALE DI PREVENZIONE DEI COMPORTAMENTI A RISCHIO

Bizzarro, no? Non sono rimasta lì per molto tempo: delle persone mi guardavano in modo non molto cordiale...

TUTTO E' LA', TUTTO E' PRONTO, COME PREVISTO...

Perché questa vaccinazione così lontano dalla città? Questo aerodromo può essere circondato dalla polizia: gli autobus per il trasporto scolastico possono portarvici direttamente i nostri figli, invece di condurli a scuola. Niente e nessuno ci garantisce che il nostro desiderio di non vaccinarli sarà rispettato.
Noi genitori potremmo organizzarci e accompagnarli a turno a scuola per sincerarci che non siano vaccinati senza il nostro permesso? [...] Ma con regole che vanno oltre tutta la nostra comprensione possibile, ho paura che la gente che non sarà d'accordo non avrà diritto a pronunciarsi, poiché noi siamo ad un passo dalla legge marziale.

Leggi qui il testo pubblicato su Tuttouno.




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Range finder: come si sono svolti i fatti

lunedì 2 novembre 2009

Il problema del traffico sconosciuto nelle denunce di un sindacalista dell’E.N.A.C.

Il 2008 fu attraversato da una questione cruciale: alcuni sindacalisti denunciarono la presenza di un "traffico sconosciuto" che, senza tema di smentite, si può ricondurre agli aerei chimici. Possiamo forse pensare che l'autore di questi preoccupati resoconti intendesse riferirsi a qualche aereo da turismo, i cui piloti sono comunque obbligati a presentare un piano di volo? Non possiamo essere così ingenui da ritenere che l'autore di questi articoli (ne proponiamo ampi e significativi estratti in ordine cronologico, secondo un'inquietante climax) fosse tanto sprovveduto da occuparsi di una vertenza imperniata su qualche velivolo da diporto.

Dopo il 2008, sulla questione è calato un eloquente silenzio: è probabile che i controllori di volo siano stati "convinti" a tacere. Un inconfessabile segreto militare pesa come una cappa di piombo sull'intera faccenda. Restano le chiarissime dichiarazioni del sindacalista che sottolinea l'anomalia del "traffico sconosciuto" con tutti i rischi per il volo civile. Resta la testimonianza incontrovertibile ed indiscussa, per opera di un tecnico, circa operazioni illegali nell'atmosfera. Le attestazioni che riportiamo avallano e sostanziano i "buchi" nelle registrazioni radar di cui abbiamo dato conto in passato, dimostrando che i tankers sfuggono al controllo ufficiale, con grave pericolo per la navigazione aerea, senza dimenticare che la clandestinità dei voli chimici si spiega solo con il perseguimento di scopi criminali.

A complemento di questo articolo, consigliamo di visionare il filmato che mette in evidenza le palesi ed insanabili contraddizioni degli enti ufficiali.




Giovedì 10 gennaio 2008
Del traffico sconosciuto e delle responsabilità del controllore di volo

Ultimamente ho appreso molti particolari sul problema del traffico sconosciuto. E’ evidente a tutti coloro che operano in frequenza l'impossibilità, in determinati momenti, di conciliare la gestione del traffico aereo sotto controllo radar con lo sconsiderato numero di macchine volanti”, sconosciute al Controllo del Traffico Aereo, che affolla i nostri cieli.

Ho avuto perfino modo di sentire come nel Regno Unito abbiamo normativamente risolto tale problema stabilendo che il traffico sconosciuto venga praticamente ignorato, sempre che non si abbiano evidenze che tale traffico si sia perso, o sia in avaria radio, o che comunque non rappresenti una minaccia. Orbene, mi sono preso la briga di consultare il manuale dei servizi del traffico aereo britannico ed ho estratto alcune parti che non sembrano affatto asserire quanto da noi recepito da alcuni colleghi più “esperti”.

Indipendentemente da come gli altri paesi abbiano risolto tale seria questione, intendo solo richiamare l’attenzione di tutti noi su alcuni principi di diritto che spero possano illuminarci sul perché normative “pilatesche” (per esempio, “il traffico senza transponder deve essere considerato a livelli al di sotto della T.M.A.”) non possono essere adottate.

In primis, è doveroso capire la ratio della norma che obbliga il C.T.A. ad informare un volo sotto controllo della presenza di un altro volo sconosciuto ed eventualmente ad istruirlo ad una manovra di evitamento.

Il problema del traffico sconosciuto verrà risolto solo se E.N.A.V., E.N.A.C. e Governo obbligheranno tutti a farsi riconoscere o quanto meno ad essere riconoscibili.


Mercoledì 23 gennaio 2008
Problematica traffico sconosciuto

La scrivente sezione locale di ATMPP, in seguito agli accordi del 26.04.2007 e del 15.05.2007, riteneva che fossero state finalmente poste le basi per concludere nel più breve tempo possibile l'annoso problema del traffico sconosciuto all'interno dell’area di servizio di Milano ACC.

A distanza di 8 mesi dal termine ultimo riportato nell'accordo del 26.04.2007, dobbiamo amaramente constatare che un preoccupante ed assordante silenzio è sceso sulla problematica di cui in oggetto.

Sottolineando, ancora una volta, quanto la non risoluzione del problema costituisca una costante spina nel fianco della sicurezza del traffico aereo, che da compito istituzionale E.N.A.V. è tenuta a garantire, e che lo stesso rappresenti un ulteriore elemento di disagio per il personale di Milano ACC, in particolare della linea arrivi, già sottoposta per le note vicende sulla carenza degli organici a turni operativi particolarmente impegnativi, la Scrivente invita la locale Direzione ad attivarsi con ogni mezzo ritenuto opportuno, affinché venga immediatamente recepita e successivamente ratificata da parte dell'E.N.A.C. una normativa che tuteli pienamente il personale operativo nello svolgimento dei suoi compiti istituzionali e fornendo allo stesso personale gli strumenti più idonei per svolgere al meglio i compiti previsti.


Mercoledì 30 gennaio 2008
Traffico sconosciuto: apertura vertenza locale

Segue testo della lettera inviata agli organi competenti per l'avvio della procedura di apertura di vertenza:

Oggetto: Richiesta incontro ai sensi L. 146/90 – Apertura vertenza.

La scrivente Sezione Locale della Federazione ATM-PP, visto il mancato rispetto da parte aziendale degli accordi del 26.04.2007 e del 15.05.2007 sottoscritti tra E.N.A.V. e Parti Sociali circa l'annosa problematica relativa alla gestione del Traffico sconosciuto, constatato l'ormai innegabile disinteresse alla questione da parte sia di E.N.A.V. sia di E.N.A.C. e considerata la mancata risposta alla lettera inviata alla Locale Direzione in data 23.01.2008, dichiaralo stato di agitazione del personale e formale apertura di vertenza, rimanendo in attesa di convocazione per espletare la prima fase della procedura prevista dalla normativa vigente.

Martedì 5 febbraio 2008
Chiusa (per ora) la vertenza sul traffico sconosciuto

Oggi la nostra organizzazione sindacale è stata convocata dalla locale Direzione per affrontare il problema della gestione del traffico sconosciuto. Avevamo aperto la vertenza per affrontare tale problema, una volta verificata l'inerzia delle autorità preposte a fornirci delle risposte e riscontrata l'inconsistenza dell'azione delle stesse autorità.

Tale problema è profondamente sentito da tutti coloro che, giornalmente, vedono il proprio schermo radar pieno dipuntini”, dei quali nulla si sa: nessuno di noi vorrebbe vivere ciò che il CTA White (disastro Aeromexico) ha sperimentato.


Lunedì 5 maggio 2008
Traffico sconosciuto - (ri)apertura vertenza

Le scriventi OOSSLL, vista l'esasperante lentezza con cui si stanno svolgendo i lavori del tavolo tecnico che ha in carico lo studio del problema del traffico sconosciuto nella TMA di Milano (istituito, lo ricordiamo, al fine di trovare una soluzione definitiva al suddetto problema), vista l'ormai evidente mancanza di volontà aziendale nonché istituzionale, nell'affrontare con efficacia e rapidità la questione, dichiarano lo stato di agitazione del personale e formale apertura di vertenza, rimanendo in attesa di convocazione per espletare la prima fase della procedura prevista dalla normativa vigente.


Martedì 20 maggio 2008
Traffico sconosciuto: report sull’incontro in Prefettura

Il 16 maggio 2008 le organizzazioni sindacali hanno incontrato la locale Direzione in Prefettura allo scopo di evitare l’ulteriore azione di sciopero.

Come tutti sapete, dopo anni di reports legati alla difficoltà di conciliare il traffico sotto controllo con la gestione contestuale del traffico sconosciuto, l’E.N.A.V. ha partorito una serie di… buoni propositi, magari risolutivi, se implementati, però, intanto, le responsabilità sono tutte nostre.

Non vogliamo sopperire ai compiti e responsabilità che invece spettano ad E.N.A.V. per statuto. L’indolenza dimostrata in tutti questi anni da chi aveva il dovere di dire “Basta!” ci ha spinto a porre in risalto questa patologica situazione con i mezzi che il sindacato ha a disposizione: lo sciopero.

L’inconsistenza reale dell’operato dei Responsabili dell’E.N.A.V. si è palesata in toto nelle conclusioni verbalizzate in Prefettura. Dopo un lunga ed accalorata discussione, alla presenza dell’autorità prefettizia - nella quale il sindacato ha manifestato la necessità di chiudere i “rubinetti” del traffico (almeno negli orari e giorni in cui il problema del traffico sconosciuto è maggiore) ed E.N.A.V. ha esposto le misure attualmente in itinere atte a mitigare tale problema. [...]

I nostri C.S.O. dovrebbero applicare normalmente restrizioni di flusso quando c’è forte presenza di aeromobili sconosciuti e noi dovremmo essere “tutelatissimi” (magari come a Cagliari o Linate); i decolli dovrebbero essere regolarmente bloccati quando si dovesse presentare un intenso traffico sconosciuto nei dintorni degli aeroporti.


Sabato 19 luglio 2008
Un'occasione d'oro

Lo sciopero nazionale proclamato per oggi 18.07.2008 (con annessi scioperi locali distribuiti su tutto il territorio) è stato sospeso con provvedimento di precettazione del Ministro dei Trasporti; è la seconda volta che succede in meno di un mese [...]

[...] Il problema del traffico sconosciuto (vertenza intersindacale di tutte le sigle) è sempre in attesa di una risoluzione efficace e credibile che tuteli l'utenza ed il C.T.A., ma ci sentiamo dire che volendo già oggi le IPI prevedono strumenti per arginarlo; oltre al danno la beffa!


S. G. -
milanoatmpp.blogspot.com


Ringraziamo l'amico Luca per la preziosissima segnalazione.



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Range finder: come si sono svolti i fatti


venerdì 30 ottobre 2009

Filamenti bianchi polimerici: il ritorno

Pubblichiamo un articolo tratto dal blog Sciebuccinasco e che si riferisce alla caduta di filamenti polimerici, in seguito al passaggio di aerei chimici.

Notevole l'intuizione dell'amico Tursiops che ventila la seguente ipotesi: queste fibre vengono diffuse per via aerea nel periodo in cui i terreni sono dissodati ed arati per procedere poi con la semina. In questo modo, si attua una trasformazione delle colture naturali in transgeniche per via trasposonica. Il trasposone è un elemento genico capace di "saltare" all'interno del genoma dell'organismo ospite. Durante il suo movimento (trasposizione), il trasposone si replica, generando due copie di sé: una rimane integrata nel punto del genoma dove si trovava originariamente, la seconda si integra in un altro punto del genoma.

Se questa congettura sarà confermata, come è probabile, potremo affermare che le colture sono seriamente minacciate dai polimeri, dopo che le pratiche agricole sono state già snaturate con il massiccio impiego di insetticidi, pesticidi ed anticrittogamici. Né si deve dimenticare che la diffusione delle sementi ibride, di per sé deboli, ha favorito nel settore primario un uso sempre più indiscriminato di prodotti chimici. Benché l'agricoltura biologica e quella biodinamica non siano purtroppo al riparo dalla contaminazione dei suoli e dell'acqua, contaminazione dovuta in primis alle scie chimiche, bisogna ricordare che i prodotti biologici sono di gran lunga preferibili ai cereali, agli ortaggi ed alla frutta coltivati con concimi di sintesi ed aspersi di veleni per uccidere i parassiti. I prodotti biologici sono frutti della terra più sani e più gustosi. A questo punto, la coltivazione in serra, seguendo i metodi dell'agricoltura biologica, si prospetta come l'opzione più saggia.


Il 24 ottobre 2009 nella zona del Sud-Ovest milanese e, più precisamente, nei dintorni di Assago (MI) si è notata copiosa la caduta di filamenti bianchi. Come l'anno scorso, questo fenomeno si è ripetuto esclusivamente in concomitanza con un intenso passaggio di tankers che rilasciavano le ormai note e tossiche scie chimiche. Ho avuto testimonianze che anche a Nord di Milano oggi vi è stato un pesante attacco chimico-biologico.

A tutt'oggi è assodato che questi filamenti NON SONO ragnatele naturali create da Aracnidi e i dati (ma basta anche la pura osservazione) lo dimostrano. Il mio consiglio è quello di NON ASCOLTARE chi dice di non preoccuparsi: sarebbe da folli, ma soprattutto NON TOCCATE quei filamenti a mani nude!

La "strana" coincidenza è che questo fenomeno si manifesta in modo evidente proprio poco prima dell'aratura dei terreni per le nuove colture agricole. In questo modo, gli elementi genetici che potrebbero essere presenti in questi filamenti verranno incorporati nei raccolti successivi e mangiati dalla popolazione con le conseguenze che iniziano a delinearsi. Va ricordato che nel nostro continente gli organismi geneticamente modificati non sono ben visti ed allora le multinazionali che cosa fanno? Semplice, se non si accettano gli o.g.m con le buone, allora li si imporranno con la forza e con la tecnologia.

Probabilmente ciò che sta accadendo è una trasformazione delle colture da biologiche in transgeniche per via trasposonica. E' ovvio che queste sono solo ipotesi e spero vivamente non si avverino, ma, essendo il sottoscritto una persona con la facoltà di pensare ed esprimersi liberamente, ho tutti i diritti di scrivere quanto sopra.

Vi terrò aggiornati su eventuali sviluppi, in quanto ho già prelevato dei campioni di questo materiale.

Leggi qui l'articolo tratto dal blog Sciebuccinasco.



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Range finder: come si sono svolti i fatti

mercoledì 28 ottobre 2009

Pier Luigi Torreggiani, un falsario matricolato

Chi di voi non conosce l'indegno personaggio che risponde al nome di Pier Luigi Torreggiani e che, protetto da illustri disinformatori come Mario Tozzi, diffonde sul Web notizie false e diffamanti al solo scopo di screditare i gestori di questo blog ed il Comitato Tanker Enemy.

Ecco
un'altra uscita del mirabolante geologo, aspirante emulo di Bario Tozzi: Pier Luigi Torreggiani ci riprova, incurante delle denunce sporte nei suoi confronti. Questo putrido individuo, infatti, continua imperterrito nell'inventarsi baggianate. Ora vuol far credere di essere in possesso di un file audio registrato in un fantomatico, inesistente parco vicino casa nostra.

Il furbetto di quartiere mette on line un file compresso protetto da password, del quale, egli asserisce, fornirà la chiave di accesso a coloro che ne faranno richiesta. Forse ha avuto l'ispirazione da quei quattro carabinieri che, istruiti dai servizi segreti, hanno incastrato il governatore del Lazio, Piero Marrazzo? Il modus operandi è la stesso, con la differenza che la registrazione non esiste. Molto probabilmente il file compresso è pieno di documenti che non c'entrano nulla.

Ti sfido, spregevole Torreggiani, a mettere a disposizione di tutti la fantomatica registrazione audio. Analizziamo il file e vediamo che cosa sei riuscito ad arrabattare. Si tratta di un falso, una simulazione e tu lo sai! Le frequenze audio sono come le impronte digitali ed è facile comprendere che si tratta di un'altra mistificazione atta a tentare di screditare il Comitato. Oppure hai compiuto un montaggio? E se è così, sei sicuro di riuscire a passarla liscia?

In ogni caso, anche questa tua malefatta verrà aggiunta al già corposo dossier in possesso della Magistratura.

Ricordiamo che i disinformatori sono abituati a creare testi e documenti falsi per calunniare e tentare di delegittimare i ricercatori indipendenti e le persone scomode al regime.


Articolo correlato: L'incredibile carriera di Pier Luigi Torreggiani



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Range finder: come si sono svolti i fatti

lunedì 26 ottobre 2009

Piogge chimiche, nubifragi ed alluvioni

Alcuni testimoni e ricercatori del fenomeno "scie chimiche" si chiedono per quale motivo, sebbene siano diffusi elementi composti igroscopici (soprattutto bario e gel di silicio), in grado cioè di assorbire l'umidità atmosferica e di dissipare le nuvole, cadano ancora le piogge, a volte sotto forma di disastrosi nubifragi. Occorre, in primo luogo, rammentare che il governo occulto planetario usa le chemtrails e le onde elettromagnetiche sempre per causare danni e morti. Che si tratti di siccità o di alluvioni, non importa, perché sono sempre eventi calamitosi.

Dopo aver a lungo studiato le manipolazioni meteorologiche e climatiche e dopo aver esaminato le mappe satellitari, siamo giunti alle seguenti conclusioni. Allorquando i militari decidono di non neutralizzare o di rinunciare ad indebolire una perturbazione, rafforzano il vortice depressionario in modo che la sua energia si concentri su un'area circoscritta in cui poi cadono piogge torrenziali e rovinose: l'energia compressa della perturbazione su una superficie limitata si sprigiona violentemente in poche ore con effetti distruttivi. E' quello che accadde in Sardegna il 22 ottobre 2008. E' quello che è occorso tra il giorno 1 ottobre ed il 2 ottobre 2009 in Sicilia, in provincia di Messina. Nella mappa satellitare si notava una raggiera di scie chimiche, ortogonali alla circonferenza della spirale. La Sardegna e la Sicilia costituiscono solo due esempi italiani di disastri innaturali dovuti alla criminale aviazione chimica. A questi esempi se ne potrebbero aggiungere molti altri riferiti ad altri stati del mondo.

Le tecniche per indurre precipitazioni copiose ed ininterrotte sono collaudate e risalgono all’Operazione Popeye, quando, durante la guerra del Vietnam, gli aerei dell'U.S.A.F. inseminarono le nubi per lo più con ioduro d'argento per provocare precipitazioni abbondanti sì da ostacolare i movimenti dei Vietcong su piste trasformate in fiumi limacciosi e rapinosi. La strategia si rivelò piuttosto efficace: le truppe nemiche, abituate a tendere agguati e ad azioni di guerriglia nell’intricata foresta indocinese, furono in parte impedite nei loro fulminei spostamenti ed attacchi.

Oggi, sperimentata la possibilità di incrementare in modo artificiale le precipitazioni, i militari adoperano questa tecnica per distruggere ed uccidere. La distruzione e la morte sono ricchezza: la Protezione "civile" trae immensi benefici dalla ricostruzione degli edifici e delle infrastrutture nelle zone colpite da alluvioni (Guido Bertolaso è l'uomo più ricco d'Italia dopo Silvio Berlusconi). Subito la Croce Rossa e le banche aprono conti correnti su cui versare denari per gli alluvionati. I gestori telefonici raccolgono le offerte "in favore" delle vittime del nubifragio. I contributi finiscono nelle tasche di funzionari, ladri istituzionali, amministratori, imprenditori edili... solo qualche centesimo arriva agli sfollati. Come si vede, i disastri sono una manna per i governi e per tutto quella moltitudine di parassiti che dissanguano i cittadini.

Bisogna anche considerare gli effetti delle piogge chimiche sull'agricoltura. Le precipitazioni che contengono alluminio sono alcaline; quelle in cui, invece, prevale il contenuto di zolfo sono acide. In entrambi i casi, i suoli agricoli risultano contaminati e l'equilibrio pedologico fortemente compromesso con gravi ripercussioni sulla produzione cerealicola ed ortofrutticola. Come nota lo scienziato statunitense Michael Castle, i metalli pesanti delle scie chimiche, una volta penetrati nell'humus, uccidono i batteri che fissano l'azoto nelle radici delle leguminose: il terreno un po' alla volta diviene sterile, improduttivo. In tale contesto, si comprende anche perché le produzioni biologiche, oggi giorno, di biologico abbiano veramente poco.

Se in qualche raro caso, cadono ancora delle piogge quasi naturali, ciò avviene in relazione ad un'omeostasi del sistema, ossia i processi nella biosfera tendono ad una sostanziale equilibrio cosicché, se non piove nel punto X, piove nel punto Y e viceversa.

Ricapitolando, possiamo distinguere tra perturbazioni naturali (un'esigua minoranza); naturali, ma svigorite; artificiali, create o intensificate affinché fungano da strumenti di guerra meteorologica e climatica.

Dunque oggi i regimi pluviometrici debbono essere studiati tenendo conto non tanto dei fattori naturali, ma soprattutto dei perniciosi e giganteschi interventi chimici ed elettromagnetici.



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Range finder: come si sono svolti i fatti

domenica 25 ottobre 2009

Ringraziamenti ed anticipazioni

Sulla rivista Nexus, diretta da Tom Bosco, all'interno del numero di ottobre, è stata pubblicata una recensione del libro Scie chimiche: la verità nascosta. Le prove. Tom Bosco, cui va la nostra sincera gratitudine per aver deciso di presentare il testo curato dal Comitato Tanker Enemy e per gli apprezzamenti, indugia sui rischi della ricerca nel campo delle chemtrails e mette in risalto l'efficace prefazione scritta dall'editore Massimo Ridolfi della Draco edizioni.

Anche nel mensile Notiziaro U.F.O. di settembre, il direttore Roberto Pinotti, nell'ambito della rubrica "Letti e visti per voi", recensisce brevemente il saggio in oggetto.

Ringraziamo i lettori che ci hanno segnalato le recensioni ed il Dottor Gianni Ginatta che ci ha fornito il materiale inerente.

Anticipiamo che nelle prossime settimane, proporremo un ampio estratto dell'articolo scritto dall'amica Luigina Marchesi, Pioggia di alluminio. Inoltre comunichiamo che pubblicheremo uno studio sulle perturbazioni artificiali. Presto vedrà la luce anche la terza parte della ricerca su Bendandi, gli esperimenti militari e la fisica ipedimensionale.



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venerdì 23 ottobre 2009

"Memphis Belle WWII Bomber Contrails" di "contrailscience.com": una storia di ordinaria disinformazione

Il cavallo di battaglia della schiera di disinformatori al seguito di Paolo Attivissimo e gestiti da C.I.C.A.P. e servizi segreti, viene spesso rappresentato da questo spezzone di filmato. Si tratta del documentario intitolato: "The Memphis Belle: a story of a flying fortress". Il filmato risale al 1944. Al quindicesimo minuto circa vengono mostrate quelle che, ad un occhio non attento, paiono davvero essere scie di condensazione (contrails) ed infatti anche nel film vengono definite tali. Non a caso, il "documento storico" viene mostrato da un certo epoxynous, curatore del sito Web di disinformazione "Contrailscience.com", già noto per aver falsificato diversi lavori, tra i quali due testi dedicati ai fenomeni atmosferici.

Non sappiamo se anche il documentario in esame sia una manipolazione ben fatta, ma volendo ammettere che non si tratti di un falso, appare subito evidente un particolare importante: le "scie di condensa" si sviluppano immediatamente vicino agli scarichi dei motori. Inoltre non sembra che alcune scie vengano prodotte dagli scarichi dei motori a scoppio delle fortezze volanti, ma da altri apparati adiacenti (ugelli?).



Vediamo che cosa scrive Gianni Comoretto, famigerato negazionista delle scie chimiche e componente del C.I.C.A.P. (sono stati volutamente lasciati gli errori grammaticali):

[...] "Nel caso delle normali scie di condensa, cioè vapore degli scarichi che condensa in aghi di ghiaccio, la scia si forma sempre dietro al motore, ad una distanza che tipicamente è di alcune decine di metri (se fa MOLTO freddo può essere di 5-10 metri). Se invece si tratta di qualcosa di spruzzato dall'aereo, partirà da punti diversi, (sic!) e inizierà immediatamente". Queste affermazioni non possono essere messe in discussione, in quanto provengono da un illustre esponente del C.I.C.A.P., per Bacco!

Oltre a ciò bisogna evidenziare, ancora una volta, che i bombardieri del Secondo conflitto mondiale, una volta a pieno carico per compiere la loro missione, non erano in grado di operare ad alte quote e spesso non superavano, in volo operativo, i 6.000 metri di altitudine. Sappiamo bene ormai che le contrails non possono assolutamente formarsi a quote inferiori agli 8.000 metri. Allora che cosa ci mostra questo video? Una delle prime operazioni di aerosol della storia? Forse, a meno che non siamo di fronte ad un ennesimo documento spurio ben congegnato.

Nel filmato qui sotto, estratto sempre da "The Memphis Belle: a story of a flying fortress", possiamo osservare numerosi bombardieri che non rilasciano alcuna scia di condensa.





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giovedì 22 ottobre 2009

Scie tossiche a Mosca contro la neve

Pubblichiamo un articolo tratto dal quotidiano di regime "Il Corriere.it". Siamo disgustati dalla disinformazione e dall'ignoranza imperanti, ma ci è sembrato doveroso divulgare una notizia che è un'ulteriore conferma di come la manipolazione meteorologica e climatica sia una triste realtà.

Il borgomastro di Mosca ha deciso di ricorrere alle scie tossiche per impedire che sulla città cada la neve, ma i giornalisti asserviti al sistema, come sempre, cianciano di nitrato d'argento o ioduro d'argento, laddove le precipitazioni sono inibite per lo più con il bario e con altri elementi e composti igroscopici. Altri, invece, citano la polvere di cemento. Non sono comunque ingredienti innocui. Tutt'altro! Nel pezzo che proponiamo, si menziona il ghiaccio secco che è biossido di carbonio: poi i vari governi ed "ambientalisti" si stracciano le vesti per un po' di C02 che non si comprende come possa prosciugare l'umidità atmosferica. Allora non è vero che intendono ridurre le emissioni dei cosiddetti gas serra, se disperdono il ghiaccio secco nell'atmosfera. Sia ben chiaro: il piano dello scellerato sindaco moscovita è solo un espediente per legalizzare le irrorazioni chimico-biologiche che, da decenni, sono una mortale prassi in quasi tutto il mondo. Si ricordi anche che i militari usano il bario ed altri veleni per prendere due piccioni con una fava, ossia si alterano pesantemente i fenomeni atmosferici e, nel contempo, si avvelenano la popolazione e la biosfera con la scusa di ridurre le spese per ripulire Mosca dalla neve. In questa occasione [1] la giornalista, per evitare di riferisi al succitato bario e ad altri elementi igroscopici, spiega che vengono inseminate le nubi nei dintorni di Mosca per inibire le precipitazioni nevose sulla capitale, ma determinando un incremento eccessivo delle piogge sulle campagne.

I sudditi plaudono felici e dementi.



MILANO – Chi da tempo sogna di intraprendere un viaggio a Mosca per vedere la neve fioccare sulla Piazza Rossa rischia di non poter più realizzare il proprio desiderio. Per volere del sindaco, la neve potrebbe infatti essere messa al bando dalla capitale della Federazione Russa e le cupole della Cattedrale di San Basilio ricoperte da un candido velo resteranno solo un ricordo nelle vecchie cartoline offerte ai turisti.

L’IDEA - Yuri Luzhkov, primo cittadino di Mosca dal 1992, ha dichiarato che senza la neve gli inverni moscoviti peserebbero meno sulle casse della città che, tra l’altro, diventerebbe decisamente più vivibile. E' per questo che ha pensato di proporre il lancio di un programma di controllo meteorologico che, in pratica, sfrutterà le tecniche già autorizzate dall’amministrazione cittadina per «rompere le nuvole» e garantire giornate di tempo buono in occasione di feste ed eventi importanti.

SPARARE ALLE NUVOLE – Così la neve sarebbe definitivamente bandita da Mosca grazie alle sostanze – di solito ghiaccio secco o nitrato d’argento – che vengono sparate nelle nuvole per indurre la pioggia ed evitare che grandini, come qualcuno fa, per esempio, per proteggere le vigne prima della vendemmia. Senza contare che – fa notare ancora il sindaco – un aumento delle precipitazioni gioverebbe non poco alle campagne circostanti la città che avrebbero così raccolti più generosi. Di parere opposto sono proprio gli abitanti delle regioni confinanti i quali temono che l’aumento delle piogge finisca col causare allagamenti e danni. Ma, alla fine, la politica di taglio delle spese proposta dal sindaco potrebbe avere la meglio, dato che – stando alle stime di Luzhkov – il programma per il controllo meteorologico costerebbe solamente un terzo di quanto viene speso ogni anno per ripulire la città dalla neve.

Leggi qui lo sconclusionato e fuorviante articolo pubblicato sul sito Il Corriere.it

Articolo correlato: Scie chimiche in Cina, 2008


[1] Il 10 maggio 2007 il TG1 R.A.I. mandò in onda un breve servizio nel quale si citavano azoto, iodio ed argento. Anche in quel caso le informazioni erano completamente errate e forse in modo non fortuito.




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martedì 20 ottobre 2009

Gli ingredienti velenosi delle scie chimiche

Nel luglio 2009 sono state compiute alcune analisi chimiche che si riferiscono al particolato rilevato in campioni di aria prelevati a Phoenix, Arizona. L'Arizona, come quasi tutti gli stati della Federazione, subisce pesanti irrorazioni chimico-biologiche. I risultati degli esami sono stati tradotti in istogrammi molto eloquenti. Naturalmente i soliti ciarlatani della disinformazione affermeranno che si tratta di "normale" inquinamento ambientale, ma gli alti livelli di vari elementi chimici si spiegano solo chiamando in causa le attività clandestine ed illegali di aerosol.

Dalle analisi emerge che - bisognava aspettarselo - l'alluminio fa la parte del leone con 39.000 parti per milione. Sono stati rilevati anche ferro (17.300 parti per milione), bario (2.100), zinco (1.100), rame (172), manganese (487), piombo (56), cadmio (1,70), cromo (48), nickel (34), arsenico (48), antimonio (26).

I valori rilevati superano di gran lunga i limiti consentiti per legge (in alcuni casi, non esiste un limite stabilito) ed è quindi palese che le concentrazioni rintracciate sono nocive. E' ozioso attribuire tali abnormi concentrazioni solo alla contaminazione ordinaria (stabilimenti industriali, traffico veicolare, attività agricole, inceneritori...) che pure contribuisce, ma non in misura determinante. In aree non industrializzate e lontane da centri urbani si rilevano spesso quantità notevoli di alluminio e bario, come dimostrato da Luigina Marchese in Pioggia di alluminio. Le scie chimiche quindi costituiscono, oggi giorno, la maggiore fonte di inquinamento: è difficile quantificare, ma non saremo lontani dal vero se attribuiremo alle chemtrails almeno l'80 per cento della polluzione ambientale, visti i frequentissimi sorvoli di città ed aree rurali per opera degli aerei della morte.

Ricordiamo che non solo l'alluminio ed il bario sono veleni, ma anche gli altri metalli. Il piombo è neurotossico: usato nella benzina, prima che fosse sostituito dal cancerogneno benzene (bel colpo!) oggi usato nei cosiddetti carburanti "verdi", attacca soprattutto il sistema nervoso. Alcuni derivati del cromo sono fortemente tossici ed inquinanti; lo stesso vale per i sali di antimonio. Anche l'arsenico è velenoso, soprattutto sotto forma di composto inorganico.

Si comprende dunque perché molte persone spesso avvertono uno sgradevole sapore metallico in bocca: i metalli copiosamente diffusi in atmosfera sono all’origine di questo altrimenti incomprensibile sintomo.

Insomma, una pietanza a base di veleni ci viene ammannita dai militari e dai nostri governi, ogni giorno... Buon appetito.

Consulta qui i risultati delle analisi.



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