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giovedì 23 febbraio 2017

I terremoti artificiali secondo il fisico brasiliano Fran De Aquino



Lo scienziato brasiliano Fran De Aquino è uno fra gli esperti che da anni denunciano sia l’uso di armi tettoniche, attraverso l’impiego dei riscaldatori ionosferici (impianti H.A.A.R.P.) sia le operazioni chimico-biologiche in atmosfera. A proposito di terremoti artificiali, De Aquino, che è un fisico quantistico, ha elaborato un’ipotesi che integra ed affianca quella di Brooks Agnew. [1] Come tutte le ipotesi, potrà essere convalidata o falsificata (Karl Popper docet) in tutto o in parte. Fatto sta che i sismi causati più o meno deliberatamente dal complesso militare-industriale per i suoi loschi fini sono una realtà: in molti disastrosi sommovimenti tellurici di questi ultimi lustri, madre natura non c’entra alcunché.

De Aquino ritiene che la propagazione attraverso i sistemi H.A.A.R.P. di onde a bassissima frequenza (E.L.F.), interagisca con gli ioni (particelle elettricamente cariche che hanno ceduto o acquisito elettroni) presenti nelle fasce di Van Allen. [2] L’’interazione fra campo elettromagnetico e campo gravitazionale porta ad una riduzione della gravità sopra una certa zona della superficie terrestre.

Tale diminuzione di gravità innesca un decremento della pressione della colonna d’aria posta sopra un’area della Terra, generando, a mo’ di rinculo, un sollevamento dello strato superficiale della litosfera. E’ come collocare su una mano la punta di una siringa senza ago, per poi tirare lo stantuffo: a causa della diminuita pressione sopra la mano, si vedrà la pelle sollevarsi.

Secondo i calcoli del Professor De Aquino, un riscaldatore ionosferico può causare un terremoto persino del nono grado (!) della scala Richter, la scala che misura l’energia sprigionata da un sisma.


[1] il Dottor Brooks Agnew, un fisico esperto nel tema delle prospezioni geologiche atte alla ricerca di giacimenti di idrocarburi, spiega che le E.L.F. hanno proprio gli esiti di quelle sprigionate da un sub-woofer dell’impianto audio in un’auto: si possono effettivamente percepire le vibrazioni attraverso il corpo. Le onde E.L.F. fanno vibrare la litosfera e, alle frequenze di risonanza giuste, possono avere effetti devastanti. ”Il Dottor Agnew aggiunge: "Certe pre-condizioni sono già presenti nel suolo: tutto quello che serve è un’opportuna attivazione per ottenere il desiderato rilascio di energia". La Geologia e la Fisica riconoscono che le onde (vibrazioni) possono provocare terremoti ed altre calamità. I disinformatori (coloro che sono stati cooptati dalla Dottoressa Signora Laura Boldrini) sostengono che le alte frequenze dei sistemi H.A.A.R.P. non provocano gli effetti delle onde a bassa frequenza, ma, come ha dimostrato tra gli altri il Professor Alessio Di Benedetto, i riscaldatori ionosferici inviano in rapida successione due fasci di alta frequenza. Uno dei due ha, però, frequenza un po’ maggiore: ne risulta uno scarto così che il fascio riverberato sulla Terra, vi ritorna come E.L.F.

[2] Le cinture di radiazione (o fasce) di Van Allen sono due zone di intense radiazioni catturate dalla magnetosfera che avvolgono la Terra principalmente al di sopra delle regioni equatoriali. Furono scoperte dall'astrofisico statunitense James Alfred Van Allen (1914) nel gennaio del 1958. La cintura più interna è formata per lo più da protoni; la radiazione di questa banda risente delle tempeste geomagnetiche e varia col ciclo solare di 11,1 anni. La fascia esterna è costituita principalmente da elettroni.

Articoli correlati:

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domenica 11 dicembre 2016

Luoghi comuni sui terremoti



Circolano alcuni luoghi comuni circa i terremoti. In prima battuta, si ritiene che siano tutti dovuti a cause naturali; inoltre si continua a ripetere che non si possono prevedere; si asserisce infine che essi avvengono solo in regioni sismiche.

Vediamo di smentire questi cliché circa i fenomeni tettonici disastrosi.

Parecchi eventi sismici, da alcuni decenni, cioè da quando sono diffusi interventi che alterano i delicati equilibri della litosfera, sono artificiali o comunque si verificano quando una situazione geologica è destabilizzata da una serie di fattori antropici scatenanti.

Vediamo i principali.

• La costruzione di dighe, riempimento e svuotamento ciclici, i cui invasi agendo sulle pareti delle montagne producono spinte tali da provocare cedimenti delle faglie.

• La realizzazione di grandi edifici, quelli che superano i 5-600 metri d’altezza.

• L’immissione di liquidi in profondità.

• L’estrazione di gas naturale e di petrolio dal sottosuolo. E’ la funesta pratica nota come fracking, ossia fratturazione dello strato litico.

• L’immissione di gas in profondità, come quando si introduce biossido di carbonio (CO2) per sottrarlo dall’atmosfera.

• Lo sfruttamento di giacimenti di carbone o di altri minerali, allorché si devono aprire grandi miniere a cielo aperto.

• Esperimenti per lo studio dei fenomeni tettonici compiuti facendo brillare delle cariche.

• La geolocalizzazione.

• L'uso di armi tettoniche (H.A.A.R.P., Pamir, ordigni nucleari, dispositivi ad infrasuoni etc.).

I sommovimenti tellurici indotti dalle attività estrattive, dalla creazione di infrastrutture, dalle armi sismiche, presentano una firma pressoché inconfondibile, l’ipocentro superficiale (tra gli 8 ed 15 chilometri circa), laddove i terremoti naturali hanno di solito ipocentro molto più profondo.

Si noti che la faglia appenninica lungo la quale sono occorsi i fenomeni tellurici in questi ultimi mesi è costellata di impianti (pozzi per la trivellazione in primis) per l’estrazione di gas da rocce scistose. E’ una perniciosa attività che negli Stati Uniti d’America ha già provocato scuotimenti tellurici in regioni a bassa sismicità, contaminazione delle falde freatiche, risalita di composti tossici ed infiammabili nelle tubazioni di abitazioni private.

I terremoti artificiali possono essere previsti? Diciamo che si possono individuare degli indizi che possono lasciar presagire scosse più o meno violente. Vediamo i precursori salienti.

• Aumento della concentrazione di gas radon: si leggano gli studi di Gianpaolo Giuliani.
• Comportamento inusuale ed irrequietudine tra gli animali domestici e selvatici.
• Avvistamento di luci sismiche che non sono, a differenza di quanto comunemente si scrive, i prodromi di un terremoto naturale, non essendo quasi mai correlate al movimento delle faglie, bensì a pesanti manipolazioni dell’atmosfera con la dispersione di metalli elettroconduttivi che danno origine, ad esempio, ad archi chimici o iridescenze.
• Malfunzionamenti nelle comunicazioni della telefonia mobile: sono problemi riconducibili ad aberrazioni elettriche in atmosfera legate alle operazioni di geoingegneria clandestina alias scie chimiche (chemtrails in inglese). L’aria, infatti, è resa simile al plasma e, un po’ come il plasma, è contraddistinta da elevata elettroconducibilità con tutte le conseguenze del caso.

Concludiamo questa rassegna sui tòpoi inerenti ai sismi con un paio di precisazioni. E’ vero che le alterazioni della ionosfera preannunciano un terremoto, ma non per qualche misterioso sincronismo jungiano, ma in quanto gli impianti H.A.A.R.P. riscaldano e gonfiano alcune parti della ionosfera, propagando potenti campi elettromagnetici. (E’ il cosiddetto effetto punching, letteralmente “raggruppamento”). Quando l’irradiazione è interrotta, lo strato ionosferico recupera la sua configurazione, spingendo verso il basso gli strati di atmosfera sottostanti. Con un contraccolpo, si sprigiona verso il suolo l’energia cinetica accumulata che può far cedere una faglia già in equilibrio precario o stimolare uno scorrimento tettonico, in una zona di subduzione.

Recentemente è stato pubblicato uno studio secondo cui i georadar potrebbero essere usati per anticipare i sismi. La verità è ben diversa! Sono sistemi di questo tipo che, essendo basati sull’irradiazione di campi elettromagnetici per scandagliare gli strati superficiali della crosta terrestre, a determinare sommovimenti tellurici. Non a caso, come ci ricorda lo scienziato statunitense Brooks Agnew, sia le energie elettromagnetiche sia le onde sonore, impiegate per la prospezione del sottosuolo con il fine di localizzare giacimenti di idrocarburi, sono in grado di produrre terremoti.

Articoli correlati:

- Sismi e fracking: la rivista 'Science' conferma le conclusioni di Tanker Enemy, 2014
- Sisma e trivelle, il giornalista di Science: 'Pressioni per non pubblicare il rapporto', 2014
- I rospi possono 'prevedere i terremoti' e l'attività sismica, 2010


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venerdì 28 ottobre 2016

Terremoto nelle Marche: un evento di origine artificiale?



26 ottobre 2016, ore 19:11, terremoto nell’Appennino marchigiano di magnitudo 5.4 della Scala Richter, con ipocentro a circa 9.3 km. L’epicentro coincide con Castel Sant’Angelo sul Nera, sull’Appennino maceratese, in corrispondenza del confine con l’Umbria.

Il sisma è stato avvertito in tutto il centro Italia, in particolar modo nell’area fra Norcia, Castel Sant’Angelo sul Nera ed Arquata del Tronto, ma anche a Perugia, Terni, Ancona, Macerata, Ascoli Piceno, Pescara, L’Aquila, Teramo, Rieti, Chieti, Viterbo, Roma, Arezzo, Firenze, Siena, Campobasso, Frosinone etc.

Molti si sono chiesti se il sommovimento tellurico sia naturale o no. Analizziamo i dati a nostra disposizione.

• Il sisma delle 19:11 è stato seguito alle ore 21.18 da un altro evento di magnitudo maggiore, ufficialmente 5,9: ciò è anomalo, perché l’energia di un sisma si sprigiona quasi tutta con la prima scossa; la restante è via via rilasciata con lo sciame successivo.
• L'ipocentro è estremamente superficiale (circa 10 Km di profondità). [1]
• La calamità è occorsa a coronamento di un periodo di intensa, parossistica attività chimica ed elettromagnetica (evidenziata nella foto satellitare di copertina).
• Sono state scorte le tipiche nubi sismiche (cfr infra) e segnalati inusuali fenomeni elettrici in atmosfera, come lampi senza tuoni, malfunzionamento delle comunicazioni UMTS e su digitale terrestre. Il caso vuole che nello stesso giorno la Terra era stata investita da un'imponente tempesta magnetica dovuta ad espulsioni di massa coronale di notevole intensità. Il sole, come è noto, agisce sulla formazione della ionosfera.



Seguiamo sempre questi accadimenti con apprensione. In realtà, fra trivellazioni (fracking), che destabilizzano le faglie, e manipolazioni ionosferiche, viviamo tutti su una polveriera: le alterazioni ionosferiche PROVOCANO terremoti, come riconobbe la stessa N.A.S.A., pochi giorni dopo - guarda caso - il sisma che colpì l’Abruzzo, nel 2009.

Le chemclouds e le smart clouds sono l’indizio evidente della presenza di metalli elettroconduttivi in bassa atmosfera. Giustamente qualcuno le definisce anche "nubi sismiche".

Circa la profondità degli epicentri, meglio affidarsi ai rapporti francesi, poiché il nostro I.N.G.V., costola del sistema, tende a modificare i dati inerenti all'ipocentro, che è cruciale per l'identificazione di un sisma di origine ionosferica. Comunque sia, anche portando la profondità a 19 km, non cambia molto, giacché i sommovimenti naturali hanno di solito ipocentri superiori ai 50 km di profondità.

Si chiama effetto rimbalzo o "bunching", letteralmente “raggruppamento”. La ionosfera è riscaldata (quindi gonfiata verso l'alto) con l'emissione di impulsi ad alta frequenza sfasati di tempo e frequenza (ad esempio, 10.000 hz e 10.006 hz) e che creano una risonanza ELF ed ULF verso terra. Quindi, una volta interrotto il segnale, la ionosfera ritorna velocemente alla sua forma naturale, creando un effetto domino verso gli strati di atmosfera sottostanti nonché sulle fenditure, già sollecitate dalle bassissime frequenze che risultano dallo sfasamento di fase creato da due impulsi inviati con piccola distanza di tempo l'uno rispetto all'altro.

La realtà purtroppo è questa: oggigiorno molte catastrofi sono di origine militare; due giorni dopo il sisma abruzzese, alcune testate riportarono la seguente notizia: “La N.A.S.A. scende in campo con un annuncio rivoluzionario sulle previsioni sismiche. Secondo Stuart Eves, che lavora presso l'agenzia spaziale statunitense, esisterebbe una stretta correlazione tra i terremoti che superano il quinto grado della Scala Richter e particolari perturbazioni che sono rilevate nell’atmosfera più alta, la ionosfera”. [2]

E’ così: gli ecoterroristi governativi stimolano la ionosfera, provocano i terremoti e poi invertono i fattori, affermando che le aberrazioni nella ionosfera possono preannunciare sismi di magnitudo superiore a 5 gradi della Scala Richter. Comunque, invertendo l’ordine dei fattori, il risultato non cambia: è un ennesimo disastro… innaturale.

[1] CLASSIFICAZIONE dei TERREMOTI in base alla profondità dell’ipocentro: TERREMOTI SUPERFICIALI (ipocentro compreso fra 0 e 70 Km di profondità) TERREMOTI INTERMEDI (ipocentro compreso fra 70 e 300 Km di profondità) TERREMOTI PROFONDI (ipocentro supera i 300 Km di profondità – registrati al massimo terremoti con ipocentro non inferiore ai 700 Km).

[2] L'articolo in cui si riportava che la N.A.S.A. sarebbe in grado di prevedere sismi in base alle alterazioni ionosferiche è stato poi rimosso. Comunque ne fu fatta copia ed è visionabile [QUI] dai nostri server.


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lunedì 13 maggio 2013

Rosso di sera: litio in atmosfera

La N.A.S.A. ha lanciato dei razzi nell’alta atmosfera con l’obiettivo ufficiale di studiare i venti che interferiscono con i segnali satellitari. Questi venti possono disturbare i segnali G.P.S., introducendo una sfasatura sino a mezzo miglio. I vettori hanno creato delle nubi che possono essere monitorate da terra. Il famigerato ente spaziale statunitense intende studiare il comportamento dei venti nella ionosfera, a 60 miglia sopra la Terra, generando nuvole traccianti di colore bianco composte da trimetilalluminio e da scie rosse, formate, invece, da vapori di litio. Queste nubi sono state create al di sopra delle Isole Marshall. La notizia è riportata dall’A.N.S.A. ed è stata rilanciata dal quotidiano “La Repubblica”.

“Due nuvole luminose hanno colorato il cielo delle Isole Marshall, a nord ovest dell'Australia, il 7 maggio 2013. Lo ‘spettacolo’ è stato offerto dalla N.A.S.A.: due 'sounding rocket' sono decollati dalla rampa di lancio di Roi Namur per raggiungere la parte alta dell'atmosfera, rilasciando gas luminosi che, osservati, assieme ai dati delle strumentazioni dei propulsori, forniranno informazioni utili per lo studio delle correnti nella ionosfera. I due missili (il secondo ed il terzo di quattro) sono parte del programma “Equatorial Vortex Experiment” (EVEX) finalizzato alla comprensione delle tempeste elettriche nell'alta atmosfera, perturbazioni che possono ostacolare le trasmissioni satellitari”. (Matteo Morini)

Come è espressamente indicato nel primo capoverso, sintesi di un articolo pubblicato dal “Dailymail”, le “nuvole” sono state prodotte, usando i composti ed elementi chimici che sono alcuni fra gli ingredienti “classici” delle chemtrails: lo denunciamo da anni.

Suggelliamo il testo, accennando al fatto che l’interesse per la ionosfera per opera della N.A.S.A., ergo dei militari, va di sicuro ben oltre l’obiettivo di ottimizzare le comunicazioni satellitari: la ionosfera è, infatti, un’arma che, manipolata ad hoc, è impiegata per scatenare sismi...

Fonti: Dailymail, La Repubblica



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venerdì 30 novembre 2012

La luce degli "dei"

Ci potrebbero essere tutto intorno a noi delle versioni in scala ridotta del più grande riscaldatore ionosferico del mondo (H.A.A.R.P.) usate per modificare il tempo e l'atmosfera? Potrebbero esserci generatori di frequenze elettromagnetiche installati sulle linee di faglia principali, atti ad innescare terremoti? L’esercito ha sviluppato una superarma in grado di incenerire intere città con raggi provenienti dalla ionosfera? Ci sono prove che tale tecnologia esiste.

Nel lontano 1995, quando fu scritto il fondamentale saggio "Angels don’t play this H.A.A.R.P.” del Dottor Nick Begich e di Jeane Manning, l’'inventore putativo di H.A.A.R.P., lo spaventoso Bernard Eastlund, ammise che è possibile miniaturizzare tale tecnologia.

L'Aviation Week riferì che nel 2008 era stata sviluppata una versione aerea di H.A.A.R.P. e che poteva essere trasportata con un elicottero. [...]

Gli scienziati della University of California di Los Angeles e della High Power Auroral Stimulation (HIPAS), osservatorio sito in Alaska, hanno creato una nuova generazione di riscaldatori ionosferici. Questa tecnologia, nota come sistema di antenne hertziane, può eguagliare o superare la potenza di picco del sistema H.A.A.R.P. per una frazione del suo costo, sebbene la maggior parte delle implementazioni non sia in grado di produrre tutti i complessi segnali generati dalle installazioni H.A.A.R.P. classiche.

Un'efficace antenna hertziana di dimensioni ridotte potrebbe essere collocata in un cortile. Sono questi i "ripetitori" che sono stati sistemati strategicamente in tutti i paesi del mondo in uno sforzo coordinato per modificare il tempo? Questi riscaldatori ionosferici possono essere nascosti in ogni dove e camuffati da impianti per l’irrigazione. Tutte queste antenne potrebbero essere controllate da una postazione centrale come il Lawrence Livermore National Laboratory. [...] I generatori di campi elettromagnetici possono interferire con le linee di faglia e causare un terremoto?

L'immagine in testa all'articolo è stata catturata da Google earth. Vi si vede un cerchio che è un sistema di irrigazione. Tali cerchi appaiono un po’ in tutti gli Stati Uniti, ma, come si può constatare, i suoi bordi sono irregolari e sembra che vi siano delle strutture a forma di diamante sotto il suolo. Come si spiegano queste irregolarità?

Un esperto in materia di energia elettromagnetica, che vuole mantenere l'anonimato, mi ha spiegato che gli impianti di irrigazione potrebbero occultare delle antenne installate su una linea di faglia. Possono essere usate in combinazione con altre strutture simili ad innescare un forte sommovimento tellurico.

Attraverso disastri come i terremoti, si possono ottenere giganteschi profitti ed un enorme potere politico. Nel mercato delle assicurazioni la calamità “naturali” sono fonte di immensi introiti. Segui la scia del denaro. Inoltre le dichiarazioni di emergenza e la succesiva organizzazione dei soccorsi sono un formidabile strumento per inasprire il controllo su cittadini spaventati ed alla mercé degli eventi.


Il mio informatore mi ha anche riferito di ricerche in corso sui riscaldatori ionosferici che potrebbero essere impiegati per tracciare percorsi di ionizzazione atmosferica con cui generare raggi distruttivi volti a colpire bersagli sulla superficie terrestre.

In questa ed in altre diavolerie è implicata l’industria bellica Raytheon (Il Vaticano ne è azionista di maggioranza, n.d.r.). La Raytheon, che significa “raggio degli dei”, è stata acquisita dalla E-Systems, la società che ha costruito H.A.A.R.P.

La Dottoressa Judy Wood, nel suo libro "Where did the towers go?", suggerisce che un’arma elettromagnetica fu adoperata per il 9 11. Ella documenta che 1.400 vetture fino a un mezzo miglio di distanza da Ground Zero furono incendiate, ma gli alberi avevano ancora le foglie sui loro rami. C'erano risme di fogli di carta incombusti. Gli esseri umani stessi non furono bruciati, anche se erano coperti di cenere. Fu usato un dispositivo elettromagnetico? Se sì, come poterono dei cavernicoli dall'Afghanistan entrare in possesso di un’arma tanto sofisticata e micidiale?

Fonte: ningizhzidda

Articolo originale tratto da Activistpost


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venerdì 2 marzo 2012

Liguria, Piemonte e Provenza squassate da boati e terremoti

Recentemente un terremoto ha scosso la Provenza e l’Italia nord occidentale. L’Istituto nazionale di Geofisica e Vulcanologia ha diramato i seguenti dati in merito al sisma: è stato un terremoto di magnitudo (Ml) 4.4, avvenuto alle ore 23:37:55 italiane del giorno 26/Feb/2012 (22:37:55 26/Feb/2012 - UTC). Il terremoto è stato localizzato dalla Rete Sismica Nazionale dell'I.N.G.V. nel distretto sismico delle Alpi Cozie. La profondità è stata di 6,9 kilometri.

La regione, come chiarisce François Thouvenot, dell’Istituto di Scienze della Terra di Grenoble, è un territorio sismicamente attivo, dove, però, sono di solito rilevati microsommovimenti e non forti scosse. Uno "sciame" di oltre 16.000 terremoti di magnitudo tra 1,3 e 2,7 è stato registrato tra il 2003 e il 2004. L'intera area è attraversata da profonde faglie, ma, secondo i geologi, è difficile stabilire se i sismi siano dovuti alla pressione della placca africana o alla rotazione della microplacca adriatica che include Italia, Montenegro e Serbia.

Sia come sia, in tutto il mondo i terremoti sono, in questi ultimi anni, aumentati sia di numero sia di intensità: è noto che alcuni di questi eventi sono stati provocati, manipolando la ionosfera con i sistemi H.A.A.R.P. I riscaldatori ionosferici con la loro energia colpiscono la ionosfera: tale energia si riverbera sulla terra, come contraccolpo, causando il cedimento delle linee di faglia. Forse il sisma rilevato nelle Alpi Cozie non è stato artificiale, ma le incessanti e massicce manipolazioni dei fenomeni atmosferici e geologici in qualche misura, prima o poi, incidono e, già altre volte, le nebbie chimiche, come quelle osservate prima del terremoto, sono state foriere di sommovimenti tellurici. Non si può, infine, escludere una rovinosa sinergia tra attività solare ed “esperimenti” strategici.

Sarà una coincidenza, ma il 28 febbraio è stato udito un forte boato, poco prima delle 13:00 ad Arma di Taggia (Imperia) ed in buona parte della Valle Argentina. Molti residenti hanno pensato ad un altro terremoto, ma una deflagrazione simile è stata sentita anche nel Cuneese, sia nella città capoluogo della ‘Granda’ sia in alcune vallate. Né le forze dell’ordine né i Vigili del fuoco, cui si sono rivolti cittadini in allarme, si sono pronunciati sulle possibili cause dell’assordante fragore: la solita bambinesca spiegazione del bang ipersonico è stata ventilata da alcuni giornalisti, ma gli organi ufficiali questa volta hanno preferito tacere.

Le attività chimico-biologiche, di natura militare, implicano obiettivi che il pubblico medio non può neanche immaginare: detonazioni e terremoti sono probabilmente le terribili manifestazioni di operazioni segrete ancora più terribili.


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lunedì 27 giugno 2011

Steiner ed il destino della Terra

Rudolf Steiner (1861-1925), il fondatore dell’Antroposofia, nel libro “La scienza occulta”, distingue la storia umana in epoche. Egli considera il processo storico che, in modo alquanto improprio, definisce “evoluzione”, un movimento ondulatorio prima ascendente, poi discendente. L’”evoluzione” comprende le seguenti epoche: la prima, la seconda, l’atlantica, la postatlantica (quella in cui viviamo noi) e due successive. Nell’età atlantica si toccò l’apogeo, in seguito principiò il declino, pur con qualche risalita, ad esempio nella stagione ellenica. Lo svolgimento non concerne solo l’umanità ma pure il pianeta, nell’ambito di un costante influsso reciproco.

Scrive il filosofo nella raccolta di conferenze, tenutesi a Dornach (Svizzera) nel 1917, silloge intitolata “La caduta degli spiriti delle tenebre I retroscena spirituali del mondo”: “Se oggi camminiamo su zolle di terra, ci moviamo su qualcosa che va in frantumi, su qualcosa che, rispetto alle condizioni di crescita del passato, non è in continuo incremento. Prima dell’epoca atlantica e fino alla sua metà, la Terra era piuttosto un organismo in crescita, germogliante. Poi cominciò, diciamo, ad avere crepe e fessure e solo in seguito si formarono le rocce con le loro crepe e fessure. Non solo la scienza dello spirito è al corrente di questo. Che la Terra attuale si stia screpolando e fendendo, che stia andando incontro alla sua disgregazione, si trova ben esposto dalla scienza ufficiale nella notevole opera di Sueß, “L’aspetto della terra”. […] Sueß giunge a concludere che noi oggi abbiamo a che fare con un mondo che si avvia alla sua fine, che va frantumandosi”. [1]

E’ così: ci si sta incamminando verso un mondo sempre più decaduto, sotto il profilo spirituale, etico e fisico. La Terra è oramai agonizzante, isterilita, stanca. Questo corso non risparmia alcunché né alcuno, poiché è ineluttabile. E’ nell’ordine delle cose, piaccia o no. Non si può più guardare alla realtà, come in passato: essa è inquinata alle radici.

Non devono dunque stupirci recenti fenomeni come i sink holes, i giganteschi fori nel suolo dalla circonferenza perfetta o quasi: essi si aprono all’improvviso di solito in corrispondenza di strade, sia in città sia in zone rurali. Le pareti interne delle voragini, profonde alcune decine di metri, sono di solito lisce. La precisione del perimetro ha indotto alcuni ricercatori ad escludere che i sink holes siano manifestazioni naturali, ma che siano creati con potenti armi satellitari. Sono comunque la dimostrazione – se ancora se ne avvertisse l’esigenza – di un tempo in cui la tecnologia, assurta a strumento di controllo e di morte, è tutt’uno con una volontà diabolica. Le legioni delle tenebre hanno invaso silenziosamente la Terra e, come predisse Steiner al principio del XX secolo, molti uomini sono oggi soggiogati da distruggitrici entità ahrimaniche.

Come si accennava, un incessante flusso, un’osmosi collega gli esseri viventi al pianeta: i cambiamenti spirituali si riverberano nell’universo organico e viceversa. La decadenza della civiltà è dunque essa stessa causa ed effetto del disfacimento che colpisce la Madre. In alcune regioni si aprono spaccature, vulcani sopiti da tempo si risvegliano, violenti sismi squassano città, le placche slittano pericolosamente…: non è, come afferma qualcuno, la Natura che si ribella! È Gea preda di convulsioni. E’ la conseguenza di un attacco sferrato dalle élites oscure ai punti più sensibili di un organismo il cui “sistema immunitario” è sempre più debole.

La geologia potrà evidenziare i cambiamenti che stanno investendo la tettonica, i processi orogenetici, il vulcanismo, le loro relazioni con il clima, ma invano si cercheranno le cause fisiche di situazioni che trovano la loro origine in una sfera che trascende la semplice materia.

[1] Non è questa l’unica “profezia “ di Steiner che, nelle sue opere, prefigurò gli attuali scenari tecnocratici a base di eugenetica, sterilità maschile e femminile, automazione della società, creazione di un Messia sintetico etc.

Fonti:

Freeskies, Sink holes: i buchi lavandino, 2010
R. Steiner, La caduta degli spiriti delle tenebre: i retroscena spirituali del mondo”, Milano, 2010
Zret, L’enigma del doppio in Steiner, 2009



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domenica 13 marzo 2011

11 marzo 2011: terremoto artificiale in Giappone?

Sit iis terra levis.

N.A.S.A.: i terremoti sono prevedibili

"WASHINGTON, U.S.A. -- La N.A.S.A. scende in campo con un annuncio rivoluzionario sulle previsioni sismiche. Secondo Stuart Eves, che lavora presso l'agenzia americana, vi sarebbe sempre una stretta correlazione tra i terremoti che superano il quinto grado della Scala Richter e particolari perturbazioni che avvengono nell’atmosfera più alta, la ionosfera".

Il rovinoso sisma che ha devastato un'ampia area del Giappone il giorno 11 marzo 2011 è stato un fenomeno indotto? E' possibile. Purtroppo le armi tettoniche esistono ed i pazzi che le impiegano pure. Molti indizi suffragano l'ipotesi dell'artificialità: l'ipocentro (10 km), certe scelte energetiche sgradite al sistema, le nubi “harpizzate” sopra il sito del disastro, le scosse di assestamento in luoghi lontani dall'epicentro e, last but not least, il marchio simbolico della data, imperniata sul numero 11, cifra che, in àmbiti esoterici degenerati, adombra l’incompletezza e la disgregazione. Tuttavia, riconoscendo che queste circostanze non sono sufficienti per convalidare la congettura di cui sopra, ci ripromettiamo di pubblicare quanto prima un dirompente studio da cui si evince che certe calamità sono innaturali.


Il terremoto di magnitudo 9.1 che ha colpito il Giappone ha provocato lo spostamento dell'asse terrestre di circa 10 centimetri. Secondo il geofisico della N.A.S.A., Richard Gross, l'evento ha provocato un incremento della rotazione terrestre, cagionando un accorciamento di 1,6 microsecondi della durata del giorno (un microsecondo corrisponde ad un milionesimo di secondo).

Di seguito la lista degli eventi sismici che hanno provocato uno spostamento dell'asse terrestre:

- scossa di Sumatra del 26-12-2004: spostamento dell'asse di 7 centimetri lineari e di 2 millesimi di secondo d'arco angolari;

- sisma in Cile: slittamento dell'asse di circa 8-12 centimetri;

- terremoto in Giappone: dislocamento dell'asse pari a circa 9-11 centimetri.

Ora cerchiamo di individuare le ragioni che potrebbero aver indotto gli Oscurati a scatenare questo disastroso sommovimento che i media ufficiali attribuiscono alla fatalità. Va detto che il Giappone è stato l'unico paese al mondo che ha cominciato ufficialmente un serio programma di sperimentazione dell'energia fredda, l'energia pulita a costo zero che permetterebbe di 'licenziare' i petrolieri e di smantellare tutte le centrali atomiche.

Sorge subito questa domanda: «Ai poteri forti che controllano il cartello petrolifero, l'apparato bancario e le altre corporations, ha fatto piacere sapere che il Giappone stava conducendo un programma di studio con lo scopo di perfezionare la fusione fredda?»

È evidente che il Giappone andava fermato! E come? Con un bel terremoto evidentemente.

Avete notato l'intensità del sommovimento? L'Impero del Sol Levante è il paese con la più efficiente struttura antisismica del mondo. Bisogna ovviamente generare delle scosse gigantesche per procurare danni così importanti.

È necessario precisare che, dopo la scossa principale, quella che ha generato lo tsunami, rilevata ad una profondità di 10 km, si sono susseguite repliche piuttosto potenti, sempre ad una profondità di 10 km. È inequivocabile il coinvolgimento e l'uso dell'arma H.A.A.R.P.

Non devono poi essere assolutamente trascurate le conseguenze dell'esplosione alla centrale nucleare di Fukushima, a 250 km da Tokyo. La rete televisiva N.H.K. ha mostrato le immagini di una nuvola di fumo bianco sopra l’impianto. La radioattività è destinata a propagarsi verso altre aree del pianeta.

Curiosa e inquietante è stata la decisione della Reuters di rimuovere dal proprio portale la carta del possibile fallout conseguente all'esplosione della centrale nucleare.

Qui sotto le misurazioni del magnetometro (Università di Tokyo) che rileva le perturbazioni ionosferiche prodotte dalle stazioni H.A.A.R.P., precorritrici, come è sottolineato dalla stessa N.A.S.A. (vedi citazione in testa all'articolo), di terremoti.
Fonte: ecplanet.com

Articoli correlati: C. Belli, Terremoto in Giappone: troppo coincidenze come ad Haiti, 2011

C. Penna, Terremoto in Giappone: c'è chi lo aveva previsto studiando l'attività di H.A.A.R.P., 2011






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giovedì 3 giugno 2010

I terremoti artificiali secondo l'ingegner Pierre Grésillaud

Nell'articolo “Armes sismiques, l'hypothese des codas”, pubblicato sull'edizione francese di "Nexus", l'ingegnere civile Pierre Grésillaud si chiede se l'uomo sia capace di causare dei terremoti su bersagli precisi. Pur non addivenendo a conclusioni apodittiche, l'autore ritiene che diversi sismi di questi ultimi decenni possano essere di matrice artificiale.

Grésillaud scrive: "Già nel 1988, gli Armeni si interrogarono sulle cause dello spaventoso sommovimento tellurico che devastò Erevan, capitale dell'Armenia, allorché quel paese, che apparteneva ancora all'U.R.S.S. conobbe delle tensioni con Mosca, in un periodo in cui i Sovietici compivano operazioni militari.

Tutti ricordano anche il catastrofico evento tettonico di Sumatra del 26 dicembre 2004: l’energia sprigionatasi generò un enorme tsunami; anche allora si sospettò una genesi non naturale. Infatti un precedente terremoto di magnitudo Richter pari ad 8, occorse sull'altro lato della faglia appartenente alla placca neo-zelandese, non distante dalle Isole Macquerie, il 23 dicembre 2004. Stranamente, il fenomeno passò inosservato agli occhi dei sismologi che lo considerarono una mera coincidenza temporale. L'anno precedente, il 26 dicembre 2003, si era verificato il distruttivo sisma di Bam, in Iran, di magnitudo, 6,5, il cui ipocentro ebbe la malvagia idea di trovarsi 3 km sotto la città.

Bisogna rammentare anche la terribile scossa che devastò una parte della provincia cinese del Sichuan il 12 maggio 2008. Di magnitudo 8, causò 80.000 morti e stravolse totalmente i luoghi colpiti.

Indizi di un sisma artificiale sono i seguenti:

- Vicinanza dell'epicentro a zone che non erano state mai interessate da sommovimenti di notevole magnitudo

- Centri di ricerca sotterranei a qualche decina di chilometri (come a L'Aquila, n.d.t.)

- Fenomeni atmosferici prima del sisma

- Distribuzione asimmetrica delle repliche (scosse di assestamento) attorno all'epicentro e lungo la faglia principale

- Anomalie rilevabili nei sistemi di misurazione relativi alla magnetometria ionosferica di H.A.A.R.P.

Il sisma che colpì il Cile il 27 febbraio 2010, di magnitudo 8,8, era stato preceduto da un terremoto 7,7 con epicentro a sud del Giappone, nelle Isole Ryukyu, arcipelago dove è ubicata la base statunitense di Okinawa".

Fonte: P. Grésillaud, "Armes sismiques, l'hypothese des codas", in "Nexus" n.68, mai-juine, 2010

Si ringrazia il gentilissimo Dottor Gianni Ginatta per la segnalazione.


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