domenica 11 dicembre 2016

Luoghi comuni sui terremoti



Circolano alcuni luoghi comuni circa i terremoti. In prima battuta, si ritiene che siano tutti dovuti a cause naturali; inoltre si continua a ripetere che non si possono prevedere; si asserisce infine che essi avvengono solo in regioni sismiche.

Vediamo di smentire questi cliché circa i fenomeni tettonici disastrosi.

Parecchi eventi sismici, da alcuni decenni, cioè da quando sono diffusi interventi che alterano i delicati equilibri della litosfera, sono artificiali o comunque si verificano quando una situazione geologica è destabilizzata da una serie di fattori antropici scatenanti.

Vediamo i principali.

• La costruzione di dighe, riempimento e svuotamento ciclici, i cui invasi agendo sulle pareti delle montagne producono spinte tali da provocare cedimenti delle faglie.

• La realizzazione di grandi edifici, quelli che superano i 5-600 metri d’altezza.

• L’immissione di liquidi in profondità.

• L’estrazione di gas naturale e di petrolio dal sottosuolo. E’ la funesta pratica nota come fracking, ossia fratturazione dello strato litico.

• L’immissione di gas in profondità, come quando si introduce biossido di carbonio (CO2) per sottrarlo dall’atmosfera.

• Lo sfruttamento di giacimenti di carbone o di altri minerali, allorché si devono aprire grandi miniere a cielo aperto.

• Esperimenti per lo studio dei fenomeni tettonici compiuti facendo brillare delle cariche.

• La geolocalizzazione.

• L'uso di armi tettoniche (H.A.A.R.P., Pamir, ordigni nucleari, dispositivi ad infrasuoni etc.).

I sommovimenti tellurici indotti dalle attività estrattive, dalla creazione di infrastrutture, dalle armi sismiche, presentano una firma pressoché inconfondibile, l’ipocentro superficiale (tra gli 8 ed 15 chilometri circa), laddove i terremoti naturali hanno di solito ipocentro molto più profondo.

Si noti che la faglia appenninica lungo la quale sono occorsi i fenomeni tellurici in questi ultimi mesi è costellata di impianti (pozzi per la trivellazione in primis) per l’estrazione di gas da rocce scistose. E’ una perniciosa attività che negli Stati Uniti d’America ha già provocato scuotimenti tellurici in regioni a bassa sismicità, contaminazione delle falde freatiche, risalita di composti tossici ed infiammabili nelle tubazioni di abitazioni private.

I terremoti artificiali possono essere previsti? Diciamo che si possono individuare degli indizi che possono lasciar presagire scosse più o meno violente. Vediamo i precursori salienti.

• Aumento della concentrazione di gas radon: si leggano gli studi di Gianpaolo Giuliani.
• Comportamento inusuale ed irrequietudine tra gli animali domestici e selvatici.
• Avvistamento di luci sismiche che non sono, a differenza di quanto comunemente si scrive, i prodromi di un terremoto naturale, non essendo quasi mai correlate al movimento delle faglie, bensì a pesanti manipolazioni dell’atmosfera con la dispersione di metalli elettroconduttivi che danno origine, ad esempio, ad archi chimici o iridescenze.
• Malfunzionamenti nelle comunicazioni della telefonia mobile: sono problemi riconducibili ad aberrazioni elettriche in atmosfera legate alle operazioni di geoingegneria clandestina alias scie chimiche (chemtrails in inglese). L’aria, infatti, è resa simile al plasma e, un po’ come il plasma, è contraddistinta da elevata elettroconducibilità con tutte le conseguenze del caso.

Concludiamo questa rassegna sui tòpoi inerenti ai sismi con un paio di precisazioni. E’ vero che le alterazioni della ionosfera preannunciano un terremoto, ma non per qualche misterioso sincronismo jungiano, ma in quanto gli impianti H.A.A.R.P. riscaldano e gonfiano alcune parti della ionosfera, propagando potenti campi elettromagnetici. (E’ il cosiddetto effetto punching, letteralmente “raggruppamento”). Quando l’irradiazione è interrotta, lo strato ionosferico recupera la sua configurazione, spingendo verso il basso gli strati di atmosfera sottostanti. Con un contraccolpo, si sprigiona verso il suolo l’energia cinetica accumulata che può far cedere una faglia già in equilibrio precario o stimolare uno scorrimento tettonico, in una zona di subduzione.

Recentemente è stato pubblicato uno studio secondo cui i georadar potrebbero essere usati per anticipare i sismi. La verità è ben diversa! Sono sistemi di questo tipo che, essendo basati sull’irradiazione di campi elettromagnetici per scandagliare gli strati superficiali della crosta terrestre, a determinare sommovimenti tellurici. Non a caso, come ci ricorda lo scienziato statunitense Brooks Agnew, sia le energie elettromagnetiche sia le onde sonore, impiegate per la prospezione del sottosuolo con il fine di localizzare giacimenti di idrocarburi, sono in grado di produrre terremoti.

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