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lunedì 3 novembre 2014

Incendi a Canneto di Caronia: una possibile spiegazione

La situazione a Caronia si appesantisce. I roghi continuano a divampare, mentre un giovane della frazione, Giuseppe Pezzino, figlio del pugnace Nino, riceve un improbabile avviso di garanzia per ipotesi di reato quali "incendio" e "danneggiamento" (sic). Questa grottesca iniziativa delle autorità inquirenti si commenta da sola. [1]

Vorremmo proporre un’ipotesi per tentare di individuare la genesi degli incendi. Potrebbe essere un sistema radar all’origine delle fiamme?



Pablo Ayo, in un suo recente saggio di argomento ufologico, "Alien report" per serendipità ci viene in soccorso.

“Nel 1947 furono installati dei potenti radar ai quattro angoli del perimetro atomico che comprendeva i laboratori nazionali di Los Alamos, il poligono di Alamogordo, la base aerea di Roswell ed il Centro sperimentale missilistico di White sands. […] A White sands era installato l'SCR-584, un nuovissimo modello di radar usato per la prima volta durante lo sbarco degli Alleati ad Anzio. Alla White sands proving ground l’esercito disponeva di due radar, di cui uno era l’SCR-584, impiegato per test sul tracciamento dei missili. Il sistema innovativo sfruttava le microonde in luogo dei segnali radio per tracciare i bersagli. Alla base del suo funzionamento si trovava il famoso Magnetron, un tubo a vuoto ad alta potenza che genera microonde mediante l’interazione di un flusso di elettroni con un campo magnetico. La prima versione del Magnetron fu inventata nel 1920, ma la versione moderna fu concepita nel 1940 da John Randall e Harry Boot presso l’Università di Birmingham”.

Nell’articolo del settembre 2005, pubblicato sulla rivista “Aviation week & space technology”, intitolato “Radar become a weapon”, David A. Fulghum e Douglas Barrie scrivono:

“Da tempo si sa che i radar possono produrre violenti effetti sui sistemi elettronici. Oltre vent’anni fa, i radar montati sui bombardieri erano capaci di generare onde radio di tale potenza da bruciare le valvole di amplificazione nei caccia che stavano monitorando. […] Il radar sembra particolarmente efficace per distruggere i sistemi elettronici di missili balistici supersonici e missili acqua-aria”.

Prosegue Ayo: “Alcuni radar A.E.S.A. (active electronically scanned array, ossia matrice attiva a scansione elettronica, n.d.a.) sono stati rimodulati, sfruttando le microonde ad alto potenziale (high power microwawes, H.P.M.). […] I radar AESA producono un impulso di una precisa frequenza, sostenuto per alcuni microsecondi, creando un effetto con il quale le H.P.M. producono un’onda con un picco superiore ad un gigahertz. […] Naturalmente picchi di microonde sono pericolosi per la salute umana. ‘Potrebbe essere spiacevole per un essere umano trovarsi nella traiettoria di un raggio simile - affermano i tecnici – potrebbe causare gravi ustioni’. Ciò dipende dalla frequenze usate. Il sistema è così efficiente che le modifiche in questione sono già state apportate ai radar di molte navi militari ed intercettori statunitensi, come l’F/A-22 ed il B 2, mentre l’AESA sarà montato anche sul caccia F 35 Joint strike fighter”.

L’excursus di Ayo sui radar ben si innesta alle acquisizioni della commissione investigativa diretta e coordinata dal Dottor Francesco Mantegna Venerando.

Stando agli esperti, Canneto di Caronia è colpita da fenomeni elettromagnetici di origine artificiale, capaci di generare una grande potenza concentrata. Sono fasci di microonde in 'ultra high frequency' compresi nella banda tra 300 megahertz e alcuni gigahertz. Per produrre una simile quantità di energia un dispositivo dovrebbe toccare una potenza tra i 12 e i 15 gigawatt. Dove sia collocata la sorgente, però, non si sa. Una rete composta da decine di sensori, cercò di individuare l'impulso madre proveniente dal mare, un compito quasi impossibile dal momento che l'emissione dura solo qualche nanosecondo. “Tecnologie militari evolute anche di origine non terrestre – si legge nel rapporto redatto sotto l'egida del Dottor Mantegna Venerando – potrebbero esporre in futuro intere popolazioni a conseguenze indesiderate”.

Oltre agli inquietanti incendi, a Canneto alcuni abitanti hanno segnalato ustioni che potrebbero essere ricondotte all’azione di fasci concentrati di microonde.

Il quadro tracciato da Ayo pare collimare con le sinistre risultanze di Venerando.

Insomma, abbiamo colto i militari con le mani nella marmellata, anzi sull’innesco?

Fonti:

P. Ayo, Alien report, 2014, pp. 91-94
Diavoli in astronave, 2014
Le microonde, arma contro la biosfera, 2008

[1] Visto che fenomeni come quelli di Caronia si manifestano anche in altre località in tutto il mondo, un vero protocollo d'indagine dovrà considerare i seguenti fattori.

1) Vicinanza di basi militari o di impianti radar (M.U.O.S.?)
2) Presenza di anomalie geomagnetiche
3) Coordinate geografiche
4) Azioni di discredito e di intimidazione nei confronti di testimoni e vittime dei roghi


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giovedì 3 luglio 2014

Segnalazioni di luglio: rapsodia di misfatti

La notizia più rilevante del periodo si riferisce al reperimento della legge 36/94 che statuisce la liceità degli interventi sui fenomeni atmosferici, in spregio delle convenzioni internazionali che vietano (ufficialmente) le manipolazioni degli equlibri naturali. E’ una norma di gravità inaudita che incenerisce ipso facto tutte le dichiarazioni menzognere di ministri minorati e nefandi negazionisti. In merito agli “usi delle acque” la legge recita:

“1. [..]
2. Con decreto emanato, entro sei mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge, dal Ministro dell'ambiente (Altero Matteoli, n.d.r.), di concerto con il Ministro dei lavori pubblici, ai sensi dell'articolo 17, comma 3, della legge 23 agosto 1988, n. 400, è adottato il regolamento per la disciplina delle modificazioni artificiali della fase atmosferica del ciclo naturale dell'acqua”.

Questo significa che siamo avvelenati in modo legale: gli abusi legali sono i peggiori. Le disposizioni anticipano l’accordo tra Italia e Stati Uniti d’America risalente al 2002, siglato da due fantocci, Silvio Berlusconi e George Walker Bush. E’ un’intesa che, con l’alibi di studiare i cosiddetti cambiamenti climatici, de facto e de iure autorizza operazioni volte ad incidere sui cicli naturali, alterando e degradando le caratteristiche dei biomi.

I governi si avvicendano, ma i criminali sono sempre in sella: così è fatto, anzi misfatto recente, il beneplacito dell’esecutivo presieduto dal gonzo di Firenze, al M.U.O.S.

Nel colpevole e vergognoso silenzio dei media di regime il Governo Renzi, il 19 giugno scorso, ha accordato l’assenso definitivo al M.U.O.S. (Mobile User Objective System), il sistema di comunicazioni satellitari ad altissima frequenza (banda Ka), ormai in fase avanzata di realizzazione a Niscemi. Il M.U.O.S. è un’installazione bellica in cui le sue tre gigantesche antenne si interfacciano con quattro satelliti in orbita e con altre tre postazioni di terra. Il programma, gestito dal Ministero della Difesa statunitense, integrerà forze navali, aeree e terrestri. Il M.U.O.S. sfrutta la tecnologia R.F.M.P. e prevede la diffusione, in vari strati dell’atmosfera, di metalli pesanti quali bario, stronzio ed alluminio. Ciò al fine di creare falde di ionosfera artificiali utili a connettere le basi a terra con i satelliti in orbita geostazionaria, evitando disturbi di sorta ed ottenendo così segnali puliti. Il M.U.O.S., per stessa ammissione dell’esecutivo, è un apparato strategico. Sulla carta fungerebbe da innocuo impianto difensivo, ma nei fatti è un riscaldatore ionosferico di terza generazione, indispensabile, tra l'altro, per il controllo e la modifica del clima a livello planetario, attraverso la manipolazione delle correnti a getto.

Come per la devastante linea ferroviaria ad alta velocità (T.A.V.), la lotta diventa ora serrata per tentare di preservare l’ambiente e la salute dei Siciliani. E’ noto, infatti, che i campi elettromagnetici di varia frequenza e lunghezza, sono all’origine di patologie anche gravi quali i tumori.

Ai “perturbatori” della ionosfera dedica un’ampia disquisizione della statunitense Elana Freeland, nel saggio intitolato “Chemtrails, H.A.A.R.P. and the full spectrum dominance of planet Earth”, 2014. Del libro (non tradotto in italiano), di cui proporremo una recensione o degli estratti significativi, non appena sarà possibile, per ora riportiamo la descrizione della quarta di copertina.

Negli anni ‘50, ‘60 e ‘70 del XX secolo, il nostro governo (quello degli Stati Uniti, n.d.t.) ha condotto sperimentazioni chimiche e biologiche su larga scala, attraverso programmi che prevedevano la diffusione di aerosol: ci riferiamo ad operazioni quali ‘Operation large area coverage’, ‘Operation dew’, ‘Project 112’… Oggi le scie chimiche ed i riscaldatori ionosferici come H.A.A.R.P. sono parti costitutive di un arsenale per cui la Terra è diventato un teatro di guerra dominato dalla “dottrina del’egemonia aasoluta”. L’autrice, Elana Freeland, vaglia il tema delle chemtrails, distinguendole dalle scie di condensazione, ed esamina i fenomeni climatici estremi intesi come disastri che arricchiscono le corporations e prostrano i popoli. L’analisi del brevetto registrato da Bernard J. Eastlund, inerente a H.A.A.R.P., è l’abbrivo per un’ampia disamina circa la griglia di controllo ottenuta con la smart dust. La saggista investiga anche il Morgellons, la malattia causata da strutture biotecnologiche per cui i pazienti sono spesso ingiustamente bollati come psicotici”.

Rimaniamo nell’Impero di U.S.A.tana: l’ottimo Zen Gardner, in un editoriale che presto pubblicheremo, denuncia la spaventosa collusione dei meteorologi ufficiali con l’establishment militare, in particolare con la Raytheon, una delle maggiori industrie belliche del pianeta.

Pare che la Raytheon (il nome è una contaminatio tra inglese e greco e significa “raggio degli dei”. Quali “dei” intendono evocare i guerrafondai?) sia, in ultima istanza, controllata dal Vaticano. Contrariamente a chi scagiona la Chiesa di Roma dalle scelleratezze dei mondialisti o da chi si illude che essa possa costituire un baluardo contro la dittatura planetaria, siamo inclini a pensare che la “Santa sede”, almeno nel suo vertice ed in molti suoi tentacoli, sia l’anima nera della cospirazione globale. Pare attestarlo, tra le altre cose, una moneta coniata nel 1985. Sul dritto è effigiato il profilo dell’infernale pontefice Giovanni Paolo II, agente della C.I.A. sotto copertura. Sul verso, sopra la raffigurazione del planisfero, è istoriato un inconfondibile ed incongruo aereo che rilascia una densa scia chimica. Il conio è – lo ripetiamo - dell’ormai lontano 1985. Ogni commento è superflluo.


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giovedì 24 aprile 2014

Cisternino come Canneto di Caronia: divampano “misteriosi” incendi in Puglia

Incendi all’apparenza inspiegabili sono divampati nel mese di marzo a Cisternino in Puglia: i roghi, come quelli di Canneto, sono quasi sicuramente da addebitare a dispositivi che irradiano microonde. Gli esperimenti militari stanno conoscendo un salto di qualità? E’ interessante notare che il fenomeno si manifesta nel pomeriggio e ad intervalli regolari. Sono particolari che meritano di essere approfonditi e collocati in un idoneo contesto esplicativo.

Ricordiamo che la commissione incaricata di indagare sui roghi di Caronia fu smobilitata e che le apparecchiature installate in loco furono smantellate, non appena i tecnici accertarono il nesso tra i fatti ed operazioni di natura strategica.




Presenta delle fortissime analogie con quanto accadde qualche anno fa a Canneto di Caronia, nel Messinese, il fenomeno delle autocombustioni inspiegabili che hanno costretto negli ultimi giorni una famiglia di Cisternino, in provincia di Brindisi, a lasciare la propria abitazione, una villetta, di recente costruzione, in contrada Casalini nelle campagne della Valle d’Itria. Se ne dice convinto, il vicesindaco della cittadina pugliese, l’avvocato Vito Zizzi.

A prendere fuoco a partire dallo scorso 15 marzo, in vari punti della casa, sono stati un sacchetto di plastica contenente tappi di sughero, un contenitore di rifiuti, due tappeti, un sacchetto di cotone, quattro scatole di cartone contenenti bottiglie di vetro. Sei in tutto gli episodi. Ovviamente la famiglia di Biagio Bufano, 45 anni, è spaventata. Bufano ha dovuto trovare riparo in un’abitazione messa a disposizione da alcuni parenti.

Da quindici giorni, aiutato da amici e parenti, organizza delle ronde ed un monitoraggio continuo per individuare la causa dei roghi. L’uomo ha presentato un esposto alla Procura ed ai Carabinieri. Sono stati interessati anche la Prefettura, l’A.S.L., l’A.R.P.A., la Protezione civile regionale, l’amministrazione comunale, i Vigili del fuoco che in un caso sono anche dovuti intervenire sul posto.



Dopo qualche giorno di tregua, sabato pomeriggio si è verificato l’ultimo episodio, quando ormai la famiglia aveva lasciato l’abitazione. Tutti i mobili sono stati portati via e perfino le porte interne sono state scardinate per metterle al riparo da incendi più vasti che potrebbero danneggiarle. All’interno sono state lasciate solo alcune ‘esche’, punti in cui è stato sistemato materiale infiammabile, soprattutto plastica, in modo da verificare se le autocombustioni misteriose continueranno.

Il fenomeno di Cisternino “è praticamente uguale”, sottolinea Zizzi, a quello occorso a Canneto di Caronia, nel 2004. “Le analogie si riferiscono alle modalità con le quali si verificano i fatti; agli orari, sempre di pomeriggio dalle 16 alle 19; la periodicità, cioè ogni 48 ore. Come accadeva in Sicilia, molte volte non si sviluppa una fiamma, ma si avverte odore di plastica bruciata e questo sta avvenendo anche in abitazioni limitrofe”. […]

”Secondo me, delle cause c’erano – dice Zizzi – ma non sono state rese pubbliche. Visto che il fenomeno di Cisternino è praticamente uguale a quello di Caronia, crediamo che l’origine sia più o meno la stessa. Comunque siamo in una fase di accertamento”.

Nei giorni scorsi Bufano, insieme con il sindaco ed altri amministratori, è stato ricevuto dal Prefetto che ha suggerito un approfondimento di indagini ed ha garantito interessamento presso il corpo dei Vigili del fuoco per coadiuvare le azioni intraprese dall’amministrazione comunale e dalla stessa vittima per capire le cause. Nella casa sono state installate delle telecamere e dei rilevatori di fumo, ma finora non è stata individuata alcuna origine plausibile. “È stato interessato anche un ingegnere di un certo livello”, spiega Zizzi. Nei pressi della abitazione sorge, infatti, un’antenna della telefonia mobile.

Sul posto è intervenuto anche un tecnico dell’A.R.P.A. di Brindisi. ”Abbiamo avanzato un’ulteriore richiesta all’Agenzia per l’ambiente – conclude Zizzi – per monitorare la situazione almeno per 48 ore di seguito e di pomeriggio, visto che il fenomeno si verifica dalle 16 alle 20. Eseguire il monitoraggio solo di mattina non ha senso”.


Fonte: siciliainformazioni.com


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mercoledì 22 agosto 2012

Cinisi come Caronia?

Sit ei terra levis.

La cronaca di Ferragosto è stata funestata dalla notizia relativa ad un adolescente siciliano che è morto fulminato da una scarica elettrica proveniente, stando alle ricostruzioni ufficiali, da un microfono (vedi infra). La tragedia, che si è consumata a Cinisi, cittadina in provincia di Palermo, oltre a suscitare cordoglio, induce a riflettere sulla possibilità che non sia stato un incidente dovuto ai problemi di un impianto non a norma.

Ecco gli aspetti che inducono a nutrire delle perplessità.

- La Sicilia è, un po’ come tutta l’Italia, costellata di basi militari della N.A.T.O.: esercitazioni con l’impiego di apparati elettromagnetici potrebbero aver giocato il loro ruolo nel ferale evento.[1]
- Il M.U.O.S., l’abnorme centro radar al centro di tante proteste per l’impatto ambientale, ma soprattutto per le mortali emissioni di campi elettrodinamici, è prossimo all’implementazione.
- Gli episodi di Caronia (località in provincia di Messina) sono lì a dimostrare che esperimenti militari sono all’origine di fenomeni anomali (incendi improvvisi ed inspiegabili, malfunzionamenti di apparati elettrici ed elettronici, danni ad elettrodomestici… ). A Cannero di Caronia una commisione governativa ha potuto appurare che fasci di microonde hanno provocato combustioni ed altri incidenti.
- E’ il terzo giovane che muore folgorato nelle ultime settimane in provincia di Palermo: forse questi tre decessi non formano una sequenza casuale.

Cercheremo di approfondire.

E’ morto folgorato a diciannove anni, mentre stava cantando insieme con alcuni amici e parenti. E’ successo la notte di Ferragosto, poco prima della mezzanotte, a Cinisi, nel Palermitano. Giuseppe Canale, che era residente a Palermo in via Francesco Lucchini, una traversa di via Gustavo Roccella, stava trascorrendo la notte di Ferragosto insieme, con alcuni coetanei, in contrada Piano Cavoli nella casa al mare del nonno. La tragedia si è consumata intorno alle 23:30. Il ragazzo è stato colpito da una scarica elettrica emessa da un microfono che aveva nelle mani durante un’improvvisata esibizione canora al karaoke. Il giovane è stato trasportato all’ospedale di Partinico dove è morto per “arresto cardiocircolatorio”.

Dopo l’autopsia eseguita dal medico legale nell’ospedale di Partinico, la salma è stata riconsegnata ai familiari per i funerali. I Carabinieri della stazione di Carini hanno sequestrato l’intero impianto musicale da cui presumibilmente si è sprigionata la scarica elettrica mortale. Da una prima verifica eseguita dai militari con l’ausilio di tecnici specializzati dell’E.N.E.L., è stato accertato che l’impianto elettrico nella casa del nonno non era a norma. L’intero immobile è stato posto sotto sequestro. E’ il terzo giovane che perde la vita folgorato nelle ultime settimane in provincia di Palermo.

[1] Basi militari in Sicilia.

1. Sigonella [CT]. Principale base terrestre dell'U.S Navy nel Mediterraneo centrale, supporto logistico della Sesta flotta [circa 3.400 tra militari e civili statunitensi ]. Oltre ad unità della U.S. Navy , ospita diversi squadroni tattici dell'U.S.A.F.: elicotteri del tipo HC-4, caccia Tomcat F14 e A6 Intruder, gruppi di F-16 e F-111 equipaggiati con bombe nucleari del tipo B-43, da più di 100 kilotoni l'una.

2. Motta S. Anastasia [CT]. Stazione di telecomunicazioni U.S.A.

3 Caltagirone [CT]. Stazione di telecomunicazioni U.S.A.

4. Vizzini [CT]. Diversi depositi Usa. Nota: un sottufficiale dell'aereonautica militare ci ha scritto, precisando che non vi sono installazioni USA in questa base militare italiana.

5. Palermo Punta Raisi [aeroporto]. Base saltuaria dell'U.S.A.F.

6. Isola delle Femmine [PA]. Deposito munizioni U.S.A. e N.A.T.O.

7. Comiso [RG]. La base risulterebbe smantellata.

8. Marina di Marza [RG]. Stazione di telecomunicazioni U.S.A.

9. Augusta [SR]. Base della Sesta flotta e deposito munizioni.

10. Monte Lauro [SR]. Stazione di telecomunicazioni U.S.A.

11. Centuripe [EN]. Stazione di telecomunicazioni U.S.A.

12. Niscemi [CL]. Base del NavComTelSta [comunicazione U.S. Navy]; M.U.O.S.

13 Trapani : Base U.S.A.F. con copertura N.A.T.O.

14. Isola di Pantelleria [TP]: Centro telecomunicazioni U.S. Navy, base aerea e radar N.A.T.O.

15. Isola di Lampedusa [AG]: Base della Guardia costiera statunitense. Centro d'ascolto e di comunicazioni N.S.A.

Fonti: palermo.sicilia.it, kelebekler.com


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giovedì 15 settembre 2011

La N.A.S.A. colpisce ancora

La nasuta N.A.S.A., l’agenzia nazional-militare con patetiche ambizioni scientifiche, torna all’attacco con una mezza verità atta a coprire le operazioni di geo-ingegneria: il global warming, dovuto alle emissioni di gas serra, è stato un gigantesco abbaglio. L’ente così smentisce in primo luogo sé stesso e cestina centinaia di “studi” in cui si correlava l’aumento della concentrazione di CO2 nell’atmosfera ad un rialzo delle temperature del pianeta. Abbiamo sempre saputo che era un’accozzaglia di menzognere sciocchezze, ma alle idiozie ora subentrano subdole rivelazioni. Nuove analisi, infatti, attribuiscono al Sole le variazioni termiche: che la nostra stella influisca sul clima terrestre è assodato, ma l’oracolo della N.A.S.A. maschera le costanti e massicce operazioni militari di bio-geoingegneria, alias scie chmiche, da cui dipendono non cambiamenti, ma sconvolgimenti climatici: siccità prolungate e disastrose, alluvioni, pioggerelle velenose, grandinate distruttive, nebbie chimiche onnipresenti...

Certe verità parziali nocciono più delle bugie. L’obiettivo è chiaro: individuare un pretesto per continuare nelle attività chimico-biologiche ed elettromagnetiche nonché per proseguire con la campagna a favore della geoingegneria, biossido di carbonio o non biossido di carbonio, Sole o non Sole. La situazione reale è ben diversa da come la dipingono e la plasmano i media di regime e gli enti pseudo-scientifici: il pianeta è al collasso, a causa delle chemtrails e delle irradiazioni elettromagnetiche, in primis di microonde da cui dipende, ad esempio, la riduzione del fenomeno noto come escursione termica diurna, ossia la differenza di temperatura tra giorno e notte, discrepanza ormai assottigliatasi a tal punto che, in estate, si attesta sui due gradi.

Il cosiddetto “effetto serra” è quindi di natura prevalentemente artificiale: le microonde, irradiate da apparati militari come satelliti geostazionari e radar (si pensi al M.U.O.S. di Niscemi, Sicilia) ne sono una concausa, oltre alle attività clandestine di aerosol. Questo documento accademico dimostra come intercorra una stretta correlazione tra tecnologie satellitari di ultima generazione e la necessità di mantenere l'umidità atmosferica a bassi livelli percentuali. A pagina 8 della tesi di dottorato intitolata "Aumento della risoluzione spaziale per il sondaggio di temperatura ed umidità da satellite geostazionario mediante radiometria ad onde millimetriche e submillimetriche", infatti, si legge:

“Il grande vantaggio del telerilevamento alle microonde rispetto a quello infrarosso è da ricercarsi nel fatto che le idrometeore che costituiscono le nubi hanno generalmente dimensioni comparabili con le lunghezze d’onda infrarosse, portando quindi la radiazione IR rapidamente all’estinzione per fenomeni di scattering (sparpagliamento). Ciò comporta che in presenza di campi nuvolosi il telerilevamento IR sia in grado di osservare solamente gli strati superiori della nube, senza poter osservare gli strati sottostanti, mentre le MW (microonde) consentono di osservare anche le zone sottostanti la nube, giungendo fino alla superficie terrestre, almeno finché alle nubi non sia associata alcuna precipitazione. Questa è la caratteristica più importante che rende il telerilevamento alle microonde uno strumento molto utile per l’analisi meteorologica in condizione di cielo non chiaro.

Utilizzando invece le microonde (MW), nelle bande di assorbimento dell’O2 a 54 GHz (per la temperatura) e dell’H2O a 183 GHz (per l’umidità) si riesce, sia pure con risoluzione verticale ed orizzontale minore, ad eseguire il sondaggio anche in presenza di nube, almeno finché queste non siano associate a precipitazione. Alle frequenze elettromagnetiche nelle MW corrisponde, infatti, una lunghezza d’onda millimetrica che non interagisce in modo significativo con i costituenti delle nubi che sono generalmente di almeno un ordine di grandezza inferiore”.

A conclusione della nostra analisi, pubblichiamo le informazioni inerenti alla ritrattazione della N.A.S.A.

“Basta allarmismi: il riscaldamento globale non c’è (sic) più. Almeno questo è ciò che emerge dalle più dettagliate analisi dei dati satellitari della N.A.S.A. che, tra 2000 e 2011, non hanno più misurato un aumento delle temperature sulla superficie terrestre. I dati testimoniano che l’atmosfera terrestre disperde calore nello spazio in modo molto più efficiente, rispetto a quanto previsto da alcuni allarmistici modelli di previsione basati sui dati degli anni precedenti e che il biossido di carbonio mantiene (sic) molto meno calore del previsto.

Tra i dati e le previsioni c’è (sic) una differenza enorme, soprattutto sugli oceani: il climatologo Roy Spencer, coautore dello studio e ricercatore dell’Università dell’Alabama, insieme con Danny Braswell, ha spiegato che non bisogna lasciarsi andare a catastrofismi sul clima e che l’andamento termico mondiale è determinato da cicli naturali.

Lo studio è stato pubblicato sulla rivista ‘Remote Sensing‘ e si è avvalso dei dati della temperatura superficiale raccolti dall’Unità di ricerca sul clima di Hadley in Gran Bretagna. I dati relativi all'energia radiante sono stati raccolti dal C.E.R.E.S. (Clouds and Earth’s Radiant Energy System), strumento che si trova a bordo del satellite ‘Terra’ della N.A.S.A”.


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sabato 14 agosto 2010

Niscemi sotto la spada di Damocle del M.U.O.S.

Pubblichiamo un documentato articolo di Antonio Mazzeo sul sistema di telecomunicazioni satellitari denominato M.U.O.S. e giustamente ribattezzato l'apparato H.A.A.R.P. italiano.

Tenta di superare il lungo empasse il movimento di cittadini e associazioni che si battono contro l’installazione a Niscemi (Caltanissetta) del terminale terrestre del sistema di telecomunicazioni satellitari M.U.O.S. delle forze armate U.S.A. Sabato 12 giugno, alle ore 18.00, il Comitato NO M.U.O.S. di Niscemi, in collaborazione con la Campagna per la smilitarizzazione di Sigonella, ha indetto il convegno regionale dal titolo "Il M.U.O.S. e le onde elettromagnetiche: convivenza pacifica o conflitto" a cui sono state invitate le forze politiche, sociali e le istituzioni impegnate contro quello che è stato definito, a ragione, "l’EcoMuostro di Niscemi".

Il terminale di Niscemi sarà una delle quattro infrastrutture militari che assicureranno il funzionamento dell’ultima generazione della rete satellitare che collegherà tra loro i Centri di comando e controllo delle forze armate U.S.A., i centri logistici e gli oltre 18.000 terminali militari radio esistenti, i gruppi operativi in combattimento, i missili Cruise ed i velivoli senza pilota Global Hawk, buona parte dei quali destinati alla vicina base di Sigonella. Il sistema M.U.O.S. consentirà di propagare universalmente gli ordini di guerra, convenzionale e/o chimica, batteriologica e nucleare. Uno strumento di altissimo valore strategico, dunque, che si caratterizza per il suo violentissimo impatto ambientale. Sotto accusa ci sono, infatti, le pericolosissime onde elettromagnetiche che saranno emesse dalle tre grandi antenne circolari e dalle due torri radio del sistema satellitare che sorgerà all’interno della Riserva naturale “Sughereta di Niscemi”, Sito di Importanza Comunitaria (S.I.C.). Un progetto dissennato fortemente osteggiato dai cittadini e dagli amministratori di tre province (Caltanissetta, Ragusa e Catania) e di decine di comuni del sud-est della Sicilia.

I tecnici chiamati dal Comune di Niscemi ad analizzare lo studio per la valutazione d’incidenza ambientale presentata nel 2008 dalla Marina militare statunitense in vista dell’installazione del M.U.O.S., hanno evidenziato un impressionante numero di lacune ed omissioni del progetto, rilevando la scarsissima attenzione prestata dai militari statunitensi allo straordinario patrimonio ospitato in una delle più importanti riserve ecologiche siciliane. Per tutto questo, qualche mese fa, l’amministrazione comunale ha disposto l’annullamento in autotutela dell’autorizzazione ambientale rilasciata nel settembre 2008 per la costruzione del potente impianto a microonde e, congiuntamente ad altri enti locali, ha richiesto alla Regione Sicilia di porre il veto al M.U.O.S. in tutte le sedi istituzionali, nazionali ed internazionali. La risposta del presidente, Raffaele Lombardo, non si è fatta attendere. Dopo aver inviato a destra e manca comunicati di fuoco contro il programma satellitare, Lombardo si è fatto convincere dal ministro La Russa e dai generali del Pentagono sull’assoluta innocuità degli impianti M.U.O.S.

Successivamente ha avviato il pressing su sindaci e presidenti provinciali, invocandone la conversione ed il sostegno al megaprogetto militare a cui il Pentagono ha destinato 43 milioni di dollari (13 per la predisposizione dell’area riservata alla stazione terrestre e 30 per gli shelter e le attrezzature tecnologiche del sistema satellitare). Il governatore della Sicilia ha pure offerto contropartite e compensazioni per rendere più “digeribili” le microonde del M.U.O.S.: la possibile rimozione a medio termine delle 41 antenne già esistenti nella base dell’U.S. Navy di Niscemi, usate per le telecomunicazioni con i sottomarini nucleari; interventi finanziari per «valorizzare il richiamo del patrimonio naturalistico locale»; l’attivazione all’interno dell’ospedale Basarocco di Niscemi di un “centro di monitoraggio permanente” sui rischi alla salute delle emissioni elettromagnetiche. Sino ad oggi, la monetizzazione del rischio ambientale e militare è stata fermamente respinta dalle amministrazioni e dai cittadini, ma le lobbies pro-M.U.O.S. non demordono e promettono dure offensive contro i recalcitranti oppositori.

Un grande aiuto all’implementazione del programma militare potrebbe arrivare dal Decreto di riperimetrazione della Riserva “Sughereta”, approvato il 30 dicembre 2009 dall’Assessorato regionale Territorio ed Ambiente, che ha ridotto sia la superficie della riserva sia l’estensione delle aree classificate “zona A”, quelle cioè dove è vietato realizzare nuove costruzioni ed esercitare qualsiasi attività comportante trasformazione urbanistica ed edilizia del territorio e la realizzazione di elettrodotti, acquedotti, linee telefoniche ed impianti tecnologici a rete. Con la nuova classificazione, il territorio protetto è stato profondamente e pericolosamente frammentato.

Contro il decreto, che vede la firma del Dirigente generale del Dipartimento Regionale Territorio ed Ambiente, Rossana Interlandi (avvocata di origini niscemesi), è stato presentato ricorso al T.A.R. dal Comune di Niscemi, che si è visto stravolgere la regolamentazione di 32 particelle di terreno, tutte censite come bosco comunale. Nello specifico, 24 particelle, precedentemente ricadenti nella “zona A”, adesso si trovano completamente fuori dal perimetro della riserva, mentre altre 8 particelle, per una superficie complessiva di 28 ettari, sono state declassate dalla “zona A” alla “zona B” di pre-riserva. Va tuttavia rilevato che la riperimetrazione dell’area protetta era stata richiesta dallo stesso Comune, fattosi portatore delle istanze di alcuni proprietari di terreni all’interno della riserva, i quali lamentavano «un’eccessiva penalizzazione dei vincoli che impediscono l’incremento delle colture». Una scelta fortemente censurata da molti “No M.U.O.S.”, sia perché sul tema non risultano essere stati mai informati e/o consultati tecnici ed esperti in gestione ambientale né le organizzazioni ambientaliste locali e regionali, sia per l’inopportunità dei tempi prescelti per promuovere l’iter per ridisegnare il perimetro della riserva, data la spada di Damocle rappresentata dai paventati lavori di realizzazione delle infrastrutture M.U.O.S.

Al convegno regionale del 12 giugno, la Campagna per la smilitarizzazione di Sigonella sono state presentate le conclusioni di uno studio sulle possibili connessioni tra il programma M.U.O.S. e le cosiddette “guerre climatiche ed ambientali”. «Crediamo che, sino ad oggi, non sia stata data la giusta attenzione alle analogie esistenti tra il M.U.O.S. e il cosiddetto “H.A.A.R.P. - High Frequency Active Auroral Research Program”, il supersegreto Programma di Ricerca Attiva Aurorale con Alta Frequenza che, dal 1994, l’U.S. Air Force e la U.S. Navy portano avanti dalla base di Gakona (Alaska), 200 km a nord-est del Golfo del Principe Guglielmo», affermano i rappresentanti della Campagna. «In questa grande infrastruttura sono state installate centinaia di antenne che trasmettono in “banda bassa” (da 2,8 a 7 MegaHerz) e “banda alta” (da 7 fino 10 MegaHerz), cioè lo stesso range delle frequenze del M.U.O.S.

Stando al Pentagono, lo scopo di questa installazione sarebbe quello di studiare la ionosfera per migliorare le telecomunicazioni, ma sono numerosi gli scienziati che denunciano che, con il programma H.A.A.R.P., gli Stati Uniti, al di fuori di ogni controllo internazionale, stanno creando nuove armi geofisiche integrali che possono influenzare gli elementi naturali con onde radio ad alta frequenza». Oltre ad interferire sulle comunicazioni radio, televisive e radar, le antenne H.A.A.R.P. possono influenzare i circuiti elettrodinamici delle aurore, consistenti in una corrente naturale di elettricità che varia da 100 mila ad 1 milione di megawatt. In questo modo è possibile impiegare il vento solare per danneggiare i satelliti e le apparecchiature installate sui sistemi missilistici nemici.

Secondo il fisico indipendente Corrado Penna, da anni impegnato nel denunciare il controverso fenomeno delle scie chimiche, «è forte il sospetto che il sistema di antenne del M.U.O.S. possa servire anche per fini non dichiarati di modificazione ambientale in sinergia con il sistema H.A.A.R.P. dislocato in Alaska. La modificazione ambientale realizzata attraverso l’uso di forti campi elettromagnetici e scie chimiche è responsabile di alcuni disastri recenti. Sappiamo con certezza che queste tecnologie possono servire a causare terremoti o altri disastri naturali (siccità, uragani, inondazioni etc.), sia indirizzando le emissioni sul nucleo della terra (influendo così sul magnetismo terrestre), sia indirizzandole sulla ionosfera».


Fonte: Agoravox





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