Visualizzazione post con etichetta funghi. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta funghi. Mostra tutti i post

sabato 6 maggio 2017

Fungo Candida auris resistente ai farmaci: nuovo allarme negli Stati Uniti d’America

Pubblichiamo un articolo inerente all’allarme per la diffusione di un fungo resistente ai farmaci: sappiamo che funghi, batteri ed altri patogeni sono “inquilini” tipici dei carburanti avio [1], il tutto quindi, di là dal terrorismo psicologico dei medici statunitensi, si collega o si può collegare alle attività di biogeoingegneria clandestina, ossia all’impiego di combustibili per aviazione piuttosto pericolosi per la salute. Si noti che l’infezione micotica in oggetto trova il suo focolaio privilegiato negli ospedali, non solo per la carenza di igiene che affligge alcune strutture sanitarie, ma pure perché i degenti spesso, a cause di “terapie” debilitanti a base di cortisone, di vaccinazioni selvagge, di un’alimentazione inadeguata etc. hanno un sistema immunitario molto debole, vulnerabile all’attacco di batteri e miceti.



La Candida auris, nota anche col nome di superfungo per la sua resistenza ai farmaci, torna a far tremare gli Stati Uniti dove, senza mezzi termini, si evoca una ''minaccia globale per la salute''.

Negli ultimi mesi, a New York, sono stati registrati ben quarantaquattro casi di infezione da Candida auris resistente ai farmaci, nonché diciassette morti, anche se non è stato possibile verificare il legame diretto tra il decesso ed il superfungo.

Il superfungo Candida auris fu isolato per la prima volta nel 2009 nell'orecchio di un anziano giapponese ricoverato a Tokyo. Il patogeno poi dal Giappone si è diffuso anche in altri paesi come appunto gli Stati Uniti, dove il primo caso fu registrato 2013. Esposti sono soprattutto anziani e neonati. Il patogeno si insedia facilmente su attrezzature e strumenti usati in àmbito ospedaliero; entra in circolo nel sangue e causa infezioni sistemiche.

I medici statunitensi spiegano che la diffusione e l'infezione dovuta alla Candida auris spesso avviene proprio nei nosocomi fra persone che sono ricoverate da tempo. E’ necessario quindi promuovere la prevenzione all’interno degli ospedali: è opportuna un’accurata pulizia delle camere con prodotti specifici, l’isolamento dei soggetti colpiti fino alla guarigione e la decontaminazione cutanea con farmaci idonei.

[1] Colture microbiologiche nei carburanti per aviazione - Queste consistono in organismi viventi che si formano nell'interfaccia tra acqua e combustibile; sono incluse forme protozoiche, funghi e batteri. I funghi (vita vegetale) sono la forma biologica più dannosa perché facilitano il mantenimento in sospensione delle ruggini; tale forma inoltre si attacca alle superfici metalliche e non metalliche e può provocare danni ai sistemi di indicazione quantità. Se arriva al motore questa forma biologica favorisce enormemente l'impastamento degli organi di controllo del flusso, delle valvole, ecc.

Le colture si trovano generalmente ove si trovano delle sacche di combustibile stagnante con presenza di acqua. Quest'ultima è necessaria allo sviluppo delle forme microbiologiche nel combustibile; anche tracce di polveri metalliche favoriscono la crescita delle colture, ma l'acqua è l’elemento base. I microrganismi formatisi causano a loro volta gravi danni alle strutture metalliche a causa delle reazioni chimiche che insorgono tra gli acidi organici prodotti dalla coltura e alcune sostanze presenti nel carburante. Le contaminazioni microbiologiche vengono favorite da temperature e gradi di umidità più alti del normale (es. climi tropicali).

Fonti:

- Affariitaliani.it
- Corriere.it


Vietata la riproduzione - Tutti i diritti riservati.

Sponsorizza questo ed altri articoli con un tuo personale contributo. Aiutaci a mantenere aggiornato questo blog.


La guerra climatica in pillole

Le nubi che non ci sono più

Per una maggiore comprensione dei fenomeni legati alla guerra ambientale in corso, abbiamo realizzato l'Atlante dei cieli chimici.

Chi è Wasp? CLICCA QUI

CHEMTRAILS DATA

Range finder: come si sono svolti i fatti

mercoledì 24 giugno 2015

Come distruggere il pianeta in dieci facili mosse



Pubblichiamo un articolo dell’infaticabile e tenace attivista californiano Dane Wigington. Al testo abbiamo dato un titolo amaramente ironico.

Le attività di geoingegneria clandestina alias scie chimiche sono compiute tramite aerei civili ogni giorno in tutto il pianeta. Ogni nostro respiro contiene microscopiche particelle tossiche.

1. Le nanoparticelle sono così piccole che penetrano direttamente attraverso il rivestimento dei polmoni ed entrano nel flusso sanguigno. Nel sangue possono aderire alle cellule ricettrici, per danneggiare lentamente le funzioni biologiche ed il sistema immunitario. Le particelle sono anche un “humus” per la proliferazione di spore fungine. Recenti studi affermano che il 70% dell’estinzione degli animali è collegata ad infezioni fungine.

2. Gli strati protettivi dell’atmosfera, più precisamente lo strato di ozono e la ionosfera, sono saturati dal nanoparticolato. Questo rende la vita di TUTTI, sul pianeta Terra, esposta a livelli pericolosi di radiazioni. I livelli di UV sono già aumentati drammaticamente in tutto il mondo. La Monsanto ha progettato colture resistenti ai raggi UV.

3. L’aviodispersione illegale è un importante fattore che contribuisce all’“emergenza planetaria climatica”, un problema che oggi affligge soprattutto la Siberia orientale: ci riferiamo al massiccio rilascio di metano dal fondale marino.

4. Le irrorazioni alterano le correnti atmosferiche e quelle oceaniche: ora, ad esempio, acqua tiepida proveniente dall’Oceano Atlantico lambisce la regione artica.

5. Il nanoparticolato diminuisce e disperde le precipitazioni. L’eccesso di nuclei di condensazione provoca goccioline di umidità che faticano ad aderire a questi nuclei e quindi le stille non si aggregano e non cadono come precipitazione, ma continuano a migrare in forma di nuvolosità artificiale. Tempeste artificiali di neve, frutto dell’ingegneria meteorologica, stanno scatenando il caos in tutto il mondo con drastici sbalzi di temperatura in brevi lassi di tempo.

6. La continua dispersione di aerosol provoca un “oscuramento globale” su vasta scala. I dati attuali mostrano un 20-30% in meno di raggi solari che raggiungono la Terra rispetto a qualche decennio fa. Statisticamente il 98% della popolazione degli Stati Uniti accusa carenze di vitamina D.

7. Le particelle diffuse sono spesso materiali “di rifrazione della luce”. Questo altera lo spettro luminoso con ripercussioni deleterie su tutte le forme di vita vegetali ed animali.

8. L’aria, il suolo e l’acqua sono avvelenati tutti i giorni dalle ricadute chimiche.

9. L’alluminio oggi “biodisponibile” in quasi ogni goccia di pioggia è molto dannoso per la flora. Quando gli organismi vegetali rilevano la contaminazione, riducono l’assorbimento dei nutrienti dal terreno per proteggere il loro D.N.A.: ecco perché le piante sono sempre più deboli e vulnerabili ai parassiti. La Monsanto ha già brevettato sementi in grado di resistere all’accumulo di alluminio nel terreno.

10. La geoingegneria clandestina è all’origine della sesta grande estinzione sul nostro pianeta. Le perdite sono pressappoco nell’ordine di 200 specie di piante ed animali al giorno. Si tratta di una cifra di circa 10.000 volte superiore a quella dovuta alla “variabilità naturale”.

Fonte: geoengineering.org


Vietata la riproduzione - Tutti i diritti riservati.

Sponsorizza questo ed altri articoli con un tuo personale contributo. Aiutaci a mantenere aggiornato questo blog.

La guerra climatica in pillole

Le nubi che non ci sono più

Per una maggiore comprensione dei fenomeni legati alla guerra ambientale in corso, abbiamo realizzato l'Atlante dei cieli chimici.

Chi è Wasp? CLICCA QUI

CHEMTRAILS DATA

Range finder: come si sono svolti i fatti

mercoledì 30 aprile 2014

Colonie di batteri killer nei carburanti avio: la contaminazione arriva dal cielo

Negli ultimi anni sono spesso assurte agli onori della cronaca notizie in merito alla contaminazione batterica di alimenti, frutta, verdura ed acqua potabile. Non sono rari i casi di infezioni e setticemie, in alcuni casi letali, cagionate dal micidiale batterio killer che fa strage di malati nelle corsie degli ospedali. Fatto è che il numero di casi di pazienti deceduti a causa di infezioni batteriche è lievitato di pari passo con la sempre maggiore presenza, nei nostri cieli, di aerei impegnati nelle operazioni di geoingegneria clandestina. Coincidenza? Forse...



Pseudomonas aeruginosa: che cos'è

Famiglia Pseudomonadaceae - Bacillo gram-negativo asporigeno aerobio mobile comune saprofita di cute e mucose dell'uomo. Può provocare diverse malattie anche molto gravi tra cui lesioni cancrenose, congiuntiviti purulente, riniti laringotracheobronchiti stenosanti nel lattante, broncopolmoniti, uretriti, cistiti, meningiti purulente, sepsi endocarditi.

Il termine aeruginosa deriva dalla piocianina ovvero pigmento fluorescente di colore blu-verde prodotto da molti, ma non tutti, ceppi. Come altri pseudomonas, lo Pseudomonas aeruginosa cresce bene in molti ambienti umidi con nutrienti limitati. Riscontrato nel suolo, nell'acqua e nelle piante, può essere anche un normale commensale degli uomini e degli animali. La colonizzazione dell'uomo ha di solito luogo in sedi umide, come il perineo, il canale uditivo, le ascelle ed il canale alimentare distale. Si trova comunemente nei carburanti avio, negli aeratori dei rubinetti, nei sifoni, nelle macchine del ghiaccio, nei surgelati, nei sistemi di condizionamento dell'aria, nei bagni, nelle stanze e nelle cucine degli ospedali. Può diventare un problema particolare quando contamina farmaci o strumenti medici mantenuti in un ambiente umido, come ventilatori, endoscopi, strumenti per il monitoraggio della pressione. Può resistere a molti disinfettanti ed è resistente a una vasta gamma di agenti antimicrobici. Nell'ambiente non ospedaliero le infezioni sono state correlate alla crescita in piscine, soluzioni per lenti a contatto e tubi dei termosifoni.

Pseudomonas aeruginosa: i suoi effetti sulla salute umana

Negli anni recenti, lo Pseudomonas aeruginosa ha rappresentato la quarta causa di batteriemia primitiva nosocomiale da gram-negativi ed il quarto patogeno nosocomiale più frequentemente isolato, avendo causato in tutto il mondo circa il 10% di tutte le infezioni acquisite in ospedale.

Le infezioni più frequenti causate da Pseudomonas aeruginosa comprendono le seguenti:

• la batteriemia nosocomiale, ossia contratta negli ospedali
• la polmonite nosocomiale
• le infezioni nosocomiali delle vie urinarie
• l'infezione della ferita chirurgica
• l'endocardite correlata, all'abuso endovenoso di droghe oppure al posizionamento di valvole cardiache artificiali
• l'infezione respiratoria associata a fibrosi cistica
• l'otite esterna (fra cui l'otite esterna "maligna")
• la cheratite corneale
• osteomielite spinale in persone dedite all'eroina
• casi di meningite o ascesso cerebrale.

Pseudomonas aeruginosa: dove e come prolifera

Il batterio Pseudomonas aeruginosa è spesso preliminarmente identificato dal suo aspetto perlescente e dall'odore sgradevole di tortilla di mais calda o di ratto maschio. L'identificazione clinica definitiva di Pseudomonas aeruginosa spesso implica individuare la produzione di pyocyanina e fluoresceina, così come la sua capacità di crescere a 42° Celsius. Lo Pseudomonas aeruginosa è capace di formare colonie nel carburante avio, dove è conosciuto come un microrganismo-idrocarburo e determina corrosione microbica. Crea depositi blu-verde scuro, a volte impropriamente chiamati "alghe" a causa del loro aspetto. Colonie di Pseudomonas aeruginosa sono state pure identificate sulla stazione spaziale internazionale ove si è osservato che questo batterio si avvantaggia dell'assenza di gravità.

Lo Pseudomonas aeruginosa non è comunque l'unico patogeno proliferante nei carburanti avio. Infatti l'arricchimento di campioni di coltura con carburante per aerei ha comportato l'isolamento di cinque batteri (Pseudomonas aeruginosa, Micrococcus luteus, Corynebacterium, Flavobacterium rigense, Bacillus subtilis), tre lieviti (Rhodotorula, Candida tropicalis, Saccharomyces) e due muffe (Aspergillus niger, Penicillium). Campioni di carburante avio sottoposti a test hanno subìto degradazione ad opera del batterio Pseudomonas aeruginosa in quattordici giorni. Si sono verificate risposte differenziali di crescita da parte dei ceppi di dodecano, benzene, toluene e naftalene, mentre la crescita non è stata favorita da esano e cicloesano.



Pseudomonas aeruginosa: la prevenzione

Il sorvolo a bassa quota di migliaia di aerei civili e militari e la conseguente contaminazione delle principali fonti d'acqua potabile ha una correlazione diretta con l'impennata di infezioni batteriche e fungine? Noi pensiamo di sì. In ogni caso consigliamo una più attenta profilassi, poiché questo patogeno è potenzialmente letale ed aggredisce facilmente, divendo sistemico, gli organismi con sistema immunitario compromesso, come nei pazienti trattati con farmaci cortisonici.

• Sostituite frequentemente il vostro asciugamani con uno pulito. Non usatelo, se questo presenta lo sgradevole odore della tortilla di mais. Quasi certamente le colonie di Psudomonas aeruginosa stanno proliferando!
• Disinfettate accuratamente tutti gli oggetti che vengono a contatto con il viso ed in particolar modo occhi ed orecchie. Non portate al volto un asciugamani umido.
• Fate in modo che l'ambiente in cui soggiornate non superi i 20° centigradi.
• Usate un deumidificatore d'ambiente.
• Sterilizzate e depurate l'acqua da bere con metodi idonei (filtri ai carboni attivi e luce U.V.).
• Evitate di frequentare le piscine pubbliche situate all'aperto. Queste presentano immancabilmente colonie di Pseudomonas aeruginosa.
• Se proprio decidete di usare le lenti a contatto in sostituzione degli occhiali, assicuratevi che esse siano sempre disinfettate in modo accurato.


Riferimenti:

1. ^ Ryan KJ; Ray CG (editors) (2004). Sherris Medical Microbiology, 4th ed., McGraw Hill. ISBN
0838585299.
2. ^ Iglewski BH (1996). Pseudomonas. In: Baron's Medical Microbiology (Barron S et al, eds.),
4th ed., Univ of Texas Medical Branch. (via NCBI Bookshelf) ISBN 0-9631172-1-1.
3. ^ Todar's Online Textbook of Bacteriology.
4. ^ Degradation of aviation fuel by microorganisms isolated from tropical polluted soils, African Journals Online (AE Omotayo, OA Efetie, G Oyetibo, MO Ilori, OO Amund).

Articoli correlati:

- Filamenti aviodispersi: ulteriori conferme che le compagnie civili sono all'origine dell'inquinamento della biosfera, 2014
- Pseudomonas syringae: il batterio dei nubifragi artificiali, 2010
- Scie chimiche e piscine (articolo del Dottor Roberto Benassai), 2008

Adattamento e traduzione a cura di Tanker Enemy. Riproduzione consentita previa citazione della fonte e del link originale.


Sponsorizza questo ed altri articoli su Facebook. Contribuisci ora!


La guerra climatica in pillole

Le nubi che non ci sono più

Per una maggiore comprensione dei fenomeni legati alla guerra ambientale in corso, abbiamo realizzato l'Atlante dei cieli chimici.

Chi è Wasp? CLICCA QUI

CHEMTRAILS DATA

Range finder: come si sono svolti i fatti

martedì 31 agosto 2010

Un fungo tossico sospettato di aver provocato più di quattrocento decessi in Cina

Pubblichiamo un articolo che ci è stato segnalato dal gentilissimo Dottor Gianni Ginatta. La cronaca dà conto della morte di quattrocento persone a causa di un fungo edule. La presenza di alte concentrazioni di bario nelle vittime, decedute in seguito ad un arresto cardiaco, ci induce a ritenere che, se non si è trattato di contaminazione di tipo industriale, le scie chimiche, contenenti, tra gli altri veleni, il bario, possano essere sul banco degli imputati.

Si sospetta un piccolo fungo bianco tossico come causa di oltre 400 decessi segnalati nella provincia dello Yunnan (Cina) negli ultimi trent'anni. Il fenomeno è chiamato "Causa di morte sconosciuta nello Yunnan" ed è analizzato nel numero di luglio della rivista "Science".

Gli scienziati hanno appurato che il fungo è stato trovato nelle case di persone che erano morte a causa di un improvviso arresto cardiaco nel 2008, ha riferito la B.B.C.

“Science Magazine” ha riferito che i decessi in genere si sono verificati durante la stagione delle piogge tra giugno ed agosto. La provincia dello Yunnan è conosciuta per i suoi funghi selvatici. Secondo Yunnantourism.com, ci sono oltre seicento specie di funghi commestibili che si possono raccogliere nella provincia.

Alla conclusione di un'indagine quinquennale, il cinese Centro per il controllo e la prevenzione delle malattie ha dichiarato che il piccolo fungo bianco pare essere all'origine delle morti. Secondo la B.B.C., tuttavia, gli scienziati, esaminando le tossine del fungo, hanno assodato che esse non sono letali. Lo scienziato Robert Fontaine del C.D.C., un epidemiologo che ha agito come consulente senior per l'équipe di ricercatori, ha asserito che egli ritiene che la tossina del fungo abbia colpito persone "vulnerabili" rispetto al resto della popolazione.

[...] In molte delle vittime sono stati trovati elevati livelli di bario, un metallo pesante accumulatosi nel terreno che può essere incorporato nei funghi quando crescono.

E' in corso una campagna per avvisare la popolazione locale del pericolo, invitandola a non consumare i funghi in oggetto. Quest'anno non sono stati segnalati decessi.



Ti è piaciuto l'articolo? Vota Ok oppure No. Grazie Mille!Puoi votare le mie notizie anche in questa pagina.


Chi è Wasp? CLICCA QUI

CHEMTRAILS DATA

Range finder: come si sono svolti i fatti

venerdì 25 giugno 2010

La morte della vegetazione

"Quando l'ultimo albero sarà stato abbattuto, l'ultimo fiume avvelenato, l'ultimo pesce pescato, vi accorgerete che non si può mangiare il denaro." (Piede di Corvo, esponente dei Nativi americani)

Alberi, arbusti ed ortaggi, secondo numerose testimonianze, sono sempre più spesso colpiti dalla clorosi, ossia dal progressivo ingiallimento degli organi verdi, in seguito a distruzione o mancata formazione della clorofilla. La clorosi può essere provocata da condizioni climatiche sfavorevoli, da attacchi di parassiti, da penuria o eccesso di elementi e composti chimici nel suolo. Tipica è la clorosi da ferro, dovuta ad un terreno molto calcareo che rende difficile l'assorbimento del ferro per opera della pianta.

Vari fattori concorrono a danneggiare la vegetazione: le condizioni meteorologiche avverse, i funghi ed il cambiamento delle condizioni pedologiche sono tutti aspetti riconducibili alle scie chimiche o esacerbati dalle criminali attività di irrorazione. Si aggiunga che, come nota il biologo Michael Castle, le chemtrails hanno portato sull'orlo dell'estinzione il Rizobio (Rhizobium), genere di batteri aerobi che vivono in simbiosi con le radici delle Leguminose, in caratteristici tubercoli che la pianta forma come prima reazione all'aggressione batterica. I rizobi sono capaci di fissare l'azoto atmosferico, trasformandolo in sostanza organica che si accumula nei tubercoli stessi. Sullo sfruttamento di questo fenomeno, è basata la pratica economica del sovescio, l'interramento di piante erbacee, ricche di composti azotati (di solito trifoglio, fava, lupino, veccia) allo scopo di rendere fertile il terreno e per migliorarne le caratteristiche chimico-fisiche (PH, compattezza, permeabilità e popolazione della microflora utile).

E' dunque compromesso il ciclo dell'azoto, inoltre i terreni sono resi improduttivi dal carbonato di calcio, un composto peculiare delle scie chimiche. Il carbonato di calcio (CaCO3) è un costituente del calcio, delle concrezioni calcaree, della pietra da calce, ma è ricavabile anche artificialmente ed usato in varie industrie. E' un sale pochissimo solubile in acqua, ma abbastanza solubile in presenza di biossido di carbonio in seguito alla formazione di bicarbonato. Questa reazione reversibile è molto importante nel ciclo geochimico del calcio. Essa dà luogo anche, nel caso di acqua ad elevata durezza temporanea, alla formazione di incrostazioni in tubi e caldaie.

I suoli calcarei sono inadatti all'agricoltura: principale difetto dei terreni calcarei consiste nella ridotta fertilità a causa dell'immobilizzazione di alcuni elementi nutritivi. Tale difetto è lieve nei terreni moderatamente calcarei, mentre si manifesta in modo più intenso al di sopra di PH 8. Poche colture manifestano tutta la loro potenzialità produttiva in questo tipo di terreno.

L'assottigliamento dell'humus, dilavato dalle piogge, fenomeno collegato al generale depauperamento floro-faunistico dell'ambiente boschivo, priva le piante di un fondamentale substrato nutritivo ed espone la vegetazione, sempre più vulnerabile, agli attacchi di parassiti ed ai capricci delle intemperie.

La desertificazione e la crisi agricola sono dietro l'angolo.

Fonti:

Michael Castle, La metodica distruzione della Terra, 2009
Enciclopedie delle Scienze, Milano, 2005, s.v. calcio, rizobio, sovescio
.




Ti è piaciuto l'articolo? Vota Ok oppure No. Grazie Mille!Puoi votare le mie notizie anche in questa pagina.


Chi è Wasp? CLICCA QUI

CHEMTRAILS DATA

Range finder: come si sono svolti i fatti

domenica 13 giugno 2010

Un batterio uccide i kiwi italiani (articolo di Luca Zanini)

Le scie chimico-biologiche distruggono le coltivazioni di kiwi nel Lazio

Un batterio sta compromettendo le coltivazioni di kiwi nel Lazio. Il problema si inquadra nella crisi agricola che ha colpito ampie aeree cerealicole ed ortofrutticole negli Stati Uniti meridionali ed in California: imprenditori agricoli ed agronomi si arrovellano per tentare di comprendere le cause del fenomeno e soprattutto per arginare i danni, ma, senza tema di smentita, possiamo affermare che le scie chimico-biologiche sono all'origine della batteriosi che ha aggredito i kiwi. Infatti, "sul banco degli imputati è lo Pseudomonas syringae pv. actinidiae, il microrganismo che provoca la «Batteriosi del Kiwi», un cancro batterico che conduce a morte la pianta." Non è forse lo Pseudomonas syringae uno degli "ingredienti" tipici delle chemtrails? Sarà ora che gli agricoltori (e non solo loro) si sveglino, se non vogliono perdere interi raccolti e finire in rovina.

Ringraziamo l'amico Luka78 per la segnalazione.


CISTERNA DI LATINA - «Se la strage delle palme ad opera del punteruolo rosso vi ha impressionato, aspettate di vedere che cosa sta facendo la batteriosi ai nostri kiwi». Cisterna di Latina, 50 chilometri a Sud di Roma. Siamo nella «piccola Nuova Zelanda», come l'hanno ribattezzata gli esperti di agricoltura: nelle verdi campagne che vanno da Cori al mare si coltivano i migliori kiwi d'Italia. E' una produzione da record, ora minacciata dal cancro dell'actinidia. L'Italia è il primo produttore di kiwi dell'emisfero Nord (dopo la Cina, paese d'origine del prezioso frutto), seguita dalla stessa Nuova Zelanda, terra dove l'actinidia è considerata un bene nazionale. Il Lazio è terzo in classifica con novemila ettari a kiwi, di cui settemila dalla periferia sud della Capitale fino ai frutteti intorno a Cisterna, l' area più importante dell'emisfero. Sono a rischio oltre 1 milione e cinquecentomila tonnellate di prodotto.

TRENT'ANNI DI FATICHE - Sarà un raccolto da crisi quello del prossimo autunno (si va fino alla terza settimana di novembre): un danno di milioni di euro per quello che è uno dei migliori kiwi sul mercato: il «kiwi Latino», premiato nel 2004 con l'attribuzione dell'I.g.p. europea. Trent'anni dopo il primo impianto di quello che sarebbe divenuto lo «smeraldo dolce» dell'Agro Pontino, sotto i pergolati ombreggiati da grandi foglie tonde, si aggirano preoccupati gli agricoltori di Latina: un microrganismo sta distruggendo gran parte delle produzioni della provincia. Era il 1973 quando, in frazione Borgo Flora, Aldo Lepidio e Renato Campoli avviarono le prime colture della varietà Actinidia Hayward, tuttora la più diffusa.

IL GIALLO E IL VERDE - Sul kiwi giallo - che nella provincia di Latina è coltivato su circa 900 ettari - la batteriosi si è sviluppata su circa il 90% della produzione. Tant'è che circa il 40% degli impianti di questa varietà sarebbe già stao estirpato o tagliato, unico modo di contrastare la batteriosi. «Siamo davvero preoccupati - dichiara Alfio Lepidio, erede dei primi coltivatori di kiwi del Lazio - Anche sulla varietà verde ci sono segnali allarmanti. Le foglie si presentano con macchie circolari nere e tendono ad accartocciarsi su sé stesse». Soltanto in provincia di Latina, i danni ammontavano, a metà maggio, a 60 milioni di euro; colpito l'80% delle piante di varietà Gold, su un'area infettata di circa 400 ettari.


IL KILLER SILENZIOSO - Sul banco degli imputati lo Pseudomonas syringae pv. actinidiae, il microrganismo che causa la «Batteriosi del Kiwi», un cancro batterico che conduce a morte la pianta, una patologia grave - in poco tempo la pianta può morire - di cui non sarebbe stata chiarita la provenienza e per la quale, al momento, non sarebbe stata individuata alcuna cura. Il problema sembrerebbe legato all'importazione dello «Jin Tao» (il kiwi giallo di origine neozelandese), ma l'infezione - come si è visto - non riguarda più solo i kiwi gialli. Secondo la Coldiretti, il kiwi «rischia di scomparire» sia dalla provincia di Latina sia da quella di Roma, «se non si individua al più presto una strategia medica». Nella sola area della capitale si potrebbero perdere circa 340mila tonnellate di kiwi (è una delle aree a maggior resa per ettaro).

FOCOLAI A MACCHIA DI LEOPARDO - David Granieri e Vito Tizzano, rispettivamente direttore e presidente della Coldiretti Roma, sottolineano la diffusione dell'epidemia: «Stiamo assistendo ad una crescita dei focolai - spiegano - dato che la patologia si sta diffondendo a macchia di leopardo, dal kiwi giallo a quello verde». Mercoledì 9 giugno, a Latina, si è tenuto un vertice tra istituzioni e produttori per tentare di dar vita ad un tavolo tecnico di concertazione per individuare le strategie di cura nonché le iniziative politiche al fine di reperire i fondi necessari a coprire i danni. Giovedì 10 è in programma a Roma, presso il C.R.A. (Centro di ricerca per la frutticoltura) un seminario sulla batteriosi, ma è ormai da quasi un mese che si tengono incontri tra associazioni di produttori, Coldiretti, Istituto di patologia vegetale dell'Università di Roma e la Regione Lazio, rappresentata da Roberto Ottaviani, nuovo direttore vicario del servizio fitosanitario regionale.

LAVORATORI A RISCHIO - Pesanti le conseguenze sul fronte occupazionale: da Roma a Latina. Il 30 per cento della produzione nazionale è «Made in Lazio», con un totale di circa 1,5 milioni di tonnellate raccolte, di cui 340mila a Roma, oltre 1 milione a Latina e 105 mila a Viterbo. Decine di aziende e centinaia di lavoratori rischiano la bancarotta, anche perché, nel Lazio, Castelli Romani e Pianura Pontina sono diventati un luogo ideale di coltivazione e non solo per le caratteristiche del terreno di origine vulcanica. Pesa una fortuita casualità climatica. Le stagioni dei campi, intorno a Latina, sono esattamente le stesse di quelle delle coltivazioni dei kiwi in Nuova Zelanda, solo che sono al contrario: il nostro novembre è la loro primavera. Così, quando a Sud di Auckland curano l' impollinazione, qui si raccoglie il miglior prodotto d' Europa; quando per i Neozelandesi è inverno, qui i frutti crescono a grappoli sotto il largo fogliame. «Mio padre - racconta Alfio Lepidio camminando tra i filari - cominciò con poco più di un ettaro. Oggi ne abbiamo 70 di proprietà, ma commercializziamo 70 mila quintali raccolti su oltre 200 ettari ed esportiamo in Russia, India, U.S.A. ed Australia. La crisi da batteriosi potrebbe metterci in ginocchio». Gli agricoltori sono tutti preoccupati, «ma confidiamo nella ricerca perché, al momento, non ci sono prodotti idonei a fermare il batterio».

VIAGRA VERDE - Il consumo di kiwi in Italia, a fronte di una riduzione generale dell'acquisto di frutta, è tra i pochi a non aver subito flessioni. Al contrario, negli ultimi anni è cresciuto, anche grazie alla sua fama di frutto salutare: oltre ad un elevato contenuto di vitamina C (85 mg per 100 g) e ad un rapporto ottimale sodio/potassio, contiene actinidina - enzima che rende digeribili le carni - vitamine A ed E, potassio, magnesio e perfino arginina, un potente vasodilatatore. Secondo uno studio statunitense, le percentuali di arginina nel frutto sono così elevate da farne un vero e proprio «viagra verde».


Fonte: corriere.it





Ti è piaciuto l'articolo? Vota Ok oppure No. Grazie Mille!Puoi votare le mie notizie anche in questa pagina.

Chi è Wasp? CLICCA QUI

CHEMTRAILS DATA

Range finder: come si sono svolti i fatti

mercoledì 9 giugno 2010

Una misteriosa "piaga" sta distruggendo centinaia di ettari coltivati

Pubblichiamo un articolo sui danni che un misterioso "aggressore" (un fungo?) sta determinando alle colture cerealicole ed ortofrutticole negli Stati Uniti meridionali. E’ palese che l’inquietante fenomeno è, come correttamente osservano quasi tutti i lettori che hanno commentato la cronaca, una diretta conseguenza delle scie chimiche. Assistiamo ad una deliberata, criminale distruzione delle risorse agricole, secondo gli obiettivi indicati, ad esempio, nelle infami "Georgia guidestones". Devastare l’ambiente, affamare la popolazione e ridurne drasticamente il numero sono gli scopi perseguiti con successo: come sempre le chemtrails sono l’arma letale numero uno. Crisi agricola, carestie, assalti ai supermercati, penuria di viveri... sono scenari di un futuro non lontano?



I fatti: puntini sembrano "bruciare" le foglie; l'area interessata si trova nelle contee di Tipton e Shelby; gli agricoltori temono di perdere il loro intero raccolto.

Memphis, 6 giugno 2010. Un mistero riguarda le aziende agricole del MidSouth (regione del Mississippi).

Qualcosa sta uccidendo le colture, gli alberi, anche le erbacce e nessuno riesce a spiegare il perché. Gli agricoltori sono preoccupati per i loro raccolti che rischiano di essere distrutti da una "peste" misteriosa. [...] Piccoli punti sembrano aver bruciato le foglie di tutti i tipi di piante; essi appaiono diversi a seconda della pianta. Sugli steli e le foglie del mais, i puntini sembrano trasformarsi in grumi bianchi al centro. In altre piante, una polvere bianca macchia le foglie e poi le distrugge.

"Abbiamo trovato queste macchie su tutte le erbe, i fiori, sugli alberi di prugne, sulle erbacce", ha affermato Toni Holt, agricoltore biologico "E 'apparentemente su tutto".[...] A meno di dieci miglia dalle colture di Holt, la "piaga" potrebbe colpire centinaia di ettari di mais nelle fattorie Wilder.

Il primo pensiero è stato che un nuovo parassita o insetto stia provocando questi danni che sono identici nelle aziende biologiche come in quelle che usano insetticidi ed anticrittogamici. Holt ha anche trovato dei pulcini morti nei nidi.

"Siamo preoccupati per questo. Non sappiamo se la morte dei nidiacei sia connessa con i danni alle colture, ma è allarmante", ha detto Holt. "Abbiamo cavalli, siamo preoccupati per i cavalli. Abbiamo polli. Vendiamo le nostri uova al mercato."

Gli agricoltori che abbiamo interpellato sono convinti che qualcosa nell'aria ha causato questo disastro. Stanno chiedendo all'U.S.D.A. (Dipartimento dell’agricoltura degli Stati Uniti, n.d.t.) e ad altri esperti di esaminare il problema.

Fonte: wreg.com



Bookmark and Share




Ti è piaciuto l'articolo? Vota Ok oppure No. Grazie Mille!Puoi votare le mie notizie anche in questa pagina.

Chi è Wasp? CLICCA QUI

CHEMTRAILS DATA

Range finder: come si sono svolti i fatti

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...