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domenica 19 giugno 2022

La siccità è per sempre

Non conosciamo mai il valore dell’acqua finché il pozzo non si prosciuga. (Thomas Fuller)

In foto: nebbia chimica di ricaduta (per gentile concessione di Bepy93)

Nelle due mappe di sat24 (una è delle 5:40, l'altra delle 8:40 del 19 giugno 2022) potete osservare la nebbia di ricaduta che - all'alba - è molto densa, mentre nelle prime ore della mattinata comincia un po’ a dissolversi, lasciando lo spazio ad un cielo sgombro da nubi, di colore celeste pallido, tinta dovuta alla dispersione di nanopolveri metalliche e carbonato di calcio. I metalli e metalloidi in questione sono circa sedici (16) e ne fu appurata la presenza alcuni anni fa, tramite analisi di laboratorio eseguite sui carburanti avio Jet A-1 ed all'uscita dei turbofan. Questi esami furono condotti in Svizzera, “annusando” i gas di scarico con strumenti specifici, dalla scienziata elvetica Ulrike Lohmann, specializzata in nefologia, ossia studio delle nuvole.
A che cosa serve questa caligine e come si forma tutte le notti? Indovinate? Con gli aerei (in gran parte civili). Ricordiamo che, dalle 23 alle 5 del mattino i decolli e gli atterraggi sono vietati ma, guarda caso, questa regola è bellamente ignorata. Così ci sono persone che, a distanza di oltre vent'anni, si illudono ancora che quelle giornate "di bel tempo" siano naturali. Non lo sono affatto! La nebbia di ricaduta impedisce le precipitazioni poiché ostacola la formazione di nubi che, con l’aumento dei valori termici, dovrebbero essere numerose in cielo. Tuttavia non si vedono, poiché la bruma prosciugante ed elettroconduttiva, oltre a determinare un anomalo incremento delle temperature, riduce l'umidità atmosferica e non permette la formazione di nuvole che potrebbero portare un po’ di pioggia.

I cambiamenti climatici da CO2 sono una mera copertura, mentre gli sconvolgimenti meteorologici sono causati dalla geoingegneria clandestina. Intanto la siccità avanza inesorabile e l’esecutivo sta già elaborando un piano per affrontare questa nuova “emergenza”, privatizzando l'acqua, che diventerà un bene di lusso. Potremmo concludere in questo modo: chi non è morto per i “vaccini”, rischia di morire di fame e di sete.

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martedì 13 febbraio 2018

Alluminio nei carburanti per aviazione: è in atto un genocidio


Tutto quel che è in cielo, cade in terra.

Tonnellate di elementi tossici e, tra questi, l'alluminio, senza dubbio presente nei carburanti avio, sono deliberatamente disperse in atmosfera da migliaia di velivoli ogni giorno e ricadono al suolo sotto forma di foschia. Le conseguenze per la salute umana sono giocoforza drammatiche. L'alluminio è un metallo impiegato nel Jet fuel per scopi strategici. Inoltre aumenta l'efficienza della combustione, come evidenziato in uno studio [1] della Penn State University, poi sviluppato dalla Marina Statunitense nonché dalla N.A.S.A.

Purtroppo per noi l'alluminio danneggia il sistema immunitario e distrugge i neuroni, provocando demenza, tanto che negli ultimi dieci anni sono raddoppiati i casi di Alzheimer, anche in soggetti giovani. Le nanoparticelle additivate ai carburanti per aviazione penetrano facilmente nel cervello, superando la barriera emato-encefalica, attraverso il sistema olfattivo ed in breve tempo si accumulano nei neuroni, provocando danni irreversibili. Sino a quando le autorità negheranno l'evidenza scientifica di questo genocidio?


MARIE GROSMAN: “Il numero dei malati di Alzheimer e di autismo aumenta in modo vertiginoso in numerosi paesi, soprattutto in quelli più sviluppati. In Francia, dal 1994 si è passati da 300.000 malati di Alzheimer a circa un milione oggi e se non si interviene questa cifra raddoppierà ogni venti anni. Il numero delle persone che soffrono di autismo è aumentato in Francia di 17 volte nel corso degli ultimi cinquanta anni. Allo stesso modo si osserva un’enorme progressione dei tumori al cervello nei bambini (20% in più in dieci anni). Anche il Parkinson e la sclerosi a placche, di cui sono affette rispettivamente 100.000 e 80.000 persone, sono in aumento. Ciò dovrebbe analogamente sollecitare un’azione contro le cause di queste malattie!”.

ROGER LENGLET: “Tutti i dati citati nel nostro libro sono scientificamente dimostrati e non semplici ipotesi. Siamo di fronte ad una pandemia neurologica in costante peggioramento. Le autorità forniscono sempre una spiegazione rassicurante. Ripetono che queste malattie non hanno cause conosciute, se non l’invecchiamento della popolazione. Ma l’età è una condizione della malattia e non una causa. La malattia si presenta spesso alla fine della vita poiché questo è il tempo necessario per il suo manifestarsi. Non bisogna dimenticare che si tratta di patologie il cui tempo di latenza, dall’esposizione alle sostanze tossiche al comparire dei sintomi, è rilevante e sempre più giovani sono colpiti dall’Alzheimer. Ne risultano affetti da 30.000 a 50.000 soggetti di età compresa tra i 13 e i 60 anni”.

RUSSEL L. BLAYLOCK: “Di particolare interesse è l’effetto di queste nanoparticelle sul cervello ed il midollo spinale. Una lista crescente di malattie neuro-degenerative, tra cui la demenza di Alzheimer, il morbo di Parkinson e la malattia di Lou Gehrig (SLA), è fortemente correlata all’esposizione all’alluminio ambientale. Studi hanno dimostrato che queste particelle passano lungo le reti neuronali olfattive, che collegano direttamente la zona del cervello e che non solo sono le più colpite dalla malattia di Alzheimer, ma anche le prime ad essere colpite nel corso della malattia. Nei casi di Alzheimer hanno anche il livello più alto di alluminio nel cervello”.

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domenica 22 ottobre 2017

Biogeoingegneria clandestina: come contrastarla?



Molti lettori ci chiedono: "Come possiamo agire per osteggiare le attività di guerra climatica (espressione eufemistica per designare il genocidio altrimenti noto come biogeoingegneria illegale alias scie chimiche, in inglese chemtrails)?" In realtà noi, comuni cittadini, non abbiamo tanti spazi di manovra, poiché completamente esclusi da qualsivoglia potere decisionale.

Le nostre "democrazie" sono finte. I Governi sono non votati, i politici a capo di questi esecutivi non sono stati scelti da alcuno e, anche quando sono eletti dal popolo, i peones eseguono i compiti assegnati loro da apparati apolidi, sovranazionali, in primo luogo ottemperano al Diktat dell’Unione europea, ma la catena di comando giunge sino ad organismi mondialisti, sino al Governo ombra planetario [1]. Quindi? Come si può tentare di incidere? Manifestiamo nelle strade e nelle piazze? Talora le manifestazioni sono inutili, se non controproducenti, sebbene possano contribuire a far conoscere certe questioni. Nel caso in cui le proteste rappresentino un problema per l’establishment, esse sono infiltrate da agenti sobillatori legati ai servizi. Come insegnava Francesco Cossiga: "Spezzate un po' di ossa e rompete qualche vetrina e poi date la colpa ai manifestanti". In alternativa (e così si è verificato nel caso delle comunque sacrosante manifestazioni organizzate contro l'obbligo delle vaccinazioni), i menzogneri media di regime le ignorano. Oscurandole, è come se non fossero avvenute. Quindi è chiaro, considerati tali presupposti, che sit in e cortei sono sovente improduttivi.

Che cosa ci resta per rivendicare quel poco di potere che è stato sottratto al popolo? Abbiamo due grimaldelli: lo sciopero fiscale ed il boicottaggio.

LO SCIOPERO FISCALE

La ribellione fiscale non è risolutiva, giacché le sedicenti élites si stampano o si creano digitalmente tutto il denaro che vogliono con lo stratagemma del signoraggio bancario. Tuttavia i soldi servono loro per mantenere tutta la pletora di parassiti, utili idioti e sanguisughe (politicanti, legulei, magistrati, funzionari, amministratori, pennivendoli, pseudo-artisti, pseudo-intellettuali, militari, disinformatori…) che gravitano, come gabbiani famelici, attorno alle strutture di potere, quelle vere, e da cui mendicano privilegi, pensioni e stipendi d’oro.

Dunque lo sciopero fiscale può essere una spina nel fianco del sistema, ma per essere efficace, deve conoscere un’adesione di massa. Innanzitutto NON PAGATE IL CANONE RAI. Esiste un modo: l'autocertificazione. E' necessario dichiarare il mancato possesso dell'apparecchio televisivo. Quanti di voi non hanno il televisore e versano supinamente il balzello RAI inserito in modo fraudolento nella bolletta elettrica? Defalcate la quota “dovuta” alla RAI e liquidate solo la somma relativa al consumo di corrente. Di seguito un rimando alla guida su come procedere.

Un altro esempio: la TARI o tassa sui rifiuti. Da un punto di vista giuridico, la TARI risulta un’imposizione costituzionalmente illegittima: infatti, se considerata come tributo, viola i criteri di proporzionalità e progressività sanciti dalla Costituzione; se considerata, invece, come tassa, appare incoerente inquadrare lo smaltimento come un servizio pagato a consumo, quando, in realtà, dovrebbero essere i contribuenti a ricevere un corrispettivo per il conferimento e la differenziazione dell’immondizia (prova ne è l’esistenza e la diffusione delle discariche verdi, punti di raccolta nei quali è elargito un compenso per ogni tipologia di rifiuto: una famiglia media può arrivare ad introitare intorno a € 250 l’anno). Di seguito le indicazioni su come chiedere l'esenzione completa della TARI o quanto meno lo sconto.

IL BOICOTTAGGIO

E' ormai assodato che la l’aggressione al clima, all’ambiente ed all’umanità (chemtrails) è sferrata attraverso le compagnie di volo civile. Quindi è necessario escludere l'aereo per i propri spostamenti. Rinunciando ad usare questo mezzo, per diporto et similia, ma adoperandolo solo se strettamente necessario, molti eviteranno di intossicarsi (vedi sindrome aerotossica) e di finanziare indirettamente le micidiali operazioni di geoingegneria clandestina, unica causa, tra le altre cose, della devastante attuale siccità che ci costringerà a filtrare l’orina e le acque nere per avere l’acqua “potabile”, come avviene già in Australia da tempo. Non solo, ad ogni controllo (check-in) aeroportuale i passeggeri sono costretti, oltre che ad umilianti perquisizioni, ad attraversare il metal detector che è basato su tecnologia ai raggi X. Tale tecnologia può causare tumori. Regolatevi di conseguenza.

Qualcuno obietterà che queste misure non sono utili o praticabili. Ebbene, chi è paralizzato nell’azione da dubbi o sofismi, smetta di lamentarsi. Se si vuole conseguire qualche risultato, bisogna passare dall’indignazione all’azione. E’ necessario intralciare in tutti i modi possibili multinazionali, agenzie governative e para-governative, istituzioni, associazioni “ambientaliste” etc., anche con consumi ed acquisti consapevoli. Infine ricordiamoci che in questa guerra contro l’umanità e la verità, potremo permetterci di perdere tutto, purché non si perda la libertà di pensiero e l’anima. Perderemo la vita stessa? E’ molto più grave perdere l’anima.


[1] Daniel K. Inouye, Senatore degli Stati Uniti: «Esiste un governo ombra dotato di una propria forza aerea e navale, di un proprio sistema di autofinanziamento, capace di manipolare l'opinione pubblica e di perseguire i propri ideali di interesse nazionale, privo da ogni forma di controllo e non sottoposto al rispetto della legge stessa».

- Esenzione dal canone RAI
- Esenzione o sconto sulla TARI


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mercoledì 2 agosto 2017

Dal bar al bario



Nella seconda metà di luglio ci siamo presi qualche giorno di pausa nella pubblicazione degli articoli su “Tanker enemy”: molti lettori si sono chiesti che cosa fosse successo. La verità è semplice: abbiamo ritenuto che non fosse necessario rilanciare ricerche su temi già abbondantemente sviscerati. Inoltre siamo fautori della divulgazione in merito alla biogeoingegneria clandestina (alias scie chimiche, in inglese chemtrails), purché essa si traduca in azioni, se non risolutive, almeno con una certa efficacia, altrimenti si rischia di restare nell’accademia, anche se di alto livello. Gli stessi studi che dimostrano come il riscaldamento globale da biossido di carbonio è una gigantesca montatura, rischiano di essere più deleteri che inefficaci, se non si precisa contestualmente (e pochissimi lo precisano) che comunque gli sconvolgimenti climatici e le catastrofi ambientali (siccità in primis) sono causati dalla geoingegneria illegale, dall’uso di aviocarburanti che prosciugano l’umidità atmosferica nonché dai riscaldatori ionosferici.

Vediamo qual è la situazione attuale: ci si alza al mattino e, oltre a constatare che il cielo è la solita pattumiera (di rendere le città delle discariche si occupano con successo molti sindaci con il “porta a porta”), si è costretti a subire la cialtroneria e l’ignoranza dei sudditi che al bar berciano a favore o contro Berlusconi, Renzi, Gentiloni, Alfano, Salvini, la Meloni. Non hanno ancora capito che sono TUTTI uguali: sì, tutti questi … “oni” ci hanno triturato i… didimi. Gli stessi Salvini e Meloni, che giustamente tuonano contro l’immigrazione selvaggia, sono soltanto dei demagoghi. Entrambi si guardano bene dal denunciare, anzi dal gridare ai quattro venti il problema per eccellenza: la “guerra climatica” finalizzata a desertificare e ad impoverire interi paesi, tra cui l’Italia. Tra l’altro, il giorno in cui lor signori dovessero salire al “potere”, comincerebbero con la solita solfa: “Chi ci ha preceduto ha prodotto ed aggravato il debito pubblico ed ora non è facile intervenire”; “Siamo contrari all’immigrazione indiscriminata, ma è colpa dell’Unione europea, dei trattati siglati dai governi di ‘centro-sinistra’” etc. Intendiamoci: l’invasione di “profughi”, la crisi economica e sociale sono difficoltà (non “emergenze”) spinosissime ed annose, ma NESSUNO all’interno della classe “politica” possiede né l’intelligenza né il coraggio né l’onestà per affrontarle. Sono tutti burattini pilotati dalle multinazionali e dai think thank apolidi: “destra”, “centro”, “sinistra”, tutta spazzatura, passando per il Movimento cinque ascelle che è un ibrido in cui si concentra il peggio del peggio. Si vedano, a titolo di esempio, le iniziative scellerate delle sindachesse Raggi ed Appendino.

Insomma, siamo ancora alle chiacchiere da bar, anche se spacciate per programmi. Ne abbiamo una lampante conferma se consideriamo come è stata affrontata la questione delle vaccinazioni obbligatorie decise, su diabolica pressione delle voraci ed avide industrie farmaceutiche, dalla ministressa Beatrice Lorenzin, per gli amici “Erode il Grande”.

Gli stessi movimenti avversi al decreto Lorenzin, poi purtroppo convertito in legge, manifestano la solita ambiguità e talora non poca dabbenaggine: perché molti temono di dichiarare di essere contrari tout court alle inoculazioni che la scienza medica, quella vera, ha dimostrato essere, quando non dannose, perfettamente inutili? Perché si devono trincerare dietro la storiella dei vaccini monovalenti o degli antidoti “puliti e sicuri”: i vaccini “puliti e sicuri” non esistono per definizione, in quanto, anche prescindendo dai veleni aggiunti come conservanti ed adiuvanti, si introducono nell’organismo, spesso di bambini il cui sistema immunitario è allo stadio embrionale, degli agenti patogeni. L’idea della vaccinazione per rafforzare le difese è di per sé folle, una fra le tante aberrazioni della “medicina” contemporanea. Così lo stesso intervento alla Camera dei deputati dell’onorevole Paola Taverna (Movimento cinque bretelle), apprezzabile nel momento in cui mette alla berlina l’esecutivo e la zelante ministressa della “salute”, scade in maniera paurosa, quando ella, con infinita incompetenza (si analizzino, invece, le sagaci dichiarazioni del senatore, il biologo Vincenzo D’Anna, ben consapevole dei pericoli legati alle inoculazioni), asserisce che si è adoperata affinché suo figlio fosse siringato. Contenta lei... che è favorevole ai vaccini, purché non siano imposti, ma una “libera scelta” dei genitori. Poveri genitori, poveri noi, poveri figli soprattutto! Insomma, chiacchiere da… taverna.

Questo editoriale vuole essere anche un appello, l’ennesimo, rivolto a ricercatori indipendenti, docenti universitari, sindaci, tecnici, esponenti di comunità montane, semplici cittadini con conoscenze adeguate, affinché si mobilitino per approcciare il problema odierno per antonomasia: la SICCITA’. La principale strada da percorrere è indicata nel seguente testo: “Giganteschi ionizzatori per generare le piogge”, 2012

Basta con i piagnistei, le solite domande (perché lo fanno? Ma non si intossicano anche loro?): agiamo! Basta con le solite ciance da bar!!! Pensiamo alle scie tossiche, al bario, alle carestie che ci attendono, se non ci muoviamo noi, mandando al diavolo i politicanti (TUTTI!!!, inclusi Trump e Putin o chi per lui), capaci solo di cicalare per ottenere voti e poltrone. O ci decidiamo ad intervenire in modo incisivo, capillare oppure non ci resta che pregare, perché, solo con gli articoli ed i video, NON se ne esce.

Infanrix Hexa - Foglio Illustrativo


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giovedì 27 luglio 2017

E’ confermato: il carburante Jet-A1 è letale!

Nell'aprile del 2016 venimmo in possesso di alcuni campioni di carburante avio per uso civile (Jet-A1). Decidemmo perciò di contattare un paio di laboratori certificati all'estero affinché i campioni fossero esaminati. A distanza di più di un anno, possiamo divulgare i risultati delle analisi, condotte dal laboratorio francese Analytika, gestito dal Dottor Bernard Tailliez. Si noti che le immagini che seguono sono ingrandibili. Sarà sufficiente cliccare su di esse.





Il rapporto conferma in toto le precedenti acquisizioni che abbiamo pubblicato nel corso di questi anni. Le risultanze del dossier combaciano con quelle degli studi svolti dalla scienziata elvetica, Ulrike Lohmann, a rincalzo della loro veridicità. Inoltre, il Dottor Tailliez ha sottoposto ad ulteriori osservazioni i filamenti di ricaduta già studiati nel 2012 e nel 2013. Non solo, ha sottoposto ad esame campioni prelevati dall'abitacolo di aerei commerciali, confermando la presenza dei contaminanti neurotossici già noti: alluminio, bario, stronzio etc. I documenti in PDF e la breve introduzione sono visionabili qui.

Ringraziamo l'amico e collaboratore Jacques per il suo prezioso ed insostituibile contributo. Esprimiamo riconoscenza anche al Dottor Tailliez per la sua tenacia ed il suo encomiabile impegno a tutela della salute di tutti noi.

- Rapport 160503 du centre Analytika: constituants inorganiques des filaments aéroportés
- Rapport 160413 du centre Analytika: constituants inorganiques du carburant d'aviation Jet fuel A-1
- Syndrome aérotoxique - Aviation commerciale: nombreux contaminants chimiques organiques toxiques dans l'air des cabines et cockpits



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giovedì 13 luglio 2017

Di inquinamento aereo si muore!

Riportiamo un resoconto del National Geographic in merito ad uno studio condotto (nell'ormai lontano 2010) riguardante l'inquinamento provocato dall'aviazione civile e la correlazione diretta con un sempre maggior numero di decessi tra la popolazione. Al tempo della pubblicazione del dossier, gli scienziati del MIT auspicavano serie iniziative a tutela dei cittadini per opera delle autorità, una volta confermate le loro acquisizioni ma, a distanza di anni, bisogna constatare che nulla è stato fatto, anzi! Nei recenti accordi sul cosiddetto "cambiamento climatico", sottoscritti anche da Putin, considerato a torto un oppositore del Nuovo ordine mondiale, l'inquinamento atmosferico indotto dall'aviazione civile non è stato neppure contemplato e nel documento finale non è stato citato. Più recentemente ulteriori scrupolose ricerche sono state condotte al fine di confermare, semmai fosse ancora necessario, la reale tossicità (anche di tipo neurologico) legata ai carburanti per aviazione, sia civile sia militare. A questo proposito, si vedano le acquisizioni della ricercatrice svizzera, studiosa delle nubi, Ulrike Lohmann [1]. Ella ha accertato la presenza (in nanoparticelle) di ben 16 metalli, immessi nel Jet-A1. Ciò, senza ombra di dubbio, attesta che che la bassa atmosfera è gravemente compromessa. I risultati sono sotto gli occhi di tutti: assenza di nuvolosità naturale, diminuzione cronica delle precipitazioni, diffusione di strati artificiali che ci privano della benefica luce solare e, come si diceva, aumento vertiginoso delle morti derivanti dagli scarichi degli aerei, spesso impegnati in attività di geoingegneria clandestina.



Se negli ultimi anni, gli incidenti aerei hanno ucciso circa mille persone l'anno, le emissioni inquinanti provocano circa diecimila vittime, secondo i ricercatori del MIT (Massachusetts Institute of Technology). Negli studi precedenti si presumeva che le emissioni inquinanti danneggiassero le persone durante le fasi di decollo ed atterraggio. La nuova ricerca è la prima a fornire una stima complessiva del numero di morti premature determinate dai gas di scarico dei velivoli.

Abbiamo riscontrato che le emissioni non regolamentate di aerei oltre i 914 metri da terra, sono la causa della maggior parte delle morti” afferma il responsabile della ricerca Steven Barret, un ingegnere aereonautico del MIT (Massachusetts Institute of Technology).

Gli scarichi degli aerei, come quelli degli autoveicoli, contengono una grande varietà di agenti atmosferici inquinanti, come biossido di zolfo ed ossidi di azoto. Per lo più queste particelle inquinanti sono minuscole, larghe la centomilionesima parte di un pollice (2,54 cm), più sottili di un capello umano. Le cosiddette polveri sottili sono le maggiori responsabili dei danni alla salute umana, specialmente se, una volta inalate, entrano in circolo attraverso il flusso sanguigno, affermano gli scienziati.

Barret ed i suoi colleghi hanno usato una simulazione computerizzata che ha confrontato dati riguardanti il percorso degli aerei, la media di combustibile bruciato durante i voli ed il valore delle emissioni inquinanti stimate. La simulazioni, basate su dati sperimentali, hanno registrato sia gli spostamenti delle particelle inquinanti nell'atmosfera sia le emissioni causate da trasporti internazionali, specialmente in Asia e Nord America. Lo studio ha tenuto conto della distribuzione della popolazione mondiale e di come le rotte aeree possono accrescere nel complesso il rischio di morte.

Globalmente, il gruppo di ricerca ha calcolato che 8.000 decessi all'anno sono il risultato di contaminazione derivante da velivoli che incrociano ad altitudini di circa 10.000 metri, mentre 2.000 sarebbero le vittime provocate dagli scarichi nocivi sprigionati durante le fasi di decollo e di atterraggio (non sono stati presi in considerazione i voli clandestini a quote cumulo - n.d.r.). Inquinamento atmosferico e conseguenti malattie respiratorie e cardiovascolari, compreso il cancro ai polmoni, sono le cause più comuni di danni anche letali, secondo quanto riferito dalla stessa Organizzazione Mondiale della Sanità.

Non solo nel tuo cortile

A sorpresa, i siti con il più grande numero di aeroporti attivi potrebbero non essere quelli a subire i maggiori impatti ambientali, suggerisce la ricerca. Quando un aereo vola ad altitudine da crociera, sopra le nuvole, i venti possono disperdere lontano gli inquinanti, cosicché i composti tossici ricadono al suolo anche a distanze pari sino a 10.000 km dalla rotta del vettore.



Negli Stati Uniti i decessi per le emissioni inquinanti degli aerei ammontano a 450 ogni anno - appena un settimo di quanto atteso, se le sostanze perniciose scendessero perpendicolarmente verso terra dall'aereo. In India, invece, ammontano a circa 1.640 l'anno, circa sette volte di più di quanto previsto, basandosi sul numero di aerei che atterrano e decollano dal paese. Molte di queste morti non sono determinate dai voli sopra l'India, ma dalle emissioni provenienti da Europa ed America settentrionale: esse poi si spostano verso l'Asia, stando al report pubblicato nel numero di ottobre di Environmental Science & Technology.

Frenare l'inquinamento atmosferico

In definitiva, il numero delle vittime per inquinamento atmosferico ammonta, secondo il programma delle Nazioni Unite per l'ambiente, ad un milione l'anno. “I legislatori devono considerare esplicitamente l'impatto della polluzione aerea sulla salute umana” ha asserito Barret. "Ad esempio, lo zolfo, presente nei combustibili dei jet, è forse il maggior agente killer" (per non parlare degli additivi a base di metalli - ndr). Unfeng Liu, un chimico atmosferico dell'Università di Princeton, ha asserito che "lo studio approfondisce una tematica importante per la degradazione dei biomi”. Questi risultati potrebbero quindi influire un giorno sulla politica statunitense (come no! - n.d.r.), secondo quanto affermato da Lourdes Maurice, capo scienziato nonché consulente tecnico per l'ambiente della Federal Aviation Administration. “Se i rilevamenti verranno confermati dai prossimi studi, l'agenzia dovrà cominciare a pensare come regolare le emissioni inquinanti degli aerei per minimizzare il loro impatto sull'ambiente”, conclude Maurice.

Fonte:

Nationalgeographic.it


[1] Ulrike Lohmann è docente di Fisica dell’atmosfera presso l’ETH di Zurigo ed è specializzata in nefologia. Nel 2013 la professoressa Lohman eseguì delle analisi presso l'aeroporto di Zurigo, insieme con l’Ufficio federale dell’aviazione. Gli esami erano finalizzati a stabilire la composizione chimica dei gas di scarico delle turbine. Fu reperita in primo luogo fuliggine che è essenzialmente carbonio, come nel gas di scarico degli autoveicoli. Non solo, furono rilevati sedici (16) diversi metalli tra cui bario ed alluminio, ma anche ferro, nickel, piombo, rame oltre al calcio.


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domenica 4 giugno 2017

Contaminazione da ftalati: sotto accusa le fibre dovute alla polimerizzazione dei carburanti avio



Gli endocrinologi hanno recentemente lanciato l’allarme: sono sempre più frequenti i casi di neonati dal sesso incerto e di maschi che manifestano più o meno spiccate caratteristiche biologiche e fenotipiche di tipo femminile.

Qual è la radice del problema? L’inquinamento ambientale e, per la precisione, la contaminazione dovuta agli ftalati, composti chimici polimerici. Gli ftalati, infatti, interferiscono sul sistema endocrino, quindi sul normale sviluppo dei caratteri sessuali. Quali sono le fonti della contaminazione? Vediamo le principali.

• Le pellicole con cui si avvolgono gli alimenti
• Gli oggetti per i neonati: poppatoi, succhiotti etc.
• Le bottiglie di plastica
• Molti cosmetici
• Molti profumi
• I prodotti per la pulizia domestica
• Le vernici
• Contenitori vari
• Last, but not least, i carburanti aeronautici la cui polimerizzazione genera appunto ftalati.

Siamo chiari: checché ne dicano i vari Kapò negazionisti, i filamenti di ricaduta che anche in questi ultimi mesi di spaventose operazioni di geoingegneria criminale, abbiamo visto in ogni dove, non sono ragnatele di Aracnidi migratori, ma fibre polimeriche. Queste fibre, che cadono sul terreno, nei laghi, nei fiumi… entrano nella catena alimentare, provocando poi gli effetti sopra descritti. Che tale forma di inquinamento sia intenzionale, deliberata o involontaria, essa comunque traduce la geoingegneria in bioingegneria, ossia in uno snaturamento ed in un’alterazione dei processi biologici: lo scenario prospettato nel romanzo distopico di Aldous Huxley, Il mondo nuovo, (Brave new world) è sempre più vicino, sempre più attuale.

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Breve estratto da: "Presa diretta" (RAI Tre) "Ftalati e femminilizzazione dei feti"


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venerdì 19 maggio 2017

Analisi dei campioni di pulviscolo prelevati in quota: confermata la presenza dei metalli killer!



Sono stati recentemente eseguiti i primi prelievi in quota per mezzo di un drone semi-professionale. I prelievi si sono avvalsi del "DJI Drone Phantom 4", fornito di videocamera in alta risoluzione (12 MP/4K) e sistema di controllo GPS. A bordo del velivolo radiocomandato è montato un kit (realizzato ad hoc) che aspira l'aria in quota e la deposita su filtro 3M. Il drone ha raccolto, in più sessioni, residui di pulviscolo in un’area non antropizzata, ma costantemente attraversata da corridoi di discesa impiegati da aviogetti civili in avvicinamento allo scalo aeroportuale di Nizza. E’ stato dunque seguito un protocollo rigoroso con il fine di prelevare campioni utili a rilevare i composti chimici presenti in atmosfera in relazione alle attività di biogeoingegneria criminale.



Come sito, è stata scelta un’area dell’entroterra ligure adatta all’uopo. I prelievi sono stati eseguiti in più sessioni, quindi il filtro di raccolta è stato smontato e le polveri accumulatesi su di esso sono state sottoposte alla procedura idonea ad analizzarle con reagenti della Osumex, come indicato dal produttore del kit. I risultati sono inequivocabili: il campione palesa, ancora una volta, la presenza di manganese, cadmio, cobalto, rame e mercurio. Il colore del reagente, infatti, punta dal verde oliva all'arancione, il che, in rapporto alla tabella di riferimento, conferma che in atmosfera sil rilevano forti concentrazioni dei metalli già trovati nel carburante Jet-A1 dalla scienziata svizzera Ulrike Lohmann, professoressa di Fisica dell’atmosfera presso l’ETH di Zurigo. Nei carburanti avio (e quindi nell'aria che respiriamo) sono presenti anche i due metalli killer già noti e cioè l'alluminio ed il bario [1], ma sfortunatamente i reagenti forniti dalla Osumex non permettono di rintracciare questi elementi neurotossici.


Analisi dei residui carboniosi estratti dal turbofan di un velivolo commerciale Boeing 777. Il campione, immesso nel reagente, mostra la presenza di cadmio, rame, cobalto. Si noti il colore della porzione superiore nella fiala usata per il test e lo si confronti con la scheda di riferimento.

Se possibile, saranno eseguiti altri campionamenti sempre sulla base di una procedura precisa e razionale. Cogliamo l’occasione per ringraziare tutti coloro che, con il loro fattivo contributo, hanno permesso di realizzare il progetto. Ci ripromettiamo di organizzare altre iniziative a corollario di questa, in linea con tutte le altre attuate in questi anni. Intanto prosegue la raccolta fondi al fine di affiancare, se possibile, le costose analisi sprettroscopiche a quelle relativamente più economiche tramite kit Osumex. Queste analisi saranno eseguite con il metodo dei reagenti, come in questo esempio. Qui il link per contribuire alla campagna tramite Paypal. In alternativa è possibile effettuare un bonifico bancario (IBAN: IT48I0617522700000001977280 - Causale: "Campagna prelievo in quota") o su carta Postepay (4023 6009 4336 4051 - Codice fiscale: MRCRSR61C19I469R). Di seguito il filmato relativo ad alcuni voli eseguiti con il DJI Phantom 4.


[1] Le dichiarazioni della Dottoressa Lohmann (Qui la video intervista):

"Sappiamo che gli scarichi degli aerei emettono fuliggine e particolato e quindi volevamo sapere qual è la composizione chimica dei rilasci. Queste misurazioni sono state fatte poche volte. Nell’anno 2013 abbiamo avuto l’opportunità di misurare le emissioni di turbine all’aeroporto di Zurigo, insieme all’Ufficio federale dell’aviazione ed abbiamo potuto praticamente esaminare la composizione chimica dei gas di scarico di alcune turbine. Abbiamo trovato soprattutto fuliggine, che è essenzialmente puro carbonio che fuoriesce, quindi particelle di fuliggine, come nei gas di scarico delle macchine. Ma troviamo anche metalli nei gas di scarico degli aeromobili: troviamo 16 diversi metalli e tra le altre cose abbiamo trovato alluminio e bario, come già detto, proveniente dal cherosene e dall’olio e l’alluminio potrebbe derivare dalle turbine. Abbiamo fatto misurazioni anche sul combustibile stesso, rilevando la presenza in ambito PM di quello che si trova di concentrazione di alluminio e bario nel combustibile".


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giovedì 8 dicembre 2016

Distrutta la pipeline che portava il carburante per velivoli civili

Stoccaggio e distribuzione di aviocarburanti neurotossici: l’esplosione a Sannazzaro (Pavia) ha danneggiato le infrastrutture collegate al rifornimento dei combustibili per l’aviazione militare e civile



Sannazzaro (Pavia) 1 dicembre 2016. Incendio alla raffineria dell’E.N.I. Il rogo pare sia stato causato dallo scoppio di una pompa che porta il carburante all'impianto Est 2. I vigili del fuoco hanno circoscritto l'area delle fiamme, ma gli idrocarburi hanno continuato a bruciare per ore. Le scuole sono state chiuse il giorno dopo in nove paesi del circondario.

Pare che l'impianto petrolifero dell’ENI, esploso a Sannazzaro fornisse, attraverso un oleodotto sotterraneo, il neurotossico carburante Jet-A1 additivato. E’ un combustibile destinato ai velivoli civili di alcuni scali ubicati nel Nord Italia.

La conduzione dell'impianto in Italia è affidata alla società privata IG Infrastrutture e Gestioni S.P.A. di Roma, controllata dalla holding francese Technip.

Ufficialmente il sistema, denominato "North Italian Pipeline System", rifornisce di carburante solo gli aeroporti militari, ma, dal 2002, molte di queste strutture aeroportuali sono a disposizione di compagnie low cost, come Ryanair ed Easyjet.

Notoriamente il Jet-A1 è il carburante usato per l'aviazione civile in genere, mentre il JP8 è appannaggio dei militari, ma la differenza ora è assai labile, giacché gli aeroporti civili sono riforniti attraverso una pipeline che copre tutto il territorio europeo e che fa capo alla N.A.T.O.

Sono le raffinerie come quelle dell'E.N.I. che provvedono a produrre, stoccare e redistribuire il carburante Jet-A1 additivato di carbonato di calcio e sedici (!) metalli più tutto il resto ai vettori commerciali. In base al regolamento interno, gli scali aeroportuali, infatti, devono garantire una riserva di tre giorni, mentre non si ricorre ad autocisterne che arrivano da fuori. Il combustibile è direttamente pompato da depositi e condotte ipogee. La condotta per Milano Linate, ad esempio, arriva da Genova. Stava per essere implementata una nuova tubatura dallo stabilimento di Sannazzaro, impianto che, però, ha subìto l’incidente…

Articoli correlati:

- L’oleodotto della N.A.T.O. a cui si approvvigionano le compagnie civili, 2015
- La scienziata elvetica Ulrike Lohmann conferma: rilevati bario ed alluminio nei carburanti avio!

QUI il Rapporto ufficiale analisi carburante avio Jet-A1


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sabato 23 luglio 2016

La scienziata elvetica Ulrike Lohmann conferma: rilevati bario ed alluminio nei carburanti avio!



Ulrike Lohmann è una docente di Fisica dell’atmosfera presso l’ETH di Zurigo ed è specializzata in nefologia. Nel 2013 la professoressa Lohman eseguì delle analisi presso l'aeroporto di Zurigo, insieme con l’Ufficio federale dell’aviazione. Gli esami erano finalizzati a stabilire la composizione chimica dei gas di scarico delle turbine. Fu reperita in primo luogo fuliggine che è essenzialmente carbonio, come nel gas di scarico degli autoveicoli. Non solo, furono rilevati sedici (16) diversi metalli e non metalli tra cui bario ed alluminio, ma anche ferro, nickel, piombo, rame oltre al calcio.



Le rilevazioni della scienziata elvetica sono una conferma che le analisi di combustibile Jet-A1, commissionate da Tanker enemy ad un importante laboratorio francese, furono indubbiamente superficiali. Abbiamo ora le dichiarazioni di un’esperta, Ulrike Lohmann. Ella dichiara di aver trovato metalli nei gas combusti degli aviogetti, ma anche nel carburante aeronautico. Tra questi metalli, ovviamente, si annoverano alluminio e bario. Che cosa abbiamo sempre sostenuto?

I negazionisti hanno senza sosta asserito che non è possibile che i carburanti avio contengano bario ed alluminio; ora, di fronte ad acquisizioni inconfutabili, con la solita improntitudine, affermano che le concentrazioni di questi e di altri metalli non sono poi così elevate. Ammesso e non concesso che ciò sia vero, come ignorare il problema dell’accumulo, considerate le ingenti e quotidiane emissioni tossiche del traffico aereo?

A questo link lo studio referato [1] può essere visionato, previo acquisto. Ovviamente Tanker enemy ne ha acquisito una copia. Qui la versione presentata alla "20th ETH-Conference on Combustion Generated Nanoparticles".

[1] La composizione chimica delle emissioni di particolato non volatile dei motori aeronautici è stata studiata, usando la spettrometria di massa. I gas di scarico provenienti da tre diversi motori di aerei sono stati campionati ed analizzati. La stragrande maggioranza delle particelle analizzate ha mostrato di contenere carbonio elementare (fuliggine, vedi anche gli studi di Marvin Herndon). I composti metallici identificati erano tutti internamente mescolati con le particelle di fuliggine. I metalli più abbondanti nel gas di scarico erano Cromo, Ferro, Molibdeno, Vanadio, Alluminio, Bario, Rame, Piombo, Nickel, Manganese, Titanio, Zirconio, litio. Sono stati individuati pure Calcio, Sodio, Silicio.



Fonte: OVERCAST Prof Ulrike Lohmann (English) - aluminium and barium in the jet fuel, 2016


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