Visualizzazione post con etichetta motori turbofan. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta motori turbofan. Mostra tutti i post

mercoledì 1 marzo 2023

Usura eccessiva delle componenti dei turbofan. Quali sono le cause?

Le procedure di lavaggio e controllo delle turbine (in principal modo delle palette delle ventole principali) sono divenute molto frequenti e scrupolose, per via dei numerosi incidenti verificatisi negli ultimi anni, dovuti ad un eccessivo logoramento delle componenti facenti parte dei propulsori nei Jet moderni. Ufficialmente la causa della notevole nonché prematura usura delle palette-turbofan - che, ricordiamo, sono realizzate in resistente titanio - è addebitata al sale marino ed alla sabbia. In realtà le ragioni vanno ricercate altrove, poiché a) I velivoli impegnati nelle operazioni di "inseminazione igroscopica delle nubi basse" effettuano frequenti e costanti voli a bassa quota, sotto i 6000 piedi, a quota cumulo; b) entrano nelle scie rilasciate da altri aerei; c) usano combustibili che rilasciano particolato altamente corrosivo [1]. Inoltre c'è da considerare che alcuni aeromobili impiegano ancora ugelli di irrorazione posti nella parte anteriore della gondola motore, proprio davanti alle pale del fan principale della gondola motore, che sono quelle, guarda caso, che subiscono l'usura maggiore. Se in un primo tempo i dispositivi approntati per lo "spraying" erano posizionati, come detto, nella parte frontale del turbofan, successivamente sono stati spostati nella zona posteriore, subito sopra l'aerea di uscita dei gasi di scarico, così da un lato, per diminuire l'impatto sulle componenti dei Jet-fan e, dall'altro, per dare l'idea che le scie prodotte siano "contrails".

Purtroppo, oltre alle conseguenze drammatiche sul ciclo dell'acqua nella nostra atmosfera, sul clima in generale nonché agli ecosistemi, le modifiche apportate ai velivoli civili per poter operare geoingegneria clandestina, hanno prodotto anche vittime.

Il 17 aprile 2018 un Boeing 737-700 della Southwest Airlines 1380, impegnato nella tratta da New York a Dallas, Stati Uniti, subì un grave danno al motore sinistro dopo essere partito dall'aeroporto LaGuardia di New York. Si verificò il cedimento strutturale (dovuto ad usura) della sezione esterna (fan principale) del motore (turbofan), come evidenziato dalle foto.
I detriti del propulsore danneggiarono la fusoliera, provocando una rapida depressurizzazione dell'aereo dopo aver divelto un finestrino della cabina passeggeri. L'equipaggio attivò una procedura di discesa d'emergenza ed atterrò all'aeroporto Internazionale di Philadelphia. Una sfortunata passeggera fu parzialmente risucchiata fuori dall'aereo e decedette per le gravi lesioni subìte. Altri otto passeggeri riportarono ferite lievi. Il 737 riportò importanti danni.
Altri episodi si sono verificati negli anni precedenti. Tutti, con buona probabilità da addebitare alla presenza di nanoparticolato corrosivo in atmosfera.

[1] Il particolato Welsbach è una mistura molto abrasiva, poiché contiene ossido di alluminio e silicio. Questi composti nella scala di Mohs, che misura la durezza, sono secondi solo al diamante. La polvere Welsbach, le cui dimensioni si aggirano intorno al micron ed anche meno, tende a depositarsi su qualsiasi superficie ed anche sugli apparati di un aereo che si trovi a volare attraverso questa "sabbia" definita "condensa". I meccanismi lubrificati, usati negli stabilizzatori orizzontali e verticali, negli alettoni, nei flaps, nei sistemi di atterraggio possono essere danneggiati dai metalli abrasivi dispersi con le chemtrails. Riteniamo che il volo Alaska 261 incappò in circostanze imprevedibili. Quel volo attraversava ogni giorno aree pesantemente irrorate, come la costa occidentale degli Stati Uniti o la regione sopra Dallas, in Texas. Pensiamo che il volo 261 della Alaska Airlines sia un esempio di questa circostanza.



Fonte: askanews.it

Articoli correlati

- Rapida usura delle palette dei turbofan: che cosa è cambiato nei carburanti aeronautici?
- Il motore turbofan ed i possibili dispositivi di aerosol
- La metodica distruzione della Terra (articolo di Michael Castle)
- Scie chimiche: resoconti in tutta la nazione indicano che...

Vietata la riproduzione - Tutti i diritti riservati.

Sponsorizza questo ed altri articoli con un tuo personale contributo. Aiutaci a mantenere aggiornato questo blog.

La guerra climatica in pillole

Le nubi che non ci sono più

Per una maggiore comprensione dei fenomeni legati alla guerra ambientale in corso, abbiamo realizzato l'Atlante dei cieli chimici.

Chi è Wasp? CLICCA QUI

CHEMTRAILS DATA

Range finder: come si sono svolti i fatti

sabato 21 aprile 2018

Terrore nei cieli statunitensi: "esplode" il motore di un Boeing



Un incidente è occorso il 19 aprile 2018 ad un velivolo appartenente ad una compagnia low cost: le cronache che riferiscono del sinistro evocano un'esplosione, ma è probabile che il fatto sia da collegare ad un cedimento strutturale dovuto all'usura della sezione esterna (fan principale) del motore (turbofan), come evidenziato dalle foto. Tra l'altro non è l'unico evento del genere occorso in questi ultimi anni, tanto che la La F.A.A. (l’autorità federale statunitense sulla sicurezza del volo) ha ordinato ispezioni urgenti, intimando a tutte le compagnie di volo di controllare le pale delle ventole dei motori dello stesso tipo di quello esploso sul Boeing 737 della Southwest Airlines. Esplosione, ricordiamo, che ha provocato la morte di una passeggera ed il ferimento di altri viaggiatori.

I sempre maggiori pericoli legati ai voli commerciali sono da imputare alla geoingegneria clandestina: infatti, come detto, non è il primo incidente causato dal logoramento di alcune parti del motore a seguito della dispersione in atmosfera, tra le altre cose, del particolato Welsbach, una miscela contenente composti abrasivi. Si consideri pure l'impiego di carburanti additivati con composti che accelerano l'usura delle turboeliche
. [1]



Philadelphia, 19 aprile 2018. Minuti di terrore nei cieli degli Stati Uniti per l’esplosione di un motore in volo su un aereo della compagnia low cost Southwest Airlines. Il velivolo, un Boeing 737-700, con a bordo 143 passeggeri e 5 membri dell’equipaggio, era decollato dall’aeroporto La Guardia di New York diretto a Dallas ed è stato costretto a compiere un atterraggio d’emergenza a Philadelphia.

L’esplosione ha causato la rottura di un finestrino: una donna è stata quasi risucchiata fuori a causa della depressurizzazione, ma è stata afferrata dagli altri passeggeri. La donna tuttavia è deceduta poco dopo per le ferite riportate. Un’altra passeggera, invece, è morta a causa di un infarto. Sette i feriti. Il motore sinistro dell’aereo è andato in pezzi ed i detriti hanno danneggiato l'ala ed uno dei finestrini, causando la perdita di pressione in cabina. Sulla vicenda indagano sia la magistratura sia la FAA, l’ente dell’aviazione civile statunitense, mentre la compagnia ha fatto sapere che il velivolo, fabbricato nel 2000, di recente era stato regolarmente ispezionato.

[1] Il particolato Welsbach è una mistura molto abrasiva, poiché contiene ossido di alluminio e silicio. Questi composti nella scala di Mohs, che misura la durezza, sono secondi solo al diamante. La polvere Welsbach, le cui dimensioni si aggirano intorno al micron ed anche meno, tende a depositarsi su qualsiasi superficie ed anche sugli apparati di un aereo che si trovi a volare attraverso questa "sabbia" definita "condensa". I meccanismi lubrificati, usati negli stabilizzatori orizzontali e verticali, negli alettoni, nei flaps, nei sistemi di atterraggio possono essere danneggiati dai metalli abrasivi dispersi con le chemtrails. Riteniamo che il volo Alaska 261 incappò in circostanze imprevedibili. Quel volo attraversava ogni giorno aree pesantemente irrorate, come la costa occidentale degli Stati Uniti o la regione sopra Dallas, in Texas. Pensiamo che il volo 261 della Alaska Airlines sia un esempio di questa circostanza.



Fonte: askanews.it

Articoli correlati

- Rapida usura delle palette dei turbofan: che cosa è cambiato nei carburanti aeronautici?
- Il motore turbofan ed i possibili dispositivi di aerosol
- La metodica distruzione della Terra (articolo di Michael Castle)
- Scie chimiche: resoconti in tutta la nazione indicano che...


Vietata la riproduzione - Tutti i diritti riservati.

Sponsorizza questo ed altri articoli con un tuo personale contributo. Aiutaci a mantenere aggiornato questo blog.

La guerra climatica in pillole

Le nubi che non ci sono più

Per una maggiore comprensione dei fenomeni legati alla guerra ambientale in corso, abbiamo realizzato l'Atlante dei cieli chimici.

Chi è Wasp? CLICCA QUI

CHEMTRAILS DATA

Range finder: come si sono svolti i fatti

giovedì 30 luglio 2015

Easyjet: un altro episodio di "sindrome aerotossica" da "fumo in cabina"



Domenica 28 giugno 2015, Brindisi, volo della Easyjet: un ennesimo episodio di probabile fumo in cabina, ridimensionato dalla stampa ufficiale ad “odore acre” di cui, però, non è spiegata l’origine. I media italiani sono particolarmente restii a menzionare sia il cosiddetto “fumo in cabina” ("fume event" in inglese) sia la sindrome aerotossica, perché entrambi problemi connessi agli aviocarburanti di nuova generazione, quindi alle operazioni di geoingegneria bellica. [1]

L'atterraggio d'emergenza non sarebbe stato dovuto, come si è pensato in un primo momento, alla presenza di fumo all'interno dell'airbus, ma ad un odore acre che si è avvertito quando l'aeromobile era già in quota. Sono stati attimi di terrore quelli vissuti dai 178 passeggeri del volo della Easyjet, decollato dalla Grecia e diretto a Londra. L'aeroplano, un airbus 320, ha compiuto, infatti, un atterraggio d'emergenza nell'aeroporto di Brindisi, intorno alle 12.



In un primo tempo si è pensato ad una situazione analoga a quella verificatasi, sempre a Brindisi, appena qualche mese fa, sull'aereo della compagnia low cost britannica Monarch, partito da Birmingham e diretto nella capitale egiziana: in quell'occasione, la cabina del pilota si riempì di fumo a causa di un guasto al pannello di controllo (motivazione di copertura per nulla chiara, n.d.r.). Per questo motivo sono stati allertati immediatamente i vigili del fuoco del distaccamento aeroportuale.

Una volta atterrati, i 178 passeggeri e l'equipaggio, tutti, fortunatamente, sani e salvi, sono stati trasferiti in alcune zone dello scalo, mentre i vigili del fuoco e gli addetti ai lavori hanno ispezionato l'airbus. I pompieri hanno certificato l'assenza di fumo in tutto l'aereo. Come comunicato dagli stessi responsabili, la causa dell'atterraggio d'emergenza non era il pericolo d'incendio, ma un forte odore diffuso in tutti gli ambienti del velivolo.

Ulteriori indagini per scoprire la natura del problema sono tuttora in corso.

Fonte: brindisisettenews

[1] Con l'espressione “sindrome aerotossica" è designata una serie di danni neurologici derivanti dall'inalazione di aria contaminata a bordo di un aeromobile. Il fenomeno colpisce tanto i piloti quanto il personale di cabina nonché i passeggeri, producendo talvolta conseguenze gravi ed invalidanti. Di solito si attribuisce il problema ai vapori tossici di olio lubrificante che filtrano all’interno delle cabine dei velivoli, ma si sempre più inclini a ritenere che la sindrome sia dovuta, invece, ai composti chimici delle chemtrails. Questi composti penetrano nelle cabine piloti e nelle sezioni riservate ai passeggeri, visto che l'aria contaminata è prelevata dall'esterno, solitamente, da uno o più motori. Bisogna, infatti, chiedersi il motivo per cui il problema sorse attorno alla fine degli anni '90 del XX secolo, proprio in concomitanza con l'avvio del "Progetto Teller". La reticenza degli organi preposti alla "tutela della salute", la levata di scudi per opera delle compagnie aeree che minimizzano la questione, la scarsità di studi medici sul fenomeno inducono a sospettare che la sindrome in oggetto sia legata, in qualche modo, alle operazioni di avvelenamento della biosfera.


Articoli correlati:

- Benvenuti a bordo!, 2015
- E' ufficiale: negli aerei di linea si muore a causa dei gas tossici in cabina, 2015
- Sindrome aerotossica: probabile un collegamento con le scie chimiche, 2010

Vietata la riproduzione - Tutti i diritti riservati.

Sponsorizza questo ed altri articoli con un tuo personale contributo. Aiutaci a mantenere aggiornato questo blog.

La guerra climatica in pillole

Le nubi che non ci sono più

Per una maggiore comprensione dei fenomeni legati alla guerra ambientale in corso, abbiamo realizzato l'Atlante dei cieli chimici.

Chi è Wasp? CLICCA QUI

CHEMTRAILS DATA

Range finder: come si sono svolti i fatti

domenica 15 giugno 2014

Sapore di metallo


Nell’articolo intitolato “How persistent aerosol plumes are being changed to short non-persistent plumes to fool the public”, 2012, “In che modo le scie persistenti sono state sostituite da quelle evanescenti per ingannare gli osservatori", l’autore di Globalskywatch, confermando gli studi Tanker Enemy, compie un’acuta disamina, rilevando che la geoingegneria clandestina non si interrompe mai, pure quando il cielo appare “sereno”. Dal suo ampio dossier, in cui sono affrontati temi che abbiamo già sviscerato, estraiamo le parti in cui l’attivista si sofferma sullo sgradevole odore metallico legato alle chemtrails. Da precisare che tutti possono registrare il caratteristico lezzo di zolfo, usato come elemento igroscopico. Soprattutto di sera o dopo una debolissima pioggia chimica zaffate di zolfo si diffondono in ogni dove.



Dopo aver avuto contatti con centinaia di osservatori delle scie chimiche in tutto il mondo per anni, credo di poter stabilire che tra tra il 2% ed il 5% della popolazione sia in grado di sentire l'odore e il "gusto" scie chimiche. Io appartengo a questa categoria.

Essere in grado di sentire con il gusto e l’olfatto le chemtrails e di sperimentare gli orribili sintomi associati alla loro dispersione (irritazione alle vie respiratorie, allergie, senso di spossatezza etc.), mi ha aiutato a capire che i brevi ed evanescenti pennacchi che la gente oggi vede (che alcuni chiamano erroneamente "contrails”) non sono per nessun motivo scie di condensazione. Queste “tracce chimiche” hanno un forte sapore metallico e causano gli stessi disturbi che le persone accusano, quando sono diffuse le scie chimiche persistenti.

Quando le scie durevoli sono state sostituite, soprattutto in assenza di perturbazioni da inibire, da quelle evanescenti, alcuni hanno continuato ad avvertire il solito sentore metallico, anche se più amaro. Ho coniato un’espressione per definire questa esalazione, swamp water, ossia miasma che ricorda quello che si sprigiona dalle acque delle paludi.

Lo stesso olezzo si dovrà avvertire nelle cabine dei velivoli commerciali che prelevano l’aria dall’esterno. Orbene, lo stesso gusto ed odore si notano, se si viaggia in aereo. Così abbiamo la prova che, anche quando non si scorgono le classiche scie persistenti che tendono ad espandersi, sono sempre irrorati veleni, sia con scie temporanee o addirittura con composti finemente nebulizzati, quindi pressoché invisibili.

Fonte: globalskywatch , 2012


Sponsorizza questo ed altri articoli su Facebook. Contribuisci ora!


La guerra climatica in pillole

Le nubi che non ci sono più

Per una maggiore comprensione dei fenomeni legati alla guerra ambientale in corso, abbiamo realizzato l'Atlante dei cieli chimici.

Chi è Wasp? CLICCA QUI

CHEMTRAILS DATA

Range finder: come si sono svolti i fatti

sabato 31 dicembre 2011

Un testimone-chiave conferma: “Sono diffusori, non sensori”

Di seguito la dirompente testimonianza di un manutentore circa l’installazione di dispositivi erogatori sui turbofan (si legga l'articolo a suo tempo qui pubblicato). Per proteggere il teste, sono stati omessi i riferimenti che potrebbero condurre alla sua identificazione. Dalle dichiarazioni, assolutamente genuine e che sono a disposizione delle autorità, si arguisce il coinvolgimento di alcune compagnie civili, insieme con i militari, nelle attività chimico-biologiche.

Praticamente la questione [...] faccio il [...] e lavoro per [...] ed ho cominciato ad approfondire l'argomento e ti posso dire che ci sono state [...], a seguito della pubblicazione della foto del 737 della Ryanair con quel "piccolo sensore" (in realtà l'apparato misura circa 4 cm di diametro ed appare essere un tubo - n.d.r.), ho chiesto ai miei amici della manutenzione, che cosa fosse quell'apparecchio e mi hanno detto che era un sensore di pressione. Tanto è vero che mi sono fatto aprire il motore e poi sono capitati a [nome dell'aeroporto] altri aerei di altre compagnie anche charter che avevano un apparato leggermente diverso... non un tubo di Venturi, ma quasi con qualche modifica.

Così ho chiesto al solito mio contatto: "Ma di che cosa si tratta?" e l'ho visto un po' cambiato... un po' perplesso. Dopo qualche giorno, mi ha chiamato il responsabile della sicurezza dell'aeroscalo e mi ha invitato a non interferire, a non indagare su argomenti che esulano dalla mia mansione, perché quella è una cosa più tecnica, a livello di management, competenza di tecnici, ingegneri che lavorano sull'impiantistica di bordo. Questo personaggio mi ha invitato a desistere, a non eseguire ulteriori indagini ed a non scattare fotografie.



La cosa sembrava finita lì. Dopo qualche giorno, però, mi ha contattato un'altra persona che mi ha quasi minacciato, invitandomi ad evitare assolutamente ad interessarmi di alcune cose, pena sanzioni o addirittura allontanamento dal posto di lavoro e guai seri che avrei passato io etc. etc. Suppongo che questa persona sia stata mandata appositamente e che faccia parte dell'organizzazione, probabilmente internazionale etc. etc. Forse credo che ci siamo capiti. Da quel momento in poi purtroppo ho dovuto abbandonare la questione ed ho notato di essere controllato a vista.



Ti è piaciuto l'articolo? Vota Ok oppure No. Grazie Mille!Puoi votare le mie notizie anche in questa pagina.

Chi è Wasp? CLICCA QUI

CHEMTRAILS DATA

Range finder: come si sono svolti i fatti

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...