sabato 27 marzo 2021

Corrente del Golfo: mai così debole negli ultimi mille anni

Recenti studi confermano che il complesso meccanismo che trasporta calore attraverso l'Oceano Atlantico si sta indebolendo. Se si somma tale fenomeno alla diminuita attività solare, si comprende che ci stiamo avviando verso una nuova era glaciale e che aumenti di temperatura più o meno repentini, più o meno diffusi, sono di origine artificiale. Vedi alla voce “geoingegneria clandestina”. Una glossa: la situazione descritta nell’articolo, che si deve alla penna di Mario Giuliacci (la radicale revisione linguistica è a cura di Tanker enemy), fu da Alessandro De Angelis e da noi, “profeticamente” annunciata già nel 2010 (vedi articolo). Persino individuammo gli stessi fattori evidenziati ora da prestigiosi atenei.

Se il clima invernale, in Europa, è sensibilmente più mite di quanto non sia nelle regioni del Nord America ubicate alle medesime latitudini, il merito è di quel complesso circuito di correnti oceaniche noto come AMOC (Atlantic Meridional Overturning Circulation) o Nastro Trasportatore del Nord Atlantico. Un enorme fiume di acqua calda, la ben nota Corrente del Golfo, si muove, infatti, dal Golfo del Messico verso Nord Est, in direzione dei mari settentrionali d'Europa dove poi si inabissa, per tornare quindi verso Sud come corrente fredda e profonda. E’ un circuito che si alimenta grazie alle variazioni di salinità, quindi di densità, delle acque marine: l'acqua della Corrente del Golfo, infatti, non si mescola con quella circostante e, a mano a mano che si dirige verso Nord e verso regioni più fredde, parte di essa evapora, rendendo questo fiume d'acqua via via più salato (l'acqua evapora, il sale no). Quando arriva a lambire il Circolo Polare Artico, nei bacini tra l'Islanda e la Scandinavia, è ormai così fredda e salsa da risultare molto più pesante dell'acqua circostante, perché l'acqua salata pesa più di quella dolce: ecco che allora sprofonda e, nel farlo, richiama dietro a sé altra acqua, alimentando di continuo il circuito che porta acqua calda, quindi calore, dal Golfo del Messico fin sul Nord Europa.

E’ un meccanismo che appunto consente di mitigare i rigori dell'inverno in gran parte del nostro continente: i venti gelidi provenienti dalle regioni polari, infatti, soffiando al di sopra di queste acque più calde, tendono ad intiepidirsi. Tutto ciò significa che, come già capitato in alcune occasioni nel lontano passato, un eventuale blocco di questo grande “fiume” oceanico potrebbe rendere all'improvviso il clima europeo assai più freddo, con inverni stretti nella morsa del gelo. Ecco perché uno studio ("Current Atlantic Meridional Overturning Circulation weakest in last millennium") pubblicato a fine febbraio 2021 sulla rivista scientifica “Nature Geoscience” risulta, al tempo stesso, interessante e preoccupante: secondo gli autori della ricerca, mai come negli ultimi 1000 anni l‘AMOC - dunque anche la Corrente del Golfo - era stata così debole come attualmente.

Gli studiosi, provenienti dalla Maynooth University, Potsdam Institute for Climate Impact Research (PIK) e dalla University College London, hanno analizzato i dati raccolti nel corso di numerosi precedenti indagini, per ricostruire l'intensità del Nastro Trasportatore dal V secolo d.C. fino ai giorni nostri, giungendo alla conclusione che è in atto un celere affievolimento di questo complesso circuito di correnti oceaniche. In particolare, in base a quanto emerso dalla loro analisi, dopo un lungo periodo caratterizzato da una sua sostanziale stabilità, l’AMOC avrebbe cominciato a indebolirsi nel corso del XIX secolo, ma è soprattutto a partire dalla metà del XX secolo, quindi dagli anni '50 del XX secolo, che avrebbe mostrato un veloce declino, fino a giungere alla situazione attuale.

Dobbiamo perciò attenderci un cambiamento del clima invernale, con gelo estremo e frequenti bufere di neve anche in Italia?! Un’altra indagine ("Deep-water circulation changes lead North Atlantic climate during deglaciation"), condotto da ricercatori della Columbia University e del Norvegian Research Center, pubblicato nella primavera del 2019 sulla rivista scientifica “Nature Communications”, suggerisce che l’affievolimento del Nastro Trasportatore di solito precede di circa 400 anni il suo blocco totale e il conseguente brusco raffreddamento della regione. Poiché il fenomeno di indebolimento pare in atto da ormai quasi 200 anni, ci rimarrebbero ancora più o meno due secoli, prima di un brusco cambiamento dei nostri inverni.

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Range finder: come si sono svolti i fatti

martedì 23 marzo 2021

Ritratto dell’attivista, ossia del dissidente (terza parte)

E’ più facile ingannare le persone che convincerle che sono state ingannate. (M. Twain)

Purtroppo l’uomo medio non riesce neanche ad afferrare concetti semplici, figuriamoci se è in grado di accostarsi a questioni mediche e scientifiche. Ad esempio, la massa non si orienta con argomenti come il contagio, l’insorgenza di malattie, le cure, limitandosi a ripetere i luoghi comuni della “medicina” ufficiale. Spesso ci si chiede: “Perché l’influenza si diffonde soprattutto nei mesi invernali?” In primo luogo, gli sbalzi di temperatura possono mettere a dura prova l’organismo, quindi renderlo più vulnerabile a certe sindromi. Inoltre, a proposito della trasmissione di certe patologie “infettive”, bisogna considerare anche il fenomeno della risonanza: la frequenza di un virus alias esosoma o di un altro patogeno può entrare in risonanza con quella di un virus alias esosoma di un'altra persona. La Fisica della risonanza è una branca della scienza misconosciuta. Una cellula, tra cui lo stesso DNA, si sintonizza, come hanno dimostrato vari esperimenti, con un’altra cellula, anche se sono entrambe perfettamente schermate pure contro i campi elettromagnetici. Significa che esse misteriosamente interagiscono a distanza, senza entrare in contatto fisico, per “simpatia” direbbe un esoterista o grazie ad una specie di entanglement, per usare un termine tipico della fisica quantistica. Che cos’è il contagio, se non un contatto? Ma se non avviene il contatto-contagio, perché e come ci si ammala? Ci si ammala forse per “simpatia” che è letteralmente “patire insieme”, in modo sincrono.

Anche l’autosuggestione ha il suo ruolo e l’autosuggestione è un entanglement psicologico. Ciò spiega perché, nelle famose epidemie del passato, alcuni non si ammalavano, anche se accudivano e toccavano gli infermi e, al contrario, certi, pur prendendo tutte le precauzioni del caso, tra cui la quarantena e la distanza dai “contagiati”, risultavano infetti. Le vere cause delle pandemie antiche, medievali e moderne restano ignote, mentre quelle contemporanee si sono conclamate e si conclamano sempre a seguito di crociate finalizzate a "vaccinare" o per la somministrazione di farmaci che deprimono il sistema immunitario, ad esempio la polio, l'AIDS, l'ebola…

Fra i credenti nel Covid (è una fede simile, tutto sommato, al credo nelle scie di condensazione) si annoverano anche molti laureati, persino in discipline scientifiche: si vede che essere capaci a risolvere equazioni, comprendere sistemi e matrici, destreggiarsi con la trigonometria etc. non sono indizi di intelligenza. Dev’essere così: sono solo abilità tecnico-mnemoniche. Diversamente, come giustificare la facilità con cui il sistema è riuscito ad indottrinare ed inebetire miliardi di terricoli con la farsa della falsa pandemia? Schopenauer ritiene che il vero genio non palesi attitudine per la Matematica; forse il filosofo tedesco non era, ancora una volta, lontano dal vero.

Pare anzi che dimostrare competenze logico-deduttive sia un requisito per essere più agevolmente plagiati; di converso gli intuitivi, gli artisti, gli eccentrici sono in genere restii ai condizionamenti della propaganda. Dovremmo dunque concludere che l’intelligenza dialettica non è intelligenza, ossia in senso letterale “vista interna, percezione oltre le apparenze”? Può darsi, ma allora che nome attribuirle? Possiamo considerarla, visto che non è un antidoto al controllo mentale, una forma di perspicace stoltezza? Con gli ossimori non andiamo molto lontano, perché ci si impegola in contraddizioni, sebbene tale approdo sia un’ulteriore prova che la “realtà”, da qualsiasi angolazione la si osservi, lascia trasparire la sua essenza antinomica. Esiste allora la stupidità, contrapposta all’intelligenza, mentre, in una zona di penombra, si situa un quid che non sappiamo né di preciso che cosa sia né come denominare.

Consideriamo che l’intelligenza non è bastevole per capire come funziona il mondo, perché sarebbe necessaria anche la sapienza. Forse essere versati in Matematica non vuol dire essere intelligenti, dacché l’Aritmetica e la Geometria o sono filosofie sui generis oppure strumenti per dominare la natura, come insegna diabolicamente Bacon. Nel primo caso sono teoriche; nel secondo mefistofeliche. Che la scienza e la sua propaggine, la tecnologia, siano aberrazioni rispetto alla natura è assodato. Alcuni studiosi sostengono che i popoli che vivono o vivevano in armonia con l’ambiente, nel complesso, felici ed in salute, come gli Aborigeni australiani, non palesano o non palesavano alcun interesse per la téchne. Essa è l’anticamera dell’inferno.

Ovviamente presupposto della tecnologia è una forma mentis scientifica, razionale, quella che Nietzsche disprezza in sommo grado e vede incarnata in Socrate, simbolo di un sapere calcolatore. E’ un tipo di sapere da condannare per almeno due ragioni: è freddo, cinico, svirilizzante, giacché irrigidisce una realtà che è energia, thymòs, spirito dionisiaco, inoltre, pur del tutto estraneo all’essenza delle cose che sono libere ed irrazionali, il pensiero socratico assurge, anzi pretende di assurgere ad unico e legittimo schema gnoseologico, emarginando ogni altro tipo di conoscenza, dall’intuizione artistica al mito, dalla magia alle esperienze sciamaniche. Se questo ragionamento è corretto, dobbiamo concludere – e sia pure una conclusione provvisoria – che l’intelligenza logica, quella che culmina nella feroce supremazia sull’ambiente e sulle classi subalterne per opera di una casta formata da tecnocrati, non è intelligenza, bensì ideologia castrante.

Leggi qui la seconda parte.

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Range finder: come si sono svolti i fatti

giovedì 4 marzo 2021

Geoingegneria clandestina di marzo in piena attività

Anche oggi le attività di geoingegneria clandestina si rivelano massicce e parossistiche. Esse sono caratterizzate da una barriera formata da composti igroscopici. E' una specie di muraglia posta tra Spagna e Portogallo ed atta a bloccare la perturbazione in arrivo dall'Atlantico. Ieri le operazioni si sono pesantemente concentrate sul Centro Europa nonché sull'Italia Settentrionale, preparando l'atmosfera in modo tale da assorbire l'umidità relativa residua e predisponendo l'area al fine di diminuire l'intensità delle precipitazioni piovose, previste per i prossimi giorni e che, probabilmente, saranno notevolmente ridimensionate. Tutto ciò si manifesta con un cielo dalla preponderante colorazione bianchiccia nonché nel'assenza totale di nubi da bel tempo, nonostante l'alta pressione e le temperature in rialzo. La satellitare riportata mostra la situazione nelle prime ore di questa giornata.

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Range finder: come si sono svolti i fatti

sabato 27 febbraio 2021

Imbrattacarte e negazionisti allo sbaraglio

"Conosci il tuo nemico", recita quel famoso detto ed è vero: per difenderti, devi conoscere il tuo avversario ed anticipare le sue mosse. E' di oggi la pubblicazione di un brogliaccio sulla pagina di un famoso "giornalista" organico al sistema. La velina è stata poi rilanciata dai soliti pennivendoli locali (di Sanremo) e nazionali, in merito alle "condanne" sulle quali vi ho già informato nei giorni e nelle settimane scorse.

Si tratta, in questo caso, di due "procedimenti" a mio carico che, per semplicità, definisco "Bencivelli" e "Solesin". Nel primo caso, abbiamo una "condanna" di secondo grado che è suscettibile di "nullità assoluta", in quanto non sono stato informato circa la data dell'udienza di Appello e poi si sono pure dimenticati di informarmi dell'avvenuta "sentenza" che, passati i termini per il ricorso, sarebbe divenuta definitiva. Sennonché, insospettito dal silenzio della cancelleria della Corte di Appello (che non rispondeva alle mie PEC nelle quali chiedevo che destino avesse avuto l'udienza rinviata a data da destinarsi per via dell'emergenza Covid), mi sono premurato di incaricare un legale di fiducia, visto che quello di ufficio era latitante. Così sono venuto a conoscenza del fatto che l'udienza di appello si era svolta il 17 settembre 2020 e che la "sentenza" era stata depositata con le motivazioni pochi giorni dopo. Tuttavia ormai era tardi per ricorrere in Cassazione! Si comprendeva a quel punto lo strano silenzio dei gazzettieri nonché della "parte lesa". Era evidente che non pubblicare alcunché sul "verdetto" in appello era funzionale alle mancate notifiche, giusto per impedirmi di ricorrere e per far sì che la "condanna" divenisse definitiva. Ora, però, non è finita, visto che è stata chiesta la rescissione del giudicato (annullamento della sentenza) per vizio di notifica.

La situazione è simile per quel che riguarda il procedimento "Solesin", poiché anche in quel caso si è verificata una grave violazione del Codice di procedura penale, in quanto l'interrogatorio per opera del Pubblico Ministero si è svolto in assenza del legale che avrebbe dovuto sostituire quello di ufficio e che non fu nemmeno avvisato. Infatti l'incontro ebbe comunque luogo, ma in assenza del difensore. Anche in questa circostanza, nel ricorso in appello già consegnato, si chiederà nuovamente l'annullamento del rinvio a giudizio e, di conseguenza, anche della "sentenza".

Inoltre, come se non bastasse, il Giudice di primo grado (nel processo Bencivelli vs Marcianò) non ha applicato correttamente l'articolo di legge [1], comminando una multa e, nel contempo, la reclusione. Il che rende la sentenza inapplicabile. Errore al quale non è stato posto rimedio nemmeno dai Giudici della Corte di Appello.

[1] Art. 595 c.p.: "Chiunque, fuori dei casi indicati nell'articolo precedente, comunicando con più persone, offende l'altrui reputazione, è punito [c.p. 598] con la reclusione fino a un anno oppure con la multa fino a euro 1.032".

Questi aspetti sono ben conosciuti dai pennivendoli e negazionisti di turno, perché ne ho dato ampia delucidazione, ma, chissà perché, nei loro scartafacci a contenuto fortemente diffamatorio, queste informazioni sono omesse. Intanto ricevo insulti e minacce in quantità. Passi. "Il giudizio di uno stolto è un titolo da re". (W. Blake)

Se intendete sostenermi nelle spese processuali, ve ne sarò grato. Donazione con IBAN: IT09B0503401753000000052068 - Swift (BIC): BAPPIT21A88. Maggiori dettagli qui.



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Range finder: come si sono svolti i fatti

sabato 6 febbraio 2021

Chemtrails over Europe

L'enorme massa di umidità sotto forma di nubi, proveniente dall'Atlantico è in queste ore bloccata da una massiccia operazione di geoingegneria clandestina. Il notevole calo clienti di voli commerciali, ormai da anni artefici della manipolazione climatica, ha indotto le compagnie civili a subaffittare i propri velivoli a contractors, i quali adoperano gli aeromobili per coprire le aree in cui si deve intervenire per inibire le precipitazioni e per creare un medium atmosferico idoneo alla propagazione dei segnali radio sia in campo militare sia in ambito civile (vedi frequenze in banda Ka e 5G).

Non stupisce l'incremento di patologie respiratorie gravi (bronchiolite costrittiva acuta, coagulazione vascolare disseminata...) addebitate ad un fantomatico virus del raffreddore: il Coronavirus. La fake-pandemia è dunque l'ideale foglia di fico per coprire le reali cause dei decessi per insufficienza respiratoria, occorse, non a caso, in quelle zone ove sono maggiormente concentrate le nanopolveri di ricaduta, il 5G e le vaccinazioni antiinfluenzali che hanno creato interferenza virale.

Parliamo di Brescia, Bergamo, Lodi e gran parte della Lombardia. Se a questo aggiungiamo il minore irraggiamento solare, con inevitabile deficit di vitamina D, il quadro si completa ed appare tutto chiaro. Ovviamente le autorità non hanno interesse a tutelare la salute dei cittadini. E' piuttosto il contrario e ne abbiamo la dimostrazione nel costatare come le operazioni di aerosol siano costantemente negate, benché di fronte agli occhi di tutti e ben confermate da brevetti, accordi e trattati internazionali, programmi di geoingegneria, guarda caso finanziati, tra gli altri, dal "filantropo" Bill Gates, il fautore delle vaccinazioni di massa. Che incredibile coincidenza...

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martedì 26 gennaio 2021

Chemtrails over the country club

S’intitola “Chemtrails over the country club” il nuovo singolo di Lana Del Rey (al secolo Elizabeth Woolridge Grant, New York, 21 giugno 1985) pubblicato il giorno 11 gennaio 2021: il motivo anticipa il prossimo omonimo album che uscirà il 19 marzo di quest’anno.

E’ significativo che la cantante statunitense abbia deciso di dar risalto al tema delle chemtrails, anche se la sua non ci sembra una denuncia, piuttosto un’angosciata attestazione. Si noti soprattutto la copertina del disco.

Il video, più del testo, evoca l’antitesi tra l’infanzia e la giovinezza spensierate da un lato, l’età successiva, contraddistinta da equivoci e contraddizioni dall’altro. Così alle sequenze solari subentrano, un po’ alla volta, immagini sinistre e disturbanti. L’idilliaco American dream presto si tramuta in un incubo a base di rapporti conflittuali, di mistificazioni e di mascherine, per quanto traforate…

E’ noto che molti attori, registi, interpreti della scena musicale, atleti… appartengono al sistema: probabilmente è anche il caso di Lana del Rey, come è suggerito dai simboli che appesantiscono il video. Sono emblemi sul cui significato è superfluo indugiare. La stessa insistenza sul numero 11 (data della pubblicazione, anni di carriera, numero delle tracce contenute in “Chemtrails over the country club”)) suscita non poche perplessità.

Siamo inclini a vedere nella sottolineatura delle scie tossiche l’evocazione della minaccia che incombe sulla normalità, il riferimento alla filigrana diabolica oltre la rassicurante e patinata superficie delle cose.

Lana Del Rey ha compiuto la sua scelta, gravida di conseguenze, forse irreversibili, forse no: la cantautrice pare augurarsi che altri non seguano il suo esempio.

E’ sintomatico: nessuno dei recensori, pur soffermandosi sulle atmosfere intimiste della canzone, sullo stile evanescente. sui significati del testo etc., ha neppure accennato alla centralità della parola “chemtrails” nel titolo e nella poetica. E’ un tentativo alquanto maldestro di distogliere l’attenzione da un fenomeno che, pur con tutte le ambiguità evidenziate, Lana del Rey esibisce come reale, incontestabile. Nessuno oggi può sostenere il contrario.

Di seguito il testo della produzione

I'm on the run with you, my sweet love
There's nothing wrong contemplating God
Under the chemtrails over the country club
Wearing our jewels in the swimming pool
Me and my sister just playin' it cool
Under the chemtrails over the country club
Take out your turquoise and all of your jewels
Go to the market, the kids' swimming pools
Baby, what's your sign?
My moon's in Leo, my Cancer is sun
You won't play, you're no fun
Well, I don't care what they think
Drag racing my little red sports car
I'm not unhinged or unhappy, I'm just wild
I'm on the run with you, my sweet love
There's nothing wrong contemplating God
Under the chemtrails over the country club
Wearing our jewels in the swimming pool
Me and my sister just playin' it cool
Under the chemtrails over the country club

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venerdì 22 gennaio 2021

La Quinta onda

"La Quinta onda" ("The 5th wave") è una pellicola del 2016 diretta da J. Blakeson.

La produzione è un adattamento del romanzo "La quinta onda" ("The 5th wave", 2013), primo dell'omonima saga scritta da Rick Yancey.

Nell'antefatto un micidiale attacco alieno devasta il pianeta Terra, attraverso quattro calamità denominate "onde" (interruzione dell'erogazione di energia elettrica, sismi, maremoti ed alluvioni, epidemie, possessione extraterrestre dei corpi umani), impedendo così ogni tentativo di resistenza per opera dei terrestri di modo che non riescano a fronteggiare il flagello susseguente. All'alba della Quinta onda, l'adolescente Cassie Sullivan, rimasta orfana, si mette in marcia alla ricerca del fratellino Sam, portato nella base militare di Wright Patterson, assieme a molti altri ragazzi, con lo scopo di trasformarlo in soldato.

L'esercito ufficialmente manda gli adolescenti a stanare ed uccidere coloro che ritiene siano posseduti dagli extraterrestri: così i pochi sopravvissuti umani si massacrano l'un l'altro, mentre nelle installazioni militari, i vertici di comando sono tutti sotto il controllo di ibridi umano-alieni che prendono ordini direttamente dagli invasori.

La produzione ha collezionato recensioni negative, perché, come altri lungometraggi appartenenti al filone fantascienza distopica con e per adolescenti (ad esempio, Hunger games, The maze), è inficiata da ingenuità nella sceneggiatura e nella regia, accanto a semplificazioni estetiche. Tuttavia “La quinta onda” suscita vivo interesse per il carattere predittivo inerente al controllo climatico e geofisico (terremoti e diluvi artificiali: vedi alla voce sistemi H.A.A.R.P., ma pure alle pandemie. Che poi l’attuale situazione sanitaria sia, a nostro avviso, una gigantesca candid camera, purtroppo non diminuisce la gravità delle sue ripercussioni sociali, economiche, politiche…

Ci chiediamo se lo scenario tratteggiato nel film con il riferimento ad una minaccia esterna sia un espediente narrativo o alluda a qualcosa di probabile. A chi avrà la possibilità ed il coraggio di investigare la risposta.

Di seguito l’intreccio della pellicola.

Una teenager, Cassie Sullivan, armata di M4, emerge dai boschi e si dirige verso una stazione di servizio abbandonata in cerca di provviste. Entrando, sente la voce di un uomo che chiede aiuto. Si dirige verso di lui, puntandogli contro l'arma. L'uomo tiene una mano sotto la giacca, ma, quando la tira fuori, Cassie vede luccicare qualcosa: pensando sia un'arma, lo uccide. Il luccichio si scopre essere quello di una croce. Tutto si oscura e la scena si sposta su un’analessi che racconta gli avvenimenti dell'ultimo periodo.

Un'astronave aliena di dimensioni colossali compare dal nulla e sorvola la Terra: appartiene ad una razza di extraterrestri chiamati "Altri" (Un’allusione al titolo del biologo ed ufologo tedesco J. Fiebag, autore di un saggio intitolato "Gli Altri"?). Dieci giorni dopo la loro comparsa, gli Altri scatenano la Prima onda: un impulso elettromagnetico che distrugge tutte le apparecchiature elettriche, riportando l'umanità all'Età della Pietra. Nella Seconda onda, gli invasori manipolano la geologia terrestre, causando sommovimenti tellurici che distruggono le isole e le città costiere. Per la Terza onda, gli Altri modificano un ceppo del virus dell'influenza aviaria per diffonderlo in tutto il pianeta con l’avifauna. La popolazione è decimata e la madre di Cassie (inquadrata con una mascherina fp1...) è tra le vittime.

Cassie, suo padre e suo fratello minore Sam, si dirigono in un campo estivo nei boschi, trasformato in rifugio, dove trovano circa 300 sopravvissuti. Alcuni giorno dopo, un'unità militare con veicoli d'assalto, entra nel campo. Il comandante dell'unità, il colonnello Vosch, avvisa i superstiti dell'imminente arrivo della Quarta onda e comunica il piano di evacuazione del campo: prima porteranno in salvo i bambini presso la base aeronautica di Wright-Patterson, poi torneranno a prendere gli adulti. Cassie è separata da Sam, a causa di un contrattempo: dopo la partenza dei bambini, vede l'esercito massacrare tutti gli adulti, incluso suo padre.

La scena torna al presente. Cassie si incammina verso la base dove si trova il fratellino. Raggiunge una strada dove nota alcuni cadaveri in mezzo alle auto, ma è colpita alla gamba da un cecchino nascosto nelle vicinanze. La protagonista cerca di nascondersi dapprima sotto un veicolo, poi tenta di rifugiarsi nel bosco, ma sviene durante la fuga, perdendo la pistola. Si risveglia dopo quasi una settimana, nella casa di un giovane, Evan Walker, che l'ha salvata da morte certa. Dopo essersi ripresa, Cassie riparte, in compagnia di Evan, alla volta della base, ma nel viaggio scopre che anche lui è uno degli Altri, mandato anni prima e innestato come agente dormiente nel corpo di un essere umano. Viene poi a sapere che altri Dormienti sono dislocati, ognuno in una zona designata, per sterminare i sopravvissuti umani. Evan, a differenza degli altri Dormienti, è, però, contrario all'invasione, dimostrando che il suo lato umano non è stato corrotto dall'Altro; difende Cassie durante un attacco notturno. Poi, però, vista la diffidenza della giovane, la lascia andare, avvertendola, però, che il colonnello Vosch e tutti i militari della base sono posseduti dagli Altri.

Alla base, i militari, usando l'inganno e la tecnologia, convincono i bambini soccorsi che gli umani là fuori sono stati posseduti dagli alieni; fornito loro il necessario addestramento, organizzano squadre per missioni di sterminio fuori dall’installazione. Sam è inserito nella squadra di Ben, detto Zombi, Ringer, Dumbo e Teacup. Durante una missione, svolta con l'ausilio di nuovi visori ad hoc, Ringer rimuove la capsula-microchip nel collo che avevano inserito a tutti gli adolescenti. Il gruppo di ragazzi scopre il vero piano dei superiori: far uccidere gli umani superstiti. Si rendono così conto di essere loro stessi la Quinta onda.

Ben decide di mandare la sua squadra nel bosco: egli torna alla base per recuperare Sam, lì rimasto, e racconta che i commilitoni sono morti. Ben affronta il colonnello Vosch a proposito della Quinta onda, mentre Cassie, riuscita ad infiltrarsi nell’installazione, uccide il sergente Reznik. Ben e Cassie salvano Sam. Evan fa esplodere alcuni ordigni all'interno della struttura. Ben, Cassie e Sam riescono a ricongiungersi e a fuggire con l'aiuto di Ringer, mentre Evan completa la distruzione della base. Il colonnello Vosch, insieme con i collaborazionisti sopravvissuti, riesce a svignarsela in aereo, portando con sé il resto dei bambini.

La squadra di Ben si allontana in una zona “sicura” e, in un momento di tregua attorno a un fuoco, Cassie riflette sul ruolo della speranza.

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lunedì 4 gennaio 2021

Paura su un volo della "British Airways": la sindrome aerotossica colpisce ancora!

Inauguriamo questo annus terribilis, il 2021, con una cronaca sulla sindrome aerotossica (alias "fumo in cabina"). Questa volta a farne le spese è il co-pilota in un volo della "British" Airways, decollato da Londra e diretto ad Atene. Il comandante ha dovuto anticipare l'atterraggio a Zurigo, viste le precarie condizioni del secondo in cabina. Riportiamo l'articolo pubblicato su Ilmessaggero.it.
Momenti di tensione sul volo della "British Airways", decollato da Londra e diretto ad Atene. Mentre l'aereo sorvolava la Croazia, il copilota è improvvisamente crollato in terra all'interno della cabina, svenuto, privo di sensi. Il capitano, in un primo momento, ha pensato di fare ritorno nella capitale britannica, ma le condizioni del collega sono peggiorate, costringendolo ad un atterraggio d'emergenza a Zurigo, l'aeroporto più vicino in quel momento.

Che cosa è successo al co-pilota? Che tipo di malessere ha avuto? La compagnia aerea ha mantenuto il massimo riserbo sulla questione, dichiarando solamente che "il primo ufficiale semplicemente non si è sentito bene". Ma ciò che è avvenuto a bordo ha destato molta preoccupazione. [...] Un portavoce della "British Airways", in un comunicato, ha rassicurato, dicendo che l'aereo è rimasto sotto il pieno controllo del comandante e ha affermato: "La sicurezza dei nostri clienti e dell'equipaggio è sempre la nostra massima priorità e le nostre squadre si sono prese cura dei clienti, prima che proseguissero il loro viaggio".


"Sindrome aerotossica: quando e perché"

Abbiamo dedicato numerosi articoli alla sindrome aerotossica, pezzi sia di cronaca sia epidemiologici. In questi anni i media di regime, specialmente in Italia, o hanno ignorato il problema o hanno abilmente depistato, ad esempio insistendo sull’ipotesi secondo la quale sarebbero dei lubrificanti ad essere all’origine della sintomatologia diagnosticata.

Che la sindrome sia correlata ad una contaminazione proveniente dall'esterno è dimostrato dal seguente particolare: in cabina l’aria è riciclata ogni tre minuti (fonte Boeing). Occasionalmente, quindi, il velivolo si trova ad attraversare zone di atmosfera con alte concentrazioni di composti tossici e nocivi. Infatti, in genere, gli episodi di "fumo in cabina" accadono durante la fase di salita o in quella di discesa, allorquando l'aereo "taglia", per pochi istanti, gli strati di copertura artificiale che si trovano a quote basse o medie, ossia tra i 1500 ed in 6000 metri.

Le fasi più pericolose del volo sono quindi quelle in cui si attraversano le falde chimiche: esse, come è possibile constatare sia attraverso l’osservazione sia per mezzo di strumenti scientifici, aleggiano ad altitudini più o meno costanti, quelle sopra indicate.

Ricapitoliamo i principali sintomi della sindrome aerotossica che coinvolge personale di bordo e passeggeri.

• Nausea
• Vomito
• Vertigini
• Sonnolenza
• Perdita di coscienza

Il problema è stato portato all’attenzione mondiale dal comandante Susan Michaelis fondatrice, insieme con Tristan Loraine, del sito intitolato ad una ipotetica "Toxic Free Airlines". La comandante Michaelis nel 2007 pubblicò l’"Aviation Contaminated Air Reference Manual", corposo manuale che tratta della scarsa qualità dell’aria che si respira a bordo degli aerei. Susan aveva al suo attivo oltre 5.000 ore di volo, quando dovette ritirarsi dal servizio, causa malattia, dopo aver volato per tre anni sul BAe 146. Il comandante Tristan Loraine, pilota dal 1986 al 2006, scrisse il libro "Toxic Airlines". Nel 2006, mentre era ai comandi di un Boeing 757 in decollo da Heathrow, si era verificato quello che in gergo viene definito un "fume event" e successivamente Tristan ebbe la sgradita sorpresa di trovare tracce di TCP, l’additivo per lubrificare motori, nel suo sangue. A seguito del peggiorare delle condizioni di salute fu costretto a lasciare il servizio. Nell’aprile 2008 la BBC trasmise l’inchiesta "Something in the air" che trattava della malattia non ancora chiarita, definita come "Chronic Fatigue Sindrome" (CFS) ed il sito della Toxic Airlines ebbe allora il suo momento di popolarità.

La patologia è stata pure la causa di danni permanenti ed invalidanti e talora di decessi riscontrati tra dipendenti delle compagnie civili e passeggeri. I tecnici a terra, i piloti ed il personale di bordo sono perfettamente al corrente di quanto sta accadendo, ma nella paura di perdere il lavoro, tacciono. Per quanto potranno farlo ancora?

Per approfondire la questione si leggano i nostri precedenti articoli su Tanker enemy.

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sabato 19 dicembre 2020

All'arme (seconda ed ultima parte)

Poiché non si poteva trovare la giustizia, si è inventato il potere. (B. Pascal)

A questo punto, riconosciuta tale premessa, si tratta di vedere in che modo si potranno affrontare le insidie, in primo luogo le venefiche pseudo-vaccinazioni, che si profilano all’orizzonte.

Subito richiameremmo l’attenzione sul fatto che non bisogna lasciarsi incantare dalle sirene della Rete. Questi finti alfieri della verità si limitano a denunciare la situazione creatasi, senza mai prospettare possibili rimedi, inoltre adoperano un linguaggio ambiguo dove l’inganno del potere si insinua sotto mentite spoglie. Si pensi al sintagma “dittatura sanitaria”: è una dicitura fallace, perché, se siamo tutti d’accordo che è ormai stato instaurato un regime totalitario comunque deprecabile, dobbiamo, invece, dichiarare che di “sanitario” non ha alcunché. Una vera tirannide sanitaria agirebbe con metodi coercitivi e persino brutali, ma con il vero intento di tutelare i cittadini: ad esempio, ordinerebbe l’immediato smantellamento delle antenne 5G che irradiano letali campi elettromagnetici oppure eseguirebbe un controllo draconiano della filiera alimentare per evitare che il cibo sia contaminato dai metalli (provenienti dalla geoingegneria clandestina) e da mille altri veleni.

In realtà, Giuseppi e il suo entourage, per considerare solo l’Italia, “difendono” la salute con misure tanto assurde quanto dannose (vedi il caso delle mascherine supertossiche) e con gli pseudo-vaccini. Insomma gli imbroglioni hanno a cuore la vita degli Italiani, come un allevatore ha a cuore la vita degli agnelli, quando si avvicina la Pasqua. Purtroppo la campagna di pseudo-vaccinazione non subirà battute d’arresto, nonostante i già non infrequenti casi di reazioni avverse anche gravi. I bugiardi, oltre a rendere le pseudo-immunizzazioni de facto obbligatorie, attribuiranno decessi ed effetti collaterali ad una mutazione del fantomatico virus, proponendo ed imponendo altri finti antidoti necessari, secondo loro, per scampare al falso contagio.

Poi il crescendo rossiniano è destinato a sfociare in una “nuova normalità” che della passata situazione conserverà ben poco: le scuse più disparate giustificheranno le mascherine, le distanze di “sicurezza”, i veleni nelle vene, le restrizioni, le chiusure etc. Chi tenterà di sfuggire allo stato di polizia, alle “immunizzazioni” di massa sarà rincorso, accerchiato, escluso, perseguitato.

Di fronte a prospettive così allarmanti, bisogna imbracciare le armi e per armi intendiamo la creazione di una rete volta al sostegno reciproco con il fine di sopravvivere, quando probabilmente i dissidenti non potranno più contare sui pochi servizi e gli esigui emolumenti su cui finora si è fatto affidamento. Meglio non trastullarsi con illusioni come le criptomonete: forse non è lontano il giorno in cui varrà molto di più un canestro di frutta e verdura che diecimila euro in banca. Bisognerà dunque, se ne saremo capaci, tessere relazioni di mutua solidarietà ed assistenza (anche sanitaria): ognuno, secondo le sue risorse e competenze, potrà aiutare gli altri oppositori e, nel contempo, essere sostenuto.

Intanto – dispiace dirlo, ma succederà – i credenti nel dio “Covid19”, prima o poi, moriranno come mosche o, nel migliore dei casi, a causa delle pozioni atte a modificare il corredo genetico, saranno ridotti ad esseri malaticci, a schiavi malvivi alle dipendenze di tecnocrati straricchi e strapotenti. Certo, rincresce che bambini ed adolescenti, ignari della ferocia che il sistema coltiva in sé dietro una facciata di benevolenza, saranno falciati o, nelle più rosea delle ipotesi, trasformati in soldatini ubbidienti. Nel “Corano” è scritto che “chi salva una vita umana è come se avesse salvato l’intera umanità”. Proveremo a salvare qualcuno, prima che si abbatta la “grande tribolazione”, ma dobbiamo ammettere che non è facile: quanti adulti, cui è stato spiegato per filo e per segno quali sono i veri scopi della spuria pandemia, continuano a farsi abbindolare dai media di regime e dagli “scienziati” organici alla tirannide! Varie insigni tradizioni ci avvisano che siamo prossimi ad una fase decisiva come d’altronde si possono intravedere i segnali di una crisi epocale. Perciò “chi ha orecchie per intendere, intenda”. “Freccia prevista vien più lenta”, scrive Dante. Forse in extremis qualcuno la potrà schivare, concludiamo noi.

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Range finder: come si sono svolti i fatti

giovedì 17 dicembre 2020

All'arme! (prima parte)

Siamo ormai in un vicolo cieco: ma come e perché ci siamo arrivati? Sembra un argomento che esula, tuttavia, per capire per quale ragione siamo ormai sull’orlo del baratro, non ci si può esimere dall’accennare ad un problema fondamentale, ossia la controversia circa il determinismo vs determinismo alias destino vs libero arbitrio. Sono innumerevoli quelli che, dimostrando più superbia che vigore di pensiero, liquidano la questione, pontificando: “Il fato non esiste; tutto dipende dalle scelte umane”.

Nessuno può avere l’ultima parola su un tema tanto spinoso, così non possiamo asserire che è vero il contrario. Lo scrittore francese Paul Valery irrideva i sostenitori del determinismo, perché, a suo parere, credevano nel nesso causale, in una catena di antecedenti che determinano una serie di conseguenze. Non siamo così ingenui da scambiare il post hoc (dopo di ciò) con il propter hoc (a causa di ciò), nondimeno siamo inclini a considerare almeno come ipotesi plausibile quella formulata dallo scienziato Vittorio Marchi. Marchi, pur essendo un esponente della filosofia riconducibile al “Tutto è Uno”, con tutti i pregi ed i limiti di questo orientamento, sul soggetto in esame è chiaro. Egli scrive: “Se, infatti, la mente dell’uomo fosse già sufficientemente evoluta, ogni accadimento avverrebbe nell’ambito di un continuo presente. Se tuttavia ciò non accade, è solo perché la mente limitata dell’uomo collega e segue gli eventi che avvengono nello stesso ‘tempo’ in ritardo, quindi in forma di successione, mentre in realtà tutto accade nello stesso istante”. E’ evidente che tale posizione teorica tende ad escludere il libero arbitrio che lo scienziato, non a caso, nega. D’altronde sempre Marchi osserva: “Il tempo è quell’artificio che usiamo per far sì che tutte le cose non avvengano simultaneamente, quando in realtà esse sono già avvenute, nel mondo del Pensiero (Spirito)”. Insomma, conclude Marchi: “E’ già tutto scritto”.

Ecco che subito si muovono le solite obiezioni: la fisica quantistica, cui si ancorano non di rado tendenze New age, ha distrutto il determinismo, sostituendolo con il probabilismo. A parte che della fisica quantistica esistono molteplici interpretazioni incompatibili fra loro e non tutte tali interpretazioni sostengono pure l’idea della libera volizione, bisogna ricordare che probabilismo non è sinonimo di libertà nelle scelte, perché ciò implica una direzione razionale, mentre il probabilismo consuona con il caos e l'irrazionalità.

Non solo! Se riflettiamo sul fenomeno tipico del mondo quantistico definito “sincronicità”, esso non depone certo a favore della dottrina del libero arbitrio. Sulla base della “sincronicità”, “tutte le strutture e gli eventi nell’Universo sono soltanto una complessa trama di particelle che si muovono nel ‘tempo’ e per le quali il passato e il futuro, per il principio della sovrapposizione degli opposti, sono solo un eterno presente” (V. Marchi). Così abbiamo dimostrato che il concetto di libertà non si può fondare sulle acquisizioni, comunque spesso controintuitive, della meccanica quantistica la cui cornice teoretica è di natura matematica, non etica.

Certo, qualcuno eccepisce, nel modo seguente: “Bisogna che tutti ci focalizziamo sul pensiero positivo, se vogliamo evitare che gli eventi precipitino”. Non è questa la sede per smentire o, almeno, ridimensionare questo luogo comune: ci limitiamo a notare che il richiamo alla massa critica per quanto riguarda il “pensiero positivo” non ha alcun fondamento. Infatti il pensiero, la coscienza prescindono dalla quantità, dal numero: teoricamente basterebbe anche che una sola persona concentrasse la sua volontà creativa e favorevole su un preciso fine per imprimere una svolta al corso degli avvenimenti. Ci sembra che ciò non sia accaduto né stia per accadere.

Quindi riprendiamo le frasi con cui abbiamo esordito. Siamo ormai in un vicolo cieco, ma come e perché ci siamo arrivati? Ci siamo arrivati, perché, del tutto o in parte, piaccia o no, la Storia è predeterminata. A questo punto, riconosciuta tale premessa, si tratta di vedere in che modo si potranno affrontare le insidie, in primo luogo le velenose pseudo-vaccinazioni, che si profilano all’orizzonte. In questi anni, occupandoci di geoingegneria clandestina, abbiamo sempre coniugato, nei limiti del possibile, gli aspetti inerenti alla ricerca e alla denuncia, con quelli che riguardano la prassi, ossia il “che fare?”. Proveremo a rispondere quanto prima.

Fonte: V. Marchi, La vertigine di scoprirsi Dio, Cesena, 2014

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sabato 12 dicembre 2020

Ritratto dell'attivista, ossia del dissidente (seconda parte)

Goethe scrive che “il mondo progredisce solo grazie a coloro che si oppongono”. Ecco perché la nostra società si è arenata, anzi regredisce ogni giorno di più, giacché regna il conformismo: pochi si oppongono, non tanto per obbedire al Diktat del “pensiero” unico, ma per abbracciarne entusiasti la vuota ideologia. E’ davvero un’ideologia vuota, in quanto neppure animata da impulsi vitali, per quanto diabolici e distorti, come quelli che infiammarono gli animi di gerarchi e sudditi nei regimi totalitari.

E’ una Ideenkleid strumentale costruita solo per soggiogare e circuire l’individuo massificato: non esprime una concezione del reale, sia pure nefanda. Viene a taglio un messaggio che abbiamo ricevuto da un amico: “Si è tentati di ridere dei tanti movimenti e associazioni che confidano nelle denunce, raccolte firme, petizioni e quant'altro, rivolte ai giudici e ai tribunali contro questo regime e i suoi soprusi. Tuttavia la Storia ci insegna anche che, prima o poi, questi regimi crollano e arriva per tutti la resa dei conti. Questo anche grazie a quei pochissimi che in ogni campo, nonostante tutto, rimangono incorrotti e continuano a fare il loro lavoro con coscienza. Oggi i potenti e gli arroganti credono che il loro trionfo sia prossimo, ma sono sicuro che, proprio quando saranno lì lì per mettere l'ultima carta sulla vetta, tutto il castello crollerà rovinosamente su di loro. [...] Il Signore in cui credo sta proprio dalla parte di chi è perseguitato e calunniato, essendolo stato anche Lui fino alla croce”. Questo messaggio evoca i campioni del nostro tempo, i guerrieri della luce, rispetto ai quali i pusilli rivelano tutta la loro infimità.

Consideriamo en passant il problema delle "vaccinazioni" più o meno obbligatorie: quanti oggi si sgolano contro le inoculazioni coatte, dichiarano che mai e poi mai si faranno iniettare una miscela tossica nelle vene! Li vediamo già in coda per ricevere la loro dose di “antidoto”: quando non essere vaccinati significherà non poter acquistare né vendere, tutta la loro determinazione a combattere contro la dittatura pseudo-sanitaria diventerà acquiescenza. Li vediamo già docili come agnelli pronti per essere macellati. I vili, i traditori sono legioni.

La società è guasta non solo a causa dei depravati, che, in fondo, sono una minoranza, ma a motivo di tutti quei mediocri, quegli ignavi che di per sé non sono malvagi, ma inetti, perché non si schierano, perché non prendono posizione, perché non osano avversare chi comanda. L’uomo non è solo antiquato, come osserva il filosofo tedesco Anders, essendo stato sostituito dalla tecnologia, dagli automi e dagli androidi che sono più efficienti, più produttivi, più veloci. L’uomo – dicevamo – non è solo antiquato, è anche castrato: gli è stata sottratta l’energia vitale, è stato privato persino dell’istinto di autoconservazione.

Ridotto ad un’ombra di sé stesso, ad una larva l’uomo di oggi si aggira fra le macerie di un mondo insensato. Il senso è stato sostituito dalla chiacchiera (Heidegger docet), da discorsi fatui su argomenti futili; il senso è stato surrogato da appendici tecnologiche, miseri, anche se rutilanti ammennicoli dati in cambio dell’autenticità…

Crediamo che in tempi remoti, come attestano molte tradizioni, l’umanità fosse migliore, poi fu pervertita. Qualcuno obietterà: si cerca un capro espiatorio, per deresponsabilizzare l’umanità. No, non la deresponsabilizziamo, ma ridimensionamo il suo ruolo, nel bene e nel male. Diversamente ci si allinea alla pericolosa retorica dei mondialisti che mirano a decimare la popolazione, pure con i loro diabolici “immunizzanti”, perché la considerano uno sbaglio di natura. Sono gli stessi che delirano di “immunità di gregge”. Certo, perché considerano il popolo un gregge, le cui pecore agiscono e reagiscono in modo gregario. Purtroppo i farabutti intendono non solo macellare le pecore più mansuete, ma soprattutto sgozzare le pecore nere. Fuor di metafora, gli scellerati al governo colpiscono in modo indiscriminato per sbarazzarsi di quei pochi intelligenti che smascherano le ignominiose nefandezze del sistema, per eliminare i pochi resistenti che svergognano i criminali travestiti da benefattori. Ecco, mai generalizzare: accanto agli stolti, tra gli stolti, non con gli stolti, il cui numero è infinito, come ci insegna Seneca, vive anche qualche individuo accorto. Esistono gli omunculi, ma anche gli Uomini; esistono le donnicciole, ma anche le Donne.

Leggi qui la prima parte: Ritratto dell'attivista, ossia del dissidente (prima parte)

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mercoledì 9 dicembre 2020

Mascherine supertossiche e scie tossiche: curiosi parallelismi

Siamo al corrente del fatto che indossare la mascherina è insalubre e potenzialmente letale, poiché causa ipercapnia ed ipossia. Portare la mascherina può anche provocare malattie del sistema respiratorio [1] (polmoniti batteriche). Si consideri poi che le museruole immesse sul mercato contengono biossido di titanio e fluoro. Ma non basta! Ora spunta un rapporto di analisi che evidenzia che, nelle mascherine fornite dall'amorevole Stato, ai docenti, al personale A.T.A. ed agli allievi di ogni ordine e grado, sono presenti anche vari metalli tra cui alluminio, bario, cromo, ferro, manganese, nichel, rame, zinco. Tra l'altro, coincidono con gli ingredienti tipici delle famigerate "scie tossiche". Singolare coincidenza... Non è poi così difficile capire perché da decenni siamo avvelenati con questi metalli diffusi in ogni dove.

E’ tutto interconnesso: da alcuni anni, si decanta la possibilità di somministrare farmaci (anche pseudo-vaccini che modificano il corredo genetico) a distanza e di dosarli, usando apposite frequenze. Insomma, un quadro inquietante qui appena tratteggiato. Approfondiremo il tema, appena possibile.

[1] Occorre, infatti, considerare che l'uso della mascherina causa ipercapnia ed acidosi, determinati dall'aumento di CO2 nel sangue e che riducono la saturazione di ossigeno nel sangue, esponendo il soggetto con maggiore facilità ad ogni tipo di aggressione batterica o virale. Questo ancor più in individui che sono affetti da difficoltà respiratorie per motivi cardiaci, broncopolmonari anche a genesi allergica o psicosomatica. L'acidità favorisce inoltre lo sviluppo di cellule tumorali. Sono frequenti anche cefalea e capogiri, indotti da questo stato. Infine l'umidità che si forma al di sotto della mascherina è in grado di produrre dermatiti micotiche e di aumentare l'eventuale carica batterica e/o virale altrimenti inerte, poiché essa si accumula negli alveoli polmonari del soggetto.

Qui la schermata di parte del rapporto di analisi. NOTA: Il committente ed il laboratorio sono stati volutamente oscurati su richiesta degli interessati.

Articolo correlato: I compagni di BaAl

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sabato 28 novembre 2020

Ritratto dell'attivista, ossia del dissidente (prima parte)

Chi sono gli attivisti contro la geoingegneria clandestina e, più in generale, contro quelli che abbiamo definito “crimini governativi”? Abbiamo provato a tracciarne un ritratto di cui pubblichiamo la prima parte.

Eruditi… una volta pullulavano, oggi siamo circondati da ignoranti laureati. Quasi sempre sono laureati in materie scientifiche. Sono dei beoti, protervi depositari ed araldi dei dogmi accademici. Sono anche sovente persone di successo, ma consideriamo che lavorano per conto delle diaboliche multinazionali o comunque sono integrate in un sistema perverso. Oggigiorno chi è organico all’establishment, chi aderisce, volente o nolente, al modello politico-economico egemone, trova un impiego remunerativo e intraprende una carriera costellata di promozioni; gli altri di solito sono condannati alla sottoccupazione o alla disoccupazione, ad essere emarginati.

Nel mondo attuale chi miete insuccessi, nonostante, anzi a causa dei suoi talenti, delle sue capacità, è un individuo autonomo ed arguto. Gli stolti, gli indottrinati, i corrotti insegnano nelle università, dirigono importanti aziende, conducono programmi televisivi, possono vantare uno status prestigioso. Parafrasando il Messia, diremmo: “Beati i falliti, perché essi otterranno il riconoscimento del loro valore!”. E il vero valore non è nel denaro che guadagni, nei titoli e nelle onorificenze che collezioni, negli incarichi di “responsabilità” che ti sono affidati; il vero valore è nella caratura intellettuale ed etica. La reale grandezza è inversamente proporzionale all’apprezzamento che la nostra società sudicia e rozza riserva a ciascuno di noi.

Chi è magnificato è una nullità; chi è vilipeso è spesso un individuo eccezionale, è un’eccezione che va contro le regole assurde e inique imposte dalla casta tecnocratica. Colloquia con un anziano agricoltore di un villaggio, con un bimbo che ruzza in un prato, con una donna semplice che ha cresciuto dei figli, con un operaio temprato dalla fatica: ti elargiranno perle di sapienza, esempi di abnegazione, spunti per riflettere.

Colloquia con un accademico, con un funzionario, con un “esperto”, ne caverai solo luoghi comuni, banalità, pregiudizi inculcati da diseducativi educatori. Pensano di essere furbi, ma sono talmente babbei che abboccano ogni volta all’amo, ad esempio della falsa pandemia: increduli nei confronti delle verità, sono, però, altrettanto creduli nei rispetti delle menzogne.

L’umanità attuale è spezzata in due: gli schiavi che comandano da un lato, i liberi che sono oppressi dall’altro.

Ci siamo espressi con certa durezza nei confronti dei negazionisti e, più in generale, del campione della specie homo sapiens sapiens (?) che essi rappresentano. Il nostro giudizio non cambia, nondimeno dobbiamo confessare che il biasimo non è pronunciato a cuor leggero: infatti ci doliamo nel vedere una società snaturata a tal punto da essere più degna di compassione che di condanna.

Quale sentimento poi si prova verso bambini ed adolescenti, vittime di vittime-carnefici? Essi sono inconsapevoli ed inermi di fronte alle astuzie del sistema che, mentre li carezza con una mano, con l’altra li bastona. Eppure, a volte, si ha un atteggiamento duplice: da un lato si commisera la sorte di costoro, dall’altro si è insofferenti, perché le opportunità di coltivare il discernimento sono offerte a queste ultime generazioni come alle precedenti. Sono poche le occasioni, ma non mancano: sono libri, sono eventi, sono maestri, sono incontri, ma essi li ignorano oppure, se si imbattono in queste chances di crescita, le schivano, più per ignavia che per paura.

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lunedì 23 novembre 2020

Enclave

Noi corriamo spensierati verso il precipizio, dopo esserci messi dinanzi agli occhi qualcosa che ci impedisca di vederlo. (B. Pascal)

E' frequente che ci si occupi di quisquilie, mentre il mondo crolla: quanto più profondi sono i cambiamenti, radicali ed irreversibili, tanto più gli uomini diventano superficiali. Succede anche spesso che lo sguardo si appunta verso oggetti che non occupano la parte più importante del campo visivo: pensiamo, ad esempio, al recente conflitto tra Azeri e Armeni per il controllo del Nagorno-Karabakh o Artsakh: nell’indifferenza internazionale si è consumata una strage che ha ridisegnato l’assetto della regione caucasica. L’Artsakh, enclave a stragrande maggioranza armena, è stata, nell’arco di poche settimane, quasi del tutto conquistata dall’esercito azero, armato soprattutto da Turchia ed Israele. E’ stata siglata una pace umiliante per gli Armeni, mentre l’Azerbaigian ha conseguito una vittoria importante. L’accordo è stato firmato sotto l’egida dei Russi, di Putin (o chi per lui) che ha agito, dimostrandosi campione della Realpolitik: infatti, in base all’intesa tra i belligeranti, un contingente russo vigilerà sul rispetto della pace ed aprirà un corridoio tra l’Azerbagian ed il Naxçıvan, regione azera, confinante con la Turchia ed isolata dal resto dell’Azerbaigian.

Che gli Armeni siano stati sconfitti nell’arco di poche settimane si spiega con il sostegno blando di Mosca che non si è certo adoperata per arginare l’avanzata azera, mentre ha de facto consentito che Baku portasse quasi a termine l’invasione per poi proporsi come arbitro tra le parti.

Quanto è accaduto è istruttivo: ci insegna, anzi ci conferma, che la condotta dei potenti è improntata a spregiudicatezza, non ispirandosi ad ideali. Come attendersi dunque la “salvezza” dal liberatore di turno, quando costui è un figuro scaltro ed opportunista, anche se dietro la facciata di oppositore del Nuovo ordine mondiale? Il destino degli Armeni, già vittime nel 1915-16 di un genocidio su cui pesa il negazionismo (quello vero!) dei Turchi, è potente metafora della sorte che tocca e toccherà all’umanità superstite, un’umanità accerchiata, ultima roccaforte di valori e principi schiacciati dalla feccia globalista e dalla massa alleata, volente o nolente, con il potere. E’ una minoranza tanto perseguitata, quanto ignorata proprio come gli Armeni, popolo indoeuropeo che parla una lingua con molti termini simili a quelli dell’inglese, prima nazione cristiana, sopravvissuta miracolosamente fino ad oggi alla pressione ottomana ed islamica.

Succede spesso che lo sguardo si appunta verso oggetti che non occupano la parte più importante del campo visivo: è anche il caso delle cosiddette “scie chimiche”. Questi solchi, mentre tutto cambia (in peggio), continuano a scavare la pelle del cielo, ma pochissimi se ne accorgono. Eppure, se i soliti noti seguitano a spargere veleni nella biosfera, significa che la biogeoingegneria illegale riveste un ruolo strategico nel controllo e nella degradazione genetica della popolazione.

Giustamente ci si preoccupa dei vaccini di nuova concezione, quelli che saranno proposti o imposti per “proteggerci” dal mai isolato SARS-CoV2 e dai suoi “eredi”: non si comprende, però, che è tutto intrecciato, tutto programmato da molto tempo. Non solo, ci si arrocca su posizioni che rivelano egocentrismo: che cosa c’interessa di quello che avviene lontano, fuori dalla porta di casa nostra? Si è spesso egocentrici e poco lungimiranti: il governo, che ha sempre lesinato aiuti alle più diverse categorie, da qualche mese profonde indennizzi (a quali condizioni è facile immaginare) per commercianti ed imprenditori colpiti dalla crisi dovuta alla falsa pandemia. Quanti, però, si avvedono che è un "rimedio" peggiore del male? Ci si abitua ad essere sovvenzionati dallo Stato, chiudendo le proprie attività, senza più lavorare, ma la “cuccagna” non potrà durare per sempre.

Eppure, se non ci si decide uniti a diffondere la verità ed a contrastare senza remore l’ipocrita violenza del sistema, si rischia la capitolazione.

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