giovedì 17 dicembre 2020

All'arme! (prima parte)

Siamo ormai in un vicolo cieco: ma come e perché ci siamo arrivati? Sembra un argomento che esula, tuttavia, per capire per quale ragione siamo ormai sull’orlo del baratro, non ci si può esimere dall’accennare ad un problema fondamentale, ossia la controversia circa il determinismo vs determinismo alias destino vs libero arbitrio. Sono innumerevoli quelli che, dimostrando più superbia che vigore di pensiero, liquidano la questione, pontificando: “Il fato non esiste; tutto dipende dalle scelte umane”.

Nessuno può avere l’ultima parola su un tema tanto spinoso, così non possiamo asserire che è vero il contrario. Lo scrittore francese Paul Valery irrideva i sostenitori del determinismo, perché, a suo parere, credevano nel nesso causale, in una catena di antecedenti che determinano una serie di conseguenze. Non siamo così ingenui da scambiare il post hoc (dopo di ciò) con il propter hoc (a causa di ciò), nondimeno siamo inclini a considerare almeno come ipotesi plausibile quella formulata dallo scienziato Vittorio Marchi. Marchi, pur essendo un esponente della filosofia riconducibile al “Tutto è Uno”, con tutti i pregi ed i limiti di questo orientamento, sul soggetto in esame è chiaro. Egli scrive: “Se, infatti, la mente dell’uomo fosse già sufficientemente evoluta, ogni accadimento avverrebbe nell’ambito di un continuo presente. Se tuttavia ciò non accade, è solo perché la mente limitata dell’uomo collega e segue gli eventi che avvengono nello stesso ‘tempo’ in ritardo, quindi in forma di successione, mentre in realtà tutto accade nello stesso istante”. E’ evidente che tale posizione teorica tende ad escludere il libero arbitrio che lo scienziato, non a caso, nega. D’altronde sempre Marchi osserva: “Il tempo è quell’artificio che usiamo per far sì che tutte le cose non avvengano simultaneamente, quando in realtà esse sono già avvenute, nel mondo del Pensiero (Spirito)”. Insomma, conclude Marchi: “E’ già tutto scritto”.

Ecco che subito si muovono le solite obiezioni: la fisica quantistica, cui si ancorano non di rado tendenze New age, ha distrutto il determinismo, sostituendolo con il probabilismo. A parte che della fisica quantistica esistono molteplici interpretazioni incompatibili fra loro e non tutte tali interpretazioni sostengono pure l’idea della libera volizione, bisogna ricordare che probabilismo non è sinonimo di libertà nelle scelte, perché ciò implica una direzione razionale, mentre il probabilismo consuona con il caos e l'irrazionalità.

Non solo! Se riflettiamo sul fenomeno tipico del mondo quantistico definito “sincronicità”, esso non depone certo a favore della dottrina del libero arbitrio. Sulla base della “sincronicità”, “tutte le strutture e gli eventi nell’Universo sono soltanto una complessa trama di particelle che si muovono nel ‘tempo’ e per le quali il passato e il futuro, per il principio della sovrapposizione degli opposti, sono solo un eterno presente” (V. Marchi). Così abbiamo dimostrato che il concetto di libertà non si può fondare sulle acquisizioni, comunque spesso controintuitive, della meccanica quantistica la cui cornice teoretica è di natura matematica, non etica.

Certo, qualcuno eccepisce, nel modo seguente: “Bisogna che tutti ci focalizziamo sul pensiero positivo, se vogliamo evitare che gli eventi precipitino”. Non è questa la sede per smentire o, almeno, ridimensionare questo luogo comune: ci limitiamo a notare che il richiamo alla massa critica per quanto riguarda il “pensiero positivo” non ha alcun fondamento. Infatti il pensiero, la coscienza prescindono dalla quantità, dal numero: teoricamente basterebbe anche che una sola persona concentrasse la sua volontà creativa e favorevole su un preciso fine per imprimere una svolta al corso degli avvenimenti. Ci sembra che ciò non sia accaduto né stia per accadere.

Quindi riprendiamo le frasi con cui abbiamo esordito. Siamo ormai in un vicolo cieco, ma come e perché ci siamo arrivati? Ci siamo arrivati, perché, del tutto o in parte, piaccia o no, la Storia è predeterminata. A questo punto, riconosciuta tale premessa, si tratta di vedere in che modo si potranno affrontare le insidie, in primo luogo le velenose pseudo-vaccinazioni, che si profilano all’orizzonte. In questi anni, occupandoci di geoingegneria clandestina, abbiamo sempre coniugato, nei limiti del possibile, gli aspetti inerenti alla ricerca e alla denuncia, con quelli che riguardano la prassi, ossia il “che fare?”. Proveremo a rispondere quanto prima.

Fonte: V. Marchi, La vertigine di scoprirsi Dio, Cesena, 2014

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8 commenti:

  1. Forse non può esserci una risposta se non quella...stavolta sì...determinata dall'attimo presente in cui l'individuo, messo alle strette dal proprio tempo, verrà miseramente accalappiato dalla Nuova Inquisizione (come se fosse un randagio esistenziale) vedendosi costretto a subire il medesimo trattamento che finora hanno riservato alle cavie da laboratorio.

    Solo in quel drammatico frangente ognuno risponderà per sé, di sé a sé stesso, ovvero, se per sfinimento abbandonerà ogni residua velleità di resistenza cedendo alla verità meccanica, oppure, determinandosi come insignificante martire non già del proprio tempo ma del proprio attimo, occasionalmente irradiato di una furia insospettata, scegliendo all'interno dell'istante a quale forma di nichilismo consegnare la propria essenza.

    È nichilismo subire trattamenti medicali non richiesti così come è nichilismo sottrarsi all'imposizione estrema mediante un atto altrettanto estremo quanto inevitabile, determinandosi come fragilissimo e furente custode del proprio Limes interiore

    Le Termopili oggi sono solo interiori

    Al momento chi può dire quando sarà il momento, se mai dovesse verificarsi tutto ciò, di come reagirà di fronte a tanta aberrazione...magari ci annichiliremo del tutto e dopo la vaccinazione diremo perfino grazie e buonasera.

    Non credo che al momento uno possa essere certo della propria reazione

    Di sicuro volontariamente non ci vado a porgere le cosiddette terga

    Potrebbe essere anche come nei documentari degli animali selvaggi. Ti aspettano sotto casa che esci dalla tana, ti narcotizzano con un dardo, ti vaccinano, poi ti risvegli e ti rimarrebbero tre sole alternative...o ti ammazzi, o cerchi una vendetta spuria cercando di ammazzare facendoti ammazzare, oppure cerchi di fare finta di niente confidando non possano esservi effetti collaterali troppo deleteri.

    In ogni caso siamo ormai giunti o meglio si dovrebbe dire "siamo scaduti" ad un livello molto meno che patetico.

    Personalmente confido unicamente in un riscatto metadimensionale

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    1. Concordo, Giovanni. Siamo prossimi ad un redde rationem individuale.

      Ciao

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  2. In effetti, la Fortezza interiore sarebbe inversamente proporzionale al grado di accettazione della propria dissolvenza esteriore.
    Tutta questa vicenda, in definitiva, non farebbe altro che intensificare l’inganno epocale impiantato nell’uomo fin dai primordi della vita cosciente.
    È deprecabile questo stato di cose, ma è anche inevitabile la degenerazione del potere. Tutti i parametri sono saltati e sussiste unicamente un’alterazione del dato sperimentale distorto da interessi particolari che in ultimo coincidono con l’annichilimento totale dell’essere, o almeno, della sua possibilità espressiva in questo segmento (forse davvero infimo) costituito dall’esistenza terrena.
    Attraverso questo “lampo cosciente” che è la nostra durata terrena la prova consisterebbe proprio nel non lasciarsi assorbire dall’abbaglio confermato dall’evidenza concreta. Questa evidenza, in ultimo ha valore unicamente in quanto compresa come “occasionale palestra di ascesi”.
    In ogni caso saremmo una sorta di pupazzi sperimentali.
    La facoltà per la quale ci sentiamo presenti nell’idea e (come prova di estrema lucidità veggente) oltre l’idea stessa, lambisce l’io terreno ma non può trovare assoluta coincidenza con questo come invece così intende il pensiero positivista e anche un certo misticismo deteriore che è proprio ad ogni confessione sia essa antica o moderna.
    Per l’uomo romano, o greco o rinascimentale l’immedesimazione fu totale e suprema, ma costoro erano intagliati nella forma illusoria che potremmo definire maggiormente pura, sebbene sempre atroce, e che a loro volta intagliavano con assoluta competenza artigianale.
    L’artigianato autentico (totale) ritengo sia l’espressione maggiormente esatta in questa dimensione dell’integralità dell’essere decaduto nella materia. Non credo sia difficile rendersene conto trovandosi di fronte a determinate testimonianze, così come la realtà del preconfezionato e della replica automatizzata costituisce la testimonianza maggiormente autentica della più fonda alienazione dell’animo dalla forma rivelata.
    Riuscire a oltrepassare questa bolla dissociativa costituita dal “niente preconfezionato” in cui ci hanno avvolto e che adesso intendono anche iniettarci a livello molecolare, costituisce la prova estrema offerta dalla presente illusione concreta che è la vita terrena...

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  3. ...Forse la distorsione prospettica consisterebbe nel ritenere di salvaguardare qualcosa evitando determinate imposizioni, ma anche questo costituirebbe una deviazione all’interno della devianza stessa.
    C’è una forza primitiva che permette al potere mediante la legge di esercitare una prevaricazione costante sull’individuo. Le civiltà precolombiane offrivano vite umane mediante sacrifici cruenti al dio sole, ma dovremmo ritenere che così agivano tutti i popoli arcaici Druidi compresi e che il pensiero new age ha inteso ripresentare mediante un lezioso fingimento narrativo.
    Non dovrebbe sorprenderci più di tanto il fatto che ora la chiesa gesuita caldeggi questo nuovo ordine, poiché si tratta di una differente versione dell’Inquisizione che loro stessi promulgarono e perfezionarono avendola presa in eredità da altri ordini preesistenti all’interno della gerarchia ecclesiale. Il Moloch sarebbe sempre il medesimo sebbene ora possa contraddistinguersi come Algoritmo.
    Insomma, sì, non possiamo fare alcuna previsione se non intuire che verremo acquisiti dall’Algoritmo poiché in un certo senso, da sempre l’involucro terreno, sarebbe di sua proprietà e la cosa dovrebbe lasciarci completamente indifferenti.
    Gli ottenebrati lo servono, altri ottenebrati intendono combatterlo. Se noi stiamo qui, adesso, a scambiare questi pensieri come ospiti nelle sale virtuali del suo labirinto-castello, ha senso perché per gradi iniziamo a comprendere che in definitiva lo spirito non può essere raggiunto dalla dissolvenza. La corrosione digitale non lo riguarda, tanto meno l’elettromagnetismo artificiale. Tutto questo che accade è innanzitutto un’emergenza mediaticamente sostenuta e diffusa, un ultimo attacco alla psiche confidando che lo shock provocato possa disattivare nell’uomo la comprensione intuitiva superiore. Isolamento, Annichilimento, Trattamento. È chiaro questo progetto e funzionerà egregiamente per quanti ritengono che l’uomo vive “di solo pane”.


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  4. http://maestrodidietrologia.blogspot.com/2020/12/reazione-avversa-fatale-intervista-di.html

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  5. http://maestrodidietrologia.blogspot.com/2020/12/reazione-avversa-fatale-intervista-di.html

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  6. Indubbiamente i Cicli storici vichiani hanno una loro fondatezza, mutatis mutandis, comprovata dagli eventi della cronaca storica.
    Grazie per l'articolo. La filosofia é sempre strumento ermeneutico principe

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  7. http://mypixlife.weebly.com/pensieri-espressi/viviamo-in-una-simulazione-il-libero-arbitrio-esiste

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