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venerdì 19 giugno 2020

Equals



“Equals” è una pellicola del 2015 per la regia di Drake Doremus. Le vicende sono ambientate in un futuro prossimo: un sistema tecnocratico, denominato “Il collettivo”, ha plasmato, attraverso modifiche genetiche e la chimica, una società in cui gli uomini non provano più né emozioni né sentimenti, considerati destabilizzanti, suscettibili di creare conflitti e tensioni. Nei protagonisti, due giovani, Silas (Nicholas Hoult) e Nia (Chisten Stewart), però, un po’ alla volta riaffiora la natura umana repressa per mezzo dell’indottrinamento e di inibitori chimici. Coloro in cui si risvegliano le pulsioni e le tendenze naturali mai del tutto sopite, sono considerati devianti e “curati” con farmaci e sedute psicologiche: la loro patologia è definita S.O.S., ossia syndrome of switching, sindrome da accensione. Se i trattamenti terapeutici, articolati in due cicli, risultano inefficaci, i “pazienti” sono trasferiti in una sinistra struttura dove sono istigati a commettere suicidio. Silas e Nia cominciano ad avvertire in loro un cambiamento emotivo finché si innamorano l’uno dell’altra. Naturalmente la loro relazione è clandestina, ma, grazie ad un gruppo di “imboscati”, persone che hanno riscoperto l’importanza degli affetti, riescono a frequentarsi. La coppia, sempre con l’aiuto degli “imboscati”, decide di fuggire dal centro aerospaziale in cui lavora per cominciare una nuova vita.

L’idea di base ricorda da vicino altri film, soprattutto “Equilibrium”, ma il sottogenere distopico qui vira verso il romantico, mentre l’azione e la suspense sono ridotte al minimo. La recitazione dei protagonisti è perfetta, algida ed impersonale come i luoghi ed il milieu dove si conduce un’esistenza del tutto programmata ed anemotiva. Con questa atmosfera fredda consuonano la sceneggiatura essenziale e la fotografia che valorizza il bianco freddo di ambienti ed abiti, colore su cui spesso si stagliano le silhouettes degli attori. Sono scelte stilistiche efficaci utili a riscattare la scarsa originalità dell’intreccio che evoca pure, per il tòpos narrativo dell’equivoco fatale, “Romeo e Giulietta” di William Shakespeare, anzi John Florio.

L’aspetto più importante della produzione ci sembra il verosimile affresco di un mondo che rispecchia quello che stanno modellando le sedicenti élites intente a “fabbricare”, con i pretesti più disparati, generazioni di automi cui sono impediti i rapporti interpersonali, individui efficienti, omologati (equals appunto), insensibili. E’ il “brave new world” immaginato da Aldous Huxley. Agli esseri umani, in cambio di un’esistenza autentica con le sue gioie e i suoi dolori, costellata di slanci e delusioni, è offerto solo il cerebrale surrogato di una scienza frigida, volta a far progredire le esplorazioni spaziali.

Eppure l’umanità è destinata a trionfare sul controllo e sulla chimica, sotto forma di farmaci o di veleni, perché l’umanità, quella genuina, è ancora capace di passioni vere… che non sono reazioni chimiche.

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mercoledì 13 novembre 2013

Venter e la vita artificiale

J. Craig Venter è uno scienziato (se è lecito attribuirgli un titolo che ci sembra usurpato) appartenente alla genia di ricercatori le cui scoperte sono spacciate come mirabolanti rimedi per problemi inesistenti o provocati ad hoc dal complesso militare ed industriale. Tra l’altro, come non vedere nella creazione di batteri frutto di incroci e manipolazioni genetiche sia un’attitudine prometeica sia sinistri addentellati con la Biogeoingegneria clandestina, soprattutto con il versante “bio”? Che il genetista abbia prodotto un batterio denominato Mycoplasma laboratorium apre uno scenario inquietante

Ricopiare un D.N.A. alieno per riprodurre in laboratorio una creatura di altri mondi. Non è la trama dell’ultimo film di fantascienza di Ridley Scott, ma il progetto del genetista J. Craig Venter, uno degli "scienziati" che ha mappato il genoma umano: "Presto saremo in grado di duplicare forme di vita extraterrestri. Come? Semplice: con un software e una stampante 3D. Con questo metodo si potranno disegnare ogni tipo di cellula ed anche interi organismi. Le prime conseguenze di questa tecnologia saranno di grande utilità (come no...): potremmo produrre biocarburanti, combattere il riscaldamento globale (sic), sviluppare nuove terapie mediche". Lo afferma Venter nel suo ultimo libro “Life at the speed of light: from the double helix to the dawn of digital life” (“Vita alla velocità della luce: dalla doppia elica all’alba della vita digitale“).

Nel saggio, da poco uscito sul mercato anglosassone, l'autore affronta l’annosa questione: che cos'è la vita? Per il genetista, può essere ridotta a “proteine robot” ed a “macchine D.N.A.”, ma crede anche che il futuro ci riservi molte, straordinarie opportunità per creare, da zero, nuovi organismi viventi.

Lo scienziato è un pioniere in questo settore: è stato il primo a creare una forma di vita sintetica nel 2010, denominata “Mycoplasma laboratorium”, per la quale ha chiesto il brevetto.

L’obiettivo è stato raggiunto inserendo il genoma di un microbo, modificato in laboratorio, nella cellula di un batterio che si è poi riprodotto: è stato il primo organismo creato direttamente dall’uomo. Ora Venter è a capo dell’istituto che porta il suo nome dove continuano le ricerche sulla biologia sintetica ...

“Ormai gli scienziati sono in grado di manipolare e modificare il D.N.A. aggiungendo determinate caratteristiche per creare dei microbi su misura”, ha affermato lo studioso. A suo avviso, siamo insomma all’inizio di una “rivoluzione genetica” che permetterà all’umanità di modificare a proprio vantaggio (sic) tutte le forme viventi presenti sulla Terra, dal grano in grado di resistere alla siccità ed alle malattie, agli organismi artificiali capaci di produrre farmaci. Non solo: le cellule sintetiche potrebbero essere usate anche per potenziare l’intelligenza o allungare la durata della nostra esistenza.

“La mia paura più grande non è l’abuso della tecnologia, ma il suo mancato impiego”, pontifica Venter. Ecco perché il ricercatore guarda in avanti e prospetta scenari futuristici: entro tempi brevi saremo pronti anche a riprodurre in laboratorio forme di vita che non esistono qui, sul nostro pianeta, ma che si sono sviluppate su altri mondi.

“Sono fiducioso del fatto che una volta esisteva la vita su Marte e forse potrebbe esistere ancora. Non è lontano il giorno nel quale potremo inviare su un altro pianeta una sonda robotica capace di leggere la sequenza del D.N.A. di un qualche microbo. Se poi riusciamo a trasmetterla sulla Terra saremo in grado di ricostruire quei genomi“, sostiene J. Craig Venter. La versione sintetica di un D.N.A. scoperto, ad esempio, su Marte potrebbe permetterci di ricreare, qui, sul nostro pianeta, la vita marziana.

L’eventuale microorganismo alieno verrebbe prima disegnato sul computer e digitalizzato, venendo così tradotto, con un particolare software, in una serie di dati da inviare ad una stampante biologica in 3D che provvederebbe a realizzarlo. [...]


Fonte: La crepa nel muro

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martedì 12 giugno 2012

Scie chimiche e modificazioni genetiche

In articoli come “Mutanti”, “La questione silicio”, “Scie chimiche e homo novus”, “Morgellons: singolari correlazioni”, avevamo già affrontato il tema dell’ibridazione genetica che risulta essere uno degli obiettivi precipui delle operazioni chimico-biologiche. Pubblichiamo ora una ricerca molto avanzata, tratta dal libro “Uomini o dei?”, in cui è indagato tale inquietante risvolto. Lo studio, le cui conclusioni, a nostro parere, sono plausibili, è la riprova che le ipotesi formulate tempo fa trovano delle precise corrispondenze, dei significativi riscontri, purché si intenda investigare senza pregiudizi. Ringraziamo l'amico TheAntitanker per la preziosa segnalazione.

Da qualche decennio è in atto un’operazione d'irrorazione tramite aerei militari e civili e sorvolanti zone al di fuori d’ogni rotta, di ampie porzioni di cielo, tramite una sostanza biancastra che a prima vista è confondibile coi gas di scarico. Tale scia (persistente o meno, n.d.r.) si espande e riempie nel giro di qualche ora vaste porzioni di cielo. Talvolta i velivoli agiscono in gruppo, disegnando varie forme geometriche (anche circolari) e spesso griglie. Le autorità bollano tutto come fantasie, mentre alcuni studiosi indipendenti, analizzando la composizione chimica di tali scie, hanno rinvenuto elementi più o meno tossici all’inalazione come alluminio, bario e silicio.

Scopi dell’irrorazione sembrano essere aumentare la conducibilità e, contemporaneamente, ridurre l'umidità atmosferica per facilitare le trasmissioni militari, influire negativamente sul metabolismo umano per portare utili alle multinazionali farmaceutiche e tentare di controllare il clima.

Il motivo principale, però, sarebbe ibridare l’uomo. Il silicio sarà trattato più avanti, mentre i motivi per cui sono impiegati il bario e l’alluminio sono chiariti di seguito. Il bario è un metallo molle di colore bianco argento che non si trova mai puro in natura a causa della sua forte reattività con l'ossigeno dell’aria e con l'acqua. All'aria rapidamente si ossida trovandosi comunemente sotto forma di ossido di Bario (BaO).

Si definisce idratazione l'interazione fra l'acqua ed una sostanza disciolta in essa, per cui si può disciogliere Ba in atmosfera (dove si trova l’acqua sotto forma di vapore acqueo), idratando quindi Ba e ottenendo idrossido di bario Ba(OH)2. La formula della reazione è Ba+2(H2O) -> Ba(OH)2+H2. L’idrossido di bario è esattamente il composto riscontrato nelle scie chimiche.

Le formule degli idrossidi sono sempre caratterizzate dalla presenza di uno o più raggruppamenti OH (gruppo ossidrile), che presenta una valenza pari a 1. La formula di un idrossido è sempre costituita da un solo atomo di metallo (in questo caso Ba) seguito da tanti raggruppamenti OH quant'è la valenza del metallo (che è 2), per cui l’idrossido di Bario Ba(OH)2 ha valenza -2, tendendo quindi a legarsi a 2 atomi di H per originare 2 molecole d’acqua, il che lo rende una base molto forte. A temperatura ambiente si presenta come una massa cristallina bianca semitranslucida inodora, molto caustica e tossica.

La foto seguente evidenzia un effetto d’iridescenza dato dal Ba(OH)2.

Dato che è una delle basi più forti, l’idrossido di bario può essere usato in una idrolisi alcalina (o basica che dir si voglia). I perossidi sono composti chimici contenenti il gruppo caratteristico formato da due atomi di ossigeno uniti da un legame covalente semplice (legame O-O). Essi contengono un atomo di ossigeno in più rispetto agli ossidi corrispondenti: infatti il legame covalente tra i due ossigeni crea una sorta di competizione tra le nuvole elettroniche dei due ossigeni, portante il loro numero di ossidazione da -2 (numero di ossidazione dell'ossigeno nella quasi totalità dei suoi composti) a -1. Il più comune di essi è il perossido di Idrogeno, meglio noto come "acqua ossigenata", di formula H2O2, della quale è ben nota l'aggressività in quanto potente disinfettante per uso esterno pur in concentrazione bassa. Il perossido (o biossido) di Bario ha formula BaO2.

L'alluminio puro in polvere è facilmente infiammabile all'aria e molto reattivo in acqua, con produzione di Idrogeno. Esso entra nel metabolismo cerebrale provocando l’Alzheimer e demenza precoce.

Nelle scie chimiche riscontriamo prevalentemente idrossido di bario, alluminio, composti organici e silicio, che svolgerebbero le operazioni di modifica dell’R.N.A. con creazione di un aggancio esterno e di modifica del D.N.A. con innesto di silicio.

Analizzando la parte dell’agroglifo di Chilbolton che riguarda un presunto D.N.A. anomalo, si nota il filamento a sinistra che presenta 6 coppie per giro, diversamente da un filamento standard che ne presenta 10. La rappresentazione spaziale di tale filamento si giustifica, se esso è polimerizzato in 2’5' diversamente dal normale 3’5’. Il D.N.A. non può esistere in tale forma perché il suo zucchero (deossiribosio) manca dell’O in posizione 2’ necessario per procedere all’idrolisi alcalina e quindi per ottenere il legame 2’5’. Il filamento è quindi un R.N.A. alternativo al 3’5’, che chiamerò RNA 2’5’.

Talune ricerche pubblicate mostrano che un RNA2’5’ formerà una doppia spirale, ma tende a rimanere a filamento singolo. Altre ricerche investigano l’uso di RNA2’5’ come agente antivirale. Ricordo che gli esperimenti sull’origine della vita condotti da Leslie Orgel negli anni ‘80 del XX secolo indicarono che l’R.N.A. polimerizza sovente in due forme differenti, vale a dire 2’5’ e 3’5’, e non esistono certezze sul motivo per cui la forma 3’5’ sembra prevalere.

Il RNA2’5' potrebbe rappresentare un’alternativa all’RNA3’5’ o al D.N.A. esistente sulla Terra. Gli acidi nucleici 2’5’ sono menzionati raramente nella letteratura e da nessuna parte è riportato che formano una spirale a filamento singolo con 6 basi per giro.

La logica alla base dell’intervento genetico è quella di fornire un aggancio esterno alla genetica, per cui occorre un R.N.A., perché esso può polimerizzare sia in forma 2’5’ che 3’5’ e quindi è in grado di fornire un’entrata/uscita. Il suo zucchero (il ribosio) ha cioè due mani disponibili in corrispondenza del carbonio in posizione 2’ e 3’, diversamente dal D.N.A. che dispone del solo carbonio in 3’. Nell’ R.N.A. il carbonio in 3’ è quello esterno alla struttura e per questo candidato a fungere da link, mentre il carbonio in 2’ garantirà la struttura del filamento. Occorre quindi idrolizzare alcalinamente l’R.N.A., mentre il D.N.A. può mantenersi, originando così una struttura ibrida formata da un filamento di D.N.A. normale e uno di R.N.A. modificato, che è quanto si riscontra nell’agroglifo di Chilbolton.

L’idrossido di Bario BA(OH)2 opera l'idrolisi alcalina della catena R.N.A. ottenendo appunto un R.N.A. 2'5', dopodiché rimane il bario in forma pura non assimilabile dall'organismo che viene espulso.

L'alluminio reagisce con l'acqua della reazione idrolitica, fornendo Idrogeno che si combina col gruppo OH in posizione 3' lasciando scoperto il C in 3’.

Ora al C3' un enzima apposito (il materiale genetico rinvenuto nelle scie chimiche) fissa il silicio in un legame SiC al carburo di silicio o carborundum ed un ulteriore idrogeno completa la valenza del silicio, rendendolo stabile.

Il risultato è C3'-Si-H.

In pratica il C2' serve alla polimerizzazione, mentre il C3' serve ad un eventuale collegamento esterno in tre modalità differenti:

1) si può adescare H, avendo a disposizione Si con 3 legami;
2) si può usare Si così com'è, in quanto ha valenza 4 (in figura sono evidenziate le possibili ulteriori valenze);
3) si può attuare una vulcanizzazione perossidica a temperatura ambiente (quella del corpo umano!), dove l’alluminio svolge la funzione di catalizzatore metallico come sostituto di stagno o platino, tra il SiH dell’R.N.A. ed un polimero siliconico.

Probabilmente si possono usare più modalità contemporaneamente per collegare una strumentazione esterna (nanorobot, computers, interfacce), trasmettere/ricevere tramite il silicio (onde radio, localizzazione satellitare), caricare informazione genetica con un viron (per modificare il D.N.A. normale oppure intervenire geneticamente in qualsivoglia maniera, come prospettato nel nanocomputer molecolare di Shapiro dove si può associare informazione genetica all’R.N.A.).

È’ da tener presente che già un R.N.A. generico, per sua natura instabile a causa del doppio ossidrile in C2’ e in C3’, può funzionare bene, quando esegue gli ordini del D.N.A. senza variazioni; interpretare gli ordini del D.N.A. in maniera errata (cioè incontrollata); causare la rottura della catena stessa dell’R.N.A. e quindi autodistruggersi, aprendosi nei suoi filamenti. Se ne deduce la possibilità d’uso come arma biologica già in forma non modificata e l’intervento esposto rende bene l’idea del possibile uso da parte di un’élite scientifico-militare.

L'argomento non è stato trattato, ma anche i cibi O.G.M. potrebbero giocare un ruolo non secondario nel programmare il D.N.A. con istruzioni note solo agli artefici.

Per quanto riguarda il D.N.A., l’idrossido di bario BA(OH)2 denatura il D.N.A. (cioè separa i due filamenti) e depolimerizza la singola catena (cioè la interrompe), idrolizzando (cioè acquisendo atomi di H che si combinano con la sua doppia valenza OH, generando acqua). A seguito della denaturazione (la separazione dei filamenti), uno dei filamenti può accoppiarsi con l’R.N.A. modificato.

L’azione dell’idrossido può essere fatale per il D.N.A. e questo sembra non auspicabile per i manipolatori, ma comunque si gioca coi grandi numeri e l’importante è che si abbia un qualche risultato. Tutto questo non è compiuto in laboratorio con campioni certi, dosaggi certi e controllando minuziosamente la reazione, ma è eseguito sul campo tramite le scie chimiche dove tanti sono i fattori difficilmente controllabili che intervengono. Pur tuttavia vi sono delle condizioni necessarie da soddisfare.

L’idrossido di bario è un ossidante talmente potente che, a contatto con D.N.A./R.N.A., tende a distruggerli. Porto ad esempio un altro potente ossidante, il perossido d’Idrogeno comunemente chiamato acqua ossigenata. Questa nelle tecniche cosmetiche tricologiche aggredisce la cheratina del capello rendendolo biondo, mentre molto diluito serve come disinfettante.

Così l’idrossido di bario viene grandemente rarefatto quando precipita al suolo a seguito d’irrorazione con le scie chimiche ed il suo effetto è diluito in modo tale che può agire sull’R.N.A. e magari risparmiare il D.N.A., oppure distruggere malauguratamente il D.N.A., senza provocare la morte istantanea dell’organismo. Il suo è cioè un effetto incisivo ma blando quanto basta.

Il problema maggiore si pone nei riguardi dell’alluminio perché esso, diversamente dal bario, si accumula nell’organismo e lo sottolinea il verificarsi di sindromi ad esso collegate.

Non tutti gli acidi nucleici subiscono l'inserzione di silicio, inserzione che forse non è necessaria o auspicabile; questo viene eseguito convenientemente dall'enzima.

Ipoteticamente la struttura in esame D.N.A./R.N.A. 2’5-Si si riprodurrebbe attraverso una fase di duplicazione nella quale i due filamenti si dividono. Il filamento D.N.A. in un processo di trascrizione crea un filamento R.N.A. uguale a sé stesso, cioè un R.N.A. normale che può essere successivamente manipolato. Il filamento RNA2’5’-Si, secondo un processo di trascrizione inversa, si accoppia con un filamento D.N.A., fornendogli la propria informazione, contrariamente a quanto succede nella trascrizione dove è il D.N.A. a fornire l’informazione per la creazione di un nuovo filamento.

Il risultato è di nuovo la struttura DNA/RNA2’5’-Si.

Una conseguenza di tutto questo potrebbe essere la sindrome di Morgellons (più diffusa in quei paesi, come gli Stati Uniti d’America, in cui il consumo di cibi transgenici è maggiore, n.d.r.).


Studio tratto dal libro: Uomini o dei?


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Range finder: come si sono svolti i fatti

venerdì 3 giugno 2011

Epidemia da Escherichia coli in Germania: un atto di bioterrorismo governativo?

N.B. La ricostruzione degli eventi all'interno del presente articolo si basa in parte su notizie divulgate dai media ufficiali, pertanto alcuni particolari vanno ulteriormente indagati e presi con il beneficio del dubbio.

Nei giorni scorsi in dodici paesi europei sono stati diagnosticati numerosi casi (circa 2100 ad oggi) di infezione da batterio Escherichia coli (d’ora in poi E.c.): oltre alla Germania, Svezia, Olanda, Danimarca, Austria, Svizzera, Francia, Repubblica Ceca, Norvegia, Regno Unito, Paesi Bassi, Stati Uniti. Sembra che Amburgo sia il focolaio dell'epidemia, Finora i casi mortali sono stati diciassette, sopravvenuti per sindrome emolitico-uremica, quadro clinico che provoca dissenteria emorragica e blocco renale.

Le autorità sanitarie hanno brancicato a lungo nel buio, prima di stabilire che il batterio responsabile delle contaminazioni è un particolare ceppo di E c., lo 0104:H4, aggressivo e resistente agli antibiotici.

Escherichia coli appartiene ad una specie di batteri aerobi facoltativi, diffusi nell’ambiente e negli alimenti nonché parte della flora batterica che colonizza il tratto gastro-intestinale dell’uomo e di molti altri animali. Alcuni ceppi possono essere causa di enteriti o di altri tipi di infezione, prevalentemente a carico dei visceri addominali e delle vie urinarie. E.c. è uno dei microorganismi più usati nella biologia molecolare.

Qual è, però, la fonte dell’epidemia? Sono stati chiamati in causa i cetrioli provenienti dalla Spagna, la lattuga, altri alimenti inquinati da concimi organici, l’acqua delle falde freatiche, le acque minerali… E’ possibile che il contagio abbia origine in un prodotto ortofrutticolo, ma forse non saremo molto lontani dal vero, se riterremo responsabile della contaminazione un agente diffuso con le scie chimico-biologiche.

In tempi non sospetti, la dottoressa Sandra Perlingieri, nell’articolo “Another chemtrails illusion: connecting more dots”, 2011, studio imperniato sulla dispersione di manganese nell’atmosfera, nell’ambito delle attività di bio e geoingegneria, scriveva: "Inoltre, il dottor Castle rileva che un'altra parte di ciò che si propaga in questo infuso letale è 'un batterio E-coli, che fu mutato con un'altra forma fungina (ad esempio Fusarium sp). Si tratta di assemblarlo con un materiale disidratato: è un essiccante che a questo punto disidrata l'acqua togliendola dall'aria e, a sua volta, fa sì che il batterio che si forma si idrati con un agente di nucleazione ad una temperatura leggermente superiore'. Il dottor Castle afferma che questo tipo di patogeno è già stato brevettato.

E' questo liquido che crea le piogge più avvelenate e sintetiche tra cui la neve 'perlacea', ossia le precipitazioni che sono cadute lo scorso inverno. Con le tempeste che si sono abbattute in questi ultimi due giorni, ci sono rapporti che in 49 dei nostri Stati è caduta della neve. Per quanto riguarda questa sostanza essiccante, bisogna notare che, se si guardano le mani e le dita, se esse sono estremamente secche, screpolate, evidenziando dei solchi e delle crepe, è molto probabile che la causa sia la il contatto con un composto chimico disidratante".

Il biologo ed attivista statunitense, Michael Castle, ha dunque ragione: particolari ceppi di E.c. incrociati con altri microorganismi sono stati brevettati e da tempo sono adoperati, insieme con lo Pseudomonas syringae, nelle piogge indotte, poiché fungono, per la loro particolare forma ed altre caratteristiche, da nuclei di condensazione, consentendo altresì di innalzare il punto di congelamento. Hanno quindi per lo più sostituito lo ioduro d’argento. Questi ed altri microbi sono impiegati in vari campi: dalla genetica ai biocarburanti, dalla guerra biologica alla modificazione meteorologica. L’ambiente in cui viviamo è sempre più contaminato e forse le persone che hanno conclamato i sintomi della malattia si sono bagnate con la pioggia o hanno consumato ortaggi su cui erano caduti degli scrosci artificiali, oppure hanno bevuto acqua contaminata.

Alcuni autori hanno azzardato l’ipotesi secondo cui sarebbe stata sferrata un’aggressione di bioterrorismo per opera del governo mondiale che, per punire la Germania di certe sue scelte, come la decisione di rinunciare all’energia nucleare entro i prossimi dieci anni, avrebbe disperso i patogeni modificati geneticamente, quindi pressoché invulnerabili, nel territorio della Repubblica federale tedesca. Qualche settimana fa, l'elicottero su cui viaggiava il cancelliere germanico, Angela Merkel, subì un’avaria. Fu un sabotaggio? Forse è congettura avventata, ma, quando nel 2001, l’esecutivo tedesco cercò di dissociarsi dal brutale e proditorio attacco contro l’Iraq (Prima guerra del Golfo), rovinose alluvioni devastarono l’Europa centrale. Gli scienziati tedeschi Frosar e Bludorf notarono che la corrente a getto era stata deviata, grazie ai sistemi H.A.A.R.P., in modo da provocare gravi squilibri climatici da cui dipesero i devastanti nubifragi.

E’ un fatto che esistono decine di brevetti che prevedono la disseminazione negli ecosistemi di agenti biologici ingegnerizzati all’interno di laboratori militari. E’ un fatto che, sin dagli anni 50 del XX secolo, sono compiuti “esperimenti” di guerra batteriologica su popolazioni inermi ed inconsapevoli. Stiamo assistendo ad un altro infido e letale attacco del governo segreto ai danni di una nazione, i cui rappresentanti sono rei di aver operato delle scelte non conformi al Diktat delle élites mondialiste? Non abbiamo dimenticato che la classe dirigente polacca fu decapitata, simulando un incidente aereo, perché le autorità avevano manifestato una strenua resistenza sia all’adesione all’euro sia alla vaccinazione di massa per l’influenza A H1 N1.

Gli Italiani, con una casta di politicanti sempre prona agli ordini dei potentati globalisti, non devono temere ritorsioni.

[1] “In addition, Dr. Castle notes that another part of what is propagated in this deadly brew is "an E-coli bacterium, and it was mutated with another fungal form (possibly Fusarium sp.). This is put in it with a dehydrated material a desiccant. Then this dehydrates the water out of the air, and, in turn, causes the bacterium to hydrate. That forms a nucleating agent at a slightly higher temperature." Dr. Castle says that this has already been patented.

It is this brew that creates more poisoned rain or synthetic "pearlite"-snow that has been falling this Winter. With the storm that has hit the East these past two days, there are reports that 49 of our states have had snow. Regarding this chemical desiccant: look at your hands and fingers. If they are extremely dry, chapped, and have cracks, it is very likely that the cause is the Chemtrails' desiccant”.

Fonti:

Enciclopedia delle scienze, Milano, 2005, s.v. Escherichia coli
A. Greco, Bacteria may be responsible for the formation of hail and snow, 2011
S. Perlingieri, Another chemtrails illusion: connecting more dots, 2011. La traduzione in italiano è reperibile all’interno del blog Ilsole24h
Tanker enemy, Il codice Cesare, 2011
Id., Pseudomonas syringae, Il batterio delle piogge artificiali, 2011

Il nostro ringraziamento all’amico Wlady ed all'amica Nienteecomesembra per la collaborazione.


Articoli correlati:

- Il codice Cesare
- Pseudomonas syringae: il batterio dei nubifragi artificiali
- Another Chemtrails Illusion (en)
- Un'altra illusione delle Chemtrails (ita)
- La metodica distruzione della Terra


Brevetti:

- Bacterium e coli Nucleating Agent - Patent description
- US5194269
- US4784943
- US4464473


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domenica 1 maggio 2011

Morgellons e terraforming (articolo di Kandy Griffin)

L’articolo di Kandy Griffin, del “Morgellons research group”, non contiene particolari novità sulla gravissima affezione. Tuttavia è importante, poiché il testo inquadra la malattia nel giusto contesto: le scie chimiche sono finalizzate, in ultima istanza, insieme con altri diabolici mezzi, alla modificazione genetica degli esseri viventi in sintonia con i folli progetti del Transumanesimo. La meta finale è la degenerazione dell’essere umano trasformato in uno schiavo radiocomandato, in un docile robot bio-sintetico.

Falliranno miseramente nel loro intento.



Questo video, realizzato da un valente studioso del Morgellons (skizitgesture), spiega in modo efficace quali sono le tecniche di bioingegneria attuate per trasferire surrettiziamente (con le chemtrails) i biosensori negli organismi umani.

Il Morgellons più che una malattia, è un processo. Si tratta di un modo per forzare l'evoluzione del genoma umano. È la fase fetale del Transumanesimo ed incombe su di noi. Questo progetto invisibile è realizzato attraverso le diuturne operazioni note come "scie chimiche", diffuse in tutto il mondo. Non c'è scampo. Le operazioni di "bonifica del territorio" per mezzo delle scie chimiche investono tutta la terra e tutti gli esseri viventi, voi compresi.

Molti sono morti. Mentre il C.D.C. si trascina con il suo cosiddetto studio, gli esseri umani si ammalano, provando una sofferenza inenarrabile e sono lasciati soli, senza alcuno cui rivolgersi. In innumerevoli pazienti sono state diagnosticate impropriamente parassitosi frutto di psicopatologie.

Poco prima dell'"esplosione" del Morgellons qui negli Stati Uniti, il C.D.C. (Center for “diseases control” di Atlanta) ha inviato comunicazioni ai medici di tutto il paese, in cui si affermava che stavano rilevando un aumento di pazienti con DOP. Coincidenza? Credo di no. Era un escamotage per coprire le loro tracce, per così dire.

I deliri non causano lesioni della pelle che trasuda, non generano gli insetti che si muovono sotto pelle, vermi, funghi, muffe, piante, fibre colorate e fasci di fibre, placche policrome o cristalli di diverse forme e colori. Questi sono solo alcuni dei sintomi associati a questo processo di mutazione, in base alla propria struttura genetica. [...]

I ricercatori indipendenti stanno acquisendo molte cognizioni sul Morgellons e stanno mettendo insieme le tessere del mosaico. Sembra che nella patologia rivestano un ruolo determinante le proteine di numerose specie (si pensi alle conclusioni della giornalista indipendente, Carolyn Williams Palit, n.d.r.) nonché biosensori nanotecnologici.

E' lento, invasivo e progressivo.

Centinaia di campioni sono stati ottenuti da persone che non mostrano i sintomi della mutazione. Gli stessi campioni sono stati trovati in pazienti in cui la sindrome è conclamata come nei campioni ambientali.

Immaginate di trovare un punto nero da cui spuntano una fibra blu da uno strato di pelle strana che si è ivi formata, insieme con le lesioni cutanee. Quindi immaginate di trovare lo stesso filamento nero e la stessa fibra blu su un chicco di riso. Li ho confrontati. Era impossibile distinguere quale venisse dalla mia pelle e quale dal riso.

Il Transumanesimo si attua attraverso il terraforming.


Fonte: aircrap.org





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