mercoledì 25 giugno 2008

Un aereo militare sorvola a bassa quota una spiaggia: panico tra i bagnanti

I danni provocati dallo spostamento d'aria del velivoloPubblichiamo una notizia tratta dal sito Siciliainformazioni.com. Protagonista è un caccia non identificato: non sarà stato un aereo chimico, ma tra presunte collisioni nei cieli della Sila, velivoli che decollano dalla base di Gioia del Colle, sospette esercitazioni militari, elicotteri privi di contrassegni a pochi metri dai bagnanti, pare proprio che qualcosa di strano e di sinistro stia accadendo.


Prima un passaggio a bassa quota, tanto da spaventare con il boato dei motori i bagnanti che si trovavano sulla spiaggia, poi un ritorno a quota ancora più bassa, provocando spostamenti d'aria che hanno sradicato alcuni ombrelloni. Un aereo militare ha seminato il panico tra i bagnanti di una spiaggia tarantina provocando alcuni contusi e, tra questi, una bambina, caduti nel fuggifuggi generale o colpiti dagli oggetti scaraventati in aria per il risucchio provocato dal passaggio del velivolo. Il fatto è successo nel pomeriggio sulla spiaggia di San Vito, vicino a Taranto. Per qualche ora non si è saputo di che aereo si trattasse: poi l'Aeronautica militare, con un comunicato, ha ammesso che si trattava di un proprio velivolo decollato dalla base di Gioia del Colle (Bari), annunciando di avere aperto un'inchiesta per accertare le responsabilità di quanto avvenuto. Protagonista della vicenda è un Eurofighter, uno dei velivoli più moderni a disposizione dell'Aeronautica, appartenente al dodicesimo gruppo di Gioia del Colle.

Si trattava di un aereo impegnato in un'esercitazione: "Verso le 17 - precisa la nota dell'Aeronautica - l'aereo, impegnato in un'esercitazione integrata che coinvolgeva assetti navali, anfibi ed aerei, è passato a bassa quota su un tratto di costa". Nella nota esprime quindi "rammarico" per "il disagio recato ai bagnanti, alla popolazione locale e per eventuali danni". Secondo il racconto di testimoni, il velivolo è passato basso la prima volta da terra verso il mare, assordando i presenti con il rombo dei motori. Poi si è abbassato ancora di più, ritornando dal mare e sorvolando la spiaggia dello Yachting club di Capo San Vito a bassissima quota. Nelle numerose telefonate fatte dai bagnanti al centralino dei Carabinieri, in molti hanno parlato di un passaggio a pochi metri da terra, addirittura tre: alcuni hanno affermato di avere avuto la sensazione che il pilota avesse perso il controllo del velivolo. Dopo il volo, sulla spiaggia è rimasto lo scompiglio: la bambina che è rimasta contusa è caduta, mentre si stava lavando in un box doccia ed ha urtato violentemente un braccio. Sulla sabbia sono rimasti ombrelloni divelti (con tutta la base di cemento piantata nella sabbia) e lettini scaraventati per aria e poi ricaduti a terra.

Leggi qui l'articolo su Siciliainformazioni.

Intanto diamo uno sguardo ravvicinato ai supposti voli di linea e vediamo cosa ne pensa lo studente, sedicente chimico della Facoltà di di Pavia, Simone Angioni.

Link all'intervista a Simone Angioni su Radio Base.

Paolo Attivissimo:

Alle 17:00 il chimico Simone Angioni (Università di Pavia), coordinatore del Gruppo CICAP Lombardia e il geologo e giornalista scientifico Luigi Bignami presenteranno "Tracce nel cielo: le ‘scie chimiche’". So che nei lavori di preparazione sono stati coinvolti addetti ai lavori a tutti i livelli, per cui sarà un bagno di sangue per i poveri sciachimisti
.




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34 commenti:

  1. Ciao Straker,
    a proposito di Angioni, lui continua a sostenere che "lavora" all'università di Pavia. Magari lo studio può essere anche considerato un lavoro. Comunque gli ho chiesto di fornire maggiori precisazioni in merito alla sua attività:

    https://www.blogger.com/comment.g?blogID=25062132&postID=6027170705500171737

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  2. Cosa aspetta? Attende di conseguire la laurea per mostrarci l'attestato?

    Piuttosto... certi documenti trovati sul Web parlano chiaro: Simone Angioni, nell'anno 2007/2008, è stato rappresentante degli studenti. Altro che docente!

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  3. Ciao a tutti! Ma che è successo al Modis? Perché risulta fermo al giorno 19?

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  4. Guardate qua! Un'asta benefica su Ebay, si vince un pranzo con Walter Veltroni.
    QUI


    Sarebbe stato carino fare una colletta, vincerla e mandare un attivista munito di telecamera e, ovviamente, una bella lista di domande sulle scie. Una cosa del genere era stata fatta per porre domande scomode ed ineluttabili ad una famosa cantante, da parte di un attivista della Peta in merito alla sua nuova linea di moda che utilizza(va) pelliccia di animale. L'esito fu più che positivo!

    Ps c'è anche l'incontro col "giornalista" Riotta:

    Il giornalista Gianni Riotta, direttore del TG1, vi ospita per una giornata nella redazione del “suo” telegiornale.
    Per vedere da vicino come si scelgono le notizie, in quale ordine vengono disposte in scaletta.
    Per scoprire come nasce il “Tiggì” del primo canale della televisione pubblica.

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  5. ...la Gabbanelli a Ostuni a
    presentare il suo ultimo libro,Travaglio persiste in Abruzzo e parla di leggende metropolitane sulle scie chimiche col pubblico che lo applaude sbeffeggiando un Nostro amico..quella gente che applaudiva non ha il cervello collegato,pensa che Travaglio è uno da rispettare per cui anche se ha torto ,va applaudito !

    ma COME ..... è che non sta succedendo niente ?
    sempre piu' gente sa delle scie velenose e non si riesce a scendere in piazza...!

    I "personaggi/eroi" televisivi stanno perdendo "quota" prima o poi saranno soli !

    Non si azzardassero a venire da queste parti...massoni pezzi di cacca secca !

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  6. La fiducia nelle istituzioni, come ho scritto, è un mostruoso, deleterio errore, ma anche la fiducia in questi lacché dei potenti che essi fingono di criticare. Gabbanelli, travaglio, grillo e tutta l'altra genia finiranno dove meritano, tra lo sterco nel girone degli adulatori.

    Ciao Mr Jones, lieto di risentirti.

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  7. Dedico questo articolo, scusatemi la lunghezza, (link:http://www.digamma.com/cav/attualita.htm) agli scaltri personaggi TV ed ai saccenti debs che proliferano ovunque.


    La questione del rispetto reciproco nelle discussioni politiche

    "Presentiamo gli ospiti della serata: l’on. Tizio, di xxx (primo piano sull’on. Tizio …sorriso e/o altro cenno di cordialità), l’on. Caio, di yyy (stessa reazione del primo), il Dott. Sempronio in rappresentanza del zzz, il collega Mevio del jjj…". E così via.

    Tutti (possono essere due o sedici) sorridono serenamente, o comunque, se proprio non sorridono, ci rassicurano in qualche modo. Ecco, ci sentiamo confortati, all’inizio. Sembra di stare tra amici. Niente a che vedere con certe riunioni di affari in cui fin dall’inizio si capisce che tirerà una gran brutta aria tra i partecipanti. No: quelli seduti lì sono davvero dei gentiluomini, dei professionisti della parola, che con calma e precisione ci faranno capire fin nei minimi particolari i loro punti di vista.

    Poi comincia la discussione. Parla il primo. Affronta il tema della serata e sembra che davvero, stavolta, capiremo tutto: è calmo, sicuro, chiaro nell’esporre i suoi concetti. Quasi non avvertiamo neanche quegli accenti che potrebbero irritarci se fossimo schierati dalla parte politica opposta alla sua; anzi, a sentirlo parlare ci viene quasi voglia di ripensare le nostre stesse posizioni, di cominciare a discutere con noi stessi. Sentiamo di non stare da nessuna parte, quando galleggiamo sul canotto sicuro dei suoi discorsi. Questa è democrazia, pensiamo. Vedi come è facile capirsi? Serenità, chiarezza, razionalità.

    La parola, poi, passa a un altro. La sua voce, ancora abbastanza calma, tuttavia è già venata di quel risentimento che ci ricorda certe passate discussioni, finite in lite. È già un po’ dissonante, quella voce, è già aspra, promette guerra a chi ha appena parlato. Spezza l’incanto. Mentre il secondo sta parlando il primo lo interrompe. È irriconoscibile. "Io non l’ho interrotta, ora mi lasci parlare", protesta l’altro… Niente da fare. Quello che ci era sembrato un gentiluomo d’altri tempi ora non solo non vuol saperne di lasciare la parola a chi ce l’ha, ma grida. E l’altro grida più forte di lui, per imporre il proprio diritto a parlare. È già una mischia. La parola (se così si può dire) passa poi agli altri. Uno per uno, tutti si avvicendano nella lite. Mentre uno declama e l’altro gli strepita sopra, a volte ne arriva un terzo, che contrappunta il verso dei primi due con frecciate velenose che credevamo facessero parte di certi repertori riservati a schermaglie tra nuora e suocera.

    La discussione prosegue in un tripudio di mani che fanno il gesto di zittire, di dita puntate minacciosamente contro l’avversario o che si congiungono in un cerchio che vorrebbe rappresentare precisione e rigore ma che diventa un gesto indecifrato, di voci accavallate le une sulle altre che sentono solo se stesse, di accuse reciproche sparate come razzi che neanche illuminano la notte. Poi, la fine. La trasmissione si chiude. Il conduttore è convinto, e noi con lui, che la discussione abbia contribuito a far chiarezza sull’argomento… In realtà non è successo niente. Niente che possa incidere realmente sulle idee di chi ha assistito all’infelice tafferuglio.

    Ma varie cose ci colpiscono duramente. Innanzitutto il tono, che, al di là delle grida, è sempre - e quasi obbligatoriamente - acido, piccoso, vagamente isterico. Gli stessi uomini e le stesse donne che, quando non parlano con un avversario o di un avversario, sono personaggi gradevoli, arguti, simpatici, umani, nel fervore della ‘battaglia politica’ assumono il tono dell’insegnante fastidioso e antipatico; gli stessi che, in altre occasioni, hanno un modo di fare accogliente, amico, nell’impeto del combattimento scandiscono le loro idee in modo cantilenante, ossessivo, severo, ma della severità di un genitore brontolone e sdegnato che stigmatizza, redarguisce, biasima i vizi di un figlio ripudiato.

    Un’altra cosa colpisce duramente, e un po’ ferisce, chi ascolta. Spesso all’avversario si fanno domande, ma mai gli si fanno domande con lo scopo di capire, sapere, chiarire. Le domande sembrano solo un mezzo per dichiarare, e non un chiedere per sapere. Già è difficile, di norma, venire a capo del senso compiuto delle risposte, spesso intrise di salti logici e di astuzie dialettiche, ma la cosa diventa impossibile quando chi ha fatto la domanda si risponde da solo prima ancora che l’altro finisca la sua risposta, e talvolta prima ancora che cominci a darla.

    La terza cosa che colpisce duramente è che, per confortare la propria tesi, si confondono in un unico sandwich dialettico aspetti razionali, etici e politici dell’argomento trattato. All’avversario si rimproverano idee e comportamenti tanto irrazionali (cioè, un po’ scemi) quanto furbastri e truffaldini (cioè, di un’astuzia che è il contrario dell’idiozia denunciata prima), tanto cattivi e moralmente spregevoli quanto ebeti e autolesionistici, anzi suicidi. Insomma, l’avversario è, contemporaneamente, un idiota irrecuperabile e uno stratega sopraffino in grado di raggirarci tutti quanti. In sostanza, una vera meraviglia della natura.

    Questo tiro incrociato, purtroppo, non risparmia nessuna parte politica. Ed è raro che qualcuno riesca ad astenersi dall’esercitarlo. Qualcuno c’è, per fortuna. Ma in gran parte dei casi il tono isterico-piccoso, le domande-con-risposta-incorporata e la tesi dell’astuzia machiavellica intrisa di cretinismo patologico sembrano essere la vera chiave del dialogo politico, il fondamento stesso dell’idea di democrazia. Quei personaggi non si accorgono di non essere liberi, di essere prigionieri di un comportamento predefinito e coatto, si essere vittime di una forza negatrice, della Forza-Vampiro.

    Quella in cui cadono è una trappola che presuppone una visione illogica del mondo e dei rapporti tra le intelligenze. "La colpa è vostra se…La verità è un’altra, la verità è che siete stati voi…". La verità è sempre un’altra, la colpa è sempre degli altri… Questa è la Forza-Vampiro. Questo è il predatore mentale che non consente libertà di sentire, di dialogare, di usare l’intelligenza per confrontarsi serenamente, senza sentirsi perennemente puntato addosso l’occhio inquisitore del Grande Fratello, il Partito. Sembra quasi di sentire il muggito di approvazione del dio, quando il politico di turno sbatte in faccia all’avversario le verità che quello non vuole sentire, quando l’urlatore di turno con un occhio ammicca a noi e con l’altro al suo Signore, il partito, e attende il plauso per il colpo assestato.

    L’avversario sbaglia sempre, l’avversario ha sempre torto. È statisticamente possibile una cosa del genere? Non dico moralmente, razionalmente, umanamente, ma statisticamente possibile? Questa è la Forza-Vampiro, la forza negatrice di ogni possibilità di reciproca comprensione, la forza che ci fa dialogare con l’avversario sempre a denti stretti, con una smorfia di disgusto dipinta in faccia, con il veleno sotto la lingua, con lo stiletto tra i denti.

    Questo è il regno dove il Vampiro dilaga, quello dell’intolleranza per la stessa esistenza dell’avversario e delle sue idee, o dell’illusione della superiorità assoluta delle nostre idee sulle sue, che è la stessa cosa. Il Vampiro, nello svolgimento delle sue attività predatorie, si ispira alle abitudini sociali che predilige, ritenendo di interpretare correttamente questi messaggi provenienti dalla società civile e presumendo anche di ricevere un autorevole avallo da parte di personaggi pubblici i cui comportamenti sembrano in linea con i ‘valori’ vampirici. In parole più povere, questi esempi servono a incoraggiare forme vampiriche di convivenza, cioè l’ultima cosa di cui l’uomo che aspira alla giustizia ha bisogno.

    Tra l’altro, questi comportamenti allontanano da noi chi fa politica. Per un motivo molto semplice: perché noi non possiamo permetterceli. Nella vita comune, nella vita di tutti i giorni, noi non possiamo permetterci di radicalizzare nessuno scontro, di negare dignità all’esistenza di nessuno, di imporre la superiorità delle nostre idee a nessuno. Noi dobbiamo mediare in continuazione, noi dobbiamo tenere la voce molto bassa perché alzarla significherebbe andare incontro a rischi e guai per noi e per le nostre famiglie, noi non possiamo permetterci di sostenere, come fanno loro, che la colpa è tutta dall’altra parte e che l’unica verità è sempre la nostra. Il loro è un mondo di fiaba, in cui queste cose si possono dire e proclamare come in una recita scolastica, il nostro, invece, è il mondo reale. Il clima di conflitto, l’ansia del conflitto, l’obbligo del conflitto non è il nostro mondo.

    La democrazia potrà anche essere questa, ma chiunque lotti per conquistare uno spazio vitale a chi è mansueto, a chi è innocente, a chi è pacifico, a chi non concepisce lo scontro permanente, non potrà avvalersi in alcun modo di questa concezione della democrazia. Questi comportamenti promuovono il vampirismo. Trasmettono confusione, avallano la guerra tra gli esseri umani, favoriscono processi imitativi da parte di chiunque pretenda di fondare un potere personale proprio sulla confusione e sulla guerra.

    Questi comportamenti insegnano i principi di una gestione disinvolta della coerenza logica, anzi indicano quanto sia utile l'uso tattico delle imperfezioni logiche e disegnano dimensioni in cui è normale non rispondere razionalmente a una domanda razionale ed è sempre possibile coprire un proprio difetto attribuendo un difetto peggiore all'avversario. In conclusione, il mondo dei Vampiri si nutre a sazietà dell’incapacità politica di concepire forme di comunicazione in cui non si sia sempre e comunque costretti a dire cose negative sugli avversari, ad accendere la miccia dell’avversione contro di loro e a descriverli perennemente come dei furfanti o dei mentecatti, ma si possa scegliere, invece, di dire e fare cose costruttive, propositive e giuste senza preoccuparsi troppo di mobilitare gli animi di chi ascolta contro l’odiato nemico. Trovare una strada in questo senso non solo avrebbe l’effetto di offrire un "buon esempio" ai cittadini di un Paese che vuole fondare il proprio progresso su principi civili di rispetto reciproco, ma getterebbe le basi di una politica talmente nuova, originale, rivoluzionaria da essere sicuramente vincente

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  8. il link del sospetto su S.A.
    il nome ed il cognome coincidono, la città pure, pero' l'omonimia non è impossibile

    quali sono le altre prove?
    io ci andrei cauto

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  9. http://www.coordinamento.org/facolta/scienze-mm-ff-nn/
    http://inchiostro.studenti.pv.it/articolo.php?id=396

    Tra le diverse commissioni del CD particolare importanza riveste la Commissione Paritetica per la Didattica (CPD) il cui compito principale è quello di monitorare periodicamente l’efficacia e la qualità del processo formativo. La CPD è costituita dai docenti Giorgio Spinolo, Paolo Quadrelli, Maurizio Licchelli e dagli studenti Simone Angioni, Claudio Casella, Simone Manzini.

    http://attach.matita.net/ziorufus/file/guidedidattiche/chimica07.pdf

    E poi il cicap scrive...

    Simone Angioni (Chimico, Università di Pavia, CICAP)
    http://www.scienzenaturali.com/news/eventi.html

    Oppure...

    20 Maggio 2008
    Alla scoperta delle scie chimiche con il Cicap [...] Relatori della conferenza saranno il chimico dell'Università di Pavia e Coordinatore Gruppo Cicap Lombardia, Simone Angioni, e il geologo e giornalista scientifico Luigi Bignami, che tratteranno, rispettivamente, i temi "Tracce nel cielo: le 'scie chimiche'" e "Le stranezze della nostra atmosfera".
    L'ingresso alle porte del mistero è libero.

    http://www.cittaoggiweb.it/associazioni/20-05-2008/Alla-scoperta-delle-scie-chimiche-con-il-Cicap_19022.html

    Tra l'altro è interessante notare che alcuni dei siti visitabili sino ad una settimana fa, nei quali si parlava di Angioni come "chimico della Facoltà di Pavia", ora sono irraggiungibili.

    Penso sia sufficiente. In ogni caso le scarse competenze sull'argomento, forniscono ragionevoli dubbi in merito ai supposti titoli accademici.

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  10. ``Voterò Studenti Indipendenti perché Raul Bertone e Simone Angioni non sono praticamente mai andati ad un Consiglio di Facoltà in due anni di mandato. Una vergogna. E si ricandidano pure!''. Paolo, Scienze M.F.N.

    Inchiostro: il giornale degli studenti dell'università di Pavia

    http://inchiostro.studenti.pv.it/articolo.php?id=383

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  11. PROGETTO 2 (totale ore 160)
    Assistenza laboratori chimici per Tecnologie Chimiche per l’Ambiente e le Risorse (resp.: prof. Antonio Poggi)
    Vincitori
    A’) Lab. I -Chimica Generale e Inorganica Giorgio SANTUCCI DE MAGISTRIS (20 h)
    A”)Lab.II - Chimica Inorganica Applicata Giorgio SANTUCCI DE MAGISTRIS (20 h)
    B’) Lab. I – Fondamenti di Chimica Organica Michele BENOTTI (20 h)
    B”) Lab. II - Chimica Organica Applicata Michele BENOTTI (20 h)
    C’) Lab.I – Fondamenti di Chimica Analitica Francesca ZAVARISE (20 h)
    C”)Lab. II - Chimica Analitica Ambientale Daniele MERLI (20 h)
    D’) Lab. I – Fondamenti di Chimica Fisica Stefania FERRARI (20 h)
    D”)Lab. II - Chimica Fisica Applicata Stefania FERRARI (20 h)
    Idonei
    􀂾 Stefano PROTTI
    􀂾 Claudia PERCIVALLE
    􀂾 Annamaria BEGNAMINI
    􀂾 Davide RAVELLI
    􀂾 Simone ANGIONI
    􀂾 Simone LAZZARONI

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  12. Dimenticavo il link...

    http://www-1.unipv.it/scienze/news/GrTut0708.pdf

    RispondiElimina
  13. Tecnologie chimiche per l'ambiente...?...ah...bene!

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  14. s. a. nel forum puntualizza che non ha mai detto di essere docente ma solo laureato in chimica

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  15. E' inutile che ora si arrampica sugli specchi.

    Il CICAP lo presenta così: "Relatori della conferenza saranno il chimico dell'Università di Pavia e Coordinatore Gruppo Cicap Lombardia, Simone Angioni".

    Inoltre la direttrice di Radio base gli dice:

    "Dottor Angioni buongiorno, lei è un chimico presso l'università di Pavia ed è coordinatore del CICAP della Lobardia..."

    ed Angioni:

    "Esattamente"

    Ora, chi ascolta è legittimato a pensare, come noi settimane fa, che lui sia un docente, in quanto definito Dottore... chimico dell'università di Pavia. Sbaglio o conviene a tutti loro? Sbaglio o c'è malafede? E se non c'è, mi si permetta di eccepire sul metodo adottato, in quanto utile ad alimentare il mulino degli sciacondensisti.

    RispondiElimina
  16. magari ha la laurea ma di sicuro in quel modo confonde le acque per fare intendere che ...

    cerco che se è lui quel rappresentante che non rappresentava ...

    RispondiElimina
  17. Corrado, ci serve un'intervista ad Antonio Sarpieri su Radio Base. Puoi fare qualcosa?

    RispondiElimina
  18. Nell'intervista Angioni dice: "Io sono uno scienziato"...

    :-|

    RispondiElimina
  19. c'è scritto ovunque "chimico dell'università di Pavia"...questo a ME ha fatto capire che insegna chimica all'università di Pavia...
    o vorrà dire che dovrò dire ai miei amici di presentarsi come "architetto dell'università di Venezia..." ecc...
    si vede che fà figo...non so...
    fatto sta che è fatto per confondere, per dare una certa importanza, sennò vedendo un 25enne appena laureato..nessuno l'avrebbe cagato!
    fa anche rima...che poesia!

    RispondiElimina
  20. ...ed ecco la piegazione per le innocue velature...
    "Quando ci sono le condizioni per la formazione di foschia o velature spesso le scie persistono e allora abbiamo l'illusione che siano le scie stesse a creare la velatura. In realtà tu vedi la sommatoria tra le scie in disfacimento e la foschia naturale."

    sempre dal blog di Felice Capretta.

    RispondiElimina
  21. ciao, a proposito di voli bassi,confermo che ieri 24giu volavano basso anche in veneto (mare),ma non se nè vedeva nessuno,c'era una gran "velatura" che non permetteva di vedere quanti fossero e cosa stessero facendo, ma si sentiva benissimo il rombo continuo,ed il cielo era sempre più scuro,una situazione allucinante, il mare giallo ed il cielo schifoso. ma pensano che oltre a essere ciechi siamo anche sordi? nato=luridi cani bastardi!!!

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  22. esattamente millantato credito...abuso di titolo ecc ecc...
    bello il video e bellissimo il sonoro straker...una castroneria balbettata dietro l'altra...alto...strato...cirri...oceani...bla bla bla...che figura Angioni!!!!
    Sparisci dai convegni, per il tuo bene...se ti incontro io ti interrogo e voglio vedere se passi il mio esame.
    E' ora che la smettiate, tu e il branco di millantatori amici tuoi...la gente si è rotta le balle di sentire gente come voi. Non ci credi?
    Vieni in Sardegna al prossimo convegno e presentati...ti spiego due cose con l'arma migliore per farti sparire. La parola.

    RispondiElimina
  23. A prescindere dal fatto che le competenze di Angioni sono comunque insufficienti (laurea o meno) per poter affrontare dette tematiche, io penso che il metodo migliore per fugare dubbi è:

    a) postare uno scanning della sua laurea;

    b) postare uno scanning del documento relativo al suo incarico nell'ateneo.

    In mancanza di detti elementi di prova, risulta sempre legittimo dubitare.

    RispondiElimina
  24. Ciao Zret...grazie.
    Per me è un onore comunicare con Voi Tutti...

    RispondiElimina
  25. Non è questione di laurea, ma di onestà intellettuale. Per me può anche aver frequentato solo la terza elementare, ma SE è in buon fede, non sussistono problemi. Purtroppo...

    Mr Jones, l'onore è nostro.

    Ciao!

    RispondiElimina
  26. no...Simo sei troppo forte...!!prima lascia intendere che sta facendo un dottorato al quale possono partecipare solo alcune persone selezionate e con 2 lauree e poi, quando vibravito gli chiede di essere + specifico (cioè se lo sta facendo questo dottorato) lui risponde "Ti ho già spiegato che il mio titolo e la mia attuale occupazione non hanno nulla a che fare cone le scie chimiche, quindi la tua domanda non è pertinente con l'argomento"
    Sono proprio forti, mai pensato di darvi al cabaret?

    RispondiElimina
  27. E' qui che si sbaglia e di grosso, Simone! Visto che lo presentano (nelle conferenze per fare bagni di sangue degli sciachimisti- Vero Kattivix?) come "Il chimico della facoltà di Pavia"!

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  28. ok, ma molliamolo questo qua sennò gli facciamo pubblicità gratuita.
    Solo quando dice cazzate.
    Ops....allora ne parlerete prestissimo.
    A parte tutto, mollatelo davvero, basterà solo la volta che lo incontrerò io...se l'etilene dibromide non lo colpisce prima...sai com'è...magari lo scambia per una nuvoletta innocua e lo respira a pieni polmoni.

    RispondiElimina

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