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martedì 26 marzo 2024

Il piano B

Negli ultimi mesi abbiamo lavorato duramente per realizzare una soluzione per tutte quelle persone poco lungimiranti che stanno aspettando passivamente in casa lo scoppio di un eventuale conflitto o grave crisi economica.

Ormai pensiamo che chiunque sia conscio del fatto che i prezzi dei beni di prima necessità sono più che triplicati, che l'intelligenza artificiale porterà via sempre più il lavoro ed anche la conflagrazione di una guerra mondiale, che ci coinvolgerà direttamente, è una possibilità non così tanto remota.

Le persone hanno quindi due scelte:

1) Aspettare, sperando nella buona sorte;

2) Darsi una svegliata e cercare almeno di intraprendere qualche azione utile al fine di non doversi trovare impreparati, di fronte a disastrosi scenari socioeconomici, che metteranno a dura prova la sopravvivenza di ognuno di noi.

Abbiamo dunque lavorato con team di professionisti con lo scopo di realizzare una soluzione per tutte le persone che hanno scelto l'opzione "2".

La soluzione si è tradotta nel sito web "ilpianob.net".

Il portale è stato molto apprezzato dagli utenti, i quali hanno riconosciuto gli sforzi che abbiamo fatto per creare un prodotto così unico.

La piattaforma raccoglie, in modo capillare ed organico tutte le migliori strategie e soluzioni indispensabili per poter affrontare, con sicurezza, eventuali difficoltà alle quali potremmo andare incontro.

La guida "IL PIANO B" è scaricabile in PDF ed in versione audiolibro, corredata da video tutorial scaricabili e da tre utili video corsi.

Per iscriversi si segua questo link.

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Range finder: come si sono svolti i fatti

martedì 23 gennaio 2024

Crollo dell'agricoltura... e non solo...

E’ evidente che l’agricoltura è sotto attacco. Di recente anche in Italia, sull’esempio di Tedeschi, Rumeni, Francesi, Polacchi…, gli agricoltori ed allevatori hanno cominciato a manifestare contro le decisioni del governo e dell’Unione europea: sono misure che danneggiano il settore primario, additato come una delle principali cause del “riscaldamento globale” e di altre idiozie simili.

La geoingegneria clandestina ha preparato letteralmente il terreno alla crisi agricola: da decenni si diffondono composti che rendono sterile il suolo: si portano all’estinzione i rizobatteri, si alternano prolungati periodi di siccità a disastrose alluvioni e grandinate. Poi si sono aggiunte le politiche “green” con l’installazione di impianti fotovoltaici o agrivoltaici in varie zone tra cui il Piemonte dove le risaie stanno progressivamente per essere sostituite, con le buone o con le cattive, da centrali destinate alla produzione di energia solare (ne dà conto in modo egregio Simone Ippolito sul suo canale), con l’erogazione di incentivi agli imprenditori affinché lascino i campi incolti, con la riduzione delle agevolazioni sui carburanti agricoli etc.

Il fine non è solo quello di favorire grosse società attive nel settore del fotovoltaico o rendere i paesi europei dipendenti dalle importazioni estere di derrate alimentari o di convincere i consumatori a nutrirsi di insetti, ma anche quello di portare ad un crollo della produzione alimentare, ad un collasso dell’economia.

Non sappiamo di preciso che cosa i farabutti abbiano in mente, ma è palese che la loro agenda è spaventosa. Comunque, qualcosa si può anticipare di quello che succederà: basta analizzare gli eventi e considerare le profezie dei testi tradizionali che, si sia credenti o no, si stanno tutte avverando. E’ così: ciò che deve accadere accadrà e non saranno né Trump (ossia il burattino di Kushner) né Putin o altri a salvarci, visto che sono tutte pedine del gioco, un gioco che prevede il divampare di sempre nuovi focolai (Russia contro Ucraina, Israele contro Palestina, Sciiti contro Sunniti, mondo islamico contro Occidente, Cina contro Taiwan, Corea del Nord contro Corea del Sud…), volti ad esacerbare la crisi economica, con l’aumento dei prezzi relativi a materie prime e la conseguente inflazione. Questi focolai sono, però, anche probabilmente il preludio di un Terzo conflitto planetario con l’uso di armi nucleari.

Riteniamo che le prossime mosse dei globalisti saranno le seguenti: introduzione del marchio, attraverso la sostituzione del contante con il denaro digitale programmato. Vogliamo vedere chi rifiuterà il microprocessore sottocutaneo o diavolerie simili, di fronte al ricatto “o lo accetti o non mangi”, quando moltissimi, negli anni appena trascorsi, hanno ceduto all’aut aut del “pasticcino” solo per andare a gozzovigliare al ristorante o a flettere i muscoli in palestra. Il passo successivo sarà appunto la conflagrazione mondiale.

Tra l’altro i criminali sono talmente spudorati da spiattellare i loro piani: evocano una nuova pandemenza da patogeno X con tanto di restrizioni ed obblighi pseudo-sanitari, un attacco cibernetico globale - di cui accusare la Nord Corea o l’Iran, ad esempio - una tempesta geomagnetica che potrebbe causare un ritorno ad un’età pre-industriale, ma senza le risorse e le capacità di quell’epoca, un tracollo dell’economia che richiederà di centralizzare tutto: il governo, le forze armate, le banche, la “sanità”, l’”informazione”, il sistema “educativo”, la produzione di merci, i “servizi” essenziali…

Come essere ottimisti di fronte a questo scenario? Sia ben chiaro: riteniamo che un’età dell’oro attenda le generazioni future, ma per accedervi, bisognerà passare attraverso una porta strettissima; non ci si arriverà gratis e senza sacrifici. Non sarà una sfilata di trattori a cambiare le cose, non servirà inalberare cartelli contro l’Unione europea o il World economic forum: sono iniziative lodevoli, ma sarebbero necessarie azioni più incisive e dirompenti, come uno sciopero fiscale drastico e generalizzato oppure il rifiuto netto di adeguarsi alle norme balzane e deleterie delle “città da quindici minuti” o con i limiti di velocità a trenta chilometri orari. Non basta chiedere qualche sgravio fiscale: bisognerebbe esigere la totale cancellazione dei provvedimenti europei in ogni campo. Sarà una protesta ad oltranza, anche qualora il sistema dovesse escogitare uno stratagemma per annientare il dissenso? Chi lo guida è del tutto affidabile? Anni fa, il "movimento dei forconi" - ammesso e non concesso che non fosse pilotato da qualche figura ambigua – fu neutralizzato con nevicate e gelo artificiali: la geoingegneria è il loro asso nella manica. Purtroppo, ci pare che il gregge sia sempre più inetto e gregario.

Anche solo nel campo della geoingegneria illegale, in tutti questi anni, quali progressi si sono compiuti? Da un punto di vista della ricerca, noi di Tanker Enemy, pure grazie alla collaborazione di valenti ricercatori tra cui citiamo almeno Enrico Gianini e Marvin Herndon, abbiamo fatto miracoli, anche se l’uomo comune ha compreso e recepito poco, per colpa soprattutto di quei personaggi pseudo-indipendenti che ancora delirano di scie di condensa (quelle evanescenti, a loro parere) o di aerei soltanto militari impegnati nelle operazioni o di scie che causano le piogge. E no, non è sempre… carnevale e non si può ancora perdere tempo con questi pagliacci che intrattengono il pubblico pagante, con i cialtroni che farneticano di ascensione, di interventi salvifici, di cambiamenti vibrazionali.

Dunque speriamo nel meglio, ma prepariamoci al peggio. “Freccia prevista vien più lenta”, scrive Dante. Prepariamoci almeno dal punto di vista psicologico. I tempi che verranno saranno duri, cruciali, decisivi: trasformeranno gli uomini in eroi oppure in schiavi. Dipende solo da noi.

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Range finder: come si sono svolti i fatti

martedì 8 marzo 2022

I “voli fantasma”: ecco perché la geoingegneria clandestina non si interrompe mai

I “voli fantasma”: ecco perché la geoingegneria illegale non conosce pause, anche se il numero dei viaggiatori è drasticamente diminuito. Si ricordi che le attività di “guerra climatica” sono da tempo gestite attraverso il normale traffico aereo sia passeggeri sia merci. Bisogna chiedersi chi finanzi il volo di aerei praticamente vuoti...

Uno spettro si aggira per l’Europa: secondo un’analisi dell’associazione pseudo-ecologista “Greenpeace”, quest’inverno potrebbero esser decollati più di 100.000 “voli fantasma”, cioè senza passeggeri, causando danni al clima equivalenti alle emissioni annuali di più di 1,4 milioni di automobili. Nelle settimane scorse era stato il gruppo Lufthansa a stimare che opererà circa 18.000 voli fantasma questo inverno e che lo farà per mantenere tutti i suoi slot di pista. In pratica, le compagnie aeree stanno operando voli vuoti o quasi vuoti al fine di non perdere il diritto di decollare e atterrare negli aeroporti, come richiesto da un regolamento dell’Unione europea, norma che risale al 1993.

In un documento pubblicato il 26 gennaio 2022 l’associazione “ambientalista”, a partire da un calcolo che muove dalla quota di mercato della Lufthansa in Europa, pari a circa il 17%, arriva a stimare che il numero totale di “voli fantasma” in Europa potrebbe essere leggermente superiore a 100.000. […]

Quanto accade è strettamente legato all'"emergenza Covid-19” che, per la prima volta dopo decenni, ha frenato la crescita inarrestabile del trasporto aereo che, trainato dai biglietti low cost, è arrivato a pesare circa il 4% del totale delle emissioni che influiscono sul clima nell’Unione europea. Gli scali italiani, ad esempio, hanno chiuso il 2021 in crescita rispetto al 2020 (+52,4%) ma con una contrazione del 58,2% rispetto al 2019, ultimo anno non interessato dalla “pandemia”.

Era stato l’amministratore delegato della Lufthansa a squarciare il velo su questo tema: “Dovremo compiere 18.000 voli extra, non necessari, solo per assicurarci i diritti di decollo e atterraggio”, aveva spiegato a fine dicembre in un’intervista al Frankfurter Allgemeinen Sonntagszeitung. Le compagnie aeree sono tenute a eseguire almeno l’80% dei voli prenotati per assicurarsi gli slot aeroportuali secondo la normativa europea. A causa della “pandemia”, la Commissione europea aveva temporaneamente ridotto questa soglia ad almeno il 50% dei voli, ma sarà nuovamente portata al 64% nel marzo 2022”.

La Commissione europea ha risposto alla Lufthansa con un intervento di Stefan De Keersmaecker, portavoce della Commissione per i trasporti. Secondo il funzionario, “i livelli di impiego degli slot sono stati gradualmente aumentati di nuovo quando i voli europei hanno cominciato a recuperare. De Keersmaecker ha comunque sottolineato che “le regole europee non obbligano le compagnie aeree a volare o a tenere in volo aerei vuoti. Decidere di operare rotte o no è una decisione commerciale della compagnia e non una conseguenza delle regole europee”. […]

Fonte: Ilmanifesto.it

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giovedì 30 agosto 2018

Crollo del ponte Morandi: chi ha deciso la demolizione controllata e perché



14 agosto 2018, ore 11:36, il ponte Morandi crolla rovinosamente, seminando morte e distruzione.

Alle 11:44 un dipendente Ansaldo, animatore del "Festival della scienza" di Perugia, Davide Di Giorgio, pubblica un breve video nel quale si intravede una sequenza del crollo. La traccia pare artefatta, con un audio aggiunto successivamente, tanto che la voce presente nel filmato non sembra la stessa del "testimone", intervistato da Fanpage.it.



Alle 17:54 del 14 agosto, Rosario Marcianò pubblica un post nel quale fa notare come sia particolarmente strano che colui che ha pubblicato l'unico video disponibile della tragedia di Genova sia un collaboratore di soggetti "antibufale" come i gestori della pagina Facebook denominata "No alle pseudoscienze". Nel suo profilo riassuntivo si legge:

Technical Service Desk presso Ansaldo Energia
Precedentemente Help Desk/Technical Support presso Selex ES
Precedentemente Animatore scientifico presso Festival della Scienza


Nell'arco di pochi secondi il contributo è rimosso ed il profilo del Davide Di Giorgio è oscurato. Alle 17:57 Marcianò ripubblica i contenuti rimossi da Facebook, ma è troppo tardi, poiché il profilo del Di Giorgio è stato modificato e le informazioni relative ad Ansaldo energia ed al Festival della scienza, sono scomparse. Ora si legge solo un generico riferimento alla città di Genova e ad un gruppo dialettale teatrale, prima assente. Curioso anche il dettaglio che, come nel caso di alcuni soggetti orbitanti intorno al false flag del Bataclan, la pagina di questo soggetto non abbia pubblicato nulla né prima né dopo gli eventi di Genova. Un "profilo dormiente" dunque, già pronto alla bisogna.



Due giorni prima dei fatti del 14 agosto le due webcam del viadotto sul Polcevera, le cui immagini sono visionabili in diretta, sono rimosse e, subito dopo il crollo del ponte Morandi, filtrano le prime voci su inesplicabili anomalie che hanno impedito di registrare le fasi del collasso, prima, durante e dopo. A tal proposito, il Procuratore capo della Procura di Genova, Dottor Francesco Cozzi, il 17 agosto, dichiara: “Ci sono stati dei problemi nelle videoregistrazioni della società Autostrade. Non posso dire che ci siano materiali di grande rilevanza o utilità. Il maltempo incideva sulla cattiva qualità delle immagini. La mancanza delle immagini vera e propria o l’interruzione delle immagini è dovuta, a quanto è dato di capire, a sconnessioni sulla rete dovuta al fenomeno sismico, al crollo insomma. In poche parole, un black out”. E le immagini immediatamente precedenti al disastro? Non è dato sapere...



Il giorno prima, sempre il Procuratore Capo Cozzi [1] conferma l'acquisizione dei filmati delle videocamere di Autostrade al momento del crollo che - asserisce - "dovranno essere esaminate al più presto dai colleghi e dai consulenti tecnici". Queste immagini ci sono o no?

Comunque sia, così come nel caso della distruzione delle Torri gemelle e del Pentagono il giorno 11 settembre 2001, in cui le uniche immagini disponibili si rivelarono poi essere solo il frutto di animazioni in CGI, anche in questo frangente le uniche riprese disponibili sono quelle del dipendente Ansaldo, Davide Di Giorgio. Ciò è da ritenersi un po' strano ed induce a pensar male. In effetti, i flash nonché la sequenza di crollo paiono la conseguenza di una demolizione controllata. Infatti le prime testimonianze si riferiscono a "lampi" e "boati" cui è seguito il collasso della struttura. Queste importanti dichiarazioni non sono state riportate dai media manistream e tanto meno prese in minima considerazione dagli inquirenti e non solo! Il 29 agosto l'agenzia ANSA scrive:

"Una bolla d'aria all'interno del tirante di calcestruzzo che avrebbe corroso e arrugginito i cavi di acciaio all'interno dello strallo. E' il primo scenario che i consulenti della procura di Genova ipotizzano come una delle possibili cause del crollo del ponte Morandi, avvenuto lo scorso 14 agosto e che ha provocato la morte di 43 persone. Il difetto sarebbe sorto durante la fase di "iniezione" del cemento che ingloba i trefoli, i cavi in acciaio. Le indagini dei pm si sono sin da subito orientate sul cedimento degli stralli. Già negli anni '80, lo stesso ingegnere Riccardo Morandi, in uno studio commissionato da Autostrade, aveva sottolineato corrosioni più sul lato mare che su quello monti. Una degradazione, scriveva Morandi, "più rapida di quello che ci si potesse aspettare".

Quindi i togati genovesi sono già orientati nell'avvalorare (chiudendo la questione) la tesi del cedimento di uno o più dei tiranti (stralli) che, sul viadotto Morandi, avevano funzione di rinforzo, al fine di smorzare le oscillazioni, ma che non erano preponderanti per sorreggere l'impalcato stradale, in quanto questo era prefabbricato ed autoreggente. La velocità nello scartare altri scenari e la propensione per il cedimento strutturale porta a legittimi sospetti di volontà di insabbiamento. Ciò anche alla luce delle dichiarazioni dell'Ingegner Enzo Siviero. Egli non esclude la possibilità della demolizione pianificata, poiché - poiché l'esperto afferma - le modalità del crollo suffragano questa congettura, in considerazione degli enormi interessi internazionali in gioco ed anche ricordando l'omicidio Mattei. Qui l'intervista. A queste precise asserzioni il Procuratore Capo Cozzi commenta in modo sprezzante: "Ipotesi deliranti".



Non è poi da trascurare che, nella mattinata del 14 agosto, la perturbazione che attraversava la Liguria e che avrebbe dovuto interessare il Ponente, fu spinta su Genova, determinando un fenomeno piovoso caratterizzato da una notevole attività elettrica. Ivi si sono accumulati decine di millimetri di pioggia in un lasso di tempo brevissimo, limitando così la visibilità a poche decine di metri. Il crollo del ponte Morandi proprio quella mattina potrebbe non essere casuale, tanto che molti cittadini testimoni dei fatti scambiarono i flash determinati dalle cariche esplosive (che anticiparono di pochi istanti il collasso della struttura) per folgori temporalesche. Anche la forte pioggia facilitò la demolizione, in quanto la nube piroclastica (dovuta alle cariche di dinamite deflagrate) e che fu scagliata a centinaia di metri di distanza dai piloni del ponte, fu in breve abbattuta dall'acqua copiosa che continuava a scendere.



Le tracce di "carbonizzazione" del cemento armato, proprio nei punti del suo "cedimento", confermano ulteriormente l'ipotesi della demolizione controllata. D'altronde nella notte precedente, sotto la pioggia, operai furono visti lavorare con alacrità sotto il viadotto, intenti a praticare fori nel cemento. Fori utili al collocamento delle ultime cariche? Era stato dato il via all'operazione? Certo è che la preventiva rimozione (sul sito di Autostrade per l'Italia) delle webcam che riprendevano la sezione di ponte, poi crollata due giorni dopo e cioè il 14 agosto, è quantomeno sospetta!




Il quadro si riempie di interrogativi e se i sospetti si sono subito orientati su "Società autostrada per l'Italia" di Benetton, a freddo e dopo una più ampia valutazione dello scenario internazionale, non si è tanto lontani dalla verità, quando si pensa ad una regia diversa e sovranazionale, soprattutto alla luce delle decisioni dell'Unione europea in merito alla "mobilità militare". Infatti il 28 marzo 2018 la Commissione Europea ha varato un piano che prevede la messa in sicurezza o la sostituzione dei ponti non idonei a sostenere un traffico massiccio di mezzi militari, nell'ambito di azioni di difesa contro la "minaccia russa".

Sulla pagina ufficiale dell'Unione europea si legge:

[...] "La politica per le infrastrutture e il settore degli investimenti offrono opportunità per una maggiore sinergia tra le esigenze civili e militari. Entro il 2019 la Commissione individuerà le sezioni della rete transeuropea di trasporto utilizzabili per il trasporto militare e i potenziamenti necessari da realizzare sulle infrastrutture esistenti (ad esempio l'altezza o la capacità portante dei ponti). Sarà elaborato un elenco prioritario di progetti. La Commissione prenderà in considerazione la possibilità di un sostegno finanziario supplementare dell'UE per questi progetti, nell'ambito del prossimo quadro finanziario pluriennale".

Le continue diatribe tra istituzioni, popolazione, associazioni ambientaliste etc. che impedivano la rapida sostituzione dello strategico nodo stradale, hanno indotto i vertici del Governo ombra ad intervenire obtorto collo? Qualcuno ha deciso di portarsi avanti con il lavoro?

[1] Nel novembre 2017, quando mi recai per la seconda volta alla Corte d'appello di Genova per l'udienza di ricusazione del Giudice Varalli, che presiedeva il procedimento a mio carico nel quale, udite udite, il testimone chiave per l'accusa era lo stalker seriale Angelo Nigrelli (wasp) fu proprio Cozzi ad intervenire, in luogo del PM assegnato inizialmente per l'udienza. Fu lui a stroncare la mia richiesta di ricusazione asserendo che il sottoscritto aveva precedenti per rapina (una schifosa menzogna). Quindi si può ben comprende in che modo ed attraverso quali soggetti determinate questioni vengono affrontate per tacitare la verità.


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giovedì 24 marzo 2016

Bruxelles: puzza di bruciato



La nostra libertà dipende dalla libertà di stampa ed essa non può essere limitata senza che vada perduta.” (T. Jefferson)

Bruxelles, 22 marzo 2016. La capitale belga è teatro di un’ennesima operazione falsa bandiera (false flag operation) con tre pseudo-terroristi che si fanno esplodere alla stazione ed all’aeroporto. Non è il caso di usare toni dubitativi o interrogativi, perché è evidente che i “fatti” di Bruxelles ricalcano il solito copione che, tra le altre cose, era stato anticipato in alcune pellicole cinematografiche tra cui “Spectre”.

Come possiamo essere certi che gli “eventi” belgi sono la solita sceneggiata? Grazie alle seguenti circostanze.



• Le reti televisive hanno mandato in onda, immediatamente dopo gli “avvenimenti”, un video riciclato riferito ad un attentato perpetrato in Russia nel 2011. E’ stato poi dichiarato trattarsi di un errore: ci pare un errore alquanto grossolano per opera di reti televisive iperorganizzate! I tecnici, infatti, hanno avuto tutto il tempo per reperire il video adatto ed editarlo, cancellando, in perfetta malafede, il logo originale di "Life News", per poi distribuire il prodotto alle agenzie di stampa.

• Un giornalista statunitense aveva preannunciato un “attentato” a Bruxelles per il periodo intercorrente tra il 16 ed il 22 marzo 2016.

• Il deputato belga Laurent Louis, del partito “Debout les Belges” ha asserito: “Come sapete, non ho mai nascosto che pensavo che gli attentati che sono stati perpetrati negli Stati Uniti, in Europa, Asia ed Africa, dal giorno 11 settembre 2001 in poi, fossero delle iniziative “false flag”, degli atti attribuiti ad organizzazioni terroristiche islamiche, ma in realtà perpetrati dai nostri governi per servire gli interessi politico-economici con sullo sfondo la destabilizzazione del mondo arabo, lo sviluppo dell’islamofobia nel mondo, l’attuazione del progetto del grande Israele, infine la realizzazione di un Nuovo ordine mondiale che impone un governo che limita (o elimina? N.d.r.) i nostri diritti e le libertà fondamentali al fine di fingere di lottare contro il terrorismo creato da coloro che, nell’ombra, tirano le redini della politica globale”.

• Le “vittime” del “crimine efferato” sono i soliti crisis actors, alcuni “scampati miracolosamente” (che coincidenza! Saranno reduci da Lourdes) sia all’attentato di Boston sia a quello del Bataclan parigino: un figurante, che finge di essere stato colpito ad una gamba, senza neanche una smorfia di dolore sul volto, trova la lucidità per guardare l’orologio; un altro guitto, che simula di fuggire dal luogo dell’esplosione, porta in braccio un bambolotto!

• Un’attrice “ferita”, beata e tranquilla, telefona con il cellulare poco dopo l’esplosione, sebbene le comunicazioni telefoniche fossero ormai interrotte, come avviene ogni qual volta sono compiuti "attentati".

• I pochi... "feriti" esibiti dai media non mostrano lesioni da chiodi e da bulloni. Anche i vestiti non rivelano le conseguenze da schegge, benché sia stato affermato che agli ordigni, per aumentare il loro effetto di devastazione, erano stati aggiunti, appunto, chiodi e bulloni. Si ricordino, invece, le ripercussioni reali ed atroci su coloro che perirono o furono feriti in occasione delle stragi di Stato durante il periodo della “strategia della tensione” (strage di Brescia, di Bologna, del treno Italicus etc.), oppure nei teatri di guerra.



• In una delle fotografie che ritraggono uno fra i teatri delle deflagrazioni si nota un vaso con fiori al centro di un tavolo in mezzo ad un panorama di fumo e detriti a terra: il vaso ed i fiori, perfettamente intatti, non sono stati spostati nemmeno di un millimetro dalla (presunta) spaventosa onda d’urto.

• Come negli altri casi i pochi filmati che mostrano qualcosa sono realizzati con cellulari antidiluviani, mentre i filmati delle videocamere di sicurezza sono inesistenti.

• Non è possibile che presunti jihadisti riescano ad eludere sistemi di una sorveglianza capillare e rigidissima, portando con sé valigie contenenti esplosivi, quando da anni non è più possibile imbarcarsi su un aereo neppure con una bottiglia d’acqua minerale. Gli scali aerei sono più blindati di un’auto presidenziale!

• La sceneggiatura è più o meno sempre la stessa e prevede la presenza di due fratelli terribili: a Boston, 15 aprile 2013, i fratelli Tsarnaev; a Parigi, 7 gennaio 2015, Charlie Hebdo, i fratelli Kouachi; a Parigi, 13 novembre 2015, Bataclan, i germani Abdeslam; a Bruxelles, 23 marzo 2016, i fratelli El Bakraoui. Ci mancano solo i Dioscuri, i fratelli Karamazov ed i fratelli Wakhowski, che di recente sono diventati sorelle, ed il quadro è completo.

• I servizi di “intelligence” ammettono delle falle nelle misure di controllo e di prevenzione, come fossero composti da dilettanti allo sbaraglio della Corrida. I vertici dei servizi segreti, però, pur così negligenti ed incapaci, sono ancora tutti al loro posto.



• Anche in questo caso, non è mancata una “profetica” esercitazione: il 25 febbraio scorso un’esercitazione simulante una catastrofe era stata organizzata alla stazione Schuman di Bruxelles. La stazione si trova a 400 metri dalla fermata della metropolitana di Maelbeek. L’esercitazione ha coinvolto Vigili del fuoco, personale sanitario, Polizia e figuranti. Lo scenario simulava il soccorso a 150 persone bloccate nel tunnel, fra cui una quarantina di feriti, nonché un incendio. Quasi certamente il 25 febbraio sono state registrate le immagini e scattate le fotografie poi spacciate per testimonianze dello pseudo-attentato occorso il mese successivo.

• Subito dopo la farsa, importanti uomini delle istituzioni hanno invocato la creazione di un corpo europeo unico di polizia, secondo la classica strategia “problema, reazione, risoluzione”. Sono state pure caldeggiate una maggiore integrazione e cooperazione fra i servizi segreti dei vari paesi, in vista di una loro unificazione.

• Il giornalista Giulietto Chiesa, evidentemente figura che conosce gli arcana imperii, dopo il vaudeville parigino, aveva predetto che la prossima città ad essere colpita sarebbe stata Bruxelles. Strana dote profetica ha colui…

• La data scelta per il false flag è significativa: 22 è multiplo del solito 11, la cifra nota come la “dozzina del diavolo”; 22 marzo equivale a 22 3, numero che corrisponde, letto al contrario, a quello della setta Skull and bones (Teschio ed ossa), una delle tante confraternite facenti capo alla feccia mondialista.

• L’esplosione nella metropolitana sarebbe avvenuta, stando alla versione ufficiale, alle ore 9 ed 11.

• Uno dei “superstiti” si chiama Mason Wells. Il suo è quello che si definisce nome parlante: il nome Mason è un esplicito riferimento alla Massoneria, mentre il cognome Wells ricorda l’autore britannico Herbert G. Wells che fu un precursore delll’ideologia sinarchica.

• Matteo Salvini, che detiene un non invidiabile primato di assenze a Bruxelles, si trova – singolare combinazione – nella capitale belga proprio il 22 marzo, nonostante, essendo prossime le vacanze pasquali, le sedi delle istituzioni europee siano ormai quasi deserte.

• La commedia di Bruxelles è finalizzata ad inasprire il soggiogamento della popolazione sempre più spaventata e desiderosa di un’impossibile sicurezza che dovrebbe provenire proprio da chi la minaccia, anzi la annienta. Il dominio delle nazioni, vera ossessione della cricca mondialista, si esercita attraverso le tre diaboliche C: controllo, coercizione, centralizzazione. Ora che il comando e la costrizione sono obiettivi quasi del tutto conseguiti, si sta passando alla centralizzazione di tutte le istituzioni in vista dell’instaurazione di un’unica dittatura planetaria.

• Nei confronti dei vari popoli, ma soprattutto nei confronti delle persone di fede islamica, il sistema ricorre alla strategia della dissonanza cognitiva o comunque a metodi che creano disorientamento e schizofrenia: ad esempio i Musulmani sono sempre demonizzati come integralisti e terroristi (per giunta è stato coniato dai pennivendoli di regime l’orrido e falso neologismo “jihadista”), ma con infinita ipocrisia e scaltrezza, sono poi blanditi con leggi e condotte che promuovono le cosiddette “inclusione” ed “integrazione” in linea con il nefasto piano Kalergi. Fomentare l’odio dei Cristiani contro i Maomettani e viceversa obbedisce alla collaudata tecnica del divide et impera, istigare discordie e conflitti per consolidare il potere.

• Ogni inside job è funzionale all’agenda dei globalizzatori, all’Internazionale del terrore in procinto di eliminare la Siria di Assad e di scatenare la tanto agognata (da loro) Terza guerra mondiale. Il tutto con la collaborazione di papa Francesco che incarna la più melliflua e pericolosa Ideenkleid mondialista.




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sabato 15 agosto 2015

L'asse del Male



La geoingegneria clandestina è simile ad una bomba a frammentazione: nel momento in cui l’ordigno esplode, i danni e le vittime si estendono e si moltiplicano in un’area vastissima. Così, quando scorgiamo gli aerei che disperdono i composti igroscopici, sappiamo che sono forieri di disastri destinati a coprire un’ampia gamma: la siccità è associata ad un avvelenamento della biosfera che si manifesta con un aumento esponenziale di malattie tra la popolazione (tumori, infarti, affezioni neurodegenerative etc). L'inseminazione igroscopica delle nubi basse costituisce dunque un’arma polivalente: consente ai militari di ottenere un’atmosfera elettroconduttiva e, nel contempo, contamina i suoli, rendendoli sterili, con grandi vantaggi per le multinazionali agro-alimentari che producono sementi transgeniche resistenti sia all’alluminio sia all’aridità.

Sono tutti temi che abbiamo sviscerato, ma che devono essere inquadrati in un contesto geo-politico preciso, giacché la biogeoingegneria bellica è solo una sfaccettatura, sebbene la più visibile, di una politica mondialista che vede come principale artefice il Vaticano. Si pensi al papa attuale, il gesuitico gesuita Francesco, il cui nome da pontefice non è seguito dall’ordinale (Francesco I) presumibilmente ad indicare che Bergoglio è l’ultimo capo della Chiesa di Roma, colui che è usato per traghettare più di un miliardo di cattolici verso l’empia religione del Nuovo ordine mondiale.

L’asse del Male è soprattutto la scellerata alleanza Roma-Washington: al contrario di quanto si potrebbe ritenere, non è Washington a pilotare Roma, poiché la “Santa sede”, con le sue innumerevoli e potenti chele (Sovrano militare ordine di Malta, Compagnia di Gesù, Opus Dei, Ordine di Colombo, cui è affiliato Jeb Bush, il futuro presidente di U.S.A.tana?) tiene ben stretti almeno i paesi occidentali. Gli Stati Uniti d’America sono il braccio armato della Chiesa cattolica.

Certo, i discorsi di papa Francesco, pur tra scivoloni e spropositi, sembrano improntati a spirito di fratellanza, di misericordia, di solidarietà, ma i Gesuiti sono abili simulatori e dissimulatori. La vernice retorica e dolciastra dei sermoni pontificali pare nascondere fini ben diversi, anzi opposti a quelli ostentati. La recente enciclica “Laudato si’” ne è la piena dimostrazione: Roma aderisce toto corde ai sinistri piani illustrati nell’Agenda 21, il documento dell’O.N.U. volto a gettare le fondamenta di una dittatura planetaria, con il debole pretesto della lotta ai cosiddetti “cambiamenti climatici”. Non è un caso: Bergoglio si recherà a New York nel mese di settembre: addirittura sarà l’imbonitore argentino ad aprire i lavori del prossimo 25 settembre nella sede dell’O.N.U. di New York, quando “i leader mondiali si incontreranno per firmare gli impegni di un nuovo modello di sviluppo sostenibile (sic). Lo ha dichiarato Jeffrey Sachs, (insigne esponente della diabolica istituzione, n.d.r.), in occasione della seconda giornata dedicata al convegno dei sindaci del mondo in Vaticano. Gli stati aderenti all’O.N.U. hanno fissato ben 17 obiettivi concreti, tra cui porre fine alla povertà estrema, garantire cure ed accesso all’istruzione secondaria (ossia indottrinamento, n.d.r.) per tutti e tenere sotto controllo il cambiamento climatico (sic !!!, n.d.r.), partendo dalle città”.

Anche tralasciando tutte le connessioni ed il coinvolgimento del Vaticano in numerosi e strategici “distretti” economico-finanziari (industrie belliche, banche, assicurazioni, settore immobiliare, industria del sesso, editoria etc.), è evidente che la Caput mundi adempie un compito simbolico e pratico al tempo stesso utile a creare uno Zeitgeist, una mentalità atta a far accogliere ai popoli, per mezzo dei suoi carismatici porporati, i disvalori dell’ecumenismo catto-totalitario. E’ probabile che la Chiesa romana subirà negli anni a venire un importante scisma per opera delle frange pre-conciliari e tradizionaliste. Sono frange deplorevoli almeno per la loro inettitudine, ma ormai insofferenti nei confronti di una gerarchia che considerano sic et simpliciter “diabolica”. “Il fumo di Satana è entrato in Vaticano” è si è diffuso fino negli angoli più inaccessibili.



Chi nutrisse ancora qualche dubbio circa il nefasto ed immenso potere del Vaticano, può informarsi per lo meno sui seguenti articoli, entrambi documentatissimi, costellati di prove e testimonianze inconfutabili. Buona lettura.

- Il programma del Superstato: la cospirazione dell’Impero europeo, 2015
- La visione ecoglobalista dello “scienziato” che ha presentato l’enciclica “verde” papale, 2015

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domenica 14 settembre 2014

Usare il filo di Arianna, ossia come leggere ed interpretare le notizie nel mondo globalizzato


Sia gli utenti della Rete sia coloro i quali, credendo di informarsi, si appoggiano ai media tradizionali, sono subissati da una ridda di notizie che stentano a decodificare. Spesso sono ragguagli di cui è, in effetti, arduo stabilire il grado di veridicità o plausibilità. Semplificando, si può stilare un vademecum che può aiutare ad orizzontarsi.

In primo luogo, occorre distinguere le news in tre categorie.

1) Notizie vere
2) Notizie ambivalenti, in cui la verità è deliberatamente intrecciata alla mistificazione o offuscata da superficialità ed incompletezza
3) Annunci distorti, falsi ed inventati

1) Le prime sono rarissime e coincidono o con fatti che possono essere verificati di persona ed in loco o con reportages diffusi da quelle poche fonti indipendenti animate dall'esclusivo interesse a denunciare situazioni scomode per gli apparati, circostanze suscettibili altresì di promuovere una presa di coscienza nei fruitori. Sono siti contraddistinti dall'abitudine ad una meticolosa analisi e scrematura delle informazioni. Compiono perciò indagini indipendenti, intervistando i testimoni dell'accaduto, inoltre analizzano e comparano il materiale a disposizione.

A questo gruppo appartengono pure le notizie veraci ma insignificanti: ad esempio, tale calciatore si è sposato con una fotomodella. Il fatto è certo, ma non ha alcuna rilevanza sul piano individuale e sociale.

2) Le seconde sono molto numerose. Si distinguono a loro volta in due sottoinsiemi: quelle diramate dal sistema per confondere l'opinione pubblica o per sensazionalismo; i comunicati che, a causa del rumore o perché connessi ad avvenimenti già di per sé poco chiari, si rivelano come un groviglio inestricabile di genuino e di mendace. Talvolta queste notizie, visti i loro tratti dirompenti, sono rilanciate da portali liberi con ingenuità ed avventatezza. In questi casi, occorre spirito critico per separare il grano dal loglio. E' necessario poi enucleare le incongruenze che minano dall’interno la credibilità dell’informazione. Anche la "sorgente" è rivelatrice: se è un medium ufficiale, il tutto andrà preso con le pinze.

Dato che ci occupiamo di geoingegneria clandestina, proponiamo un esempio coerente con il tema. Qualche settimana addietro, è stata diffusa la notizia secondo cui i ghiacci dell'Artico si stanno espandendo. Ora, premesso che per essere sicuri al 100 per cento di quanto avviene al Polo Nord, bisogna recarcivisi, il dispaccio è vero, ma inficiato da una lacuna, vale a dire che il pack si è espanso un po' rispetto agli anni immediatamente pregressi ma, se si considera il trend dal 1979, la calotta glaciale si è ridotta in modo notevole. Hanno quindi ragione gli artificialisti che vedono nelle chemtrails e nei riscaldatori ionosferici le precipue cause degli sconvolgimenti climatici e del collasso ambientale.

Dunque ogni notizia deve essere, ogni qual volta è possibile, contestualizzata ed anatomizzata. Se non si è sicuri della sua autenticità, è bene proporla come ricostruzione probabile, sempre soggetta a rettifiche, chiarimenti, smentite.

3) Le notizie fittizie sono la stragrande maggioranza: propalate dai media di regime, si possono quasi sempre comprendere, leggendole al contrario. Ad esempio, il governo cerca di affrontare il problema della disoccupazione significa in modo inequivocabile che l'esecutivo si sta adoperando affinché la perdita dell'impiego e l'impossibilità di trovarlo siano la regola.



Ancora, se i gazzettieri scrivono che l'esecutivo è impegnato a reperire le risorse per diminuire il cuneo fiscale che penalizza le aziende, bisogna operare la seguente traduzione: il Presidente del consiglio ed i ministri, mirano, su mandato dei poteri sovranazionali, a far fallire con una tassazione esosa e con una normativa vessatoria, il maggior numero possibile di imprese. Naturalmente ci riescono! In questo modo si creano quelle crisi socio-economiche che sono un presupposto, come ammise il mefistofelico Mario Monti, per la cessione di "pezzi di sovranità nazionale" all'Unione europea.

Quando le istituzioni affermano che bisogna proteggere gli ecosistemi contenendo le emissioni di CO2, il messaggio reale è il seguente: “Noi (le sedicenti élites) stiamo con alacrità e tenacia distruggendo il pianeta per mezzo di aerosol nocivi, armi elettromagnetiche, radiazioni nucleari, fracking, inquinanti di ogni genere, sebbene accusiamo di ogni disastro ambientale i comuni cittadini ed il biossido di carbonio che sappiamo c’entrare pochissimo o nulla con la devastazione in atto”.

Ultimamente sono apparsi sulla Rete alcuni portali di falsa informazione libera che hanno lo scopo primario di pubblicare articoli fondati su fatti mai occorsi, ma spacciati per "notizie-bomba". Senza esitazione queste "agenzie" sono riprese da certi lettori poco attenti sulle piattaforme di condivisione, trasformandole in contenuti "virali". A quel punto l'informazione spuria diviene reale. E' quanto il sistema si prefigge, poiché è sempre più diffusa in modo deliberato l'idea che il Web sia inaffidabile. Non sono pochi gli esempi di giornalisti appartenenti all'establishment che, in occasione di convegni sull'informazione, puntano a delegittimare le notizie vere attraverso la denigrazione di quelle false da loro stessi confezionate. Infatti, se si eseguono delle ricerche, si nota che questi domini, sebbene con suffisso .it sono spesso gestiti da società di marketing con sede all'estero.

Bisognerebbe aggiungere tante altre osservazioni, ma per ora basti questo breve prontuario per cominciare ad orientarsi nel dedalo dell'informazione e della disinformazione. Che Arianna ci metta a disposizione il filo…


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Range finder: come si sono svolti i fatti

lunedì 5 maggio 2014

Guerra infinita contro l’umanità ed il pianeta

Il giornalista investigativo e scrittore Gianni Lannes denuncia la militarizzazione del pianeta e la squallida subalternità dell’Italia al complesso militare-industriale. Ormai gli stati nazionali hanno perso quasi del tutto la loro sovranità: si pensi al governo italiota che deve sottoporre il suo scalcinato documento di programmazione economica e finanziaria all’imprimatur europeo. L’Unione europea ed i poteri internazionali (F.M.I., Banca dei regolamenti internazionali, Banca mondiale etc.) tengono in pugno i singoli paesi e li obbligano a seguire devastanti politiche di “austerità”, anzi di declino pianificato.

L’Italia, pur ripudiando a parole la guerra, è impegnata in quelle che, con ipocrita eufemismo, sono definite “missioni di pace” o “azioni di peace keeping”. Per i conflitti che insanguinano varie aree della Terra si usano oggigiorno i droni il cui controllo a grandi distanze dipende dalla dispersione in atmosfera di metalli elettroconduttivi. Dunque le ostilità alimentano la geoingegneria clandestina che, a sua volta, alimenta l’industria chimica e bellica in un’incessante spirale di morte e distruzione. Per concludere una precisazione: non saremo molto lontani dalla verità, se vedremo nel vertice della piramide globalista non i pur influenti Stati Uniti d’America, ma, per così dire, la “federazione internazionale massonico-vaticana”. Si veda F. Imposimato, La Repubblica delle stragi impunite, 2013
.



Il generale Dwigth David Eisenhower, nel suo discorso di commiato del 17 gennaio 1961, trasmesso per radio e televisione, avvertì il popolo degli Stati Uniti d'America, del pericolo costituito dal "complesso militare-industriale". Oggi la ragione di quel monito è sempre più evidente.

Infatti, a parte la realtà degli scenari bellici aperti in gran parte del mondo e ben 800 basi militari a stelle e strisce disseminate nel globo terrestre (ed altre 200 segrete), il documento ufficiale delle forze armate statunitensi, denominato “Joint Vision 2020”, illustra questa delirante follia imperialista del governo di Washington. Vale a dire, il dominio della terra e del genere umano, in uno stato di perenne guerra all'umanità.

Da settant’anni anni i governi italiani sono succubi di quelli yankee, a loro volta telecomandati dalle multinazionali belliche, tant'è che attualmente, in palese violazione dell'articolo 11 della Costituzione repubblicana, 7.000 militari fasciati di tricolore sono impegnati in guerre fuori dai confini nazionali, in ossequio, appunto, ai voleri del pacifinto Barack Obama-Barry Soetoro.

Ecco un inquietante stralcio di “Joint Vision 2020”:

“L’esercito degli Stati Uniti è una forza composta da uomini e donne addestrati in modo ottimale, pronti a consegnare la vittoria alla nostra nazione. […] Il proposito basilare di questo apparato è stato e continuerà ad essere quello di combattere e di trionfare in tutte le guerre. I concetti cruciali di forza decisiva, dispiegamento, potenza, presenza oltreoceano e mobilità strategica seguiteranno ad indirizzare i nostri sforzi. […] Questo documento descrive i concetti operativi necessari al conseguimento di tali obiettivi. Se vogliamo che le nostre Forze armate nel 2020 siano più rapide, più letali e più precise di quanto non siano oggi, dobbiamo continuare ad investire ed a sviluppare nuove potenzialità militari. […] La visione fornisce un vettore per programmi di esercitazioni e di sperimentazioni. L’obiettivo di fondo è il dominio dell’intero spettro. La forza congiunta del 2020 dovrà essere preparata a vincere nell’ambito dell’intera gamma delle operazioni militari in ogni parte del mondo, secondo le necessità del momento: dalla collaborazione con soggetti internazionali alla conduzione di attività belliche con agenzie governative e con organizzazioni internazionali. Noi vinceremo, ma non dobbiamo aspettarci che la guerra nel futuro sia semplice o indolore. La forza congiunta deve esser pronta a sostenere le autorità civili nell’ambito di uno sforzo pienamente integrato volto a soddisfare i bisogni dei cittadini statunitensi ed a conseguire gli obiettivi indicati dalle Autorità di comando nazionale. La forza congiunta costituisce il fondamento delle operazioni militari future degli Stati Uniti d’America”.

Fonte: Sulatesta


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sabato 13 aprile 2013

Conferenza di Bruxelles: un breve resoconto

Questo post si basa esclusivamente sulle valutazioni del Comitato Tanker Enemy. 8-9 aprile 2013.

Si è tenuta a Bruxelles la conferenza sulla Geoingegneria clandestina, organizzata grazie alla lodevole tenacia dimostrata dall’amica Josefina Fraile di “Skyguards”. I parlamentari europei che erano stati invitati a presenziare, hanno palesato enorme interesse: non ne è arrivato neanche uno! Si vede che erano in altre faccende affaccendati. Ricordiamocene, quando codesti profittatori cominceranno a piatire voti a destra e a manca. Accogliamoli con un gentile movimento ben diretto verso il loro nobile deretano.

Pazienza. Il pubblico convenuto ha potuto apprendere l’abc relativo alle irrorazioni chimico-biologiche, seguendo il documentario “Why in the world are they spraying?” di Michael Murphy, ormai una specie di Bibbia per i ricercatori ed attivisti che focalizzano l’attenzione sul problema delle modificazioni meteorologiche e climatiche.

Il piatto forte, però, è stato un altro: dalla visione del documentario si è passati alla contemplazione… All’improvviso si è, infatti, materializzato Giulietto Chiesa. Proprio lui! E’ stata una vera epifania, una sublime apparizione, suscitatrice di ineffabile beatitudine tra i partecipanti al simposio. Su Bruxelles, pur coperta da una cappa di nebbia chimica, si è irradiata una luce metafisica, soprannaturale.

Dopo la miracolosa teofania, la conferenza non aveva più alcun motivo di proseguire. Dunque, tutti quanti trasumanati dalla mirabile visione, hanno imboccato la via del ritorno verso casa.

Insomma, è evidente che non bisogna contare troppo su personaggi rinomati ma inconcludenti: Chiesa da anni mena il can per l’aia, cianciando di commissioni per lo studio della Geoingegneria e dei sistemi H.A.A.R.P., di petizioni, di archivi da creare… senza mai mettere in pratica alcunché. Dispiace che Josefina ed altri abbiano profuso tante energie quasi solo per allestire un palco su cui Chiesa ha potuto sfoggiare il suo ego ipertrofico.

Quando abbiamo saputo che al convegno sarebbe intervenuto Giulietto, abbiamo trasecolato, ma ormai era tardi. Valga come lezione: i simposi possono essere utili per divulgare. Tuttavia a volte certi relatori accettano di prendervi parte non animati dall’esigenza di sensibilizzare l’opinione pubblica circa il genocidio globale, piuttosto per vanagloria.

I cittadini accorti sapranno discernere tra i fanfaroni ed gli studiosi seri. I millantatori, negazionisti palesi e no, riscuotono enorme successo sul proscenio; nella vita di ogni giorno valgono quel che valgono: niente.


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mercoledì 21 novembre 2012

Lazzi, pupazzi e mazzate

“Disastro chimico sulla piana di Lleida nell’entroterra catalano. La Catalogna è vicina alla secessione dallo stato spagnolo che autorizza gli aerosol chimici sul suo territorio ed i suoi abitanti. Dal sito 'fumiganlleida' emerge come i cieli ‘arati’ dagli aeromobili clandestini siano una consuetudine dolorosa per i Catalani”. (Freeskies).

E’ spaventevole l’assalto chimico sferrato contro i paesi europei già straziati da una crisi che, pur di natura fittizia, ingrossa il numero di disoccupati, derelitti e poveri, demolendo gli ultimi ruderi dello stato sociale, con scuole, carceri ed ospedali trasformati in squallidi bivacchi. Grecia, Italia, Spagna, Portogallo... sono martoriati da crimini celesti, mentre il malcontento popolare esplode in manifestazioni e rivolte con cui si contestano pupi i cui fili sono retti da un burattinaio sanguinario.

Mentre i pupazzi pazzi cianciano di primarie, election day, legge elettorale… miliardi di euro sono sottratti a cittadini stremati e manganellati per avvelenare la biosfera e rendere impossibile, in caso di altri disastri (in)naturali, la sopravvivenza a quei pochi che tenteranno di ottenere qualche frutto da una terra ormai sterile, morta. Mentre i media istupidiscono l’opinione pubblica con frizzi e lazzi, si prepara la letale mazzata.

Se anche la Catalogna ottenesse l’indipendenza dall’esecrata Castiglia, patria di re tarati e di hidalgos fanatici, cambierebbe qualcosa senza un’immediata interruzione delle operazioni bio-chimiche? Cambierebbe qualcosa, nella regione che fu degli Aragona, senza un’immediata uscita dall’euro e l’introduzione di una moneta nazionale svincolata dal signoraggio bancario? Cambierebbe qualcosa senza un immediato distacco dagli organismi internazionali, forieri di ogni disgrazia: Unione europea, N.A.T.O., O.N.U. etc.?

In questi giorni si vocifera di un possibile ripristino della lira in Italia, su istanza di alcuni economisti e di molti agitatori della Rete. Se, però, la lira non fosse emancipata dal signoraggio, il rimedio sarebbe peggiore del male, poiché un’inflazione titanica divorerebbe in poche settimane le residue risorse dei cittadini, causando un tracollo economico e sociale, presupposto per la salita al potere del ducetto...

Forse è proprio questo cui mira il regista. Il forse si potrebbe anche omettere.


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domenica 17 giugno 2012

Ingegneria sociale e geoingegneria: dieci domande e dieci risposte

Ci sono due modi per conquistare e sottomettere una nazione ed il suo popolo. Uno è con la spada, l'altro è controllando il suo debito". (John Adams, 1735-1826, secondo Presidente degli Stati Uniti d’America)

Assistiamo ad una crisi economica sempre più grave: il governo Monti riuscirà a risolverla o, almeno, a contenerne gli effetti più dannosi e dirompenti?

No. L’esecutivo presieduto dal fantoccio Mario Monti non ci riuscirà, perché ha ricevuto l’incarico di affossare il sistema produttivo italiano, inasprendo a dismisura la pressione fiscale. Sta svolgendo questo compito in maniera molto efficace: la situazione economica e sociale si aggrava ogni giorno di più. Il burattino della Bocconi, fingendo di voler favorire la ripresa, agisce con successo, ad esempio svendendo il patrimonio immobiliare e mobiliare dello stato, per trasformare l’Italia in un paese del Quarto mondo.

In Spagna le banche stanno fallendo. Bisogna temere che il sistema creditizio italiano sarà investito da un analogo tracollo?

Bisogna distinguere: è vero che alcuni piccoli istituti navigano in cattive acque, ma le grandi società bancarie fingono di fallire per evitare di introdurre liquidità sul mercato e per ricevere cospicui “aiuti” dalla Banca centrale europea. Questi fondi vengono poi investiti in titoli di stato, contribuendo ad incrementare il debito pubblico che è inestinguibile ed il cui peso grava sui cittadini già tartassati.

I prestiti che la Banca centrale europea ha accordato alla Spagna saranno in grado di salvarla dal fallimento?

No. In primo luogo il denaro prestato va restituito con gli interessi che le banche ed i governi scaricano sulla collettività, inoltre è tutta una simulazione: gli istituti di credito, attraverso il sistema della riserva frazionaria, possono aprire linee di credito con soldi virtuali. Se i debitori non rendono la somma con gli interessi, si appropriano di beni e titoli dati come garanzia. Di fatto, la crisi finanziaria è fittizia: la stretta creditizia è un cappio per strangolare l’economia reale. Lo sconquasso è un presupposto per convincere i vari stati a cedere la propria residua sovranità ad organismi europei. Le stesse speculazioni selvagge della finanza internazionale, se arrichiscono i profittatori, dall’altro sono un ottimo pretesto per spremere sempre di più i contribuenti e per distruggere intere nazioni: infatti nessun esecutivo, pur deplorando che i tassi dei titoli statali crescono in modo spaventoso, costringendo a pagare fior di interessi, ha mai deciso di eliminare il perverso sistema del debito pubblico, causa di quasi tutti i mali. Anzi, si sta discutendo l’introduzione degli eurobond, titoli del debito europeo: se il balzano progetto sarà attuato, sarà il colpo di grazia. Si sono pure inventati il M.E.S., il cosiddetto Meccanismo europeo di stabilità, un diabolico sistema che finanzierà i paesi prossimi alla bancarotta, concedendo loro i soliti prestiti ad usura. Le risorse finanziare di questo Fondo, amministrato da una combriccola esonerata da qualsiasi responsabilità, proverranno dagli stati dell’Unione europea, forzati ad alimentarlo con ingentissime quote delle loro entrate fiscali. In poche parole, il debito sarà "nutrito" ed incrementato dal debito, in una spirale senza fine, mentre le istituzioni europee scorticheranno i popoli, imponendo politiche di austerità. Va ricordato che nessuna politica di austerità e neppure i tagli alla spesa pubblica, amesso e non concesso che “politici”, burocrati e funzionari, intendano rinunciare ai loro immondi privilegi, potrà mai riequilibrare i conti e spingere il debito pubblico al di sotto del prodotto interno lordo, poiché il debito, per sua stessa natura, implica l’insolvenza. E’ come una bomba ad orologeria.

Si profila un’egemonia tedesca in Europa?

E’ possibile, ma sarà effimera. Anche la Germania sarà prima o poi sacrificata dalla cricca mondialista sull’altare del Nuovo ordine mondiale che aborre le patrie. E’ imminente semmai la centralizzazione del potere economico e finanziario, con gli stati ridotti a province dell’Impero europeo. Anche l’Europa, però, è destinata a diventare una satrapia del superstato tirannico mondiale, come auspicato anche dal Movimento 5 stelle, forza organica al detestato sistema mondialista. [1]

Con tutte queste politiche folli, però, non si impedisce la cosiddetta crescita?

Certo, ma è quanto il sistema vuole: la crisi del ‘29 fu causata soprattutto dall’improvvisa e drastica diminuzione di circolante. Ciò portò al fallimento di piccole banche, di imprenditori e società che dipendevano da prestiti a basso interesse. Con la recessione si crearono le premesse per rafforzare i principali cartelli creditizi ed industriali nonché per costringere le masse di diseredati a dipendere dalle elemosine statali.

Che ruolo riveste, in questo scenario di stagnazione, il crollo del mercato immobiliare?

Il processo economico prevede l’alternanza di due fasi: un periodo in cui si concedono mutui ad interessi favorevoli sia alle aziende sia ai cittadini. Il denaro viene impiegato per acquistare per lo più immobili o beni di lusso: alloggi, ville, fabbricati, fuoriserie, panfili, preziosi… Si crea una situazione espansiva, di benessere diffuso, di fiducia nel mercato e nel capitalismo. Segue un ciclo in cui, con qualche pretesto, si contrae la disponibilità monetaria, non vengono più accesi mutui o, se vengono aperte delle linee di credito, si pretendono tassi esorbitanti. I tributi sempre più gravosi, il taglio di stipendi, pensioni, provvidenze sociali, l’inflazione ed una normativa vessatoria soffocano le imprese ed i contribuenti: il ceto medio si proletarizza, si ingrossano le schiere di disoccupati e di poveri. In ogni dove serpeggia il malcontento che porta a proteste, scioperi, tumulti…

Molti confidano nel "Movimento 5 stelle": ritengono che potrà risanare la politica e l’economia con una lotta strenua contro la corruzione, gli sprechi e l’evasione fiscale.


E’ una truffa! Grillo ed il "Movimento 5 stelle" appartengono allo stesso apparato che danno ad intendere di voler combattere. Infatti, nel programma del partito dominato dal tragicomico genovese, non si trova traccia di temi quali l’abolizione del signoraggio bancario e della geoingegneria illegale e clandestina che risucchiano quasi il 100 per cento delle risorse provenienti dalle imposte dirette ed indirette. E’ vero che qualche proposta del programma è condivisibile (ad esempio, il rifiuto di costruire nuovi inceneritori e del nucleare), ma è necessario inserire qualche idea che attragga e convinca l’ellettorato, altrimenti quale sarebbe la differenza tra Grillo ed un partito tradizionale? Chi voterebbe più i Grillini? Non si può escludere che, considerando l’attuale trend, l’uomo di paglia della Casaleggio occuperà presto il Parlamento con un suo plotone. Potrebbe essere formato un governo, a guida Montezemolo, di stampo tecnocratico e totalitario, dietro parvenze di “democrazia diretta”.

A proposito di elusione ed evasione fiscale, bisogna ribadire che è un altro argomento pretestuoso: mentre piccoli commercianti, artigiani, agricoltori, cittadini protestati, proprietari della prima casa etc. vengono angariati da un fisco rapace ed iniquo, i grandi capitali al massimo sono sfiorati. Recentemente l’ufficiale della Guardia di Finanza Rapetto, ha scoperto un’evasione pari a 95 miliardi (!), perpetrata dalle società concessionarie che monopolizzano il gioco d’azziardo in Rete. Ebbene, Rapetto è stato costretto a dimettersi e le concessionarie hanno versato, per decisione del giudice, solo 2,5 miliardi, usufruendo di uno sconto abnorme!

Che cosa ci si deve dunque aspettare per il futuro?

E’ difficile elaborare previsioni credibili, ma, senza dimenticare che il piano finale ideato dalle élites potrebbe essere sventato o fallire per qualche ragione più o meno imponderabile, si può preconizzare un ulteriore peggioramento del quadro, forse anche a causa delll’innesco di una Terza guerra mondiale, con annessi e connessi.

Qual è il rapporto tra la disastrosa situazione economico-sociale e le attività chimico-biologiche? Quali sono i veri interessi e scopi dei banchieri internazionali che dominano il pianeta?

In verità, la stagflazione è un potente strumento di ingegneria sociale, ossia i processi economici servono a creare i presupposti di un nuovo assetto, con classi depauperate o distrutte, interi ceti che perdono coesione, reddito e diritti a vantaggio del sistema-Leviatano. Il tutto, mentre i media di regime distraggono e plagiano l’opinione pubblica, con campagne di pura disinformazione: ad esempio, subissano il pubblico con servizi artefatti sui presunti crimini di Assad in Siria, in modo da persuadere la gente a sostenere, anzi a chiedere un intervento militare della N.A.T.O. “per esportare la democrazia” nello stato medio-orientale. Le guerre, tra l’altro, sono spesso state usate come mezzo al fine di distogliere l’attenzione dei cittadini dai problemi interni, per galvanizzare i popoli, inoculando in loro il virus del nazionalismo. I conflitti, oltre ad essere proficui per le industrie belliche, provocano sconvolgimenti che portano a ridisegnare l’ordine politico, secondo i fini perversi delle classi dirigenti. Ab chaos ordo. Intanto la Biogeoingegneria, approfittando dello sfacelo che obbliga ad occuparsi di come sopravvivere, viene attuata con crescente intensità per gettare le fondamenta del “Mondo nuovo”.

Bisogna infine precisare che i banchieri internazionali, pur potentissimi, spregiudicati ed immorali, non sono coloro che controllano il mondo: anch’essi, come intermediari, sottostanno ad una cupola che non ha a cuore il denaro ed alla quale interessa solo in parte il dominio, poiché persegue un altro scopo… Questo, però, è un altro discorso.

[1] Giustamente l’amico Corrado, a proposito delle valutazioni del pur benemerito parlamentare britannico Nigel Farage, si domanda: “Come credere che tutto quello che sta succedendo serva solo a rafforzare la Germania a danno degli altri stati europei?”. Si legga Fra crisi economica, euro, intrighi… , 2012.


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