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sabato 1 luglio 2023

Geoingegneria: modificare il meteo per combattere il cambiamento climatico? Colossale menzogna!

Geoingegneria è una parola con cui si intende un insieme di interventi tecnologici per controllare e modificare i fenomeni meteorologici e climatici. Come avevamo intuito tempo addietro (Vedi "Scie chimiche: le possibili menzogne future"), i governi, succubi dei militari, tramite enti di "ricerca" e "scienziati" corrotti, stanno, un po' alla volta, abituando l'opinione pubblica ad accettare l'idea che, per contrastare il fantomatico "riscaldamento globale", è necessario ricorrere e con urgenza agli aerosol atmosferici (particolato contenente alluminio, bario grafene, zolfo etc.). Si tratta di una maniera per legalizzare l'infame operazione "scie chimiche", i cui scopi reali non attinenza con il clima, ma con il controllo demografico e dell'economia, e per scaricare sulla collettività gli stratosferici costi delle attività di avvelenamento globale. Non mancheranno gli stolti che, confidando nelle istituzioni, plauderanno all'iniziativa. Non mancano i disinformatori che, pur di non ammettere la possibilità di influire sul clima anche in modo incisivo, affermano che questi piani geoingegneristici sono e resteranno irrealizzabili. Naturalmente la geoingegneria, sebbene sia presentata come un progetto, è prassi diffusa da almeno venticinque anni: si tratta solo di assuefare la gente all'idea affinché si spargano letali veleni, con l'avallo degli esecutivi e con il consenso, obtorto collo, dei cittadini. Non è il caso di dimostrare il carattere fallace dei vari studi ed articoli sulla geoingegneria ufficiale che - ammettiamolo per assurdo - se pure fosse stata concepita ed attuata come un rimedio, sarebbe un rimedio assai peggiore del "male".

Euronews titola: La Commissione europea lancia la discussione sul tema, in vista di una possibile regolamentazione a livello globale. Si chiama geoingegneria ed è una possibile risposta al cambiamento climatico: prevede di modificare le condizioni meteorologiche per influire sulla temperatura della Terra. Si tratta di una tecnologia controversa, i cui sviluppi (e i rischi) sono ancora da definire..

Quindi... fateci capire: noi di Tanker enemy lanciammo l'allarme sulle operazioni clandestine di geoingegneria nell'ormai lontano 2005. Prima ci hanno insultato e diffamato e poi ci hanno subissato di procedimenti penali ed ora, belli freschi, ammettono che è tutto vero? Chi spiegherà loro che sono almeno trent'anni che manipolano e stravolgono massicciamente il tempo? E già che ne sono perfettamente al corrente, ma ora intendono legittimare la distruzione della biosfera e rendere legale l'assassinio di milioni di esseri viventi sulla Terra, con la scusa del contrasto ad inesistenti "cambiamenti climatici" da attività umane. In realtà sono le operazioni di geoingegneria clandestina la vera causa degli sconvolgimenti dei fenomeni meteo, ma i criminali dell'Unione europea ed i nostri governi fingono di non saperlo.

Guarda il servizio VIDEO di EURONEWS.

LINK alternativo sul canale YouTube.

Facciamo chiarezza:

🔹 Attacco dal cielo: Geoingegneria clandestina ed altri crimini governativi
🔹 Scie chimiche - La guerra segreta
🔹 Scie chimiche: la verità nascosta. Le prove

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Range finder: come si sono svolti i fatti

domenica 23 maggio 2021

Idrogel di ossido di ferro magnetizzato nei "vaccini" anti Covid-19? Una ricerca UE lo confermerebbe

Immagini HRTEM rappresentative di ((i) e (ii)) MNP Fe3O4 non rivestiti e ((iii) e (iv)) MNP Fe3O4 commerciali rivestiti con APTES.

Nel 2013 la UE (Unione Europea) lancia e finanzia un progetto pilota volto a rilasciare farmaci attraverso l'impiego di nanoparticelle di ossido di ferro magnetizzate e comandate a distanza. Successivamente la ricerca viene approfondita dal nostro Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della ricerca, il quale lancia un bando. E' il 2016. Ricordate quando Vittorio Colao, il consulente per il Governo per l'innovazione tecnologica, in un'intervista dichiarava che con la tecnologia 5G sarebbe stato possibile rilasciare farmaci a distanza? Ecco, ora ci siamo. Le cosiddette vaccinazioni di massa chiudono il cerchio. Citando l'amico Ivan Bersanetti: "Siete diventati 'calamitati' a seguito di inoculazione dell'elisir di lunga vita? Ecco una possibile ragione. Nessun nesso, nessuna correlazione e intanto siete diventati cavie di esperimenti genetici che manco Frankenstein... Ve l'avevo detto, ve l'avevo detto, ve l'avevo detto...".

Di seguito la descrizione del bando italiano:

"Preparazione e caratterizzazione chimico fisica di idrogel contenenti nanoparticelle magnetiche per il rilascio controllato di farmaci.

Lo scopo del progetto è quello di preparare idrogel utilizzando come agenti reticolanti nanoparticelle magnetiche opportunamente funzionalizzate e studiarne le proprietà chimico fisiche. Verranno preparati idrogel a base di polisaccaridi e polimeri sensibili alla temperatura (PNIPAM). Saranno preparate nanoparticelle di ossidi di ferro (magnetite, maghemite) funzionalizzate con gruppi amminici o vinilici da usare come agenti reticolanti delle catene polimeriche. Gli idrogel saranno sintetizzati sia in forma massiva che di aggregati di dimensioni micro/nanometriche (micro/nanogel). Le nanoparticelle e gli idrogel saranno caratterizzati dal punto di vista strutturale e morfologico mediante le tecniche FESEM e AFM. Le dispersioni delle nanoparticelle e i micro/nanogel magnetici saranno caratterizzati mediate DLS. Verranno studiate le proprietà magnetiche (curve di isteresi, magnetizzazione di saturazione) e la risposta di questi materiali a campi magnetici alternati".

Qui il bando del Ministero.

Qui, invece, la ricerca finanziata dalla Commissione Europea.

Farmaci rilasciati tramite magneti

"Magnetically responsive nanoparticle-vesicle hydrogels as ""smart"" biomaterials for the spatiotemporal control of cellular responses"

Dal portale della UE leggiamo (vi ricordo che è il 2013 ed il programma è stato con successo chiuso nel 2016): "Obiettivo: Questo progetto svilupperà un nuovo biomateriale autoassemblato "intelligente" contenente gruppi magnetici supramolecolari nanoparticelle-vescicole (MNPV) come elementi attivi, in grado di convertire segnali magnetici non invasivi in ​​risposte biochimiche nelle cellule. Questo nuovo biomateriale avrà una maggiore biocompatibilità e consentirà il controllo spazio-temporale sul rilascio di composti bioattivi dagli MNPV nell'idrogel. Per ottenere il controllo temporale, nel biomateriale verrà integrato un meccanismo a doppio rilascio in modo che un impulso magnetico di breve durata rilasci un composto bioattivo e susciti una risposta cellulare, seguito da un impulso magnetico di "autodistruzione" di più lunga durata che rilascerà l'enzima / reagenti in grado di dissociare gli MNPV e l'idrogel circostante. Verranno analizzati i legami sia non covalenti che scindibili enzimaticamente tra nanoparticelle magnetiche e vescicole e nelle matrici di idrogel. Questo secondo segnale di "autodistruzione" faciliterà la clearance non invasiva dell'idrogel sintetico in vivo o in vitro senza danni meccanici alle cellule. Per ottenere il controllo spaziale, l'idrogel sarà modellato magneticamente su scala macro e micro durante la preparazione dei gel delle vescicole. Inoltre, per aumentare l'ospitalità dei biomateriali preparati attraverso i tipi di cellule e indirizzare gli MNPV a determinate linee cellulari, glicolipidi e lipopeptidi saranno sintetizzati chimicamente / chemioenzimaticamente e drogati in MNPV. Durante tutto il progetto, ogni biomateriale magneticamente reattivo sarà testato come piattaforma di coltura cellulare, con l'effetto dei composti rilasciati sulle cellule valutati utilizzando saggi standard, come il conteggio delle cellule, MTT per l'attività metabolica, saggi del DNA per la proliferazione cellulare, citometria a flusso e PCR in tempo reale. Ottenere il controllo spazio-temporale sulle cellule coltivate in questi biomateriali autoassemblati "intelligenti" aprirà la strada verso interessanti potenziali applicazioni nell'ingegneria dei tessuti e nella medicina rigenerativa".

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mercoledì 12 agosto 2015

Il bismuto nelle scie chimiche



Un fondamentale articolo pubblicato su Nogeoingegneria.com illustra i soliti progetti della geoingegneria ufficiale – in realtà sono operazioni attuate da decenni e per scopi tutt’altro che nobili – volti a mitigare l’inesistente global warming da CO2, attraverso la diffusione nella troposfera di bismuto. Significativo che il documento, relativo ad uno studio finanziato dalla micidiale Unione europea, si riferisca a composti a base di Bismuto miscelati nel carburante degli aerei. Come volevasi dimostrare.

Il Bismuto è un elemento chimico con reticolo cristallino romboedrico. E’ un metallo pesante, lucente grigio-rossastro, duro e fragile, a conducibilità termica ed elettrica piuttosto basse. Tra i metalli è quello con maggiori caratteristiche diamagnetiche.[1] Non è molto reattivo chimicamente: è quasi inattaccabile dagli acidi non ossidanti e dalle basi. Si combina con lo zolfo e gli alogeni e, ad alte temperature, con molti metalli. I composti del Bismuto trovano applicazioni industriali, nella fabbricazione di leghe, del vetro e di prodotti ceramici. In passato un composto del bismuto era impiegato in medicina come sedativo.




L’Unione europea sta finanziando il progetto ‘European trans-disciplinary assessment of climate engineering’ (EuTRACE), che riunisce 14 organizzazioni nei settori di ingegneria, scienze naturali e scienze umanistiche. Il risultato principale del progetto sarà un documento che valuta le potenzialità, i rischi e le incertezze di una lista completa di tecnologie di ingegneria del clima. Il documento riguarderà anche le questioni di governance e le preoccupazioni etiche (sic).

Una volta completata, la valutazione EuTRACE sosterrà la discussione razionale circa l’ingegneria del clima, guidando in ultima analisi i politici verso scelte responsabili (sic). Essa rappresenta un passo importante verso il dibattito basato sulla conoscenza dell’ingegneria del clima nell’ambito delle politiche sul clima e nella società. Vedi qui.

Qui il documento finale l’EuTRACE final report.

A pagina 48 del rapporto è descritto l’uso di una particolare tecnica di inseminazione di cirri, per mezzo di droni o aerei commerciali, che irrorano nella troposfera particelle di Bismuto attraverso i gas di scarico. In tal modo tali nuvole dovrebbero riflettere i raggi solari e, al contempo, consentire il passaggio dal suolo verso l’alto delle radiazioni infrarosse.

Leggiamo:

“L’inseminazione con aerosol può avere un tempo di permanenza atmosferica fino a ad una-due settimane, a seconda delle loro dimensioni e quindi della loro velocità di sedimentazione. Aerei commerciali e aerei droni senza pilota sono stati proposti come potenziali meccanismi di esecuzione (Mitchell et al., 2011). Le sostanze di semina potrebbero essere sciolte nel carburante o una soluzione infiammabile potrebbe essere iniettata nel gas di scarico di motori a reazione. Dato che la copertura dei cirri globalmente è del 25 – 33% (Wylie et al., 2005) (128-168 × 106 km2), vaste aree della Terra sarebbero, in linea di principio, suscettibili alle modifiche.

[1] Il diamagnetismo è una proprietà per cui una sostanza, sottoposta ad un campo magnetico, acquista un dipolo magnetico proporzionale al campo applicato, ma di segno opposto. Sono spiccatamente diamagnetici l’oro, l’antimonio ed il bismuto.

Fonti:
- Cordis.europa.eu
- Nogeoingegneria.com

Approfondimento: Bismuth trioxide toxicology

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sabato 13 aprile 2013

Conferenza di Bruxelles: un breve resoconto

Questo post si basa esclusivamente sulle valutazioni del Comitato Tanker Enemy. 8-9 aprile 2013.

Si è tenuta a Bruxelles la conferenza sulla Geoingegneria clandestina, organizzata grazie alla lodevole tenacia dimostrata dall’amica Josefina Fraile di “Skyguards”. I parlamentari europei che erano stati invitati a presenziare, hanno palesato enorme interesse: non ne è arrivato neanche uno! Si vede che erano in altre faccende affaccendati. Ricordiamocene, quando codesti profittatori cominceranno a piatire voti a destra e a manca. Accogliamoli con un gentile movimento ben diretto verso il loro nobile deretano.

Pazienza. Il pubblico convenuto ha potuto apprendere l’abc relativo alle irrorazioni chimico-biologiche, seguendo il documentario “Why in the world are they spraying?” di Michael Murphy, ormai una specie di Bibbia per i ricercatori ed attivisti che focalizzano l’attenzione sul problema delle modificazioni meteorologiche e climatiche.

Il piatto forte, però, è stato un altro: dalla visione del documentario si è passati alla contemplazione… All’improvviso si è, infatti, materializzato Giulietto Chiesa. Proprio lui! E’ stata una vera epifania, una sublime apparizione, suscitatrice di ineffabile beatitudine tra i partecipanti al simposio. Su Bruxelles, pur coperta da una cappa di nebbia chimica, si è irradiata una luce metafisica, soprannaturale.

Dopo la miracolosa teofania, la conferenza non aveva più alcun motivo di proseguire. Dunque, tutti quanti trasumanati dalla mirabile visione, hanno imboccato la via del ritorno verso casa.

Insomma, è evidente che non bisogna contare troppo su personaggi rinomati ma inconcludenti: Chiesa da anni mena il can per l’aia, cianciando di commissioni per lo studio della Geoingegneria e dei sistemi H.A.A.R.P., di petizioni, di archivi da creare… senza mai mettere in pratica alcunché. Dispiace che Josefina ed altri abbiano profuso tante energie quasi solo per allestire un palco su cui Chiesa ha potuto sfoggiare il suo ego ipertrofico.

Quando abbiamo saputo che al convegno sarebbe intervenuto Giulietto, abbiamo trasecolato, ma ormai era tardi. Valga come lezione: i simposi possono essere utili per divulgare. Tuttavia a volte certi relatori accettano di prendervi parte non animati dall’esigenza di sensibilizzare l’opinione pubblica circa il genocidio globale, piuttosto per vanagloria.

I cittadini accorti sapranno discernere tra i fanfaroni ed gli studiosi seri. I millantatori, negazionisti palesi e no, riscuotono enorme successo sul proscenio; nella vita di ogni giorno valgono quel che valgono: niente.


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