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martedì 16 giugno 2020

Vero/falso



• Dopo due decenni di inside job (autoattentati) e false flag (operazioni falsa bandiera), praticamente falliti nel loro obiettivo finale e cioè atterrire i popoli e sottometterli, a qualcuno è balenata un'idea geniale: "Perché non ci inventiamo una pandemia?". Detto, fatto e, in men che non si dica, ci si ritrova tutti con la mascherina ancora a giugno, con la falsa convinzione di doversi proteggere da un pericolo che, in realtà, non esiste. La mascherina, o meglio... la museruola: il simbolo della sottomissione e dell'idiozia. Bisogna ammettere che le élites sono riuscite nel loro scopo. In effetti, “è più facile generare paura che costruire muri”.

• In contrasto con una falsa pandemia, dobbiamo purtroppo evidenziare problemi reali: i lettori hanno notato che, durante la quarantena, le operazioni di geoingegneria illegale non si sono interrotte del tutto. E’ vero, comunque si sono sensibilmente diradate ed è stato uno scialo: ma, passata la festa, gabbato lo santo. Ecco allora che, in concomitanza con la pur limitata e graduale riapertura di varie attività, è ripreso in questi giorni il traffico aereo civile con le tristissimi conseguenze che si possono facilmente immaginare: cielo deturpato da scie evanescenti e durevoli, anomalo aumento delle temperature, aria povera di umidità, piogge inibite… Certe mascherine potranno essere utili, sì, ma non contro presunti virus, bensì per filtrare un po’ del particolato disperso dagli aerei chimici, non appena i trattamenti diventeranno massicci, diuturni.

• Intanto si stringe la morsa della censura: anche qui bisogna, però, distinguere. E’ stato chiuso, ma per poco tempo, il canale You-tube di Radio Radio, emittente che evidentemente è andata un po’ sopra le righe. D’altronde, per ottenere consenso, ogni tanto bisogna tirare il guinzaglio. Tuttavia, se consideriamo che Radio Radio ha ospitato ed ospita nei suoi programmi un negazionista incallito come Bario Tozzi nonché un inutile e futile Diego Fusaro, ci possiamo rendere conto dell’ambiguità che contraddistingue certe fonti di “informazione indipendente”. Non è un vero e proprio attacco alla libertà di pensiero, semmai un richiamo all’ordine o probabilmente una sceneggiata atta ad illudere che esiste ancora una dialettica tra potere e dissenso. Certi autori, da Mazzucco a Messora, senza dimenticare i vari medici che subito si affrettano a precisare di non essere contrari alle vaccinazioni per poi asserire che, però, un vaccino contro il Covid19 sarebbe inefficace, non appartengono neppure ad un’opposizione controllata, semplicemente perché non appartengono all’opposizione. In questi anni per caso Fusaro, Mazzucco, Messora, Minniti, Pamio, la Perrucchietti etc. hanno subito delle persecuzioni giudiziarie o di altra natura? Ci pare di no. Alla fine della fiera, le vere vittime del sistema, da reali antagonisti dell’establishment, si contano sulle punte delle dita di una mano: Andrea Castellani, Enrico Gianini e Rosario Marcianò. Riflettiamoci, quando vogliamo discernere tra veri e falsi divulgatori.


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Range finder: come si sono svolti i fatti

domenica 6 maggio 2018

Prelievo di liquido dal piano inferiore della fusoliera di un velivolo commerciale



Siamo in grado di mostrarvi le fasi del prelievo del liquido giallognolo che sgocciolava dalla parte inferiore della fusoliera di un A-320, in sosta presso l'aeroporto di Milano Malpensa.

Il composto chimico fu poi analizzato (con il metodo dei reagenti Osumex) e furono rilevati zinco, piombo, rame, cadmio, cobalto, mercurio. Il composto, che formava formato un deposito sul fondo della provetta, si presentava alla vista di colore giallognolo e risultava essere di media densità. Sprigionava inoltre un inconfondibile odore di uova marce. Zolfo? Al fine di evidenziare nella composizione chimica del liquido altri elementi (metalli pesanti e no), è auspicabile un ulteriore esame presso un laboratorio francese di nostra fiducia.

Il prelievo fu eseguito, raccogliendo quanto ricadeva da uno dei tre fori, di cui uno è visibile nel filmato, realizzato dal nostro amico Enrico Gianini che, di recente, ha concesso una dirompente intervista a Tommaso Minniti.

I tre ugelli sono situati appena dietro la stiva centrale dell'A-320, nella zona inferiore della carlinga. Il dispositivo è implementato su diversi aeromobili, in special modo A-320 ed A-319.



Ciò significa che sempre più le attività volte alla contaminazione della biosfera si avvalgono oltre che di carburanti ad hoc, di apparati installati sugli aeromobili o di modifiche ai dispositivi di fabbrica: il tutto è finalizzato alla dispersione di veleni per lo più elettroconduttivi e/o igroscopici, ossia capaci di catturare l'umidità atmosferica così da trasformare un bel cielo foriero di piogge in una poltiglia maleodorante e letale. E' ciò che accade quasi sempre.





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Range finder: come si sono svolti i fatti

domenica 25 febbraio 2018

L’intervista proibita: tecnico aeroportuale denuncia le scie tossiche



Tanker enemy, in proficuo contatto da alcuni anni con un dipendente dello scalo aeroportuale di Malpensa, toglie il velo sulle operazioni di geoingegneria clandestina, da tempo demandate alle compagnie di volo civile. Il coraggioso testimone si chiama Enrico Gianini e rilascia, a volto scoperto, un'intervista esclusiva e dirompente per TViVO. Il Re è nudo!

Esiste un punto in cui induzione e deduzione convergono: l’intervista al tecnico aeroportuale si realizza nella zona di convergenza tra un’indagine empirica in prima linea ed un più che decennale studio basato su accurate ricerche e formulazioni di ipotesi. Sono le intuizioni di Tanker enemy: esse trovano rigorosa conferma nelle analisi sul campo con cui Enrico Gianini mette in luce i principali aspetti della geoingegneria clandestina.

Senza anticipare tutti i contenuti del fondamentale intervento, che vede l’efficace regia ed impaginazione di Tommix per il canale TViVO, riteniamo comunque di dover evidenziare che il discorso ruota attorno ad alcuni cardini.

• L’uso, per le distruttive operazioni chimico-biologiche in atmosfera, di carburanti speciali, adittivati di bario, alluminio, manganese, cadmio etc.

• L’inevitabile coinvolgimento (con omertà connessa) di controllori di volo, piloti, personale di terra, forze dell'ordine e magistratura a proposito delle attività che costituiscono i presupposti delle operazioni di “guerra climatica”.

• Le nuove esigenze ed i nuovi imprevisti nella manutenzione degli aeromobili.

• L’implementazione di sistemi e l’installazione di apparati ad hoc, vale a dire sui velivoli sono montati dispositivi, atti alla dispersione di composti chimici per lo più igroscopici ed elettroconduttivi.

• L’uso e la destinazione degli spazi all’interno degli aeromobili: giacché negli aerei, in questi ultimi lustri, sono ricavate “zone” per lo stoccaggio dei composti chimici sopra citati, quelle riservate ai bagagli o agli stessi passeggeri sono state progressivamente ridotte. Si pensi alle prescrizioni emanate da varie compagnie low cost con riferimento ai colli che ciascun viaggiatore può portare con sé: sono regole sempre più restrittive sia per quanto concerne il peso dei bagagli sia per quanto inerisce alle dimensioni.

• Il problema del bilanciamento dei velivoli, denunciato anche da alcuni tecnici che lavorano negli scali aerei di Las Palmas. E’ una questione che, com’è facile intuire, ha pesanti risvolti sulla sicurezza dei voli.

• Il nesso tra pipe-lines della N.A.T.O. (almeno per quanto attiene a molti Stati europei) ed azioni di geoingegneria illegale, con i vettori civili che sono approvvigionati per mezzo degli stessi carburanti di cui usufruisce l’aeronautica militare. Sono carburanti non soggetti a controlli di alcun genere.

• La questione della sindrome aerotossica all’origine di incidenti come quello occorso al velivolo della società tedesca “Germanwings”.


Qui la prima parte dell'intervista.
Qui la seconda parte.

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lunedì 27 marzo 2017

Scie chimiche. Tutti devono sapere!



S’intitola “Scie chimiche. Tutti devono sapere!” l’ultima produzione video dell’amico tommix. Il documento si può considerare un’ideale prosecuzione di “Scie chimiche: la guerra segreta”: ne approfondisce alcuni temi e ne introduce di nuovi, riuscendo a coniugare la precisione scientifica con l’incisività linguistica. Il video trova il suo abbrivo nei dati empirici per ancorare la denuncia della geoingegneria clandestina ad evidenze inconfutabili. I disinformatori sono soliti ripetere che il metodo scientifico prescinde dall’osservazione: questo non è vero, poiché l’esplorazione della realtà ed una sana ginnastica percettiva sono il punto di partenza di un’analisi sistematica, rigorosa che si avvale, com’è ovvio, anche di altri strumenti.

Il filosofo James Hillmann scrive: “Vorrei ripristinare e valorizzare la semplice azione di guardare in alto”. E’ giusto: in primo luogo impariamo a distinguere tra un cielo “azzurro metallizzato” ed un firmamento terso solcato da cumuli luminosi. Molti purtroppo ancora incorrono nell’errore di pensare che un cielo “sereno” privo del tutto di nuvole sia naturale: in realtà è uno scenario finto, risultato della costante, benché dissimulata ai più, diffusione di scie evanescenti, nocive non meno delle altre. I cieli veri sono ormai quasi esclusivamente quelli delle giornate ventose o in cui il personale aereo è in sciopero, come ben documenta il cortometraggio di Tommix al secolo Tommaso Minniti.

Naturalmente non è solo una questione estetica, sebbene l’offesa alla bellezza non sia talvolta meno grave dell’offesa alla verità: siamo, infatti, sempre più vicini ad un punto di rottura, come ci avverte Dane Wigington, anzi ormai pare che l’abbiamo pure superato di modo che le estinzioni di massa, lo stravolgimento degli equilibri naturali, la contaminazione globale sono già in atto. La catastrofe è ben più di una spada di Damocle.

Di fronte ad una situazione tanto compromessa, è sempre più pressante l’esigenza di provare a destare le coscienze assopite, è sempre più doveroso snidare e sbugiardare i ridicoli personaggi che tentano in ogni modo di ridicolizzare la questione. In questi ultimi tempi i Kapò del negazionismo hanno alzato il tiro: invocano una censura in confronto della quale quella dell’Inquisizione cattolica era una barzelletta, non esitano a denigrare esperti prestigiosi, ad esempio il Generale Fabio Mini, che tutto è fuorché uno sprovveduto. Insomma questa gentaglia, che è ormai alla canna del gas, sta menando fendenti all’impazzata, pur di evitare che scoppi il bubbone. Invece noi ci adoperiamo affinché il bubbone scoppi, in quanto “Nihil occultum quod non scietur, Non esiste alcun segreto che non sarà rivelato”.

Scie chimiche. Tutti devono sapere!”, un prodotto professionale, convincente, inattaccabile, con regia, montaggio, voce fuori campo e fotografia di raro pregio. Il tutto animato da un’indignazione sacrosanta verso le menzogne della casta pseudo-scientifica, da un’innata istanza morale: uno di quei casi eccezionali in cui l’estetica è tutt’uno con l’etica.

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mercoledì 13 aprile 2016

Mazzate



Quando crollano gli idoli, il fragore è assordante, ma alla fine si guadagna spazio.

L'intera vita delle società, in cui dominano le moderne condizioni di produzione, si annuncia come un immenso accumulo di spettacoli. Tutto ciò che era direttamente vissuto si è allontanato in una rappresentazione. (G. Debord)

Per molti è stata una mazzata. Che cosa? La recente uscita di Massimo Mazzucco che in un suo editoriale ha messo in dubbio il carattere sostanzialmente cinematografico degli eventi accaduti a Bruxelles il 22 marzo 2016 ed a Parigi il 13 novembre 2015. Parecchi attivisti sono rimasti molto delusi e persino scandalizzati di fronte alle “argomentazioni” addotte da Mazzucco per tentare di confutare le acquisizioni di chi – a ragione – considera gli avvenimenti di cui sopra delle sceneggiate create con il contributo decisivo dei media di regime. Sono “argomenti” e domande che ricalcano quelli dei disinformatori classici e ciò ha provocato sconcerto ed imbarazzo.

Occorre qui essere molto diretti ed espliciti, a costo di suscitare l’”ira funesta” di certuni. Vogliamo in primo luogo rassicurare chi pensa che le divisioni all’interno dell’informazione indipendente siano dannose. Non esiste alcuna divisione! Infatti coloro i quali oggi gettano la maschera non sono MAI appartenuti al movimento per la verità. Ragioniamo: un intellettuale come Mazzucco, preparato, dalla dialettica incisiva, abilissimo affabulatore non è e non è mai stato uno sprovveduto. Allora perché anni fa il Nostro, come denunciato anche dal magistrato Clementina Forleo, fece fallire l’operazione “prelievo in quota” finalizzata a stabilire una volta per tutte quali veleni contengono le scie chimiche? Mazzucco scrisse su Luogocomune un articolo in cui rendeva pubblico il progetto che sarebbe dovuto restare riservato fino alla sua attuazione, con la scusa di raccogliere fondi per la “missione”. Chi aveva già organizzato (insieme a noi di Tanker enemy) l’operazione si infuriò peggio di Orlando nel poema ariostesco e ne ebbe ben donde. Eppure Massimo volle aver ragione. Incredibile! “Bruciato” in maniera tanto impudente il prelievo in quota, predisposto grazie alla tenacia ed all’intraprendenza di volenterosi attivisti, si provò negli anni successivi a compiere qualcosa di simile, ma era ormai troppo tardi: si frapponevano innumerevoli ostacoli pratici, burocratici e normativi.



Possiamo poi dimenticare che Mazzucco ha approcciato il problema della geoingegneria clandestina in modo ambiguo e strumentale, accogliendo e vezzeggiando sul forum di Luogocomune negazionisti più o meno dichiarati, mentre i ricercatori indipendenti sono stati osteggiati e sovente espulsi, da quando l’ottimo Franco Caddeo, che gestiva la sezione sulle scie chimiche, sparì misteriosamente? Inoltre Mazzucco e gli altri comandanti delle truppe ausiliarie (Tom Bosco, Paolo Ferraro etc.), mentre criticano, con discorsi capziosi, i ricercatori seri, tacciono sulla questione per eccellenza: la biogeoingegneria illegale. E’ un silenzio assordante!

Truppe ausiliarie: è così. Oggi, visto che l’esercito dei disinformatori istituzionali è costretto a ripiegare grazie alle incursioni di giornalisti e ricercatori liberi, sono stati mobilitati i reparti di sostegno per tentare di riguadagnare le posizioni perdute. Invano.

Intanto Mazzucco ed altri fanno outing, dimostrando di essere schierati con chi hanno in segreto cooperato, pur fingendo schermaglie (si pensi ai falsi duelli Tom Bosco versus Paolo Attivissimo, Massimo Mazzucco versus Paolo Attivissimo), ma dalla parte della verità abbiamo dei pezzi da novanta, dei divulgatori la cui caratura è notevole, oltre ad un plotone di degnissimi bloggers attivi sulla Rete. Ci riferiamo almeno a Daniele Penna, Ghigo Battaglia, Krommino, Koenig con le sue preziose traduzioni, Wlady e tanti, tanti altri. Sono tutti personaggi il cui acume e capacità comunicative nulla hanno da invidiare a blasonate penne. Non solo, le loro competenze culturali e la loro perspicacia si sostanziano di un valore che non si acquisisce con alcuna laurea o titolo né con tutti i tesori del mondo: la Coscienza.

Per molti è stata una mazzata! Non per noi che da anni seguiamo tutte le mosse di certi personaggi, aspettando solo che compiano un passo falso. E’ un passo falso che il depistatore mascherato da attivista, il gate keeper, compie prima o poi, perché alla propria natura non si comanda: essa non può essere per sempre del tutto occultata.



Riflettiamo. E’ mai possibile che persone sagaci e smaliziate come Massimo Mazzucco cadano nelle ridicole trappole della stampa e della televisione mainstream, pensando che il false flag di Bruxelles (come i precedenti) sia stato un attentato reale, magari perpetrato da qualche fanatico levantino, anziché dai servizi segreti internazionali? [1] Le possibilità sono due: o sono soggetti del tutto ingenui oppure… Ai lettori la non ardua sentenza.

[1] Abbiamo persino incontrato degli adolescenti che, visti i servizi televisivi sull’inside job di Bruxelles, hanno esclamato: “Ma va: è tutta una finzione. Ci sono pure gli attori!” Mazzucco, invece, sarebbe così limitato da non capire ciò che molte persone comuni hanno intuito? Ricordiamo che Mazzucco dal 2001 si rifiuta di prendere in esame la ricostruzione corretta ed accreditata secondo cui gli aerei che si schiantarono sulle Torri gemelle erano in toto delle contraffazioni televisive, come ampiamente dimostrato da numerose ricerche. L’ostinato attaccamento alla balzana ipotesi dei velivoli reali mostra che Mazzucco intende negare il ruolo cruciale giocato dai media accademici nella sostituzione della realtà con una finzione narrativa, dimenticando che viviamo, per parafrasare Walter Benjamin, nell’era della riproducibilità tecnica dei “fatti”.

Ecco come Mazzucco ha risposto alle doverose e lucide critiche di Tommix: "Mi dispiace per Tommix, mi sembrava una persona intelligente. Ma confondere il falso lunare con i presunti falsi di Bruxelles dimostra il contrario. Per la luna hanno dovuto falsare le missioni, proprio perchè NON erano in grado di andarci. Tutto il contrario di Bruxelles, dove non c'era alcun bisogno di falsare nulla, perché bastava mettere una bomba vera. Come ho detto già altre volte, questa purtroppo è una malattia, che prescinde dalla capacità di ragionare. Anzi, che ti annulla completamenrte la capacità di ragionare".

E’ una replica offensiva oltre che speciosa. Tra l’altro, la Luna probabilmente fu raggiunta, anche se non con la missione Apollo 11.



Alla fine più di tante analisi anche molto acute, ma un po' cerebrali per comprendere il gioco cui giocano certi personaggi, vale la riflessione di Giulio Carlo Argan: "E' un'opposizione voluta ed autorizzata dal sistema". E' un'opposizione, quella di Mazzucco et al. addirittura necessaria per l’establishment al fine di illudere e rabbonire l'opinione pubblica, di incanalarla verso verità parziali, monche, verso una concezione del mondo che si discosta appena dalla Weltanschauung ufficiale: si offre così l'impressione di essere indipendenti, mentre si adempie nel campo dell’”informazione” lo stesso ruolo di Grillo e tribuni simili nell’ambito della “politica”. Come sempre il linguaggio, l’idioletto tradisce l’appartenenza allo schieramento del negazionismo: chi usa termini come “credere”, “complottismo”, “complottistoide” (sic!!!) etc. o li adopera per mero conformismo lessicale o per etichettare, proprio come i disinformatori canonici, chi non si adegua al non-pensiero unico.


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