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domenica 25 febbraio 2018

L’intervista proibita: tecnico aeroportuale denuncia le scie tossiche



Tanker enemy, in proficuo contatto da alcuni anni con un dipendente dello scalo aeroportuale di Malpensa, toglie il velo sulle operazioni di geoingegneria clandestina, da tempo demandate alle compagnie di volo civile. Il coraggioso testimone si chiama Enrico Gianini e rilascia, a volto scoperto, un'intervista esclusiva e dirompente per TViVO. Il Re è nudo!

Esiste un punto in cui induzione e deduzione convergono: l’intervista al tecnico aeroportuale si realizza nella zona di convergenza tra un’indagine empirica in prima linea ed un più che decennale studio basato su accurate ricerche e formulazioni di ipotesi. Sono le intuizioni di Tanker enemy: esse trovano rigorosa conferma nelle analisi sul campo con cui Enrico Gianini mette in luce i principali aspetti della geoingegneria clandestina.

Senza anticipare tutti i contenuti del fondamentale intervento, che vede l’efficace regia ed impaginazione di Tommix per il canale TViVO, riteniamo comunque di dover evidenziare che il discorso ruota attorno ad alcuni cardini.

• L’uso, per le distruttive operazioni chimico-biologiche in atmosfera, di carburanti speciali, adittivati di bario, alluminio, manganese, cadmio etc.

• L’inevitabile coinvolgimento (con omertà connessa) di controllori di volo, piloti, personale di terra, forze dell'ordine e magistratura a proposito delle attività che costituiscono i presupposti delle operazioni di “guerra climatica”.

• Le nuove esigenze ed i nuovi imprevisti nella manutenzione degli aeromobili.

• L’implementazione di sistemi e l’installazione di apparati ad hoc, vale a dire sui velivoli sono montati dispositivi, atti alla dispersione di composti chimici per lo più igroscopici ed elettroconduttivi.

• L’uso e la destinazione degli spazi all’interno degli aeromobili: giacché negli aerei, in questi ultimi lustri, sono ricavate “zone” per lo stoccaggio dei composti chimici sopra citati, quelle riservate ai bagagli o agli stessi passeggeri sono state progressivamente ridotte. Si pensi alle prescrizioni emanate da varie compagnie low cost con riferimento ai colli che ciascun viaggiatore può portare con sé: sono regole sempre più restrittive sia per quanto concerne il peso dei bagagli sia per quanto inerisce alle dimensioni.

• Il problema del bilanciamento dei velivoli, denunciato anche da alcuni tecnici che lavorano negli scali aerei di Las Palmas. E’ una questione che, com’è facile intuire, ha pesanti risvolti sulla sicurezza dei voli.

• Il nesso tra pipe-lines della N.A.T.O. (almeno per quanto attiene a molti Stati europei) ed azioni di geoingegneria illegale, con i vettori civili che sono approvvigionati per mezzo degli stessi carburanti di cui usufruisce l’aeronautica militare. Sono carburanti non soggetti a controlli di alcun genere.

• La questione della sindrome aerotossica all’origine di incidenti come quello occorso al velivolo della società tedesca “Germanwings”.


Qui la prima parte dell'intervista.
Qui la seconda parte.

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mercoledì 30 novembre 2016

Scie chimiche: dipendente aeroportuale rivela come sono attrezzati gli aerei civili per le operazioni di geoingegneria

Che cosa succede negli scali: un insider rivela i sotterfugi con cui gli aerei civili sono adattati e predisposti per le micidiali operazioni di geoingegneria clandestina.



Pubblichiamo alcune informazioni riferiteci da un tecnico aeroportuale circa gli stratagemmi adottati negli scali aerei per predisporre i velivoli commerciali alle mortali attività di biogeoingegneria abusiva. Ogni commento è superfluo.

Ho tenuto d'occhio i tecnici che ispezionano spesso la "nuova pinna" degli Airbus 319 e 320. Posso confermare che è un dispositivo ATTIVO, sebbene sia difficile stabilire a che cosa serva di preciso. Sembra proprio un nuovo “giocattolo”. Quello che mi duole è lo zelo che profondono i tecnici su questi dispositivi: agiscono con un'aria di superiorità da "salvatori del mondo". Non so come li indottrinino, ma sono belli convinti.

Cominciano a comparire anche sugli altri aerei i ‘dispersori’ sotto le ogive di coda. Questo è di un A-320 della Easyjet. Sembra che i nostri tecnici facciano ‘scuola’ per gli addetti alla manutenzione in altri aeroporti. In più emerge un fatto curioso: gli Airbus 320 ed i 737-800 delle compagnie Easyjet e Ryanair stranamente caricano i bagagli nelle stive anteriori, come se avessero già del peso in più in coda.



In pratica, dopo aver avuto il totale del carico da imbarcare passeggeri, merce, carburante etc., si manda un telex e si aspetta la risposta con la distribuzione.



Gli A-319 caricano DIETRO alla stiva n° 4. Prima era la 5 che si trova proprio in fondo. Se non ci stanno, si va alla 5. Dopo alla 3 che è ubicata davanti alle ali. Sugli A-320 si carica alla 3. Se non ci stanno, si va alla 4 e poi alla 5; quindi dal muso verso la coda. E’ una prassi di Wizzair, Easyjet e di quasi tutte le compagnie i cui velivoli non sono dotati di serbatoio aggiuntivo per il carburante. In pratica alleggeriscono la zona posteriore dell’aereo, lasciando libere le file posteriori.

Su un A-321 Alitalia e su un A-320 della Wizzair, ho trovato "acqua" in stiva n° 4. il liquido fuoriusciva da un pannello e percolava fino al portellone. Quella era probabilmente la soluzione chimica, perché l'acqua delle toilettes ha un serbatoio con valvola di sfogo che dà all'esterno della stiva. Sembrava acqua. Era congelata, ma i tecnici non sembravano molto contenti di avvicinarvisi per controllare. Il fatto è che non dovrebbero filtrare liquidi da un pannello della stiva. Quindi sugli A-320 sono quasi certo che i serbatoi supplementari (contenenti composti chimici da diffondere in atmosfera) sono nella stiva 4, sotto il pavimento. Non si vedono, ma sono lì.



L’E.N.A.C. ha ignorato la segnalazione e Wizzair ha volato con la perdita in stiva, come se niente fosse. Penso che sia roba ben diversa dall'acqua. (Si potrebbe trattare di un catalizzatore, poiché è diffuso sempre a seguito del passaggio di un aereo che ha incrociato poco prima, n.d.r.)

Dalle 3 di notte alle 5 di mattina ci sono solo i manutentori nel piazzale dello scalo e nessun altro. Non è tanto normale, ma se fai 2 + 2... Sul piazzale tutte le taniche, tranne quelle per killfrost (liquido antigelo, n.d.r.), contenenti liquidi, devono avere un datasheet di rischio (scheda tecnica, n.d.r.) esposto all'esterno.

Davanti agli uffici [omissis] erano, fino a poco tempo fa, collocate due grosse taniche, senza etichetta, guardate a vista. Poi si sono insospettiti e le hanno fatte sparire. E' bastata una segnalazione e SUBITO sono sparite.

Articoli correlati:

- Nuovi dispositivi per aviodispersione installati sui velivoli commerciali: la testimonianza di un insider, 2016
- Watergate, 2015
- Easyjet: un altro episodio di "sindrome aerotossica" da "fumo in cabina", 2015
- Un testimone-chiave conferma: “Sono diffusori, non sensori”, 2012


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venerdì 1 aprile 2016

Nuovi dispositivi per aviodispersione installati sui velivoli commerciali: la testimonianza di un insider



Da un insider provengono ulteriori, preziose conferme relative all'impiego di nuovi apparati di diffusione, posti sui piani di coda inferiori dei velivoli commerciali (arei passeggeri e cargo). Precursori di questa innovazione sono i velivoli della Easyjet e della Ryanair. Ecco che cosa riporta un informatore a proposito di tali dispositivi atti a disperdere veleni nella biosfera.

"Cominciano a comparire anche sugli altri aerei i ‘dispersori’ sotto le ogive di coda. Questo è di un A-320 della Easyjet. Sembra che i nostri tecnici facciano ‘scuola’ per gli addetti alla manutenzione in altri aeroporti. In più emerge un fatto curioso: gli Airbus 320 ed i 737-800 delle compagnie Easyjet e Ryanair stranamente caricano i bagagli nelle stive anteriori, come se avessero già del peso in più in coda..."

Queste informazioni sono rilevanti: dimostrano che sugli aerei civili sono montati dispositivi ad hoc e che di conseguenza le compagnie aeree sono coinvolte a pieno titolo nelle operazioni di “guerra climatica”. Non solo, la tecnologia usata per le attività di controllo meteo-climatico a fini strategici ed economici è in continua, costante evoluzione, adattata alle esigenze più disparate, comunque sempre deleterie.

Qui il video.

Articolo correlato: Watergate, 2016


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