Del Dottor L. Z.Introduzione
Nel precedente studio intitolato “Caratterizzazione preliminare dei filamenti reperiti presso Venezia”, del 10 novembre 2007, sono stati presentati i primi risultati di un’analisi morfologica e della composizione chimica di sottili filamenti bianchi.
I filamenti, che assomigliano alle ragnatele e che erano visibili ad occhio nudo solo in controluce, su superfici che possono offrire abbastanza contrasto, erano state ripetutamente osservati sull’erba e su altre superfici all’aperto, nell’area del Parco di San Giuliano a Mestre (Venezia). Sono stati raccolti dei campioni l’8 novembre 2007 e sono stati analizzati il 10 novembre 2007.
Per confermare i dati ottenuti da queste analisi, è stata eseguita una seconda raccolta di campioni e sono state compiute altre indagini.
Materiali e metodi
Una seconda raccolta di campioni è avvenuta il 10 novembre, nello stesso luogo, dove sono stati raccolti tre tipi differenti di campioni.
A) Campioni di filamenti attaccati su alcune suppellettili del parco: lampioni, segnali e panchine;
B) Campioni di filamenti depositati su superfici all’aperto nelle adiacenze del parco;
C) Campioni di filamenti di ragnatele.
I campioni sono stati analizzati per mezzo di un microscopio a contrasto di luce e SEM/EDS ed i dati ottenuti sono stati comparati con quelli del precedente specimen. E’ stata studiata la morfologia dei filamenti e ne è stata determinata la composizione chimica. Un’analisi semiquantitativa è stata compiuta sui campioni A, B e C e, per la prima volta, sul campione 11/8. Due misurazioni sono state eseguite su ciascun campione.
Risultati e discussioni
I filamenti dei campioni A e B presentano una morfologia comparabile. La morfologia dei filamenti dei campioni A e B corrisponde a quella del campione 11/8, precedentemente raccolto ed analizzato. I filamenti consistono di una moltitudine di fasci di fibre e risultano composti principalmente di carbonio. Le single fibre hanno un diametro di circa 100 nm.
Altre particelle con dimensioni tra i 10 micron e 0,01 micron sono state osservate nelle fibre. I principali elementi rilevati sono stati il silicio, l’alluminio, il ferro, il calcio, il sodio, il cloro ed il magnesio. Il campione B era più ricco in particelle, rispetto al campione A ed era di colore più scuro. Ciò è probabilmente dovuto agli inquinanti legati al traffico della strada che corre sotto il ponte dove i campioni sono stati raccolti.
La morfologia del campione C non corrisponde con gli altri campioni. Le fibre hanno un diametro di circa 10 micron. Strutture a forma di nodi sono regolarmente presenti sulla superficie di tutte le fibre e non sono stati osservati fasci. Al contrario, le fibre dei campioni A e B e del campione 11/8 sono fasci di nanofibre.
Altre particelle, che contengono soprattutto calcio, sodio e magnesio, sono state individuate sulla superficie dei filamenti del campione C. Come si è notato nel precedente studio, i filamenti dei campioni A, B ed 11/8, che erano stati tesi durante la preparazione del campione, mostravano una forma intricata e sfilacciata. Differentemente sono stati osservati filamenti con un’aggregazione lineare di fasci o disordinata.
La composizione chimica è stata espressa in una percentuale atomica. Non è stata notata alcuna differenza significativa nella composizione chimica, eccetto per lo specimen 11/8, che presenta una maggiore quantità di carbonio e di ossigeno. Questa differente proporzione potrebbe essere correlata ad un maggior “invecchiamento” dei filamenti nell’ambiente, poiché essi sono stati raccolti prima.
Conclusioni
I filamenti dei campioni A, B e 11/8 risultano strutture a base di carbonio, composte da fasci di nanofibre ed assai differenti dai filamenti del campione C. Comunque, sulla base di questi risultati preliminari, non è stato possibile determinare se l’origine di queste formazioni sia naturale o artificiale. Ulteriori analisi saranno compiute per studiare in modo approfondito i filamenti.
Le particelle osservate sulle fibre sono, da un punto di vista qualitativo, coerenti con il particolato urbano diffuso nell’atmosfera; perciò saranno adottati altri metodi analitici per determinare ogni relazione quantitativa tra i filamenti e la composizione delle particelle.
Per ora potrebbero essere considerate tre ipotesi circa l’origine dei filamenti:
1)I filamenti sono ragnatele prodotte da aracnidi di altre specie rispetto a quelle del campione C;
2)I filamenti derivano da un fall out industriale di polimeri a base di carbonio;
3)I filamenti derivano da un altro tipo di ricaduta.
Ciascuno di questi punti sarà ulteriormente investigato. Poiché simili formazioni sono state osservate in differenti paesi, i campioni di diverse aree saranno analizzati e comparati per valutare la diffusione del fenomeno e per verificare possibili implicazioni ambientali.
24 novembre 2007
Biografia del dottor L. Z.
Il dottor L. Z. è un chimico e ricercatore indipendente nel campo dell’analisi metodologica e tossicologica delle fibre di amianto, del particolato ultrasottile e di altre emissioni urbane ed industriali. E’ autore di un protocollo analitico per la determinazione delle fibre di asbesto ed ha partecipato come conferenziere a molti convegni in Italia ed in altri paesi europei. Ha collaborato con l’Università di Venezia nel “Progetto europeo vita 03 env/it/00323” concernente i rischi connessi all’amianto ed ha lavorato come consulente per l’agenzia ambiente Italia, nel “Progetto Europeo INTERREG III B Cadses-SMSVOSLESS”. Attualmente lavora come consulente ambientale per ditte private e come referente nel laboratorio di Igiene Industriale e tossicologia della locale azienda sanitaria.
Traduzione a cura di Zret e Straker. Si ringrazia la gentilssima dottoressa Staninger per la preziosissima collaborazione.
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Questo Istituto nasce nel 2002, dall'accorpamento, previsto nelle norme di riordino generale del CNR, di quattro entità precedentemente esistenti, e precisamente: 


"Era grande e silenzioso" - Pontedassio: il racconto, gli accertamenti.

Intanto le mappe satellitari che evidenziano in modo chiaro ed inequivocabile che non si tratta di incendi causati da azioni di piromani, vengono a mano a mano rimosse dai databases AERONET MODIS. Qualcuno ha la coscienza sporca.
Mentre i governi si stanno per riunire a Londra per discutere se diffondere su larga scala limature di ferro sulla superficie degli oceani, in modo da nutrire il plancton ed assorbire l'anidride carbonica, una compagnia privata australiana sta portando avanti un piano per scaricare tonnellate di urea - un composto chimico presente nel sangue e nell'urina - prodotta industrialmente nell'oceano del Sud est asiatico. Si tratta della Ocean Nourishment Corporation (O.N.C.) di Sydney, autorizzata a compiere tale esperimento dal governo delle Filippine, in particolare nel mare di Sulu tra le Filppine ed il Borneo.