giovedì 17 agosto 2006

Scie chimiche ed ozonosfera

Buco dell'ozono
Il valentissimo giornalista indipendente William Thomas ha recentemente pubblicato un corposo articolo-intervista in cui sono riportate le inquietanti considerazioni dello scienziato canadese Neil Finley che, senza ipocriti infingimenti ed eufemismi, individua nelle scie chimiche, nei clorofluorocarburi ed in altre sostanze contenute nei propellenti dei velivoli, ma soprattutto delle navicelle spaziali, le cause di un grave e forse irreversibile deterioramento dello strato di ozono. È noto che lo schermo di ozono protegge la Terra ed i suoi abitanti dai raggi ultravioletti dannosi per le varie forme di vita, a cominciare dal plancton marino, alla base della catena alimentare.

Quantunque l’argomento, insieme con molti altri, sia censurato dai media di regime, la coltre di ozono continua ad assottigliarsi non solo sopra l’Artide e l’Antartide, ma anche sopra altre aree del pianeta: i casi di melanoma, un tipo di tumore che colpisce la pelle, si moltiplicano per via dell’esposizione ai raggi ultravioletti non più filtrati.

Finley appare molto allarmato, sebbene non spieghi quali siano le reazioni chimiche che hanno provocato e stanno provocando la distruzione dell’ozonosfera, in merito alle sostanze sparse con la criminale operazione “scie velenose”, mentre da tempo è noto che gli ossidi di azoto e del cloro intaccano questo gas che è una forma allotropica dell’ossigeno, con molecola triatomica O3. L’ozono è molto instabile e, anche a temperatura ordinaria, tende a trasformarsi in ossigeno.

Alcuni ricercatori hanno collegato le radiazioni nucleari, lascito degli esperimenti atomici condotti nell’atmosfera, negli anni ’50 e ’60 del XX secolo, al depauperamento della fascia di ozono.

Comunque stiano le cose, è evidente che ormai sembra in atto un processo inarrestabile: si consideri che, anche un’improbabile inversione di tendenza, difficilmente, secondo Finley, potrà ripristinare gli equilibri ecologici compromessi.

Notevole è il fatto che lo studioso canadese, apertis verbis, citi le chemtrails come uno dei fattori più disastrosi per il futuro della biosfera: Finley, infatti, a differenza di molti scemenziati statunitensi e dei loro zelanti scolaretti europei, non esita a menzionare le scie chimiche, ricordando, tra l’altro, quanto sia nocivo l’alluminio.

Purtroppo sembra che Finley sia la classica vox clamantis in deserto, dove il deserto è quello creato dai carnefici travestiti da “uomini” politici, da “economisti”, “meteorologi”, “ingegneri” e compagnia brutta.


Fonti:

Enciclopedia delle scienze, Milano, 2005, sotto le voci ozono e clorofluorocarburi
W. Thomas, Scientist says chemtrails, shuttle launches endangering Earth, 2006

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