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sabato 23 maggio 2015

La prestigiosa rivista scientifica “Health freedom news” pubblica un articolo sulla geoingegneria clandestina



La prestigiosa rivista statunitense “Health freedom news” ha recentemente pubblicato un reportage elaborato dall’attivista californiano Dane Wigington. Nell’articolo, intitolato "Engeneering the biosphere, an unfolding cataclysm", è denunciata ed illustrata la geoingegneria clandestina (alias scie chimiche) con le sue molteplici implicazioni. L’autore ha snocciolato i seguenti aspetti: la geoingegneria stratosferica, la distruzione dell'ozonosfera, l’oscuramento globale, il disastroso rilascio di metano, l’acidificazione degli oceani, gli incendi dovuti alle alte concentrazioni di zolfo, le tempeste artificiali, il sistematico avvelenamento dei biomi.

Il nostro plauso ai responsabili del periodico ed a Dane Wigington per la sua tenacia e passione per la verità, di fronte alle quali risaltano ancora maggiormente la pochezza ed il pretenzioso negazionismo di scartafacci italioti come “Focus”.







Scrive Wigington nel segnalare la pubblicazione: “Ogni giorno che passa la cortina di segretezza, volta a nascondere il problema dell’ingegneria climatica, è sempre più sollevata. Quando pubblicazioni prestigiose ed affidabili sono finalmente disposte a pubblicare dossier che affrontano la geoingegneria clandestina, significa che stiamo davvero progredendo nella nostra battaglia. ‘Health freedom news’ è una pubblicazione abituata a colpire duramente e ad esporre verità scomode nell’interesse comune. I suoi editori hanno dimostrato coraggio eccezionale ed impegno nei confronti di lettori, abbonati e sostenitori, ospitando l'articolo “Engeneering the biosphere, an unfolding cataclysm”. Ancora una volta esprimo la mia più sincera gratitudine agli editori del periodico per la loro lodevole determinazione nell'affrontare la questione nota anche come ‘ingegneria del clima’”.

Fonte: Geoengineeringwatch.org


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Un aiuto per mamma Rita. I giudici civili sono ancora protagonisti di un'aberrante sentenza che vede condannata in appello la mamma di Antonio e Rosario Marcianò. Infatti i giudici della Corte d'appello di Genova hanno incredibilmente ribaltato la sentenza di primo grado, verdetto che vedeva vincitori gli allora coniugi Pasquale Marcianò (deceduto nel 2011) e Ciniglio Rita.

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sabato 26 ottobre 2013

La geoingegneria clandestina sta annientando l'ozonosfera

Spesso si ripete che gli UVB sono solo una componente minore della radiazione solare complessiva: ora sappiamo che questa asserzione è lontana dalla verità. Recenti misurazioni dimostrano un aumento esponenziale dei raggi UVB. Grazie alla loro notevole energia, questi raggi possono causare sensibili danni biologici alla flora, alla fauna ed agli esseri umani. Sono stati pubblicati numerosi studi referati: tali ricerche confermano l'incremento dei raggi UVB che colpiscono il nostro pianeta.



Secondo le agenzie come il W.H.O., (World Health Organization, Organizzazione mondiale per la sanità, n.d.t.) ed una lunga lista di altre fonti governative, come il N.O.A.A. (National Oceanic and Atmospheric Administration), non più del 5% del totale dei raggi UV che raggiunge la superficie della Terra dovrebbe essere composto da UVB . L'altro 95% dovrebbe coincidere con i raggi UVA. Queste agenzie continuano ad affermare che la percentuale degli UVC dovrebbe essere pari a zero.

Che cosa è accaduto?

Gli UVB - la forma più letale di radiazioni UV - toccano ora quasi il 70% del totale dei raggi ultravioletti che attingono la superficie del nostro pianeta. Almeno questo è il caso della California settentrionale dove la vegetazione risulta spesso come "ustionata". Inoltre altri studi hanno costantemente mostrato livelli significativi di UVC che non sono più filtrati dallo strato di ozono.

La geoingegneria clandestina ed illegale sta lacerando la coltre di ozono. Se le attività chimiche non accenneranno a diminuire o, meglio, se non saranno sospese, l'ozonosfera sarà completamente distrutta, sarà game over per tutti noi. Niente strato di ozono = niente vita sulla Terra. E' un'equazione indefettibile.

E' così semplice. La geoingegneria globale sta strappando l'intero tessuto della vita sul nostro pianeta, sta avvelenando l’aria, l'acqua ed il suolo. Essa sta spingendo i processi atmosferici verso eventi a cascata, con un effetto domino incontrollabile. La guerra climatica interrompe la corrente a getto e compromette i fenomeni meteorologici naturali. Ciò a sua volta alimenta ripercussioni catastrofiche. La geoingegneria sta annichilendo lo schermo che protegge la biosfera dai raggi solari deleteri. Allarmismo? Decidete voi.

La consapevolezza globale circa queste operazioni letali sta crescendo in fretta, ma non abbastanza velocemente. E' un compito di tutti noi contribuire a sensibilizzare i cittadini su una questione di vita o di morte. Ogni giorno conta. Ogni ora è decisiva.

Fonti:

- Geoengineering is destroying the ozone layer
- Il peggioramento degli UV

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giovedì 6 giugno 2013

Scie chimiche: effetti sulla salute e sul clima (articolo del Dottor Luca Romaldini)

Pubblichiamo un articolo del climatologo Luca Romaldini. Il testo presenta gli aspetti salienti della questione “scie chimiche”, inquadrandone la matrice militare, dietro il paravento degli “esperimenti” volti a mitigare il cosiddetto “riscaldamento del pianeta”. Non sfugga il piglio ironico dell’autore, un'ironia tanto più pungente quanto più forte è la condanna nei confronti di avvelenatori e negazionisti.

La polvere di vetro speciale (porous-walled glass microsphere) dovrebbe assorbire parte del CO2 e soprattutto riflettere i raggi solari, impedendo loro di giungere sulla Terra in eccesso.

Il punto è che gli esperimenti ("limitati") sono condotti da qualche anno in segreto dal Savannah River National Laboratory di Alken (South Carolina), un centro che appartiene al Dipartimento dell’Energia (D.O.E.), un ministero che si occupa anche di realizzazioni militari, specie di quelle troppo "delicate" per apparire sotto la sovrintendenza del Pentagono. Significativamente, certi “esperimenti” con materiale fissile e radiattivo cadono sotto la competenza del D.O.E. Sembra che il progetto derivi da una proposta di Paul Crutzen, chimico olandese e Nobel 1995 per studi "sulla chimica dell’atmosfera, in particolare circa la formazione e la decomposizione dell’ozono", studi grazie ai quali è stato bandito in tutto il mondo il CFC, gas di raffreddamento dei frigoriferi, “colpevole” del leggendario buco nell’ozono. E’ dunque uno scienziato molto vicino all’industria (quando si scoprì l’assottigliamento dell'ozonosfera, stava scadendo il brevetto del CFC appartenente al colosso chimico canadese DuPont, della famiglia Bronfman che stava per perderne l’esclusiva). Inoltre Crutzen lavora tra il Max Plank Institut tedesco e Stanford, San Francisco, in California (Il deterioramento subìto dalla coltre d’ozono è da attribuire in primis alle radiazioni nucleari, n.d.r.). Fanaticamente convinto delle colpe dell’uomo nel causare l’effetto serra, Crutzen propose di inondare la stratosfera con grandi quantità di zolfo lanciato da Boeing 747, ciò che, secondo lui, avrebbe raffreddato la Terra. Silenzio sugli effetti collaterali di una simile inseminazione dell’altissima atmosfera: del resto l’umanità colpevole va punita, per salvare il mondo. C’è chi, però, sospetta altri scopi.

Patrick Michaels, docente di Scienze ambientali all’Università della Virginia, afferma che i progetti di inseminazione della stratosfera derivano dalle ricerche degli scienziati sovietici che negli anni ‘70 cercarono di mutare il clima nel Nord della Russia e persino di invertire il corso di certi fiumi.

E’ impossibile che l’apparato scientifico-militare statunitense abbia trascurato un simile promettente campo di guerra, una volta che era stato aperto dal nemico. Come si intuisce, tutto questo porta molto vicino al fenomeno delle "scie chimiche", rilasciate da aerei (civili e militari) negli Stati Uniti ed in Europa (In quasi tutto il pianeta, n.d.r.).

Una radio della Lousiana, KSLA News, ha commissionato un ennesimo esame del materiale di ricaduta, trovando che conteneva alti livelli di bario (6,8 parti per milione) e piombo (8,2 ppm), oltre che tracce di arsenico, cromo, cadmio, selenio e argento. Tutti metalli tranne uno, in genere tossici e di rado presenti in natura.

Il Louisiana Deparment of Environmental Quality ha riconosciuto che la quantità di bario è "molto insolita" (di fatto, era sei volte il livello di tossicità ammesso dall’E.P.A., l’Environmental Protection Agency), ma che "dimostrare la fonte dalle scie chimiche è un altro paio di maniche" (sic).

Un governo democratico non può volere il male dei suoi cittadini, anche se negli Stati Uniti, come hanno stabilito varie audizioni del Congresso, il governo sperimentò agenti biologici su 239 aree popolate. Altre innovazioni pensate per il vostro bene sono già in commercio. Per esempio, l’argento noto per le sue proprietà batteriologiche fin dai tempi degli antichi, viene oggi aggiunto in forma di nano-particelle in calze e tute da ginnastica (come deodorante), in certi bendaggi e prodotti di pulizia per la casa. Sulle qualità nuove, impreviste, spesso tossiche e super-attive che i metalli assumono quando sono finemente polverizzati in nano-particelle (un nanometro è un miliardesimo di metro), gli scienziati hanno moltiplicato gli allarmi. Ora due ricercatori, Paul Westerhoff e Troy Benn dell’Arizona State University, hanno presentato una ricerca alla American Chemical Society a proposito di un loro semplice esperimento condotto su calzini impregnati di nano-argento e già comunemente in commercio negli Stati Uniti (evita il cattivo odore). Lavando e rilavando i calzini, hanno appurato che essi rilasciano nano-particelle di argento che finiscono negli scarichi e infine nell’acqua di fiumi e laghi. Qui non attaccano solo i batteri colpevoli degli odori sgradevoli, ma aggrediscono anche microbi benefici e pesci, interferendo in modo imprevisto e ancora non ben studiato, nei processi biochimici della vita. I danni per l’ambiente ed anche per l’uomo sono ingenti: le nano-particelle superano la barriera delle fosse nasali che filtra i particolati meno fini, finendo nei polmoni e nel circolo. Si pensi agli effetti cancerosi dell’amianto dovuti allo sfarinameno in micro-particelle: le conseguenze possono essere imponenti, quanto più si diffonde l’uso commerciale di nano-materiali. C’è anche il rischio che qualche Nobel proponga di disseminare nano-particelle nell’alta atmosfera, per salvarci dall’effetto-serra…

Il traffico aereo sopra i 6.500 m (20.000 piedi) di quota è controllato, sotto tale quota no. Gli aerei che incrociano al di sotto dei 6.500 possono anche non presentare un piano di volo all’E.N.A.V., perché non è richiesto. Tali aerei viaggiano in VFR ossia “volo a vista” quindi l’E.N.A.V. non è a conoscenza dei piani di volo (qui ho i miei forti dubbi...). Praticamente, al di sotto di 6.500 m di quota, ognuno fa quel che vuole. Ricordo, nel film “Il muro di gomma” (sulla strage di Ustica), una battuta di chi interpretava il fabbricante dei DC-9. Costui operava un paragone rispetto al traffico di Roma dicendo: ”Che gran caos che c’è nelle strade di Roma, ognuno fa quel che vuole... e lassù è un po’ la stessa cosa”. Compiamo un ragionamento semplice e logico: le scie di condensazione si possono (a volte n.d.r.) formare al di sopra degli 8.000 m, temperatura inferiore ai 40 gradi sotto zero, umidità relativa al 70%.

Gli aerei “chimici” che noi vediamo (ricordo che si vede la fusoliera ad occhio nudo) non volano certo sopra gli 8.000 m. A volte non volano neanche a 6.000. Talora è già tanto se arrivano ai 3.000-4.000 m. A quella quota non è possibile il verificarsi delle scie di condensazione. Ne consegue una domanda: se a tale quota non è possibile la formazione di scie di condensazione, che diavolo di scie sono quelle che noi vediamo e che poi si espandono fino ad oscurare il cielo sopra le nostre teste? Ovvio che non sono scie di condensazione.

C’è poi un altro aspetto da riportare: gli aerei droni, ossia senza piloti. Sono velivoli che vengono pilotati tramite satellite. Perché poi questi voli non sono identificati dal radar AirNav? Forse perché sono militari e quindi hanno codici altamente criptati? Forse semplicemente perché non devono essere identificati. Il problema è che i nostri occhi identificano molto bene sia gli aerei sia le scie.

Identificano molto bene il crimine che questi signori in divisa stanno perpetrando sulla popolazione mondiale. Identificano molto bene quelle scie che alcuni si ostinano (in maniera interessata) a chiamare scie di condensazione e che giustificano il loro espandersi con la parola cristallizzazione dei vapori caldi emessi dai motori. Il problema è che il sottoscritto non ha visto mai una cristallizzazione che si espande, che non si scioglie (se di cristalli vogliamo proprio parlare, come quelli dei fiocchi di neve). Controllo climatico, nuove armi, organismi geneticamente modificati, malattie all’apparato respiratorio e alla pelle di origine “sconosciuta”, mutazioni dell’organismo (morbo di Morgellons) e chissà che altro.

Alzate gli occhi al cielo e ponetevi la domanda su che cosa stanno facendo.

Luca Romaldini

Articolo originale qui.


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