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venerdì 26 aprile 2019

Marcatori chimici del DNA


Pubblichiamo un articolo che, mutatis mutandis, ha attinenza con il problema per antonomasia, ossia la biogeoingegneria clandestina, soprattutto se si considera appunto il versante biologico della sinistra e nefasta attività, aspetto già illustrato tempo addietro in particolare dalla giornalista investigativa Carolyn Williams Palit.


A loro insaputa, i cosiddetti Gilets gialli sono diventati cavie di un esperimento sugli esseri umani con nanoparticelle e marcatori genetici [1] il cui effetto sugli organismi biologici è ancora poco conosciuto.

Per il governo francese, si tratta d’innocui “prodotti di marcatura chimica codificati” che impregnano la pelle, i capelli ed i vestiti delle persone interessate per un periodo di tempo variabile da diverse settimane ad alcuni decenni. Ufficialmente questa tecnologia non è mai stata adoperata contro esseri umani. Tuttavia, accurate informazioni raccolte da alcuni professionisti della sicurezza indicano che anche prima ed altrove i governi non hanno lesinato queste armi. Durante la diciottesima manifestazione dei Gilets gialli, cannoni ad acqua e gas, contenenti marcatori di DNA e nanoparticelle, sono stati impiegati contro i partecipanti ai cortei. Non solo, oltre ai marcatori chimici e alle nanoparticelle, risultano aggiunte sostanze psicotrope.

Queste “armi contro il DNA” sono state sviluppate nel Regno Unito e usate in Israele. Qui detenuti palestinesi hanno dichiarato di aver contratto vari tipi di tumori in seguito all’etichettatura del corredo genetico.

Per i fautori di tali procedimenti, i prodotti di etichettatura del DNA o dell’RNA non rappresentano alcun rischio, ma le loro dichiarazioni non sono avvalorate da alcuna evidenza scientifica.

Si sa che l’impatto della maggior parte di sostanze biochimiche impiegate sugli esseri viventi può essere rilevato solo dopo anni, poiché la maggior parte degli studi, che denunciano i pericoli di questi arsenali, è sistematicamente censurata dalle potenti società del settore chimico. […]

Nel 2014, le forze dell’ordine in Ucraina sperimentarono ordigni contenenti LSD: erano dispositivi forniti da una società israeliana. L’effetto fu catastrofico: i manifestanti presi di mira diventarono molto agitati e violenti ed alcuni cominciarono ad avere forti convulsioni, prima di gettarsi a corpo morto sui veicoli della forza pubblica.

In Brasile, le forze dell’ordine saggiarono già nel 2016 sostanze chimiche che avrebbero dovuto sedare i rivoltosi: il composto impiegato era un farmaco neurotossico. In Israele, alcuni dei gas adoperati contro i dimostranti contengono interferenti endocrini, sostanze allucinogene e LSD. […] I gas cui si è ricorso in Francia per il mantenimento dell’ordine, comprendono il CS2 (clorobenzilidene-malononitrile), un composto neurotossico che può alterare profondamente le capacità di percezione e coscienza. […]

Con la marcatura chimica degli individui, gli stati criminali hanno compiuto un ulteriore passo avanti nel controllo totalitario dell’individuo, fino alle radici del DNA.

Traduzione di Simonetta Lambertini

Fonte: invictapalestina.org

[1] Un marcatore genetico è una sequenza di DNA conosciuta che può essere identificata mediante un semplice saggio. Un marcatore genetico può essere costituito da una breve sequenza di DNA, come la sequenza che circonda un polimorfismo a singolo nucleotide (single nucleotide polymorphism), o da una sequenza lunga, come i microsatelliti.

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domenica 4 febbraio 2018

Strana strage di storni a Roma



"Ci sarà un giorno in cui i volatili cadranno dal cielo, gli animali che popolano i boschi moriranno, il mare diventerà nero ed i fiumi scorreranno avvelenati. Quel giorno, uomini di ogni razza si uniranno come guerrieri dell'arcobaleno per lottare contro la distruzione della Terra". (Profezia dei nativi americani Hopi)

Un inquietante fatto è occorso a Roma nell’ultimo scorcio di gennaio 2018: si è verificata un’improvisa moria di storni. I volatili sono precipitati senza apparente motivo. Tra l’altro, non è la prima volta in cui ciò accade a Roma nella stessa zona non distante dalla sede del C.N.R. I vari enti si stanno prodigando per insabbiare, pardon, per indagare il caso. Per conoscere le possibili cause della falcidia che ha colpito i volatili, si legga l’articolo “L’arma finale”, 2011

Roma - 30 gennaio 2018. Numerosi storni sono stati trovati morti nel piazzale del Verano, Porta Pia ed in Via Nomentana. “Gli uccelli cadono morti in terra”, dicono i residenti. È stata allertata la Protezione civile che sta organizzando un sopralluogo congiunto con l’A.S.L. e gli uffici del Campidoglio. I corpi dei passeiformi sono rimasti in strada sul marciapiede e nel mezzo della carreggiata con i passanti esterefatti. Un incubo per automobilisti e residenti.[…]

Ora quello che tutti si chiedono è perché gli storni finiscano sull’asfalto privi di vita.

“Il Dipartimento di tutela ambientale di Roma Capitale si è immediatamente attivato insieme con la Protezione civile per affrontare la moria di storni verificatasi in alcune zone della città. Sui luoghi è intervenuto l'Ufficio animali problematici (sic!) del Dipartimento, mentre A.S.L. ed Istituto zooprofilattico sono stati coinvolti al fine di indagare sulle cause del fenomeno”. Lo comunica il Campidoglio. “In questi casi, la rimozione delle carcasse degli animali è affidata all’A.S.L. che provvede anche alla loro distruzione, mentre alcuni esemplari sono stati prelevati dall'Istituto zooprofilattico per i normali esami diagnostici”, conclude la nota.

Fonte: ilmessaggero.it

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martedì 10 maggio 2016

Perché lo fanno?



“Perché lo fanno?” E’ questa la domanda più gettonata, posta da chi viene al corrente della destabilizzante realtà nota come “biogeoingegneria clandestina” alias “chemtrails” o "scie chmiche". E’ una domanda legittima e pure comprensibile, ma non bisogna arenarsi in questo interrogativo o in altri simili che alla fine rischiano di diventare degli alibi, degli autoinganni per convincersi che il problema non esiste. Tale quesito deve essere solo l’abbrivo per procedere in un percorso di conoscenza e di consapevolezza.

Perché lo fanno?” Non si intossicano con le scie chimiche anche gli ideatori e gli artefici di questo crimine? Dagli anni ‘40 agli anni ‘90 del XX secolo, quanti ordigni nucleari sono stati fatti esplodere in atmosfera e nel sottosuolo dalle potenze nucleari, (Stati Uniti d’America, U.R.S.S., Regno Unito, Cina, Francia), sebbene sia gli scienziati sia i vertici militari sapessero benissimo che le radiazioni nucleari sono perniciose, anzi mortali? Eppure agli orchi non interessava un fico secco dei danni causati all’ambiente ed agli esseri viventi: essi agiscono senza pensare minimamente alle conseguenze dei loro scellerati “esperimenti”.

Perché lo fanno?” Intanto lo fanno e basta, qualunque sia l’insieme degli scopi che sono ormai arcinoti. Se questa domanda diventa un pretesto per adagiarsi nell’inerzia e nell’acquiescenza, allora diventa stucchevole ed inopportuna. Presa coscienza che i delinquenti mondialisti controllano il clima ed il tempo con le loro micidiali armi, presa coscienza che scatenano terremoti disastrosi, che devastano e massacrano nei quattro angoli di un martoriato pianeta, continuare a ripetere il mantra diventa ridicolo, come se un pedone, mentre sta per essere investito da un autoarticolato, svolgesse il seguente “ragionamento”: “Prima che io mi scansi e cominci a correre per evitare di essere travolto dal mezzo pesante, è necessario calcolare la traiettoria, l’energia cinetica, la resistenza dell’aria, persino, sulla base del principio di indeterminazione di Heisenberg, la posizione o la quantità di moto di ciascuna particella che compone la materia degli oggetti coinvolti nella dinamica dell’incidente”. Mentre si computano queste ed altre variabili (perché non considerare pure l’effetto Casimir?), sussiste il concreto rischio che il malcapitato si ritrovi spiaccicato sull’asfalto.

Dunque le domande che ci attendiamo sono altre: “Come posso agire per informare le altre persone di quest’aggressione proditoria?,” Come posso agire per tentare di arginare la desertificazione della Terra, l’inquinamento di acqua, aria, cibo?”, “Come posso agire affinché si raggiunga la massa critica necessaria per costringere le istituzioni ad ammettere la deliberata distruzione della biosfera?”, “Come posso agire per fermare i farabutti, per garantire un futuro a figli e nipoti, sempre più malati, deboli, lobotomizzati dai media negazionisti, dall’”educazione”, dal sistema nel suo complesso?”

Insomma, poniamoci i giusti interrogativi, ma soprattutto adoperiamoci con tenacia, alacrità e coraggio, perché, gente, siamo al lumicino! Gente, svegliamoci, perché siamo ad un passo dal baratro!


[1] Tra il 1945 ed il 1993, le cinque potenze nucleari dichiarate (U.S.A., U.R.S.S., Gran Bretagna, Francia e Cina fecero esplodere 2031 testate sperimentali. I test avvennero in cima a torri, su chiatte, sospesi a palloni aerostatici; gli ordigni furono sganciati da aerei, lanciati da razzi fino alla quota di 480 chilometri sulla superficie terrestre; sott'acqua a 60 metri di profondità; in pozzi e sotto terra, fino a più di 240 metri sotto il suolo ed in tunnel orizzontali. Circa il 25% degli esperimenti fu realizzato nell'atmosfera. I 511 test atmosferici raggiunsero una potenza totale di 438 megatoni, pari a 29.000 bombe come quelle di Hiroshima. Più di metà del valore complessivo dei megatoni fu concentrato in un periodo di sedici mesi, da settembre 1961 al dicembre 1962.

In totale, gli Statunitensi eseguirono (nel periodo 1954-1993) 215 test nell'atmosfera e 812 sottoterra; i Sovietici rispettivamente 207 e 508; la Gran Bretagna 21 e 24; la Francia 45 e 147 (tra cui quelli nell'oceano); la Cina 23 e 16. Alla fine del 1958, gli esperimenti nucleari avevano prodotto sul pianeta circa 65 chili di stronzio 90, con una radioattività totale di 8,5 milioni di curie; la radioattività del cesio 137 alla stessa epoca ammontava a 15 milioni di curie. Il fall out degli esperimenti statunitensi e britannici, di grande potenza e, tutti senza eccezione, in località nei pressi dell'equatore si sono distribuiti uniformemente sopra l'intero globo. Tra il 1952 ed il 1957, gli U.S.A. compirono 90 test nel poligono nucleare del deserto del Nevada. Quelle esplosioni rilasciarono una quantità di iodio 131 superiore di dieci volte a quella che si sprigionò dalla centrale di Chernobyl. Gli stessi test esposero mediamente ogni cittadino statunitense ad una radiazione pari a 2 rad; sono soltanto 0,24 rad annuali quelli provenienti dalla radioattività naturale. Alcuni medici hanno calcolato che circa 10.000 tumori alla tiroide saranno provocati da questa pioggia contaminante invisibile.

Fonte della nota: "Test Nucleari: giocare col plutonio", di Paolo Cortesi

Articoli correlati:

- Il delirio tecnocratico, 2016
- Trovate sexy il bikini? È figlio di bombe atomiche e deportazioni, 2015

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domenica 10 aprile 2011

Scie chimiche: quello che i medici non dicono

Gabriele Lombardo, curatore del sito "Scienzediconfineemistero", ha ricevuto un'e-mail da una lettrice catanese. La donna, Anna, porta una testimonianza raggelante: molti medici non solo sono a conoscenza delle scie tossiche, ma sono consci del pericolo mortale che esse costituiscono. I governi stanno perpetrando una graduale ma inarrestabile contaminazione della biosfera, tanto più grave perché subdola: le conseguenze dell'intossicazione, infatti, non si conclamano all'improvviso con sintomi evidenti e subito letali, ma si manifestano in modo progressivo sicché pochi colgono il nesso tra "chemtrails" ed affezioni più o meno severe. Disturbi e patologie sono così attribuiti, complici la disinformazione dei media ufficiali, al cambio di stagione, al tabagismo, al colesterolo... No! La stragrande maggioranza delle malattie dipende dalla più orribile, abnorme e perniciosa operazione di avvelenamento che sia mai stata scientemente concepita e perpetrata nella storia umana.
"Ciao Gabriele, volevo segnalarti una cosa che mi è capitata ieri (31/03/2011).

Ieri ero nel centro di Catania per una visita specialistica presso uno degli ospedali della città. Strada facendo (mio marito mi accompagnava e ti avevo già accennato a quanto è scettico per tanti temi misteriosi...), ci trovavamo nei pressi del centro e, sopra i palazzi, abbiamo visto strisciare nel cielo un aereo che proveniva dalla parte sud-ovest della Sicilia e che faceva una bella doppia scia. Quando si trovava sopra la città (il cielo era meravigliosamente azzurro, quindi la scia spiccava) mi era sembrato che la quantità di quelle sostanze che le scie contengono fosse molto aumentata, come se il pilota scaricasse tutto sopra la città. Allora ho richiamato l'attenzione di mio marito. Abbiamo osservato l'aereo e notato che, prima di finire la rotta sopra i cieli catanesi, l'aereo ha interrotto improvvisamente la scia per proseguire il volo verso il continente. Già prima nel tratto di autostrada tra Acireale e Catania, avevo visto le scie che i velivoli avevano rilasciato, ma quella su Catania era fresca, evidente e sfacciatamente solo sopra la città!

Fatto sta che all'ospedale abbiamo pagato il ticket e dopo ci siamo messi in coda nell'ambulatorio. Aspettavamo all'aperto, perché dentro la sala d'attesa non si respirava di quanti eravamo. Nel cortiletto dove ci trovavamo, c'è anche una porta secondaria da cui entrano ed escono i medici del reparto. Ad un certo punto, abbiamo visto due medici che chiacchieravano sulla soglia della porta. Il cielo era ormai coperto dalle ‘piccole cellule di nuvole’ (qui probabilmente la lettrice descrive stratocumuli artificiali, n.d.r.) tra le quali si intravedevano le sottili venature del cielo (sembravano mille pezzi di un puzzle che si univano). Si capiva che non erano nuvole normali. Inoltre il sole che traspariva era come se fosse filtrato da una lente affumicata: sembrava la luce di un'eclisse solare parziale.

Dunque, tornando ai medici, uno di loro ha guardato il cielo e ha detto, con l'indice rivolto al cielo: ‘Ci stanno avvelenando tutti!’ L'altro gli ha risposto con un tono sicuro, guardando in alto: "E non abbiamo visto ancora niente. Fra un paio di mesi ti voglio!" Dopo ci hanno guardati: hanno bruscamente interrotto la conversazione e se ne sono andati. Mio marito mi guardava negli occhi con lo sguardo che diceva: ‘Non ci credo: mi avvelenano come un topo impotente in gabbia’. Dopo ha esclamato: ‘Hai sentito che cosa hanno detto?’ Gli ho risposto: ‘Te l'avevo detto che non erano le ...!’ Mio marito era silenzioso.

Ti ho raccontato il fatto: questo episodio mi conferma che lo sanno tutti, ma purtroppo non tutti vogliono parlare.

Un caro abbraccio!"


Fonte: Scienzediconfineemistero



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sabato 30 ottobre 2010

Gli Stati Uniti chiedono scusa per aver deliberatamente infettato i Guatemaltechi (articolo di Karen Stephenson)

Pubblichiamo un articolo che possiamo considerare l'ennesima palmare testimonianza, la prova incontrovertibile (se qualcuno abbisognasse ancora di prove) di come i governi, lungi dall'essere solleciti nei confronti dei cittadini, sono l'incarnazione della perfetta malvagità e del cinismo più bieco. Chi osa ancora oggi difendere o giustificare le istituzioni è un idiota o un criminale. Il testo della Stephenson è concluso da un paragrafo dedicato alle scie chimiche, nella fattispecie al recente documentario di Michael Murphy, "What's in the world are they spraying?"

La BBC News ha riferito che il governo statunitense ricorse ad un pretesto per infettare deliberatamente centinaia di persone in Guatemala con gonorrea e sifilide, con la scusa appunto di eseguire degli esami medici. Ciò avvenne circa sessant'anni fa. Le persone che furono infettate non diedero il loro consenso. La dottoressa Susan Reverby ha scoperto negli archivi dell'Università di Pittsburgh la sconvolgente notizia sulle scellerate azioni del governo statunitense.

Il libro della Reverby “Examining Tuskegee”, (pubblicato nel 2009), ha evidenziato i fatti occorsi quaranta anni fa, a metà del XX secolo, in merito ad un “progetto di ricerca” gestito dal servizio di sanità pubblica statunitense che diffuse tra centinaia di afro-americani la sifilide.

Quando la dottoressa ha compiuto la sua analisi storica su uno studio di ricerca medica in Guatemala tra il 1946 ed il 1948, è rimasta sgomenta per aver scoperto che il Dipartimento di stato, i Centri per il controllo delle malattie, i National Institutes of Health e la Casa bianca sono stati coinvolti. La scoperta della Reverby mostra che i ricercatori medici del governo U.S. infettarono deliberatamente quasi 700 persone in Guatemala con gonorrea e sifilide.

Alvaro Colom, Presidente del Guatemala, ha accusato di crimini contro l'umanità gli Stati Uniti per questi "esperimenti". BBC News segnala che il Presidente Barack Obama ha chiamato il Presidente Colom per scusarsi ed ha dichiarato che questo atto è contrario ai valori americani. Tuttavia le parole di Obama al Presidente guatemalteco contraddicono numerose notizie che sono emerse nel corso degli anni. Il 10 ottobre 2002, i giornalisti del Times, Chris Ayres e Michael Evans, hanno riferito di attività compiute nel Wiltshire con il sarin (il sarin è il più volatile degli agenti nervini, secondo il C.D.C.). Militari statunitensi e britannici impiegarono mortali armi chimiche che comprendevano la nebulizzazione di sarin e di VX su zone della campagna britannica negli anni '60 del XX secolo. Il Times ha riferito: "Le prove sono in documenti declassificati pubblicati questa settimana dal Pentagono".

Il 24 maggio 2002, CBS ha riferito che il Pentagono ha ammesso l'uso di armi chimiche, testate su navi della Marina negli anni '60. Il corrispondente della CBS News, Vince Gonzales, diffuse la notizia nel 2000. In due di queste operazioni, chiamate in codice Autumn cold e Copper Head, più di mille marinai statunitensi furono usati come cavie.

In quattro test nel Pacifico dal 1964 al 1968 furono impiegati sarin ed un altro gas nervino, noto come VX, ed una tossina biologica che provoca sintomi influenzali.

Che cosa stanno spargendo nel mondo?

In un'intervista a Suite101 del giorno 1 ottobre 2010, il produttore di documentari Michael J. Murphy ha commentato: "Senza dubbio ci sono centinaia, se non migliaia di casi documentati su istituzioni statunitensi che sono state coinvolte nell'avvelenamento della popolazione in ambiti sperimentali".

Murphy si è anche soffermato sulle chemtrails. "Quella dell'irrorazione chimica è una prassi comune da anni: gli aerei vengono usati per diffondere alluminio e bario su di noi e nel nostro ambiente. Sono sicuro che un giorno sarà affermato dalla propaganda governativa che le scie chimiche sono sparse per il nostro bene". Murphy si aspetta che, entro dieci o quindici anni, saranno scoperti inquietanti aspetti sulle scie chimiche.

Michael Murphy, Paul Wittenberger ed Edward Griffin hanno collaborano per circa un anno per produrre What’s in the world are they spraying? Il documentario debutta quest’anno.


Fonti: suite101 BBC News Times Online





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lunedì 11 ottobre 2010

Le irrorazioni clandestine nei cieli: un articolo senza difesa (di Carole Pellatt, 1 agosto 2010 - Seconda parte)

Leggi qui la prima parte.

MA TORNIAMO AL CIELO

Allora il cielo è “normale” o è una “cospirazione della normalità”? Disgraziatamente, ho la sensazione che ciò di cui siamo attualmente testimoni è la nuova “normalità”. La tragedia dello stupro del nostro cielo potrebbe essere considerata una “cospirazione” o una “teoria della cospirazione”. Se i fatti, i rapporti, i libri, i brevetti, le statistiche, le industrie beneficiarie ed i documenti scientifici che descrivono questi accadimenti e pratiche, fossero mantenuti strettamente “segreti”. Ma non è così. Ci sono letteralmente migliaia di migliaia di documenti, libri ed articoli sulla modificazione del tempo atmosferico ed altre azioni che coprono l'arco di più di un secolo. C'è una quantità inesauribile di legittima informazione su esperimenti, ricerche, eventi, pratiche, esercitazioni e verificarsi di anomalie come chaff militare, aerosol artificiali, goccioline liquide, vapori, gas, onde elettromagnetiche, frequenze letali – sia udibili sia non udibili, modificazioni atmosferiche, sostanze chimiche velenose ed agenti biologici che sono stati creati in laboratorio e cosparsi sulla terra, nei corpi idrici, nelle nuvole, nella troposfera, nella stratosfera, nella mesosfera e nell'atmosfera. Queste imitazioni tossiche sono state mietute, iniettate, propulse, detonate, sversate, irraggiate, rovesciate e spruzzate nel nostro ambiente vitale. Le abbiamo mangiate ed esse hanno mangiato noi.

Si potrebbe passare una vita intera a leggere documenti tecnici su crimini efferati contro l'uomo e la natura. Questo dovrebbe chiudere ogni discussione sulle teorie della cospirazione e dovrebbe ricordarci che chiunque usi ancora questa espressione è vittima di un'abissale ignoranza nei confronti della realtà.

TU LE CHIAMI SCIE CHIMICHE, LUI LE CHIAMA "SCIE DI CONDENSA": diamoci un taglio!

Discutiamo ora alcuni aspetti di ciò che la gente chiama “scie chimiche”. Prima di tutto, io faccio del mio meglio per non chiamarle mai “scie chimiche”. Non provo risentimento per chi lo fa, ma preferisco scegliere le mie parole diversamente. Per svariati motivi. Il primo di questi è che non si ritrova questa definizione nei documenti scientifici che ho letto. Sì, so tutto della proposta di legge HR2977 di Dennis Kucinich dove le “scie chimiche” sono menzionate tra le armi esotiche. Ma ci sono dei problemi associati all'uso di una dicitura che è connessa a questo tipo di definizione: arma esotica. Ciò nega le implicazioni del loro uso corrente su base quotidiana come sistema di guida missilistico, “autostrada” per le comunicazioni in ambito militare, sistema di sabotaggio dei radar, strumento di massima accuratezza per la distruzione di Internet e dei satelliti di comunicazione internazionale, sistema per le generazione di tempeste di fulmini, uragani, tempeste di sabbia, armi biologiche e perfetta piattaforma per il lancio di ordigni nucleari.

Questi sono solo alcuni degli usi correnti di queste irrorazioni. Vedete, se dite a qualcuno: “Guarda, c'è questa paurosa nuova tecnologia chiamata scie chimiche ed è un piano su larga scala per spruzzare i cieli di tutto il mondo”, state rimanendo un po' troppo sul vago. Usare un sintagma che è stato forgiato decenni e decenni dopo che il governo ha iniziato a spruzzare i cieli con chaff militare e ioduro d'argento – per nominare solo due conduttori in forma di aerosol – rivela ignoranza della storia dell'irrorazione di aerosol e particolato metallico. Queste tecnologie multifunzionali ci consentono di creare uno “scudo di plasma” attorno alla terra e di dominare la nuova “autostrada” elettromagnetica creata nel cielo. Fondamentalmente, la guerra fredda è migrata nel cielo.

“Scie chimiche” è un’espressione che è comparsa nella proposta di legge di un senatore, ma l'irrorazione dei cieli o iniezione di aerosol e particolati conosciuti e sconosciuti nell'atmosfera, è un retaggio della Prima guerra mondiale. Bisogna inoltre ricordare che la modificazione atmosferica è stata potenzialmente investigata e praticata dai popoli antichi, dalle tribù indigene fino agli Egiziani ed agli antichi Greci. Ancora, io non entro mai in quelle sterili discussioni centrate sulla “scienza delle scie di condensazione”. Gente che non ha mai letto una riga di relazione scientifica in vita sua è ora lì che espone quale deve essere la temperatura della stratosfera per consentire la formazione di scie di condensa degli aerei. Questa è la spiegazione per la loro negazione. Se qualcuno mi rimanda l'ennesimo “copia e incolla” di questa dissertazione, mi metto a urlare. Non riesco a capacitarmi di come si possa “sapere” così tanto di fisica e, al contempo, essere così completamente all'oscuro delle attuali acquisizioni della scienza moderna e delle correnti pratiche tecnologiche. Se qualcuno vuole sostenere che lo spettacolo orribile nel cielo è semplicemente il risultato di scie di condensa, che faccia pure.

Scie di condensa; tossiche, manipolate, succintamente spruzzate, “scie di condensa”. Fine della discussione. Dopo tutto, questa storia è iniziata proprio con lo studio delle “scie di condensa”. Davvero, chiamatele come vi pare, sono tossiche per la vita sulla terra. Perché questi giovani “scienziati” non riescono mai a spiegarmi – e neanche ci provano – com'è possibile che le nuvole invadano il cielo nel deserto quando l'umidità è al 3%? E come facciano a comparire all'improvviso e poi misteriosamente a svanire? “Scie chimiche”, “scie di condensa”, ma facciamocela finita...

Un altro argomento che tirano fuori i negazionisti è il seguente: “Qualche svitato sostiene l'assurda ipotesi che in tutto il mondo ci sia una cospirazione sincronizzata di centinaia di jet che spruzzano ogni giorno”. ”Come potrebbe esserci una cospirazione di questa portata ed al contempo non se ne sappia niente?”, chiedono sarcasticamente. Beh, cominciate a leggere la documentazione militare e vedrete che non è affatto un segreto. Vi renderete conto che qualsiasi paese sia dotato di forze militari irrora il cielo. Se non è un segreto, non è una cospirazione. Sostengono che è a scopo di “esercitazioni militari”, ma fondamentalmente questo significa che “è lì tutto il tempo”.

Ecco dov'è la nostra tecnologia. Ecco dove si combatte la guerra. Se un paese ha la tecnologia, inevitabilmente ogni altro paese se la procurerà e la gente di tutto il mondo sta assistendo a queste irrorazioni. Esse non sfuggono all'attenzione del pubblico. C'è poi bisogno di ricordare quante basi militari statunitensi e quante altre basi alleate esistono in tutto il mondo? Ora, a queste aggiungiamo le nazioni non alleate che hanno anch'esse la tecnologia perché dispongono di squadriglie aeree. Devo continuare? Dovunque ci siano aerei militari e radar, ci sono irrorazioni di aerosol. Quindi non c'è bisogno di una potenza malvagia centralizzata implicata in una cospirazione di livello globale. Basta avere forze militari con squadriglie aeree e la stessa alta tecnologia bellica e/o il potenziale per esplorazioni e sperimentazioni. Nessuna difesa. Fate le vostre ricerche.

Inoltre, devo sgombrare il campo dalla nozione altruistica che i fautori della geo-ingegneria vogliono così bene a noi ed al pianeta che stanno cercando di combattere il “riscaldamento globale” con queste irrorazioni in tutto il globo per proteggerci dai dannosi raggi UV del sole. Questo concetto è assimilabile al tentativo di spegnere un incendio boschivo con il petrolio. Questa teoria e questa pratica potrebbero essere un prodotto collaterale della sperimentazione altamente tecnologica al plasma, ma non sono che un piccolo componente del parco giochi sopra la terra ed uno degli esperimenti più recenti, se si guarda a questa teoria alla luce dei primi esperimenti con le “scie di condensa” dei primi anni '40.

Quindi, prima ancora di metterci a discutere su che cosa sia il “riscaldamento globale”, possiamo cortesemente ammettere la realtà dei decenni di modificazione atmosferica, inquinamento industriale, sfruttamento corporativo dell'ambiente, detonazioni nucleari – in superficie, sotto terra, sott'acqua e nello spazio? Siamo in grado di ammettere la quasi completa distruzione delle foreste planetarie – i naturali regolatori climatici e la costruzione di un numero eccessivo di devastanti dighe che hanno compromesso il sistema circolatorio dell'ecosistema? Forse prima ancora di dibattere sull'esistenza o meno del “riscaldamento globale” e sulle relative responsabilità, possiamo prendere atto del nostro stile di vita basato su consumo e profitto che propugna una totale mancanza di rispetto per tutti gli organismi viventi e per le loro necessità riproduttive e migratorie. Se apriamo gli occhi, forse riusciremo a vedere tutto il danno che la pavimentazione e l'asfalto causano agli ambienti naturali.

Poi, potremo parlare del calore...





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