domenica 30 luglio 2006

Scie chimiche e DNA

Esiste una correlazione tra scie chimiche e H.A.A.R.P. da un lato, DNA dall’altro? È probabile. DNA è la sigla che indica “l’acido desossiribonucleico, la molecola responsabile della trasmissione e dell’espressione dei caratteri ereditari. La molecola di DNA è formata da due filamenti avvolti a doppia elica. I filamenti sono costituiti da due catene polinucleotidiche (ogni nucleotide è formato da una molecola di acido fosforico, da uno zucchero, il desossiribosio, e da una base azotata: adenina, guanina, timina o citosina) unite fra loro dai legami ad idrogeno che si stabiliscono fra le basi delle due catene appaiate e che hanno un ordine obbligato”.

Recenti studi hanno dimostrato che il DNA non è solo un codice per la sintesi proteica: infatti, grazie alla sua forma caratteristica, è anche una microscopica antenna in grado sia di trasmettere sia di ricevere impulsi elettromagnetici. L’energia elettromagnetica viene assorbita dal DNA nel momento in cui entra in vibrazione, a mo’ di diapason molto efficiente. È stata dunque avvalorata l’ipotesi secondo la quale il DNA è un superconduttore organico che funziona alla normale temperatura corporea: come un superconduttore immagazzina la luce, che è una radiazione elettromagnetica.

Questa molecola è quindi una sorta di microprocessore che assimila informazioni elettromagnetiche dall’ambiente, per memorizzarle ed irradiarle. Poiché, una volta sviluppata, sarebbe lunga circa due metri, possiede una frequenza propria di 150 megahertz, una frequenza che si trova nella banda corrispondente al numero di cicli usati nella tecnologia dei radar, delle telecomunicazioni e delle microonde. Inoltre il DNA è in grado di incamerare le armoniche da 150 megahertz, inclusa quindi la luce visibile. La ventesima e seconda ottava di 150 megahertz si trova in questa banda e corrisponde al colore blu, la tinta del cielo.

In breve, questo minilaboratorio biologico assorbe l’energia luminosa, immagazzina dati contenuti negli impulsi elettromagnetici e li diffonde all’esterno. Ciò significa che il DNA è un organo di comunicazione manipolabile tramite la radiazione elettromagnetica. Orbene, sappiamo che la sinergia tra H.A.A.R.P. e scie chimiche, tra l’altro, coincide con una diffusione elettromagnetica artificiale, suscettibile, a mio parere, di disturbare l’oscillazione della doppia elica, forse mandandola in risonanza. È noto che una forza a carattere periodico, anche se di intensità limitata, può causare sollecitazioni fortissime, se determina una risonanza in un sistema. In tal modo, i benefattori dell’umanità, attraverso un mezzo invisibile ma efficace, causano delle discrasie che potrebbero forse essere collegate all’insorgenza di forme patologiche ed a mutazioni genetiche. D’altronde, nelle cliniche universitarie tedesche sono impiegati macchinari per esporre i pazienti colpiti da tumore ad una radiazione di campo magnetico a modulazione di frequenza. I risultati terapeutici sono molto promettenti. Tuttavia, se si modulano ininterrottamente onde di altra frequenza, si potrebbe, invece, incidere sull’equilibrio biomagnetico del DNA. Se ne deve arguire che l’innaturale ed abnorme emissione di onde a bassa ed a bassissima frequenza può compromettere i processi “comunicativi” del DNA? Inoltre la diminuzione dell’irraggiamento solare, ottenuto con le scie velenose che formano una patina biancastra, priva la molecola, per così dire, del suo nutrimento?

Penso che, con questa breve ricerca, la cui tesi è passibile di essere confermata o corretta con altre osservazioni o, in parte, confutata, si aggiunga un’altra tessera all’inquietante mosaico delle chemtrails, che sempre più si rivelano uno strumento polivalente. Non è da escludere che, proprio per questa loro duttilità, sia stata messa a punto ed attuata una delle operazioni più criminali e nefaste che mai mente umana (?) abbia concepito.


Fonti:

Enciclopedia delle scienze, Milano, 2006, sotto le voci DNA, frequenza, luce, risonanza
G. Frosar, F. Bludorf, L’intelligenza in Rete nascosta nel DNA, Diegaro di Cesena, 2006
C. Malanga, Onde letali, 2003
A. Marcianò, Il simbolo del caduceo, 2005
Straker, Ma il cielo è sempre più bianco, 2006
Andreas Von Rétyi, Il ronzio di Taos: una nuova traccia nel cosmo?, 2005
Zret, Effetti dello spargimento di cristalli di quarzo, 2006
Id., HAARP e scie chimiche: un nesso inscindibile, 2006
Id., Radiazioni non ionizzanti: effetti sulla salute, 2006

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