mercoledì 6 dicembre 2006

Scie chimiche: conferme e smentite

Dopo due anni di studi e di osservazioni, possiamo, per quanto riguarda il problema delle scie chimiche, formulare delle sia pur provvisorie conclusioni per verificare se le ipotesi, a suo tempo ventilate, sono suscettibili di conferma o no.

Avevamo predetto che le scie velenose, in sinergia con H.A.A.R.P., avrebbero determinato la diminuzione delle precipitazioni: recenti statistiche convalidano la previsione. L’autunno ormai quasi concluso è stato povero di piogge e probabilmente lo sarà anche l’inverno. In prospettiva, si possono paventare il razionamento dell’acqua, danni all’agricoltura, alla produzione di energia idroelettrica, al turismo invernale etc. Tra l’altro, tale situazione dimostra che quelle rilasciate dai velivoli non sono scie di condensazione che, com’è noto, sono composte per lo più di vapore acqueo: se così, fosse, essendo aumentata l’umidità atmosferica, le precipitazioni dovrebbero essere più abbondanti, tenuto conto del ciclo dell’acqua.

Avevamo previsto che la disinformazione sul tema si sarebbe diffusa sempre più: sotto l’egida della N.A.S.A., la famigerata agenzia distintasi nelle menzogne e nelle mistificazioni più plateali (si pensi, ad esempio, alla pellicola cinematografica che descrive lo sbarco sulla Luna), pullulano le attività “didattiche” volte ad insegnare agli studenti a riconoscere le scie di “condensazione”. Enti ed associazioni fanno a gara nell’organizzazione di iniziative pseudo-meteorologiche, incentrate sul tema delle scie create dagli aerei, come se fosse un soggetto importante nell’ambito della fisica. Se un oggetto di studio così insignificante è assurto a leit-motiv della meteorologia, vuol dire che è in atto una capillare, diabolica campagna di indottrinamento, in primis delle nuove generazioni, particolarmente permeabili a machiavelliche strategie di disinformazione.

Intanto gli “esperti” ed i loro numerosi, inetti portavoce, quasi tutti appartenenti alla genia dei pennivendoli, continuano a disquisire di “effetto serra” che, in realtà, bisognerebbe chiamare “effetto atmosfera”, creando nell’opinione pubblica l’errata convinzione che tale fenomeno, dovuto al cambiamento della risonanza Schumann, ma anche all’emissione di onde elettromagnetiche tramite H.A.A.R.P., sia da addebitare all’aumento della concentrazione di CO2. Giova ricordare che l’atmosfera terrestre è formata da azoto, ossigeno, elio, mentre il biossido di carbonio costituisce una percentuale esigua, con ca. 330 ppm. Tale gas concorre al riscaldamento globale, ma non può esserne considerato la principale causa. Tra l’altro, occorre rilevare che, essendo la temperatura atmosferica aumentata in questi ultimi decenni, le condizioni affinché i motori dei velivoli generino scie di condensazione dovrebbero essere sempre più rare. Infatti le contrails si formano a temperature di 40° Celsius sotto lo zero o inferiori, con un’umidità relativa pari al 70% e quote superiori agli 8.000 metri. Questi valori possono subire degli scostamenti, ma lievi. In caso di temperature più alte e di umidità relativa inferiore, le scie non si creano. D’altronde tutto ciò è inoppugnabile: sarebbe come se, d’estate, si formassero delle nuvole di fiato ad ogni espirazione, visto che il principio è lo stesso.

Avevamo preannunciato che alcuni organi avrebbero cominciato a rilasciare informazioni in merito alle scie chimiche, ammettendo, anche se con mille infingimenti e dissimulazioni, la loro esistenza, ma attribuendo la mortale attività all’esigenza di attenuare il global warming od alla necessità di ripristinare lo strato d’ozono ormai deteriorato. È vero l’esatto contrario! È questa probabilmente la “verità” che sarà ammannita alle masse, quando non si potrà più nascondere l’operazione: se ne trarrà pretesto per introdurre una nuova imposta atta ufficialmente a finanziare la preservazione della biosfera, in realtà volta a sovvenzionare l’avvelenamento su scala planetaria.

Si era congetturata una correlazione tra l’azione di H.A.A.R.P. e delle scie da un lato, il DNA dall’altro, con il DNA che funge da microantenna biologica: recenti studi condotti da scienziati dell’Università di Firenze, studi che sono il complemento di sperimentazioni eseguite in Russia ed in Germania, hanno confermato la scoperta e fornito nuovi dati in proposito.

Infine la smentita. Pensavamo che la gente acquisisse maggiore consapevolezza della criminale attività e che decidesse di agire con efficacia e determinazione; purtroppo, invece, bisogna constatare la passività della stragrande maggioranza delle persone e la carente conoscenza del fenomeno. Tuttavia non abbiamo alcuna intenzione di deflettere. Combatteremo per la verità unguibus et rostris.

4 commenti:

  1. Caro Zret, ci risiamo con le dolenti note. E non poteva esser altro che così. Nel tuo blog tocchi tutta una serie di argomenti cari a te e al cuore di coloro che si interessano a tale problematica. Sei rimasto deluso dalla scarsa adesione alla campagna di raccolta firme. Ma d'altronde non bisogna mai sperare e far conto sui numeri. Trattasi di un pregiudizio tipicamente moderno dal quale è poi discesa,come corollario,l'idea democratica. Come se la 'massa' della gente contasse qualcosa...
    Per inciso, risulta sommamente utile a chi dirige la commedia della Storia far credere alla gente che il maggior numero possa servire a migliorare le cose. Ma è una ennesima illusione che mi pare faccia capolino per la prima volta nei Protocolli dei Savi Anziani di Sion. Insomma, guarda caso, un'altra invenzione giudaica per gettare ulteriore fumo negli occhi dei popoli.
    Chiusa tale parentesi che ci porterebbe troppo lontano, concordo con te circa il grave problema delle scarse precipitazioni. Il fiume Po, tanto per fare un esempio, non si scosta di molto in questi giorni dai livelli di piena estate. Insomma è quasi secco e la navigazione fluviale appare impossibile. Il bilancio idrico - vale a dire la differenza fra la quantità di acqua che consumiamo e quella che cade dal cielo - è sicuramente negativo. Le falde si impoveriscono e così i sali di bario dispersi con tanta ostinazione e frequenza nell'atmosfera, raggiungono infelicemente il loro obiettivo.Credo tuttavia che, oltre ai soliti fattori cui abitualmente diamo la colpa per quanto sta accadendo nell'atmosfera terrestre - scie chimiche, HAARP, Woodpecker russo, ulteriori armi scalari che agiscono a partire da imprecisate località del Pianeta - ve ne siano altre più vicine a noi e cioè certi radar militari ' high-tech' che irradiano fasci di microonde pulsate di enorme potenza. Vedo che voi di di 'Scie chimiche' siete molto perspicaci, ma non vi ho mai visto citare siti quali radaranomalies.com e similari. Per quanto quest'ultimo sito ed altri confratelli pubblichino da molti anni in rete mappe radar anomale registrate in determinati modi, non sono ancora riuscito a trovare uno straccio di spiegazione scientifica su che cosa siano tali 'bursts' di microonde pulsate nè a capire da dove vengano di preciso. Evidentemente da strutture radar militari; ma sono tali strutture visibili e fotografabili? O non c'è nessun bisogno che esse siano ben evidenti...magari sono morfologicamente piccole e per nulla in vista, pur riuscendo ad irradiare fasci energetici di enorme potenza agenti al tempo stesso sulle nubi, sulla ionosfera e su tutti gli abitanti della biosfera.
    Se tali 'bursts' sono stati e vengono continuamente rilevati soprattutto in Nord America ma anche in zone viciniori, possiamo stare certi che esistano pure da noi, si tratterebbe solamente di riilevarli con la srtumentazione adeguata in modo da vedere cosa combinano sulla nostra pelle e quando agiscono.
    Hai mai approfondito il problema? Ne sai qualcosa di più preciso?
    Ciao e a risentirci su questo ed altri temi, Paolo

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  2. Ciao Paolo, sto accostandomi al tema delle frequenze su cui ho trovato un eccellente studio dell'UE, ma un po' per mancanza di tempo, un po' perché non sono un fisico, lo studio procede a rilento. Poi -lo confesso- ho paura di aprire un altro vaso di Pandora: mi bastano HAARP, scie chimiche, ELF, controllo mentale ecc. Grazie comunque della segnalazione e del tuo sagace contributo.

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  3. Ciao Paolo. Uno spunto molto interessante, sul quale dovremo lavorare certamente. Grazie infinite!

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