domenica 4 giugno 2006

Effetti dello spargimento di quarzo

È purtroppo accertata la presenza di cristalli di quarzo tra gli elementi sparsi attraverso la criminale operazione denominata “scie chimiche”. Bisogna domandarsi quali siano non solo gli scopi, ma anche gli effetti del quarzo. (1) Secondo la mia opinione, le strane configurazioni assunte dalle nuvole che, simili a drappi sfrangiati, ricordano le forme luminose visibili nell’atmosfera tipiche delle aurore boreali, potrebbero essere correlate ad effetti magnetici. Infatti, dopo il passaggio delle aviocisterne che rilasciano, con appositi erogatori, varie sostanze chimiche, è possibile vedere nel cielo, strane nubi forse magnetizzate. È noto che le aurore polari sono dovute all’emissione da parte del Sole di particelle cariche elettricamente. Queste particelle eccitano i gas dell’atmosfera, producendo una fantasmagorica luminosità: poiché le particelle sono deviate dal campo magnetico terrestre, le aurore polari sono più frequenti nelle vicinanze dei poli magnetici. (2)

Le formazioni nuvolose in oggetto ricordano un po’ i cirri, che si formano, però, solo negli strati più alti della troposfera, la fascia dell’atmosfera a contatto con la superficie terrestre, il cui spessore medio è di circa 12 kilometri. I cirri sono composti di fini cristalli di ghiaccio ed hanno una delicata apparenza di seta. Spesse volte essi sono sistemati in strati, nastri o strisce che vengono trasportati dai venti. Non di rado le strisce di cirri entrano in contatto con i cirrostrati, fino a confondersi con questi; tale fenomeno di solito è interpretato come foriero di cattivo tempo. (3) Tuttavia i cirri sono nuvole di alta quota che si formano, nella troposfera, tra gli 8000 (i cirrostrati) ed i 12000 metri; invece le nubi originate o modificate dalle scie chimiche fluttuano a quote notevolmente più basse, tra i 2000 ed i 3.500-4000 metri (al massimo 5000), là dove il cielo è solcato dalle aviocisterne. Non è da escludere che nuvole naturali risentano degli effetti dei cristalli di quarzo, così da assumere morfologie inusuali affini, in una certa misura, a quelle dei cirri. (4)

Non si dimentichi che la formazione di due poli, uno positivo e uno negativo, avviene non solo quando si estende o si comprime il quarzo, ma anche quando lo si riscalda o lo si raffredda. L'aerosol appena irrorato è molto caldo: è quindi congetturabile che il quarzo sia già caricato elettricamente. Una volta nell'aria, i cristalli, raffreddandosi rimangono elettrici per un po' di tempo. La corrente piezoelettrica produce un campo magnetico che tende ad ordinare le nubi, secondo le sue linee di forza. Infatti tali formazioni, presumibilmente magnetizzate, pur assomigliando ai cirri, differiscono non solo per l’altitudine in cui si trovano, ma pure per la forma non tanto simile a sfilacci o a riccioli, ma quasi alla limatura di ferro attorno ad un magnete o a zendadi. (5)

Si tratta naturalmente di un’ipotesi che deve essere suffragata da altri riscontri e che può anche essere invalidata. Pertanto invito esperti o appassionati di chimica, di fisica e di meteorologia a portare il loro contributo di conoscenza per avvalorare o smentire in parte o del tutto tali supposizioni meramente empiriche.

Altre informazioni interessanti, sono disponibili a questo indirizzo.

Note:

(1) Vedi Zret, Scie chimiche: un fenomeno inquietante, 2006. Cfr anche l’acclusa sitografia.
(2) A. Marcianò, Il simbolo del caduceo, 2005. Vedi anche la bibliografia indicata.
(3) Scienze naturali, a cura di M. Tozzi, Milano, 2005, s.v. meteorologia
(4) Straker, Contrails e chemtrails: differenze, 2006
(5) Informazioni tratte da una comunicazione telefonica con Phantom XIII che ringrazio sentitamente.

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