giovedì 14 febbraio 2008

Flight Explorer non identifica i velivoli chimici

A quanto pare l'AIRNAV RADAR non è l'unico strumento che non è in grado di identificare gli aerei impegnati nelle operazioni clandestine di aerosol. Infatti, uno scrupoloso studio del team di Chemtrail Central, che ha impiegato Flight Explorer, potente software di tracciamento dei voli commerciali, nato nel lontano 1997 (quindi assolutamente capace di gestire sia i dati del vecchio standard MODE-S sia quelli del più recente ADS-B) e adoperato da professionisti del settore aeronautico nonché da piloti, conferma le nostre stesse conclusioni: i tankers chimici non inviano dati della loro posizione e quota e non appaiono sulla mappa di Flight Explorer.

Qui l'articolo originale e qui un nostro filmato relativo a questo inquietante e non eludibile aspetto della questione scie chimiche. L'E.N.A.C., a tal proposito, che cosa afferma?


Ing. Claudio Eminente (E.N.A.C.):

"[...] ... diciamo i cosiddetti contrails, cioè le scie di condensazione, non sono collegate con un aumento del trasporto pubblico ma ovviamente sono legate ad un fenomeno chimico e fisico che è la combustione e quindi la formazione dei gas di scarico e le condizioni atmosferiche in cui questi gas di scarico vanno ad interferire e questo è irrilevante, ovviamente, col fatto che ci sia un aumento se non per un aumento del numero di possibili scie di condensazione".

Ci pare di aver compreso che il dottor Eminente non imputa la rilevante presenza delle sue... "scie di condensa" ad un aumentato traffico civile, ma poi si perde e dà l'idea di uno che sappia di più di quanto riveli. Insomma, se queste scie CHIMICHE non sono prodotte da aerei commerciali, da che cosa e da chi sono rilasciate? Non è dato saperlo. L'ingegner Claudio Eminente conclude che, se si tratta di velivoli militari, non è competenza dell'E.N.A.C., per cui il problema non esiste.

Tornando allo studio degli amici di Chemtrail Central, ecco le conclusioni in lingua inglese:

The goal of this research was to determine if there was a type of trail that was inconsistent with normal contrails, especially with regard to increased persistence. What was found is that highly persistent trails that last for many hours were seen above Houston, TX on a majority (60%) of observable days during the data collection period. However during this time period none of the 46 Flight Explorer confirmed contrails observed persisted for over 30 minutes and most contrails were under 30 seconds of persistence. Additionally it was discovered that the jets that were responsible for leaving highly persistent trails that last for hours did not ever appear on Flight Explorer and were documented for 8 separate instances, including one instance with two jets in formation.

These unidentifiable jets were found to produce a contrail that was consistent with confirmed contrails during the periods when they weren't leaving highly persistent trails. Highly persistent trails are often seen in the form of isolated relatively short strips, as well as large areas of cirrus aviaticus clouds, but on rare occasions have been seen in totally unique grid and wheel formations. It is hoped that others will endeavor to repeat these observations and publish their results. By repeating the basic observations for persistence length and whether the flight appears on Flight Explorer, it will be seen whether or not a trend emerges confirming the existence of a unique category of trail.

Atmospheric differences due to higher moisture and colder temperatures in different locations will produce greater maximum persistence observed for identifiable traffic. For those in locations with greatest contrailing potential, the task of collecting data on highly persistent trails from unidentifiable flights will be hardest. In this research I have gone to great lengths to measure and characterize my observations as accurately as possible in order to provide the clearest representation possible given the resources available.


Di seguito la traduzione a cura di Corrado Penna

Il fine di questa ricerca era di determinare se ci fosse un tipo di scia che non potesse essere inclusa tra le normali scie di condensa, con particolare riguardo all’aumento nel tempo di persistenza delle scie.

É stato rilevato che le scie altamente persistenti per diverse ore nei cieli sopra Houston (Texas), si potevano scorgere nella maggior parte dei giorni in cui l’osservazione del cielo era possibile (60% dei casi) durante il periodo della raccolta di questi dati.

Tuttavia, durante questo lasso di tempo, nessuna delle scie di condensa osservate e confermate dal Flight Explorer permaneva per oltre trenta (30) minuti. La maggior parte delle scie di condensa durava meno di 30 secondi. Inoltre fu scoperto che i jet responsabili del rilascio di scie altamente persistenti (permanenza nel cielo dell’ordine di alcune ore) non apparivano nemmeno sul Flight Explorer ed erano documentati come otto (8) casi distinti, incluso un caso di due jet in formazione.



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4 commenti:

  1. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  2. La "spiegazione" dell'ingegner Eminente � un vaniloquio. Sfido chiunque a trovare un senso in questo delirio. Il tutto impreziosito dai "contrails" (sic), ossia "i scie di condensazione". Scienza e lingua sono state entrambe massacrate, ma in modo... eminente.

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  3. Grazie, Corrado. Ho integrato la Tua traduzione al post. :-)

    Zret scrive...

    Scienza e lingua sono state entrambe massacrate, ma in modo... eminente.


    Bellissima!

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  4. Un amico medico mi scrive...

    Coincidenza proprio ieri mentre allibito contemplavo lo spettacolo di queste scie che sono in parte anche riuscito a fotografare con l'aiuto di un'amica che possedeva un ausilio fotografico di fortuna, mi chiama un carissimo amico e mi dice cotali parole: mi racconta che ha parlato di persona con un suo amico che lavora all'ARPA, un fisico, il quale conosce bene il fenomeno anzi, negli ambienti aereonautici tutti sanno di cosa si tratta. Le scie sarebbero "normali" traccianti radar a base di METALLI PESANTI questo stesso fisico avrebbe espresso un suo personale rassegnato dissenso rispetto a tale pratica affermando appunto che purtroppo alla fin fine "QUESTI METALLI PESANTI FINISCE CHE CE LI RESPIRIAMO"!!!!!

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