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venerdì 4 settembre 2009

Scie chimiche e cambiamenti genetici (terza ed ultima parte)

Secondo il Neodarwinismo, la speciazione è un meccanismo evolutivo che in natura porta alla formazione di due o più specie a partire da una sola. L’origine di una nuova specie è determinata dall’azione combinata dell’isolamento e delle mutazioni casuali (sic) che si accumulano in popolazioni rimaste separate per lunghi periodi. Quando le variazioni accumulate impediscono la formazione di ibridi fertili tra i due gruppi, anche in seguito alla rimozione della barriera che le separava, si dice che sono originate due specie distinte. Come si può constatare, il neodarwinismo non spiega quasi nulla, poiché elude le domande fondamentali (Che cosa provoca le variazioni genetiche? Non è forse vero che le mutazioni sono quasi sempre involutive o neutre?) ed in quanto si trincera sempre dietro il caso.[1]

Correttamente Will Hart, nel breve saggio intitolato "Darwin in soffitta", osserva: “La selezione naturale (una delle espressioni magiche del neodarwinismo come “deriva genetica”, n.d.a.) non avrebbe mai imposto ad una gimosperma, per esempio, una felce, di mutare e di dotarsi di una nuova struttura che avrebbe richiesto gran parte dell’energia della pianta stessa, senza avere peraltro alcuno scopo. Ciò sarebbe, infatti, contrario alla stessa legge di selezione naturale, ovvero la sopravvivenza della specie meglio adattata. … Inoltre, perché nei reperti fossili si trovano numerosi esempi di gimnosperme e di angiosperme, senza che appaia mai una specie di transizione?” Hart nota anche: “La mutazione deve cominciare con una pianta che si dotò di fiori, ma non esistevano insetti o altri animali specificamente adattati ad impollinare i fiori, perché precedentemente non sbocciavano fiori”. Insomma, non se ne esce, a meno che non si introducano concetti nuovi.

Le mutazioni si distinguono in tre tipi: geniche, cromosomiche e genomiche.

Le prime coinvolgono un solo gene e ne esistono di due tipologie: quelle che non implicano un cambiamento nella quantità di D.N.A. che costituisce il gene, e quelle che provocano una variazione quantitativa.

Le mutazioni cromosomiche coinvolgono la struttura di un cromosoma, con o senza variazione quantitativa del materiale genetico.

Le ultime alterano la struttura del genoma, l’insieme delle sequenze nucleotidiche del D.N.A. Possono comportare l’aggiunta o la perdita di un cromosoma oppure la variazione dell’intero corredo cromosomico. La perdita di un intero cromosoma, definita monosemia, è generalmente letale. L’aggiunta di un intero cromosoma è condizione denominata trisomia: tra le più note trisomie nell’uomo si annovera quella del cromosoma 21 che determina la sindrome di Down.

Gli agenti in grado di indurre mutazioni sono i mutageni: possono essere fisici o chimici. Come si è visto, questi agenti causano quasi sempre mutazioni neutre o svantaggiose. Recentemente sono stati segnalati insetti mostruosi: si tratta di esemplari la cui descrizione affidiamo alle eloquenti immagini. E’ possibile che, poiché esistono milioni di specie di insetti, si tratti di specie fino a poco tempo fa ignote, ma si è tentati di pensare che siano la conseguenza o di esperimenti genetici o – ipotesi più plausibile – il risultato della contaminazione ambientale legata all’uranio ed altri elementi radioattivi.

Dunque, se intendiamo scartare l’ipotesi del disegno intelligente e la teoria dell’intervento esterno, guardata con interesse anche da alcuni biologi, dobbiamo supporre che un presumibile salto è correlato ad energie particolari e non ad agenti noti. Potrebbero essere energie - si pensi ai i campi di torsione - studiate e riscoperte solo da alcuni scienziati pionieristici, per lo più russi. Queste energie potrebbero essere irradiate dal centro della Galassia, come pensa qualcuno.

Le élites oscure che, senza dubbio non limitano le loro competenze alla “scienza” ufficiale di stampo ottocentesco e la cui tecnologia si fonda su acquisizioni inimmaginabili e nascoste all’opinione pubblica, sanno come agire per stornare gli eventi che potrebbero portare alla loro definitiva disfatta. Ecco perché le scie chimiche e tutto ciò che ruota attorno ad esse sono la chiave per comprendere molti fenomeni attuali e futuri e per gettare uno sguardo dietro le quinte.

[1] Sul Darwinismo ed il Neodarwinismo, si legga C. Penna, Cosa ci raccontano realmente i fossili? 2009, con i riferimenti ivi contenuti.

Fonti:

Enciclopedia delle Scienze, Milano, 2005, s.v. neodarwinismo, mutageni, mutazione, speciazione
Enciclopedia di Astronomia e Cosmologia, Milano, 2005, s.v. raggi cosmici
J. D. Kenyon, La storia proibita, Diegaro di Cesena, 2008
Kether, Il colpo di coda del Drago, 2009
L. Pauwels, J. Bergier, Il mattino dei maghi, Milano, 1963


Leggi qui la seconda parte.


Si ringraziano S. e J. per la documentazione fotografica.



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lunedì 24 agosto 2009

Scie chimiche e cambiamenti genetici (seconda parte)

Altri due scienziati statunitensi, C. Brooke e R.K. Enders, nell'opera The nature of living things, credono di poter dimostrare che il raggruppamento dei geni è oggi alterato e che, per effetto di influssi la cui natura non è chiara, sta apparendo una nuova specie di uomini dotati di poteri intellettualmente superiori. E' tesi che non ha ad oggi trovato conferme credibili.

Che cosa può determinare una mutazione? I raggi X, le
radiazioni nucleari e certi veleni come la colchicina possono attaccare i cromosomi e provocare un raddoppiamento del loro numero. Si è osservato che la frequenza dei mutamenti è proporzionale all'intensità della radioattività. Ora la radioattività è oggi quaranta volte superiore a quella rilevabile all'inizio del XX secolo. Sono, però, tutte alterazioni negative.

Il dottor Louis Wolf studiò casi di bambini che non sono in grado di dissociare la fenilalanina.[1] Questi bambini possiedono geni che non producono nel sangue certi fermenti attivi nel sangue normale. Un bambino fenil-chetonico è incapace di dissociare la fenilalanina. Questa incapacità rende il soggetto attaccabile dall'epilessia e dall'eczema, provoca in lui colorazione grigio-cenere dei capelli e rende l'adulto esposto a malattie mentali.

Come si è visto, le mutazioni genetiche sono quasi sempre degenerative: su che cosa possa determinare, invece, un eventuale miglioramento il dibattito è aperto, poiché il caso darwiniano non spiega alcunché, ma nessun modello interpretativo pare essere convincente, se si esclude l'intervento esterno, rigettato dalla scienza accademica. Rimanendo in campo biologico, non si comprende neppure come i raggi cosmici possano favorire un salto evolutivo o attivare il D.N.A. silente.[2] Eldredge e Gould non si pronunciano sull’elemento che innesca la speciazione. La mutazione genetica è, di norma, sfavorevole: la radioattività determina forse la nascita di una stirpe superiore, più forte e più intelligente?

Allora scie chimiche ed onde elettromagnetiche potrebbero essere finalizzate alla degenerazione cromosomica, alla lenta, ma irreversibile creazione di una specie subumana. Le modificazioni possono essere indotte in laboratorio, con interventi ad hoc, ma resta difficile comprendere quale fattore esterno sia in grado di favorirle. Citare una non meglio precisata energia cosmica non contribuisce a chiarire la questione. E' poi diffusa la credenza che l'evoluzione genetica si agganci al progresso spirituale: è una trasposizione del darwinismo nel dominio spirituale e che trova uno dei suoi maggiori sostenitori in Teillard De Chardin. Chi vede, nonostante un possibile collegamento, una separazione tra l'ambito fisico e quella metafisico, può solo ritenere che il pregiudizio darwiniano abbia invaso un campo estraneo alla biologia.

Tralasciando questo aspetto, non sembra impossibile che dai raggi cosmici, considerata la loro elevata energia, possano scaturire cambiamenti cromosomici: resta da stabilire se essi siano favorevoli o meno. La magnetosfera protegge dal vento solare e dai raggi cosmici: la sua attuale degradazione può essere considerata un fenomeno che potrebbe preludere alla comparsa di nuove specie, ma non più forti delle precedenti.


[1] La fenilalanina è un amminoacido che partecipa alla costituzione delle più comuni proteine alimentari. Nei tessuti animali si trasforma per ossidazione in tirosina.

[2] I raggi cosmici sono particelle provenienti dallo spazio, quasi tutte dotate di carica elettrica, che colpiscono l’atmosfera ad alte energie. Questa energia è molto superiore a quella ottenuta negli acceleratori di particelle sulla Terra. I raggi cosmici di maggiore energia hanno origine nel Sole, quelli con energie ancora superiori provengono da sorgenti nella nostra galassia, come le supernovae e da oggetti esterni alla Via Lattea. La maggior parte dei raggi cosmici che arriva sulla Terra viene intercettata dall'atmosfera, con interazioni che producono una cascata di particelle secondarie a partire da una singola particella energetica. Tali particelle possono arrivare fino alla superficie terrestre ed essere osservate con speciali apparecchiature.


Leggi qui la prima parte.



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mercoledì 19 agosto 2009

Scie chimiche e cambiamenti genetici (Prima parte)

Kether (pseudonimo), nell'articolo intitolato Il colpo di coda del Drago, (in Fenix n. 7 del maggio del 2009), scrive: "Essendo l'umanità sottoposta ad un'evoluzione originata dal nostro sistema solare che sfugge al controllo dei veri padroni del pianeta, poiché di origine extraplanetaria, assistiamo all'ultimo colpo di coda del Drago il quale agisce in modo subdolo, attraverso un insulso ed inutile attacco con armi tettoniche ed ambientali (H.A.A.R.P.) ed armi psico-fisiche (Silent sound e M.K. Ultra) sia sulla direttrice planetaria sia su quella umana. Ma come avviene tutto questo? Ebbene, con la massiccia diffusione di virus e batteri, guerre inventate di sana pianta, carestie e siccità forzate con incendi dolosi e, per finire, attività subliminali di condizionamento mentale attraverso i media controllati.

Gli strumenti principali di tale attacco sistematico e maniacale sono forniti dall'uso improprio dei sistemi di comunicazione wireless di nuova generazione, dal controllo dei mercati finanziari e dei più potenti gruppi economici che orientano i capitali verso una forma di governance finalizzata a scopi di brama e di violenza nonché dall'azione congiunta di nuovi e pericolosissimi sistemi bellici ambientali, in dotazione agli eserciti più all'avanguardia, usati clandestinamente anche in teatri civili, in violazione della Convenzione di Ginevra. Le incessanti e globali attività di aerosol di sostanze tossiche (scie chimiche) stanno modificando irreversibilmente il nostro clima e provocando inoltre forti interferenze con la frequenza di risonanza terrestre. Tali operazioni creano moltissimi disturbi alla salute delle persone.[...] I più deboli, ma anche i meno consapevoli sono i primi a risentirne: dalle statistiche mediche ufficiali, notiamo un aumento delle patologie infiammatorie ed allergiche, delle malattie connesse con il sistema respiratorio, cardiaco, digestivo e muscolare".



Kether dunque esamina i termini del problema, con gli strumenti interpretativi comuni ad altri ricercatori. Se consideriamo gli aspetti genetici del tema, ci accorgiamo che è plausibile la tesi, ventilata anche da Tom Montalk (pseudonimo), secondo cui le chemtrails sono un mezzo per tentare di impedire un salto genetico. Questa concezione è compatibile con la teoria evoluzionista formulata nel 1972 dai ricercatori statunitensi N. Eldredge e S.J. Gould. Tale teoria, definita degli equilibri punteggiati, scaturì dalla constatazione secondo la quale i dati paleontologici evidenziano che non esistono prove atte a dimostrare un cambiamento graduale delle popolazioni animali e vegetali nel tempo. Si registrano, piuttosto, lunghi periodi durante i quali le forme di vita non si modificano (stasi), separati da brevi lassi temporali in cui avviene la speciazione (punteggiature). Spesso, infatti, i fossili rivelano un’evoluzione “per salti”: secondo i due scienziati, l’albero filogenetico dovrebbe essere completamente ridisegnato.

E' possibile quindi che, in contrasto con il darwinismo classico, l'evoluzione biologica sia un cambiamento repentino, propiziato da particolari energie. E' tema spinoso: la teoria degli equlibri punteggiati, benché non inficiata dalle incongruenze e dalle enormi lacune del darwinismo ortodosso, implica pur sempre la comparsa improvvisa di nuove specie che resta un fenomeno difficile da inquadrare in una spiegazione complessiva della natura e dei suoi caratteri profondi.


N.B.: Le fonti del presente articolo saranno indicate nella seconda ed ultima parte.



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