
Che cosa può determinare una mutazione? I raggi X, le radiazioni nucleari e certi veleni come la colchicina possono attaccare i cromosomi e provocare un raddoppiamento del loro numero. Si è osservato che la frequenza dei mutamenti è proporzionale all'intensità della radioattività. Ora la radioattività è oggi quaranta volte superiore a quella rilevabile all'inizio del XX secolo. Sono, però, tutte alterazioni negative.
Il dottor Louis Wolf studiò casi di bambini che non sono in grado di dissociare la fenilalanina.[1] Questi bambini possiedono geni che non producono nel sangue certi fermenti attivi nel sangue normale. Un bambino fenil-chetonico è incapace di dissociare la fenilalanina. Questa incapacità rende il soggetto attaccabile dall'epilessia e dall'eczema, provoca in lui colorazione grigio-cenere dei capelli e rende l'adulto esposto a malattie mentali.
Come si è visto, le mutazioni genetiche sono quasi sempre degenerative: su che cosa possa determinare, invece, un eventuale miglioramento il dibattito è aperto, poiché il caso darwiniano non spiega alcunché, ma nessun modello interpretativo pare essere convincente, se si esclude l'intervento esterno, rigettato dalla scienza accademica. Rimanendo in campo biologico, non si comprende neppure come i raggi cosmici possano favorire un salto evolutivo o attivare il D.N.A. silente.[2] Eldredge e Gould non si pronunciano sull’elemento che innesca la speciazione. La mutazione genetica è, di norma, sfavorevole: la radioattività determina forse la nascita di una stirpe superiore, più forte e più intelligente?
Allora scie chimiche ed onde elettromagnetiche potrebbero essere finalizzate alla degenerazione cromosomica, alla lenta, ma irreversibile creazione di una specie subumana. Le modificazioni possono essere indotte in laboratorio, con interventi ad hoc, ma resta difficile comprendere quale fattore esterno sia in grado di favorirle. Citare una non meglio precisata energia cosmica non contribuisce a chiarire la questione. E' poi diffusa la credenza che l'evoluzione genetica si agganci al progresso spirituale: è una trasposizione del darwinismo nel dominio spirituale e che trova uno dei suoi maggiori sostenitori in Teillard De Chardin. Chi vede, nonostante un possibile collegamento, una separazione tra l'ambito fisico e quella metafisico, può solo ritenere che il pregiudizio darwiniano abbia invaso un campo estraneo alla biologia.
Tralasciando questo aspetto, non sembra impossibile che dai raggi cosmici, considerata la loro elevata energia, possano scaturire cambiamenti cromosomici: resta da stabilire se essi siano favorevoli o meno. La magnetosfera protegge dal vento solare e dai raggi cosmici: la sua attuale degradazione può essere considerata un fenomeno che potrebbe preludere alla comparsa di nuove specie, ma non più forti delle precedenti.
[1] La fenilalanina è un amminoacido che partecipa alla costituzione delle più comuni proteine alimentari. Nei tessuti animali si trasforma per ossidazione in tirosina.
[2] I raggi cosmici sono particelle provenienti dallo spazio, quasi tutte dotate di carica elettrica, che colpiscono l’atmosfera ad alte energie. Questa energia è molto superiore a quella ottenuta negli acceleratori di particelle sulla Terra. I raggi cosmici di maggiore energia hanno origine nel Sole, quelli con energie ancora superiori provengono da sorgenti nella nostra galassia, come le supernovae e da oggetti esterni alla Via Lattea. La maggior parte dei raggi cosmici che arriva sulla Terra viene intercettata dall'atmosfera, con interazioni che producono una cascata di particelle secondarie a partire da una singola particella energetica. Tali particelle possono arrivare fino alla superficie terrestre ed essere osservate con speciali apparecchiature.
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