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giovedì 27 giugno 2019

La differenza (II)



Nonostante i numerosi alfieri delle "magnifiche sorti e progressive", viviamo tempi di spaventoso, irreversibile declino. Il declino è dappertutto: prendiamo un esempio che sembra esulare dalla geoingegneria clandestina, ma che è, invece, sintomatico. Agli esami finali di quest'anno, per una delle tipologie inerenti alla prima prova, quella di Italiano, è stata proposta una produzione di Tomaso Montanari, un critico d'arte che, però, a volte si avventura, a suo rischio e pericolo, in altri campi.

Qualche mese fa, abbiamo avuto l'occasione di sfogliare un suo manuale per i licei: la mente è andata, in un confronto inevitabile, al testo che una volta era adottato in molti istituti, l'impareggiabile Argan. Giulio Carlo Argan, oltre ad essere uno storico dell'arte, era un intellettuale. Che differenza tra il volume di Montanari e l'opera dell'Argan! Nel primo l'autore si limita a descrivere il soggetto a svolgere qualche riflessione sulle fonti, ma il tutto è così anodino, frammentario, superficiale. Argan, invece, spazia dall'Arte alla Filosofia, dalla Scienza alla Letteratura. Non solo! Le sue pagine sono accese da intuizioni geniali, percorse da una vena polemica contro il Potere, qualunque aspetto assuma. Montanari, invece, esprime, senza alcuna originalità, il pensiero unico dominante, quello della retorica tipica della pseudo-sinistra, credendo di essere originale.

E' poi soprattutto una questione di stile: la prosa di Argan è limpida, tornita, luminosa; il dettato di Montanari è sciatto, irto di strafalcioni, deturpato dai soliti termini inglesi usati a sproposito. Annota Vittorio Sgarbi, una figura che potrebbe acquisire una visione del mondo più ampia, se solo squarciasse certi veli: "Leggendo il testo, si capisce che Montanari è un parvenue che non sa neanche scrivere in italiano. Per non parlare dell’uso di espressioni inglesi come ‘breaking news’ o ‘fantasy’. Montanari parla un linguaggio modaiolo e credo che non ci sia bisogno neanche di sottolineare quanto sarebbe stato più opportuno scegliere un testo di Manzoni o di Gioberti per parlare del rapporto tra storia e futuro". D'accordo, anche l'elocuzione di Sgarbi non è il non plus ultra, ma coglie nel segno, quando vede in Montanari un personaggio che vuole essere a tutti i costi à la page. Che cosa pensare poi delle banalità snocciolate dal Nostro? Il presente affonda le sue radici nel tempo trascorso, bisogna tutelare il patrimonio artistico, perché appartiene ad ognuno di noi e luoghi comuni simili. Dov'è lo spirito provocatorio di un vero intellettuale come Nietzsche che, in modo dissacrante, afferma che la storia monumentale, ossia quella che imbalsama il passato, lo venera in modo acritico, è più dannosa che inutile? Dov'è lo spirito provocatorio di un vero intellettuale come Jacques Derrida per cui i veri significati dei testi sono negli spazi bianchi, nel non detto, per il quale alle origini del linguaggio, almeno in senso simbolico, si situa non l'oralità, ma la scrittura?

Se un erudito come Montanari non è in grado di superare i cliché di una impostazione omologata, quanto più si sforza di apparire controcorrente, che cosa ci possiamo attendere dall'uomo medio-basso? La massa vive intorpidita ed intontita, le sue reazioni sono alla cane di Pavlov. A volte si lamenta e si preoccupa, ma sono i suoi stessi bisogni, indotti dal sistema, a decretarne la condanna. Vuoi scaricare una pellicola in una frazione di secondo, vuoi praticare le tue scorribande sulla Rete alla velocità della luce? Ti do il 5G, ma non lagnarti, se poi ti irradio con microonde mortali, se taglio gli alberi, se installo antenne, contatori "intelligenti" ed altre diavolerie persino nelle latrine! E' la legge della domanda e dell'offerta: vuoi la tecnologia più avveniristica? Te la offro, ma con tutte le conseguenze del caso. I doni del Potere sono simili a quei pacchi scintillanti e pieni di fiocchi dei cartoni animati con Will Coyote: contengono un esplosivo.

Le “classi dirigenti” a volte sono strane, bislacche: hanno creato Greta Thunberg per la solita propaganda circa i "cambiamenti climatici". Eppure la grifagna adolescente ripete che bisogna smetterla di prendere l'aereo. Ha ragione: è vero che, qualora molti decidessero di viaggiare in aereo solo in caso di necessità, i criminali troverebbero mille altri modi di avvelenare il pianeta. Tuttavia sarebbe un segnale, la dimostrazione di una presa di coscienza. Significherebbe il rifiuto di una tecnologia che, sverniciate le ammiccanti pubblicità, si rivela ogni giorno più diabolica, ogni giorno più distruttiva.

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domenica 28 gennaio 2018

Problemi globali



Le ormai imminenti elezioni esibiscono tutta la pochezza della classe “politica” italiota. La squinternata campagna elettorale è tutto un pullulare di mirabolanti promesse, di vane promesse, di sfacciate lusinghe, ma la realtà è un’altra: i vari partiti, le diverse coalizioni si affannano a racimolare voti solo per perpetuare lo status quo. Non è qualunquismo, se scriviamo che sono tutti uguali, todos caballeros.

Le ormai imminenti elezioni, con cui i parassiti mostrano la loro sconvolgente rozzezza e malafede, inducono alcuni a pensare che sia sufficiente trasferirsi all’estero per trovare il paese del bengodi. Purtroppo non è così: sebbene l’Italia sia uno degli Stati più corrotti ed arretrati del globo, anche altrove la situazione non è rosea. Il governo occulto, definito “Deep State”, è un esecutivo mondiale ed i suoi tentacoli si allungano su quasi tutto il pianeta. La geoingegneria assassina e le devastanti politiche economico-sociali, demografiche e “culturali” non conoscono confini: si pensi agli Stati Uniti massacrati da incendi governativi, da uragani e terremoti artificiali etc.



Si pensi all’abolizione del contante in Svezia e Paesi Bassi, all’obbligo delle vaccinazioni che molti demoniaci governi hanno decretato o sono in procinto di decretare, alla censura di orwelliana memoria, spacciata per campagna contro le cosiddette “fake news”. Questa delirante crociata è stata indetta prima in Germania, per essere poi estesa ad altre nazioni, tra cui la nostra, con le imbarazzanti iniziative dell’esimia Presidente della Camera, Signora Laura Boldrini, e, più recentemente, del titolare del Ministero dell’inferno, Marco Minniti. Al coro delle voci stonate si è aggiunto, com’era facile immaginare, pure il funesto papa che si rivela sempre più un agente della disinformazione impegnato un giorno sì e l’altro pure ad inculcare in folle ebeti le più bieche idee dell’Agenda 21 e del Piano Kalergi, con annessi e connessi. L’Agenda 21 è un piano transnazionale, fortemente voluto dall’O.N.U., l’Organizzazione dei nazisti uniti.

Intanto milioni di persone muoiono ogni anno a causa dell’inquinamento aereo (vedi alla voce chemtrails), dell’elettrosmog e di mille altri fattori riconducibili ad un criminale disegno volto ad indebolire gli esseri viventi e, non di rado, a decimarli.

Intanto il genere umano è sull’orlo del baratro, a causa di una sistematica distruzione dell’ambiente, della cultura, della stessa identità. Non angosciamoci, però, più di tanto: con il ceto dirigente che uscirà dalle prossime consultazioni compiremo un bel passo avanti!

Documenti correlati:

- Lotta alle fake news o nuova censura? Quando la realtà assomiglia sempre più a un libro di Orwell
- Tutte le FAKE NEWS di PAPA FRANCESCO
- Inquinamento atmosferico uccide cinque milioni di persone all’anno


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mercoledì 13 febbraio 2013

Scie chimiche ed elezioni

Le elezioni politiche sono ormai imminenti ed i candidati, alla ricerca disperata di qualche voto, non potendo vendersi l’anima al diavolo, poiché non l’hanno, non esitano a ricorrere ai più biechi stratagemmi. Tra la generale sorpresa Bebbe Grillo ed un esponente torinese del “Movimento cinque stalle” hanno teso l’amo, sperando che qualche elettore abbocchi. Il ducetto ha ammesso tra i denti, al cospetto del suo entourage, che il problema delle cosiddette “scie chimiche” dovrà comunque prima o poi essere affrontato, una volta in cui il drappello dei Grillini si sarà accampato nel Parlamento.

Il consigliere comunale torinese, tale Vittorio Bertola, ha dato conto di una petizione cittadina in ordine allo spinoso tema. In un suo balordo commento, intitolato “Scie chimiche e balle cosmiche” (sic), prova a barcamenarsi, prendendo, con malcelato disgusto le distanze da chi ha osato avanzare l’istanza e soprattutto da quanti hanno ardito attribuire al suo partito la balzana iniziativa.

E’ ovvio che, di fronte all’impellente esigenza di strappare o carpire il consenso, la setta di Casaleggio, si sta giocando la carta di una pur distratta attenzione al problema della geoingegneria clandestina. Sono tutte bieche manovre elettorali, maldestri tentativi di accaparrarsi i voti degli indecisi. Sono polpette avvelenate.

Non lasciamoci abbindolare! Dopo che simpatizzanti e rappresentanti del “Movimento cinque stalle” sono stati sollecitati centinaia di volte ad occuparsi del problema par excellence, si svegliano dal loro profondo letargo solo ora. [1] E’ vergognoso ma soprattutto sospetto. I furbi sanno che una parte dell’elettorato al corrente delle operazioni di avvelenamento globale, potrebbe cadere nella trappola e risolversi ad apporre una croce sull’obbrobrioso simbolo. Naturalmente, come sempre avviene, dopo che i maneggioni avranno collocato il loro augusto deretano sui tanto agognati scranni, passerà tutto in cavalleria. Il verdetto delle urne è vicino e questo spiega la timida ed ambigua apertura su un argomento tanto scabroso che, se affrontato con serietà ed onestà, potrebbe sovvertire una consolidata ed infame struttura di potere.

Non illudiamoci: “gli incapaci, capaci di tutto” saranno assimilati dal sistema nell’arco di pochi mesi, se già non pensano solo al loro tornaconto. Camera e Senato sono come la reggia di Versailles dove Luigi XIV confinò i nobili. Il re Sole costruì per gli aristocratici una prigione dorata, assicurandosi che non avrebbero più interferito sulle sue decisioni, ormai privati di ogni residuo potere. I burattini si incolleranno alle loro poltrone, usufruendo di colossali privilegi, ma dovranno sottostare alla volontà dei padroni del vapore. Costoro non tollerano, non possono tollerare che anche una sola virgola dell’agenda mondialista sia cambiata. [2]

La messa in guardia dal votare il Movimento di Casa… loggia non significa appoggiare qualche altra formazione o candidato. La compagnia di istrioni può solo suscitare amara ilarità: dal profeta pezzente che si crede un economista a quell’altro che passa il tempo a pettinare le bambole, dallo gnomo di plastica all’automa anchilosato, dal giudice stracco al pretino azzimato, dalla buftalmica trasteverina al pirata Barbanera, dal suonatore suonato al tribuno molisano… sfidiamo chicchessia a trovare qualche concorrente appena presentabile. E’ una masnada di arrampicatori sociali, di corrotti, di falliti, di ambiziosi, di parassiti… la cui semplice esistenza è un insulto all’umanità, all’etica ed al decoro.

Qualcuno sostiene che si debba dar tempo al tempo: si invoca la “politica dei piccoli passi”, dimenticando che, dietro questa dicitura, si nascondono l’inerzia e l’ignavia degli amministratori, ma soprattutto le loro strategie dilatorie a base di promesse e di compromessi. E’ vero che ogni cinquanta Danaidi si trova un’Ipermestra e così non intendiamo generalizzare. Agisce ancora un gruppuscolo di politici probi, ma sono mosche bianche che poco o nulla possono contro gli apparati. Dopo un po’ di tempo, l’azione si sfalda, si annacqua, fino a quando le assicurazioni pre-elettrorali rivolte ai cittadini si impantanano nella burocrazia. Insomma, si dovrebbe avere il coraggio e l’integrità di introdurre in un programma serio la voce “Abolizione del signoraggio bancario ed azzeramento delle spese militari, incluse quelle destinate alla geoingegneria”. Questa voce, però, non sarà mai inserita, poiché il “Movimento cinque stalle” è una costola dell’establishment mondialista, sebbene si presenti come una formazione democratica ed anti-sistema.

E’ sempre valido l’insegnamento di Giordano Bruno: "Che mortificazione chiedere a chi ha i poteri di riformare il potere, che ingenuità!”

[1] Tra l'altro i meet up di Grillo sono infestati da negazionisti che hanno sempre isultato e boicottato i ricercatori indipendenti. Il loro modus operandi non è cambiato.

[2] Quasi nessuno intende sciogliere il nodo di Gordio: la sistematica distruzione del pianeta con tutti i suoi biomi e le sue culture. E’ un problema abnorme che si associa alla recessione economica, non meno preoccupante, perché pilotata.

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martedì 28 luglio 2009

Agli albori dell'"operazione scie chimiche": manipolazioni climatiche nel continente africano

E' noto come l'emigrazione di indigenti da stati in grave difficoltà economica e sociale o da paesi dilaniati da conflitti interetnici spesso fomentati dalle multinazionali, costituisca una grave questione di questi ultimi decenni.

Il continente africano, pur afflitto da vari problemi e da squilibri interni, fino agli inizi degli anni ‘70 del XX secolo, era quasi autosufficiente sotto il profilo alimentare: l'agricoltura e l'allevamento, anche se spesso praticati con metodi rudimentali, nell'ambito di un'economia di sussistenza, coprivano il fabbisogno interno, senza il ricorso massiccio ad importazioni e senza gli interessati aiuti della criminale F.A.O. e delle organizzazioni "umanitarie". Poi qualcosa cambiò. Siccità sempre più frequenti in Etiopia, in tutto il Sahel ed altrove portarono alla desertificazione di vaste aree, alla morte per sete e per inedia di moltissimi africani. I pascoli diventarono sempre più magri ed il bestiame contribuì ad isterilire altri territori: là dove si estendevano lussureggianti foreste, cominciò ad allargarsi la savana. La savana si impoverì sino a trasformarsi in una landa inospitale ed arida. La scarsità di precipitazioni e l’intenso sfruttamento delle poche zone ancora produttive aggravarono sempre più la situazione.

Per fortuna, intervennero organismi internazionali per risollevare le attività produttive dei paesi poveri: il Fondo monetario e la Banca mondiale prestarono denaro a governanti corrotti per controllare, un po' alla volta, interi stati sempre in più in difficoltà a restituire i capitali con gli interessi. Società statunitensi, canadesi ed europee, che avevano insediato in Africa le loro filiali per promuovere lo "sviluppo economico", si impadronirono presto di ricchi giacimenti minerari e petroliferi nonché di altre risorse. Intanto le industrie belliche vendevano armi a crudeli presidenti-fantoccio ed a generali ambiziosi, scatenando guerre tra etnie che convivevano in stati i cui confini erano stati disegnati artificialmente dai colonialisti, tenendo conto solo della necessità di convogliare le merci in punti strategici (porti fluviali e costieri). Cristiani contro musulmani, cristiani contro animisti, Hutu contro Watussi, movimenti secessionisti contro il potere centrale (Biafra, Katanga) etc.: le ostilità divamparono in ogni dove, con il loro corollario di eccidi, strupri, distruzioni, esodi di massa, epidemie, carestie. Per “arginare” la diffusione di molte malattie, si agì con perniciose campagne di vaccinazione, cui si deve anche la diffusione dell'A.I.D.S. che ha falcidiato e falcidia intere generazioni.

Stando così le cose, i flussi migratori, un tempo contenuti, aumentarono a dismisura: moltitudini di disperati cominciarono ad affluire verso l'Europa, attratti dal miraggio di una vita migliore o per fuggire dalla miseria, dalle stragi, dalle vessazioni di esecutivi autoritari. Le nazioni europee si trovarono a dover fronteggiare i numerosi problemi collegati all'immigrazione sia legale sia clandestina.

Bisogna a questo punto chiedersi: lo scenario appena tratteggiato fu casuale, dovuto solo a variazioni naturali del clima o qualcuno operò affinché circostanze critiche deflagrassero? In un pianeta dove le élites orchestrano operazioni su vasta scala, giocando con i destini dei popoli, è difficile pensare che i cambiamenti climatici all'origine, insieme con altre cause e concause, della crisi alimentare africana, furono un fenomeno del tutto naturale. Si può ipotizzare che i neo-colonialisti, che controllano altresì il mercato delle materie prime, siano ricorsi a manipolazioni dei fenomeni atmosferici per determinare rovinose e prolungate siccità, da cui, poi, con un effetto domino, sono scaturite tutte le altre instabilità. D'altronde se già con successo l'esercito statunitense, durante la guerra del Vietnam, impiegò armi chimiche per indurre piogge torrenziali che causarono enormi difficoltà ai Vietcong, perché escludere un intervento di guerra climatica nel continente africano per conseguire scopi di controllo economico e demografico? Ex chaos ordo.

Il pur controverso David Icke ha il merito di aver volgarizzato una dialettica para-hegeliana utile non solo per comprendere alcuni avvenimenti del nostro martoriato mondo, ma a volte anche per prevederne gli sviluppi.[1] La triade para-hegeliana si basa sull'articolazione di problema-reazione-risoluzione. Il problema (determinato ad hoc, ossia creato in modo del tutto artificiale) è costituito dalla carestie in Africa; la reazione coincide con lo sradicamento di interi gruppi umani e con i loro spostamenti; la gamma delle "risoluzioni" comprende l'introduzione di cereali geneticamente modificati per “sopperire” alle esigenze produttive, l'erogazione di prestiti con cui rapidamente si sono strangolate e soggiogate intere nazioni, l’imposizione, per opera di organismi esteri, di politiche "liberiste" volte a ridurre in modo drastico le spese sociali affinché i paesi indebitati possono versare gli interessi ai creditori, la cessione di ampie zone forestali (con grave danno per la flora e la fauna) a società minerarie straniere... Alla fine, sebbene molti stati africani siano de iure sovrani, sono diventati del tutto dipendenti dai fondi e dai sussidi alimentari generosamente elargiti dai istituzioni (inclusa la Chiesa cattolica) e governi occidentali: il tutto è avvenuto con la complicità delle classi dirigenti africane, composte da individui avidi e spregiudicati, scelti o rimossi in base ai programmi ed alle necessità dei burattinai. Si è creata una spirale perversa a base di debiti insolvibili, di devastazioni ambientali, epidemie, movimenti migratori incontrollati... : è un vortice in cui sta per essere risucchiato anche il mondo cosiddetto sviluppato, con la sua sfrontata opulenza e le sue fragili certezze.


[1] E' qui doveroso segnalare l'articolo di Corrado Penna, intitolato Cosa si nasconde dietro i libri di David Icke?, 2009. Con sguardo acuto ed argomenti persuasivi, Penna mette in luce le contraddizioni del noto saggista, soffermandosi sulla superficialità con cui è affrontato il cardinale tema delle scie chimiche. Nota Penna: “L''autore si dilunga a parlare di antenne, H.A.A.R.P., manipolazione e controllo mentale in maniera molto simile a come ne parliamo noi, ma quelle due paginette sulle scie chimiche sono concepite come una piccola appendice alla trattazione (molto più ampia) circa la questione delle onde elettromagnetiche e l'autore si limita ad affermare che chi ci governa sta aggiungendo particolato metallico per ottimizzare la trasmissione di segnali per il controllo mentale che operano su particolari frequenze. In queste due paginette, si trova appena una riga e mezzo per descrivere genericamente il morbo di Morgellons, mentre non si trova alcun accenno ai nanosensori ed alle ricerche della dottoressa Staninger".




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