
Quando si afferma che il meteo è militarizzato e che le previsioni del tempo non sono "previsioni", ma "decisioni" (vedi, ad esempio, il triste sintagma "innocue velature", usato per giustificare le coperture artificiali), non si vola con la fantasia, ma si afferma il vero!
Il 9 aprile 1865 fu istituito presso il Ministero della Marina un Ufficio centrale meteorologico. Il giorno 1 aprile 1866 una ventina di stazioni meteo costiere cominciò a telegrafare osservazioni meteorologiche all’Ufficio, che creava un collettivo con le rilevazioni provenienti dagli uffici centrali francesi e britannici, trasmettendolo a Genova, Livorno, Napoli, Palermo, Messina ed Ancona. Qui organismi locali emettevano bollettini del tempo. Sino alla fine del 1938, il personale appartenente al Servizio meteorologico era civile, ma la legge n° 900 del 19 maggio 1939 diede il via alla militarizzazione.

Potrebbe trarre in inganno la presenza dei numerosi siti meteo, ma ciò serve solo ad abbindolare il fruitore medio e soprattutto si è rivelato un espediente per raggranellare denaro sonante, pur raccontando fandonie. E' notorio che i gestori di questi portali non hanno alcuna competenza, tanto più che, oggi, con un corso di quindici giorni si può diventare talmente famosi da riuscire pure ad essere catapultati sulle maggiori reti, prevedendo "cieli velati" o amenità del genere, pur essendo dei perfetti imbecilli.
Ecco perché ora, quando si leggono le previsioni di questo o di quel sedicente meteorologo (spuntano come funghi), sappiate che le loro sono solo veline passate dall'Aeronautica militare italiana, con tutto quello che ne consegue...
Insomma, i meteorologi come passacarte.
Ringraziamo l'amico Prank per il suo contributo.
Il 9 aprile 1865 fu istituito presso il Ministero della Marina un Ufficio centrale meteorologico. Il giorno 1 aprile 1866 una ventina di stazioni meteo costiere cominciò a telegrafare osservazioni meteorologiche all’Ufficio, che creava un collettivo con le rilevazioni provenienti dagli uffici centrali francesi e britannici, trasmettendolo a Genova, Livorno, Napoli, Palermo, Messina ed Ancona. Qui organismi locali emettevano bollettini del tempo. Sino alla fine del 1938, il personale appartenente al Servizio meteorologico era civile, ma la legge n° 900 del 19 maggio 1939 diede il via alla militarizzazione.

Potrebbe trarre in inganno la presenza dei numerosi siti meteo, ma ciò serve solo ad abbindolare il fruitore medio e soprattutto si è rivelato un espediente per raggranellare denaro sonante, pur raccontando fandonie. E' notorio che i gestori di questi portali non hanno alcuna competenza, tanto più che, oggi, con un corso di quindici giorni si può diventare talmente famosi da riuscire pure ad essere catapultati sulle maggiori reti, prevedendo "cieli velati" o amenità del genere, pur essendo dei perfetti imbecilli.
Ecco perché ora, quando si leggono le previsioni di questo o di quel sedicente meteorologo (spuntano come funghi), sappiate che le loro sono solo veline passate dall'Aeronautica militare italiana, con tutto quello che ne consegue...
Insomma, i meteorologi come passacarte.
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