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martedì 1 settembre 2015

L’uso militare delle frequenze elettromagnetiche

Nel manuale intitolato “Difendersi dall’elettrosmog”, libro ricco di preziose informazioni, gli autori, Ulrich Kurt Dierssen e Stefan Brönnle, scrivono: “Esistono sufficienti prove che diversi enti militari, alla ricerca di nuovi sistemi strategici, stanno sperimentando applicazioni dell’elettromagnetismo [1] (interessante in tal senso è la lettura del romanzo ‘Il segreto delle tre pallottole’ di Maurizio Torrealta ed Emilio del Giudice, 2010, dove, con il pretesto della finzione, sono riportati alcuni documenti sull'uso dell'elettromagnetismo a scopi bellici). Si suppone che nei grandi impianti come H.A.A.R.P. a Gakona in Alaska, si compiano esperimenti anche per agire sulla sfera psichica, generando emozioni come la paura e l'euforia.

Il ronzio che si percepisce in vari luoghi del pianeta pare sia il prodotto di frequenze basse, intorno ai 60-80 Hz. Anche se è difficile capire quale sia la vera origine del fastidioso rumore, alcune ricerche e persino commenti di certi politici ne avallano la matrice militare. Per esempio, il deputato statunitense Bill Richardson del Comitato di controllo sui servizi segreti, riconosce che il brusio non è un'illusione acustica. Durante un convegno a Taos, nel New Mexico, località nota appunto per un suono a bassa frequenza, Richardson affermò: "Quel rumore ha attinenza con la Difesa". Il deputato invitò il Pentagono a "farla finita".

Successivamente Bob Saltzman, un ricercatore del Comitato per la scienza, la navigazione spaziale e la tecnologia, avrebbe perso il posto, perché sosteneva che responsabile del ronzio era il Ministero della Difesa.

La direzione verso la quale vanno i progetti delle forze armate statunitensi nel XXI secolo è stata descritta nel rapporto New world vistas, redatto dall'U.S.A.F. Vi leggiamo: "E' possibile accoppiare l'energia elettromagnetica con l'organismo umano, in una forma pulsata, focalizzata e configurata in maniera tale da permettere il controllo dei movimenti muscolari e delle emozioni, generare il sonno, trasmettere indicazioni (messaggi subliminali? n.d.r.) ed interagire con la memoria a breve ed a lungo termine..." Se esistono visioni avveniristiche e distopiche di questo genere, non siamo lontani da un mondo in cui, tramite la tecnologia di trasmissione mobile e ripetitori installati un po' dappertutto, potranno essere distribuite, insieme con i campi elettromagnetici e le informazioni, anche le emozioni desiderate dai governi".

Gli autori paventano per il futuro impieghi deleteri della tecnologia: sono ritrovati che, però, sappiamo essere collaudati e diffusi da alcuni decenni. Il dominio del pianeta e di gran parte dell'umanità (clima, processi fisici e biologici, trend demografici etc.), attraverso un'ampia gamma di sinistri apparati, è qui, è adesso!

[1] La fase sperimentale è, però, conclusa da tempo ed è subentrato un uso diuturno.

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La guerra climatica in pillole

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Range finder: come si sono svolti i fatti

martedì 9 aprile 2013

Le minacce della Geoingegneria

Dane Wigington, uno dei maggiori esperti mondiali di Geoingegneria, interpellato pure nel fondamentale documentario di Michael Murphy, “What in the world are they spraying?”, ha di recente rilasciato un’intervista a George Noory, il conduttore del celebre programma radiofonico, “Coast to coast”. Si tratta di un importante contributo, soprattutto poiché Wigington evidenzia il caos climatico provocato dalle operazioni di geoingegneria clandestina. La sua analisi ci consentirà di svolgere rilevanti riflessioni che saranno il succo di un articolo il cui titolo sarà “Convergenza”.

Di seguito il sunto dell’intervista, nella traduzione dell’amico e collaboratore Wlady
.

Il ricercatore ed attivista Dane Wigington ha documentato preoccupanti cambiamenti nell'ambiente dovuti alla geoingegneria. Ciò include varie tecniche di modificazione del clima, come le scie chimiche ed i sistemi H.A.A.R.P. A causa degli interventi compiuti con la dispersione nella biosfera di nanoparticelle metalliche, stiamo assistendo ad un "oscuramento globale", con cui il 20% dei raggi del sole non raggiunge la superficie del pianeta.

Dane Wigington ha riferito che le attività illegali di geoingegneria sono attuate come un mezzo di controllo dei fenomeni atmosferici, ma queste operazioni sono una terribile minaccia per la vita sulla Terra. Lo studioso ci avverte: "Ad un certo punto, quando ti rendi conto che non è possibile uscire dalla porta di casa, senza inalare a pieni polmoni particelle metalliche, allora sai che devi prendere una posizione".

Le analisi di laboratorio associate alle scie chimiche hanno sempre individuato elementi come alluminio, stronzio, bario, fluoro, manganese, ferro, arsenico etc. I test eseguiti spiegano la contaminazione del suolo e dell'acqua nonché il declino delle varie forme di vita. Le tempeste di neve indotte sono un'altra forma dannosa di modificazione dei fenomeni meteorologici: sempre più spesso la neve cade anche con temperature sopra lo zero.

Wigington sottolinea che la geoingegneria potrebbe spingere la Terra in una "sindrome di Venere", in cui si attivano i cicli di feedback che cominciano a nutrirsi di sé stessi, fino a creare un clima infernale come quello del pianeta Venere.

Uno scienziato del N.O.A.A. ha rivelato a Wigington in via ufficiosa che molti ricercatori accademici sono a conoscenza della guerra climatica, ma essi temono di esporsi, paventando ritorsioni e sanzioni “legali”. Pochi sono stati gli informatori che hanno vuotato il sacco: tra costoro ricordiamo Kristen Meghan, ex igienista industriale in forza all'U.S.A.F. Ella è al corrente da tempo della varie micidiali operazioni.

A questo punto Wigington ritiene che nella struttura del potere stia serpeggiando il panico. Egli commenta: "Anche coloro che hanno orchestrato questi programmi ora si stanno rendendo conto che non possono controllare la bestia che hanno lasciato uscire dalla gabbia. Ad esempio, ora stanno cercando disperatamente di riformare la coltre di ghiaccio nell'Artico, dopo che si è quasi del tutto sciolta”.


Fonte: Coasttocoastam.com

Traduzione a cura di Wlady


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sabato 19 novembre 2011

Nano chemtrails (articolo di William Thomas)

In un recente articolo il giornalista canadese William Thomas, uno dei primi a denunciare il terribile problema delle scie chimiche, si sofferma sulle "nano chemtrails", ossia i nanosensori dispersi nell’atmosfera ufficialmente per modificare le condizioni meteorologiche e per le previsioni del tempo. I pazzi dell’U.S.A.F. stanno contaminando il pianeta con dispositivi microscopici che si diffondono dappertutto, entrando, come è facile intuire, nella catena alimentare: il lacerante morbo di Morgellons ed altre atroci nanopatologie sono lo spaventoso lascito dei militari per le generazioni presenti e future.

Se non vi hanno soddisfatto le "tradizionali" scie chimiche che piovono su di voi, ora arriva la nuova versione dell’U.S.A.F.: le molecole "intelligenti" decine di migliaia di volte più piccole delle particelle che mandano al pronto soccorso le persone con problemi respiratori, disturbi cardiaci ed al tratto gastrointestinale.

In fase di progettazione sin dal 1995, l'obiettivo dei militari è quello di installare microprocessori che incorporino le funzionalità di potenti computer in particelle “intelligenti" dalle dimensioni di una singola molecola.

Invisibili, se non grazie all'ingrandimento di potenti microscopi, questi processori nanotecnologici sono ora realizzati con oro contenenti un solo atomo. Collegati in rete a terra o in aria, migliaia di sensori saranno collegati in un unico supercomputer non più grande di un granello di sabbia.

Creato dal complesso militare-industriale che fomenta le guerre permanenti, la Raytheon Corporation da tempo accumula profitti con le tecnologie della guerra climatica. La Raytheon è il quarto più grande produttore di armi al mondo ed ha acquisito la E-Systems nel 1995, appena un anno dopo aver incorporato la società A.P.T.I., titolare dei brevetti relativi a H.A.A.R.P. di Bernard Eastlund.

La Raytheon possiede anche la General Dynamics, leader mondiale nella produzione di velivoli militari senza pilota.[1]

Questa società gestisce anche il N.O.A.A., attraverso il suo avanzato sistema di elaborazione delle informazioni meteorologiche. Secondo la ricercatrice Brendan Bombaci di Durango, Colorado, i sistemi informatici della Raytheon sono collegati con i loro droni U.A.V. usati per la modifica delle condizioni atmosferiche.[…]

Secondo una pubblicazione militare statunitense denominata “Military Progress”,"il via libera è stato dato per disperdere sciami di nanosensori (M.E.M.S.) nella troposfera controllati da remoto per mezzo di droni U.A.V. impiegati ufficialmente per la "mitigazione del riscaldamento globale".



Gli U.A.V., così come i droni dell’U.S.A.F. "sono atti ad implementare diversi compiti di guerra climatica”, è scritto nella medesima rivista. Questa duplice missione, ossia "mitigare" il riscaldamento globale ed usare armi meteorologiche, sembra un po' contraddittoria.

La U.S. Military Corporation è da lunga data impegnata in operazioni ufficialmente volte a diminuire gli effetti del global warming. […], usando paradossalmente mezzi che producono gas serra: un singolo F-15 brucia intorno ai 1.580 litri l'ora di carburante. I 1.838 carri armati Abrams in Iraq consumano cinque galloni al miglio, mentre le nanoparticelle di proiettili radioattivi continueranno a distruggere il D.N.A. umano fino a quando il nostro sole diventerà una supernova. […]

L’U.S.A.F. ha consumato quasi la metà del combustibile riservato al Dipartimento della Difesa nel 2006, bruciando 2,6 miliardi di galloni di carburante.

Mentre vola per le sue missioni dalle due alle cinque al giorno per riflettere la luce solare e ridurre il riscaldamento globale, un unico KC-10 tanker brucia 2.050 litri di carburante (JP8) altamente tossico ogni ora. Il più grande è il KC-135 Stratotanker che trasporta 31.275 galloni di scie chimiche e brucia 2.650 litri di carburante all'ora. […]

Nel frattempo, la ricerca di sessant’anni di guerra climatica continua. Anche se un drone non può trasportare un carico pesante, microscopiche particelle atte alla modificazione del clima possono essere stipate in un Predator U.A.V.



Secondo il documento militare, Owning the weather in 2025, nuvole composte da queste nanostrutture sono sparate negli uragani ed in altri fenomeni meteorologici per fondersi con le tempeste e riportare i dati meteorologici in tempo reale tra loro e ad una rete di sensori più grandi.

Poi queste particelle “intelligenti” verranno usate per aumentare o diminuire la dimensione della tempesta e la sua intensità e "guidarla" su "obiettivi specifici".

Il rapporto dell’U.S.A.F. si vanta che le nano chemtrails "saranno in grado di adattare le loro dimensioni durante il processo di inseminazione". Invece di essere disperse nell’aria in balia dei venti in alto, come è il destino delle normali scie chimiche, la versioni nano saranno in grado di migliorare la loro dispersione, "regolando la loro galleggiabilità atmosferica" e "di comunicare con gli altri sensori", come fossero un “gregge” coordinato all'interno della loro stessa nuvola artificiale.

Le nano-scie chimiche saranno anche in grado di "cambiare la loro temperatura e la polarità per migliorare il loro "effetto semina", rivela l'U.S.A.F.

Lo scienziato J. Storrs Hall della Rutgers University ha così illustrato il progetto dei militari relativo a questi nuovi nano-guerrieri del tempo: "Interconnesse, atmosfericamente vivaci e con la capacità di muoversi nelle tre dimensioni, le nuvole di particelle microscopiche comunicano tra loro e sono gestite da un sistema di controllo. Esse potrebbero essere dotate di tremende capacità".

[1] Si ricordi che l'esiziale Raytheon è industria bellica controllata dal Vaticano. "La Raytheon è una società appaltatrice della Difesa che molti sospettano essere pesantemente coinvolta nel 9 11. Il Presidente della Raytheon all'epoca dell'inside job era David Burnham, formatosi alla Xavier University, ateneo gestito dai Gesuiti". Vedi sabbathrock.com


Fonte: willthomasonline.net

Si ringrazia Nienteecomesembra per la segnalazione.


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