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lunedì 29 agosto 2011

Bronchiolite costrittiva: impennata di casi tra i militari di ritorno da Iraq ed Afghanistan (articolo di Ilaria Vacca)

L'articolo che proponiamo si incentra sull'insorgenza della bronchiolite costrittiva, una patologia respiratoria, fra i veterani statunitensi, di ritorno dai teatri di guerra in Medio Oriente. L'affezione è collegata all'inalazione di nanopolveri costituite da diossido di azoto (Nitrogen dioxide), biossido di zolfo etc. e siamo inclini a ritenere che non sia circoscritta ai reduci: sempre più spesso, infatti, tra i civili si rilevano disturbi e malattie (anche tumori) dell'apparato respiratorio che si spiegano, considerando la massiccia diffusione di inquinanti in nanoparticelle, attraverso le mortale operazioni di "bio-geoingegneria clandestina". Si tratta di una malattia confrontabile con le serie patologie riscontrate fra i soccorritori che, intervenuti sul luogo in cui erano state demolite le Torri gemelle il giorno 11 settembre 2001, respirarono micidiali polveri generate dalle esplosioni e dall’incendio. Anche il linfoma non Hodgkin, un tempo "appannaggio" dei partecipanti alle missioni di "pace", è putroppo oggi diagnosticato fra persone (giovani ed adulti) che non si sono mai recate nel Kosovo, in Iraq, in Afghanistan etc. La sardegna e la Liguria sono le regioni più colpite.

Uno studio condotto su ottanta soldati statunitensi, rientrati dal Medio Oriente, ha evidenziato che più della metà dei militari presentava una dispnea da sforzo al rientro. La biopsia polmonare ha mostrato che quasi tutti i soldati rientrati dalle missioni con problemi respiratori sono affetti da bronchiolite costrittiva, patologia molto rara in pazienti adulti in condizioni di buona salute, invece molto comune in pazienti con problemi reumatologici o trapiantati, probabilmente dipendente dall’inalazione di sostanze tossiche o dannose. Lo studio suggerisce quindi che esiste una stretta correlazione tra la bronchiolite costrittiva e la diminuzione delle prestazioni fisiche dei soldati che hanno prestato servizio in Medio Oriente.

Lo studio in questione, pubblicato sul New England Journal Of Medicine è stato condotto dal Medical Center della Vanderbilt University su un gruppo di ottanta soldati provenienti da Fort Campell, in Kentucky, tra il febbraio 2004 ed il dicembre 2006.

Questi veterani, rientrati dall’Iraq o dall’Afghanistan, presentavano un’inspiegabile dispnea da sforzo (non erano in grado di portare a termine il normale esercizio fisico previsto dagli esercizi militari, ossia due miglia di corsa). Molti di questi combattenti sono stati esposti alle sostanze tossiche presenti nell’aria in seguito all’incendio della miniera sulfurea di Mosul (Iraq) durante l’estate 2003, ma non tutti.

Di questi soldati quarantanove sono stati sottoposti ad una biopsia polmonare toracoscopica, oltre ai controlli cardiopolmonari (spirometria e tutti gli altri esami previsti dalle linee guida dell’American Thoracic Society). Per ben trentotto dei soldati sottoposti a biopsia, la diagnosi è stata di bronchiolite costrittiva. In seguito gli stessi sono stati sottoposti a tomografia computerizzata elicale (CT) per ulteriori accertamenti.

Quasi tutti i campioni delle biopsie hanno mostrato materiale polarizzabile corrispondente ad inalazione di polveri sottili, nonostante la maggior parte dei soldati non sia mai stato fumatore. Le biopsie hanno anche mostrato ispessimenti delle pareti arteriolari o occlusioni di arterie adiacenti, solitamente causate da inalazioni di sostanze tossiche.

L’età media del soldati che hanno preso parte a questo studio è di trentatré anni, tutte persone in buono stato di salute, non affetti da patologie o sintomatologie respiratorie. Sarebbe stato semplice imputare la patologia all’esposizione inalatoria dell’incendio della miniera, ma solo ventotto dei soldati esaminati ne sono stati interessati. Quasi tutti hanno riferito di aver respirato durante le tempeste di sabbia (tipiche della zona) e di essere stati esposti all’incenerimento di rifiuti solidi in pozzi bruciati. La bronchiolite costrittiva è caratterizzata da una lesione infiammatoria e fibrosante della parete dei bronchioli che ne riduce il calibro, causando un’alterazione del flusso aereo. La patologia è anche connessa all’esposizione inalatoria a diossido di azoto , biossido di zolfo, rifiuti inorganici, ceneri e butanedione (usato nella manifattura dei pop corn per i forni a microonde). Non di rado il suo decorso comporta la necessità di sottoporsi a trapianto di polmoni (sic).

Fonte: osservatoriomalattierare


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sabato 26 marzo 2011

Libia libera

Il 21 marzo, per inaugurare una tetra primavera, i Burattinai hanno sferrato il loro attacco umanitario alla Libia di Gheddafi. E' inquietante osservare che l'operazione, avallata more solito dall'Organizzazione dei nazisti uniti (O.N.U.), sia stata definita "Odyssey dawn", Alba dell'Odissea: quindi solo il primo atto di una tragedia.

E’ in parte ozioso voler stabilire se Gheddafi sia stato il satrapo che è stato usato dalle élites sataniste, fino a quando è stato utile ai loro empi disegni, o se stiamo assistendo ad una tragica farsa in cui i belligeranti sono d’accordo tra loro, alle spalle di popoli vessati. E’, però, doveroso additare i fini della filantropica guerra condotta dalla "Coalizione dei volenterosi" (sic). Si possono distinguere in obiettivi di primo livello, saremmo tentati di definirli scopi exoterici, ed obiettivi di secondo livello, esoterici. I primi sono riconducibili alla rapacità delle multinazionali petrolifere che, rovesciato il governo dell’esecrato presidente, intendono depredare le risorse libiche, ossia, petrolio, gas naturale ed acqua purissima, di cui il paese africano è ricco, con riserve ingentissime. La sedizione è stata orchestrata e fomentata dai servizi segreti di diversi stati anche per destabilizzare l’intera ragione, come avvenuto in
Egitto, Tunisia, Siria ed altrove, in modo da insediare regimi (fondamentalisti?) del tutto succubi alle direttive dei governi occidentali e non solo…

A queste finalità se ne aggiungono altre occulte e diaboliche, di ampio respiro, un respiro mefitico: i conflitti per gli Oscurati sono sacrifici umani, carneficine il cui sangue gronda sull’altare di Moloch e degli altri feroci dèi adorati da una setta di pazzi. Inoltre, come per alcuni popoli antichi e meso-americani, le immolazioni servono ad evocare oscure entità: è una Hell raising. Ben vengano dunque per codesti scellerati massacri, devastazioni, roghi, esodi di disperati… Questo pandemonio è il mezzo per causare immensi flussi migratori che, riversandosi sull’Europa, contribuiranno a lacerarne il già fragile tessuto socio-economico.

Ab chaos ordo. Oltre al denaro ed al dominio, giganteggia la meta ultima: la distruzione. E’ un annichilimento inteso specialmente come preludio per la costituzione di uno storto Nuovo ordine planetario. La politica internazionale è cinicamente gestita affinché dai vari sconquassi, si giunga un po’ alla volta, ma in modo irreversibile alla creazione di alcuni superstati destinati infine a fondersi in un Leviatano globale.

Che ruolo rivestono le operazioni chimico-biologiche in questo truce scenario? Seguendo i servili servizi che le televisioni hanno mandato in onda per glorificare l’aggressione alla Libia, si sono potuti osservare cieli di un azzurro intenso solcati da vaporosi cumuli. E’ evidente che l’intervento militare ha richiesto un’interruzione delle attività chimiche sopra la Libia e per qualche giorno pure nelle regioni limitrofe al teatro di guerra. Così per circa 48 ore, si è potuto ammirare un firmamento terso ed abbellito da luminose nubi naturali. Per evitare collisioni con i velivoli militari, abbattimenti da "fuoco amico" ed altre interferenze, pochi aerei chimici sono decollati e sulle stesse aree desertiche o semidesertiche della Libia, pur con valori di umidità bassi, si sono formate voluminose nuvole tipiche del bel tempo. In modo paradossale, sull’Italia, con valori igrometrici senza dubbio superiori, terminata la pausa, abbiamo contemplato i soliti cieli offuscati senza neanche un cumulo!

La ripresa spaventosa delle operazioni dimostra quanto le chemtrails siano il perno dell’agenda globalista, altrimenti almeno in circostanze estreme come l’attacco a Gheddafi, le azioni di avvelenamento verrebbero accantonate, laddove sono state solo sospese per un breve lasso di tempo.

La Libia intanto è finalmente libera, anche se non sappiamo fino a quando e comunque a caro prezzo, dalle scie chimiche.






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