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domenica 27 febbraio 2011

Blue skies are a lie

“Blue skies are a lie” (1995) è una pellicola lirica ed intimista per la regia di Gregory Ruzzin. È la storia di una relazione tra una portalettere ed un uomo che trova il mondo talmente ripugnante da decidere di non uscire più di casa per sette anni consecutivi.

Abbiamo mutuato il titolo di questa produzione per introdurre il tema di cieli che sono talora azzurri: la dottoressa Sandra Perlingieri, consultandosi con lo scienziato Michael Castle, ha potuto appurare che la colorazione ormai saltuariamente azzurra del firmamento non dipende dalla sospensione delle attività di Bio-ingegneria, ma dalla dispersione di manganese.

Scrive la Perlingieri nell'articolo "Un'altra illusione delle chemtrails", 2011: “Secondo il biologo, dottor Michael Castle, questo 'nuovo colore blu' è dovuto ai composti chimici di manganese di-bromo e di-fluoro-benzidina (sali). I composti sono stati aggiunti alle scie chimiche di modo che la luce non viene riflessa, ma rifratta. [...] Così il cielo sembra blu, ma in realtà ha solo il colore rifratto di qualsiasi gradazione cromatica (chiara o scura) che si trova al di sopra.

Il dottor Castle ha spiegato: 'Il colore si basa sul blu oltremare/violetto che è stato micronizzato nel particolato irrorato e distribuito in atmosfera. Questo aerosol contiene ingenti quantità di manganese ed un livello enorme di composti tossici a base di di-bromo-fluoro-benzene. Ciò consente all’aerosol di restare in atmosfera per periodi di tempo più lunghi rispetto all’alluminio e ad al bario che sono più pesanti. Anche questo è stato provato da analisi. Infine le scie contengono livelli molto alti di arsenico e gallio, come è stato dimostrato da 'Arizona Skywatch' e da altri. […]

Questo significa che le funzioni cerebrali continuano ad essere compromesse ad ogni respiro, quando inaliamo questi veleni. Non possiamo sottovalutare che i danni al cervello aumentano in modo vertiginoso e che le capacità cognitive sono sempre più deteriorate.”

Se per avventura notiamo una volta celeste tersa, ma sgombra del tutto di soffici nuvole naturali (non le nubi “sintetiche” dalle forme grottesche ed improbabili), è plausibile che siano stati diffusi composti il cui ingrediente principale è il manganese.

In questo modo una giornata all’apparenza “serena e soleggiata” (come recitano i servizi meteo militarizzati - n.d.r.) rivela uno spregevole inganno: davvero i cieli blu sono una menzogna… per giunta velenosa.



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mercoledì 23 settembre 2009

Il gallio nelle scie chimiche (articolo di Kimberly Dawley)


Pubblichiamo un breve articolo di Kimberly Dawley, tratto da Rense.com. Lo studio, che abbiamo integrato con notizie tratte da una pubblicazione scientifica, si riferisce alla presenza di gallio rilevato, insieme con molti altri elementi, in seguito ad analisi condotte a Phoenix, Arizona, città pesantemente bersagliata dagli aerei della morte. E’ palese che le alte concentrazioni di gallio nell’atmosfera si possono spiegare solo con la dispersione deliberata di elementi e composti chimici, nell’àmbito della criminale operazione di avvelenamento del pianeta e dei suoi abitanti. Ringraziamo [***] per la segnalazione.


Recenti analisi dell’aria hanno consentito di determinare la presenza di gallio in alte concentrazioni. E’ veramente difficile trovare il gallio nell’aria, metallo usato in numerose e singolari applicazioni.

“Il gallio è un elemento chimico il cui simbolo è Ga. Metallo bianco argenteo, molle e fragile, è, con il cesio ed il mercurio, tra i pochi metalli allo stato liquido a temperatura ambiente; si trova combinato nella blenda e si ottiene per elettrolisi da soluzioni alcaline dei suoi sali; viene ricavato come sottoprodotto dalla produzione industriale dell’alluminio, dalla bauxite e, in minor quantità, dall’estrazione dello zinco. Chimicamente è un elemento abbastanza reattivo. Nei composti è generalmente presente con numero di ossidazione +3 e, in questo stato, mostra analogia con l’alluminio. Tra i composti si ricordano il fosfuro di gallio (GaP), l’arseniuro di gallio (GaAs) e l’antimoniuro di gallio (GaSb), che appartengono alla classe dei semiconduttori e che, per le loro caratteristiche elettriche, hanno trovato importanti impieghi nei dispositivi elettronici. Allo stato elementare, il gallio viene usato in vece del mercurio, per la fabbricazione di termometri per elevate temperature (superiori ai 500° C)”. (Enciclopedia delle Scienze, Milano, 2005, s.v. gallio)

Come componente dei semiconduttori, l’arseniuro di gallio è impiegato negli strumenti optoelettronici (soprattutto diodi laser e diodi ad alta emissione di luce). Piccole quantità di arseniuro di gallio sono adoperate nelle industrie dei microprocessori ultraveloci e per i pre-amplificatori a microonde a basso rumore di fondo.

Il gallio è usato anche nei transistors e nella tecnologia dei satelliti. I rovers di Marte e parecchi satelliti impiegano una tripla giunzione di arseniuro di gallio su celle di germanio. Questo metallo è anche adoperato nei pannelli solari di nuova generazione, poiché è più efficiente del silicio. Può essere usato anche nella produzione di specchi molti brillanti.

Sono in corso delle ricerche per stabilire se si possa ricorrere al gallio per combattere infezioni batteriche come quelle che causano la fibrosi cistica. Sembra che sia in grado di interferire con batteri, come lo pseudomonas e di causarne la morte.

Un altro impiego è relativo all’individuazione dei neutrini. Probabilmente la più grossa quantità di gallio puro che sia stata raccolta in una singola apparecchiatura è presente nel telescopio usato nel quadro del SAGEexperiment, nell’osservatorio dei neutrini sito a Baksan, in Russia. Questa apparecchiatura contiene circa 57 tonnellate di gallio liquido.

Sebbene non sia considerato tossico, le ricerche sul gallio sono ancora interlocutorie. Alcune fonti suggeriscono che un’esposizione prolungata possa causare dermatiti.



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