
Recentemente la C.B.S., una delle principali reti televisive statunitensi, un organo senza dubbio di regime, ha dedicato un servizio alle scie chimiche. Che pensare? I "giornalisti" sono simili a juke-box che strimpellano una canzone, se inserisci una moneta: nondimeno, di fronte ad una protesta montante contro la geoingegneria, anche i pennivendoli sono costretti ad occuparsi di problemi seri, una tantum.
Così la C.B.S. nel suo documento si barcamena, dà un colpo al cerchio ed uno alla botte, usa il solito linguaggio orientato, ma ci offre su un piatto d'argento il prototipo del "politico" maneggione che, con sguardo lesso e voce bolsa, giura e spergiura di non sapere nulla. E' pur sempre una soddisfazione vedere messo alla berlina questo viscido e squallido personaggio che incarna l'infinita miseria di una classe di parassiti. Sarebbe bello vedere un giorno un parlamentare italiano incalzato da un cronista sulle irrorazioni clandestine: biascicherebbe qualche patetica scempiaggine.
Purtroppo temiamo che programmi come "Anno pero", "Mi manda Beltè"... continueranno a cianciare di festini e di baccanali, fingendo di criticare il potere che i media stessi avallano con il loro strabismo.
Quando anche la C.B.S. "scende in campo" e si ritrova a dover mandare in onda un servizio sulle chemtrails, vuol dire che la pentola bolle e nessun coperchio serve a contenerne la pressione. Da un lato vediamo i soliti esseri umani inermi che cercano ingenuamente risposte dalle autorità, dall’altra un immobile ed incartapecorito senatore che nega, con sguardo catatonico e lacrimoso, l’esistenza stessa delle scie chimiche.
Il servizio si chiude con l’invito a fotografare e spedire l’evidenza delle irrorazioni chimiche aeree alla C.B.S., ma che senso ha? Ha ancora senso fotografare le scie chimiche? Dopo vent'anni di brutali irrorazioni ancora qualche essere umano ha dubbi in proposito? Non vogliamo cadere in questa ritualità duale. E’ il concetto stesso di autorità che deve essere invertito. Non alle autorità dobbiamo chiedere lumi ma a noi stessi, forse a quell’innato istinto di verità che dovrebbe albergare in ognuno di noi.
Le cosiddette autorità, nel peggiore dei casi, obbediscono ad ordini superiori ignare forse a loro volta del vero significato e delle finalità delle scie chimiche. Noi sappiamo bene che sono pericolose e che non servono certo a proteggerci. Sono anche convinto che qualcuno, in parziale buona fede, pensi che siano un male necessario. Noi siamo convinti del contrario e, in assenza di informazioni ufficiali (dati ufficiali, tuttavia, non mancano sulla cosiddetta geoingegneria n.d.r.), la nostra parola di cittadini in buona fede vale sicuramente molto più della loro.
Che ognuno si attivi: nessuna scusa è ad oggi più tollerabile.
Fonte: freeskies
Così la C.B.S. nel suo documento si barcamena, dà un colpo al cerchio ed uno alla botte, usa il solito linguaggio orientato, ma ci offre su un piatto d'argento il prototipo del "politico" maneggione che, con sguardo lesso e voce bolsa, giura e spergiura di non sapere nulla. E' pur sempre una soddisfazione vedere messo alla berlina questo viscido e squallido personaggio che incarna l'infinita miseria di una classe di parassiti. Sarebbe bello vedere un giorno un parlamentare italiano incalzato da un cronista sulle irrorazioni clandestine: biascicherebbe qualche patetica scempiaggine.
Purtroppo temiamo che programmi come "Anno pero", "Mi manda Beltè"... continueranno a cianciare di festini e di baccanali, fingendo di criticare il potere che i media stessi avallano con il loro strabismo.
Quando anche la C.B.S. "scende in campo" e si ritrova a dover mandare in onda un servizio sulle chemtrails, vuol dire che la pentola bolle e nessun coperchio serve a contenerne la pressione. Da un lato vediamo i soliti esseri umani inermi che cercano ingenuamente risposte dalle autorità, dall’altra un immobile ed incartapecorito senatore che nega, con sguardo catatonico e lacrimoso, l’esistenza stessa delle scie chimiche.
Il servizio si chiude con l’invito a fotografare e spedire l’evidenza delle irrorazioni chimiche aeree alla C.B.S., ma che senso ha? Ha ancora senso fotografare le scie chimiche? Dopo vent'anni di brutali irrorazioni ancora qualche essere umano ha dubbi in proposito? Non vogliamo cadere in questa ritualità duale. E’ il concetto stesso di autorità che deve essere invertito. Non alle autorità dobbiamo chiedere lumi ma a noi stessi, forse a quell’innato istinto di verità che dovrebbe albergare in ognuno di noi.
Le cosiddette autorità, nel peggiore dei casi, obbediscono ad ordini superiori ignare forse a loro volta del vero significato e delle finalità delle scie chimiche. Noi sappiamo bene che sono pericolose e che non servono certo a proteggerci. Sono anche convinto che qualcuno, in parziale buona fede, pensi che siano un male necessario. Noi siamo convinti del contrario e, in assenza di informazioni ufficiali (dati ufficiali, tuttavia, non mancano sulla cosiddetta geoingegneria n.d.r.), la nostra parola di cittadini in buona fede vale sicuramente molto più della loro.
Che ognuno si attivi: nessuna scusa è ad oggi più tollerabile.
Fonte: freeskies
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