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venerdì 16 ottobre 2015

I più recenti stupri della disinformazione



Con il passare del tempo le strategie del negazionismo diventano sempre più scaltre e subdole: mentre la geoingegneria bellica provoca carneficine e danni incalcolabili, i media di regime provano, oltre che ad occultarla, a sminuirla. Si pensi agli articoli segnalati dalle multinazionali che gestiscono i motori di ricerca: quando non sono pezzi diffamatori nel classico stile della disinformazione, sono beceri trafiletti in cui il primo deficiente di turno usa la dicitura “scie chimiche” in un contesto “ironico” e di understatement, considerando l’espressione in oggetto sinonimo di sciocchezza, inezia. [1]

Pochi sfuggono a questo malvezzo linguistico che serve a relegare nel novero delle leggende metropolitane una questione cruciale, un problema scottante. Lo stesso sovente acclamato (a torto) Matteo Salvini è ricorso a tale deplorevole espediente lessicale. Si insiste poi sul “credere” (“quelli che credono nelle scie chimiche”, “i fan delle scie chimiche”), come se gli scienziati che da decenni studiano e denunciano la geoingegneria illegale fossero gli adepti di una confraternita religiosa. In verità, il dogmatismo ed il fanatismo trasudano nelle parole adoperate dai normalizzatori e nella loro pseudo-scienza ogni giorno più falsa ed inverosimile.

Così, in questi ultimi mesi, stuprando la meteorologia, quella vera incarnata ad esempio dal compianto Colonnello Edmondo Bernacca, gli idiots savant si sono inventati i ”cicloni mediterranei”. Attenti! La mistificazione linguistica è quanto mai scaltrita e surrettizia nella sua gradualità: il termine “ciclone” è anche sinonimo di “area di bassa pressione” e, in quanto tale, è il contrario di “anticiclone”, ossia “zona di alta pressione”. Sennonché gli occultatori, dopo aver impiegato il vocabolo “ciclone” nel senso di fronte perturbato, di vortice depressionario un po’ alla volta, hanno cominciato ad abituare l’opinione pubblica all’idea che gli uragani (il lessema “ciclone” designa pure l’uragano o tifone) si possono generare anche nel Mar Mediterraneo. Non solo, i tornado, muovendosi in contrasto con la forza di Coriolis, secondo la “scienza” orwelliana, si dirigerebbero da ovest verso est o cambierebbero direzione a loro piacimento. Assurdo! Si intende insinuare l’idea che bisogna aspettarsi distruttivi cicloni nelle regioni mediterranee, a seguito del solito riscaldamento dei mari dovuto al biossido di carbonio. La pessima enciclopedia della Rete, Wikipedia, ha sùbito recepito questa mistificazione per elaborare il lemma ad hoc: un plateale e vergognoso stupro della Scienza.



L’evento noto come inside job del giorno 11 settembre 2001 ha inaugurato l’era dell’ipocrisia e soprattutto della menzogna. Da quel fatidico giorno, abbiamo assistito ad un lento, ma irreversibile processo di erosione dell’informazione a favore della propaganda in ogni campo: dalla medicina alla politica, dall’economia alla fisica, dalla storia alla psicologia… I risultati sono disastrosi: bisogna continuamente combattere per tentare di ripristinare un minimo di oggettività e di autenticità nella divulgazione delle notizie, un minimo di logica e di scientificità nella trattazione di questioni fisiche, chimiche e biologiche.

Tra gli stratagemmi ideati dai disinformatori per creare confusione bisogna anche ricordare l’abitudine a confezionare, tramite siti appositamente concepiti, news fittizie, ma all’apparenza verosimili circa le operazioni chimico-biologiche e soggetti affini: a causa dell’ingenuità di molti lettori ed attivisti, queste baggianate dilagano, eclissano le informazioni genuine e screditano la ricerca seria. Sono gli stessi agenti del sistema ad ammettere di produrre codeste esche per saggiare la reazione dei fruitori: invero gli inganni sono perpetrati per gettare scompiglio. Purtroppo gli adescatori hanno successo: all’amo abboccano in parecchi. Dopo che certe corbellerie sono state disseminate, mettono radici in ogni dove ed è difficile svellerle.

In un’epoca in cui la cultura è evaporata, in cui il giornalismo si è prostituito ail potere, è necessario affinare sempre più gli strumenti concettuali e semantici per sopraffare il plagio e per ridurre al silenzio quanti vorrebbero ridurre al silenzio gli ultimi banditori della Verità.

[1] Nell’elenco degli articoli reperiti attraverso i motori di ricerca figurano nelle prime pagine immondi scartafacci, costellati di calunnie e di solecismi, mentre solo nelle ultime si può reperire qualche studio serio, ma spesso datato.

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UN AIUTO PER TANKER ENEMY - Il Comitato "Tanker enemy" dal 2006 è impegnato nella divulgazione e nella denuncia dello spinoso tema noto come "scie chimiche" o "geoingegneria clandestina", tramite la pubblicazione di articoli, video, documenti, traduzioni e per mezzo di varie iniziative (ad esempio, l'indagine sulle polveri sottili). Questo lavoro ha richiesto e richiede un impegno quotidiano con il conseguente dispendio di energie e risorse. In questi anni il blog "Tanker enemy" e quelli collegati hanno garantito, anche grazie al contributo di lettori e sostenitori, un'informazione indipendente e circostanziata a tal punto da suscitare la reazione del sistema. Questa reazione si è tradotta, oltre che in attacchi di ogni genere, nell'apertura di procedimenti "legali", volti all'oscuramento del blog e dei siti ad esso correlati. Sono procedimenti all'origine di notevoli difficoltà pratiche e di cospicui esborsi per avvocati e consulenti tecnici. Auspichiamo perciò un fattivo sostegno sotto forma di donazioni e di altri interventi (gratuito patrocinio, consulenze...) affinché il Comitato possa continuare ad agire nell'interesse della collettività. Un sentito ringraziamento a tutti coloro che accoglieranno, per quanto nelle loro possibilità, il presente appello. Il Vostro contributo è assolutamente fondamentale al fine di permetterci di proseguire con il nostro operato. Qui la pagina Paypal per eseguire una donazione.


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mercoledì 15 luglio 2015

Mira il Dolo: uragano artificiale si abbatte sulla Riviera del Brenta



Il giorno 8 luglio 2015 le località di Mira e Dolo nella Riviera del Brenta (provincia di Venezia) sono state colpite da un micidiale uragano F 4 con venti sino a 300 Km orari. Alcune case sono state scoperchiate, altre addirittura distrutte, gli alberi sono stati divelti, vari automezzi sollevati e proiettati lontano dai luoghi in cui erano parcheggiati: i danni sono stati ingenti. Lo scenario che si è presentato agli attoniti abitanti, una volta placatosi il tornado, è stato quello di una zona bombardata.

Quali sono state le cause di questo fenomeno del tutto anomalo? Si deve ipotizzare che, i militari, dopo aver tenuto per molto tempo l’Italia sotto un coperchio di alta pressione innaturale, abbiano scatenato un inferno di turbini semplicemente innalzando le temperature nei bassi strati dell'atmosfera. Queste correnti, risalendo in quota e scontrandosi con i fronti freddi provenienti da Est, hanno facilitato le condizioni per la creazione di un fenomeno violento ed inusitato per la regione. I servizi meteo avevano in effetti “previsto” precipitazioni nel Triveneto. Non si può tuttavia escludere che siano state impiegate armi satellitari in grado di irradiare le potenti energie termiche, necessarie per generare tempeste distruttive.

Dobbiamo qui ribadire che il tornado che si è abbattuto sul Veneziano è del tutto aberrante: gli uragani (chiamati “tifoni” nel Sud est asiatico, dal cinese “ta”, grande e “feng”, vento), infatti, si formano sugli oceani in corrispondenza della zona equatoriale, grazie all’azione congiunta degli Alisei e della forte evaporazione. L’evaporazione forma dei giganteschi sistemi nuvolosi (aree di bassa pressione) che cominciano poi a disporsi in immani vortici a causa dei venti e della rotazione della Terra (forza di Coriolis). Anche per questa ragione si deve sospettare il dolo, in quanto le mappe satellitari e quelle del radar Doppler situato a Fossalon di Grado mostrano che il tifone percorre la direzione opposta a quella naturale. Nell’emisfero settentrionale i cicloni si spostano, infatti, da Est verso Ovest, come spiegava il compianto Colonnello Edmondo Bernacca nei servizi meteo della RAI.



Ergo il tornado abbattutosi su Mira e Dolo è senza dubbio indotto, estraneo a dinamiche naturali, giacché gli uragani non possono formarsi sulle regioni mediterranee. I radar Doppler del Triveneto hanno registrato l’evento atmosferico, ma non sono all’origine della calamità, in quanto essi lavorano su frequenze diverse dai cosiddetti "riscaldatori ionosferici".

Abbiamo dunque assistito ad un altro episodio di guerra meteorologica, ad un attacco in piena regola sferrato contro una regione che aveva manifestato una pur timida insofferenza nei rispetti delle direttive provenienti dall’esecrando governo centrale, a sua volta docile esecutore di ordini superiori.

E’ stato dunque un assalto proditorio, la dimostrazione di un nesso tra geoingegneria clandestina e geopolitica intimidatoria: ricorda le alluvioni che hanno sommerso nel giugno scorso alcuni territori del Texas, stato ostile alle nefaste politiche del fantoccio Barack Obama, ma pure il nubifragio che sconvolse la Sardegna, allorquando la Giunta regionale era in procinto di dichiarare l’isola esente dall’I.V.A.

Last, but not least, osserviamo che la probabile ritorsione ha riguardato due località i cui nomi paiono alludere alll’artificialità dello sfacelo: è come se, con l’arrogante attitudine provocatoria che contraddistingue i vertici del complesso militare-industriale, essi volessero dire: “Mira il Dolo”, ossia “Considera la frode, l’inganno”. Una coincidenza?


Articolo correlato:

"Meteotron", il macchinario dei nubifragi artificiali, 2014


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