venerdì 6 giugno 2025

Deliberata riduzione delle piogge: come e perché

In questi ultimi cinque giorni le attività di geoingegneria si sono notevolmente intensificate e purtroppo la stragrande maggioranza delle persone che osservano il fenomeno, non sono in grado di motivare la presenza di quelle scie, persistenti e non, che poi si espandono sino a creare delle compatte coperture artificiali che, contestualmente, dissolvono le nubi naturali (i cumuli) e trasformano il cielo in un letale sudario grigiastro.

Quali sono dunque i motivi per cui, in alcuni periodi, le operazioni si intensificano? Semplice: sono previsti in arrivo fronti perturbati, i quali saranno inibiti. Le precipitazioni saranno dunque ritardate e pioverà con meno intensità. In taluni casi, se però il fronte perturbato è troppo grande per essere distrutto, si inquineranno le nubi temporalesche, affinché l'acqua in esse contenuta, verrà additivata di magnetite e ferro, così da evitare il problema dei problemi: lo "scattering". Che cosa è lo "scattering"? E' un disturbo radio, procurato dall'acqua presente nelle nubi. L’umidità e le nuvole, soprattutto i cumuli che sono i serbatoi della pioggia e che si trovano a quote basse, sono nemiche dei sistemi radar e satellitari che operano in un particolare range di frequenze (banda KA). Le nubi naturali disturbano e diradano i segnali elettromagnetici. La magnetite ed il ferro permetteranno ai militari di vedere ugualmente attraverso i cumulonembi che, diversamente, creerebbero un muro invalicabile.

In questo periodo, durante il quale la guerra elettronica e l'impiego di micidiali armi comandate da remoto sono essenziali, è fondamentale che aerei civili e militari si adoperino per modificare a piacimento il meteo, con buona pace dei soliti negazionisti d'accatto che continuano a pubblicare inutili scartafacci di disinformazione sul tema.

Nelle mappe riportate in testa all'articolo si osservi come le coperture igroscopiche (definite "innocue velature" dai servizi meteo), fungano da barriera prosciugante, tanto che la perturbazione in arrivo dalla Francia nella serata del 30 maggio, è stata agevolmente fermata ai confini con il territorio italiano.

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